Comunicato: SAP provinciale di Bari

Data 20/6/2007 6:00:00 | Categoria: varie

Aggiornamento: nei commenti la risposta di John Battista (v. "Redazione")

Inizia con la lettera inviata ieri dal sottoscritto al Signor John Battista, segretario provinciale del SAP di Bari (Sindacato Autonomo Polizia), con c/c al segretario nazionale dello stesso SAP, Dott. Nicola Tanzi, e prosegue con l'articolo di replica a cui fa riferimento la lettera medesima.

°°°

Egregio Sig. Battista, ritengo che nei documenti intitolati "relazione" e "slides", da lei presentati di recente all'interno del Convegno "Per non dimenticare", e messi successivamente in rete, lei abbia dato una visione completamente falsata delle attività e delle intenzioni del sito di cui sono responsabile, luogocomune.net.

Tale visione tende purtroppo a dipingere il mio comportamento ai limiti della legalità, e questo non corrisponde in alcun modo alla realtà.

E' vero che il sito non viene mai citato per nome, ma è altrettanto vero che basta prendere uno qualunque degli estratti da lei utilizzati nella presentazione per risalire velocemente alla fonte. Nel pubblicare tali estratti, fra l'altro, lei ha violato le disposizioni relative al copyright che sono chiaramente esposte nella nostra pagina "per scrivere su luogocomune", ove si legge: "Salvo diverse indicazioni, tutti i materiali pubblicati su luogocomune sono liberamente riproducibili in rete, purchè: siano pubblicati per intero / rimangano inalterati nel testo come nell'impaginazione / includano il titolo e la firma dell'autore / siano accompagnati da un link, chiaramente visibile, a luogocomune.net."

Tutto ciò non è avvenuto.

In ogni caso, il fatto grave rimane il suo chiaro intento diffamatorio nei miei confronti, nel quale si può certamente ipotizzare un reato di calunnia. Questa non è la prima volta che ciò accade, ...



... e stupisce a questo punto la sua pervicacia nel continuare a comportarsi in questo modo nei miei confronti, nonostante le clamorose smentite che ha già ricevuto, da parte mia, sia in Internet che sulla TV nazionale.

La speranza naturalmente è che il fatto di appartenere alle Forze dell'Ordine non la faccia in qualche modo sentire esente dal dovere sacrosanto di comportarsi, lei per primo, in maniera corretta e trasparente nei confronti dei cittadini.

In ogni caso, mi riterrei soddisfatto se lei volesse pubblicare, al più presto e in maniera integrale, sullo stesso sito SAP in cui appaiono le accuse nei miei confronti (e del quale lei risulta responsabile), la mia replica contenuta nell'articolo allegato.

Con la speranza sincera che non diventi necessario procedere altrimenti per proteggere, anche in futuro, la mia reputazione, personale e professionale, dai suoi ripetuti quanto ingiustificati attacchi.

Cordialmente

Massimo Mazzucco



Questa è la replica a cui fa riferimento la lettera:

Sul sito del SAP di Bari – il Sindacato Autonomo Polizia - è comparso questo articolo, che citava un convegno intitolato "Per non dimenticare" (alla memoria di Filippo Raciti), al quale era allegato il documento che segue. Purtroppo tale documento fornisce una visione del sito luogocomune.net, di cui sono il responsabile, molto diversa dalla realtà, e non si può non notare che l'autore della presentazione sia lo stesso John Battista - segretario provinciale del SAP di Bari - che già in passato ha adottato comportamenti decisamente scorretti nei miei confronti. Se ne parla più in dettaglio in coda all'articolo.

Questo è il documento integrale, al quale era associata una presentazione "slides", sempre a opera di John Battista, che si può scaricare dal sito sopracitato.
 
Celebrazione Nazionale “Per non dimenticare”, 23 maggio 2007

Convegno – dibattito sul tema: “Dalle nuove B.R. alla violenza negli stadi: forze di Polizia e ordinamento democratico”. Bari, Centro Polifunzionale della Polizia di Stato, Sala Conferenze.

Relazione

La Celebrazione “Per non dimenticare” è un'iniziativa del SAP (il più grande Sindacato autonomo del Comparto Sicurezza) che si propone l'obiettivo di dedicare una giornata commemorativa in ricordo di tutte le vittime del dovere.

L'iniziativa, cui collabora attivamente l'AVICRI (Associazione Vittime della Criminalità e del Terrorismo), è gemellata con il sito www.pernondimenticare.cc e con la celebrazione statunitense “Let's not forget” in memoria delle vittime degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.

L'edizione 2007, insignita della medaglia d'argento della Presidenza della Repubblica, interessa 19 province tra cui quella di Bari.

A Bari il SAP ha organizzato un convegno dibattito dedicato alla memoria dell'ispettore Filippo Raciti, che si propone di analizzare alcuni aspetti relativi al rapporto tra istituzioni e Paese alla luce del riaccendersi del fenomeno terroristico delle Brigate Rosse e dei recenti episodi di violenza negli stadi.

In una nostra ricerca, che abbiamo esposto in slides, abbiamo focalizzato l'attenzione su alcuni siti Web con elevatissimo numero di iscritti e di lettori, la maggior parte dei quali molto giovani, che propongono una lettura di qualsiasi fatto e notizia quotidiana in chiave marcatamente anti-istituzionale.

Lo scopo sembra essere quello di minare il rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadini e istituzioni, ingenerando nei primi la convinzione che queste ultime operino contro il cittadino e non a tutela dei suoi diritti.

Dopo la proiezione di un breve filmato che mostra atti di violenza posti in essere da manifestanti nei confronti delle forze dell'ordine, una serie di 35 slides (ed in particolare quelle dalla numero 9 alla numero 32) mostra una serie di citazioni prese da articoli pubblicati su due siti web molto frequentati (oltre 20 milioni di visite) e amministrati da redazioni particolarmente qualificate per caratura dei propri membri (registi, politici, giornalisti ecc...).

Dal punto di vista politico i due siti hanno componenti trasversali: estremismi di sinistra e di destra, anarchici ecc...

La sequenza dimostra che ogni singola notizia (si tratti di una nuova legge contro la pedofilia o di un evento naturale come un uragano) è motivo per sostenere che le istituzioni e le forze di Polizia sono “complici” di un disegno che mira a tenere in pugno i cittadini in favore di pochi e non meglio precisati gruppi di potere.

Così, l'uragano Katrina è stato provocato per agevolare i fabbricanti di legname, le brigate rosse e i terroristi in genere sono un'invenzione che serve per incutere terrore alla popolazione, la marijuana non è una droga leggera ma una sostanza dalle incredibili qualità (tessili, combustibili ecc...) che è stata vietata per favorire determinate produzioni industriali, e via via così fino a sostenere che Filippo Raciti è stato ucciso per favorire l'industria edile (che guadagnerebbe sull'adeguamento degli stadi).

Questo rovesciamento dei ruoli (le istituzioni sono contro la gente, chi combatte le istituzioni è nel giusto) sembra trovare conferme negli slogan di sostegno alle Brigate Rosse e nella riqualificazione di personaggi che nel passato sono stati acerrimi nemici dell'ordinamento statale: si pensi a Renato Curcio, ideologo delle B.R., oggi ospite di conferenze, convegni universitari ecc...

C'è un filo logico che lega tutto ciò?

E' possibile che questo tipo di contro-informazione finisca per creare un sentimento di odio per le istituzioni che – in determinate situazioni – sfocia in atti di violenza dei cittadini (manifestanti, tifosi ecc...) contro le forze di Polizia?

Rispondono a questi quesiti gli ospiti:

? Il dott. Mangini, Questore Vicario, osserva che le forze di Polizia svolgono le proprie funzioni indipendentemente dagli attacchi che subiscono, tutelando sempre e comunque il cittadino.

? Il prof. Massaro, docente di sociologia delle devianze presso l'Università di Bari, spiega che effettivamente il “rispetto per l'Autorità” è in crisi, nel momento in cui larghi strati della società si aspettano di poter avere tutto e di poter fare tutto e non accettano i limiti che Autorità e Istituzioni pongono per l'esigenza di contemperare i diritti di tutti. Le forze di Polizia rappresentano il “volto” dell'Autorità, e in quanto tali sono il bersaglio immediato di chi non la accetta.

? L'avv. La Scala, docente di procedura penale presso la LUM di Casamassima, sottolinea che lo Stato è vicino alle vittime del dovere attraverso una serie di strumenti legislativi sui quali però manca la dovuta informazione, e pone l'accento sulla necessità di una sempre maggiore professionalizzazione degli operatori delle forze dell'ordine.

? Il dott. Emiliano, Sindaco di Bari e magistrato anti-mafia, riconosce l'influenza negativa di certa contro-informazione, che danneggia il rapporto fra Stato e cittadino e sottolinea le carenze dei Governi nel fornire tutte le risorse necessarie al settore sicurezza, che è il problema più sentito nelle città.

? Il dott. Filippo, figlio di un poliziotto ucciso da terroristi a Bari nel 1980 e attivamente impegnato in varie iniziative a tutela delle vittime del crimine, descrive il disagio ed il malessere delle vittime di fronte a una contro-informazione che di fatto nega la memoria dei caduti e alla tendenza a riabilitare e riqualificare – ben oltre il limite del rispetto dei morti -  chi si è reso responsabili di efferati atti di sangue.

? Il Dirigente della DIGOS di Bari, dott. Schimera, puntualizza che questi fenomeni sono fortemente localizzati e non interessano la Provincia di Bari, e spesso si diffondono più per emulazione che per reale intento criminoso.

? Il dott. Nicola Tanzi, Segretario Nazionale del SAP, osserva che l'offensiva contro le forze di Polizia non è mai cessata negli ultimi decenni e lamenta una certa disattenzione del mondo politico nei confronti degli operatori di sicurezza, dei quali spesso ci si ricorda solo in coincidenza dei periodi elettorali.

Il dibattito è stato moderato dal dott. John Battista, Segretario Provinciale del SAP Bari, che ha curato anche il materiale documentale proiettato.

(Fine documento)



LA MIA RISPOSTA

Uno dei due siti a cui fa riferimento l’articolo è il nostro. E' vero che l'autore della presentazione, John Battista, ha evitato di citare espressamente luogocomune.net, ma è sufficiente prendere un qualunque stralcio dei testi da lui riportati nella presentazione, che è disponibile in rete, per risalire con certezza alla sua fonte. Non citando la fonte, peraltro, il Signor Battista ha violato le condizioni di copyright poste dal nostro sito, che prevedono il diritto di pubblicare i nostri materiali solo citandone espressamente la fonte e l'autore.

Prima di rispondere nel dettaglio, va chiarita un'altra cosa importante: il sito luogocomune pubblica articoli, e questi vengono commentati dagli utenti. Il contenuto degli articoli ricade, ovviamente, sotto la responsabilità del sottoscritto, mentre i commenti - essendo pubblicati in tempo reale, e senza alcun filtro preventivo - ricadono sotto quella dell’utente che li posta. La cosa è chiaramente indicata sul sito stesso,e vale anche per i forum, che sono aperti a tutti e non hanno filtro preventivo. Accade così anche su siti molto più quotati e frequentati del nostro (da Repubblica a Beppegrillo) e, vista la natura di internet, non può che essere così.

Dopodichè i moderatori fanno tutto il possibile per evitare/rimuovere messaggi che violino in qualsiasi modo le leggi vigenti, o che incitino a violarle, ma non per questo si può accusare il sito di sostenere tesi, posizioni o opinioni espresse nei commenti o nei forum, che appartengono esclusivamente all’utente che le ha pubblicate.

Mentre il Signor Battista ha fatto spesso e volentieri confusione, nella sua presentazione, con una tale selettività da legittimare il più ampio sospetto di intento diffamatorio nei miei confronti. Per quel che ne sappiamo, invece, uno qualunque dei commenti citati potrebbe addirittura averlo postato lui stesso, sotto falso nome ovviamente.

Passimo ora ai punti specifici:



In una nostra ricerca, che abbiamo esposto in slides, abbiamo focalizzato l'attenzione su alcuni siti Web con elevatissimo numero di iscritti e di lettori, la maggior parte dei quali molto giovani, che propongono una lettura di qualsiasi fatto e notizia quotidiana in chiave marcatamente anti-istituzionale.

Se davvero facessimo questo diventeremmo matti, e più matti ancora sarebbero quelli che ci vogliono leggere ogni giorno. Noi abbiamo invece una particolare attenzione per alcune notizie, che celano un possibile abuso della legge da parte di qualche organo delle istituzioni. e non “delle istituzioni” in quanto tali.

Se crolla una balconata allo stadio non diciamo che ci sono di mezzo i Servizi Segreti. Se si incendia una pizzeria non diciamo che ci sono di mezzo i Servizi Segreti. Se i metalmeccanici vanno in sciopero non diciamo che ci sono di mezzo i Servizi Segreti.

Se invece tre Torri in acciaio crollano in tempi e modi contrari alle più elementari leggi della fisica, della statistica e del comune buon senso, e se questi crolli permettono nel frattempo di lanciare guerre che portano un enorme vantaggio economico a chi li ha subiti, ci permettiamo di sospettare che le costoro fossero in qualche modo interessati a farli avvenire.

Se poi il Sindaco di quella città afferma di essere stato avvisato in anticipo dei crolli, ma non ha fatto nulla per avvisare poliziotti e pompieri che stavano all’interno delle Torri, ci permettiamo di sospettare che sia un criminale.

Ma lo facciamo, guarda caso, proprio in difesa di quei poliziotti e pompieri morti inutilmente, e non certo contro di loro, nè “contro le istituzioni” in genere.

Dopodichè ognuno rimane libero di pensarla come crede, e il libero dibattito esiste proprio per quello.

Prima quindi di parlare di ”una contro-informazione che di fatto nega la memoria dei caduti e alla tendenza a riabilitare e riqualificare – ben oltre il limite del rispetto dei morti -  chi si è reso responsabili di efferati atti di sangue”, come ha fatto nella relazione il dott. Filippo, bisognerebbe stabilire con certezza chi sia il responsabile di tali fatti. E solo chi parte dal presupposto che non possa esistere alcun disegno criminale all’interno delle istituzioni può accusare indiscriminatamente la “contro-informazione” di quanto sopra. Altrimenti ci troviamo perfettamente d’accordo sull’esecrazione incondizionata dei colpevoli, come sulla necessità assoluta di applicare per loro le massime punizioni previste dalla legge.

Signori, parliamoci chiaro: chi pensa che i governi non mentano mai, che agiscano sempre e soltanto nell’interesse del cittadino, e che non violino mai le leggi vigenti alzi perfavore la mano.

Altrimenti il nostro contributo alla ricerca per individuare le eventuali “mele marce” all’interno del sistema - che supplisce alla vergognosa mancanza della stessa da parte del giornalismo professionale -  dovrebbe essere apprezzato, e non denigrato.



Lo scopo sembra essere quello di minare il rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadini e istituzioni, ingenerando nei primi la convinzione che queste ultime operino contro il cittadino e non a tutela dei suoi diritti.

Come già detto, lo scopo è esattamente l’opposto: stimolare le reazioni da parte dei media ufficiali e degli organi competenti perchè facciano pulizia all’interno delle istituzioni, laddove necessario, al fine di vivere tutti in una società che sia davvero più civile e democratica.

Dovrebbe risultare chiaro a questo punto il totale capovolgimento nella lettura del nostro sito che John Battista tenta di imporre, selezionando, manipolando e mescolando ad arte estratti di quanto vi appare pubblicato.


 
Dal punto di vista politico i due siti hanno componenti trasversali: estremismi di sinistra e di destra, anarchici ecc...

Luogocomune non è un nome scelto a caso: oltre che essere autoironico (grazie al doppio senso del termine), luogocomune vuole essere uno spazio in cui trovi voce chiunque sente di aver qualcosa da dire, indipendentemente dalla sua posizione politica, filosofica, sociale o religiosa. Fra questi ci saranno quindi “estremisti di destra” e “anarchici”, come ci sono moderati di destra e di sinistra, centristi e qualunquisti, panettieri e farmacisti, apolitici, atei, credenti e agnostici, interisti e milanisti, cristiani e musulmani, verdi rosa gialli marroni e blu....

La presenza di ciascun individuo sul sito va vista esclusivamente come il risultato di una totale imparzialità a monte, nel più pieno rispetto del sacrosanto diritto costituzionale alla libertà di pensiero e di parola di ogni cittadino. Ancora una volta, luogocomune difende le istituzioni, non le combatte. (Va da sè poi, come già detto, che i moderatori facciano tutto il possibile per evitare/rimuovere commenti che esprimano concetti contrari alle leggi vigenti, o istigazioni a violare le stesse).

Mentre, nuovamente, appare tutt'altro che imparziale citare solo la presenza di alcuni personaggi “estremi” - inevitabile quanto minoritaria - ma non di tutti gli altri.



La sequenza dimostra che ogni singola notizia (si tratti di una nuova legge contro la pedofilia o di un evento naturale come un uragano) è motivo per sostenere che le istituzioni e le forze di Polizia sono “complici” di un disegno che mira a tenere in pugno i cittadini in favore di pochi e non meglio precisati gruppi di potere.

La "sequenza", come verrà nuovamente dimostrato più sotto, è del tutto arbitraria, non tiene conto delle differenze fra articoli pubblicati e commenti postati dagli utenti, e utilizza gli estratti in maniera intenzionalmente fuorviante.



Così, l'uragano Katrina è stato provocato per agevolare i fabbricanti di legname, ...

Questa è una stupidaggine colossale, scritta approfittandosi di quello che era chiaramente un esempio "da favoletta", e citandolo fuori contesto. Nella favoletta si sosteneva che fosse addirittura li battito di ali di una farfalla a provocare l'uragano. Qualcuno è disposto a crederci seriamente? Eccola.)

Nessuno in realtà ha mai sostenuto che si possa “provocare” un uragano, mentre esistono numerosi indizi - non certo creati da noi - che certe tecnologie siano in grado di deviarne in una certa misura il percorso. Mentre le prove che l’amministrazione Bush fosse a perfetta conoscenza del rischio che correvano i cittadini di New Orleans, ma non abbia fatto nulla per prevenirlo (negando poi però di esserne a conoscenza), le ha date lo stesso Presidente Bush, in questa tele-conferenza con gli esperti meteorologi, che è stata poi resa pubblica dai media americani:



(Nel caso il video non apparisse nel testo, questo è il link originale.)

E siccome i maggiori beneficiari del disastro sono stati, nuovamente, gli stessi personaggi legati al Presidente Bush, ci permettiamo di sospettare un “intervento tecnologico” che abbia contribuito a mandare in porto - anche letteralmente, in questo caso - uno dei più mastodontici e lucrativi progetti di ricostruzione civile da molti anni a questa parte.

A questo punto siamo noi ad essere “malati”, o sono gli altri che sono un pò ingenui?



Le brigate rosse e i terroristi in genere sono un'invenzione che serve per incutere terrore alla popolazione, ...

Che le Brigate Rosse fossero state infiltrate da CIA e MOSSAD, fin da prima del rapimento Moro, non lo sosteniamo noi, ma l’onorevole Giovanni Galloni, ex-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E non c'è nulla di "ipotetico" nella sua dichiarazione, come afferma Battista nella presentazione "slides". Come potrete verificare nel video più sotto, Galloni dice testualmente "Moro di disse: Io ho per certo la notizia che i servizi segreti, sia americano che israeliano, hanno degli infiltrati all'interno delle BR, però  noi non siamo stati avvertiti."

Lo stesso Galloni infatti conferma che i Servizi italiani sarebbero stati tenuti all’oscuro di certe manovre da parte dei colleghi americani, con il risultato di far apparire loro stessi complici di operazioni di cui invece non erano affatto responsabili.



(Nel caso il video non apparisse nel testo, questo è il link originale.)

Ancora una volta, si tratterebbe quindi di difendere la reputazione dei Servizi italiani, trattati da quelli americani come colleghi di serie B, sui quali fare poi ricadere tutti i sospetti. Mentre è John Battista che sembra mettere in dubbio la parola dell'ex-Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e non certo luogocomune.

Lo stesso discorso vale per l'attentato di Nassirya: che certe autorità italiane ne fossero a conoscenza lo ha scritto il Washington Post, non ce lo siamo inventato noi. Perchè allora cercare di utilizzare questa informazione contro di noi, nascondendo ai suoi colleghi l'autorevolezza della fonte, invece di pretendere uniti che venga fatta piena luce su questa accusa infamante?

Altresì, che “Al-Queda” sia una sigla inventata dalla CIA lo dice la CIA stessa, non noi. E che a tutt’oggi non vi siano prove sufficienti contro bin Laden lo dice l’FBI, mentre la stessa FBI non lo elenca nemmeno fra i ricercati per gli attentati dell’undici settembre sul suo sito ufficiale. Ciascuno può verificare di persona.

Davvero non bisogna sospettare di nulla, di fronte a questi fatti sconcertanti?



La marijuana non è una droga leggera ma una sostanza dalle incredibili qualità (tessili, combustibili ecc...) che è stata vietata per favorire determinate produzioni industriali, ...

Altra distorsione, ben difficile a questo punto da considerare involontaria: nessuno ha mai detto che la marijuana non sia una droga, nè leggera nè pesante, mentre la vicenda della sua proibizione è storia acclarata, e la sua ignoranza non può essere tradotta in una accusa contro di noi. Altrettanto dicasi per le qualità industriali della pianta, che si possono verificare in pochi minuti su qualunque enciclopedia o libro scientifico.



... e via via così fino a sostenere che Filippo Raciti è stato ucciso per favorire l'industria edile (che guadagnerebbe sull'adeguamento degli stadi).

Non c’è nessun ”via via”, se non nella testa di John Battista, che cerca chiaramente di fare leva sul dolore e sulla rabbia dei presenti al convegno per addossarci una colpa che non ha nessuna fondatezza: si potrà trattare al massimo di un commento da parte di un utente, del quale rispetteremmo, nel caso specifico, il diritto di opinione, pur senza condividerla.

A riprova di quanto detto, segue un estratto di ciò che io scrissi all’epoca del fatto, nell'articolo intitolato "Calcio: colpe e responsabilità":

Vittima e assassino sono due proletari qualunque, identici nelle loro passioni, identici nelle loro paure. Diversi nella loro divisa, ma ambedue strumenti dello stesso meccanismo di controllo sociale, che utilizza ormai fin troppo palesemente il calcio come valvola di sfogo per tutte le ingiustizie e le frustrazioni che i cittadini si trovano quotidianamente ad affrontare, proprio a causa di chi ci comanda: chiunque passi oggi un solo minuto a discutere se la colpa è stata della polizia o dei tifosi, avrà fatto soltanto un grande regalo a chi ha saputo metterci così astutamente e cinicamente gli uni contro gli altri. 

Dove stia (e dove possa starci, all'interno di questa posizione) la citazione sull'industria edile proprio non si capisce.



Questo rovesciamento dei ruoli (le istituzioni sono contro la gente, chi combatte le istituzioni è nel giusto) sembra trovare conferme negli slogan di sostegno alle Brigate Rosse e nella riqualificazione di personaggi che nel passato sono stati acerrimi nemici dell'ordinamento statale: si pensi a Renato Curcio, ideologo delle B.R., oggi ospite di conferenze, convegni universitari ecc...

Nessuno dice che “le istituzioni siano contro la gente”, nè soprattutto che "chi le combatte è nel giusto". Questa è una accusa di sovversione bella e buona, che meriterebbe da sola la considerazione di una querela per diffamazione. Le istituzioni sono nate per la gente, come dice la stessa Costituzione americana (“With the People, for the People”), e il sospetto casomai è che vengano utilizzate, forzate, e manipolate “contro la gente” da chi ha il potere di farlo, ma questi non sono certamente i poliziotti.

Per il resto, vale la risposta già data in precedenza: sul sito non esiste un solo articolo nel quale si offra “sostegno” alle Brigate Rosse, nè si tenti una riqualificazione di chiunque, se non a favore - appunto - di un diverso colpevole.



C'è un filo logico che lega tutto ciò?

Certo che c’è, ma non è affatto quello che suggerisce John Battista. E’ la caccia alla menzogna, ovunque essa si trovi, da chiunque sia stata espressa, e qualunque siano le conseguenze che il suo eventuale svelamento possa comportare.



E' possibile che questo tipo di contro-informazione finisca per creare un sentimento di odio per le istituzioni che – in determinate situazioni – sfocia in atti di violenza dei cittadini (manifestanti, tifosi ecc...) contro le forze di Polizia?

Il ragionamento è assolutamente gratuito, poichè in tutti miei articoli io sostengo che i poliziotti, nella stragrande maggiornaza dei casi, facciano il loro dovere con abnegazione, dedizione e senso di sacrificio, e considero casi come quello di Bolzaneto o della Diaz, per quanto inaccettabili, una triste eccezione.

In ogni caso, il discorso sulle vere responsabilità di casi del genere diventa complesso, e non è questa la sede in cui affrontarlo. Ma il libero dibattito, che sul nostro sito avviene regolarmente, esiste proprio per questo.

Naturalmente tutti i membri del SAP che lo ritengano sono invitati a partecipare, e a verificare di persona.



Rispondono a questi quesiti gli ospiti: [...]

Dispiace infine che non sia stato invitato anch’io a rispondere – anche solo per via scritta, ad esempio – essendo accusato in prima persona di un comportamento al limite della legalità. Questo articolo è stato un tentativo di rimediare in qualche modo a questa mancata oppurtunità, e vorrei concluderlo riportando alcuni estratti di ciò che scrissi su Nicola Calipari, in tempi certo non sospetti. Ciascuno potrà valutare personalmente la ”mancanza di rispetto per le istituzioni” a cui il sito, secondo il documento presentato al convegno del SAP, inciterebbe sistematicamente.

Specialmente di quelle italiane.

(Dall'articolo "Morire due volte")

[..] Con Calipari siamo stati fatti cornuti, e poi pure mazziati a dovere davanti al mondo intero, e noi andiamo pure orgogliosi dell'"alleanza" con gli USA. Io non sono certo uno che normalmente "tifa" per i servizi segreti, o per "la polizia" nel senso più lato, ma rispetto profondamente il lavoro di chiunque metta a repentaglio la propria vita per fare quello in cui ovviamente crede fino in fondo, solo per essere pugnalato alla schiena da chi aveva il dovere di rivendicare a voce alta giustizia in suo nome, e ha invece chinato la gobba come una sguattera qualunque. Ha così ucciso Calipari due volte). [...]

(Articolo completo) L'ALTRA FACCIA DELLO SDEGNO



America-on-Line è il più popolare Service Provider americano, e da solo raggiunge più del doppio dell'intera utenza italiana di Internet. Ecco una schermata di quello che si trovano davanti oggi i venticinque milioni di americani che utilizzano AoL, il che rappresenta quindi una buona "media" dell'attuale posizione dei mezzi di comunicazione USA sul caso Sgrena.

La didascalia dice: "Militari italiani trasportano la bara dell'agente segreto Nicola Calipari, ucciso venerdì in Iraq mentre accompagnava un ostaggio verso la libertà".

Notare come il testo dica genericamente "ucciso", evitando di specificare "da chi". Inoltre, "accompagnare verso la libertà" sottintende che l'ostaggio non fosse ancora libero, pur trovandosi invece in territorio sotto pieno controllo americano.

Il testo a sinistra dice: "Giuliana Sgrena, l'ostaggio la cui vita è stata salvata da Calipari, dice che gli americani potrebbero averle sparato intenzionalmente, a causa di 'diversità di vedute' operative con l'Italia. Gli Stati Uniti hanno definito l'affermazione 'assurda'". Ma la parte più interessante è data dall' instant-poll, il sondaggio in diretta, ...

... che appare sulla destra: Cosa pensi del suggerimento di Sgrena che i militari americani abbiano voluto colpire il veicolo? a) E' scandaloso. b) Merita un'indagine.

Notare come una pesante accusa sia già diventata un "suggerimento", mentre una risposta "c) E' probabilmente vero" non esiste neanche.

Ho provato a votare, per vedere i risultati fino a quel momento. Eccoli.



E noi dovremmo stare qui ad aspettare l'"indagine approfondita" che ci ha promesso Bush?

M. M.



Una nota su John Battista, l'autore della "relazione" pubblicata all'inizio, e della presentazione denominata "slides" che la accompagnava.

Come già detto, questa persona ha già utilizzato in passato, contro la mia persona, gli stessi metodi scorretti con i quali ha messo insieme la presentazione, distorta e fuorviante, del sito di cui sono responsabile. E questo nonostante sia già stato pubblicamente smentito, più di una volta, sia in internet che sulla stessa televisione nazionale.

Nell'ultimo caso - il più clamoroso - il signor John Battista aveva fornito alle redazione di Matrix una serie di informazioni palesemente errate o distorte sull'undici settembre, tese a costituire un attacco personale al sottoscritto di tale bassezza e infondatezza da avermi consentito un diritto di replica di pari durata, nel quale tutte le sua accuse sono state pubblicamente smentite, mentre si rivelava che era lui ad utilizzare i trucchi di bassa lega di cui ama - per qualche strano motivo - accusare gli altri.

Qui la smentita su internet, qui la pagina con la trasmissione completa di Matrix in risposta all'attacco di John Battista. Questa è la prima di 5 parti (per chi non lo sapesse, John Battista è anche il responsabile di "Crono 911"):



Ciascuno può giudicare da solo.

A mio parere, i dipendenti delle Forze dell'Ordine dovrebbero essere i primi a praticare quella forma di correttezza assoluta che sono incaricati di pretendere dai cittadini, invece di fornire un pessimo esempio come nel caso in questione.

Massimo Mazzucco, responsabile di luogocomune.net



S.A.P. Sindacato Autonomo di Polizia
Sede Provinciale di Bari
Via Murat 4 c/o Questura
tel 080/5291194 fax 080/5739457 mail bari@sap-nazionale.org


Aggiungo che proprio ieri c'è stata nuovamente occasione di parlare del caso Calipari, e l'ho fatto negli stessi identici termini di sempre. M.M.



NOTA per gli utenti: Pur essendo un comunicato, e non un articolo, abbiamo voluto lasciare la possibilità di inserire commenti.

Trattandosi però di materia delicata, la restrizione sui commenti "ad personam" sarà applicata in questo caso con il massimo rigore: qualunque commento che contenga elementi di giudizio personale - a favore o contro gli individui coinvolti nella vicenda - verrà immediatamente rimosso dai moderatori. (*)

Qui non si tatta di "vincere" o "perdere" individualmente, ma di far rispettare certi principi di uno stato democratico nel quale il diritto alla libera espressione, sancito dalla Costituzione, va difeso con tutti i mezzi che la legge stessa mette a disposizione del cittadino. E che gli stessi appartenenti alle Forze dell'Ordine dovrebbero quindi proteggere, e non combattere.

In questi termini, il dibattito è bene accetto. Altrimenti si prega di evitare di postare, per non imporre ai moderatori un impegno supplementare del quale non abbisognano di certo.

Grazie.

M.M.


* A loro volta, gli utenti che vedessero un loro commento rimosso sono invitati, se le desiderano, a chiedere spiegazioni ai moderatori via PM, e NON su questo stesso thread. Per evitare questo tipo di intervento, basta semplicememte astenersi dall'esprimere un qualunque giudizio, negativo o positivo, sulle persone direttamente implicate nella vicenda. Discutiamo delle istituzioni, dei loro ruoli, dei diritti e doveri di tutti i cittadini (poliziotti compresi) e non delle persone specifiche. (Nulla di nuovo quindi, rispetto alla nostra regola, semplicemente una sua applicazione ferrea in questo caso).






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