"SILVIO, NON ANDARE A NASSIRYA!"

Data 8/1/2004 3:59:00 | Categoria: Iraq

"SIlVIO, NON ANDARE A NASSIRYA!"



Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”


di Massimo Mazzucco

08.01.04 - Circa
tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq,
Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa
Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi
avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto.
Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli
altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e
“ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si
parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino
abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine
di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato,
mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco
che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto
di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che
invece si era preso quel giorno.

Ora Berlusconi non ha nessuna
voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde?
Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi
rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda
un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della
comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento –
che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che
collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente....
,...cose del tipo “Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro"."Nessuno
di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali.” Oppure
“Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà dell'industriale
farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci; ma è anche il
foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della Repubblica
Francesco Cossiga.” Sono informazioni “nuove” per lui, secondo voi, o
piuttosto sono scritte per noi?!?

Il resto leggetelo da voi, sempre in questa chiave: c’è solo da spanciarsi dal ridere...

Massimo Mazzucco

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"La
Velina Azzurra" è un'agenzia stampa molto vicina alla maggioranza di
governo, ed in particolare alle posizioni del premier Silvio
Berlusconi. Il numero di oggi dell'agenzia è interamente dedicato ad
una "lettera aperta" al presidente del consiglio. Con un consiglio: non
andare a Nassirya!. Ecco il testo del numero del 6 gennaio de "La
Velina Azzurra.

LETTERA APERTA A BERLUSCONI: CAVALIERE PER CARITÀ NON ANDARE A NASSIRYA NON CADERE NELLA TRAPPOLA

Roma
6 gennaio 2004 -- ("La Velina Azzurra") - "Berlusconi non devi andare
in Iraq a incontrare le truppe italiane. Non devi assolutamente
andarci. Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro".

"Nessuno
di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali. Ma sappiamo
che questa storia puzza di grosso, anche perché non ha precedenti.
Cavaliere, non andare, ormai ti stanno aspettando. Per carità, non
lasciarti convincere dalla campagna canagliesca che La Velina Azzurra
aveva immediatamente denunciato dopo il primo editoriale del Corriere
della Sera, cui ieri è seguito il secondo, sempre a firma del direttore
Stefano Folli". ...

..."Non è mai successo che il Corriere abbia
lanciato un'operazione così spregiudicata. . Stamane 6 gennaio è sceso
in campo alla sua maniera provocatoria il tuo ex direttore de Il
Giornale Vittorio Feltri - hai proprio il vezzo di sceglierti sempre
gli uomini che poi ti tradiranno - con una pressione fortissima. Prima
il sedicente organo della grande borghesia, poi il direttore corsaro
più gradito alla destra benpensante, la più cretina".

"E'
significativo che la cosa non sia partita dalla sinistra. Ma adesso
toccherà prima Furio Colombo e poi alla Repubblica. Poi il dileggio si
allargherà alla stampa straniera. Lo vedi il complotto Cavaliere? Bada
bene che parliamo di un complotto politico, pur senza escludere
nessun'altra pista come dicono sempre gli inquirenti".

"E'
indubbio che il Corriere sia stato in questi mesi due anni e mezzo la
nave ammiraglia del tentativo di farti fuori, per mandare al tuo posto
Fazio o Casini. E Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà
dell'industriale farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci;
ma è anche il foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della
Repubblica Francesco Cossiga. Lo sai perché Cossiga continua a sparare
su Ciampi, perché mai lo odia tanto? Figurati che cosa gliene importa
al picconatore dei nani e delle ballerine attorno al Quirinale la notte
di Capodanno! Lui che continua a scegliersi cortigiani e ruffiani tra
falsi spioni e falsi banchieri. Lui odia Ciampi solo perché ha
rifiutato finora di dare il via alle varie congiure contro il libero
governo scelto dagli italiani: quella dei banchieri del Governatore;
quella di Casini e Caltagirone; quella degli ex scalcagnati poteri
forti intrepidamente guidati da Cesare Romiti e dai suoi figli; quella
dei consiglieri del Corriere della Sera Maccanico e Manzella; e
soprattutto a quella solitaria e rabbiosa del vecchio picconatore".

"Quindi
non andare a Nassirya. Guarda caso sono tutti d'accordo nel mandartici:
sia il filone Meccanico.-Manzella-Folli sia il filone Cossiga. Tutti i
nemici del governo vogliono spedirti in Iraq. Vuoi la controprova?
Telefona a Pierferdy e vedrai che ti consiglierà anche lui di andare a
Nassirya tra squilli di tromba e bandierine tricolori. Invece questo è
il momento giusto per contare amici, nemici, falsi amici e forse anche
falsi nemici. La cosa ormai è andata male".

"Bush ha fatto il
blitz per primo in totale segretezza il giorno della festa dei tacchini
americani. Per Natale, Aznar è stato il più svelto, come sempre. Del
polacco non se n'è accorto nessuno".

"Di colpo, alla vigilia
di Capodanno, Stefano Folli ha puntato all'improvviso i riflettori su
di te, attirando l'attenzione della guerriglia irachena sul possibile
arrivo del premier italiano. In realtà il gioco pesante del Corriere ti
ha impedito di partire proprio nel momento giusto ed anzi ha coperto la
partenza di Tony Blair. Ormai la cosa è fatta, la piazza irachena è
intasata di guerriglieri con i lanciarazzi puntati verso l'aria, non ci
puoi fare niente. Devi aspettare un altro momento".

"Se
fossimo al tuo posto lo diremmo alla gente con parole chiare e dure,
spiegando bene che le pressioni pelose per farti andare in Iraq hanno
sabotato un viaggio che non poteva che restare segreto fino all'ultimo.
Manda un messaggio ai soldati spiegando che sordide manovre politiche
ti hanno impedito di brindare con loro al nuovo anno. Ma non andare a
Nassirya".

("La Velina Azzurra" N. 1 - 6 Gennaio 2004 Supplemento di Italian Outlook - Facts and analysis)




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