Se scoppia la bolla immobiliare

Data 21/3/2007 17:50:00 | Categoria: Economia

di Ashoka

Chi non desidera possedere un luogo da chiamare casa? E non parlo di un attico in centro o una villa in campagna, mi accontento di qualche metro quadro, un letto, la cucina.

Non in affitto però, la casa la voglio mia.

I soldi, però, non ci sono, o meglio non c'erano.

Andavo in banca ogni mese a chiedere un prestito ma non mi veniva mai concesso. Non ha le garanzie, mi dicevano, dovremmo praticarle un tasso troppo alto e lei finirebbe in rovina.

Ma un prestito per comprarsi la casa è un diritto, dicevo io. C'è pure scritto da qualche parte nella Costituzione!

Continuavamo così a vivere in affitto, senza faticare troppo ad arrivare alla fine del mese, ma senza risparmiare abbastanza da permetterci di ottenere quelle benedette “garanzie” che volevano in banca.

Ma poi tutto cambiò.

Sarà stato l'euro (non ne sono sicuro io.. di economia capisco ben poco) ma un giorno l'impiegato di banca mi guardò in modo diverso, ...
... sorridendo, e venne incontro da me dicendo: “pensavo proprio a lei, sa?”

Sì, perché le condizioni erano cambiate, mi disse, ora eravamo in una fase di crescita economica, tutti erano ottimisti per il futuro (avranno visto la pubblicità dell'Unieuro?) ed il “tasso di sconto” era sceso.

Io non sapevo che cosa fosse sto benedetto “tasso di sconto” ma una cosa l'avevo capita: finalmente anch'io avrei potuto comprare una casa per la mia famiglia.

Una casa tutta nostra! Ed in soli trent'anni l'avremmo pagata, con un mutuo a tasso variabile (o come cavolo si chiama) spendendo molto meno di quanto pagavamo d'affitto!

Un miracolo: comprarci la casa e risparmiare pure, ci pensate?

Mia moglie, però, scuoteva la testa: nessuno regala niente al giorno d'oggi, diceva, e quindi doveva esserci qualcosa sotto, qualche fregatura. Sagge parole, le sue (per forza.. è una donna!) ma quel giorno ero troppo entusiasta (una casa tutta nostra) per poterle dare ascolto.

Un primo campanello d'allarme suonò quando andai a visionare la casa che da tempo avevo adocchiato: non era niente di trascendentale ma io la trovavo semplicemente perfetta.

Non costava nemmeno troppo l'ultima volta che l'avevo visitata, il mese prima, ma ora... che cosa era successo?

La proprietaria, seppi poi, aveva venduto l'appartamento ad una agenzia immobiliare che l'aveva “ristrutturato” ed ora lo rivendeva a quasi il doppio del prezzo!

Andai in banca e mi feci fare due calcoli: la rata del mutuo era ancora alla nostra portata e sarebbe rimasta più bassa dell'affitto, almeno fino a quando questo benedetto “tasso di sconto” fosse rimasto al 2% com'era.

Avevo qualche timore (come convincere mia moglie?) ma in banca mi dissero di non preoccuparmi: non v'era motivo perché quel tasso si alzasse, per cui ero al sicuro e potevo realizzare il nostro sogno.

I dubbi e le paure di mia moglie, poi, sparirono non appena vide la casa ed iniziò ad immaginarsi là dentro: un mobile da spostare, un quadro da appendere, delle piante da sistemare. Sarebbe stata perfetta.

Alla firma del contratto pensai che forse non sono solo le fiabe ad avere il lieto fine.

Mi sbagliavo.

Non so bene perché ma quel tale, Trichet (un francese o un belga, non saprei) ha deciso di aumentare quel tasso di sconto di cui vi parlavo. Non una volta sola! Ma due, tre, quattro..

Perchè ha voluto mandarmi in rovina? Che cosa gli ho fatto di male?

La rata del mutuo è diventata alta, troppo alta, e non ce la facciamo più a pagare. Abbiamo tirato la cinghia, risparmiato tutto quello che potevamo ma siamo gente onesta, noi, paghiamo le tasse e quello che ci resta alla fine del mese non basta.

E' stato un dolore enorme vendere la casa, ma la banca pretendeva i suoi soldi e non v'era altro modo. Come se non bastasse nessuno voleva comprare la mia casa, ora, e non sono riuscito a venderla che per meno della metà di quanto l'ho pagata.

Insomma. Ho perso la casa e devo ancora un sacco di soldi alla banca.

Io volevo solo realizzare il nostro piccolo sogno ed invece ho trasformato la nostra vita in un incubo. .

Ora sono arrabbiato, molto arrabbiato e non sono da solo. Di chi è la colpa della nostra rovina?


***

Due opinioni a confronto

Dal blog di Beppe Grillo....

Discorso di Beppe Grillo all'Università di Bologna

Ho sentito degli specialisti, ognuno del proprio campo, parlare di cose che, secondo il mio punto di vista, non hanno quasi più senso. Sento parlare gli economisti che confondono l'economia con la finanza, sento parlare di microcredito confuso con il microfinanziamento, con la microfinanza. Credo di avere dei dubbi perchè l'opera di questo signore è l'opera di un professore che ha visto il suo Paese disintegrato dal debito e che ha cercato in tutti i modi di far risparmiare, che è l'unico modo di combattere il debito, insieme al lavoro.

Abbiamo sentito, ad esempio, il rappresentante dell'ABI che ha detto di sentirsi perplesso e in imbarazzo: è il senso della vergogna.

Qui si parla di microcredito e noi abbiamo, invece, il credito al consumo: le banche non si accontentano più dei risparmi della gente, non gli interessano più i soldi ma vogliono la vita delle persone cioè non vendere cose ma vendere il debito delle cose.

Il concetto di trasparenza delle nostre banche è quello di non far capire niente più a nessuno di quello che fanno, per far indebitare la gente, ad esempio, su un televisore per farlo pagare fra sei mesi, ma non entro sei mesi, ma fra sei mesi quel giorno lì solo con un bollettino che spediscono loro per far entrare le persone in una trappola e far pagare lo stesso televisore il doppio con un interesse del 17-18 % che è un tasso da usura. Siamo in mano agli usurai.

Così imparate a farmi parlare!

Muhammad vai via di qua! Vai via di qua Muhammad!

Intervista a Muhammad Yunus

Ciao a tutti! Sono felice di essere qui con Beppe, è davvero un'esperienza bellissima. L'ho sentito parlare, è stato molto chiaro nel dire ciò che avrei detto io. Parla di quello che succede, dei problemi veri. Le banche non si fanno domande, continuano a fare ciò che han sempre fatto. Avrebbero dovuto fare molte cose, che non hanno fatto. Noi abbiamo dimostrato che si può fare, possiamo aiutare ogni individuo senza nessun problema.

Grameen Bank presta i soldi ai più poveri, abbiamo iniziato trent'anni fa, senza garanzie né raccomandazioni, senza strumenti legali. Servono dei soldi per guadagnare altri soldi, così abbiamo iniziato ma nessuno credeva che ce l'avremmo fatta. Ma ci siamo riusciti. E' un sistema bancario basato sulla fiducia che funziona e si sta diffondendo in tutto il mondo, milioni di persone hanno avuto accesso al microcredito, si può fare. Il credito è un diritto umano e può cambiare la vita a tutte le persone. Il sistema bancario deve essere per tutti.

Noi prestiamo soldi a tutti, anche ai mendicanti, affinché possano vendere qualche cosa, piccoli oggetti, giocattoli, caramelle. Così possono guadagnare dei soldi, cambiare la loro vita. Più di 85.000 mendicanti stanno cambiando la loro vita. Questo è proprio quello di cui ha parlato Beppe oggi.

Tanti cari saluti a tutti!


Ecco invece l'opinione di Ron Paul, Deputato al Congresso americano e prossimo candidato per le elezioni presidenziali del 2008:

Ron Paul: Non date la colpa della bolla immobiliare al mercato

Il mercato immobiliare statunitense, considerato a lungo vulnerabile da molti economisti, è ora in procinto di soffrire un serio collasso in molte regioni. Il “guru delle commodities” e manager di hedge fund, Jim Rogers, avverte che i beni immobili nelle aree più care della bolla crolleranno di un 40 o 50%. I media mainstream come il New York Times stanno riportando quasi senza fiato la possibilità di un estesa bancarotta dei mutui subprime (ovvero concessi a soggetti con minore affidabilità)

Quando alla fine la bolla scoppierà nella sua interezza, milioni di americani cercheranno qualcuno a cui dare la colpa. Si aspetteranno che il Congresso tenga delle audizioni riguardo alle pratiche di prestito “subprime” e dei mutui “predatori”. Sentiremo un gran parlare, da tribune d'onore, su come prestatori senza scrupoli si sono approfittati della povera gente, e su come la speculazione rampante ha fatto sì che il mercato immobiliare in tutto il paese diventasse bollente. Sarà un revival delle audizioni per il caso Enron ed il messaggio sarà, esplicitamente o implicitamente, lo stesso: il capitalismo di libero mercato, lasciato a sé stesso, porta sempre a condotte avide, fraudolente e non etiche, se non addirittura illegali.

Ma non bisogna dare la colpa al capitalismo per la bolla immobiliare, bisogna darla alla Federal Reserve. Specificamente, è stato l'intervento della Fed nell'economia – attraverso la manipolazione del tasso di interesse ed alla creazione di moneta dal nulla – a causare il boom artificiale nel mercato dei mutui.

La Fed ha praticamente triplicato la quantità di dollari e di credito in circolazione dal 1990 ad oggi. I prezzi delle case sono aumentati drammaticamente, non a causa della semplice interazione tra domanda ed offerta, ma perché la Fed ha letteralmente “creato della domanda” facendo sì che il costo dei prestiti (tasso di interesse) fosse artificialmente basso. Quando il credito è a buon mercato, gli individui tendono a prendere in prestito troppo ed a spendere senza alcun freno.

Questo non vuol dire che tutte le banche, i prestatori e le aziende di Wall Street siano senza peccato, anzi. Molti di loro sono connessi politicamente, ed hanno beneficiato in modo diretto dalla politica dei “soldi facili” intrapresa dalla Fed. Ed alcuni prestatori hanno fatto davvero dei prestiti non etici e fraudolenti. Ma ogni centesimo che hanno prestato è stato prima creato dalla Fed.

Le azioni dei prestatori sono direttamente attribuibili alla policy della Fed: quando il credito è a buon mercato, perché non prestare soldi in modo più avventato ad individui ai quali normalmente non l'avresti fatto? Anche con tassi di bancarotta più alti, i prestatori possono fare profitti enormi semplicemente grazie al volume degli affari più alto. Il prestito “subprime” è un sintomo della bolla immobiliare, non la sua causa.

La politica di credito della Fed ha anche distorto i prestiti con ipoteca del tipo “Fannie Mae” e “Freddie Mac”, due schemi creati dal Congresso con l'intenzione di aiutare la povera gente. Fannie e Freddie beneficiano la garanzia implicita da parte del governo federale se diventano inadempienti, e quindi sono isolati rispetto alle forze del mercato. Questo isolamento fa sì che gli investitori rendano disponibili, per Fannie e Freddie, fondi che in caso contrario sarebbero stati investiti in altri titoli o imprese più produttive, contribuendo perciò a gonfiare la bolla.

La Federal Reserve fornisce il latte materno per boom economici e crisi seguenti che poi vengono spiegati, scorrettamente, con il mito del “business cycle.” Immaginate un camion portavalori che percorre una strada affollata con le porte aperte, con i soldi che volano fuori dappertutto, ed avrete una buona analogia che descrive la politica della Fed nell'ultimo ventennio. A meno che, o fino a quando, non riusciremo ad impedire alla Federal Reserve di creare moneta a piacimento e regolare i tassi di interesse, rimarremo vulnerabili alle bolle finanziarie ed alle loro, dolorose, correzioni.

Se i prezzi delle case crolleranno e milioni di Americani si troveranno a dovere più soldi di quanto valgono le loro case, la colpa sarà totalmente di Alan Greenspan e di Ben Bernanke.



A volte penso a quanto sarebbe bello avere una macchinetta per stampare tutti i soldi di cui ho bisogno: potrei comprarmi tutto a volontà e non avrei problemi a vivere una vita dignitosa.

Non sarebbe magnifico? E se fosse per tutti così?

Però, pensandoci bene, le case rimarrebbero sempre quelle, il cibo non sarebbe mutato, i vestiti neanche. Avremmo tutti un sacco di soldi ma nulla da comprare, saremmo istantaneamente tutti ricchi e, dopo un attimo, tutti poveri.

Forse, dopotutto, avrei fatto bene a rimanere in affitto.

Ashoka


Un percorso narrativo. Tratto da www.usemlab.com

I figli di Renzo
Gli adolescenti
La zia Trudi
Una lettera da Tonio






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