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terrorismo : ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Inviato da Redazione il 13/9/2005 23:01:26 (5122 letture)

Non è stato solo l'occidente, a rivivere in questi giorni quella che è stata, comunque la si guardi, una tragedia per tutti.

Il tre di settembre c'è stato in Russia il primo anniversario della strage di Beslan, ed i malumori che lo hanno accompagnato continuano a far sentire i loro effetti ancora oggi: questa mattina è stata dispersa dalla polizia, a Vladikavkaz, capitale dell'Ossezia del Nord, una manifestazione contro Putin, che avrebbe deciso di togliere alla popolazione locale l'elezione diretta del governatore.

In occasione dell'esplosione del treno in Cecenia, a pochi giorni dalle elezioni russe del Novembre 2003, scrivemmo "anche Putin ha imparato il trucco". I fatti di Beslan, un anno fa, lo confermarono in pieno. Ora però, come prevede il copione, ...

... anche Beslan sta diventando per Putin quello che l'11 Settembre è già da tempo per Bush: un incubo che lo perseguita, una macchia di sapore criminale che ormai difficilmente la storia gli cancellerà di dosso.

Anche per Putin la spina nel fianco è rappresentata dalle madri delle vittime, come per Bush lo sono le vedove dell'11 Settembre. Mentre il mondo dimentica in fretta, questa particolarissima categorie di persone, che da una parte non ha nulla da guadagnare, dall'altra ha perso tutto, rimane tenacemente sulla barricata, a chiedere una giustizia che sembra sfuggire ormai nella stessa misura a tutti i popoli del mondo. Noi con Ustica dovremmo saperne qualcosa.

Le "madri di Beslan" si erano tenacementre opposte alla presenza di Putin nella loro città, per commemorare una tragedia che loro attribuiscono in gran parte al governo stesso (da quando si è saputo che le bombe erano state piazzate nella scuola con largo anticipo, la tesi del "terrorista ceceno" ha cominciato a vacillare fortemente). E anche qui, come nel caso dell'11 Settembre, il governo ha cercato di spezzare in due il movimento di protesta. Putin ha fatto invitare a Mosca una delegazione delle madri, promettendo loro "di andare a fondo nell'investigazione ancora in corso". Questo ha naturalmente provocato il risentimento delle altre madri, che erano invece rimaste orgogliose nella loro città.

Anche con l'11 Settembre il governo americano ha cercato di spezzare in due il movimento dei parenti dello vittime: loro, però, da buoni americani, lo hanno fatto direttamente coi soldi. La cifra ufficiale media che è stata versata alle famiglie di ogni vittima deceduta sugli aerei sequestrati, è stata di un milione e ottocento mila dollari, circa un milione e mezzo di euro. Purchè si impegnassro, naturalmente, a non denunciare mai le aerolinee stesse, nè a coinvolgerle in alcun modo, anche in maniera indiretta, in eventuali denunce a terzi. (Chissà perchè? In fondo, nei casi "di forza maggiore" - e questo certamente lo è stato - le responsabilità delle aerolinee sono ridotte al minimo, se non nulle del tutto. Avevano davvero tutti quei soldi da buttar via?)

A oriente come a occidente quindi, la tenaglia paura-repressione si stringe sulle popolazioni nello stesso identico modo, al punto da far sospettare che la vera dicotomia non sia quella geografica, ma quella fra i governi ed i loro popoli, indipendentemente da razza, etnia, colore o latitudine.

E fra i due giganti sorride Israele, che in nome della "guerra al terrorismo" ormai spadroneggia in terra di Palestina senza più dover rispondere a nessuno - nemmeno formalmente - delle proprie azioni.

Resta ancora da capire che cosa mai ci abbiano guadagnato i "fondamentalisti islamici", dall'astuto bin Laden in giù, nel mettere in piedi tutto questo can-can che alla fine gli si sta ritorcendo contro in ogni angolo del mondo.

Massimo Mazzucco


VEDI ANCHE: "CHI E' CECENO ALZI LA MANO"

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Paxtibi
Inviato: 14/9/2005 0:41  Aggiornato: 14/9/2005 0:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
al punto da far sospettare che la vera dicotomia non sia quella geografica, ma quella fra i governi ed i loro popoli

Questa ormai dovrebbe essere una certezza, più che un sospetto.

Comunque sia, sulla strage di Beslan c'è da dire che rimane irrisolto il quesito posto a suo tempo da Vialls: come faceva la BBC a sapere degli ordigni nei canestri prima delle forze speciali russe? Finché non si trova una risposta non credo si possa dare un giudizio definitivo su chi sta dietro a questo crimine. È davvero Putin ad averci guadagnato? Io non ne sono sicuro, ha rischiato - e rischia ancora - di perdere l'Ossezia. E non diciamo tutti da sempre che queste cellule terroriste "islamiche" non sono altro che creazioni dei servizi segreti occidentali e israeliani? Georgia, Ucraina, Ossezia, Inguscezia: non saranno tutte parti del piano di accerchiamento della Russia? Putin arriva dal KGB, non è certo uno stinco di santo, ma sul "terrorismo ceceno" della strage di Beslan io la sua firma non la vedo così nitida. Sul fatto che non conosca altri metodi della violenza e dell'esasperato cinismo per risolvere crisi di questo tipo, invece, s'era già capito dopo la strage del Dubrovka nel 2002. Ma in questo, appunto, non si differenzia affatto dagli altri governi di questo postaccio chiamato Terra.

obender71
Inviato: 14/9/2005 1:34  Aggiornato: 14/9/2005 1:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Acqua, acquazzone caro Mazzucco.

Da leggere

obender71
Inviato: 14/9/2005 1:47  Aggiornato: 14/9/2005 1:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Beslan e la serie di attentati precedenti mirava alla eliminazione politica di Putin, ci sono andati vicini. C'è un solo imperialismo attivo nel Caucaso ed è quello anglosassone.

Terrorismo e doppio standard occidentale

Putin, l'imperialismo e i comunisti

Riguardo invece al Dubrovka:

Aleksandr Dugin
PUTIN E IL FSB HANNO SALVATO LA RUSSIA
breve analisi degli eventi al "Nord-Ost"

1. Il 22 ottobre 2002, con la cattura degli ostaggi, i terroristi hanno messo a repentaglio il destino della Russia e del regime politico del presidente Vladimir Putin. Il destino dello Stato Russo e' stato messo a repentaglio per due giorni. Non si e' trattato di un semplice attentato, si e' trattato di un tentativo di colpo di stato.

2. L'autorita' del presidente Putin si fonda sulla sua reazione politica e militare agli attentati di Mosca e alle operazioni di guerriglia in Dagestan nel 1999. I Russi hanno compreso questo e l'hanno scelto per il suo modello di condotta in quella situazione. Su questo si basa il consenso nazionale della sua legittimita'.

3. Con la sua risposta alla sfida dei separatisti ceceni Putin ha delineato il nuovo 'ordine del giorno' della politica russa dopo Eltsin. Tale ordine del giorno e' in breve il seguente: 'il valore intrinseco dello Stato Russo non puo' essere messo in questione'. Putin ha consolidato questa tesi nel corso dei primi passi della sua presidenza. La societa' intera - l'intellighenzia, i mass media, i Ceceni, il Tatarstan, i governatori, i deputati della Duma - ha dovuto dichiararsi d'accordo.

4. Inoltre: durante i tre anni della sua dirigenza, dopo i primi passi radicali - la riforma dei distretti federali, la riforma del Consiglio della Federazione, la messa al bando degli oligarchi e delle loro trame - Putin non ha riconfermato con atti concreti quelle imprese iniziali. Tutti gli attori della scena politica hanno avuto l-illusione di uno scivolamento all-indietro verso il periodo finale di Eltsin.

5. Il ritardo nelle riforme statali previste e' stato accompagnato da concessioni geopolitiche a vantaggio degli USA; questo e' risultato particolarmente manifesto dopo l'11 settembre 2001. Le riforme di Putin sono sembrate arenarsi.

6. Evidentemente, alcune ben definite forze della geopolitica mondiale ad anche alcuni potenziali oppositori interni Russi - vale a dire separatisti, islamisti, alcuni oligarchi, ecc. - hanno pensato fosse giunto il momento buono per una seria destabilizzazione della Russia di Putin. Hanno deciso di lanciare una sfida a Putin e, attraverso lui, alla Russia intera. I tragici eventi di Dubrovska sono stati questa sfida.

7. Questo attentato e' nell'interesse di tutti fuorche' dei Ceceni. I Ceceni hanno accettato le regole del gioco imposte da Putin. La diaspora Cecena e le sue autorita' - in pratica senza eccezioni - hanno cominciato a collaborare attivamente con le autorita' e i militari russo; la Cecenia settentrionale ha pienamente riconosciuto la legittimita' del governo federale, e persino la maggioranza dei comandanti di campo in un modo o nell'altro si sono adattati ad una certa - talvolta paradossale - simbiosi con l'esercito russo. Sull'agenda era la soluzione politica della questione cecena, che nel complesso soddisfaceva tutti i Ceceni. L'attentato ha cancellato tutto questo in un colpo solo. D'ora in avanti i Ceceni, anche solo a livello teorico, non potranno rivendicare lo status di 'soggetto politico'. In quanto popolo non hanno piu' diritti. Restano loro i diritti civili. Ma politicamente i Ceceni in quanto etnia non esistono piu'. Indefinitamente.

8. Le forze che hanno sfidato Putin e la Russia non possono neppure provenire dal terreno dell'Islam. In quanto civilta' l'Islam e' per molti versi alquanto debole, e per la realizzazione dei suoi interessi geopolitici strategici sono vitalmente indispensabili dei partner: la Russia, l'Europa, i paesi asiatici ed altri potenziali partecipanti alla costruzione di un mondo multipolare. L'islamismo, il radicalismo islamico - il wahabismo, Al-Qaeda - agiscono contro gli interessi dei Musulmani, contro la Ummah, in nome di ideali propri della loro setta eretica (il cosiddetto 'puro Islam') e come braccio armato della geopolitica unipolare dell'Atlantismo. Pertanto i terroristi islamici adempiono non alla missione dei Musulmani, ma a quella dei loro oppositori, difendendo gli interessi di coloro contro i quali e' in apparenza diretta la loro lotta. Gli islamisti e le loro strutture - ogni possibile 'internazionale' o 'comitato islamico' - devono essere cancellati dalla faccia della terra. Questo nell'interesse non solo dell'umanita', ma anche dei Musulmani stessi. Queste forze, attaccando Mosca, hanno agito contro gli interessi dell'Islam.

9. In Occidente - e specialmente negli USA - le opinioni sul regime di Putin e sul suo valore geopolitico erano divergenti. Una parte degli strateghi considera che Putin e' accettabile da parte dell'Occidente, e che la sua lealta' verso gli USA e' sufficiente. Un'altra parte (Brzeszinski, Wolfowitz ecc.) e' convinta che Putin stia solo astutamente cercando di ridare fiato alla Russia, e che essa si riprendera' presto. Questi ultimi - sostenuti da alcuni circoli anti-Putin costituiti da ex Russi e Russi attuali - hanno cinicamente deciso di mettere alla prova la condizione reale del sistema di Putin, che (in base ad alcuni segni esteriori) ha cominciato a mostrare delle crepe.

10. L'organizzazione dell'attentato a Dubrovska e' stata alimentata da queste forze geopolitiche. Gli islamisti ceceni - fra parentesi, Movsar Barayev e' stato condotto all'islamismo da Khattab e dal suo aiutante, i quali, come e' oggi universalmente riconosciuto, erano sul libro paga della CIA - hanno fatto il gioco di committenti assolutamente diversi. Non ci sara' da meravigliarsi se emergera' che l'infrastruttura di riferimento dei terroristi di Mosca non era affatto la diaspora cecena.

11. Quando i terroristi hanno posto in atto la prima fase del piano molte cose sono divenute chiare. Ancora una volta, come negli ultimi tempi di Eltsin, sono spuntati i politici cosiddetti 'democratici', che i mass media residui degli oligarchi espulsi hanno cercato di rivitalizzare con l'aiuto dei terroristi. Ancora una volta sono echeggiati gli slogan degli sputa-sentenze: 'No alla guerra in Cecenia'.

12. Se simile campagnia avesse raggiunto una certa massa critica, e se Putin avesse vacillato, la sua legittimita' politica sarebbe andata perduta, ed oggi saremmo in un paese completamente differente. In questo vi e' anche dell'astuta premeditazione: vacillando sulla questione piu' importante, Putin non e' piu' Putin, e la Russia e' di nuovo, come ai tempi di Eltsin, non e' piu' la Russia. Anche su questo si era puntato.

13. La gravita' della sfida e' stata accresciuta da una circostanza supplementare. Se, per conseguenza dell'assalto al teatro, tutti gli ostaggi fossero morti, allora Putin avrebbe dovuto ribadire la correttezza delle misure prese, cosa alla quale egli non era psicologicamente pronto. Inoltre, questo avrebbe potuto suscitare un'ondata incontrollata di spontanea ira nazionale e tensioni interetniche, la quale avrebbe condotto il paese sull'orlo della guerra civile. Gli organizzatori dell'attentato avevano calcolato tutto con precisione: di fronte a una tale sfida, il sistema di Putin e' incapace di risolvere problemi piu' semplici in condizioni favorevoli, e sceso quasi al livello piu' basso degli ultimi tre anni - non avrebbe saputo superarla. Putin avrebbe dovuto ribadire la sua scelta radicale con una serie di misure politiche talmente severe da risultare critiche per il paese e per il popolo. Non restava che un'unica soluzione - la porta stretta, la soluzione nello spirito delle Simplegadi.

14. Putin, il sistema politico e la Russia intera sono stati salvati dai servizi speciali. Questa volta i militari hanno risolto l'equazione quasi insolubile. Pochi secondi di ritardo, ed il numero delle vittime sarebbe stato dieci volte superiore. Nelle mani dei cekisti stava la Russia. Non l'hanno perduta. Hanno salvato il presidente, hanno salvato il paese, hanno salvato voi e noi.

15. Il 26 ottobre non solo 700 ostaggi sono stati salvati - la Russia intera e' stata salvata.

16. Putin deve consolidare la sua pesante, drammatica vittoria. Ha provato di essere 'l'uomo di cui abbiamo bisogno'. Ha giustificato la fede di coloro che hanno creduto in lui. Ha eretto un muro sul cammino di coloro che avevano deciso - a causa delle sue oscillazioni - che era possibile legarlo con funi e tornarsene indietro sani e salvi. A quanto si e' visto, non e' possibile.

17. Abbiamo vinto. Non e' stato facile. Il prezzo pagato e' alto. Ma cosi' e'. Le vittime innocenti non sono morte come bestie avvelenate. Sono cadute per la Patria, per il paese. Perche' ogni Russo, ogni cittadino della Russia e' gia' in guerra - pochi qui intorno ci amano, e nessuno si sente esattamente addolorato. Ed in ogni momento dobbiamo essere pronti a pagare un prezzo per il fatto che il nostro paese e' la Russia, che la nostra lingua e' il Russo, che siamo cittadini di una grande Patria. Grandezza, dignita', orgoglio e liberta' hanno sempre un prezzo. Non ci sara' pieta' per noi. Ma anche noi dobbiamo essere pietosi, ma non prima di aver calcato il nostro stivale sul petto del nemico sconfitto. Non prima di questo. Non prima.

18. D'ora in avanti il presidente Putin ha assunto una nuova responsabilita' di fronte alla nazione. Essa crede in lui, e non vanamente, come egli ha appena dimostrato. Ma ora ci aspettiamo nuovi atti. Le mani del presidente sono libere, il mandato di fiducia e' restaurato. 'Si, egli e' capace di difenderci, e' capace di dire aspramente 'no' ai nemici' - pensano fra se' o ad alta voce i Russi dalla Kamciatka a Kaliningrad. Egli ha dissipato ogni dubbio.

19. Il problema della Cecenia non stava nelle possibilita' militari o nella comunita' internazionale, stava nella corruzione di una classe politica, militari inclusi. Risolvere questo problema e' impossibile senza una reale e vasta rivoluzione di quadri. Oggi questo non e' semplicemente possibile, e' inevitabile.

20. I mass media: il primo canale [ORT] e RTR si sono dimostrati canali russi all'altezza della situazione. Hanno aiutato il presidente, il popolo, i militari. Hanno superato la prova con onore. Questi sono i media nazionali. TVS ha dimostrato che i fili che conducono alla lobby russofoba, che invariabilmente mira a svilire la Russia e le sue autorita', non sono stati spezzati. Solo il gas nervino e' capace di correggerli. Il loro comportamento non e' andato lontano dall'aperto sostegno ai terroristi. NTV ha dimostrato di non essere capace di superare in pieno l'ubriachezza del cinismo pseudo-umanitario. Nel complesso i media si sono comportati convenientemente, sebbene alcune figure abbiano scandalosamente oltrepassato i limiti della correttezza politica nazionale. Tuttavia, sempre nel complesso: quanto lontani siamo ormai dai tempi terribili di Eltsin! Prima del 1999 i terroristi avrebbero tenuto conferenze stampa su tutti i canali televisivi, avrebbero comunicato con "Kasyanov" e "Putin" per telefono, avrebbero fucilato gli ostaggi davanti a "Kiselev� che si lecca le labbra...

21. Risultato: il presidente e' ora obbligato a sostanziare quel che a suo tempo aveva avviato. Ci aspettiamo che continui ad essere se stesso, che divenga finalmente se stesso. Ed in questo lo sosterremo con tutto il cuore.

26 ottobre 2002

UncasO
Inviato: 14/9/2005 7:13  Aggiornato: 14/9/2005 7:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/7/2005
Da: ss11 "Rivoltana"
Inviati: 267
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Ho sempre trovato poco credibile che la "potenza" rappresentata dall'URSS potesse semplicemente svuotarsi, afflosciandosi su stessa e sugli inostenibili costi di un governo totalizzante come i nostri media ci hanno abituato a pensare.

E' stato un decennio di passaggio nel quale l'esercito si è riformato ricevendo una nuova identità nella naturale tendenza al fascismo dei sistemi gerarchici, l'economia ha scoperto il gusto del vergognosamente ricco e il saporaccio del crudelmente povero, mentre la vecchia oligarchia economica assestava una nuova classe politica adatta a seguirne le indicazioni.

Alla fine quello che era sempre stato uno scomodo alleato, la Cina, è diventato un cliente ideale per le risorse energetiche e tecnologiche, un fornitore prezioso di prodotti a buon mercato e un potente alleato militare con il suo esercito immenso e circondato da una'aura di terrificante silenzio.
L' Europa da peso o dichiarato nemico s'è trasformata in un comodo cuscinetto economico e strategico, nonchè in una costante fiumana di valuta pregiata.

Mi sento un pò editorialista del Corriere mentre scrivo queste cose senza sentire il bisogno di documentarle.

Forse l'unico modo di esorcizzare la paura e comprendere quello che sta accadendo nel mondo è distaccarsene come un medico fa con il malato, fino ad avere l'illusione di svolazzare sopra eventi come questo del massacro di centinaia di bambini, vederli dall'alto mentre si procede lungo i canali che trasportano i grandi flussi di merci e valute.

Ho in mente un planisfero, viene rappresentata come una circolazione anatomica tutta la terra, le vene di diverso colore e dimensione rappresentano i soldi e le merci che viaggiano e convergono nelle grandi città, nelle capitali degli stati. Le tragedie come quella di Beslan, di Bophal o di Baghdad diventano ripugnanti sfoghi che in comune hanno solo l'inziale, sintomi di una malattia cronica che forse viaggia nel sangue stesso.
Una malattia cronica ma non incurabile, che in Russia inverte il suo decorso dopo un secolo atrofizzando i capillari e dilatando le vene più grandi oppure un organismo che si rinnova lasciando atrofizzare le appendici non indispensabili per poi sostituirle con nuovi organi più adatti alle nuove esigenze.

Forse il segreto per la diagnosi giusta è dato dall'osservazione dei sintomi, è la via più logica e anche questo sito e le persone che vi scrivono paiono seguirla.

Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Kolza
Inviato: 14/9/2005 7:37  Aggiornato: 14/9/2005 7:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/6/2004
Da: MMMMMMonza
Inviati: 916
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Sulla domanda "come faceva la BBC a sapere...?" posso azzardare un'ipotesi: prima degli attentati di quest'anno, la Gran Bretagna ospitava a Londra la maggior concentrazione planetaria di sedi di movimenti terroristici. Tant'è che pure su una rivista italiana del settore Sicurezza (la defunta Storia e Dossier Intelligence) comparve un'analisi dedicata a questa "anomalia".
Se vi sono legami tra branche del MI5 e MI6 con movimenti "in odore di zolfo", state tranquilli che determinate tattiche (tipo minare l'edificio nei punti strategici) non vengono insegnate ai campi delle Giovani Marmotte
Buoni incubi
Kolza

Redazione
Inviato: 14/9/2005 8:12  Aggiornato: 14/9/2005 8:12
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER: se ho ben capito, tu sostieni (in soldoni) che siano stati gli occidentali a mettere in piedi Beslan, tramite il "venduto" Bassaiev che, a detta di Meyssan, avrebbe assoldato dei mercenari, con l'intento ultimo di destabilizzare il processo di democratizzazione in corso in Cecenia?

Refosco
Inviato: 14/9/2005 9:13  Aggiornato: 14/9/2005 9:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Su questo argomento credo sia opportuno ascoltare anche la voce di Giulietto Chiesa, che è stato corrispondente per La Stampa a Mosca per oltre 20 anni e conosce molto bene la realtà russa/sovietica.

Su Beslan è intervenuto ovviamente più volte.
Riporto i link di alcuni suoi articoli/interviste presenti sul suo sito:
intervista di peacelink

articolo: lo stallo del sangue

articolo: video e sangue

altri suoi interventi è possibile trovarli facendo una ricerca "beslan" sul suo sito

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
ivan
Inviato: 14/9/2005 9:31  Aggiornato: 14/9/2005 9:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE

cacciucco
Inviato: 14/9/2005 10:31  Aggiornato: 14/9/2005 10:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/5/2005
Da: la terra
Inviati: 347
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Salve a tutti,
per chi avesse intenzione di approfondire i link segnalati da Obender71 e Ivan...
in originale (francese, di Meyssan) oppure tradotto in spagnolo
saluti e buona lettura...
cacciucco

Esser colto per essere libero: la cultura è un'arma, non un fronzolo. Martì
Lestaat
Inviato: 14/9/2005 10:41  Aggiornato: 14/9/2005 10:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER, Massimo
Più leggo in giro per la rete e più me ne convinco anche io di sta cosa.
Anche andando a leggere i link di Refosco.
In questo modo si chiariscono anche gli strani rapporti con gli USA. Si amano, si odiano, si appoggiano, si scontrano.
Putin mi sa che ha davvero ripreso in mano una situazione che stava degenerando in sudditanza agli USA grazie agli affari sporchi della mafia.
Ovviamente lungi dall'essere un bene, anche se da sempre soddisfazione quando qualcuno leva il miele agli Stati Uniti, anche perchè a veder come sta andando mi sa che sarebbero stati ancora molto graditi i soldini russi che stavano arrivando prima.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Paxtibi
Inviato: 14/9/2005 13:13  Aggiornato: 14/9/2005 13:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
gli strani rapporti con gli USA

Non solo con gli USA...

(ANSA) -LONDRA, 26 OTT- Lo spionaggio russo in Gran Bretagna torna a un livello paragonabile a quello della Guerra fredda, secondo quanto afferma l' 'Independent'. Trentadue diplomatici russi sarebbero coinvolti in tentativi di procurarsi informazioni sulle capacita' militari, tecnologiche e politiche della Gran Bretagna. Secondo il quotidiano, l'Mi-5 (l'agenzia di controspionaggio) ha avvertito il ministro dell'Interno David Blunkett di un aumento dell'attivita' spionistica russa.

Al tavolo sono seduti anche Tony e Ariel, tra le fiches spunta la Yukos...

The Neocons and raging Likudists, the ultra-rightists who hate all Russians as former Communists and the greedy world oil cartels are out to neuter Putin whom they see as an impediment to their plans but they are also afraid that Russia might implement the Eurobloc plan to only accept euros, not dollars, for their oil.

Il resto della storia lo trovate qui.

Paxtibi
Inviato: 14/9/2005 15:47  Aggiornato: 14/9/2005 15:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Si parla di Russia, come non parlare della Cina?

Leading Chinese Dissident Warns: China Planning Nuclear War

“China has signed a treaty with Russia that basically says if China invades Taiwan, Russia will not support the U.S.”, that meant that they would defend Taiwan if the island came under attack.
(...)
Wei said that China had also been considering nuclear war against the U.S. as a way to defeat America in the war. The Chinese Communist Party (CCP) is considering nuclear war, Wei said, because it is not afraid to sacrifice China’s people.

lizzy
Inviato: 14/9/2005 18:55  Aggiornato: 14/9/2005 18:55
So tutto
Iscritto: 13/9/2005
Da:
Inviati: 3
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
arieccoce, come direbbero a Roma....
rispetto all'11 settembre la sporca storia di Beslan ancora fatica a venire a galla, come per l'11 settembre alcune indicazioni, alcuni dubbi che si sono materializzati nel corso di questi mesi hanno messo in allarme chi si rifiuta di fermarsi all'apparenza delle cose...come al solito non ci resta che aspettare e vedere che cosa ci riserva la rete e le notizie non "globalizzate" che ci circolano intorno.

Paxtibi
Inviato: 14/9/2005 19:17  Aggiornato: 14/9/2005 19:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Ormai la guerra nucleare è sulla bocca di tutti:

Russia warns U.S. against new nuclear doctrine

BERLIN, Sept 13 (Reuters) - Russian Defence Minister Sergei Ivanov warned the United States on Tuesday against any change of its defence doctrine to allow pre-emptive use of atomic weapons, saying it would prompt others to seek nuclear arms.

E forse è giunta l'ora di scoprire le carte:

Putin arrives in New York

On the sidelines of the GA session, Putin will meet British Prime Minister Tony Blair, Iraqi President Jalal Talabani, Iranian President Mahmoud Ahmadinejad, Pakistani President Pervez Musharraf, Israeli Prime Minister Ariel Sharon and Chinese leader Hu Jintao.
On Sept. 16, Putin will leave for Washington for talks with Bush. This is Putin's fourth visit to the United States.


Mi vengono in mente le partite di pallone ai giardinetti, io scelgo Tony, io Mahmoud... Silvio tu stai in porta che non sei buono...

PS: un benvenuto a Lizzy.

goldstein
Inviato: 14/9/2005 19:28  Aggiornato: 14/9/2005 19:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Mi vengono in mente le partite di pallone ai giardinetti, io scelgo Tony, io Mahmoud... Silvio tu stai in porta che non sei buono...

Se non fosse tragica, scoppierei a ridere.
C'e' anche questo che è piuttosto interessante, e come sempre in quel sito ci sono alcuni commenti validi.
U.S. Deploys Slide Show to Press Case Against Iran

ps: Mi unisco al coro di benvenuto/a a Lizzy.

Paxtibi
Inviato: 14/9/2005 19:57  Aggiornato: 14/9/2005 20:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
U.S. Deploys Slide Show to Press Case Against Iran

C'è anche questo:

Building a case, any case, against Iran

The British think tank, International Institute for Strategic Studies (IISS), has just released a new study on Iran's weapons of mass destruction (WMD) - "Iran's Strategic Weapons Programs - A Net Assessment" - declaring with much fanfare that Tehran is five years or so from developing nuclear bombs.

How history repeats itself. One is reminded of the IISS's previous "strategic dossier" on Iraq in 2002, which became Paul Wolfowitz's bible in the Washington neo-conservatives' crusade to rationalize their planned invasion.


Chissà perché, ma quando sento le parole think tank ho sempre un effetto eco nel cervello: tank...tank...tank...

stayfree
Inviato: 14/9/2005 22:54  Aggiornato: 14/9/2005 22:54
So tutto
Iscritto: 5/9/2005
Da: sesapessidovesono
Inviati: 10
 ciao ciao
il guaio di questo luogo, secondo me, è che non ci siano abbastanza risposte ali "siamo contro tutto ciò che è potere".
cioe: c'è fortissima e diffusissima la voce che "sono tutti cattivi" e sono quindi "tutti cattivi uguali"!
questo supposto idealismo (cioè ideologia bella e buona) non è che il modo peggiore per giustificare i poteri peggiori tra i poteri! e quindi, dietro grandi "scoperte" che non portano a nulla, contribuire zero alla ricerca di un ruolo attivo nei rapporti con il potere, anzi con i poteri. e non credo sia un caso che tra le firme di riferimento di qusto luogo vi figurino personaggi come i "difensori della croce", tanto amati da "forza nuova", tanto per fare un esempio tra i più illuminanti (uno che dice che l'invito alla vigilanza è la caratteristica di tutte le dittature...).

ma siccome sono convinto che quasi tutti in questo comunque interessantissimo luogo siano in buona fede, vi invito a una ricerca più rigorosa dei meccanismi in divenire di tutti i poteri. per il resto rinnovo il ringraziamento per il quasi sempre ottimo lavoro di indagine della redazione e di tanti commentatotori

noi pensiamo tante cose, ma in fondo in fondo pensiamo ciò che siamo
Redazione
Inviato: 14/9/2005 23:09  Aggiornato: 14/9/2005 23:09
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ciao ciao
E' ovvio che debbo una risposta. Stavo solo aspettando se per caso obender fa in tempo a tornare, prima di dire la mia.

soleluna
Inviato: 14/9/2005 23:33  Aggiornato: 15/9/2005 0:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: ciao ciao
Stayfree
intanto benarrivato

rispetto al tuo appunto su chi possa o non possa postare qui scrivo un pezzo che ho riportato già nel forum:

"In nome della libertà, agita non solo declamata, in questo sito, dopo aspre, variegate e prolungate discussioni si è giunti alla conclusione che nessuna voce vada oscurata, non rispondere alle provocazioni di chicchessia è l'unica regola che ci siamo autodati".

Aggiungo che, in queste appassionate discussioni io non ero molto convinta che alcun soggetti, molto accalorati e eleganti nell'esprimersi dovessero essere lasciati agire, MA ho cambiato idea. Sai perchè? Perchè proprio il non togliere la voce ad alcuno è una stratega di lotta al potere, che invece di tante museruole si avvale. Qui ci sono così tante persone con cervelli di tutto rispetto che posso permettermi di scegliere con chi interagire e a quale livello di comunicazione colloquiare, spesso io arranco ed imparo.
Augurandoti buona permanenza, saluto con l'occasione tutti i nuovi iscritti
Libera-mente
Pat

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
obender71
Inviato: 15/9/2005 0:51  Aggiornato: 15/9/2005 0:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Scusate, avevo scritto un casino, mi sono dimenticato di fare un profilattico CTRL-C del testo e poi Luogocomune invece di farmi vedere l'anteprima mi ha riportato alla pagina precedente. Me l'avrebbe fatto anche adesso ma nello spazio di un paio d'ore ho imparato una lezione.

Che soddisfazione!

Non ho intenzione di riscrivere il tutto, anche se mi dispiace perchè per una volta avevo profuso un po di sforzo per non fare un semplice copia-incolla.

Comunque Massimo, il processo di democratizzazione della Cecenia, per quel poco che c'è di assimilabile a quel termine, non c'entra nulla con Beslan. Neanche Meyssan la mette così, ne parla a proposito degli attentati precedenti alle elezioni. Processo di democratizzazione è un parolone, ai russi va bene se riescono a tenere il tutto insieme con lo sputo. L'unico ostacolo alla realizzazione delle aspirazioni indipendentiste nel Caucaso e in tutto quel sottopancia dell'"arco di crisi" della difficile convivenza interetnica e interconfessionale di quei popoli, è l'aver ora ben presente che la Russia è disposta a pagare qualsiasi prezzo in termine di sangue, isolamento politico ... per evitare ciò. Lo hanno dimostrato in Cecenia.

Beslan mirava, oltre alla eliminazione politica di Putin (che se l'è cavata grazie alla "provvidenziale" esplosione nella palestra, facendo passare l'affaire e la croce alle forze militari), a far incendiare la zona in un conflitto neanche lontanamente immaginabile come conseguenze e spasmi distruttivi a quello ceceno.

Non devo ricordare a nessuno che gli interessi imperiali americani e quelli jihadisti da grande califfato oltre a essere uniti dalla stessa ideologia dello scontro di civiltà, perseguono spesso gli stessi obiettivi (mi vengono in mente per primi quelli nella ex-Jugoslavia, se volete facciamo un gioco a chi ne ricorda di più). I link di Refosco su Giulietto Chiesa sono ottimi e esplicativi. Se serve posso integrare.

Ora nessuno dice che siano stati gli occidentali a mettere in piedi Beslan, come ironizzi tu, ma la coincidenza degli interessi lascia immaginare un supporto degli anglosassoni maggiore di quello evidente di qui parlano tutti quelli minimamente informati, che va dal supporto finanziario, mediatico, politico, di asilo, di intelligence, di training ...
Basterebbe questo? A me basta.
Comunque a questi livelli non si fa politica (intesa come "gioco di potere") senza avere una sponda politica, un'aggancio allo scenario dei rapporti di forza esistente. Ne parlerò più estensivamente se ne avrò il tempo. Sarebbe come giocare a poker alla texana senza dare un'occhiata alle carte sul tavolo. Dove comincia uno, finisce l'altro.

E un po come l'11 Settembre. Hanno aspettato che succedesse e hanno fatto un sorrisetto di liberazione, hanno oliato gli ingranaggi perchè succedesse o si sono presi la briga di "metterlo in piedi"?

Fa differenza?

Di sicuro per i russi, compreso Putin, compresi i servizi, Beslan è stato un disastro si, ma sopratutto un test di tenuta. Quindi acqua, acquazzone se non si vedono i rapporti di forza e si pensa che "ha imparato il trucchetto". Non acqua, acquazzone per aver pensato che a certi livelli 150 bambini siano sacrficabili, lo sono eccome, ma per credere che per Putin Beslan sia stata un'operazione di costruzione del consenso. E' stato un colpo nei maroni.

obender71
Inviato: 15/9/2005 1:21  Aggiornato: 15/9/2005 1:21
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Mi è piaciuto il tuo intervento Uncas0, dici cose interessanti. Non sono però d'accordo che la Russia attuale, quella figlia di Eltsin, sia frutto di una premeditazione. L'idea di un ripiegamento strategico, per quanto affascinante, credo sia un'illusione ottica, confusione tra cause e conseguenze. Forse era nei piani di Gorbaciev, l'exit plan dei grandi strateghi dell'accademia Frunze!

Mandare in soffitta il comunismo, abbracciare il socialismo, disarmo nucleare, denuclearizzare l'Europa, concedere l'unione alla Germania, abolire il Patto di Varsavia, chiedere altrettanto alla Nato, raccogliere i frutti delle elezioni di governi di centro-sinistra in Europa, costruzione di una Casa Comune Europea ...

La fuffa nell'aria era quella, ed era prodotta in quantità industriali. Pure il disastro di Chernobyl veniva ad uopo per la denuclearizzazione europea. L'uomo della pace venuto dal freddo! Ma te li ricordi quelli dei media come ci davano dentro, altro che Mitrokin, non ha scoperchiato nemmeno il velo!

E te lo immagini il povero Gorby, compiere (cagato manco di striscio, messo in naftalina) un'opera di avanguardia di conquista e di infiltrazione delle ONG e dei think tank americani per conto del quinto direttorato che gli passa ancora i dispacci operativi!



"ci sono più cose in cielo ..."

obender71
Inviato: 15/9/2005 2:53  Aggiornato: 15/9/2005 2:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Russia struggles to keep grip in Caucasus

Conflict are growing in the troubled region, where emotions still run high over the Beslan school massacre.

articolo che finisce con questo paragrafo:

For Moscow, the spreading unrest, fuelled by Islamic extremists in some republics and ancient ethnic antagonisms in others, poses an almost nightmarish challenge. After Beslan, President Vladimir Putin warned that the cost of failure could be "the destruction of Russia." Says Khadziyev, the Ingush refugee: "Our grandfathers told us the USSR would collapse one day. I'm sure that Russia is going to fall apart too."

O si potrebbe parlare della "tenuta" del Daghestan, non cambia niente.

Redazione
Inviato: 15/9/2005 7:07  Aggiornato: 15/9/2005 7:29
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER: Prima di tutto, non ironizzavo affatto, ero serio al cento per cento, mentre cercavo di capire la tua posizione.. Quando uno ti mette dei link, con scritto "da leggere", io obbedisco, ma poi mi rimane il compito di capire il motivo esatto per cui mi ha mandato a leggere pagine e pagine di roba (è per quello che io preferisco sempre scrivere di mio).

Indipendentemente dalla posizione di Meyssan, comunque, tu hai scritto "Beslan mirava, oltre alla eliminazione politica di Putin (che se l'è cavata grazie alla "provvidenziale" esplosione nella palestra, …"

Ma "mirava" da parte di chi, se "nessuno dice che siano stati gli occidentali a mettere in piedi Beslan"?

Ma poi soprattutto non capisco una cosa. In che senso, con quale logica, in base a quale ragionamento "Beslan mirava all'eliminazione politica di Putin"? Quale avrebbe dovuto essere l'esito del sequestro, che sarebbe stato mandato a monte, secondo te, dalla "provvidenziale esplosione della palestra"?

Come doveva andare a finire, in altre parole, nei piani di chiunque fosse stato il "destabilizzatore", perchè Putin ci rimettesse qualcosa?

Che poi la destabilizzazione coincida coi piani dell'occidente, non ci piove. Ma se separiamo quello che è stato detto* dai fatti concreti, questi a me dicono una cosa soltanto: dopo il teatro di Mosca, il mondo odiava i ceceni, e Putin ne ha avuto vantaggio. Dopo il treno in Cecenia, Putin ha "unito la nazione" e ha stravinto le elezioni. Dopo i Tupolev, il popolo si è di nuovo unito, e il suo candidato ha vinto con grande margine. E dopo Beslan, Putin ha decisamente rinforzato il suo pugno di ferro sulla Cecenia, al punto che da quel giorno non ne senti più parlare. Fine delle trasmissioni.

Vogliamo chiamarli "colpi di culo"? Va bene, facciamolo, purchè mi diciate almeno quale avrebbe dovuto essere la versione "sfigata" del sequestro di Beslan per lui, prevista da chi lo voleva destabilizzare.

Massimo

* Lo so che i russi hanno accusato gli occidentali del sequestro. ma è proprio per quello che la cosa è improbabile. Se davvero i russi si fossero fatti passare i servizi occidentali fra le gambe, secondo voi lo avrebbero ammesso così candidamente davanti al mondo intero? "Accidempoli, ci hanno fregato, sono stati più furbi di noi!"

(Anche gli americani, volendo, hanno accusato i sovietici di aver mandato Oswald a Dallas. Questo vuole forse dire che era vero?)

florizel
Inviato: 15/9/2005 12:01  Aggiornato: 15/9/2005 12:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Redazzucco:Citazione:
purchè mi diciate almeno quale avrebbe dovuto essere la versione "sfigata" del sequestro di Beslan per lui, prevista da chi lo voleva destabilizzare.

Sono d'accordo con al tua riflessione.Forse la versione "sfigata",però,sarebbe stata quella che i terroristi avessero liberato mano a mano gli ostaggi, smerdando l'operato di Putin...i ceceni avrebbero dato credibilità alla loro lotta e Putin ridicolizzato,in questo senso si potrebbe anche sospettare che le bombe le abbiano fatte scoppiare proprio i servizi russi,per non dichiarare che non avrebbero altrimenti saputo come intervenire...fantascienza cospirativista?Può darsi, ma la strage del teatro aveva dato a Putin una credibilità che non sarebbe stato il caso di perdere,nell'unanime "lotta al terrorismo".
La cosa sconcertante, ed anche chiarificatrice,per certi aspetti, è che si sia dato pochissimo risalto all'anniversario della strage, sui media:non serviva al delirio generale dei potenti,forse?Non era abbastanza "sconcertante"?
Quei bimbi sono ogni giorno nelle mie preghiere.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Paxtibi
Inviato: 15/9/2005 12:22  Aggiornato: 15/9/2005 12:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Secondo me il punto è che Beslan e il Dubrovska sono due eventi completamente diversi: a Mosca il commando era composto da veri combattenti ceceni, il loro comandante si presentò a volto scoperto, mentre a Beslan operò un gruppo di non meglio identificati estremisti islamici, le cui relazioni con la resistenza cecena sono state più volte smentite, mentre i collegamenti con Al Quaeda - e, di conseguenza, con i poteri che la manovrano - sono riconosciuti un po' da tutti: Russian media reports that as many as 10 of the attackers were Arab also raise questions about the link with Islamic militant groups. "I think it's al-Qaeda. I think it's Saudi Arabia, Arabs, and possibly Afghan terrorists, and terrorists who are here in Russia as well," said Soslan Sikoyev, the deputy interior minister for North Ossetia. Sikoyev has offered to resign for failing to prevent the crisis.

Ed è molto probabile che questi poteri siano molto sensibili alle mosse di Putin sul caso Yukos...

Da un articolo del Manifesto di Astrit Dakli:
una testimonianza scomoda per il presidente Putin: quella della giornalista della Novaya Gazeta Anna Politkovskaja, che aveva partecipato alle convulse e disordinate trattative con il commando ceceno fino a poche ore prima del blitz. La richiesta dei sequestratori, racconta la giornalista, consisteva in «un annuncio di Putin di un ritiro delle truppe anche da una sola zona della Cecenia. Era una richiesta facile da soddisfare, perché ci sono zone dove il contingente militare russo è minimo.
(...)
Inoltre, dice la Politkovskaja, i sequestratori dicevano che se le loro richieste fossero state accolte, «avrebbero liberato gli ostaggi e sarebbero poi rimasti nel teatro per combattere fino alla morte con i reparti speciali. Non volevano un aereo o un salvacondotto».


Mentre Blondet segnala una rara intervista a Leonid Tschebartshin, già numero 2 del vecchio Kgb alla Novosti, che ha dichiarato
quel che tutti i servizi segreti sanno: il terrorismo internazionale “non ha nulla di reale”, ed Osama Bin Laden è “ancor oggi un agente della Cia”.
Il segno di un cambiamento di rotta di non poco conto, dopo l'ostentata affiliazione al fronte antiterrorismo, il cui momento chiave è da individuare nell’uccisione del capo ceceno Mashkadov. Come ha perfettamente compreso Jim Hoaghland, commentatore politico del Washington Post e portavoce ufficioso dell’intelligence americano, la morte di Mashkadov è “un messaggio di Putin a Bush”.
Dietro la facciata della comune lotta al terrorismo, spiega Hoagland, “il Presidente” Usa e i “suoi collaboratori avevano linee di comunicazioni aperte con Mashkadov” (la frase, alquanto contorta, suona in inglese così: “the president let his aides keep lines of communication open to Mashkadov camp”). E’ un’ammissione grave. Tanto più che il Cremlino ha sempre sostenuto che Mashkadov è stato la mente del massacro di bambini alla scuola di Beslan e l’uomo di Al-Qaeda in Cecenia, ma non per conto proprio: il burattino di burattinai che stanno nella “Roma che sorge sul Potomac e sul Tamigi”.


Due attacchi distinti, quindi, nei metodi e nelle finalità, ma con il secondo Putin ha rischiato di perdere ciò che aveva conquistato con il primo: la normalizzazione del Caucaso e l'appoggio dell'opinione pubblica.

obender71
Inviato: 15/9/2005 13:34  Aggiornato: 15/9/2005 13:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Ma "mirava" da parte di chi, se "nessuno dice che siano stati gli occidentali a mettere in piedi Beslan"?

Mi riferivo a Beslan in quanto atto terroristico, "fisico". La Beslan in quanto evento di crisi politica è quella che assume esplicitamente la caretteristica di scontro tra grandi potenze. Questo è quello che ho scritto:

Comunque a questi livelli non si fa politica (intesa come "gioco di potere") senza avere una sponda politica, un'aggancio allo scenario dei rapporti di forza esistente.

Ora non so se a Basayev è bastato fare una analisi di correlazione delle forze, supportato da una ferrea preparazione nel campo del materialismo storico, deducendo dalla situaziona dialettica della politica internazionale e dello scontro di forze della politica interna russa che la situazione era propizia per fare quello che ha fatto.
Può essere, non ho dubbi sulle elevate capacità intellettuali del mostro in questione.
E anche se fosse solo così?

Ma poi soprattutto non capisco una cosa. In che senso, con quale logica, in base a quale ragionamento "Beslan mirava all'eliminazione politica di Putin"? Quale avrebbe dovuto essere l'esito del sequestro, che sarebbe stato mandato a monte, secondo te, dalla "provvidenziale esplosione della palestra"?

Come doveva andare a finire, in altre parole, nei piani di chiunque fosse stato il "destabilizzatore", perchè Putin ci rimettesse qualcosa?


Mi sono permesso di postare il lungo articolo di Aleksander Dugin perchè rappresenta un'analisi chiara di quello a cui mirano certi atti terroristici. Riporto le parti più interessanti:

6. Evidentemente, alcune ben definite forze della geopolitica mondiale ad anche alcuni potenziali oppositori interni Russi - vale a dire separatisti, islamisti, alcuni oligarchi, ecc. - hanno pensato fosse giunto il momento buono per una seria destabilizzazione della Russia di Putin. Hanno deciso di lanciare una sfida a Putin e, attraverso lui, alla Russia intera. I tragici eventi di Dubrovska sono stati questa sfida.

10. L'organizzazione dell'attentato a Dubrovska e' stata alimentata da queste forze geopolitiche. ...
(Molto ben detto, decisamente un'altra cosa dal "mettere in piedi")

11. Quando i terroristi hanno posto in atto la prima fase del piano molte cose sono divenute chiare. Ancora una volta, come negli ultimi tempi di Eltsin, sono spuntati i politici cosiddetti 'democratici', che i mass media residui degli oligarchi espulsi hanno cercato di rivitalizzare con l'aiuto dei terroristi. ...
(Come è stato detto, una delle più immediate preoccupazioni di Putin, perseguita con una certa spudoratezza, è stata quella di "neutralizzare" certe forze dei media legate al potere degli oligarchi)

12. Se simile campagnia avesse raggiunto una certa massa critica, e se Putin avesse vacillato, la sua legittimita' politica sarebbe andata perduta, ed oggi saremmo in un paese completamente differente. In questo vi e' anche dell'astuta premeditazione: vacillando sulla questione piu' importante, Putin non e' piu' Putin ...
(E come non poteva vacillare a Beslan? Per sua fortuna non è stato costretto a decidere)

13. La gravita' della sfida e' stata accresciuta da una circostanza supplementare. Se, per conseguenza dell'assalto al teatro, tutti gli ostaggi fossero morti, allora Putin avrebbe dovuto ribadire la correttezza delle misure prese, cosa alla quale egli non era psicologicamente pronto. Inoltre, questo avrebbe potuto suscitare un'ondata incontrollata di spontanea ira nazionale e tensioni interetniche, la quale avrebbe condotto il paese sull'orlo della guerra civile. Gli organizzatori dell'attentato avevano calcolato tutto con precisione: di fronte a una tale sfida, il sistema di Putin e' incapace di risolvere problemi piu' semplici in condizioni favorevoli, e sceso quasi al livello piu' basso degli ultimi tre anni - non avrebbe saputo superarla. Putin avrebbe dovuto ribadire la sua scelta radicale con una serie di misure politiche talmente severe da risultare critiche per il paese e per il popolo.

E dopo Beslan, Putin ha decisamente rinforzato il suo pugno di ferro sulla Cecenia, al punto che da quel giorno non ne senti più parlare. Fine delle trasmissioni.


Decisamente rinforzato il suo pugno di ferro sulla Cecenia? Suvvia, i russi fanno in Cecenia quello che vogliono. La prima guerra cecena, quella di Eltsin, è stata molto più disastrosa della seconda come numero di civili morti. E non mi sembra che si sia sollevato questo gran can can da parte nostra.
Fine delle trasmissioni? Certo, cosa è rimasto da dire? La Cecenia è stata "normalizzata". Ironizzo solo in parte perchè in effetti è proprio vero, ora è difficilmente distinguibile dal resto del Caucaso come numero di attentati e morti, e come disastrosa situazione della vita civile.
Sui terroristi che se le vanno a cercare, che marginalizzano le loro posizioni ... tranquilli, ci sono i freedom fighters buoni, alla Maskhadov-tana-libera-tutti ... il solito gioco delle parti, buono per i nostri comitati di illustri filantropi, presieduti da gente del crisma di Brezinski e compagnia cantante.
E poi non mi sembra che i terroristi del resto del mondo si preoccupino troppo di marginalizzare le loro posizioni con la brutalità dei loro atti. Certo ci sono sempre quelli-buoni-che-si-dissociano a raccogliere i frutti non avvelenati di tanto squotimento. O forse vige una logica diversa da quella del "movimento di opinione", che è quella dello scontro di forze puro e semplice, di destabilizzazione ...

Ho molta fretta, devo chiudere qui, ho il turno di pomeriggio.


-------

Molto bene Paxtibi

hi-speed
Inviato: 15/9/2005 14:05  Aggiornato: 15/9/2005 14:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
I fatti di Beslan iniziano il 1 settembre (9/1). Alquanto diabolico!
Ci si dimentica però di un particolare: all’epoca un certo Bush ed il suo staff erano in piena campagna elettorale ed il film il film di Moore aveva fatto breccia nelle menti di tantissima gente. Forse organizzando un attentato TERRORISTICO (messaggio che doveva arrivare all’intero pianeta) altamente malefico, uccidendo bambini innocenti, avrebbero raggiunto il loro scopo. Contro che cosa il governo USA stava “combattendo” nell’intera galassia??!
La rielezione di Bush, prima dei fatti di Beslan, era fortemente in bilico e questo miserabile ed infame attentato, lo riportò improvvisamente a galla. Putin, secondo il mio parere, non se ne rese conto all’inizio, poi per convenienza o interessi particolari, si comportò come sappiamo.
L’attentato dal mio punto di vista fu organizzato da criminali ceceni ed infiltrati sotto il patronato della ben nota organizzazione CeceniaIndipendenteAmica.
Hi-speed

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Paxtibi
Inviato: 15/9/2005 14:32  Aggiornato: 15/9/2005 14:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
La versione "sfigata" del sequestro di Beslan è quella a cui abbiamo assistito. Del resto la situazione del Caucaso non era certo idilliaca già ben prima di Beslan:

Decine di persone uccise, villaggi a ferro e fuoco, una capitale scossa da una notte di guerra vera, due Paesi attraversati dal brivido della violenza e della destabilizzazione. Si è consumato in una notte l'ultimo tragico sisma politico nel Caucaso del Nord, confine meridionale della mastodontica federazione russa, in quel ventre molle dove il cataclisma della guerra in Cecenia ha sconvolto ieri i due anelli regionali più esposti, le vicine repubbliche (autonome, ma federate a Mosca) di Inguscezia e Daghestan. Con un blitz ben congegnato centinaia di ribelli («ceceni» assicurano le autorità locali filo-russe) hanno attaccato simultaneamente vari obiettivi nei due paesi, dando per tutta la notte battaglia alle truppe governative e ai russi intervenuti poco dopo.
E ancora:

Dal 1988 i conflitti si sono susseguiti ininterrottamente. In Georgia, in Azerbaigian, in Dagestan, in Cecenia, in Ingushetia e nel Nagorno Karabakh, le differenze etniche e religiose sono state manovrate dalle potenze straniere con l’obiettivo di mettere le mani sui giacimenti e sulla rete degli oleodotti che collegano l’Asia all’Europa, della quale il Caucaso è lo snodo principale.
(...)
Per le corporation petrolifere internazionali il braccio di ferro sulle rotte petrolifere, che ovviamente alimenta i conflitti locali, è una grande occasione. Le ipotesi caldeggiate dagli Stati Uniti, che mirano a stornare l’oro nero dalla rotta cinese e iraniana, comportano la costruzione ex-novo di alcuni tratti. E’ quindi in arrivo un fiume di soldi privati e pubblici - dei singoli paesi così come di istituzioni finanziarie quali la Banca d’investimenti europea o la Banca Mondiale - che scatena l’avidità dei signori della guerra locali e delle multinazionali.


Perché è sempre il petrolio il movente. A me sembra evidente il tentativo di far perdere il controllo delle fonti di energia alla Russia, e gli effetti della strage di Beslan non hanno ancora cessato di farsi sentire.
Putin e i suoi sono più che consapevoli degli scopi di queste manovre:
Criticando espressamente i paesi occidentali in un discorso dell'8 settembre, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto che essi "hanno responsabilità dirette per la tragedia del popolo ceceno perché danno asilo politico ai terroristi. Quando i nostri partner occidentali dicono che dobbiamo rivedere la nostra politica, che essi chiamano tattiche, io li inviterei a non interferire negli affari interni della Russia".

Si intravede l'ombra dell'AIPAC: I piani attuali dell'AIPAC sono stati persentati in un commento di Richard Pipes [sarà parente di Daniel?] sul New York Times del 9 settembre 2004. Sotto il titolo "Dare ai ceceni la propria terra", Pipes sostiene che il presidente Putin ha sbagliato di grosso nel paragonare l'attacco terroristico di Beslan, nell'Ossetia del Nord, agli attacchi dell'11 settembre 2001 negli USA. Pipes ha minacciato il governo russo che i leader del terrorismo ceceno non si fermeranno fino a quando la Russia non concederà l'indipendenza.

Di fronte al tentativo di forzargli la mano, Putin ha scelto la linea dura, annunciando l'intenzione di colpire preventivamente le basi terroristiche fuori dal suo territorio, cosa che del resto aveva già fatto in Georgia nel 2002.

Per il momento questa decisione sembra dargli ragione, e c'è un altro segnale da mettere in conto:
Per la prima volta, Cina e Russia hanno eseguito manovre militari congiunte che hanno impiegato 10mila uomini e utilizzato la vetrina per sciorinare il grado di sofisticazione tecnologica e quanto le due potenze assieme potrebbero fare. Se la dimostrazione era un modo evidente per mostrare agli Stati Uniti che di gendarme del mondo ce n’è più d’uno (e che, per intendersi, Cina e Russia potrebbero arrivare nella penisola coreana molto rapidamente), il messaggio era rivolto anche alla sonnolenta Csi, la comunità degli stati indipendenti che molti considerano una scatola vuota e che Putin intende ridisegnare.

Redazione
Inviato: 15/9/2005 21:13  Aggiornato: 15/9/2005 21:15
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Boh ragazzi, che vi devo dire. La situazione russa non è certo facile da capire, e sicuramente la complessità che esce da tutto quello che avete detto e postato è reale.

Io in casi come questo, non conoscendo "le matrici" delle forze in gioco, mi limito a ragionare all'indietro, dai fatti ai loro moventi. E continuo a vedere un Putin più forte di prima in Cecenia dopo Beslan, un Putin che ha visto eletto il suo candidato dopo i Tupolev, un Putin che ha stravinto le elezioni dopo le bombe ai treni, e un Putin che ha ottenuto il "pass" internazionale per schiacciare definitivamente i ceceni dopo il teatro di Mosca. Chiamalo pirla.

elpueblo
Inviato: 15/9/2005 22:02  Aggiornato: 15/9/2005 22:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/11/2004
Da: Abruzzo meridionale
Inviati: 349
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Che la Russia sia sottoposta a pressioni da Europa e America, questo è fuori dubbio se pensiamo a quello che è avvenuto in Ucraina sul finire del 2004, con la rivoluzione arancione che sappiamo poi com'è squallidamente finita!
Un altro fronte di pressione è quello delle repubbliche asiatiche (Kazakistan, Uzbekistan) nella quali c'è un disagio sociale che culmina spesso in rivolte(forse dell'ex impero sovietico è la zona che ha patito più di tutto il passaggio al capitalismo) e interessi anche qui petroliferi e di gas,un oleodotto, basi concesse agli Usa, forte presenza islamica ecc..
Sul fronte caucasico, beh quella è una polveriera a rischio di un conflitto balcanico, anche se è difficile dire come stiano veramente le cose. Non dimentichiamo che in Georgia ci sono basi usa...
Insomma una situazione difficile e complicata su tre vari fronti uno più strategico dell'altro. Credo che gli unteressi Europei siano limitati alla Russia Europea; a proposito non va dimenticato il fatto che la Bielorussia è tornata ad un regime totalitario, direi nazi-bolscevico.
riguardo a Caucaso e Centro-Asia è un minestrone difficile da capire anche se noto in certe repubbliche Asiatiche una certa nostalgia nei confronti di Mosca

obender71
Inviato: 16/9/2005 0:54  Aggiornato: 16/9/2005 0:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Reazioni e commenti in Russia dopo la tragedia di Beslan

Scrive Jakushev: "Si può affermare che il piano dell’attacco terroristico di Beslan era il seguente: sequestrare una grande quantità di bambini, allo scopo di rendere impossibile un assalto, e allo stesso tempo ottenere la pressione dell’ “opinione pubblica democratica mondiale” per costringere le autorità russe a sedersi al tavolo delle trattative con i leader dei banditi, che nelle persone di Zakaev e Maskhadov avevano già cercato di presentarsi come garanti degli ostaggi. Naturalmente le trattative sarebbero potute cominciare solo con la mediazione delle istituzioni dell’imperialismo. Tutto ciò non rappresenta che il logico proseguimento della politica condotta dall’imperialismo nella regione e in rapporto alla Russia”. Ma gli avvenimenti non si sono svolti secondo le intenzioni dei mandanti dell’attacco per ragioni puramente dovute al caso, quando l’esplosione accidentale di un ordigno nella palestra della scuola di Beslan, ha fatto precipitare la situazione, determinando le condizioni del sanguinoso epilogo della tragedia, che certamente ha messo in rilievo anche lo stato comatoso in cui versano le strutture della sicurezza russa devastate dalle “riforme” postsovietiche.

A Jakushev non sfugge l’elemento di novità rappresentato dalla reazione di Putin in questa occasione, rispetto alle precedenti, quando nelle dichiarazioni degli “ambienti ufficiali” russi ci si è sempre attenuti esclusivamente al tradizionale “cliché” del “terrorismo internazionale” e del richiamo alla sola matrice di “Al Qaeda”. Questa volta, afferma ancora Jakushev, “si è manifestato un evento straordinario e completamente nuovo…Mai in precedenza Putin aveva indicato così chiaramente i veri ispiratori del terrorismo”. Nel suo messaggio alla nazione – fa osservare Jakushev – il presidente afferma, con toni autocritici, che “bisogna riconoscere che non abbiamo mostrato comprensione della complessità e della pericolosità dei processi che avevano luogo nel nostro proprio paese e nel mondo intero. Quantomeno non abbiamo saputo reagire adeguatamente. Abbiamo mostrato debolezza. E ai deboli gliele suonano. Alcuni vogliono strapparci un pezzo più grasso, altri li aiutano. Li aiutano pensando che la Russia, una delle più grandi potenze nucleari, continui a rappresentare per loro una minaccia. Dunque, la minaccia va eliminata. Il terrorismo, indubbiamente, è solo uno strumento per raggiungere questi scopi”


Davvero il negoziato rappresentava un'opzione per Putin? Ricordiamoci che sono stati sacrificati migliaia di ragazzi russi in Cecenia perchè si pensava che ne valesse il prezzo. E quali sarebbero state le implicazioni di trattative attivate con la mediazione delle istituzioni dell'imperialismo? Quali le conseguenze a medio-lungo termine? Non riusciamo nemmeno ad immaginarlo. No, il negoziato non era una possibilità.
Lo era un'assalto ordinato dal presidente? Sarebbe sopravissuto Putin e la sua idea di una Russia vera, guidata da una leadership nazionale, all'ondata di indignazione, all'isolamento internazionale, all'instabilità politica ... No, l'assalto non era una possibilità.

Dugin riguardo al Dubrovka parla della soluzione della porta stretta, qui si può parlare del buco della serratura.

Ed ecco, come ci insegna la storia recente quando si parla di servizi segreti, di terrorismo ... che di fronte a una impellente e bruciante necessità, la vera qualità di un leader e di una classe dirigente degna di questo nome, in questi momenti è quella di mettersi ... in quieta attesa. Ad aspettare. Ad attendere. Che il miracolo si compia. Che la dialettica delle forze maturi il tempo giusto, come i crackers lievitati 24 ore. Sembrano un po le piccole storie assurde e paradossali dell'inizio del film Magnolia ... "eppure succede". Già, succede che quando ne hai bisogno, quando che per tirare a campare ti servirebbe una nuova Pearl Harbor ... non chiediamo mica la luna ... ecco che ti buttano giù le torri. Quando hai bisogno di destabilizzare un paese tuo alleato nella guerra al terrorismo, ecco che gli sequestrano una scuola. Quando hai bisogno di trarti d'impiccio, di evitare di prendere una bruciante soluzione, ecco che ti esplode fortuitamente una bomba nella palestra piena di ostaggi, e la situazione degenera ...

"Eppure succede"

Redazione
Inviato: 16/9/2005 4:03  Aggiornato: 16/9/2005 4:06
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER: Se ti va di fare un altro "giro", io te lo propongo. Altrimenti non sentirti obbligato, la tua posizione l'hai già chiarita a fondo, e anche se ogni tanto ciascuno resta della sua opinione non c'è niente di male.

°°°°

L'ipotesi di un attentato "venuto da fuori", che intendeva piegare/colpire/indebolire Putin (obbligandolo a fare delle concessioni), non spiega prima di tutto la presenza anticipata delle bombe nella scuola, poichè in quel caso avrebbero rappresentato il rischio enorme di andare a finire proprio come è andata a finire. (Tu stesso hai definito "una fortuna" per Putin il finale tragico, quindi - dalla parte del "terrorista" - perchè porne tu stesso le premesse?)

Il piano presume inoltre che Putin sarebbe sceso a compromessi, di fronte ad un ricatto fatto sui bambini. Ma tu te lo vedi il Putin, che prima si fa sequestrare in casa centottanta bambini dagli occidentali, e poi cede pure al ricatto davanti al mondo intero? Mai nessun governo al mondo ha ceduto in situazioni simili - bambini o non bambini - figuriamoci aspettarsi che lo facesse Putin.

Inoltre, il fatto che avessero iniziato ad uccidere ostaggi, significa che fosse loro intenzione andare verso la conclusione cruenta . Tutti sanno che quando inizi ad uccidere, il tempo della trattative si riduce praticamente a zero.

Infine: se davvero si fosse fatto fregare dagli occidentali, tu pensi che avrebbe detto al mondo "sono stati gli occidentali", ammettendo così comunque una sconfitta, quando già gli era "andata bene" (come dici tu) con l'esplosione della palestra? In quel caso taci, ringrazi la madonna che ti è andata comunque bene, e piuttosto cerchi di rendergli la pariglia in una scuola del Kentucky, no? Ma perchè ammetterlo davanti al mondo?

Io invece ci vedo una lucidità feroce ed assoluta, proprio nel fatto di aver preparato le bombe in anticipo. Per me l'indicatore "logico" sta tutto lì. Non so se conosci il caso di Waco, Texas, ma l'FBI usò una strategia molto simile, per risolvere la situazione senza dover apparire per forza come una banda di assassini. Lanciarono delle granate fumogene, che "sfortunatamente erano del tipo che prende fuoco all'improvviso".

Ecco che il buon Putin ha così scatenato la tragedia, pur senza apparire un animale assassino, e con lo sdegno che ne è conseguito ha finito di schiacciare i ceceni, senza che nessuno osasse più aprire bocca. Scusami, ma per me non fa una grinza.

Massimo

Paxtibi
Inviato: 16/9/2005 23:29  Aggiornato: 16/9/2005 23:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Tu stesso hai definito "una fortuna" per Putin il finale tragico

Io su questo ho un'altra opinione: a Putin non poteva andare peggio, ed è così che chi ha organizzato la strage voleva che andasse a finire.
Perché è vero che in Cecenia ha il controllo della situazione, ma ce l'aveva anche prima, in Cecenia non è rimasto un muro in piedi.
In Ossezia invece il controllo sta rischiando di perderlo, e non credo sia in grado, al momento, di imporlo con la forza.
Senza contare l'effetto domino che si potrebbe sviluppare nel Caucaso.

obender71
Inviato: 17/9/2005 0:11  Aggiornato: 17/9/2005 0:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER: Se ti va di fare un altro "giro", io te lo propongo. Altrimenti non sentirti obbligato, la tua posizione l'hai già chiarita a fondo, e anche se ogni tanto ciascuno resta della sua opinione non c'è niente di male.

No, non fermiamoci proprio ora che il brainstorming comincia a dare i suoi frutti

L'ipotesi di un attentato "venuto da fuori", che intendeva piegare/colpire/indebolire Putin (obbligandolo a fare delle concessioni), non spiega prima di tutto la presenza anticipata delle bombe nella scuola, poichè in quel caso avrebbero rappresentato il rischio enorme di andare a finire proprio come è andata a finire.

Quello dell'esplosivo presente da prima non è una scoperta recente, le autorità russe ne hanno parlato non molto dopo la data dell'attentato. Dissero che era stato portato dai quei membri del commando che da infiltrati avevano preso parte ai lavori di restauro della scuola. Non parliamo poi di rischio enorme di autoinnesco di esplosivi militari che se no mi sembri un giornalista della BBC

Il piano presume inoltre che Putin sarebbe sceso a compromessi, di fronte ad un ricatto fatto sui bambini. Ma tu te lo vedi il Putin, che prima si fa sequestrare in casa centottanta bambini dagli occidentali, e poi cede pure al ricatto davanti al mondo intero? Mai nessun governo al mondo ha ceduto in situazioni simili - bambini o non bambini - figuriamoci aspettarsi che lo facesse Putin.

E' un'opinione con cui concordo.

Inoltre, il fatto che avessero iniziato ad uccidere ostaggi, significa che fosse loro intenzione andare verso la conclusione cruenta . Tutti sanno che quando inizi ad uccidere, il tempo della trattative si riduce praticamente a zero.

Già, non hanno voluto dare una situazione di discontinuità del tipo "i terroristi hanno cominciato a sparare, dobbiamo intervenire".

Infine: se davvero si fosse fatto fregare dagli occidentali, tu pensi che avrebbe detto al mondo "sono stati gli occidentali", ammettendo così comunque una sconfitta, quando già gli era "andata bene" (come dici tu) con l'esplosione della palestra?

Scusa, ma andare a dire "sono stati gli occidentali", ammettendo così comunque una sconfitta non è esattamente quello che hanno fatto?

Riporto:

il presidente afferma, con toni autocritici, che “bisogna riconoscere che non abbiamo mostrato comprensione della complessità e della pericolosità dei processi che avevano luogo nel nostro proprio paese e nel mondo intero. Quantomeno non abbiamo saputo reagire adeguatamente. Abbiamo mostrato debolezza. E ai deboli gliele suonano.

Ora condivido che il contenuto del messaggio "sono stati gli occidentali" ha valore quasi nullo come portatore di verità, potrebbe essere come no, non possiamo stabilirlo dall'affermazione di una delle parti in causa, almeno finchè non ne capiamo le motivazioni. Che potrebbero essere multiple, come sempre quando si fa disinformazione, il cui obiettivo solitamente è quello di rendere quasi impossibile la lettura della realtà, sovrapponendo informazioni su informazioni in eccesso.

Allora, prima ero sicuro che la motivazione di quell'invocazione alla difesa della patria sotto attacco da elementi esterni, un tipo di invocazione che scatena riflessi pavloviani nel popolo russo, fosse un'opera di corazzatura del consenso e di profilassi di fronte alla quella serie di attacchi mediatici e politici che doveva seguire l'attacco terroristico vero e proprio. Le motivazioni però potrebbero essere anche altre, più rilevanti su fattori esterni. Devo chiarire.

... e piuttosto cerchi di rendergli la pariglia in una scuola del Kentucky, no?

Questo è un punto molto importante, che ho sottovalutato. La Russia è si debole, è si vulnerabile, ma è davvero caduta così in basso da non poter rendere chiaro ad una potenza ostile che esiste un limite, una linea rossa, che non si può superare senza incorrere in una ritorsione? O sono i fattori internazionali così a sfavore da non poter neanche pensare di cominciare una confrontazione violenta e che ti costringono solamente a subire? E tutto quello strato della popolazione, che gravita intorno alle forze dell'ordine, riesce a capirlo questo? Come fa Putin a identificare prima con una certa precisione i nemici che attentano così gravemente alla nazione e poi continuare beato come se niente fosse, limitandosi tutt'al più ad un debole "colpiremo i terroristi ovunque nel mondo"? Riesce a far passare alla sua "base" che i tempi non sono ancora maturi ma ... arriveranno? O hanno capito TUTTI che Putin scherzava, che aveva semplicemente suonato la campanellina del "cibo in scodella"? Da approfondire.

... e con lo sdegno che ne è conseguito ha finito di schiacciare i ceceni, senza che nessuno osasse più aprire bocca. Scusami, ma per me non fa una grinza.

Sulle motivazioni del mano libera ai russi in Cecenia e sul fatto che Beslan non abbia minacciato gravemente quel sistema instabile che è il Caucaso, siamo su posizioni molto lontani. Penso che le tue valutazioni non rispecchino la realtà della situazione.

-------

Parlavo sopra dei primi frutti del brainstorming, beh ... mi è caduta in testa una mela bella grossa:

La pianificazione dell'attentato o non era di un livello così alto come supponevo, o era preparato per fallire. Per forza.

Come possiamo immaginare che un pianificatore preparato, di elevata professionalità, con una grande esperienza alle spalle, intelligente, come dovrebbe essere uno che lavori nel campo dei servizi segreti, nelle operazioni militari clandestine - immaginiamo che per il tipo e per l'importanza dell'operazione venga scelto il migliore, tra quelli "affidabili", del suo campo - come possa ripeto, non vedere come evidente che in quella data situazione - Putin come l'asino di Buridano di fronte a due mucchi di fieno uguali, in questo caso di pena e dolore uno peggiore dell'altro - il presidente russo non potesse cercare il minimo spiraglio operativo per poter cercare una giustificazione all'intervento? E come non poteva vedere questo fior di analista, di pianificatore, non vedere che questo:

La palestra era stata imbottita di esplosivo attaccato al pavimento con dei cerotti. Un sistema così precario che ci si chiede come abbia potuto tenere per tre giorni interi.

rappresentava in quella situazione un'alogeno ad intermittenza, un'aggancio immancabile, per chi brancolando nel buio cercava la via d'uscita?

Le conclusioni a domani, per ora dico soltanto che condivido l'opinione di Paxtibi secondo il quale il male minore uscito da quella situazione era un obiettivo minimo ampiamente accettabile da chi vorrebbe far male alla Russia.

Paxtibi
Inviato: 17/9/2005 1:56  Aggiornato: 17/9/2005 1:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Come fa Putin a identificare prima con una certa precisione i nemici che attentano così gravemente alla nazione e poi continuare beato come se niente fosse, limitandosi tutt'al più ad un debole "colpiremo i terroristi ovunque nel mondo"?

Per interpretare questo "pattern" di comportamento io direi di analizzare la figura di putin e la sua storia personale: non è un pupazzo da ventriloquo come Bush, tutt'altro, è un vecchio lupo del KGB, ha i mezzi e le capacità di comprendere ciò che gli accade intorno e di decidere una strategia; è un esperto di arti marziali, e sicuramente conosce Sun-Tzu molto meglio dei suoi avversari.



Zitto zitto sta radunando a sè - con mosse diplomatiche ed accordi economici - le repubbliche satelliti, l'Uzbekistan ha già informato gli USA che gli accordi precedenti non sono più validi e che sgombrino la base al più presto, please, in Ucraina Yuschenko comincia ad avere i suoi problemi, mentre nel caos Georgiano Putin mostra la faccia buona regalando filobus.

Ed ecco come si utilizza questa forza cresciuta al riparo dei grandi media internazionali:
Iran, Ukraine, Armenia, Georgia and Russia to discuss Iran's gas export to Europe

Given that China, India and Pakistan are among Iran's gas clients and keen to bolster relations with the country, if other consumers of gas do not proceed in time they may face a shortage of gas available for export.

Putin sta agendo con calma, consapevole che ogni giorno che passa va a suo favore, perché oltre a rafforzare il suo esercito ed le sue alleanze vede i suoi avversari indebolirsi costantemente nel doppio confronto all'estero e in casa propria.
È un orientale: attende, studia l'avversario, e si prepara.

Paxtibi
Inviato: 17/9/2005 23:07  Aggiornato: 17/9/2005 23:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Alla fin fine neanche in Cecenia la situazione è poi così "normalizzata":

CECENIA: ATTACCHI CONTRO POSTAZIONI RUSSE, 11 MORTI, 12 FERITI

Nelle ultimi 24 ore, una fonte del governo filo-russo di Grozny coperta da anonimato denuncia la morte di 11 soldati e il ferimento di altri 12. Due soldati russi sono rimasti uccisi e quattro feriti quando la loro jeep e' saltata su una mina a Grozny. Altri quattro sono rimasti uccisi e quattro feriti in attacchi contro postazioni militari nel resto del Paese. Cinque soldati ceceni filo-russi sono rimasti uccisi e due feriti in scontri con i ribelli indipendentisti nella regione meridionale di Vedeno. E un altro soldato russo e' morto e due sono stati feriti in una sparatoria nella regione di Gudermes.

Redazione
Inviato: 18/9/2005 0:20  Aggiornato: 18/9/2005 0:20
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
OBENDER: Una delle frasi che più mi ha fatto piacere in assoluto leggere su LC è:
"No, non fermiamoci proprio ora che il brainstorming comincia a dare i suoi frutti".

Grazie.

Per il resto, io non ho altro con cui contribuire. Secondo me ne sappiamo tutti (non solo noi tre, ma "la gente" in occidente in genere), troppo poco del continente Russia per arrivare a capire bene situazioni così complesse. Se non altro, abbiamo snocciolato - e chiarito, almeno per me - le variabili più importanti del problema.

Magari la prossima mossa ci servirà per capire meglio quelle già avvenute.

Grazie anche a Pax (cazzo che comodità l'avviso dei nuovi commenti! Non si potrebbe più farne a meno, a questo punto).

Ciao

Massimo

obender71
Inviato: 19/9/2005 0:19  Aggiornato: 19/9/2005 0:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Sarebbero molte le cose di cui vorrei parlare però sono piuttosto stanco, per cui sarò breve.

- Massimo, ho il dubbio di non essere stato del tutto chiaro sulle critiche alle motivazioni che fondano i tuoi sospetti sugli attentati dei terroristi ceceni. E' indubbio che Putin abbia guadagnato di una specie di lasciapassare nell'arena internazionale per la sua guerra in Cecenia riuscendo ad associare il terrorismo ceceno, o supposto tale, con il terrorismo internazionale, ... o supposto tale .
Beslan però, oltre all'eccessivo rischio di destabilizzazione, arriva tardi rispetto alla situazione sul terreno. Che non è affatto positiva, come evidenzia Paxtibi, però rientra ormai in un'una fase finale del conflitto. E che è quasi una vittoria di Pirro per Putin e i suoi generali, dato che vede distribuito il potere a quei clan che avevano combattuto la prima guerra contro i russi, assistiti anche da elementi della guerriglia che si sono arresi solo in una fase tardiva della seconda. Rimangono fuori, oltre agli elementi legati al governo in esilio a Londra e Washington, solo quegli integralisti che più che combattere per l'indipendenza cecena, combattevano per la jihad nel Caucaso. Anche perchè difficilmente i ceceni potrebbero chiedere di più in termini di autonomia da Mosca, il cui controllo su questi clan è labile.
Per quanto riguardo la "convenienza" degli attentati dei terroristi ceceni, bisognerebbe anche valutare i fattori di politica interna. Putin ha guadagnato un mandato popolare per la sua promessa di riportare ordine in un paese che nel 1999 stava sprofondando nel caos. Quindi non è del tutto irrazionale che gli estremisti ceceni abbiano valutato la destabilizzazione e il terrore come strategia migliore per ottenere i loro risultati.

- Paxtibi, che Putin e la Russia, grazie al suo asset strategico di difesa e materie prime, siano al centro di una riorganizzazione degli equilibri internazionali è abbastanza evidente, che Putin riesca a farlo senza troppo clamore è un suo grande merito, e che questa sua operosità diplomatica non sfugga alla "base" ne sono convinto. Si può anzi dire che tutto nello scenario internazionale sembra ora assecondare gli interessi russi.

Tra i tanti siti di analisi strategica, uno che sembra un quadro chiaro e corretto della situazione sembra essere http://www.geostrategymap.com/ che purtroppo però è a pagamento, a parte qualche articolo pubblico. Questo, intitolato Russia and Its Strategic Partners Have Seized the Global Initiative And the Clear Global Advantage, evidenzia come il non aver compreso da parte degli americani la reale natura del loro potere, che consisteva in una specie di compartecipazione agli utili e condivisione politica con i suoi alleati, e di aver creduto nella loro stessa onnipotenza, stia lasciando il vuoto al il riformarsi del gruppo di interesse delle potenze europee, asiatiche e del medio-oriente, attorno all'altro gigante strategico, la Russia.

O ancora da questo articolo:

The New Arms Race and the New Race for Real Power - How Are They Related?
What constitutes real power? The U.S. apparently believes military might, the ability to project offensive military power, is real power. Russia has adopted a much different philosophy of what constitutes real power. Which side is successfully gathering to itself the kind of power and influence which, in real terms, really makes a difference in our modern world? Despite its well-documented severe troubles and the widely publicized deterioration of its military since the collapse of the Soviet Union in 1991, confounding all the "experts", Russia has managed to keep pace with the advances in U.S. military might. Russia has even advanced significantly beyond the U.S. in certain crucial military-technological spheres, and is already gathering to itself and consolidating its grip on far more important forms of power and influence, forms which the U.S. has very foolishly cast aside in favor of raw military might. Russia's success in both the New Arms Race and in its effort to gather real power and influence is profound, and one ignores such developments at one's own risk.

E il grande test alla leadership americana rappresentato dalla sfida dell'Iran, con il suo desiderio di rappresentare un modello e una guida per la modernità nel Medio-Oriente, sembra essere al di sopra delle capacità attuali di questa amministrazione.

-------

Per quanto riguarda Yushenko il sito che hai linkato sostiene che l'attuale crisi Yushi-Timoshenko sia solo di facciata e di calcolo politico per guadagnare voti alla Rada, che dopo la riforma avrà poteri maggiori della presidenza (una delle condizioni ottenute dalla negoziazione di Putin). A me sembra improbabile, il sangue tra i due comincia già a scorrere, non sembra proprio uno show di facciata. Personalmente avevo valutato, dopo aver saputo dell'importante intervento dei siloviki ucraini con la minaccia di aperture di dossier scomodi, che certe forze avessero raggiunto il limite di sopportazione del caos, degrado e del declino che stavano attanagliando o minacciando il paese. Da ciò dedussi, a ragione credo, che si stesse andando verso una specie di governo di unità nazionale; certi fatti recenti sembrano confermare questa opinione.



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KIEV, September 13 (Itar-Tass) -- Ukrainian President Viktor Yushchenko, Speaker Vladimir Litvin, acting premier Yuri Yekhanurov and faction heads signed a Declaration on Unity and Cooperation for the Sake of the Future on Tuesday.

The declaration “will confirm the Ukrainian political elite’s consensus about the political, economic, social and cultural development of Ukraine in the near future,” Yushchenko said.

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Faction leaders of the Ukrainian Socialist Party, the Ukrainian People’s Party, the People’s Democratic Party, People’s Rukh, Regions of Ukraine, the Party of Industrialists and Entrepreneurs, Forward, Ukraine, Our Ukraine People’s Union, and unaffiliated deputy Vladimir Zaplatinsky signed the declaration.

The Communist Party, the Social Democratic Party (United), the Julia Timoshenko bloc, and the Reforms and Order Party of acting finance minister Viktor Pinzenik refused to sign the document.
(Quindi il blocco di Yanukovich ha votato a favore, insieme al blocco di Yushenko)

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KIEV, September 13 (Itar-Tass) - The Ukrainian Constitutional Court on Tuesday recognised the requirements of the draft law "On introducing changes to the Ukrainian Constitution" as regards the country's political reform as complying with the Constitution.
...
... envisages the transition from the presidential-parliamentary to parliamentary-presidential rule in the country and to the formation of the government by a coalition of deputy factions.

The political reform is aimed at strengthening the role of the parliament and government by way of limitation of authority of the president.

-------
Un commentatore politico:
This approach now appears to be part of official policy. Acting Ukrainian Prime Minister Yury Yekhanurov has ruled out the possibility of re-privatizations. He stated that "Where there are problems caused by election campaign promises of rivers overflowing with milk and honey, there will be a negotiation process, there will be a negotiating table, and, I think, there will be out-of-court settlements... I think our friends will understand the government's policy, and we will try to conduct negotiations as professionally as to not have problems afterward. So that they should live in Ukraine and not hide away on some islands." What sounds more like deal-making behind the scenes is now official policy.


Ora, visto l'importanza che i fattori energetici hanno per l'economia ucraina e visto che il monopolio del gas russo, Gazprom, stava cominciando ad esercitare un "sano" imperialismo economico con richieste di tariffe non più amichevoli e di favore (in quanto Ucraina paese CSI), e chiedendo conto di certi ammanchi e malversazioni per i quali prima si era chiuso un'occhio, mi viene da pensare che sia stato un fattore abbastanza pesante per far decidere certe forze politiche ad un repulisti degli elementi più populisti e antirussi, oltre che più dannosi per la stessa Ucraina. Mi viene da pensare anche che prima di muoversi in questa direzione ci siano stati dei contatti per abbozzare degli accordi specifici. Mi viene da pensare inoltre che i primi a muoversi in questa direzione siano stati i russi, in quanto gli ucraini difficilmente avrebbero esposto la loro condizione di debolezza.

Dal punto di vista storico, bisogna dare merito a Putin di non aver compromesso quel grande capitale che è l'Ucraina per la storia, l'economia, la demografia ... per l'area ex-sovietica ed ex-zarista. Chapeau!

Paxtibi
Inviato: 19/9/2005 1:06  Aggiornato: 19/9/2005 1:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Obender, meno male che sei stanco!

aver creduto nella loro stessa onnipotenza

Questo è sicuramente l'errore più grande degli americani, anche sul piano tecnico e militare.
Riporto ancora una volta parte di un articolo di Vialls: When corrupt politicians and military contractors in America decided to control the world by building monolithic aircraft carriers, known politely in New York as "Instruments of American Foreign Policy", Russia did not bother to compete. It could have done so easily, but chose instead to find more economical ways of destroying this massive seaborne American menace. This was achieved by the "Sunburn" and "Onyx" supersonic sea-skimming missiles, which have never been known to miss their targets.

Sull'Ucraina hai probabilmente ragione, quello che volevo sottolineare era il fatto che anche qui, dove la situazione dopo la "rivoluzione arancione" - finanziata dall'amico Soros - pareva solidamente sotto il controllo occidentale, gli equilibri stanno cambiando e vedono, appunto, la Russia emergere come forza determinante.
È evidente che l'accerchiamento della Russia - e della Cina, non dimentichiamolo - progettato dai neocons sta fallendo miseramente.

Quello che io mi domando a questo punto é: si tratta solo di errate valutazioni del pentagono e di mosse azzeccate di Putin, o rientra tutto in un disegno ad un altro livello di potere, interessato prima di tutto ad ottenere il massimo di equilibrio tra le forze in campo della guerra prossima ventura?
Perché si sa, ad un certo livello una guerra ha "successo" quante più vittime riesce a falciare, e per ottenere questo risultato i due schieramenti devono risultare quanto più equivalenti è possibile.

Un saluto dal quarto stadio del morbo di Ashcroft.

Paxtibi
Inviato: 19/9/2005 1:28  Aggiornato: 19/9/2005 1:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Interessante:

Russia to assist Afghanistan

MOSCOW, September 18 (RIA Novosti) - Assistance to Afghanistan is an unquestionable priority of the Russian foreign policy, foreign ministry's official spokesperson Mikhail Kamynin said Sunday.

Paxtibi
Inviato: 25/9/2005 17:39  Aggiornato: 25/9/2005 17:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Un paio di articoli da Mosnews sugli sviluppi in Ucraina:

Ukraine’s New PM Blames Ministries for Acting Against Country Interests

Russia’s Gazprom Gives Ukraine Conditions for Keeping Gas Prices Low

Ed ecco in che squadra gioca Putin:

Russia to Increase UN Membership Payments

Russia as a permanent member of the United Nations Security Council will increase payments to the UN budget, Itar Tass reported Saturday quoting the Russian Foreign Ministry. The Ministry was commenting on Japan’s statement on its possible cut of payments to the UN budget and the need to increase payments by permanent Security Council members.

obender71
Inviato: 2/10/2005 15:07  Aggiornato: 2/10/2005 15:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Visto che la discussione non è più nel vivo non lesino un bel copia-incolla sull'Ucraina:

La truffa arancione ucraina
ASTRIT DAKLI

Dove poteva andare, per la sua prima uscita internazionale dopo la nomina,
il nuovo primo ministro ucraino Yurij Ykhanurov? Ma naturalmente in Russia:
del resto, è lui stesso russo di nascita, anzi siberiano, e non ha mai
nascosto - nemmeno nel momento dell'investitura - le sue simpatie per il
paese d'origine. Il viaggio di ieri a Mosca, dove ha incontrato il
presidente Vladimir Putin, non ha peraltro il valore di una rimpatriata: ha
un forte senso simbolico e un altrettanto forte significato pratico, e mette
il suggello formale a quel che la settimana scorsa i media occidentali hanno
fatto finta di non vedere, cioè il definitivo seppellimento della cosiddetta
«Rivoluzione arancione» che nel dicembre scorso aveva portato alla
presidenza della repubblica Viktor Yushenko, con l'appoggio finanziario,
politico e mediatico degli Stati uniti e dell'Unione europea. Yekhanurov, va
ricordato, è stato nominato premier da Yushenko dopo la traumatica rottura
di quest'ultimo con la sua alleata di dicembre, la chiacchieratissima Yulija
Timoshenko, destituita da capo del governo insieme a tutti i suoi ministri e
a una schiera di alti dirigenti dello stato (procuratore, capo dei servizi,
ecc.) per tamponare in qualche modo un gigantesco scandalo di corruzione
giunto a sfiorare lo stesso Yushenko. Ma quel che più conta è che Yekhanurov
abbia avuto la fiducia della Rada, il parlamento, grazie a una nuova
alleanza forgiata in quattro e quattr'otto da Yushenko con l'arcinemico
Viktor Yanukovic, suo rivale nelle presidenziali di dicembre: accusato fino
a ieri, in quanto «erede» del vecchio regime del presidente Kuchma, delle
peggiori infamie (forse con ragione, ma questo è un altro problema). Una
nuova alleanza non solo tattica ma «organica»: i due partner hanno
«seppellito l'ascia di guerra» (parole di Yushenko) promettendosi
formalmente che non ci sarebbe più stata nessuna «persecuzione politica»,
leggi processi penali di qualunque tipo, contro gli uomini dei rispettivi
campi (ma nessun impegno è stato preso per il campo della Timoshenko, che
ora dovrà aspettarsi il peggio). Yanukovic si è visto per giunta promettere
la presidenza della commissione parlamentare che dovrà rivedere le
privatizzazioni compiute dal passato regime - cioè dai suoi amici e alleati.

In soldoni (in questo caso anche letteralmente) è stata ristabilita la piena
continuità con il vecchio regime «abbattuto» in dicembre; un regime con cui
del resto Yushenko aveva avuto lungamente a che fare, addirittura guidando
per due anni il governo sotto la presidenza Kuchma. Non che l'estromessa
Timoshenko fosse una santa savonarolesca, estranea alle malversazioni
dell'Ucraina kuchmiana: anche lei aveva ricoperto altissimi incarichi,
appropriandosi dell'appropriabile e diventando in pochi anni ricchissima. Ma
dopo la «rivoluzione» aveva cercato di imporre al paese un drastico
cambiamento di politica estera (anti-russa), di politica economica (una
sorta di peronismo rappattumato) e di clan vincenti (i suoi amici
finanzieri). Ne erano seguite furibonde risse sotterranee tra i
rivoluzionari, durate tutta l'estate; fino allo showdown di inizio
settembre.

Ora tutto è tornato come prima di dicembre. L'annunciata lotta alla
corruzione è rimasta lettera morta. La notizia che Kuchma era stato trovato
responsabile del rapimento di un giornalista d'opposizione, nel 2000, è
sparita dai media in poche ore. I clan al potere sono gli stessi di sempre -
i finanzieri amici di Kuchma-Yanukovic e quelli amici di Yushenko. La
politica economica pure, col suo liberismo corretto da incongruenti
spruzzate di statalismo per tenere in piedi settori economici in rovina. La
politica estera è diventata ancor più filo-russa, tant'è che il nuovo
premier si precipita per prima cosa da Putin per ricucire i danni degli
ultimi mesi, giurare eterna amicizia e farsi garantire forniture regolari di
gas e petrolio senza le quali Kiev sprofonderebbe in un gelido marasma - che
sarebbe l'unica vera novità per i cittadini ucraini, rimasti
comprensibilmente assai delusi dalla truffa subita con la rivoluzione di
dicembre.

goldstein
Inviato: 1/9/2006 2:04  Aggiornato: 1/9/2006 2:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Citazione:
Io invece ci vedo una lucidità feroce ed assoluta, proprio nel fatto di aver preparato le bombe in anticipo. Per me l'indicatore "logico" sta tutto lì. Non so se conosci il caso di Waco, Texas, ma l'FBI usò una strategia molto simile, per risolvere la situazione senza dover apparire per forza come una banda di assassini. Lanciarono delle granate fumogene, che "sfortunatamente erano del tipo che prende fuoco all'improvviso".

Ecco che il buon Putin ha così scatenato la tragedia, pur senza apparire un animale assassino, e con lo sdegno che ne è conseguito ha finito di schiacciare i ceceni, senza che nessuno osasse più aprire bocca. Scusami, ma per me non fa una grinza.


Granate a Waco, granate a Beslan.


Qui abiterebbero i "terroristi".

Mayer
Inviato: 1/9/2006 11:55  Aggiornato: 1/9/2006 11:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/3/2006
Da:
Inviati: 202
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
sono agghiacciato..
non sapevo nulla dei retroscena di beslan..


mi son messo alla ricerca e su un vecchio articolo del corriere ho trovato:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/09_Settembre/04/russia.shtml

Citaz:
Gli ostaggi hanno riferito: «Ci chiedevano: in che città siamo?

Polidoro
Inviato: 1/9/2006 13:51  Aggiornato: 2/9/2006 9:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Tempo fa avevo postato questo:
A proposito di Putin

Dopo aver letto “Israele, USA, il terrorismo islamico”. libro di Blondet, una vera miniera, ricco di fatti e fonti, l’nterpretazione dei fatti di Beslan sarebbe diversa da quella comunemente accettata.

E’ un atto atroce in cui, come dirà alla BBC Aldwyn Wight, generale di brigata britannico, non si riesce a trovare “nessuna logica politica”.
…..Sergei Lavrov, il Ministro degli Esteri russo, definisce i terroristi di Beslan “uno strumento nelle mani di qualcuno”. Di chi ? ..
……. Il 7 Settembre l’agenzia governativa russa KMNews…..”non è un segreto per nessuno che l’Occidente ha un interesse vitale a mantenere l’instabilità nel Caucaso.Divide et impera ! L’impero romano aveva già adottato questa semplice formula. Purtroppo bisogna riconoscere che i coautori dei tragici avvenimenti di Beslan non si trovano nei Paesi Arabi o del Medio Oriente, ma sulle rive del Tamigi o del Potomac……….

Chamil Basaiev, colui che rivendica la strage di Beslan, secondo Reseau Voltaire, è semplicemente un agente della CIA.

Prima di questo fatto Basaiev era una guardia del corpo di Berezovski, un potente “oligarca”, ebreo russo, probabilmente capo della temibile “mafia russa”, il quale, sfuggito ad un mandato di cattura da Mosca, ha ricevuto prontamente da Sharon un passaporto israeliano.!!


Ma tu guarda !

Basaiev si è formato come capo guerrigliero allo stesso modo di Bin Laden, nei campi di addestramento dei mujaheddin afgani antisovietici: campi che erano gestiti in Pakistan di comune accordo fra l’ISI (servizi pakistani) e la CIA……/….è stato espulso e sconfessato da Mashkadov, il vero capo della resistenza cecena.


Insomma la faccenda sarebbe stata organizzata dai soliti, quelli che piangono quando mettono le bombe.

Per comprendere ancora meglio: l’attentato di Taba, sul Mar Rosso, all’Hotel Hilton, un mese dopo, non sarebbe stata una strage islamica ma la risposta russa a Beslan.

...... Nella sala conferenze dell’Hotel Hilton quel giorno erano riuniti alti azionisti ed ex azionisti della Yukos con alti esponenti della finanza ebraica ed occidentale. Dovevano discutere come riprendersi la Yukos e il suo fiume di greggio, come rimetterla nella mani della lobby……………
.............Dice Viallis: esattamente 28 minuti dopo l’inizio della riunione, l’Hilton di Taba salta in aria. Vaporizzando decine di persone, fra cui 16 russi (di cui non è mai stato fatto il nome, probabilmente ebreo-russi) e “quattro alti ex-dirigenti della Yukos.

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Marco M
Inviato: 1/8/2007 16:44  Aggiornato: 1/8/2007 16:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/8/2006
Da:
Inviati: 826
 Re: ANCHE I RUSSI HANNO IL LORO 11 SETTEMBRE
Il solito complottismo da 4 soldi. Fanno bene seri giornalisti come Guido Olimpio a mettere in guardia contro questo complottismo che spazia dagli ambienti filomarxisti ai neonazisti antisemiti passando per le stragi del sabato sera e gli scippatori sugli autobus!

Ma... ops... dopo due anni, Olimpio osa dubitare della versione ufficiale dei fatti di Beslan?!
Complottista!

("sono russi, si può fare!")


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