I prestigiatori dell'informazione

Data 15/3/2009 10:00:00 | Categoria: media

“Signore e Signori, come potete vedere…” Il trucco lo conosciamo molto bene. Ce lo ha insegnato Paolo Attivissimo, il sois-disant cacciatore di bufale, fin dal giorno in cui fu pizzicato ad approfittarsi della fiducia dei suoi lettori, “mandando a vedere” prove inesistenti.

In quel caso il nostro eroe si proponeva di smontare una diceria contro la portaerei americana Lincoln, fatta oggetto di una strepitosa barzelletta (che trovate nell’articolo), che sembrava essere nata da un evento reale. In altre parole, se la barzelletta fosse vera, gli americani risultavano essere effettivamente dei cretini a tutto tondo. “Non fia mai”, avrà pensato il nobile (che per qualche motivo si ritrova sempre a difendere le portaerei americane), mentre partiva lancia in resta per smontare al più presto questo terribile sospetto. Per farlo, Attivissimo segnalava pagine su pagine di storia della marina americana, che “mostravano chiaramente” come la Lincoln in quel periodo non si trovasse nemmeno nelle acque in cui la barzelletta era ambientata. Il lettore a quel punto, impressionato dalla sua grande serietà investigativa, non solo accettava che la barzelletta non avesse fondamento, ma applaudiva sonoramente il suo donchisciotte informatico.

Chi invece si fosse preso la briga di leggere fino in fondo le pagine segnalate da Attivissimo – come fece il sottoscritto – avrebbe scoperto che non dimostravano assolutamente nulla di quanto sostenuto. Non c’era modo, da quelle pagine, di stabilire dove si trovasse la portaerei in quel periodo. Si era trattato di un banalissimo bluff, basato sul fatto che spesso basta dire “come potete vedere”, e la gente ci crede a occhi chiusi.

Il cacciatore di bufale in realtà era il primo a rifilare bufale al suo pubblico.

Facciamo attenzione, perchè questo non è un semplice giochino di parole, ma la denuncia di un sofisticatissimo trucco che sta nascosto all’interno del trucco: se il direttore dell’F.B.I. si batte tutti i giorni in prima linea "contro la perversione sessuale", chi andrebbe mai a immaginare che proprio lui sia omosessuale? Bene, leggete la biografia di Edgar J. Hoover, direttore dell’F.B.I. per quasi 30 anni, e scoprirete cosa facesse nel suo tempo libero.

E’ proprio nell’ammantarsi di una certa autorità, con scopi “nobili” e disinteressati, che i prestigiatori dell’informazione riescono a raggiungere il massimo dell’efficacia. Quando il CICAP si presenta come ente incaricato della ”verifica del paranormale”, ...
... chi andrebbe mai a immaginare che le prime affermazioini “paranormali” possano venire proprio da loro?

Se la TV di stato manda a Baghdad un “inviato speciale” – perchè evidentemente quelli normali non bastano - chi andrebbe a immaginare che “speciali” siano proprio le fregnacce che ci raccontano?

Non avremmo sprecato una sola riga, infatti, se si trattasse solo di denunciare un singolo individuo, per quanto affezionato a questi trucchi in modo particolare (clamoroso quello del Pentagono, in cui “come potete vedere lo squarcio è enorme” veniva pronunciato su immagini in cui non si vedeva assolutamente nulla). Qui siamo di fronte ad un vero e proprio archetipo sociale, le cui radici risalgono ai primordi dell’ umanità.

Fu dal giorno in cui il primo uomo si accorse di essere guardato dagli altri con una certa deferenza, che la tentazione di approfittarsene per raccontagli quello che voleva non l’ha più abbandonato.

L’archetipo di cui parliamo è quello rappresentato nei tarocchi dalla figura del Mago, cioè l’illusionista in grado di ingannare il pubblico che per primo è accorso a vedere il suo spettacolo. Come infatti sappiamo, vulgus vult decipi, ovvero il popolo vuole essere ingannato.

L’illusionista quindi non fa altro che assolvere una precisa funzione sociale, contando sul fatto che la grande maggioranza delle persone si accontenterà di sentirsi dire “come potete vedere”, per credere a quello che in qualche modo è già predisposta a credere. Nel frattempo, come ammoniva Jeronimus Bosch [cliccare sull’immagine a destra], c’è chi nell’ombra si approfitta di loro senza ritegno. (Nel momento in cui contribuisce a perpetuare la bugia, l’illusionista è anche complice di tutto quello che accade ai danni della gente, finchè quella bugia non venga svelata. Ma questo è un altro discorso).

Ora purtroppo il brutto vizio sta facendosi strada anche in Internet, e non c’è più solo Attivissimo a praticare questo genere di trucchi. E’ di pochi giorni fa il caso di Intersos, l’ organizzazione umanitaria che, di fronte all’accusa di aver rubato un milione di dollari dal budget di un ospedale in Afghanistan, rispondeva sdegnata “Come potete vedere dai dati pubblicati sul nostro sito, le accuse sono platealmente false”. Peccato che si fossero dimenticati di indicare dove stessero questi dati, e che ancora oggi non li abbiano segnalati.

Idem per il caso di Wikipedia Italia, sulle cui pagine fino a ieri compariva la frase “Mazzucco, nonostante l'evidente manipolazione” (all’interno della mia presunta biografia), riferendosi ad un “falso” che nessuno è mai stato in grado di dimostrare.

Oggi quella frase è stata rimossa, grazie alla nostra pubblica protesta, e grazie all’intervento individuale di molti singoli utenti, che hanno fatto il possibile per aggiungere pressioni su coloro che controllano quella pagina.

Da una parte quindi l’invito è ad affinare sempre più l’olfatto contro i prestigiatori del “come potete vedere”, dall’altra è a fare tutto il possibile, ciascuno nel suo piccolo, per combattere quotidianamente qualunque tentativo di inquinamento dell’informazione da parte di chiunque.

E’ solo combattendo allo stremo ogni singola battaglia quotidiana che alla fine si riesce a vincere la guerra.

Internet è la prima occasione per l’umanità di liberarsi dal giogo millenario dell’informazione controllata, e quindi della bugia istituzionalizzata. Difendiamolo, e facciamo in modo che non diventi anche l’ultima.

Massimo Mazzucco



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