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di Massimo Mazzucco
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11 settembre : Lettera aperta ad Umberto Eco
Inviato da Redazione il 11/6/2015 23:00:00 (22488 letture)

NOTA: Questa lettera è stata modificata dopo che alcuni utenti hanno rilevato l'inesattezza delle affermazioni di Eco riportate dall'Ansa.

Gentile Signor Eco,

a proposito del ricevimento da parte sua della laurea honoris causa a Torino, ho letto sull'Ansa che "La sua lectio magistralis, dopo la laudatio di Ugo Volli, è dedicata alla sindrome del complotto, uno dei temi a lui più cari, presente anche nel suo ultimo libro 'Numero zero'."

Mi era peraltro già nota la sua avversione per i cosiddetti "complottisti", per aver letto, in altre sedi, svariate sue dichiarazioni in merito.

Ebbene, sappia che io sono uno dei "complottisti" più noti in Italia, visto che sostengo da tempo la tesi dell'autoattentato riguardo all'11 settembre. Lei invece, in questo caso, si è schierato apertamente sul fronte opposto, visto che ha firmato un suo intervento nel libro a più mani intitolato "11/9 La cospirazione impossibile".

Vorrei quindi cogliere questa occasione per farle sapere alcune cose che lei certamente non conosce (se le conoscesse, si sarebbe ben guardato dal partecipare alla stesura di quel libro): tutti coloro che sostengono la versione ufficiale dell'11 settembre (che siano stati cioè 19 dirottatori islamici a compiere gli attentati) credono infatti, fra le altre cose: [...]

- Che sia normale - e quindi credibile - che non esista una sola fotografia (o immagine video) datata e stampigliata che ritragga uno qualunque dei 19 dirottatori ai 3 aeroporti di partenza l'11 di settembre. Nei parcheggi, ai check-in, nei corridoi, nelle sale di aspetto, sulle scale mobili, nei bar dell'aeroporto, agli imbarchi, non esiste una sola foto di uno solo dei 19 dirottatori. (Lei ci crede davvero, signor Eco?)

- Che sia normale - e quindi credibile - che a Ground Zero ben 4 scatole nere su 4 "non siano state ritrovate", nonostante tutte le macerie asportate da Ground Zero dal primo all'ultimo giorno siano state passate al setaccio 3 volte, da 3 diverse squadre specializzate. Trovavano frammenti delle dita delle vittime, orologi e monetine, ma le scatole nere no. (Lei ci crede, signor Eco?)

- Che dopo aver ricevuto decine di avvisi su un "imminente attacco terroristico con aerei dirottati" gli americani abbiano deciso di organizzare così tante "esercitazioni aeree" nello stesso giorno da lasciare soltanto 4 caccia in stato di allerta a difendere l'intero quadrante nord-orientale della nazione (New York e Washington, per intenderci).

- Che sia normale che nessuno fra gli alti gradi militari sia stato punito nè richiamato per questo atto di incredibile leggerezza, ma anzi che tutti i responsabili di questo disastro collettivo siano stati promossi a gradi superiori.

- Che un intero aereo da 100 tonnellate (United 93) possa venire inghiottito quasi per intero da una buca larga pochi metri, che si sarebbe completamente richiusa sull'aereo stesso prima ancora che arrivassero i soccorritori. (Non glielo dice "Mazzucco il complottista", glielo dice la stessa FBI, nel suo goffo tentativo di spiegare la scomparsa quasi totale dei rottami dell'aereo dal luogo dello schianto).

- Che una decina di passeggeri abbia potuto effettuare svariate chiamate con i cellulari da un aereo che volava a 10.000 metri di quota, viaggiando a 6-800 Kmh. (Non è possibile oggi, figuriamoci nel 2001).

- Che un edificio (Building 7) possa crollare alla velocità di caduta libera nonostante nessuna forza esterna intervenga a rimuovere la struttura sottostante. (Se questo accadesse, verrebbe violata una delle più fondamentali leggi della Fisica, quella della Conservazione di Energia). E' come se le cascasse in testa un vaso di fiori, e questo vaso continuasse la sua corsa verso il basso senza minimamente rallentare, nonostante le stia sfracellando tutte le vertebre, una dopo l'altra. (Solo nei fumetti del Vil Coyote accadono queste cose).

- Che gli oltre 2.000 architetti e ingegneri americani della associazione Architects & Engineers for 9/11 Truth "si sbaglino" nel sostenere che quanto descritto sopra sia, appunto, impossibile dal punto di vista delle leggi fisiche, e che si sia quindi trattato necessariamente di una demolizione controllata. (Tertium non datur, in questo caso).

- Che oltre 100 fra poliziotti e pompieri "si sbaglino" nel testimoniare, come ha riportato il New York Times, di aver udito chiaramente una serie di forti esplosioni subito prima e durante i crolli delle Torri Gemelle.

Potrei andare avanti, ma immagino che lei abbia già compreso il senso del mio intervento, e cioè: non c'è bisogno di essere un "marcio complottista" per farsi venire dei seri dubbi sulla versione ufficiale dell'11 settembre.

In realtà, dopo aver preso una accurata visione dei fatti, bisogna concludere che soltanto un cretino possa credere ciecamente a tutto quando descritto sopra. E certamente lei un cretino non lo è (sono cresciuto leggendo "Diario Minimo", fra le altre cose). Non volendo nemmeno ipotizzare una malafede da parte sua, sono quindi obbligato a concludere che lei sia semplicemente poco informato.

La invito pertanto a dedicare un pò del suo tempo a valutare più da vicino i fatti dell'11 settembre, fino a potersi fare una opinione personale su quanto sia realmente accaduto quel giorno. Come può vedere più sotto, le informazioni sono tutte a sua disposizione: vedendo il mio film potrà valutare di persona, argomento per argomento, sia quello che dice il Movimento per la Verità sul 9/11, sia quello che dicono i difensori della versione ufficiale (le stesse persone con cui lei ha collaborato alla stesura del libro).

E vedrà che alla fine le sue tante lauree honoris causa le verranno in aiuto, suggerendole che sia mille volte meglio sentirsi dare lei stesso del complottista (a ragion veduta), piuttosto che sentirsi dare del cretino a scatola chiusa.

Cordialmente

Massimo Mazzucco


"11 settembre - La Nuova Pearl Harbor"

PS: Ovviamente, tutto quello che ho affermato nei paragrafi più sopra è ampiamente documentato nel film che la invito a visionare.





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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
polaris
Inviato: 11/6/2015 23:28  Aggiornato: 11/6/2015 23:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Sento una eco
Citazione:
Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel
Eco non ha mai vinto il Nobel, quindi perché parla?

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
danno2
Inviato: 11/6/2015 23:35  Aggiornato: 11/6/2015 23:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/5/2015
Da:
Inviati: 38
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Le cose son due: o è corrotto perchè ai debunkers serviva un nome da copertina, oppure difende a spada tratta la società in cui ha avuto così tanto successo, dove ha faticato per guadagnarsi una posizione agiata, senza andarsi ad informare veramente sul tema, preferendo credere alle istituzioni buone e caritatevoli.

Marauder
Inviato: 11/6/2015 23:43  Aggiornato: 11/6/2015 23:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/9/2013
Da:
Inviati: 866
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Je suis Massimo

You'll not see this coming.
MaxpoweR
Inviato: 11/6/2015 23:52  Aggiornato: 11/6/2015 23:52
So tutto
Iscritto: 27/8/2014
Da:
Inviati: 18
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
questo è un altro dei cosiddetti intellettuali venduti alla propaganda. Gli imbecilli son loro.

Gli esseri superiori dello spazio lontano potrebbero non volerci svelare i segreti della vita perche' non siamo pronti.
Ma forse cambieranno musica dopo un po' di tortura. (cit.)
Calvero
Inviato: 12/6/2015 0:12  Aggiornato: 12/6/2015 0:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
____________
_______

La cosa triste è che tutti gli imbecilli di cui si parla, sono quelli che al bar e magari anche sui social, dicono la loro in maniera farlocca, peccato che siano anche quelli che la mattina alle tre e mezza hanno la sveglia, e vanno a svuotare i bidoni della pattumiera anche dei premi nobel; sono quelli che si spaccano il culo ad asfaltare le strade d'estate, altrimenti qualcuno non potrebbe arrivare a destinazione e ritirare premi; sono quelli che mangiano merda nelle acciaierie, e che senza di loro, non vi sarebbero macchine che stampano libri e fanno fare tanti soldini all'intellighenzia di turno ...

... il mondo, certo, è fatto di imbecilli, tra questi sicuramente, almeno 2900 su 3000 - sono stati eliminati l'11 settembre, grazie ai giochi di potere di eminenze che sui social neanche si affacciano, e non sbagliano un verbo e al ristorante altri imbecilli gli cucinano i piatti più prelibati ...

... in effetti sì, ci sono molti imbecilli, ma quasi mi viene da dire che l'unico vero atto imbecille è credere che mandare un figlio all'università sia qualcosa di che vantarsi.

Quando qualche pirla al Bar obbligherà mio figlio ad andare ad ammazzare qualcuno in guerra in nome della pace, quella volta mi preoccuperò degli imbecilli.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
peonia
Inviato: 12/6/2015 0:27  Aggiornato: 12/6/2015 0:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Io scommetterei che il signor "honoris causa" sia un 33° grado....
ma lo penso da svariati anni, forse proprio in virtù del fatto che appoggiava a Versione comunemente accettata.....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
pippovinci
Inviato: 12/6/2015 1:33  Aggiornato: 12/6/2015 1:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/9/2006
Da: palermo
Inviati: 102
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Eco è un uomo di lettere. Forse non sa neppure quanto fa la radice quadrata di 81. E quindi è inutile cercare di convincerlo parlando di leggi della fisica. Che è sta fisica? Ingegneri? Architetti? Penso che lui li consideri degli esseri inferiori. Lui è il più intelligente, il più logico, il più grande di tutti Non è contestabile quello che dice . Sarebbe una offesa alla intellighentia! Massimo, lasciamo perdere a questo pallone gonfiato. Sono tutti kilobite sprecati!

FranZeta
Inviato: 12/6/2015 1:58  Aggiornato: 12/6/2015 1:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/8/2014
Da: Maderno
Inviati: 152
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Purtroppo il signor Eco è in buona compagnia. Ricordo ancora quando il suo caro amico bolognese intellettuale Odifreddi (da matematico mi vergogno per la pessima pubblicità alla categoria) scrivendo sulle pagine de Le Scienze spiegava come Grillo fosse un coglione perchè era andato all'assemblea dei soci di MPS a urlare che erano ladri, e che l'economia non è fatta di astruse leggi matematiche che nemmeno chi le aveva concepite era in grado di spiegare.
Ora, alle mie garbate rimostranze da abbonato pluriennale a Le Scienze, non un cenno di risposta mi fu dato.
Rimostravo questo:
ma come, già accetto che diate una paginetta ad un individuo come Attivissimo, ora anche nella rubrica dedicata alla scienza dei numeri e della geometria mi trovo a leggere cazzate dettate più dal livore che da una qualche conoscenza della materia in oggetto? Prendetevi il mio abbonamento e mettetevelo nel...(no, in effetti questa era la mia seconda replica).
Ora, la Storia fa il suo corso, e questi pseudointellettuali de noantri verranno cancellati come cacchette di cane dopo un nubifragio.

FranZƞ
david
Inviato: 12/6/2015 2:12  Aggiornato: 12/6/2015 2:12
So tutto
Iscritto: 30/9/2007
Da:
Inviati: 26
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Per fortuna internet ha dato la parola a tutti,
altrimenti la parola l'avrebbero continuata ad
avere i soliti TROMBONI di regime.

matteog
Inviato: 12/6/2015 2:27  Aggiornato: 12/6/2015 2:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/9/2009
Da: Roma
Inviati: 966
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Massimo una volta Eco fece un'affermazione riportata da un Venerdì di Repubblica che mi stupì: io già sapevo della partecipazione a quel libro triste di propaganda, ma lui fece un'apertura ai dubbi sulla VU, ora non ricordo nel dettaglio tale affermazione ma fu così differente dalla sua posizione che anche i miei genitori si stupirono di questo fatto.

Detto questo secondo me la cosa più difficile è accettare che una persona intelligente come lui non si voglia informare, anche perché la malafede non so che ritorno gli darebbe. E la sua partecipazione a quel libro infame forse è dovuta solo alla ricerca, che hanno effettuato i veri autori, di un luminare per accreditare le loro falsità.

Comunque sta in buona compagnia, anche Chomsky, noto linguista dedito allo studio della propaganda, non si pone dubbi sulla VU. Quando poi sarebbe l'evento di propaganda più grande della storia degli ultimi 50 anni.
Posso scommettere che neanche Chomsky si sia degnato mai di informarsi.

Io penso inoltre che in questi individui ci sia un blocco psicologico che gli faccia pensare che un'autorità può arrivare a fare delle cose solo fino ad un certo punto. Questo blocco è insormontabile anche per la verità provata.

Tristezza..

"Cercare il complotto è sano, trovarlo dappertutto è follia." M. Galante
Tizio.8020
Inviato: 12/6/2015 3:20  Aggiornato: 12/6/2015 3:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/2/2014
Da: Ravenna
Inviati: 173
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
E se invece lo sapessero benissimo, che le varie VU sono caxxate enormi, ma per mantenere il loro "status" siano contenti così?
SE ti metti contro le VU hai finito di lavorare, in certi ambienti...
Credi vogliano rinunciare a tutto?

m4x
Inviato: 12/6/2015 6:06  Aggiornato: 12/6/2015 6:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2007
Da:
Inviati: 746
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Je suis imbecille

afabbri73
Inviato: 12/6/2015 6:59  Aggiornato: 12/6/2015 8:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Io ho 42 anni, quando ero piccino (ma neanche tanto) mi ricordo che uscendo di casa, prima di raggiungere la piazzetta del mio paesello (Rimini), incontravo lungo la strada tanti fra negozietti di alimentari, macellai, latterie, calzolai, fabbri, falegnami, officine, gommisti, ferramenta, orologiai, sarti, tabaccai, cartolerie, negozi di giocattoli, parrucchiere, barbieri, mugnai, ecc… erano circa gli anni tra il fine anni '90 delle Notti Magiche e il 2001, poco prima dell’Euro, all’epoca avevo il Nokia communicator, finalmente potevo inviare le email da cellulare dal mio primo account Hotmail aperto nel ’97 (coi precedenti potevo inviare al massimo sms e fax e il contratto family scattava a 1938 lire al minuto)
Mi ricordo che il giornali uscivano una volta al giorno, che c’erano due TG, il TG13 e il TG20 (l’intermezzo TG Parlamento e quello delle 17 chiusura borse), che i miei vicini parlavano il dialetto con i miei nonni (che all’epoca erano tuoi coetanei), più che dialetto era una seconda lingua, che la televisione aveva appena il doppio canale (avevo un Brionvega ed un Saba), che RaiUno si chiamava "metti sul canale uno", Italia Uno si chiamava Antenna nord o semplicemente “metti sul canale sei", e quando andavo dal barbiere c’erano i pornazzi sottobanco, anche quelli a fumetti. La sera prima di uscire dovevo aspettare gli amici che finissero di lavorare: c’è chi faceva il muratore, chi il meccanico (orco zio che vespe avevamo?? e tu? avevi un Husqvarna o un Honda?).. insomma, bei ricordi.
All’epoca nacquero i cunsumer computer: ho iniziato con un Commodore vic20 per per poi passare al Commodore 128 (i giochini erano in cassette e li caricavo scrivendo “load”) e successivamente passare al mio primo computer serio che era un Olivetti st20, con dei floppy grandi come un mezzo foglio A4, che funzionava in dos, e col quale programmavo i giochetti in basic, documenti in cobol ecc… da li, in poi ho perso il conto, mi son trovato dai dischetti da 3 pollici alle chiavette senza accorgermene. Hotmail era una figata, c’erano le chat (te le ricordi?) anche quelle maialine, e mi ci collegavo tramite modem da 28.8 e 56k. Se non sbaglio la Telecom si chiamava ancora Sip, non avevamo fatto in tempo a passare dai telefono a rotella a quelli coi pulsanti che c’era già l’isdn e la pubblicità in televisione degli apparati per la teleconferenza col figo che alla sua amata le esclamava “Zei Bellizzima”. Si parla di circa 15 anni fa, all’apice dell’economia dove ancora c’era tutto, tutto frammentato e tutti lavoravano.
Bei tempi, in memoria dei quali mi salta in mente quanto le intelligenze erano equamente distribuite: c’era chi sapeva cesellare, chi cucire, chi battere chiodi, chi cambiare carburatori, chi zappare, chi ammucchiar mattoni, chi segare (oggi, sega, significa solo una cosa) chi insegnare, chi scrivere, chi contare…. c’era intelligenza da quella intellettuale e quella manuale del “sta zèt, va a lavurè e nu rompa al pali” (chiudi la bocca e va a lavorare). In chat si scambiavano esperienze ed uscivano le prime news. Da quel momento tutto è cambiato, da tre news al giorno siam passati a 1000 al minuto e tutto il resto si è chiuso in un ricordo che non ricordiamo, e le intelligenze si sono concentrate tutte in un palmare. In quanti non si ricordano falegnami senza dita? Fabbri con schegge infilzate sotto gli occhi? Muratori con l’ernia ai coglioni che gli usciva da sotto i calzoncini? Le persone le riconoscevi dalle gambe storte, dall’abbronzatura, dalle mani, da tante cose…
Anche se è brutto da dirsi, oggi l’intelligenza manuale non c’è più, chi ne era predisposto ha trasformato la sua capacita in potenziale talento e non avendo più di che battere si è messo a digitare. La lingua italiana è diventata più scarna dell’inglese (basta leggere un libro degli anni 60 e uno di oggi per capire la differenza abissale) e chi era più intelligente, chi all’epoca era professore si è dovuto adeguare ad una massa informe incapace di comunicare se non tramite frasi scritte in stile codice fiscale fanculizzando ogni regola grammaticale, con frasi sconnesse prive di logica come potrebbe risultare tranquillamente quel che fin qui ho scritto. I docenti universitari sono diventati come maestri delle elementari, gli studenti universitari come i più secchioni delle medie inferiori.
Il livello si è abbassato e questo è dato di fatto, a prescindere dall’esistenza o meno di Umberto Eco.
Il fattore 11 settembre lo posiziona solo tra i più alti esponenti di quella corrente che ha trascinato tutti verso gli abissi dell’analfabetismo funzionale, l’incapacità di riuscire ad interpretare la realtà, l’ambiente circostante e le regole che lo dominano. Siamo nell’epoca dove scegliere sfonda il suo significato nella facoltà di considerare quel che di buono ci viene offerto quasi fosse uno scarto e sfocia la sua massima espressione nella convenienza e nel consenso, in ciò che costa il giusto per le nostre tasche perché altrimenti sarebbe troppo caro oppure un pacco. Eco è stato ingenuo ma non possiamo negare che siamo diventati un popolo di ditaculisti.

ps. sto ancora fatto di birrozzi, poi me lo rileggo.

VIPER
Inviato: 12/6/2015 7:33  Aggiornato: 12/6/2015 7:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/6/2009
Da:
Inviati: 557
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Per quanto il gesto "formale" e "pubblico" della "lettera aperta" sia sostanzialmente corretto... Mi auguro che Mazzucco sappia chi è la persona con la quale ha deciso di confrontarsi, se non altro per comprendere nei giusti termini anche un'eventuale risposta...

Umberto Eco è colui che ha scritto: "Il nome della Rosa" che per molti non significa nulla ma per i più informati significa molto... Anche l'avvocato Franceschetti che di minchiate ne ha scritte parecchie, ha azzeccato diverse intuizioni: Umberto Eco, scrivendo una prefazione ad un recente libro “Storia dei Rosacroce” di Paul Arnold, dice che i rosacroce non si sa se effettivamente esistono veramente o se siano una leggenda. Anche perchè - aggiunge lo studioso - i Rosacroce non si manifestano mai all’esterno; un vero Rosacroce non direbbe mai che è un Rosacroce. E se qualcuno dicesse che è un rosacroce, vorrebbe dire che non è un Rosacroce. Ci sarebbe da chiedere a Eco come mai uno con la sua cultura si scomoda a fare la prefazione ad un libro che parla di un’organizzazione di fantasia, e perché ne parla anche nei suoi libri. Darsi tanto da fare per studiare e capire un’organizzazione inesistente sembra un controsenso, specie per una persona colta come Eco.

E ancora: La verità è che i Rosacroce esistono, e quando uno conosce un po’ i simboli e la storia di questa associazione, li riconosce immediatamente, specie perché alcuni rosacrociani lasciano dietro di sé tracce di ogni tipo, peggio di Pollicino (Umberto Eco arriva pure a farsi fotografare con una rosa rossa in mano nel libro “i 100 libri che dovete senz’altro leggere prima di morire”; e anche in altre occasioni ha sempre questa rosa tra le mani)... da qui: http://www.disinformazione.it/mistero_rosacroce.htm

Per iniziare da alcune nozioni, così, tanto per avere un minimo lo sfondo...

http://www.avvocatisenzafrontiere.it/?p=1822

http://www.cesnur.org/2010/mi-eco.html

afabbri73
Inviato: 12/6/2015 8:00  Aggiornato: 12/6/2015 8:00
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
L'ordine dei cavalieri di strasburgo, ossia l'ordine teutonico non è cosi poi tanto misterioso. C'è anche però da dire che chi appartiene ad un ordine riceve dei gradi che non possono essere divulgati da nessuno che li abbia ricevuti. E' proibito, come è proibito, specie da citazione, lasciando tracce di ogni tipo, peggio di Pollicino.

peonia
Inviato: 12/6/2015 8:22  Aggiornato: 12/6/2015 8:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
AFABBRI, piacevole il tuo commento, ma che volevi dire? rispetto al titolo del thread intendo...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
bernuga
Inviato: 12/6/2015 8:26  Aggiornato: 12/6/2015 8:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/11/2011
Da:
Inviati: 1007
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Intervista a Eco su antisemitismo e teorie del complotto, in relazione al libro Il cimitero di Praga:

http://www.uonna.it/umberto-eco-cimiteri-praga-protocollo-savi-sion.htm

peonia
Inviato: 12/6/2015 8:29  Aggiornato: 12/6/2015 8:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Scusate ma voi davvero pensate che personaggi del suo calibro non siano coinvolti con la Massoneria, che a sua volta è coinvolta per forza con le altre internazionali? Non credo ci sia un personaggio di rilievo, che faccia parte della Intellighenzia, che non sia stato cooptato dalla stessa... in ogni campo della cultura nostrana...
e poi se hanno sempre il bisogno di puntare il dito verso i complottisti è perchè cominciano a vedere che aumentano di giorno in giorno le persone che non se la bevono più tutta la loro "sbobba"!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
MrStewie
Inviato: 12/6/2015 8:50  Aggiornato: 12/6/2015 8:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/3/2014
Da:
Inviati: 65
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Caro afabri73, io di anni ne ho 35 e mi ricordo tutte le cose che hai detto, nonostante non sia cresciuto a Rimini. E concordo con gran parte della tua visione ma non con tutta. Il senso del tempo relativo che ogni individuo vive gli fa apparire la realtà tutta come se fosse la sua sola realtà. E invece di gente ignorante o ben pensante o la perdita di intelligenza manuale al posto di una presunta intelligenza intellettuale potenziale c'é stata anche prima degli anni 90. A volte, ripensando ai primi anni degli 80, quando si sapeva chi era veramente Andreotti e quindi in che bidone fosse l'Italia (giusto per fare il primo esempio che mi salta in mente), mi sono chiesto come facessero onestamente le persone a fare 2-3 figli per famiglia ed a volerli crescere in una società come quella. evidentemente, più che la morale, la possibilità economica di farlo era sufficiente. come a dire che al di là delle nostre convinzioni ci sono fattori molti più bassi che sottintendono alle nostre volontà. e questo ieri come oggi. il passato non ha necessariamente il culo più rosa.

d'altra parte è anche vero cio' che dice Eco, e che in qualche modo cavalcava Grillo fin dagli inizi: diamo la parola alla gente, basta con questi intellettuali e portaborse venduti che comandano il discorso. pur vero. il punto è che se non dai una vera occasione di formazione culturale alla gente (occhio, non dico lavaggio del cervello con le storielle ufficiali, ma anche- volendo- formazione alla vita con esperienze di vita vera e sincera, come il falegname senza dita) allora, dicevo, senza davvero questa formazione, quello che fai è davvero dare la parola a qualsiasi cretino. e sappiamo bene quanto un forum possa andare a troie nonostante gli sforzi di rimanere sul punto.

detto questo, non mi voglio dimenticare che: 1, non crederei in buona fede a niente di quello che dice Eco, che usa argomenti giusti nel contesto sbagliato; 2, chi controlla la comunicazione su internet o sui social media sa benissimo come castrare la conversazione, nascondendo i commenti opportuni e mettendo in chiaro i bimbominkia.

Redazione
Inviato: 12/6/2015 9:10  Aggiornato: 12/6/2015 9:14
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
PIPPOVINCI: Citazione:
Massimo, lasciamo perdere a questo pallone gonfiato. Sono tutti kilobite sprecati!
L'importante è fare quello che si crede giusto. Io dopo aver scritto l'articolo mi sentivo a posto con la coscienza. Forse lui, dopo averlo letto, lo farà un pò meno.

Anzi,se qualcuno riesce a trovarmi un contatto per Umberto Eco, gli comunico personalmente di aver scritto l'articolo. Così almeno "sappiamo che lo sa".

Grazie.

Calvero
Inviato: 12/6/2015 9:12  Aggiornato: 12/6/2015 9:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
____________
________

Non serve molto per capire dove sta il barbatrucco. E come ogni volta, tutti vengono ingannati dal sofisma di base. Sul complottismo:- lo usa Angela, lo usa Eco, lo usa Attivissimo, lo usano gli articoli dei giornali cartacei e On line...

... ma non lo vede nessuno e soprattutto, nessuno si accorge del trucchetto psicologico e non gli muove battaglia dove dovrebbe. Un po come certi utenti che vengono qui, quando affermano una "A" tra le righe, e poi iniziano a far sì che ci si scorni con "B-C-D-E-F-G- eccetera" e ci cascano tutti ...

... quando poi arriva qualcuno che gli dice - "bada che la tua "A" deve essere dimostrata, prima di trattare cosa discende dalla medesima eccetera" ...allora ecco che ti senti rispondere "Non ho tempo da perdere qui, come vedi, tutti stanno parlando di B-C-D-E-F-G, rimani in tema che non ho tempo da perdere" ...

.. e anche le migliori teste cadono come pirla e per orgoglio, tento presi a dimostrare il torto di "B-C-D-E" ... e il Troll vince la partita, giocando proprio sull'orgoglio di chi è informato, non solo! addirittura si associa al Troll piuttosto di non vedere passare in secondo piano le sue argomentazioni in pieno atto di guerra e tanto spavaldamente megafonate a destra e a manca

Eppure la A "di" Eco è bella grande

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Calvero
Inviato: 12/6/2015 9:22  Aggiornato: 12/6/2015 9:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
______________
__________

Invito gli utenti a non essere presi di pancia e a usare sarcasmi fuori misura, poiché farebbe porgere il fianco - se mai eventuale risposta giungesse.

Massimo, della tua lettera aperta; qui:

Citazione:
... secondo la sue definizione generale ...


Correggi il piccolissimo errore de'battitura

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Sertes
Inviato: 12/6/2015 9:29  Aggiornato: 12/6/2015 9:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Redazione ha scritto:
Anzi,se qualcuno riesce a trovarmi un contatto per Umberto Eco, gli comunico personalmente di aver scritto l'articolo. Così almeno "sappiamo che lo sa".


Ovviamente se Umberto ha voglia di perdere un oretta io essendo a Bologna sono sempre disponibile per andare presso l'università a parlare davanti ai suoi studenti per illustrare in forma breve i principali temi del film. Un oretta, poi lui può prendersi il tempo che vuole per schernirli, o anche solo per rispondere a qualcuna delle domande poste dal film.

Oppure Massimo vieni su tu, troviamo il modo di pagarti il biglietto a/r frecciarossa.

Questa gente non può riaprire l'argomento e far finta che il dibattito si sia chiuso con un "debunkato tutto"

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
alsecret7
Inviato: 12/6/2015 9:36  Aggiornato: 12/6/2015 9:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2007
Da:
Inviati: 561
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
ecco un altro imbecille che entra in clasifica!!

Ghilgamesh
Inviato: 12/6/2015 9:36  Aggiornato: 12/6/2015 9:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pensate che anche Umberto Eco ha diritto di parola come un premio Nobel!

Che schifo! Sia la rete che la costituzione! ^__^

Redazione
Inviato: 12/6/2015 9:38  Aggiornato: 12/6/2015 9:40
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
CALVERO: Corretto, grazie.

SERTES: Io vengo volentieri, ma tu puoi fare benissimo anche da solo. Ormai sei "laureato" in 9/11 (honoris causa, of course) .

andfan07
Inviato: 12/6/2015 9:40  Aggiornato: 12/6/2015 9:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/4/2011
Da:
Inviati: 78
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Mi viene in mente un articolo in cui si parlava della difficoltà e in taluni casi della vera e propria impossibilità ad accettare una verità così scomoda, però mi aspetto da un personaggio di tal cultura una forza emotiva superiore; sono perciò convinto che sia più una questione di superficialità, ha scritto cioè senza informarsi in alcun modo, spinto un po dal suo ego.....
Oppure è in malafede

Ghilgamesh
Inviato: 12/6/2015 9:45  Aggiornato: 12/6/2015 9:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Andfano, la cultura è anche elasticità mentale, non solo inutile nozionismo... a umberto, dell'elasticità, jè rimasto l'eco.

pragmatico
Inviato: 12/6/2015 9:47  Aggiornato: 12/6/2015 9:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/3/2015
Da:
Inviati: 190
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aspen Institute

Comitato Esecutivo

Il Comitato Esecutivo, organo di governo dell'Associazione, è composto dai Membri di diritto e da 30 componenti nominati tra i Consiglieri dal Consiglio Generale in misura paritetica tra i rappresentanti dei Soci Sostenitori e i rappresentanti dei Soci Ordinari.

Il Comitato Esecutivo nomina, ed eventualmente revoca, il Segretario Generale, nomina il Presidente degli "Amici di Aspen"e il Presidente degli "Aspen Junior Fellows". Delibera inoltre sull'ammissione di nuovi soci, propone al Consiglio Generale la revoca o l'esclusione di soci e stabilisce le modalità con cui i soci ordinari eleggono i loro rappresentanti nel Consiglio Generale dell'Istituto.

Alla data fanno parte del Comitato Esecutivo di Aspen Institute Italia:

Luigi Abete
Giuliano Amato
Lucia Annunziata
Sonia Bonfiglioli
Giuseppe Cattaneo
Gianni De Michelis
UMBERTO ECO
John Elkann
Jean-Paul Fitoussi
Franco Frattini
Gabriele Galateri di Genola
Gianni Letta
Emma Marcegaglia
Francesco Micheli
Paolo Mieli
Mario Monti
Mario Moretti Polegato
Lorenzo Ornaghi
Riccardo Perissich
Angelo Maria Petroni

Romano Prodi
Alberto Quadrio Curzio
Erwin Rauhe
Gianfelice Rocca
Cesare Romiti
Paolo Savona
Carlo Scognamiglio
Nicoletta Spagnoli
Lucio Stanca
Francesco Starace
Robert K. Steel
Giulio Tremonti
Marco Tronchetti Provera
Beatrice Trussardi
Giuliano Urbani
Giacomo Vaciago
Giuseppe Vita
Elena Zambon

Attendo l'intervista della Gruber con la fatidica domanda " ma lei è massone?"

warlord
Inviato: 12/6/2015 9:49  Aggiornato: 12/6/2015 9:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2015
Da:
Inviati: 221
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Io sono un imbecille con tanto di denominazione di origine controllata.
Umberto eco sveglia é l'evoluzione del web, non più semplice ipertesto da leggere.
_____________________

@calvero
Il tuo post mi ha ricordato fight club, la parte di tyler al commissario di polizia......
.....noi cuciniamo i tuoi pasti, togliamo la tua immondizia, colleghiamo le tue telefonate, guidiamo le tue ambulanze, ti sorvegliamo mentre stai dormendo. Non fare lo stronzo con noi!

La libertà è un’illusione. Essere dominati da me non è così male per la razza umana quanto essere dominati da altri della vostra specie.
afabbri73
Inviato: 12/6/2015 9:49  Aggiornato: 12/6/2015 9:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
volevo dire che in base alle prime tre righe scritte da massimo, e prendendo per buono che quelle siano parole fatte scorreggie uscite dalla bocca di un eco schifosamente arrogante e presuntuoso, mi espongo dicendo che non ha tutti i torti e per una serie di ragioni.

afabbri73
Inviato: 12/6/2015 9:50  Aggiornato: 12/6/2015 9:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
chiedo a mio zio, ma lo sento domani

DjGiostra
Inviato: 12/6/2015 9:56  Aggiornato: 12/6/2015 9:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/1/2009
Da: Brignano G.D'Adda
Inviati: 5481
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Redazione:
Citazione:
E vedrà che alla fine le sue tante lauree honoris causa le verranno in aiuto, nel senso che preferirà mille volte sentirsi dare lei stesso del complottista (a ragion veduta), piuttosto che sentirsi dare del cretino a scatola chiusa.

Anche il mio cane quando morde lo fa col sorriso sulle labbra !!
Grandissimo MAX !!

Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
pragmatico
Inviato: 12/6/2015 9:56  Aggiornato: 12/6/2015 9:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/3/2015
Da:
Inviati: 190
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@peonia

"Non credo ci sia un personaggio di rilievo, che faccia parte della Intellighenzia, che non sia stato cooptato dalla stessa... in ogni campo della cultura nostrana..."

Penso che il cammino sia inverso. Prima ti vendi l'anima e vieni arruolato dalla Massoneria dando le tue varie prove di fedeltà , poi allora quando servi, vieni venduto alle masse come personaggio di rilievo facente parte dell'intellighenzia.

bernuga
Inviato: 12/6/2015 10:04  Aggiornato: 12/6/2015 10:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/11/2011
Da:
Inviati: 1007
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Max

Wile Coyote

giusavvo
Inviato: 12/6/2015 10:05  Aggiornato: 12/6/2015 10:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/2/2011
Da:
Inviati: 449
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Forse sono proprio i "premi nobel" e gli scienziati vari che hanno fatto si che la popolazione si rimbecillisca.
Spero che il sig. Eco legga il tuo articolo e, riflettendo sui contenuti e poi argomentando, ci dia lui stesso una dimostrazione di non essere uno dei tanti imbecilli boriosi col cervello pieno di maleodorante letame.
Preferisco gli imbecilli ciarlanti, piuttosto che gli imbecilli leccaculo a cui conferiscono lauree honoris causa del tutto immeritate, posti nelle posizioni di governo della cosa pubblica, premi nobel e riconoscimenti vari.
Gli imbecilli ciarlanti fanno meno danno degli imbecilli governanti e, poi, hanno un ulteriore vantaggio: non gli puzza l'alito di letame.
Già, perché a leccare il culo avrai sempre vantaggi, ma l'alito ti puzzerà sempre di merda.

"L'uomo è misura di tutte le cose"
(Protagora)
afabbri73
Inviato: 12/6/2015 10:21  Aggiornato: 12/6/2015 10:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
x Mr Stewie Ci sono voluti 1804 anni per raggiungere il primo miliardo di popolazione nel mondo dall'anno zero, ce ne sono voluti poco più di 200 per oltrepassare la soglia dei 7 miliardi dagli inizi dell'800 ad oggi, dei quali 6, ben un 50% si riconducono ad un periodo racchiuso tra il 1926 e il 1986. Dopo le grandi guerre qualcosa di anomalo è sicuramente successo, ed un cosi proliferare come topi di certo non ha garantito per le qualita intellettive dei nascituri, per pura conseguenza, o per tante ragioni. Per quel che riguarda Eco, io non lo prendo in considerazione proprio per niente, lo conosco solo per un film e perchè è un collega di mio zio che so di avere una certa reputazione, e convengo con chiuque abbia trovato di cattivo gusto la sua uscita, però da obiettivo non posso neppure non condividerla. Sulla questione "chi controlla internet e i social media" posso anche non negare che tu non abbia ragione ma non posso neppure negare che il 90% di chi frequenta i social siano appunto i bimbiminkia (me incluso, che di certo non frequento facebook per farne accademia al di la di esaminare le dinamiche di certi flussi). Se il quantitivo delle informazioni passate sono di bassa qualità, ne risente tutto il flusso delle stesse. All'interno di un contesto come questo, posizionare un contenuto di qualita si castra da solo. E per dirti la verità non penso che ci sia cosi tanto controllo a meno che che il castrato sia un colui capace di critica e ampia diffusione, disturbo per determinate fazioni. Come nei giornali, non penso che sull'unità mi farebbero mai pubblicare un benito in pieno saluto romano. Chi controlla cosa adotta ne più ne meno le logiche editoriali di qualsiasi giornale con una sorta di attenuante generica. Finchè c'era il cartaceo nessuno aveva possibilità di commentare articoli sennò inviando lettere alle redazioni (che finivano in sacchi della spazzatura), finchè c'era il cartaceo in tanti scendevono in piazza ma in pochi avevano possibilità di farsi sentire. I social sono un ambiente, o meglio una piattaforma privata come fosse un centro residenziale dove gli utenti non pagano un affitto per risiederci e dove tutti possono farsi sentire e vedere, ma che rimane sempre una proprietà privata per chi la mette a disposizione, e chi ce la mette a disposizione fa infine quel che vuole, basta pagarli. Conosci qualcuno che abbia un profilo che paga per rimanere in vista? Magari qualcuno malato che investe sul bandwagoning ma chi ci investe sopra a pacchi sono coloro che vogliono far passare i loro messaggi. Quel che vedi tu come forma di ostruzionismo io la vedo come una logica commerciale.

cct
Inviato: 12/6/2015 10:26  Aggiornato: 12/6/2015 10:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/2/2006
Da: Lago Maggiore near Swiss
Inviati: 480
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
X Mazzucco

L'unico indirizzo email pubblico di Eco che ho trovato e' questo:

umberto.eco@unibo.it

e viene riportato in alcune pagine internet:

link pagine

"chentu concasa, dughentos corros"
Redazione
Inviato: 12/6/2015 10:46  Aggiornato: 12/6/2015 10:46
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
CCT: Molte grazie, procedo subito.

fabster64
Inviato: 12/6/2015 10:46  Aggiornato: 12/6/2015 10:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
L'unico indirizzo email pubblico di Eco che ho trovato e' questo: umberto.eco@unibo.it


Si e' quello dell'Universita', ma potrebbe essere letto da una segretaria.

Ha anche un Twitter @umbertoeco_ forse e' piu' diretto

f_z
Inviato: 12/6/2015 10:54  Aggiornato: 12/6/2015 10:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Autore: peonia Inviato: 12/6/2015 0:27:23

Io scommetterei che il signor "honoris causa" sia un 33° grado....


Esatto: credo che solo loro prendano gli "onori".

E' chiaramente un gatekeeper, ma di quelli consapevoli, non inconsapevoli come certi idioti "negazionisti".

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
fabster64
Inviato: 12/6/2015 10:55  Aggiornato: 12/6/2015 10:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Si dovrebbe fare una mozione di revoca della Laurea Honoris Causa per quanto affermato.

Le parole non cambiano nulla, i fatti ci provano!
C'e' il sito firmiamo.it dove si possono fare petizioni online. Direi di cominciare da li, rivolgendosi al rettore dell'Universita' di Torino Ajani.

Abraxas
Inviato: 12/6/2015 11:27  Aggiornato: 12/6/2015 11:27
So tutto
Iscritto: 9/3/2015
Da:
Inviati: 8
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
La malafede di Eco è certa. Prendersi la briga di dare dell'imbecille al prossimo non durante una domanda a caldo in cui può succedere di “farla fuori dal vaso” accidentalmente, ma durante una lectio magistralis, significa aver pianificato l’azione nei dettagli con uno scopo ben preciso. Se, poi, sia stato l’intervento di un cane sciolto ovvero lo strumento di qualcuno, questo sarebbe bello da indagare... più probabile la seconda.

Un Imbecille.

Regom
Inviato: 12/6/2015 11:36  Aggiornato: 12/6/2015 11:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/8/2006
Da:
Inviati: 358
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Il livello si è abbassato e questo è dato di fatto, a prescindere dall’esistenza o meno di Umberto Eco.
Il fattore 11 settembre lo posiziona solo tra i più alti esponenti di quella corrente che ha trascinato tutti verso gli abissi dell’analfabetismo funzionale, l’incapacità di riuscire ad interpretare la realtà , l’ambiente circostante e le regole che lo dominano. Siamo nell’epoca dove scegliere sfonda il suo significato nella facoltà di considerare quel che di buono ci viene offerto quasi fosse uno scarto e sfocia la sua massima espressione nella convenienza e nel consenso, in ciò che costa il giusto per le nostre tasche perché altrimenti sarebbe troppo caro oppure un pacco. Eco è stato ingenuo ma non possiamo negare che siamo diventati un popolo di ditaculisti .



Nomit
Inviato: 12/6/2015 11:37  Aggiornato: 12/6/2015 11:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/1/2011
Da:
Inviati: 1549
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco

etrnlchild
Inviato: 12/6/2015 12:01  Aggiornato: 12/6/2015 12:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli".


Secondo me il problema non è l'11/9 di cui dubito che Eco abbia mai approfondito i temi.

L'affermazione sopracitata ha già qualche problemino a prescindere.

Dando per scontato che gli imbecilli oggi abbiano voce, e non sarò certo io a dire chi sono e da che parte stanno, se le opinioni di chicchessia dovessero "danneggiare la collettività", il problema non è certo degli imbecilli che se ne fanno portatori ma semmai di chi si farebbe eventualmente danneggiare da loro.

Insomma se uno si fa "danneggiare" da un imbecille è imbecille a sua volta, nel senso che evidentemente non ha gli strumenti critici, scientifici e razionali per poter discernere.

Trovo curioso quindi che un intellettuale possa invocare una sorta di censura "ad autoritatem" quando è proprio nella pluralità degli interventi che si può sviluppare un maggior senso critico. In questo senso la rete non può che essere considerata oggettivamente una vera e propria rivoluzione culturale, un luogo dove si può realizzare quel sacrosanto principio di NON autorità che, soprattutto nella scienza, è fondamentale per un libero progredire dell'umanità.

Il problema dell'affermazione di Eco non è dunque per l'oggetto della critica, ma per il metodo di critica utilizzato, auspicando una sorta di inquisizione moderna.

Per uno che ha scritto "Il Nome della Rosa" è quantomento singolare. Dove è finito lo spirito del suo protagonista Guglielmo da Baskerville attento investigatore e amante della verità?


"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
toussaint
Inviato: 12/6/2015 12:21  Aggiornato: 12/6/2015 12:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@afabbri

Citazione:
ed un cosi proliferare come topi di certo non ha garantito per le qualita intellettive dei nascituri


Eugenetica pura.
Non mi stupisce che ti piaccia Eco, membro dell'Aspen Institute, insomma Club di Roma.
Poi citi tuo zio, amico di Eco, è forse Paolo Fabbri?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
fabster64
Inviato: 12/6/2015 12:42  Aggiornato: 14/6/2015 19:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Bisogna passare all'azione. Ho scritto una petizione per richiedere la revoca della Laurea HC al Prof. Emerito U. Eco.


LA PETIZIONE E' STATA RIMOSSA DALL'AUTORE IN QUANTO NATA DALLA LETTURA DI UNA NOTIZIA DISTORTA DA UNO DEI CANALI UFFICIALI DI INFORMAZIONE (L'ANSA). HO DECISO DI RIMUOVERE LA PETIZIONE IN QUANTO CHI NON LEGGESSE I COMMENTI SUCCESSIVI NEL TREAD POTREBBE INTERPRETARE MALE LE MIE INTENZIONI. RESTO A DISPOSIZIONE PER QUALSIASI SPIEGAZIONE.

Calvero
Inviato: 12/6/2015 12:46  Aggiornato: 12/6/2015 12:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Dove è finito lo spirito del suo protagonista Guglielmo da Baskerville attento investigatore e amante della verità?


... è una tecnica precisa e orchestrata a tavolino secondo precisi schemi psicologici, viene utilizzata anche in altri film, gli ultimi in ordine di tempo sono quelli di Guy Ritchie

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Parsifal79
Inviato: 12/6/2015 13:40  Aggiornato: 12/6/2015 13:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
http://www.enzopennetta.it/2015/01/francesco-rosi-e-umberto-eco-il-regista-che-credeva-ai-complotti-e-lo-scrittore-che-crede-a-tutto/

- Francesco Rosi e Umberto Eco, il regista che credeva ai complotti e lo scrittore che crede a tutto. -

Scompare un grande regista che svelò la verità sul caso Mattei, oggi forse lo avrebbero chiamato “complottista”.
Ma secondo Umberto Eco le cose stanno diversamente: uno dei pochi complotti accertati fu quello dei calzini turchesi.

Sembra un ossimoro dire che la verità viene mostrata attraverso il cinema che è per sua natura recitazione e finzione, ma proprio il fatto che fu un regista forse l’unica voce a denunciare un gravissimo crimine di stato come l’attentato del 1962 al Presidente dell’ENI Enrico Mattei, mostra con ancor più forza che gli strumenti tradizionali come le indagini della magistratura e in secondo luogo le inchieste giornalistiche, non riuscivano a svolgere la loro funzione.

Fu così che nel 1970 Francesco Rosi, scomparso sabato scorso all’età di 92 anni, avendo deciso di fare un film sul complotto per assassinare Mattei incaricò il giornalista Mauro De Mauro di indagare su quell’ultima giornata siciliana del Presidente dell’ENI, poi De Mauro sparì nel nulla. Ma Rosi fece lo stesso il suo film e nel 1972 nelle sale fu proiettato “Il caso Mattei”, un film “complottista” che denunciava nientemeno che il coinvolgimento della Mafia in associazione con i servizi segreti francesi e delle compagnie petrolifere USA, roba da veri “gomblottisti” si direbbe oggi, gente che non voleva accettare la semplice verità che l’aereo di De Mattei fosse banalmente caduto per un incidente di volo durante un temporale.

Nessuno avrebbe però immaginato che nel 2002 ci sarebbero stati i mezzi per analizzare ancora i resti dell’incidente e trovare tracce di esplosivo che hanno dimostrato l’attentato, proprio come aveva detto Rosi. E gli Eco di allora non avrebbero mai creduto che una Corte di Assise avrebbe nel 2012 emesso una sentenza in cui si afferma che alla collusione Mafia e servizi segreti francesi, le Sette sorelle, si sarebbe aggiunta la complicità di un senatore della Repubblica e l’ostilità dei servizi inglesi.

Oggi, proprio nello stesso giorno in cui è stata allestita la camera ardente per Francesco Rosi, Umberto Eco ha pubblicizzato il suo ultimo libro, Numero zero, sul Corriere della Sera in un’intervista che per ironia della sorte è apparsa vicino alla notizia sull’addio al regista scomparso. Eco intervistato insieme a Paolo Mieli racconta quali sono secondo lui i mali del giornalismo attuale identificandoli con l’essersi trasformato in una “macchina del fango”, cosa condivisibile, e di non essere più un giornalismo d’inchiesta, come fa osservare Mieli. Ma come macchina del fango Eco ricorda solo i calzini turchesi del Magistrato Mesiano:

Per quanto riguarda l’Italia in Numero zero mi sono ispirato al caso di quel magistrato, Raimondo Mesiano, giudice del Lodo Mondadori, che nel 2009 fu messo alla gogna solo perché fumava e portava calzini turchesi. È il classico esempio di macchina del fango: parlare di un particolare senza alcun rilievo per screditare un avversario.

Questi sono i problemi del giornalismo secondo Eco che finisce per somigliare a quel personaggio del film Johnny Stecchino che diceva che il problema di Palermo, che ne macchia l’immagine nel mondo, è il traffico. L’altro problema è il “complottismo”:

Accanto alle discussioni di redazione, nel romanzo di Eco corre un piano parallelo in cui uno dei giornalisti, Braggadocio, ci introduce al tema del complotto, altro luogo topico del giornalismo italiano.
Eco – Braggadocio, che in inglese vuol dire anche sbruffone e come tutti gli altri protagonisti del mio romanzo porta il nome di un carattere tipografico, è convinto che Mussolini non sia stato fucilato a Giulino di Mezzegra il 28 aprile 1945, ma sia stato portato in salvo in Argentina e lì sia rimasto in attesa del momento propizio per tornare in Italia. E a questa ipotesi lega tutte le tragedie italiane del secondo dopoguerra, dalla bomba di Piazza Fontana alla strage di Brescia, dall’attentato di Peteano all’Italicus, in un concatenarsi di eventi che non esclude l’improvvisa morte di Papa Luciani…

Con una tecnica già usata nel Pendolo di Focault Eco induce a ritenere che tutti i complotti siano strutturati come delle fantasie allucinatorie, chissà cosa direbbe commentando il citato caso Mattei, e chissà cosa pensa di tutti i legami del terrorismo italiano degli anni di piombo con agenzie estere, anche di paesi alleati, che davano aiuto e protezione alle BR, come nel caso dell’Hyperion, la centrale del terrorismo europeo, che dagli atti della Commissione parlamentare Pellegrino apparve protetta dai servizi francesi.

Così come una teoria complottista sarebbe apparsa a Eco quella secondo la quale il DC-9 Itavia precipitato sul mare di Ustica il 27 giugno del 1980 sarebbe stato abbattuto da un missile lanciato da un aereo di un paese alleato. Ma perché fantasticare in questo modo quando la verità era che il DC-9 era vecchio e la compagnia non aveva fatto la dovuta manutenzione? Perché tanta immaginazione quando il cedimento strutturale era la spiegazione più semplice?

Un complottista, come tale secondo Eco deve evidentemente essere anche il giudice Rosario Priore, avrebbe invece detto che si trattò di un’azione di guerra condotta nei nostri cieli, e a nostro danno, di un pese alleato che volle abbattere l’aereo su cui volava Muhammar Gheddafi.

Anche Mieli concorda infine con Eco:

Mieli – Sono convinto che bisogna tornare ai fatti e vivere una stagione in cui ci depuriamo delle fantasie. Mai nella storia un’idea complottistica si è dimostrata veritiera.

“Mai nella storia un’idea complottistica si è dimostrata veritiera.” dice Mieli, allora dimentichiamo quanto detto sopra, Mattei è morto per un errore di pilotaggio del pilota Irnerio Bertuzzi, le BR furono solo “compagni che sbagliano” e non furono aiutati da nessuno, il DC-9 Itavia esplose in volo per un cedimento strutturale.

Eliminati tutti questi complottismi non resta che ammettere che il vero complotto furono le notizie sui calzini turchesi del Magistrato. Che sollievo…

Ma molto più realisticamente la ricerca della verità non deve cadere negli opposti errori di vedere complotti a tutti i costi, anche dove non ce ne sono, o di non vederne mai, forse a Umberto Eco andrebbe suggerito un adattamento di una celebre frase di Eisnstein:

Bisognerebbe rendere tutto il più semplice possibile, ma non troppo semplice.

Il più semplice possibile, ma non troppo semplice, nè complottisti né ingenui, questo l’attento equilibrio di chi cerca la verità.

JohnTitor
Inviato: 12/6/2015 14:10  Aggiornato: 12/6/2015 14:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Secondo P. Franceschetti Eco apparterrebbe alla Rosa Rossa e ciò spiegherebbe molte cose.

toussaint
Inviato: 12/6/2015 14:29  Aggiornato: 12/6/2015 14:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
L'ottimo articolo di Franceschetti e di Stefania Nicoletti su Il Nome della Rosa, quando ancora Franceschetti faceva il ricercatore underground:

Paolo Franceschetti
Stefania Nicoletti


Sommario.
1. Premessa. 2. Il misterioso libro proibito: la Divina Commedia di Dante. 3. Riflessioni conclusive, e un po’ di coincidenze. 4. Poscritti.


1. Premessa.
Il romanzo di Umberto Eco è un romanzo che contiene molti riferimenti impliciti alla Rosa Rossa e destinato a far capire molte cose di questa organizzazione, se lo si legge attentamente e cogliendone i numerosi riferimenti nascosti.


Lo stesso Eco dice che il suo libro può avere diversi piani di lettura e qualunque lettore capisce che tale romanzo contiene una serie di riferimenti: alcuni espliciti, altri impliciti. Tutta la trama è costruita attraverso una fitta rete di citazioni che rimandano ad altri libri e/o autori. Tanto che qualcuno ha detto che il romanzo di Eco, in realtà, è un libro scritto “con libri e sui libri”.
Sempre Eco, poi, ci dice che “i libri parlano sempre di altri libri”.
Cosa vuol dire Eco con questa frase enigmatica?
Egli vuol dire che la Rosa Rossa nei secoli ha comunicato attraverso i libri (ma oggi anche attraverso film, giornali, ecc...) e, leggendo attentamente alcune opere, esiste una fitta rete di citazioni e rimandi, che comunicano messaggi precisi.

Il significato generale dell’opera mi è sempre apparso abbastanza chiaro: chiunque arriva a scoprire “il nome della Rosa” muore.

Mi ero sempre domandato però a quale libro specifico si riferisse Eco, quando ne “Il nome della rosa” parla di un libro “che uccide e per il quale gli uomini uccidono”.
Esiste, per la Rosa Rossa, un libro importante che uccide e per cui si uccide?
Ad un’analisi attenta la risposta diventa chiara.
Anzitutto il racconto si incentra su di un libro maledetto e una serie di omicidi che avvengono in un convento. Nel romanzo il libro maledetto è il secondo libro della “Poetica” di Aristotele, che tratta della commedia.
A quale libro si riferisce realmente Eco? Quale è questo libro maledetto?
E’ realmente la “Poetica” di Aristotele, o altro?


Paradiso, canto 31: Dante è vicino alla Candida Rosa. Illustrazione di Gustavo Dorè.


2. Il misterioso libro proibito: la Divina Commedia di Dante.

Partiamo dal libro maledetto nel romanzo, e concentriamoci non tanto sul titolo, quanto sull’argomento che tratta: esso è il secondo libro della “Poetica” di Aristotele, dedicato alla “Commedia” e al riso. In realtà il testo è inesistente, in quanto questa parte dell’opera aristotelica è andata perduta.

“Commedia” è il titolo reale della Divina Commedia di Dante. Il termine divina apparve infatti solo successivamente, perché Dante aveva initolato la sua opera semplicemente “Comedìa”, senza il divina.

Perché Eco sceglie proprio l’opera di Aristotele come libro maledetto su cui incentrare tutta la trama del suo romanzo? Perché tra Dante ed Aristotele esiste un rapporto profondo, in quanto egli lo definisce “maestro di coloro che sanno” e la struttura dell’opera dantesca è “tolemaico aristotelica”.

Altro riferimento che ci riconduce a Dante è in uno dei protagonisti del romanzo, ovverosia nella figura dell’assassino; il suo nome è Jorge da Burgos, ed è un frate che spesso, nel suo parlare, utilizza espressioni chiaramente riferentesi a San Bernardo di Chiaravalle.

Qui il riferimento dantesco è duplice.

1) San Bernardo è colui che guida Dante in Paradiso, negli ultimi canti, per arrivare alla Candida Rosa dei Beati. E san Bernardo non è stato certamente scelto a caso; egli era infatti il creatore della regola templare, il che conferma quello che molti studi storici hanno affermato, cioè che Dante era un templare e un rosacroce.

2) Il nome del personaggio richiama esplicitamente Jorge Luis Borges. Costui è uno scrittore e poeta, tanto appassionato di Dante che le sue opere sono state definite “intrise di immanentismo dantesco”. L’autore, tra le altre cose, fa spesso riferimento simbolico alla rosa, e ha dedicato a Dante più di un’opera, in particolare “Nove saggi danteschi”; le sue opere contengono inoltre riferimenti cabalistici e alla cultura ebraica (“Il Golem”, “Una difesa della Cabala”). C’è poi una sua opera, in particolare, che fonde riferimenti danteschi a riferimenti cabalistici (“L’Aleph”; ovverosia la prima lettera dell’alfabeto ebraico). Si pensi che Borges ha addirittura influenzato Alan Moore, dai cui fumetti sono stati tratti i film “V per vendetta” e “From Hell, la vera storia di Jack lo squartatore”, ove i riferimenti alla Rosa Rossa sono assolutamente espliciti.
Inoltre, proprio perché la rosa è uno dei temi ricorrenti nell’opera di Borges, uno dei suoi racconti si intitola “La rosa di Paracelso”, racconto dedicato alla figura del grande alchimista e rosacroce. E una delle sue opere poetiche si intitola “La rosa profonda”.

Nessun personaggio poteva quindi essere più indicato, come assassino e difensore del libro maledetto, di Jorge da Burgos. Il quale ricorda lo scrittore Borges non solo nel nome, ma anche nelle caratteristiche: la cecità, la biblioteca, il labirinto, lo specchio... sono tutti temi presenti nel romanzo di Eco, che alludono allo scrittore argentino, le cui opere hanno proprio questi temi ricorrenti.

Già da queste poche osservazioni ci si può convincere che in realtà il libro misterioso che non deve essere mai aperto è la Divina Commedia.
Ma i riferimenti e il parallelismo tra Il nome della Rosa e la Divina Commedia non sono finiti qui.

Intanto il libro di Eco si presta a 4 livelli diversi di lettura; esattamente come la Divina Commedia di Dante (letterale, allegorico, morale ed anagogico).

Poi, l’ispirazione di base del libro – pare – viene da un libro dal titolo “L’ordalia”, di Italo Alighiero Chiusano. Alighiero, proprio come Dante Alighieri.

Pensiamo ora al titolo stesso. Il nome della Rosa. Tutta la Divina Commedia è, in fondo, il viaggio di Dante per arrivare a vedere Dio e la Candida Rosa dei Beati.

Eco ha, quindi, disseminato la sua opera di indizi che riconducono a Dante Alighieri.

Si può allora concludere che il libro maledetto, il libro che non si può decifrare, il libro “che uccide e per il quale gli uomini uccidono”, altro non è che la Divina Commedia di Dante.

Del resto, che i riferimenti danteschi compaiano in molti dei delitti che hanno insaguinato l’Italia, lo diciamo da tempo; dal delitto Moro, al delitto di Cogne, ai delitti del Mostro di Firenze, la maggior parte dei delitti della Rosa Rossa sono intrisi di simbologia dantesca (v. al riguardo il video “Delitti mediatici e disinformazione”, oppure gli articoli relativi alla Rosa Rossa).
Soprattutto, la maggior parte degli omicidi dei testimoni o dei personaggi scomodi avvengono tramite la cosiddetta legge del contrappasso dantesco, come abbiamo detto fin dal primo articolo sull’omicidio massonico: la persona muore con una pena adeguata al peccato commesso. Ad es. i testimoni di Ustica, che muoiono in un incidente aereo; Fabio Piselli, che doveva testimoniare sul rogo del Moby Prince e per poco non muore nell’auto in fiamme; Elisabetta Ciabiani, che doveva testimoniare riguardo ai delitti del Mostro di Firenze e si “suicida” con un coltellata sul pube; Luciano Petrini che doveva fare una perizia sulla morte del collonnello Ferraro (suicidatosi impiccandosi al portascuigamani del bagno) e morto a colpi di portasciugamani; oppure penso alla recente morte di un carabiniere di Viterbo, che si è suicidato sparandosi proprio nel quartiere Santa Barbara (la protettrice dei militari).
In particolare, quando deve essere eliminata una persona scomoda, l’uccisione avviene spesso per mezzo di un finto suicidio (generalmente per impiccagione, oppure la persona si spara).
Il suicidio è la morte dei traditori (si suicida infatti Giuda, dopo aver tradito Cristo; e si suicida il personaggio dantesco Pier della Vigna, perché non reggeva la vergogna delle accuse di tradimento a Federico II).

Il messaggio finale del libro è quindi chiaro. Chiunque si avvicini a capire il nome della Rosa, e riesca a capire i segreti della Divina Commedia (collegandola ai delitti dei giorni nostri), farà una brutta fine.


3. Riflessioni conclusive, e un po’ di coincidenze.
Resta da vedere se arriveranno i soliti geni a dire che questi riferimenti danteschi sono casuali.
Se infatti questa solfa della “coincidenza” ci viene propinata ad ogni piè sospinto per i riferimenti simbolici nelle canzoni di Rino Gaetano, per i film di Benigni, ecc., è però impossibile pensare ad una coincidenza per un romanzo scritto da una persona colta come Umberto Eco, che è senz’altro una delle persone più colte e sottili che abbiamo in Europa, il quale ha volutamente, e per sua stessa ammissione, disseminato il romanzo di allusioni e citazioni. Peraltro stiamo parlando di un personaggio che conosce benissimo i Rosacroce, Dante, i Templari, il simbolismo, e tutto ciò di cui noi parliamo in questo blog.
Parlare di una coincidenza sarebbe veramente una follia, oltre che offensivo nei confronti di Umberto Eco!

A questo punto, appare chiaro il significato della frase conclusiva al libro di Eco. Queste sono le sue parole:

Pare che il gruppo dell’Oulipo abbia recentemente costruito una matrice di tutte le possibili situazioni poliziesche e abbia trovato che rimane da scrivere un libro in cui l’assassino sia il lettore. Morale: esistono idee ossessive, non sono mai personali, i libri si parlano tra loro, e una vera indagine poliziesca deve provare che i colpevoli siamo noi.

Cosa vuole dire Eco con queste frasi?

Dicendo “i libri si parlano tra di loro”, allude anche al fatto che alcune organizzazioni – in particolare la Rosa Rossa – parlano tra di loro tramite i libri.
Il concetto lo ripete molto meglio in un’altra parte del libro (pag. 288 dell’edizione Bompiani del 2007).

Scrive Eco, facendo parlare Guglielmo da Baskerville: “Spesso i libri parlano di altri libri”.
“Ma allora – chiede Adso – a cosa serve nascondere i libri se dai libri palesi si può risalire a quelli occulti?”
“Sull’arco dei secoli non serve a nulla. Sull’arco degli anni serve a qualcosa. Vedi infatti come noi ci troviamo smarriti”.
“E quindi una biblioteca non è uno strumento per distribuire la verità, ma per ritardarne l’apparizione?”.
“Non sempre e non necessariamente. In questo caso lo è”.

Qui Eco sta dicendo che la verità sulla Rosa Rossa e i Rosacroce prima o poi verrà fuori, come in effetti sta succedendo. Quindi, in teoria, non serve a molto nasconderla per mezzo di simboli, nei libri, nell'arte, ecc.
Ma nell’immediato serve a qualcosa (infatti, pochi hanno capito il filo rosso che unisce molti delitti, i quali rimangono sempre irrisolti; vai infatti a convincere un magistrato ad aprire come omicidio un caso di suicidio in ginocchio, oppure uno dei tanti casi di omicidio-suicidio che infestano il nostro paese facendogli notare i riferimenti simbolici che riconducono alla RR... un’impresa impossibile!).

Rimane solo da scrivere un romanzo in cui l’assassino sia il lettore, dice poi Eco.
C’è da notare che egli lascia fuori un’altra possibilità: un libro in cui l’assassino sia lo scrittore. La lascia fuori probabilmente perché questo tipo di romanzi è già stato scritto. Infatti molti autori appartenenti alla Rosa Rossa hanno pubblicato libri su delitti commessi da... loro stessi (o addirittura hanno fatto dei film, su delitti commessi da loro stessi).
Ora, ci dice Eco, una vera indagine poliziesca dovrebbe provare che i colpevoli siamo noi, cioè noi scrittori.
Ma, lascia intuire, le indagini poliziesche (perlomeno quelle sui delitti più efferati) non sono mai vere, e la prova non verrà mai raggiunta.
Oggi, la maggioranza degli investigatori e della gente è propensa a pensare che le nostre idee siano fantasiose. Che la Rosa Rossa non esista.

Come disse Amedeo Longobardi al convegno su Rino Gaetano? Testualmente: “Avendo lavorato al delitto di Erba, non ha trovato indizi che riconducano quel delitto alla Rosa Rossa”. Nessun indizio, nessuna prova. Infatti, a parte il nome dell’assassina (che unita al cognome forma la doppia, RR, marchio della Rosa Rossa), il nome della città (Erba), il nome della città confinante (Albavilla), il nome delle vittime, la data, la dinamica… a parte tutto questo, non c’è nulla che riconduca alla Rosa Rossa.

Lo stesso Umberto Eco, nella prefazione al libro “Storia dei Rosacroce” di Paul Arnaud, scrive che i Rosacroce non si sa se siano davvero esistiti.

Già. Le principali città italiane, Firenze, Napoli, Milano, Torino, Roma, e anche Viterbo, hanno una pianta completamente incentrata sul simbolismo dei Rosacroce; romanzi, opere d’arte, quadri, sono intrisi di simbologia rosacrociana; esistono migliaia di titoli di libri che riguardano i Rosacroce; centinaia di opere sono scritte da autori che si definiscono “rosacroce” e in molti casi sono stati pubblicati i testi con i loro riti. La maggior parte dei delitti segue una simbologia rosacrociana e dantesca, e tali delitti ricalcano esattamente quello che è scritto nei libri.
Ma la maggior parte degli autori nega ancora che esistano.
Compreso, ovviamente, Umberto Eco che, solo casualmente, ha intitolato il suo libro “Il nome della Rosa”.

E probabilmente per caso ha iniziato il prologo del suo libro con “In principio era il verbo e il verbo era Dio, e il verbo era presso Dio”, che è il primo verso del Vangelo secondo Giovanni (il santo patrono della Rosa Rossa).

Sempre per caso il primo capitolo inizia con “era una bella mattina di fine novembre”; Eco ha dichiarato (http://www.kataweb.it/multimedia/media/333828) che questo incipit è un riferimento al famoso “era una notte buia e tempestosa”, con cui inizia (a parte il romanzo scritto da Snoopy) un racconto di Edward Bulwer Lytton, autore di “Zanoni”, l’unico romanzo in tutta la letteratura mondiale che è dichiaramente rosacrociano e che tratta di Rosacroce. Un romanzo scritto da un rosacroce che - pare - è stato il vero fondatore della Golden Dawn (da cui la Rosa Rossa discende).

E, sempre per puro caso, esiste un sito (www.rosarossa.it, registrato a nome di Margherita Marcheselli, coordinatrice della rivista online Golem l’indispensabile: rivista diretta, tra gli altri, da Umberto Eco) come quello della figura in alto, all’inizio dell’articolo, in cui compare solo un breve testo, senza senso apparente, con l’immagine di una rosa rossa, che comincia così:
Qui si parla di qualcosa che forse non esiste,
ma forse sì.


4. Poscritti.

PS.
Alcuni versi dell’opera “Il Golem”, di Jorge L. Borges:

Se è vero (come nel Cratilo è detto) / che l’archetipo della cosa è il nome, / nella parola rosa è già la rosa / e il Nilo nelle lettere di Nilo

Tra l’altro, come abbiamo detto, Golem è il titolo della rivista online (del gruppo Motta) diretta da Umberto Eco, Gherardo Colombo, Renato Mannheimer, e altri. E il coordinatore della rivista è Margherita Marcheselli, creatrice del sito rosarossa.it.

Bene... questa frase (soprattutto “l’archetipo della cosa è il nome, nella parola rosa è già la rosa”) non ricorda il titolo del libro di Eco, Il Nome della Rosa?
E non solo il titolo, ma anche la famosa frase finale: “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”; la rosa esiste in quanto nome, possediamo solo nudi nomi.


PS2.
Leggiamo attentamente poi i primi passi de “Il nome della rosa”. Anche qui l’autore ci sta dicendo delle cose molto importanti.

“In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male.

Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.”

Insomma, Eco ci dice chiaramente che vuole lasciare “segni di segni”, “perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione”, ovverosia ci dice che vuole lasciare dei segni, affinché siano decifrati da altri.

Non sappiamo se li abbiamo decifrati correttamente.

Si tratta di cose che, purtroppo, più si approfondiscono, e più si vorrebbe avere torto. E aver decifrato il libro di Eco (grazie all’intuizione di Stefania) mi dona un profondo senso di sconforto.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 12/6/2015 14:35  Aggiornato: 12/6/2015 14:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Non so se s'è capito.
C'è un sito che si chiama rosarossa, il titolare è una tizia che coordina una rivista Il Golem (che rimanda alla Kabbalah e ai libri di Borges su cui è ricalcata la figura del monaco cieco assassino) nel cui comitato direttivo ci sono lo stesso Eco, Gherardo Colombo (il magistrato di Tangentopoli e dell'indagine sulla P2, colui che diede la lista secondaria al Governo, roba da essere radiato dalla Magistratura, e che non indago' sulla lista primaria, quella della P1, insomma 'na toga rossa, dove il rosso non sta per comunista) e Renato Mannheimer, ex Lotta Continua, ora sondaggista al servizio di chi paga meglio e accertato evasore fiscale e scudaiolo).
Ma de che dovemo parlà?
E poi sarebbe Franceschetti il visionario, solo che pure lui tiene famiglia e mo' s'è dato al Sokagakkaismo...


edit: sono andato a controllare su wiki e Franceschetti s'è dimenticato un altro fondatore della rivista anche lui niente male.
Indovinate chi?
Lui, lo yankeegiornalaio dalla camicia bianca, antesignano di tutte le camicie bianche dei nostri giorni, Gianni Riotta.
E sulla rivista hanno scritto nomi illustri, come Furio Colombo, Gad Lerner, Moni Ovadia, Carlo De Benedetti, Mario Tozzi (e te pareva, n'antro cicappino), Aldo Grasso, Alessandro Baricco, Mario Calabresi (il figlio, dalla strada spianata, del famoso commissario) e, ahinoi, anche Nanni Balestrini, Raoul Mordenti, Marco Travaglio, Gino Strada, Franco Cardini e Giulietto Chiesa (magari qualcuno di quest'ultimi in buona fede, chissà, lo spero)...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
wendellgee
Inviato: 12/6/2015 14:49  Aggiornato: 12/6/2015 14:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Siete ingiusti con Umberto Eco :)

Dopotutto lui da degli ottimi consigli. Ad esempio, dice di verificare l'attendibilità delle notizie. Ed è proprio quello che tentiamo di fare qui su LC: discutendo, pubblicando dati, tabelle, grafici, fonti, etc.etc., tutti a portata di click.

Poi, propone ai giornali di filtrare le informazioni su internet. Noi su LC facciamo la stessa cosa ma al contrario. Filtriamo le notizie dei giornali e della TV per scovare le menzogne.

Non è importante chi scrive, infatti noi usiamo degli pseudonimi. O dove si scrive, infatti un giornale cartaceo non assicura più verità di uno su web. Conta solo cosa si scrive, e come lo si argomenta.

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
TdC Ghost
Inviato: 12/6/2015 14:51  Aggiornato: 12/6/2015 14:51
So tutto
Iscritto: 3/4/2015
Da: Lecce
Inviati: 6
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Io sono un felice "imbecille"...!!!

ildieffe
Inviato: 12/6/2015 14:53  Aggiornato: 12/6/2015 14:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/12/2009
Da:
Inviati: 141
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Non ho letto tutti i post, ma qualcuno ha sottolineato che Dario Fo è stato premio Nobel?

toussaint
Inviato: 12/6/2015 15:18  Aggiornato: 12/6/2015 15:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
E' un po' OT ma direi che qui ci sta bene:

Jovanotti, l'illuminato


edit:
ricordate?
“credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa...”

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Marsi
Inviato: 12/6/2015 15:33  Aggiornato: 12/6/2015 15:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 190
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Sono d'accordo sul fatto che a troppi imbecilli è stato dato diritto di parola ma Massimo non è fra questi.
Ti dico pure che non è Internet ad aver dato questa possibilità ma il malfunzionante sistema di governo detto ' democrazia '.

Giano
Inviato: 12/6/2015 16:25  Aggiornato: 12/6/2015 16:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Questo è il video integrale (12 minuti) dell' incontro coi giornalisti che Eco ha avuto dopo il ritiro della laurea: https://m.youtube.com/watch?v=u10XGPuO3C4

Per quanto riguarda l' informazione generale sulla rete, Eco consiglia ai giornali cartacei di organizzare una squadra di esperti che analizzino la bontà dei siti internet e che queste analisi occupino almeno due pagine di giornale, quotidianamente: questo si che fa ridere!

La frase incriminata (gli imbecilli) viene pronunciata all' interno di una risposta alla domanda di un giornalista su cosa pensasse di "Twitter e dei social network, di questo costante flusso breve, confuso etc. praticato da tutti, dal giornalista a chiunque".
Contestualizzata così sembra perdere un po' di quella accusa generale ad internet come mezzo di informazione: chi di noi, su Facebook o Twitter non incontra almeno una dozzina di imbecilli al giorno? Siate sinceri!

Ma vediamo come qualche testata nazionale titola la notizia senza fare distinzioni tra social network, social media e internet:

-ANSA: internet da diritto di parola agli imbecilli
-Wired: gli imbecilli che scrivono sui social media
-Huffingtonpost: Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli
-Il secolo XIX: Umberto Eco "massacra" internet e i social
-Il messaggero: internet? Ha dato diritto di parola...
-Corriere: Eco, il web da diritto di parola agli imbecilli

A leggere i titoli parrebbe proprio che le affidabili testate nazionali abbiano fatto un po' di confusione tra termini solo per fare titoli sensazionalistici non rispondenti esattamente alla realtà dei fatti, alle parole usate: si può chiamarle bufale? Non so, so che si può chiamare vizio del giornalismo, una brutta abitudine di modificare i fatti a proprio piacimento. Gente non proprio affidabile insomma.
Ed è qui che mi verrebbe da prendere a pacconi sulle spalle il vecchio Umberto, molto allarmato sulla attendibilità dei social e di chi può utilizzarli, ma VITTIMA del cattivo giornalismo mainstream che gli fa dire cose non dette e che crea casi quasi dal nulla. Boh, ben gli sta, dovrebbe stare più attento quando fa certe "conversazioni", l' imbecille col patentino da giornalista è sempre in agguato!

Detto questo, vedendo il filmato, a tratti mi è sembrato di avere di fronte uno di quei frequentatori di osterie che dopo due o tre bicchieri di rosso cominciano a sproloquiare gesticolando e agitandosi. Tana!

afabbri73
Inviato: 12/6/2015 16:37  Aggiornato: 12/6/2015 18:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Fortuna che a me piace Eco, se tu fossi stato un detective i casi erano tutti i tuoi...
Il fatto che tu ti sia concentrato solo su una frase ti rende onore, come rende onore a tanti che ho apprezzato nel loro commentare, i quali si concentrano anch'essi solo ed esclusivamente su una frase, che è di uso consueto di chi batte con un sol pistone e si considerano di pensiero autoptico. In ultimo no, non è Paolo Fabbri mio zio, mio zio è un docente di filosofia pensionando dell'Università di Ferrara.

Aironeblu
Inviato: 12/6/2015 16:38  Aggiornato: 12/6/2015 16:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Max

Citazione:
Deduco quindi, per non voler pensare ad una sua eventuale malafede
...

Quanta magnanimità!
Stai tranquillo che dall'alto della sua cattedra onoraria il fratello Umberto Eco è informato dei fatti accaduti e di quelli a venire, di chi li pianifica e di come sono eseguiti.

Ma mettiti l'anima in pace se aspetti una risposta alla tua lettera aperta: in certi ambienti piace discutere con più discrezione, e ci sono 33 scalini che ti separano dalla sua loggia (almeno, lo spero! ).

horselover
Inviato: 12/6/2015 16:48  Aggiornato: 12/6/2015 16:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/9/2012
Da:
Inviati: 1898
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
u. eco non ha tutti i torti perchè se si vanno a guardare i commenti nei blog del fatto quotidiano o della gazzetta dello sport etc. etc. c'è da disperarsi. ha torto marcio se si riferisce a chi firma con nome e cognome come m. mazzucco o g. chiesa e tanti altri. comunque ritengo che ognuno abbia diritto di esprimere le proprie opinioni anche senza nobel e lauree (ovviamente)

lanzo
Inviato: 12/6/2015 17:09  Aggiornato: 12/6/2015 17:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/10/2005
Da:
Inviati: 518
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ Tizio, 8020
SE ti metti contro le VU hai finito di lavorare, in certi ambienti...
Credi vogliano rinunciare a tutto?

Concordo allu cientu pi ciientu.

E mi sa pure che il nome della rosa non sia neanche farina del suo sacco, magari scritto dal solito "negro".

lanzo
Inviato: 12/6/2015 17:15  Aggiornato: 12/6/2015 17:15
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/10/2005
Da:
Inviati: 518
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Visto che ci sono ignoranti/PC che commentano su questo sito, preciso che il termine "negro" quando si fa riferimento a iibri, articol scritti sa un quache talentuoso sconosciuto - MA - attribuiti al grande scrittore, in inglese si chiamano "Ghost writers" - A proposito vedetevi il film "Ghost Writer"...i

Trimegisto
Inviato: 12/6/2015 17:36  Aggiornato: 12/6/2015 17:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/11/2004
Da: San Francisco
Inviati: 119
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
A me sembra che la risposta migliore ad Eco sia stata data da un tweet dell'enciclopedia Treccani, che ha quotato una vecchia citazione di Eco stesso:

"Questo è il bello dell'anarchia di internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza".

Umbrto Eco - Saggista, scrittore, filosofo e linguista italiano


"Everything has Beauty, but not everyone sees it."
Confucius
centauro45
Inviato: 12/6/2015 17:41  Aggiornato: 12/6/2015 17:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 23/5/2011
Da:
Inviati: 31
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Lunga vita agli imbecilli- Camperemo come matusalemme.

maryam
Inviato: 12/6/2015 18:24  Aggiornato: 12/6/2015 18:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/3/2010
Da:
Inviati: 137
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aldilà di chi è o non è Eco,
abbiamo un gran esempio di manipolazione di massa.

Ecco il video completo di Umberto Eco.
Fatevi da soli un'idea...
Come non si faceva una volta, ma è possibile fare oggi, guardatevi direttamente il video di Umberto Eco. Non fermatevi sulla frasetta scelta dai media tradizionali.


https://www.youtube.com/watch?v=u10XGPuO3C4


http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74862&typeb=0&ecco-il-video-completo-di-umberto-eco-fatevi-da-soli-un-idea---

afabbri73
Inviato: 12/6/2015 18:33  Aggiornato: 12/6/2015 18:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Ieri, quando era una società di sarti e professori, il sistema si poteva paragonare ad un oceano sconfinato increspato di onde, dove ognuna delle quali segnavano il confine tra le più svariate intelligenze, perturbazioni che si propagavano nello spazio e nel tempo traspordando energie senza necessariamente comportare un associato spostamento di certa materia, perturbazioni che rendevano quell'oceano navigabile solo ad imbarcazioni di una certa struttura, iceberg permettendo. Oggi che nessuno ha più muri e pezze da rammendare, queste onde si sono livellate portando questo oceano alla forma di una pozza d'acqua priva di ogni dinamica, un enorme stagno dove anche una piccola barchetta di carta velina può definirsi una nave.

NeWorld
Inviato: 12/6/2015 18:46  Aggiornato: 12/6/2015 18:46
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2011
Da: Around the World
Inviati: 629
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Se gli imbecilli sono quelli che invece di credere a tutto quello che gli viene detto si prendono il tempo di fare una valutazione ONESTA dei fatti,e se sono quelli che mettono da parte i loro desideri per giungere più vicini alla verità,nonostante potesse essere destabilizzante...

ecco ...

io sono un altro imbecille!

Piuttosto che mentire a me stesso preferisco darmi dell'imbecille da solo...

"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
AlexPayne
Inviato: 12/6/2015 19:56  Aggiornato: 12/6/2015 19:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/8/2012
Da:
Inviati: 88
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Grande Massimo! Eco è una persona doppia, tripla, quadrupla....

peonia
Inviato: 12/6/2015 20:01  Aggiornato: 12/6/2015 20:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ fabster io la firmo subito!!!!!
anche perchè anche io sono una imbecille doc!!!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
fefochip
Inviato: 12/6/2015 20:19  Aggiornato: 12/6/2015 20:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ Redazione
Citazione:
Anzi,se qualcuno riesce a trovarmi un contatto per Umberto Eco, gli comunico personalmente di aver scritto l'articolo. Così almeno "sappiamo che lo sa".


secondo me se trovi l'indirizzo di residenza vale la spesa una raccomandata AR.

TU potrai sempre dire di averglielo comunicato apertamente lui NO

in italia siamo bizanti e in assenza di PEC carta ancora "canta".

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
SuperFed
Inviato: 12/6/2015 20:22  Aggiornato: 12/6/2015 20:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/6/2011
Da: Città stressante nord Italia
Inviati: 168
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Una premessa:

nell'autunno del 2007, allla VIGILIA dello scoppio della grande BOLLA DEI DERIVATI, durante la presentazione della legge finanziaria, l'allora ministro delle finanze fece parlare di sè con la calcolata e premeditata battuta sugli incentivi ai "bamboccioni". L'esca funzionò così bene che per settimane non si parlò che dei bamboccioni, in barba all'incombente crisi economica mondiale e in barba al fatto che in quella finanziaria veniva introdotto il RICCOMETRO poi evolutosi nel REDDITOMETRO.

Ciò detto,
mi sembra chiaro che il prof. abbia calcolato a mente fredda l'uscita sugli "imbecilli". Evidentemente andava messo in moto il pendolo della polemica, per distrarre da cosa? Beh, abbiamo l'imbarazzo della scelta, ma secondo me stiamo correndo un grave pericolo se solo penso non agli "imbecilli", ma al fatto che si sia mossa la Royal Navy a sud del nostro mare.
Comunque, facciamo attenzione a non ABBOCCARE così velocemente e sui due piedi. Tra l'altro la lettera aperta avrà gli stessi esiti di quella suo tempo indirizzata ad Angela...

Onore a te Takuro Nakai genio incompreso dei manga[img align=right]
winston73
Inviato: 12/6/2015 20:51  Aggiornato: 12/6/2015 20:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/5/2010
Da:
Inviati: 135
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Adoro i suoi libri, li ho sempre letti con l'idea che i complotti si possono leggere dappertutto ma è proprio la tenuta dei fatti a fare la differenza tra mania persecutoria e ricerca della verità.. questo fino al pendolo di focault libro che amo che ho rieletto almeno dieci volte e di cui non capisco come nessuno abbiancora deciso di farne un film. Poi nel cimitero di praga invece ho riconosciuto la forzatura alla Attivissimo per cui si sente che creando questo personaggio schizofrenico alla jekill/hyde che è implicato in tutti i fatti di cronaca di fine ottocento tra italia e francia, vuole farti intendere che l'idea del protocollo dei savi (il capolavoro di questo inventore di documenti falsi da presentare come veri) sia tutta fuffa e quindi sostanzialmente ti lascia con l'idea che la storia ufficiale sia davvero l'unica a non essere soggetta a ritocchi romanzeschi..
detto questo io credo che lui sia, come gran parte dei personaggi pubblici uno addentro a certe amicizie e che ci abbia anche trovato il modo di vendere migliaia di libri. Quindi non credo assolutamente sia in buona fede...
L'avete letta quella di loranzo cherubini di alcuni giorni fa.

http://m.ilgiornale.it/news/2015/06/05/lapsus-di-jovanotti-in-ateneo-io-a-quel-summit-segreto-per-fissare-le-sorti-del-mondo/1137285/

Mi chiede infatti ultimamente perché fosse passato dal cancella il debito di sanremo di anni fa.. credo poco prima del 2001...parlando di stati in via di sviluppo ad un rispetta il de
bito quando gli indebitati siamo noi...

2+2=5
seienne
Inviato: 12/6/2015 21:17  Aggiornato: 12/6/2015 21:17
So tutto
Iscritto: 12/1/2015
Da:
Inviati: 25
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Scusate se consumo un messaggio per così poco, ma per me così poco non è: bravo Massimo! Il tuo impegno varrebbe più di una laurea ad honoris causa. Sperando vivamente che l'interpellato possa leggere il tuo post ed accendere il suo di cervello.. Capito Umberto? .. erto? ... erto? ... erto?

peonia
Inviato: 12/6/2015 21:21  Aggiornato: 12/6/2015 21:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
seienne, hai davver 6 anni?

ciao...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
FrancescaR
Inviato: 12/6/2015 21:41  Aggiornato: 12/6/2015 21:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/10/2014
Da: Colonia usa
Inviati: 309
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
<><><><><>


La spocchia del Professore è formidabile e mi diverte un mondo

Un uomo del suo livello culturale non può non essere informato in merito a "certi"
eventi. Ciò che me lo fa apparire in odor di malafede, è il fatto che - così pare -
lui getti nel grande bidone del pattume indifferenziato i vari ricercatori indipendenti,
giornalisti investigativi, imbecilli (che, è vero, popolano la Rete ma dovranno pur
esprimersi) o, più semplicemente, tutti coloro che ormai non si ritengono più soddisfatti
da una versione della realtà ad opera di Gipo Scribantino, direttore del Giornale del
Fantabosco.

Bravo Mazzucco.

Vai più veloce, Janine, ad aprire la porta - e nascondi i patín -
La nostalgia del Mocambo.
Aironeblu
Inviato: 12/6/2015 22:00  Aggiornato: 12/6/2015 22:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Per la raccomandata conviene aspettare la settimana prossima, a meno di indirizzarla nelle valli di Insbruck.

bernuga
Inviato: 12/6/2015 22:08  Aggiornato: 12/6/2015 22:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/11/2011
Da:
Inviati: 1007
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Se Eco vuol sentir parlare i Nobel, oltre ad ascoltare Dario Fo, potrebbe leggersi il discorso "Art, truth and politics" del defunto premio Nobel 2005 per la letteratura Harold Pinter:

http://www.911truth.org/remembering-nobel-laureate-harold-pinter-is-our-conscience-dead/

Un piccolo estratto (vale la pena leggerlo tutto comunque):

"The invasion of Iraq was a bandit act, an act of blatant state terrorism,
demonstrating absolute contempt for the concept of international law. The invasion
was an arbitrary military action inspired by a series of lies upon lies and
gross manipulation of the media and therefore of the public; an act intended
to consolidate American military and economic control of the Middle East masquerading
– as a last resort – all other justifications having failed to justify themselves
– as liberation. A formidable assertion of military force responsible for the
death and mutilation of thousands and thousands of innocent people."

"l'invasione (dell'Iraq) e' stata un'azione militare arbitraria ispirata da una serie di bugie su bugie e dalla totale manipolazione dei media"

mike57
Inviato: 12/6/2015 22:18  Aggiornato: 12/6/2015 22:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/3/2008
Da: savoia di lucania
Inviati: 90
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Massimo ha detto:

"E vedrà che alla fine le sue tante lauree honoris causa le verranno in aiuto, nel senso che preferirà mille volte sentirsi dare lei stesso del complottista (a ragion veduta), piuttosto che sentirsi dare del cretino a scatola chiusa."
-Massimo, te urli all'Eco per zittirlo!

Pyter
Inviato: 12/6/2015 22:48  Aggiornato: 12/6/2015 22:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
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Fenomenologia di Umberto Eco
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L’uomo abbindolato dagli intellettuali è in fondo, fra tutti i suoi simili, il più rispettato: non gli si chiede mai di diventare che ciò che egli è già. In altre parole gli vengono provocati desideri studiati sulla falsariga delle sue tendenze. Tuttavia, poiché uno dei compensi narcotici a cui ha diritto è l’evasione nel sogno, gli vengono presentati di solito degli ideali tra lui e i quali si possa stabilire una tensione. Per togliergli ogni responsabilità si provvede però a far sì che questi ideali siano di fatto irraggiungibili, in modo che la tensione si risolva in una proiezione e non in una serie di operazioni effettive volte a modificare lo stato delle cose. Insomma, gli si chiede di diventare un uomo con il nome della prosa e in nome della chiosa, e cioè gli si chiede di rimanere com’è aggiungendo alle conoscenze che possiede la prosa e la chiosa; in compenso gli si propone come ideale Saviano o Pinocchio. L’ideale del consumatore di intellettuali è un superuomo che egli non pretenderà mai di diventare, ma che si diletta a impersonare fantasticamente, come si indossa per alcuni minuti davanti a uno specchio una frase altrui, senza neppur pensare di capirla un giorno. La situazione nuova in cui si pone al riguardo l'intellettuale è questa: egli non offre, come ideale in cui immedesimarsi, l’everyman, ma il medievalman. L'intellettuale presenta come ideale l’uomo assolutamente medieval.

Ora, nel campo dei fenomeni quantitativi, la media rappresenta appunto un termine di mezzo, e per chi non vi si è ancora uniformato, essa rappresenta un traguardo. Se secondo la nota boutade, la statistica è quella scienza per cui se giornalmente un uomo legge due libri e un altro nessuno, quei due uomini hanno letto un libro ciascuno - per l'uomo che non ha letto, la meta di un libro al giorno (cento pagine, ottanta se in caratteri carolingi) è qualcosa a cui aspirare. Invece nel caso dei fenomeni qualitativi, il livellamento della media corrisponde a zero, cioè due libri letti su internet corrispondono a niente (soprattutto se scritti in garamond standard). Un uomo che possieda tutte le virtù morali e intellettuali in grado medieval si trova immediatamente al livello sufficiente dell'evoluzione.

Il caso più vistoso di riduzione del medieval man lo abbiamo in Italia nella figura di Umberto Eco e nella storia della sua fortunata carriera di intellettuale. Idolatrato da centinaia di persone (se fossero di più sarebbe un complotto), quest’uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita nelle pagine dei mass medieval traspare una sublimità assoluta unita (questa è l’unico difetto che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino non immediato e poco spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o finzione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da porre in stato di inferiorità qualsiasi spettatore, neppure il più avveduto (a meno che non sia di grado superiore). Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità internazionale (dalla Bce all Unesco) il ritratto dei propri limiti. Per capire questo straordinario potere di Eco occorrerà procedere a una analisi dei suoi comportamenti, ad una vera e propria «Fenomenologia», cosa non facile, soprattutto per via telematica.

Umberto Eco è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente. Rappresenta, biologicamente parlando, un grado sublime di adattamento all’ambiente accademico senza anelli mancanti.
L'amore isterico tributatogli dal palazzo della cultura va attribuito in parte al complesso materno (forse un retaggio della grande Madre), in parte al complesso mondo della conoscenza accademica, in parte alla prospettiva che egli lascia intravedere di un intellettuale ideale, che ama, sottomesso e fragile, un'amante dolce e cortese, in stilnovo quasi parlando.

Egli non si vergogna certo di apparire terribilmente dotto e non prova il bisogno di limitarsi. Entra in contatto con le cime più vistose dello scibile e ne esce sempre intonso, mancando, ovviamente, i confronti diretti con le altrui opinioni, soprattutto quelle web virtuali, come qualsiasi medieval man che si rispetti.

In compenso Umberto Eco dimostra sincera e primitiva ammirazione per colui che sa. Di costui pone tuttavia in luce le qualità di applicazione testuale, la memoria, la metodologia ovvia ed elementare: si diventa colti leggendo molti libri (anche in latino stando attenti a quelli proibiti) e ripetendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. Di essa ha un criterio meramente quantitativo. In tal senso (occorrendo, per essere colto, aver letto per molti anni molti libri in formato cartaceo) è naturale che l’uomo windows precestinato rinunci a ogni tentativo.

Umberto Eco professa una stima e una fiducia illimitata verso l'esperto accademico e i premi Nobel che non si chiamino Dario Fo. Attivissimo è un dotto. Odifreddi è un dotto pitagorico. Rappresentano la cultura autorizzata. E' il tecnico del ramo. Si demanda a loro le questioni.
Umberto ha una nozione alto borghese dei titoli onorifici ("Pensi, questo mese ne ho ritirati dai miei colleghi almeno dieci, che è sempre un bel numero, cabalisticamente parlando"). Egli anticipa quindi, sull'imbecille internettiano, le impietose riflessioni che il lettore attento sarà portato a fare: "Chissà come sarà contento di tutti quei titoli, lei che ha vissuto solo di azzimo e semiotica".

Umberto Eco conosce le persone per categorie, come i bambini, e le appella con signorile deferenza: "Scusi signor Nobel...", usando tuttavia sempre la qualifica più volgare e corrente, spesso mischiando dispregio e citazioni dotte: "signor imbecille, signor ministro, signor social media, signor barista... ad libitum..."

Oltre ai miti accetta dalla società le convenzioni e i luoghi comuni. E' paterno con chi non ha almeno la laurea in psicologia, sprezzante con la collettività virtuale ignorante, deferente e condiscendente con i suoi pari mentre raramente attacca chi sta sopra di lui.
Quando esprime un'opinione, elargisce elemosina a cani e porci. Si chiede perchè gli ignoranti si atteggino a premi Nobel e non si chiede perchè i Nobel vengano dati a chi non li merita e si chieda se le due cose siano collegate. Mostra di far credere che nella dialettica la classe non è acqua, che l'unico mezzo di ascesa sia rappresentato dal merito. Il cane che si morde la coda.

Umberto parla un fiorentino 7.0. I suoi discorsi sono puntuali, gioca coi congiuntivi come faceva coi libri di Aristotele da piccolo; e, aristotelicamente, non ha punti fermi, tranne in tutte le cose in cui crede e che tornano al loro luogo di origine; non fa disgressioni, storna ellissi, allude sornione, utilizza sempre metafore nuove tratte dai testi antichi, come gli umanisti di un certo spessore, che copiavano, almeno fino al rinascimento, epoca in cui gli amanuensi hanno superato i maestri; certe volte ci si deve sforzare per capirlo e quelli che lo ascoltano non si accorgono subito che non hanno letto gli stessi suoi libri.

Non accetta l'idea che a una domanda possa esservi più di una risposta. Guarda con sospetto alle varianti, soprattutto se la variante punta su elementi altolocati. Reagisce di fronte ai dati come un cervello elettronico: secondo lui V.U. può essere uguale solo a V.U e che Tertium datur semper. Aristotelico a effetto, la sua pedagogia è di conseguenza conservatrice, elitaristica per convenzione, immobilistica.

Umberto Eco è privo del senso del complottismo non pitagorico. Il numero dei partecipanti a un complotto non può superare il 33, a meno che non siano 19 e provengano dalla cabala araba. E' contento della realtà, non appare capace di deformarla. Gli sfugge la natura del complotto esteso; come gli viene proposto un complotto non musulmano, lo ripete con aria divertita e scuote il capo, sottintendendo che l’interlocutore sia simpaticamente anormale; rifiuta di sospettare che dietro il complotto si nasconda una verità, comunque non lo considera come veicolo autorizzato di opinione. Evita la polemica, anche su argomenti leciti. Non manca di informarsi sulle stranezze dello scibile (una nuova corrente di pittura medioevale trovata a Pompei, una disciplina astrusa come il controllo delle fonti: «Mi dica un po’, si fa tanto parlare oggi di questo cospirazionismo. Ma cos’è di preciso questo cospirazionismo?»). Ricevuta la spiegazione non tenta di approfondire la questione, ma lascia avvertire anzi il suo educato dissenso di benpensante. Rispetta forse comunque l’opinione dell’altro (chi tace acconsente), non per proposito ideologico, ma per disinteresse. Di tutte le domande possibili su di un argomento tipo l'imperialismo anglosassone sceglie quella che verrebbe per prima in mente a chiunque si interessi delle cose storiche in maniera superficiale (la battaglia di Hastings) e che una metà degli esperti scarterebbe subito perché troppo banale.

Porta i clichés alle estreme conseguenze.
Per lui, lo si è detto, ogni cosa ha un nome e uno solo (è anche il titolo del suo libro più famoso), l’artificio retorico è per lui una prova.
Umberto gioisce sinceramente col vincitore perché onora il successo. Cortesemente disinteressato al perdente, non si commuove se questi versa in gravi condizioni e si fa promotore di una gara di denigrazione, finita la quale si manifesta pago e ne convince il pubblico; indi trasvola ad altre cure confortato sull’esistenza del migliore dei mondi possibili. Egli ignora la dimensione tragica della vita.
Umberto convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore dell'autorevolezza. Provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale a cui nessuno deve sforzarsi di giungere perché impossibilitato dall'uso farraginoso del social media. Nessuna religione è mai stata così opprimente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover dimostrare. Egli dice ai suoi adoratori: Io sono dio e voi dovete farvi il mazzo: restate immondi.


Imbellus Da Network*

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*Storico medioevale di origine gallese di esistenza incerta ma vissuto nel XII secolo.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
tupacamaru
Inviato: 12/6/2015 22:58  Aggiornato: 12/6/2015 22:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2015
Da:
Inviati: 307
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Cosa ci fa Umberto Eco in TREEELLLE come membro tecnico di una influente massoneria dell'informazione e dell'istruzione?

http://www.fisicamente.net/SCUOLA/index-1895.htm

Calvero
Inviato: 12/6/2015 23:48  Aggiornato: 13/6/2015 0:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
________________
_____________

Bella lì, Pyter

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Il problema è di prospettiva. Facciamo un disegnino. Usiamo un film. Vediamo se riusciamo a cogliere il senso della storiella. Il film è famosissimo, e all'epoca, siccome oseremmo dire inaudito, stupì tutti quanti. Sapete no? ... quei film che una volta che siete usciti dal cinema, in maniera automatica, mai tradireste l'amico [spoilerando] e dicendogli il finale. Perché non è quel classico finale dove magari l'assassino era il più insospettabile e rovinereste la sorpresa, no, ma proprio perché il finale stravolge in maniera assoluta l'intero film. Ovviamente, sia chiaro, non stiamo parlando della bontà del film o meno, ma di come tutto è quel che sembra - finché la prospettiva non si ribalta ... e appena vi dirò il titolo capirete immediatamente: il sesto senso; bene, sì, avete capito, proprio quello lì ....

... or dunque

... una volta finito di vederlo (sempre che qualcuno non ci era arrivato da solo, ma questa è un'opzione che non consideriamo per ovvie ragioni) e tornassimo a rivederlo, ecco che per "magia" tutte le sequenze, tutti i dialoghi, tutte le situazioni, tutte le cose che apparivano in un modo, tutte sono diventate qualcos'altro e senza che in realtà siano cambiate ... stiamo vedendo "un altro film"; ... di colpo la nostra consapevolezza viene stravolta e così la percezione di quella realtà iniziale, lì corroborata attraverso il meccanismo della sospensione della credulità, noi la rivivremo diversamente;

Ecco, per noi, qui nella realtà, viviamo la stessa cosa senza bisogno di essere al cinema.

... e i professori sono deputati a tenere sospesa questa credulità; finché tu li segui attraverso i dettami imposti, ecco che ogni cosa torna così come la evidenziano; tutto pare perfettamente razionale, la politica, le università, le morali, i sacri doveri .... mentre in realtà sono fantasmi. Semplicemente noi vediamo tutto attraverso una prospettiva capovolta. Indottrinata già dalla nostra tenerissima età, ecco perché è difficile scrollarsela di dosso...

Insomma, come dico spesso - è da fine '700 - periodo in cui ha preso piede in maniera prepotente l'Ordine, filosoficamente, culturalmente, sociologicamente, attraverso l'illuminismo e il positivismo in primis, i retaggi sono stati indirizzati e man mano plasmati in questa direzione, creando un terreno adatto a una religione millenaria che semplicemente, a differenza di altre, non lavora sotto i riflettori, cioè come dovrebbero fare tutte le vere religioni; il problema purtroppo, ahimè, è il loro scopo.

Ma può essere mai!! - dirà qualcuno - ...che c'è gente che crede a simili compiti per cambiare il mondo?? uuuhhhh il lupo cattivo!!! .... beh, basta guardare in quanti milioni, se non miliardi, in preda a una pazzia divenuta sana solo perché ripetuta, s'inginocchino a San Pietro davanti a un individuo vestito di bianco, vestito da pesce, che dice di fare da tramite con il creatore dell'universo, ed è anche un capo di Stato, e tutti i più potenti della Terra trattano con lui, gli baciano la mano, e baciano o attaccano il potere che ha assunto da secoli e secoli ... e per noi è accettabile; quando qualsiasi essere umano che scendesse sulla Terra senza averci qui vissuto, penserebbe semplicemente alla pazzia più furiosa ...

OR ORA, OR DUNQUE

... noi, "stupidamente", come nel film de Il SESTO SENSO - crediamo che Bruce Willis sia un uomo reale e che tutti lo vedano, non solo il bambino protagonista (cui noi crediamo che parli con un adulto che vuole aiutarlo), ma anche la moglie, e persino crediamo che sia stata a cena con lui, perché siamo talmente assorbiti e inseriti in una prospettiva congegnata sulla coscienza collettiva, che ogni tassello mancante, che di fatto NON ESISTE, ce lo mettiamo noi attraverso quella consapevolezza ...

... ecco quel tassello, altri non è: ---> che la PROPAGANDA.

Noi si è stati indottrinati, da secoli - e poco importano i cambi di civiltà e progressi tecnologici, le "guerre mondiali di liberazione" .... siamo indottrinati a considerare che questo mondo sia gestito in una certa maniera, e quello che non funziona è perché non è facile gestirlo, e - sempre secondo questo paradigma IMPERATIVO (quello che tutelano i professori) può, al limite, essere migliorato, ma non rivelato;

... mentre in realtà, la grande ragnatela religiosa delle élite, ha creato un mondo perfettamente funzionante, semplicemente traviando la natura umana e guidandola attraverso una finta liberazione da un fantomatico mondo oscuro. Questa ragnatela è magnetica, perché fa sì che ogni personaggio influente, che può essere un cantante, uno scrittore, quanto uno scienziato, è soltanto lì che si sentirà parte di uno scopo e che lo eleva. Inevitabilmente le migliori teste non vorranno stare con i dormienti. Perché la loro illuminazione dipende dal nostro buio

Non solo, siamo talmente costretti a guardare attraverso una precisa e PRE_DETERMINATA prospettiva, che quando ci si chiede:

"Ma potrà essere mai che siano tutti complotti?" ... in realtà la domanda, dopo che si è capito che Bruce Willis è un fantasma, è semplicemente un falso problema, perché non ci sono tanti complotti. Il fantasma è uno solo e tutto il resto della "realtà" discende da lì; sembrano tanti problemi, ma è uno solo. Semplicemente noi siamo dentro un Sistema perfettamente funzionante, e noi siamo gli elementi disturbanti. Tutto qui. Noi siamo difettosi e dormienti, quindi sacrificabili. E il piano su cui si gioca questa battaglia è su di un piano metafisico e spirituale, profondamente religioso. Però i razionalisti che vogliono le prove, non ammetteranno mai di avere il cetriolo su per il culo, perché la loro mente è sintonizzata su quella prospettiva.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
bernuga
Inviato: 13/6/2015 0:35  Aggiornato: 13/6/2015 0:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/11/2011
Da:
Inviati: 1007
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
La CIA ha rilasciato documenti inediti sull'11/9:

http://rt.com/usa/266902-cia-documents-9-11-release/

seienne
Inviato: 13/6/2015 1:06  Aggiornato: 13/6/2015 1:06
So tutto
Iscritto: 12/1/2015
Da:
Inviati: 25
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@peonia
No.. mi hai scoperto... ne ho ancora 5..

Slobbysta
Inviato: 13/6/2015 1:50  Aggiornato: 13/6/2015 1:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Da uno che dice una massima importante del tipo ...Non è importante sapere tutto, ma saper dove andarlo a cercare.. ...diventa grottesco..

Slobbysta

Caro Massimo Unibo è l'email pure di Cacciari...a mio avviso è un filtro...

Lo invierei a Dagospia...arriva prima a mio avviso...

Jurij
Inviato: 13/6/2015 8:24  Aggiornato: 13/6/2015 8:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Calvero :
Citazione:

Quando qualche pirla al Bar obbligherà mio figlio ad andare ad ammazzare qualcuno in guerra in nome della pace, quella volta mi preoccuperò degli imbecilli.

Non pensi che forse non sarà colui che avrà dato l'ordine, però sarà quello che verrà a casa tua (manodopera consenziente) a farlo rispettare ?

P.S. Sono Completamente d'accordo comunque con l'articolo.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Jurij
Inviato: 13/6/2015 8:48  Aggiornato: 13/6/2015 8:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
questo fino al pendolo di focault libro che amo che ho rieletto almeno dieci volte e di cui non capisco come nessuno abbiancora deciso di farne un film.

Non preoccuparti che lo faranno, è perfetto per la propaganda, anzi sembra fatto su misura.

Amare " il pendolo di focault " e venire su Luogocomune, ma ......

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Jurij
Inviato: 13/6/2015 8:51  Aggiornato: 13/6/2015 8:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Se dovessi disegnare mentalmente una figura di uomo da odiare ..... Ma , penso proprio che Eco ....
Ogni parola qui è mia personale.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
edo
Inviato: 13/6/2015 9:10  Aggiornato: 13/6/2015 9:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
La lettera è giustamente provocatoria, ma credo che Eco sia pieno di se al punto di non considerare utile esporsi in nessun modo. Dal suo punto di vista sarà coerente: se la malafede premia, perché cambiare?

Jurij
Inviato: 13/6/2015 9:26  Aggiornato: 13/6/2015 9:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Calvero :
Citazione:
... una volta finito di vederlo (sempre che qualcuno non ci era arrivato da solo, ma questa è un'opzione che non consideriamo per ovvie ragioni) e tornassimo a rivederlo, ecco che per "magia" tutte le sequenze, tutti i dialoghi, tutte le situazioni, tutte le cose che apparivano in un modo, tutte sono diventate qualcos'altro e senza che in realtà siano cambiate ... stiamo vedendo "un altro film"; ... di colpo la nostra consapevolezza viene stravolta e così la percezione di quella realtà iniziale, lì corroborata attraverso il meccanismo della sospensione della credulità, noi la rivivremo diversamente;

Stai parlando dell'allunaggio vero ?

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Giano
Inviato: 13/6/2015 10:05  Aggiornato: 13/6/2015 10:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Ho fatto la trascrizione delle parole di Eco; il virgolettato dell' ANSA attribuito ad Eco (i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli) non è mai stato pronunciato.
Twitter fa parte dei social media ma non li rappresenta in toto.

Dal minuto 2:45 a 4:34 del video: https://m.youtube.com/watch?v=u10XGPuO3C4

"Il fenomeno Twitter, che permette a certa gente di essere in contatto con gli altri, benchè abbia una natura leggermente onanistica ed escluda la gente da tanti contatti faccia a faccia, crea però da un lato un fenomeno anche positivo, pensiamo a cose che succedono in Cina o Erdogan in Turchia è stato anche un movimento di opinioni...qualcuno ha detto: "se ci fosse stato internet ai tempi di Hitler i campi di sterminio non sarebbero stati possibili perchè la notizia si sarebbe diffusa viralmente", ma d' altro canto fa si che dà diritto di parola a legioni di imbecilli, i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società (certe volte basta vedere quando passa in basso la..la..i pezzi di... di cose... di Twitter... vari... si vedono delle cose... oltre che contraddizione reciproca, sono della gente che di solito veniva messa a tacere dai compagni (frase dialettale incomprensibile), e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un premio Nobel e, ecco il filtraggio, uno non sa se sta parlando con un premio Nobel o...."

Non vorrei sembrare irriverente ma sia la lettera di Massimo, nella prima parte, che la petizione proposta da Fabster64 sono viziate dal senso errato dato alle parole di Eco dal virgolettato inventato dell' ANSA.
Non ci sarebbe problema se non fosse che si sta invitando Eco ad informarsi su internet e al tempo stesso si dà dimostrazione a Eco che anche internet e i suoi fruitori possono cadere nell' errore di non verificare le notizie.
In un primo momento si avevano a disposizione soltanto le parole riferite dall' ANSA e tutti le abbiamo prese per buone, ma ora c' è il video a disposizione che cambia le cose.
Dimostriamo che internet e i suoi fruitori possono essere molto più di quello che i giornali volevano far dire a Eco (e che comunque in parte ha detto anche lui), facciamo vedere al professore che se da un lato l' affidabilissima carta stampata gli ha fatto una trappola creando un caso attraverso lo stravolgimento delle sue parole, dall' altro lato c' è la rete che verifica e filtra le informazioni e, quando è il caso, è pronta a rivedere, anche parzialmente, le proprie posizioni.

Aironeblu
Inviato: 13/6/2015 10:08  Aggiornato: 13/6/2015 10:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Pyter

Citazione:
Insomma, gli si chiede di diventare un uomo con il nome della prosa e in nome della chiosa


Se non di diventare un uomo con il nome della rosa in nome della chiesa.


Bella la disgressione su Eco, quasi autobiografica.

peonia
Inviato: 13/6/2015 10:30  Aggiornato: 13/6/2015 10:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pyter troppo bella la tua analisi 10 e lode + bacio, non accademico!!
hai superato te stesso stavolta!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
peonia
Inviato: 13/6/2015 10:34  Aggiornato: 13/6/2015 10:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Non vorrei sembrare irriverente ma sia la lettera di Massimo, nella prima parte, che la petizione proposta da Fabster64 sono viziate dal senso errato dato alle parole di Eco dal virgolettato inventato dell' ANSA. Non ci sarebbe problema se non fosse che si sta invitando Eco ad informarsi su internet e al tempo stesso si dà dimostrazione a Eco che anche internet e i suoi fruitori possono cadere nell' errore di non verificare le notizie.

preso atto che forse va ridimensionata l'impressione pessima che ha dato... mi/vi chiedo sta storia delle notizie non verificate.....ma quando vi ammanniscono le notizie dai TG o dai giornali, chi e come le verifica?! no, tanto per sapere...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Aironeblu
Inviato: 13/6/2015 10:35  Aggiornato: 13/6/2015 10:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Dal di Link
@Giano:

Premesso che Eco sottolinea correttamente e piu' volte la necessita' di una lettura "critica" e incrociata dei siti internet, nella sua invettiva contro l'informazione web gli sfuggono spesso le motivazioni profonde del suo schieramento:

U.Eco:

" Ho cominciato a proporre che i giornali invece di raccontar tanti pettegolezzi ecc... dedichino due pagine ogni giorno all'analisi critica dei siti (Internet) Se il loro nemico e' la rete, invece di continuare a fare giornali perdendo copie, battano la rete su quel punto (...)"

"Il fenomeno Twitter (...) crea però da un lato un fenomeno anche positivo, pensiamo a cose che succedono in Cina o Erdogan in Turchia"

"(Internet) dà diritto di parola a legioni di imbecilli, i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società (...), e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un premio Nobel e, ecco il filtraggio, uno non sa se sta parlando con un premio Nobel o...

"Wikipedia ancora andiamo bene perche' c'e' un controllo..."

"Il dramma di internet diffuso e' la promozione dello scemo del villaggio a portatore di verita' "

"Sono sempre fedele all'idea di Hegel che la lettura del giornale e' la preghiera quotidiana dell'uomo moderno"



Insomma, per farla breve, si' ad una informazione ad autoritatem adeguatamente filtrata dai vari Umberti Eco, no al diritto di espressione base di una societa' libera e democratica: puoi parlare solo finche' ad ascoltarti sono due pezzenti come te al bar, altrimenti se riesci a comunicare con centinaia, migliaia o addirittura milioni di persone, inizi ad essere un serio pericolo per la diffusione di informazione non autorizzata.
Ricordati che i dotti siamo noi e tu non puoi che essere lo scemo del villaggio.


P.S. @Giano, non vedo differenze significative tra le frasi riportate da ANSA e @Massimo, e l'intervista integrale del link (si e' solo tagliato qualche farfugliamento da bar per alleggerire il testo)

Truth79
Inviato: 13/6/2015 10:50  Aggiornato: 13/6/2015 10:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/8/2009
Da:
Inviati: 244
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
--- Calvero grazie per avere spoilerato il film SESTO SENSO....io non l'avevo ancora visto...anche se ne ho sentito parlare più male che bene in questi anni... ...

Di tutte le cose sicure,la piú certa è il dubbio.
redribbon
Inviato: 13/6/2015 10:59  Aggiornato: 13/6/2015 10:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Inviato da Redazione Data 11/6/2015 23:00:00


I traditori esistono in ogni categoria, soprattutto tra gli intellettuali.

Un intellettuale onesto, come dice lo straordinario Noam Chomsky, ha sempre il dovere di dire la verità.
Naturalmento questo implica anche la ricerca della verità.

L'11\9 è un bivio, a seconda di come vengano valutati i fatti si giunge a conclusioni diametralmente opposte:
la caduta completa delle torri,
progettate per resistere all'impatto di un aereo di linea,
ad una velocità paragonabile a quella di caduta libera,
ed un crollo pressochè totale, non solo dei piani interessanti l'impatto dell'aereo,
così come il Boeing che avrebbe colpito il pentagono,
volando a pochi metri da terra ad una velocità fisicamente impossibile per un Boeing,
ed assai arduo anche per piloti esperti a 150nodi e con flaps estesi,
sradicando nel suo percorso dei pali della luce, l'impatto con ciascuno dei quali avrebbe dovuto di per sè provocare uno sbandamento dell'aereo tale da inclinarsi e quindi sfracellarsi al suolo vista l'irrisoria quota alla quale sarebbe volato,
con un motore che avrebbe sfondato diverse pareti del Pentagono,
e non si sa dove è finito, e l'altro motore perchè non ne ha sfondate altrettante?

Questi *dettagli* tutt'altro che dettagli,
unito agli effetti dell'11\9 (guerra all'Afghanistan-Iraq, occupazione delle regioni, appropriazione del petrolio)
dovrebbero portare un intellettuale onesto a concludere che,
un gruppo di banditi negli USA si è autodistrutto le torri onde avere il pretesto per invadere delle nazioni sovrane allo scopo di controllo geopolitico e di depredarle delle proprie risorse.
Abbiamo a che fare con dei banditi che vanno fermati con ogni mezzo,
altrimenti non c'è garanzia che operazioni simili non riaccadano.

Quando però un intellettuale non dice queste cose sopra, e non invita neanche a valutare meglio i fatti onde capire la verità,
ma si limita a sparare contro i "complottisti",
quando in realtà molta gente non è "complottista" ma cerca semplicemente la verità,
allora c'è qualcosa che non va in quell'intellettuale.

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
bernuga
Inviato: 13/6/2015 11:09  Aggiornato: 13/6/2015 11:09
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/11/2011
Da:
Inviati: 1007
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Concordo che guardando il video la posizione di Eco non mi pare cosi' estrema ed ottusa come i giornali volevano far passare.
Comunque 83 anni Eco li porta alla grande.

Manolohd
Inviato: 13/6/2015 11:10  Aggiornato: 13/6/2015 11:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/4/2015
Da:
Inviati: 50
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Calvero

La penso come te, ottima esplicazione.
Quasi nessuno tiene in considerazione che la battaglia ha luogo su un piano ma con diversi livelli: fisico ma soprattutto metafisico, governa il mondo chi é stato istruito a muoversi come un funambolo su questi livelli mettendo le redini alle nostre menti direzionandoci a suo piacimento, snobbando poi che il verso sia morale o perverso. Importante è perseguire lo scopo
MANOLO

« Le labbra della saggezza sono solo aperte alle orecchie della comprensione ».
«IL KYBALION».
Sertes
Inviato: 13/6/2015 11:17  Aggiornato: 13/6/2015 11:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
redribbon
Un intellettuale onesto, come dice lo straordinario Noam Chomsky, ha sempre il dovere di dire la verità.


ESEMPIO PERFETTO: Noam Chomsky è un negazionista del 9/11 !

http://rt.com/usa/noam-chomsky-911-truthers-342/

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Giano
Inviato: 13/6/2015 11:22  Aggiornato: 13/6/2015 11:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aironeblu Citazione:
P.S. @Giano, non vedo differenze significative tra le frasi riportate da ANSA e @Massimo, e l'intervista integrale del link (si e' solo tagliato qualche farfugliamento da bar per alleggerire il testo)

Ciao Airone, secondo me le differenze ci sono.
Esempio:
-Titolo del giornale: Umberto Eco, lo sport è marcio!
- Video, domanda: Signor Eco, cosa ne pensa del mondo del calcio?
Risposta: Il calcio è marcio.

Differenze? Il calcio non rappresenta tutti gli sport, così come Twitter non rappresenta i social media.

E tu fai lo stesso errore quando riporti le parole di Eco; tua citazione:
"(Internet) dà diritto di parola a legioni di imbecilli, i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società (...), e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un premio Nobel e, ecco il filtraggio, uno non sa se sta parlando con un premio Nobel o..."

Questo non viene detto. Tra parentesi scrivi internet, ma Eco parla di Twitter.
Ora, proprio per dimostrare che la fiducia di Eco nel mainstream è eccessiva e mal riposta, internet e i suoi fruitori possono mettere in evidenza il gioco sporco fatto dal mainstream stesso.
Riportando la citazione errata dell' Ansa invece si dimostra che anche i più sgamati fruitori della rete cadono nelle trappole del mainstream.

lysmata
Inviato: 13/6/2015 11:41  Aggiornato: 13/6/2015 11:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/3/2011
Da:
Inviati: 286
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Riporto un commento di Natalino Balasso sul suo preofilo Facebook che sembra riportare un pó la questione su un piano differente, quello della manipolazione mediatica.

Mah....


Cut&Paste:


Ha provocato un acceso dibattito una dichiarazione estrapolata da un discorso ben più complesso tenuto da Umberto Eco in merito a domande che gli sono state rivolte sui social.
I media, in genere, hanno citato solo una frase: "i social dànno diritto di parola a legioni d'imbecilli" oppure "Twitter dà diritto di parola a legioni d'imbecilli". O, sintetizzando: "Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli". Dunque, si è detto, Umberto Eco tratta tutti quelli che frequentano i social come imbecilli e non capisce la portata di questi fenomeni. Delle due, per l'italiano medio, è più difficile capire Umberto Eco piuttosto che la portata di questi fenomeni.
Peccato si siano dimenticati, i media, di dire che la frase iniziava con "d'altro canto". E quando si dice d'altro canto, vuol dire che si è detto tutt'altro prima. E cos'ha detto prima Umberto Eco? Ha detto che questi fenomeni di socialità sono importanti, anche se un po' onanistici rispetto al colloquio faccia-a-faccia. Ha citato l'affermazione secondo la quale, se ci fosse stato internet ai tempi del nazismo, forse non sarebbero esistiti i campi di sterminio. Ha detto che importanti movimenti di opinione nel mondo sono sorti proprio grazie alla socialità virtuale.
Beh, citare solo la frase tranciante, anche se ha un maggior appeal, non fa abbastanza chiarezza. E la mancanza di chiarezza è proprio ciò di cui vengono accusati i social, evidentemente i giornali "lo fanno" da molto prima.
In quanto al fatto che legioni d'imbecilli abbiano diritto di parola sui social, la frase mi sembra incontestabile, anzi, Umberto Eco mette in guardia sul fatto che questo determinerà un crescente scetticismo nei confronti della comunicazione attraverso social.
Il problema è che lo scetticismo ce l'avranno solo quelli che hanno gli strumenti per distinguere la boutade dalla notizia, la facezia dal ragionamento, la stronzata dalla scoperta. E ad avere quegli strumenti sono davvero pochi, gli altri, cioè la maggior parte di noi, devono districarsi tra allarmi e accuse, indignazioni a cazzo e scoperte della domenica, citazioni fasulle e attribuzioni indebite, senza capacità di distinguere troppo. Non è facile, anzi, è impossibile.
Dunque non ci si può informare attraverso i social. Restano il passaparola da bar e i giornali, proprio quei giornali che hanno dipinto Umberto Eco come un rincoglionito di 83 anni che non capisce il mondo. Quando ho cominciato ad affrontare il testo del mio monologo Velodimaya, sono partito proprio da questa domanda: "Cosa capiamo di quello che vediamo?" Spesso ci troviamo a ragionare con gli amici e i sodali di pensiero attorno a una cosa di cui ognuno ha una visione diversa. La Cosa, ha lo stesso nome per tutti, ma significati diversi; ma allora non è più la stessa cosa. Il che ci porta ad un'altra domanda: "Ha senso parlare di una cosa, senza sapere se si sta parlando della stessa cosa?".
Partendo da un insegnamento impartitoci da Umberto Eco sugli studi di Jakobson, direi che la comunicazione sembra avere sui social un'unica funzione, la funzione fàtica: la comunicazione serve cioè a stabilire che c'è una comunicazione. Viviamo oggi quella che Malinowski ha chiamato nel 1923 "phatic communion", l'uso del linguaggio non come strumento per i contenuti, ma come attività fine a se stessa, riferendolo agli usi dei popoli primitivi.
Il villaggio globale è realizzato. Ma vi prometto che non citerò più tre studiosi in un solo capoverso.

Lavorare deve essere veramente uno schifo, se per convincerti a farlo ti devono pagare.
Det.Conan
Inviato: 13/6/2015 11:54  Aggiornato: 13/6/2015 11:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/6/2006
Da:
Inviati: 1754
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Massimo,
sai che Eco non risponderà.
Qui non è neanche un problema di appartenenza a certi ambienti.
E' che Eco e quelli della sua risma credono nella più grande menzogna della storia dell'umanità : L'Occidente democratico.
Per loro noi siamo il migliore dei mondi possibili e i cambiamenti avvengono solo dall'alto,decisi da CHI SA e da CHI HA POTERE.
Il popolo è formato da pecore belanti che devono ingollare ogni decisione senza fare domande.
Questo è il concetto di democrazia che hanno,di chiaro stampo elitario e massonico.
Mettere in dubbio le informazioni ufficiali equivale per loro ad un atto di ribellione verso le persone "superiori" che guidano la società e la indirizzano.

Piuttosto ti inviterei a scrivere una lettera aperta a Dario Fo.
Lui sì che si è rivelato aperto di mente e spirito libero.
E' forse il solo intellettuale italiano che appoggi apertamente il M5S,ha partecipato al documentario di Chiesa sull'11/9 ecc. ecc.
E alla sua veneranda età appare lucido e ironico verso il Potere.
Altro che i tromboni alla Eco.
E comunque girano voci di ghost writers che avrebbero scritto le opere del suddetto.
Il che non mi stupirebbe.

edo
Inviato: 13/6/2015 12:18  Aggiornato: 13/6/2015 12:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Fenomenologia di Eco... Pyter fantastico

Massimo, ho sentito di una legge che multerebbe pesantemente i siti che non dichiarino l'inserimento di cookies; non so di più a parte che ormai tutti i siti in apertura mostrano un avviso che dice più o meno: "per la funzionalità dei nostri servizi qui ci sono cookies se rimani su questo sito li accetti" o qualcosa del genere.

Manolohd
Inviato: 13/6/2015 13:22  Aggiornato: 13/6/2015 13:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/4/2015
Da:
Inviati: 50
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Scusate l'OT, avrei bisogno di un aiuto per l'iniziativa di giorno 20 presso le banche centrali, conoscendo l'ampia conoscenza sull'argomento di molti di voi, vi chiedo se poteste postarmi dei PM(per non inquinare l'argomento trattato in questo topic) con del materiale e dei link a degli scritti che mi permettano di stilare un volantino semplificato per dare una linea guida e dei riferimenti a materiale informativo sul web, con la speranza di suscitare curiosità nei passanti sugli argomenti: banche centrali, moneta debito, signoraggio ecc...
grazie
MANOLO

« Le labbra della saggezza sono solo aperte alle orecchie della comprensione ».
«IL KYBALION».
tupacamaru
Inviato: 13/6/2015 13:27  Aggiornato: 13/6/2015 13:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2015
Da:
Inviati: 307
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Il fatto che Umberto Eco faccia parte di una trilaterale dell'istruzione
che ha ispirato ben due controriforme della scuola, a partire dalla riforma
Gelmini fino ad oggi con la riforma Renzi, la dice l'unga sulle reali
intenzioni di questo pseudo-intellettuale.

http://www.fisicamente.net/SCUOLA/index-1895.htm

http://autoconvocatiscuola.altervista.org/comanda/?doing_wp_cron=1434193604.1867060661315917968750

Questi signori di Treellle hanno l'ambizione di controllare il panorama
comunicativo ed educativo stabilendo delle limitazioni tutt'altro che
democratiche all'apprendimento e all'espressione di pensiero delle masse.

Capisco che non sto parlando di microchip installati nel cervello e
l'argomentazione vi può sembrare poco attraente, ma l'esistenza di
potenti lobbie che non rispondono ad alcun principio democratico e
agiscono in ogni campo dell'organizzazione sociale costituisce
un problema non di poco conto.

Calvero
Inviato: 13/6/2015 14:12  Aggiornato: 13/6/2015 14:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
_____________

Truth79:


Citazione:
--- Calvero grazie per avere spoilerato il film SESTO SENSO....io non l'avevo ancora visto...


Ragazzo mio, permettimi di non sentirmi minimamente in colpa; dopo SEDICI ANNI che è uscito un film e anche di grande notorietà e successo, nominato a cinque premi oscar* e a due golden globe* ...

... non puoi certo venire a lamentare una spoilerata; casomai sono io che devo chiederti i danni per esserne stato accusato

NOTA:

* Le nomination non le ho citate per sostenere la qualità o meno del film, ma solo per sottolineare l'enorme visibilità che ha avuto.

________________

Jurij

Citazione:
Stai parlando dell'allunaggio vero ?



Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
peonia
Inviato: 13/6/2015 16:02  Aggiornato: 13/6/2015 16:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
CALVERO, mi è piaciuto molto il tuo intervento con l'esempio del film IL SESTO SENSO , ma confesso che forse non l'ho afferrato tutto...inoltre mi sa che dovrò rivederlo...perchè che Bruce fosse un fantasma proprio non me lo ricordavo!
per il resto l'analisi mi sembra drammaticamente quasi perfetta... (perche non sono certissima di aver capito tutto.. )

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
JohnTitor
Inviato: 13/6/2015 16:26  Aggiornato: 13/6/2015 16:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Però se Eco appartiene alla Rosa Rossa, scrivergli una lettera è come mandare una lettera a un boss della Mafia per chiedergli di lottare contro la Mafia.
Non so se mi spiego.

infosauro
Inviato: 13/6/2015 17:07  Aggiornato: 13/6/2015 17:07
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/5/2008
Da: questo mondo (credo)
Inviati: 2376
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Scusate l'OT, avrei bisogno di un aiuto per l'iniziativa di giorno 20 presso le banche centrali, conoscendo l'ampia conoscenza sull'argomento di molti di voi, vi chiedo se poteste postarmi dei PM(per non inquinare l'argomento trattato in questo topic) con del materiale e dei link a degli scritti che mi permettano di stilare un volantino semplificato per dare una linea guida e dei riferimenti a materiale informativo sul web, con la speranza di suscitare curiosità nei passanti sugli argomenti: banche centrali, moneta debito, signoraggio ecc...
grazie
MANOLO

Pensi di andarci?

"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
tupacamaru
Inviato: 13/6/2015 17:45  Aggiornato: 13/6/2015 17:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2015
Da:
Inviati: 307
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Non credo che sia un problema di consapevolezza, voglio dire di consapevolezza dell'esistenza dei complotti, ma piuttosto di possesso degli strumenti idonei a migliorare la nostra esistenza. Che ci sia una immagine del mondo costruita attraverso le forme di comunicazione è cosa nota: quante volte ci capita di vedere un telegiornale e metterci a ridere perché ci siamo perfettamente resi conto che si manipolano delle informazioni a scopo politico-propagandistico. Avviene a tutti i livelli dell'organizzazione sociale e delle istituzioni e probabilmente ci sono anche delle regie a noi in parte sconosciute alla base di tutto questo. Quello che pero veramente ci manca sono gli strumenti idonei al miglioramento della nostra vita, non tanto la consapevolezza di come siamo condizionati e controllati. L'antidoto insomma: possiamo pensare che certe politiche economiche e l'unione monetaria sono strutture create per garantire meglio il mantenimento di una certa situazione, tale da impedire il diffondersi del benessere fra i popoli, ma quello su cui siamo in disaccordo sono i mezzi economici per uscire da questa situazione. Questo è ciò che veramente ignoriamo!

fabster64
Inviato: 13/6/2015 17:58  Aggiornato: 13/6/2015 18:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Giano,
hai perfettamente ragione! La mia proposta e' viziata dal fatto che ho letto solo il comunicato ANSA. Ascoltando l'intervista la valenza delle parole di Eco nel loro contesto e' completamente diversa.

Un secondo errore presente nella mia proposta e' che avevo letto che le frasi colpevoli erano state dette durante la Lectio Magistralis mentre in realta' tutto questo e' successo durante la conferenza stampa.

Comunico che non presentero' la proposta di revocare la laurea HC (@Peonia grazie lo stesso per il tuo supporto).

Questo inoltre mi conferma (per parafrasare il Professore Emerito Eco) che la stampa tende a spargere fango dappertutto.

Grazie Giano!

Giano
Inviato: 13/6/2015 19:12  Aggiornato: 13/6/2015 19:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Fabster64
Figurati! Se non ci aiutiamo tra noi imbecilli... (ho un account facebook )

FrancescaR
Inviato: 13/6/2015 19:24  Aggiornato: 13/6/2015 19:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/10/2014
Da: Colonia usa
Inviati: 309
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
<><><><><>


Mi unisco a Peonia, ché quel Messer Imbellus Da Network è invero geniale.

Vai più veloce, Janine, ad aprire la porta - e nascondi i patín -
La nostalgia del Mocambo.
Pyter
Inviato: 13/6/2015 19:25  Aggiornato: 13/6/2015 19:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Giano
Differenze? Il calcio non rappresenta tutti gli sport, così come Twitter non rappresenta i social media.

Ma su twitter scrive quel tale, il filosofo umanista, Cola di Renzi, che è stato eletto dalla somma combinata dei lettori dei giornali e gli imbecilli del web. Tutto torna.

Anzi, forse no. Il filosofo, Cola, quello che parla come se fosse al bar, dopo tre bicchieri di roba forte, non è stato eletto, è stato mandato su quella poltrona dai giornali, quelli che confutano le stronzate di quelli che scrivono su twitter, dove scrive l'umanista da bar....

Mi sto attorcigliando, ma solo per vedere se c'è qualcosa che torna.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
FrancescaR
Inviato: 13/6/2015 19:40  Aggiornato: 13/6/2015 19:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/10/2014
Da: Colonia usa
Inviati: 309
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
<><><><><>


Ma Messere, con Cola di Renzi voi mi uccidete

Vai più veloce, Janine, ad aprire la porta - e nascondi i patín -
La nostalgia del Mocambo.
Pispax
Inviato: 13/6/2015 20:39  Aggiornato: 13/6/2015 20:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Giano

Citazione:
Ho fatto la trascrizione delle parole di Eco; il virgolettato dell' ANSA attribuito ad Eco (i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli) non è mai stato pronunciato.
Twitter fa parte dei social media ma non li rappresenta in toto.

Dal minuto 2:45 a 4:34 del video: https://m.youtube.com/watch?v=u10XGPuO3C4

Quell'intervento è molto bello, a ascoltarlo tutto.
In effetti il senso delle parole di Umberto Eco cambia radicalmente: da essere l'accusa di un mezzo (internet) è diventata l'illustrazione di una serie di vantaggi e di svantaggi.

Eppure a mio avviso le parole di Eco riportate nella "lettera aperta" che stiamo discutendo funzionano molto bene.
Nel senso che in definitiva non ha troppa importanza che ne sia stato fuorviato il senso: anche se il senso fosse stato quello, rimane comunque un senso largamente condivisibile.


Sia internet complessivamente che i social in particolare sono STRAPIENI di informazioni fasulle. Di vere e proprie disinformazioni.
Se penso a internet 10 anni fa, e guardo l'internet di oggi, la cosa che salta agli occhi è che il fenomeno sia esploso in modo dirompente.
Abituarci a internet a quanto pare non ci ha insegnato a difenderci. Ci ha insegnato a abboccare ancora più volentieri.
Pagine e siti strapieni di cazzate dette come se fossero cose serie sono aumentati in modo esponenziale. Così com'è aumentata in modo esponenziale la quantità di gente che li frequenta.
Non sto parlando solo di teorie complottiste.
Anche politica e cultura hanno il loro assedio di "informazioni" fasulle spacciate per vere. Dall'immaginetta che dice che i clandestini si prendono 1.470 euro di stipendio al mese pagato dallo Stato, all'epitaffio sulla morte di Gianni Morandi (solo nel 2015 ne ho letti tre).
Cazzo, persino le previsioni del tempo risentono dell'imbecillità. Siccome tutti quanti quando le guardiamo in genere ci preoccupiamo della pioggia, e andiamo a clickare sui siti meteo che la prevedono, sono nati falsi siti "meteo" che prevedono pioggia SEMPRE. Quando non piove o sono burrasche o inondazioni o siccità estrema.

AdSense ha le sue responsabilità in questo.
Se uno ha un profitto basato sul numero dei click che ha il suo sito/pagina, può decidere di aumentare le visite dicendo puttanate clamorose.
Ci guadagna anche bene.
Per dire, CatenaUmana con la storia (inventata) delle due cooperanti in Siria che avevano fatto sesso consensuale con i loro rapitori, ci ha tirato su 2.000/3.000 euro al giorno per qualche giorno.

Ma in definitiva gli imbecilli non sono questi.
Anzi, questi a me sembrano anche troppo furbi.
Gli imbecilli sono quelli che a queste cose ci credono.
Che le ripetono.
Che le condividono.
Che pensano che siano assolutamente vere senza preoccuparsi minimamente di controllare.
Che permettono a queste idiozie di condizionare le loro opinioni.
Il guaio è che queste opinioni poi a loro volta condizionano la società.
Il "sen. Ciregna", per dire, ha portato più voti al M5S di due tappe del tour di Grillo. La bufala dei 1.500 al mese agli immigrati ha fatto lo stesso con la Lega.
Non è un problema di schieramenti politici. Una persona è tenuta a scegliere il partito che preferisce sulla base delle informazioni che ha.
Ha ancora senso parlare di "libertà di scelta" quando tale scelta viene fatta sulla base di informazioni FALSE?

Ma questi sono solo due esempi, e forse nemmeno i più scandalosi.
L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni.
Il colmo per me è stato quando ho sentito con le mie orecchie una persona di 40 anni che non voleva farsi il vaccino contro la meningite (da queste parti ci sono stati alcuni casi, fra cui un suo amico) perché non voleva "rischiare l'autismo".
Già quelle sono teorie decisamente farlocche: eppure c'è gente così imbecille che non solo non si preoccupa di verificarle, ma le accetta senza nemmeno capirle e le usa in ogni situazione.

Vabbe': cazzi suoi, si potrebbe dire.
Invece no.
Io appena ho sentito la storia ho salutato e mi sono allontanato immediatamente. Ma come lui rischia il contagio per via del suo amico, io ho rischiato la meningite per colpa sua. Lo stesso accade a tutti quelli che lo frequentano, o che ci lavorano insieme.


Ma siamo davvero così sicuri che Umberto Eco, anche nella sua interpretazione peggiore, abbia poi così torto?

effeviemme
Inviato: 13/6/2015 21:45  Aggiornato: 13/6/2015 21:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/6/2006
Da:
Inviati: 698
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pispax cit.:

Ma siamo davvero così sicuri che Umberto Eco, anche nella sua interpretazione peggiore, abbia poi così torto?

------------------------------------------------------------

In linea generale mi sembra che Eco abbia visto nei social media gli stessi lati critici che spesso
trovo esposti anche qui su L.C., per cui non è forse il caso di "demonizzarlo" su questo.
(ma forse si, un pochino, sulla fiducia nei giornalisti che possano dedicare almeno due pagine ad
indagare seriamente sull'attendibilità delle info sul web...ed un altro pochino sul "rispetto" al diritto
di parola anche fuori dal bar senza essere in possesso del premio Nobel)

Che invece si può, e da "indagatori" di complotti (pratici di "complotti" quanto lui di "cultura giornalistica")
si "deve", è il contestargli la "leggerezza" con cui ha classificato l'11/9 partecipando alla pubblicazione
di quel libro di appoggio alla versione ufficiale;
che mi sembra il motivo della lettera aperta di Massimo.

... comunque dubito che le sue plurime lauree honoris causa gli saranno "d'aiuto" a rivedere la sua posizione sull'11/9.

imho

ciao

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
Aironeblu
Inviato: 13/6/2015 22:18  Aggiornato: 13/6/2015 22:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Ciao @Giano,

Citazione:
Differenze? Il calcio non rappresenta tutti gli sport, così come Twitter non rappresenta i social media.


Ma quando viene detto che
"oggi lo sport ha perso il suo spirito originario e si è trasformato in un mega-business pilotato da puri interessi commerciali, guarda ad esempio nel mondo del calcio quanti soldi e quanta corruzione girano...."
Allora diventa una forzatura voler limitare le considerazioni espresse al solo sport del calcio.

Non voglio impegolarmi sulle interpretazioni, ma continuo a ritenere che le parole di Eco non siano affatto state stravolte dai suoi amati giornalisti cartacei: nella sua conferenza, rispondendo alle domande, Eco parla di Internet, definendolo esplicitamente come "il problema", il "nemico". Poi, imbeccato da un interlocutore parla del "fenomeno Twitter" come esempio lampante di voce degli imbecilli, ma poteva indifferentemente parlare di facebook, di blog vari, o di siti di contro-informazione. Infatti salta continuamente nel suo discorso da un soggetto all'altro, da internet a Twitter, mettendo tutto nello stesso calderone. Anzi, con Twitter ha qualche indecisione di giudizio, dopo che si è mostrato così utile per organizzare rivoluzioni colorate. Ma con "Internet" non vi sono dubbi, è "il nemico".

A questo punto mi tocca precisare che ho messo "internet" tra parentesi prima di citare la sua frase, perchè la parola "internet" è stata l'ultima usata ("qualcuno ha detto che se ci fosse stato internet ai tempi di Hitler i campi di sterminio non sarebbero stati possibili": una pennellatina filo-semita non guasta mai) prima di proferire la sua dotta sentenza sul diritto di parlare per gli imbecilli.

E infatti da questi 10 min di dibattito con gli studenti il discorso che emerge è chiarissimo:
Per Umberto Eco gli "imbecilli" non devono avere diritto di parola e devono essere "messi a tacere". Diffondere le notizie, le opinioni e l'informazione spetta a gente come lui, e ai suoi colleghi del Ministero della Verità.
Pensa un po' cosa succederebbe se la gente smettesse di seguire fiduciosa le opinioni preconfezionate dall'autorità e iniziasse a farsene di proprie, e se addirittura pretendesse di condividerle con altra gente!
Inconcepibile!

Aironeblu
Inviato: 13/6/2015 22:38  Aggiornato: 13/6/2015 22:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Pispax

Citazione:
Ma in definitiva gli imbecilli non sono questi. Anzi, questi a me sembrano anche troppo furbi. Gli imbecilli sono quelli che a queste cose ci credono. Che le ripetono. Che le condividono. Che pensano che siano assolutamente vere senza preoccuparsi minimamente di controllare. Che permettono a queste idiozie di condizionare le loro opinioni. Il guaio è che queste opinioni poi a loro volta condizionano la società.


Vuoi forse negare anche tu come Eco agli imbecilli il diritto alla parola?
Non vedo perchè un imbecillità detta da Eco deve essere migliore di un'imnecillità detta dallo "scemo del villaggio", per usare le sue parole. Anzi, le imbecillità dette da Eco in questa intervista, o scritte da Eco nel libro sulla "cospirazione impossibile" sono molto più dannose, perchè proferite con autorità.
E dove è finita la favoletta della democrazia, della libertà e dell'eguaglianza dei diritti? Chi sarà a selezionare gli aventi diritto alla parola da chi deve essere messo a tacere?

Pispax
Inviato: 14/6/2015 1:07  Aggiornato: 14/6/2015 1:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aironeblu


Citazione:
Non voglio impegolarmi sulle interpretazioni, ma continuo a ritenere che le parole di Eco non siano affatto state stravolte dai suoi amati giornalisti cartacei: nella sua conferenza, rispondendo alle domande, Eco parla di Internet, definendolo esplicitamente come "il problema", il "nemico". Poi, imbeccato da un interlocutore parla del "fenomeno Twitter" come esempio lampante di voce degli imbecilli, ma poteva indifferentemente parlare di facebook, di blog vari, o di siti di contro-informazione. Infatti salta continuamente nel suo discorso da un soggetto all'altro, da internet a Twitter, mettendo tutto nello stesso calderone. Anzi, con Twitter ha qualche indecisione di giudizio, dopo che si è mostrato così utile per organizzare rivoluzioni colorate. Ma con "Internet" non vi sono dubbi, è "il nemico".

Minchia, TU SI che hai capito tutto!

Ma pare ti sia sfuggito un "particolare": Eco non dice MAI che internet è "il nemico".
La cosa che invece dice espressamente è che internet è il nemico DEI GIORNALI.
Più esattamente, parlando dei giornali, dice di aver fatto la proposta di dedicare due pagine dei giornali all'analisi critica dei siti, perché "se il LORO nemico è la rete, invece di continuare di fare il giornale perdendo copie - o imitando la rete - battano la rete su quel punto lì"

Preciso e puntuale, no?
Hai davvero dimostrato di aver capito di cosa parli. O meglio, hai dimostrato di non aver capito un tubo del discorso che stai COMUNQUE commentando con così tanta "sicurezza".
Sicurezza di cosa, poi, è da capire.



Citazione:
A questo punto mi tocca precisare che ho messo "internet" tra parentesi prima di citare la sua frase, perchè la parola "internet" è stata l'ultima usata ("qualcuno ha detto che se ci fosse stato internet ai tempi di Hitler i campi di sterminio non sarebbero stati possibili": una pennellatina filo-semita non guasta mai) prima di proferire la sua dotta sentenza sul diritto di parlare per gli imbecilli.

Curioso.
Prima parla della Cina.
Poi parla della Turchia e di Erdogan. Evidenziando come Twitter abbia generato un "movimento di opinioni" al di fuori dei canali ufficiali.
Da nessuna parte nomina le "rivoluzioni colorate", btw.
POI ha fatto l'ipotesi che tu citi PER META' (*), dicendo che "qualcuno ha detto che se ci fosse stato internet ai tempi di Hitler i campi di sterminio non sarebbero stati possibili", aggiungendo però anche la parte che tu ometti: perché la notizia si sarebbe diffusa viralmente".
Di tutta una risposta su Twitter che vuole analizzarne gli svantaggi e i vantaggi, te L'UNICA cosa che hai capito nella parte dei vantaggi è che quello è un discorso "filo-semita".
Fantastico no?




Citazione:
E infatti da questi 10 min di dibattito con gli studenti il discorso che emerge è chiarissimo:
Per Umberto Eco gli "imbecilli" non devono avere diritto di parola e devono essere "messi a tacere".

A me non risulta che Eco abbia detto che gli imbecilli su internet debbano essere "messi a tacere".
Quello che a me risulta invece che abbia detto "sono della gente che di solito VENIVA MESSA A TACERE dai compagni [ quando erano al bar ] - usando un'espressione dialettale di cui l'unica cosa che è capito è "stupid" - e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel".
MA continua subito: "e ecco il filtraggio: uno non sa se sta parlando con un Premio Nobel o..."

Cioè, fantastico: te riporti tre affermazioni di Umberto Eco E LE SBAGLI TUTTE E TRE.
Sulla base della TUA interpretazione errata non provi nemmeno un briciolo di vergogna a tirare fuori comunque un'arrogante conclusione.
Che per forza di cose è sbagliata anche quella.

Sai, ti capisco.
Capisco il tuo timore all'ipotesi che qualcuno possa "mettere a tacere" gli "imbecilli".

Perché te di sicuro non sei il primo. Ma sei sicuramente fra i primi dieci.




------------------------------------------------



(*) Questo mi fa tornare in mente una cosa.
Ho distrattamente dato un'occhiata l'altro giorno a un thread sul Moon Hoax. Ho assistito a uno scambio piuttosto duro fra Redazione e Red_Knight a proposito della disinformazione.
A me del Moon Hoax non frega proprio un'emerita cippa.
Però al tema della disinformazione ci tengo.
Avevo buttato giù due righe per commentare la cosa, ma non mi piacciono. Sono troppo generiche.
Ci metterò mano in settimana. Non credo che a qualcuno interessi qualcosa di quello che faccio io, ma mi sembrava corretto avvertire.

Parsifal79
Inviato: 14/6/2015 2:09  Aggiornato: 14/6/2015 2:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
pro-vaxxers Pispax: L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/04/il-morbillo-e-in-aumento-perche-si-vaccina-meno/1744212/

Il morbillo è in aumento perché si vaccina meno?

di Roberto Gava | 4 giugno 2015


In questi ultimi mesi capita molto spesso di leggere articoli scientifici e divulgativi allarmanti sulla pericolosità della malattia morbillosa e sul rischio che si diffonda estesamente a causa di molti genitori che si rifiutano di vaccinare i loro piccoli per timore dei danni vaccino-correlati. Ultimamente, poi, è entrato in scena anche il Prof. Garattini con un articolo in una Rivista divulgativa (1) in cui sembra aver fatto affermazioni insolite per un illustre farmacologo.

Ricordo che il vaccino del morbillo già da più di una decina d’anni non può più essere somministrato isolatamente, perché in commercio è disponibile solo il vaccino trivalente Mpr (contro Morbillo-Parotite-Rosolia) che normalmente venga inoculato a 13-15 mesi di vita e proposto nuovamente con un richiamo a 5-6 anni d’età.

Il vaccino Mpr non è obbligatorio, ma è fortemente raccomandato dal Ministero della Salute e dai Servizi vaccinali territoriali e si profondono molte energie per pressare i genitori che non vogliono vaccinare i loro figli affinché cambino parere.

I dati europei disponibili fino a pochi mesi fa indicherebbero che il morbillo, che doveva essere eradicato nel 2015 dall’Europa, sta invece tornando in auge dato che:
– tra il 1997 e il 2009 c’era stato un calo del 96,5%, ma
– tra il 2009 e il 2011 c’è stato un aumento del 455% (da 7.000 casi europei a 27.000).

Questi dati sono comparsi sul sito dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) con l’occasione della Settimana europea dell’immunizzazione 22-27 aprile 2013: l’Oms attribuisce tale aumento della malattia ad un rallentamento sul fronte delle vaccinazioni, peccato però che la copertura vaccinale europea, sempre secondo il medesimo sito, sia rimasta costante o addirittura salita dal 93% (anno 2010) al 94% (anno 2011).

Però, nel marzo/aprile 2015 le pagine suddette sono state ritirate e al loro posto sono state inserite altre che riportano dati molto diversi, perché è scomparsa la bassa numerosità di casi prima segnalati dal 1997 al 2009:



Vediamo però cosa dice l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) i cui recenti dati (marzo 2015) sono riassunti nella tabella seguente:



Prima di tutto prendiamo atto che pare che tutto il mondo sia paese, perché avviene anche in Europa quello che da sempre accade in Italia: la numerosità dei casi di morbillo varia con il variare dell’Agenzia che li registra e qui pare che l’Oms sia molto più pessimista (o forse più allarmista?), perché afferma che negli ultimi anni i casi di morbillo sono circa il doppio di quelli registrati dai Cdc europei.

La tabella 2 ci illustra anche che i casi di morbillo stanno di nuovo calando in Europa (ma questo, anche se con cifre diverse, era un dato espresso anche dall’Oms) e nonostante la copertura vaccinale sia europea sia dei singoli Paesi sia rimasta praticamente invariata (ad eccezione dell’Italia in cui è calata del 2%).

Mi domando: perché allora l’Oms manda periodicamente comunicati allarmanti di aumento dei casi di morbillo?

La tabella 2 ci evidenzia inoltre che ci sono Paesi come l’Austria che hanno una bassa copertura vaccinale senza però avere alcuna epidemia di morbillo, dato che negli ultimi 4 anni ha registrato da 19 a 112 casi di morbillo/anno con una media annua di 8,75 casi di morbillo/milione di persone, frequenza che risulta inferiore a quella della Germania, che ha una media annua di 12,22 casi di morbillo/milione di persone, pur avendo una copertura vaccinale nettamente superiore (97% contro 76%).

Allora non è la copertura vaccinale che ci protegge dal morbillo e non è assolutamente vero che se essa scende sotto il 95%, come ci dicono, torneranno le epidemie di una volta!

A conferma di questo rilievo ci sono i dati olandesi che, anche se l’Olanda ha sempre la stessa copertura vaccinale del 96%, riportano un’incidenza di morbillo molto variabile, passando da 0,6 casi/milione nel 2012 a ben 157,3 casi/milione nell’anno successivo (la variazione dei casi di morbillo è una caratteristica di questa patologia che si manifesta più facilmente ogni 4-5 anni) (2).

Pure l’Italia si trova in una situazione simile perché, come è evidenziato dalla stessa tabella, i casi di morbillo per milione di abitanti variano indipendentemente dalla copertura vaccinale, che resta abbastanza costante.

Quindi, parrebbe che la vaccinazione antimorbillosa non sia molto utile ed efficace nei Paesi industrializzati, mentre è sicuramente efficace nel Terzo Mondo dove la povertà, la mancanza di igiene e l’ignoranza facilitano la diffusione di ogni malattia, morbillo compreso.

Infatti, se analizziamo i dati di un Meeting dell’Oms (Who Strategic Advisory Group of Experts) del 7 novembre 2012, vediamo che (slide 5), mentre nel 1980 nel mondo sono stati riportati poco più di 4 milioni di casi di morbillo e c’era una copertura vaccinale bassissima (circa il 12%), dal 1995 in poi (specie dopo il 2005) i casi mondiali di morbillo sono scesi a circa mezzo milione, molto probabilmente grazie alla copertura vaccinale che è salita avvicinandosi all’80%. Pertanto, dato che il maggior numero di casi di morbillo si registra nei Paesi poveri, la vaccinazione di quei bambini è veramente un atto sanitario e umanitario importante e raccomandabile.

Infatti, verosimilmente grazie alla vaccinazione, la mortalità mondiale per morbillo è scesa da circa 535.300 casi nel 2000 a 139.300 casi nel 2010 (3).

Queste però sono statistiche mondiali, perché tra i Paesi industrializzati il morbillo spaventa molto meno e i casi mortali sono eccezionali.

Perché allora si continua a stressare la nostra popolazione, che vive in condizioni igieniche, sanitarie e culturali molto diverse dai paesi Poveri, con una intensa e allarmista propaganda pro-vaccinale e non ci si sforza di essere obiettivi?

Un ultimo esempio clamoroso

In un libretto diffuso gratuitamente alle famiglie nel 2007-2008 e curato dalla Commissione Vaccinazioni della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) si legge: “Purtroppo il morbillo è una malattia temibile che frequentemente causa complicazioni e qualche volta la morte. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si verificano nel mondo 45 milioni di casi di morbillo, responsabili di almeno un milione di morti” (4).

Queste affermazioni spaventano e inducono a vaccinare, ma perché vengono diffuse notizie così false? Il libretto era rivolto alla popolazione italiana e non a quella africana e per di più comunica che nel mondo c’erano circa 45 milioni di casi di morbillo negli anni subito precedenti al 2007, mentre in realtà erano solo l’1% di quel numero (forse sono stati fatti passare per attuali i dati di 60-70 anni fa?) e la mortalità non era certo di un milione di morti e cioè di 1 caso ogni 45 bambini ammalati!

A pag. 2 della suddetta pubblicazione si chiarisce tutto perché si legge (in corpo piccolo): “Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al supporto [economico] di Baxter BioScence, Berna Biotech, GlaxoSmithKline, Novartis, Sanofi Aventis Pasteur, Wyeth”, che sono note Case Farmaceutiche produttrici di vaccini pediatrici!

Note

1) Garattini S. No al vaccino? E ritorna il morbillo. BenEssere 1 giugno 2015, pag. 51.
2) Cfr. figura 2 del seguente PDF che riassume i dati ECDC del 2015: http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/Measles-rubella-monitoring-first-quarter-2015.pdf
3) Simons E et al. Assessment of the 2010 global measles mortality reduction goal: results from a model of surveillance data. Lancet 2012; 379 (9832): 2173-8.
9) Commissione Vaccinazioni della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica. Conoscere i vaccini. Pacini Editore, 2007, pag. 21.

Citazione:
pro-vaxxers Pispax: L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni.

Gli imbecilli sono quelli che a queste cose ci credono. Che le ripetono. Che le condividono. Che pensano che siano assolutamente vere senza preoccuparsi minimamente di controllare. Che permettono a queste idiozie di condizionare le loro opinioni. Il guaio è che queste opinioni poi a loro volta condizionano la società.


.... appunto!

Giano
Inviato: 14/6/2015 3:34  Aggiornato: 14/6/2015 3:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pispax Citazione:
Eppure a mio avviso le parole di Eco riportate nella "lettera aperta" che stiamo discutendo funzionano molto bene. Nel senso che in definitiva non ha troppa importanza che ne sia stato fuorviato il senso: anche se il senso fosse stato quello, rimane comunque un senso largamente condivisibile.

Ciao Pispax, sostituisco il tuo "largamente condivisibile" con un "in parte condivisibile".
Non condivido ad esempio le preoccupazioni che a mio giudizio sono eccessive. Gli imbecilli ci sono sui social come dappertutto e gli imbecilli fanno opinione sugli imbecilli. E non condivido neanche il forte pessimismo sul futuro dei social network, agli imbecilli piacciono, hanno un futuro.

Più che altro mi interessava sottolineare come la fiducia di Eco nei giornali e nell' informazione più tradizionale sia stata tradita proprio in questa occasione in cui i giornali venivano presi come esempio.
In una stanzetta di un ateneo si è detto "Twitter", un agenzia di stampa ha riportato "social media", il Corriere ha scritto "web". Non mi preoccupa il caso particolare di Eco, che ha generato in rete un dibattito non proprio imperdibile, quanto l' idea che questo modo di distorcere, modificare le notizie, nel caso di Eco addirittura un virgolettato, possa essere un' abitudine piuttosto che un incidente. Questo mi preoccupa di più dell' imbecille che sproloquia sui social network e dell' imbecille che viene circuito su internet.

Giano
Inviato: 14/6/2015 3:37  Aggiornato: 14/6/2015 3:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aironeblu Citazione:
Poi, imbeccato da un interlocutore parla del "fenomeno Twitter" come esempio lampante di voce degli imbecilli, ma poteva indifferentemente parlare di facebook, di blog vari, o di siti di contro-informazione. Infatti salta continuamente nel suo discorso da un soggetto all'altro, da internet a Twitter, mettendo tutto nello stesso calderone.

Non mi sembra che metta tutto nello stesso calderone. Distingue tra i social network, Twitter in particolare, per cui mostra disprezzo e profetizza un futuro come universalmente riconosciuta fonte inattendibile, e internet, dando per scontato il suo utilizzo a livello scolastico e "addirittura" suggerendo ai professori un sistema di lavoro.

Citazione:
Per Umberto Eco gli "imbecilli" non devono avere diritto di parola e devono essere "messi a tacere". Diffondere le notizie, le opinioni e l'informazione spetta a gente come lui, e ai suoi colleghi del Ministero della Verità.

No dai, non è così drastico, semplicemente profetizza una autocombustione di Twitter.

Redazione
Inviato: 14/6/2015 8:52  Aggiornato: 14/6/2015 9:07
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
PISPAX: Ho letto il tuo intervento, e una volta tanto sono d'accordo con te.

Manca però un aspetto importante alla tua analisi (e a quella di Eco): è vero che la disinformatzja dilaga, ma è anche vero che questo ti obbliga a sviluppare uno spirito critico INDIVIDUALE.

In altre parole, non tutto il male viene per nuocere. Quello che avviene quotidianamente su LC (e su altri siti simili) è proprio quel lavorio incessante che ti porta alla verifica e al confronto delle fonti, sviluppando in maniera trasversale lo spirito critico.

La vera domanda che Eco dovrebbe quindi porsi è la seguente: vogliamo davvero che TUTTA l'umanità impari a pensare? (Dopo aver fatto un lungo e doveroso tirocinio, ovviamente).

***

Ora correggo l'articolo in ragione delle discrepanze segnalate sulle sue dichiarazioni.

redribbon
Inviato: 14/6/2015 9:35  Aggiornato: 14/6/2015 9:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Autore: Sertes
ESEMPIO PERFETTO: Noam Chomsky è un negazionista del 9/11 !


Molti anni fa appoggiava, almeno a parole, il movimento per la ricerca della verità sull'11 settembre,
poi ha iniziato a fare una serie di affermazioni strane sull'11 settembre,
per esempio (dal link che hai postato) che ci sono prove schiaccianti che l'amministrazione Bush non è coinvolta.
Ora, anche solo sul piano logico e prescindendo da ogni altra considerazione,
come si faccia a parlare di prove schiaccianti di innocenza quando non è contestato un fatto specifico tipo "Tizio e Caio si trovavano in quel posto a quell'ora..."
ma si sospetta la complicità politica,
non lo capisco.

Altra affermazione strana di Chomsky è quando sostiene che insistere sull'11 sttembre toglie energie e distrae dal concentrarsi sui crimini di Stato (“that draws energy away from activism to oppose shocking crimes of state.”)
Quale crimine di Stato più grande può esserci dell'uccidersi 3000 persone + soccorritori-abitanti ammalati e morti con gravi sofferenza nel corso degli anni (David Miller che Massimo ha inserito in fondo al suo doc. sta ancora parlando)?

Ad ogni modo Chomsky è un intellettuale eccezionale,
sarebbe bene che qualcuno a lui vicino gli consigliasse e facesse vedere il documentario, assolutamente ECCELLENTE, che avete fatto sull'11 settembre,
da intelligente quale è può essere che, guardandolo con calma e con attenzione, riconsideri la propria posizione.

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
Pispax
Inviato: 14/6/2015 10:48  Aggiornato: 14/6/2015 11:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Parsifal79, chapeau.

Te forse non potevi saperlo, ma quando parlavo degli anti-vaxxers pensavo proprio a gente come Gava. Ma anche Montinari, o siti come MedNat e COMILVA.

Quindi sai, che tu mi porti un articolo di Gava, che del "movimento" antivaccinista italiano è uno dei guru più importanti, per sostenere la tua tesi, mi fa un po' sorridere.
E' come se io criticassi Salvini per il suo atteggiamento infame nei confronti degli extra-comunitari e tu volessi "confutarmi" riportando un'intervista di Salvini che dice che i negher ci ammazzeranno tutti con la scabbia.
Sai com'è.

A proposito, leggendo quell'articolo ho trovato almeno tre contraddizioni di rilievo.
Una te la dico io, perché è importante. Le altre due secondo me dovresti provare a trovarle da solo. Prendilo come un allenamento intellettuale.
Perché sai, se sei scettico solo ed esclusivamente sulle cose di cui GIA' non sei convinto, possiamo dire entrambi che... come dire... non sei scettico al tuo meglio.


Ma questo è il punto che dicevo:


Citazione:
Quindi, parrebbe che la vaccinazione antimorbillosa non sia molto utile ed efficace nei Paesi industrializzati, mentre è sicuramente efficace nel Terzo Mondo dove la povertà, la mancanza di igiene e l’ignoranza facilitano la diffusione di ogni malattia, morbillo compreso.

...

Infatti, verosimilmente grazie alla vaccinazione, la mortalità mondiale per morbillo è scesa da circa 535.300 casi nel 2000 a 139.300 casi nel 2010 (3).

Queste però sono statistiche mondiali, perché tra i Paesi industrializzati il morbillo spaventa molto meno e i casi mortali sono eccezionali.

Perché allora si continua a stressare la nostra popolazione, che vive in condizioni igieniche, sanitarie e culturali molto diverse dai paesi Poveri, con una intensa e allarmista propaganda pro-vaccinale e non ci si sforza di essere obiettivi?

Non so da quanto tempo tu non guardi un notiziario o legga un giornale, e neanche Gava, ma forse è bene ricordare che da parecchi anni oramai il famoso "Terzo Mondo" si sta decisamente trasferendo qui.
L'ondata migratoria è enorme, è iniziata molti anni fa e pare essere inarrestabile.

Il vaccino fornisce due tipi di protezioni. Quella diretta, per cui chi si è vaccinato non si ammala. E quella indiretta, per cui anche i bambini non vaccinati non prendono certe malattie perché vivono in un ambiente già immune. Sono troppo pochi per avere occasioni di contagio.

Adesso la parte percentuale di bimbi e adulti che 1) non sono immuni e 2) fino al giorno prima viveva in condizione igienico-sanitarie disastrose e 3) è destinata ancora per un periodo più o meno lungo a vivere in condizioni igienico-sanitarie pessime, in alloggi estremamente precari, sovraffollati e transitori, sta aumentando di brutto.

L'argomento delle "ottime condizioni igienico sanitarie" è più che mai farlocco.
In alcuni casi aiuta, o ha aiutato, come il vaiolo. In altri casi è molto meno influente.
Però come argomento a favore delle tesi antivacciniste perde immediatamente e completamente importanza a fronte degli eventi di questo periodo.

Prova, per assurdo, a immaginare l'Europa prospettata da gente come Gava. Dove le persone vaccinate sono pochissime, perché tanto abbiamo lo scudo delle "ottime condizioni igienico-sanitarie" che ci protegge.
Adesso mettici dentro una cifra ridicola di migranti. Ridicola rispetto alla realtà, intendo. Facciamo solo un diecimila profughi dall'Africa, di cui l'1% (cioè un centinaio appena) si porta dietro un focolaio di malattia.
Come succede sempre una piccola parte resterà qui e tutti gli altri si dissemineranno per l'Europa.
Dove, è bene ricordare, la percentuale delle persone vaccinate è molto bassa. Tutti gli altri hanno seguito le indicazioni di gente come Gava.

Trai le conclusioni per conto tuo.

Pispax
Inviato: 14/6/2015 11:13  Aggiornato: 14/6/2015 11:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Redazione

Citazione:
PISPAX: Ho letto il tuo intervento, e una volta tanto sono d'accordo con te

Perbacco. Champagne!




Citazione:
Manca però un aspetto importante alla tua analisi (e a quella di Eco): è vero che la disinformatzja dilaga, ma è anche vero che questo ti obbliga a sviluppare uno spirito critico INDIVIDUALE.

Be', a me non pare che manchi.
Eco propone due canali educativi per svilupparla. Per i bambini vorrebbe che questo tipo di analisi critica fosse non tanto materia, ma metodo di insegnamento anche nelle scuole. Robe tipo "copiate da almeno 10 siti diversi" (ma il concetto è più articolato. Il punto non è copiare quanto confrontare).
Per gli adulti propone che i giornali dedichino due pagine a questo argomento, cioè l'analisi critica dei siti. Successivamente "incolpa" i giornali di essere anche loro troppo creduloni nei confronti di internet, moltiplicando il fenomeno dell'imbecillità, e gli dice di farsi "un'equipe".



Citazione:
In altre parole, non tutto il male viene per nuocere. Quello che avviene quotidianamente su LC (e su altri siti simili) è proprio quel lavorio incessante che ti porta alla verifica e al confronto delle fonti, sviluppando in maniera trasversale lo spirito critico.

La vera domanda che Eco dovrebbe quindi porsi è la seguente: vogliamo davvero che TUTTA l'umanità impari a pensare? (Dopo aver fatto un lungo e doveroso tirocinio, ovviamente).

La mia posizione a questo proposito è nota.
Se in astratto TUTTA l'umanità imparasse a "pensare" (credo nel senso di "pensare con la propria testa", ma correggimi se sbaglio. Non credo, eh), a mio avviso i danni più grossi li subirebbe la cd. "controinformazione".

Quello che vedo adesso è che il canale "contro-informativo" in genere, e per la stragrandissima maggioranza, non si sforza per niente di dare informazioni MIGLIORI. Secondo me tutti quanti hanno preso il "contro" troppo alla lettera: e infatti utilizzano esattamente le stesse tecniche che vengono imputate ai "media tradizionali", solo che le indirizzano in direzioni diverse.
Anzi, a voler essere onesti tocca dire che, almeno finora, la "contro-informazione" ha cercato di compensare la minor capacità di fuoco (cioè la minore diffusione fra le masse) sparando bombe sempre più grosse.

In questo Mondo Ideale dove tutti pensano con la propria testa a mio avviso la gente fuggirebbe dai media tradizionali cercando scampo su internet.
Poi scoprirebbe con orrore che le "contro-informazioni" che troppo spesso fornisce internet sono addirittura peggio di quelle di prima.
Ma questo per fortuna non vale per tutti. La pressione evolutiva farebbe scomparire i siti farlocchi e premierebbe i siti che forniscono informazioni che non solo siano attendibili, ma che siano PIU' attendibili di quelle dei media tradizionali.
A sua volta questa competizione dovrebbe spingere giornali e tv a fare approfondimenti migliori.
E finalmente avremmo una competizione informativa basata sulla qualità delle informazioni, e non sulla quantità di frastuono.

Come si collocherebbe LC in questo fantomatico "Mondo Ideale"?
Ah be'. Questo puoi deciderlo soltanto tu. Non farò ulteriori teasers a questo riguardo.

Heisenberg
Inviato: 14/6/2015 11:20  Aggiornato: 14/6/2015 11:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/10/2014
Da:
Inviati: 336
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
L'articolo di Gava sul vaccino contro il morbillo riportato sul suo blog del Fatto è un ottimo esempio del fenomeno denominato "cherry picking". Occhio, quindi, a prendere per oro colato i dati riportati, visto che sono pesantemente estratti dal contesto in cui vengono presentati.

Esempio: il dato dell'Olanda, presentato in tal modo, è fuorviante, poiché la maggiore incidenza del morbillo non è diffusa in tutta il paese in maniera uniforme, ma è concentrata in una zona a bassa copertura vaccinale.

Se non si tiene conto di ciò si rischia di discutere sul nulla.

Redazione
Inviato: 14/6/2015 11:22  Aggiornato: 14/6/2015 11:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
propone che i giornali dedichino due pagine a questo argomento, cioè l'analisi critica dei siti.
Sempre nella logica top-down, comunque. Eco attribuisce ai giornali (cioè ai media istituzionali) di "giudicare" l'informazione altrui. Della serie "chiedi all'oste chi ha il vino migliore".

Citazione:
Ma questo per fortuna non vale per tutti. La pressione evolutiva farebbe scomparire i siti farlocchi e premierebbe i siti che forniscono informazioni che non solo siano attendibili, ma che siano PIU' attendibili di quelle dei media tradizionali.
Una sorta di darwinismo informatico, insomma.

Citazione:
Come si collocherebbe LC in questo fantomatico "Mondo Ideale"?
Io sono sempre stato in prima linea nel combattere il complottismo "da un tot al chilo". Dalla menata sulla Costa Concordia fino al volo Germanwings, io mi oppongo sempre a ipotesi di complotto che non siano sostentate da fatti tangibili.

Parsifal79
Inviato: 14/6/2015 11:48  Aggiornato: 14/6/2015 11:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Pispax: Trai le conclusioni per conto tuo.


la mia conclusione è che hai scritto una cazzata:

Citazione:
L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni


confermi?

Citazione:
Non so da quanto tempo tu non guardi un notiziario o legga un giornale, e neanche Gava, ma forse è bene ricordare che da parecchi anni oramai il famoso "Terzo Mondo" si sta decisamente trasferendo qui. L'ondata migratoria è enorme, è iniziata molti anni fa e pare essere inarrestabile.


evidentemente l' "ondata" porta sfiga al virus del morbillo, dato che i casi nel 2011 erano 32.033 e nel 2014 sono diventati 3.616 ( - 89%)

Pyter
Inviato: 14/6/2015 11:53  Aggiornato: 14/6/2015 11:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
NOTA: Questa lettera è stata modificata dopo che alcuni utenti hanno rilevato l'inesattezza delle affermazioni di Eco riportate dall'Ansa.

E questi che secondo Eco dovrebbero confutare le opinioni degli imbecilli del web sono gli stessi che non riportano neanche bene le dichiarazioni di Eco.

E poi solo due pagine. I giornali dovrebbero usare due pagine per confutare le idiozie dei bar virtuali.
Quando solo su LC ci vogliono almeno cento pagine per confutare le idiozie scritte su due pagine di giornale.
Utopia.

Sul fatto poi che le chiacchiere da bar non siano pericolose per la collettività dopo almeno tre bicchieri non è esatto: altrimento appena uscito non ti farebbero l'etilometro.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Pispax
Inviato: 14/6/2015 11:54  Aggiornato: 14/6/2015 12:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Redazione

Citazione:
Sempre nella logica top-down, comunque. Eco attribuisce ai giornali (cioè ai media istituzionali) di "giudicare" l'informazione altrui. Della serie "chiedi all'oste chi ha il vino migliore".

Si, questa è sicuramente un'interpretazione possibile. E probabilmente è quello che avverrebbe.
Non voglio fare l'analisi critica del discorso di Eco, ma l'impressione che ho riportato io è che stia proponendo ai giornali di "ripagare" il web con la stessa moneta.
Ci sono centinaia di siti che fanno le pulci ai giornali denunciando distorsioni vere o false. Questo ha portato a una caduta complessiva di credibilità della stampa. A volte giustificata, altre volte no. Personalmente continuo a pensare che fra Libero e Il Corriere della Sera esistano ancora le sue porche differenze.
Quindi propone ai giornali di fare le pulci a internet.

A mio avviso tutto questo ha (avrebbe) due sbocchi possibili.
Il primo è che alla perdita di credibilità della stampa si sommi la perdita di credibilità della rete. Questo avviene se la "moneta" fosse esattamente la stessa, cioè mischiare cose vere a cose false, e indirizzare tutto quanto alla sistematica diffamazione.
Questo aumenterebbe il livello di frastuono.

Il secondo possibile è che questa critica si muova determinando dei criteri per cui alcuni siti sono da considerarsi attendibili e altri no.
La gente inizierebbe a saper selezionare. E la conseguenza di tutto ciò è che anche i giornali dovrebbero migliorare il proprio livello di attendibilità. A quel punto sarebbero indifesi di fronte a critiche del tipo "Ok, mi hai detto di diffidare di siti che si comportano in questo modo. Ma perché tu allora ieri hai scritto questo articolo proprio nel modo che critichi?"
E questo, almeno in teoria, dovrebbe aumentare la qualità complessiva sia dei lettori che degli autori, ovunque siano collocati.

Essendo il mondo quello che è, prevedo che il primo caso sia più probabile del secondo.



Citazione:
Io sono sempre stato in prima linea nel combattere il complottismo "da un tot al chilo". Dalla menata sulla Costa Concordia fino al volo Germanwings, io mi oppongo sempre a ipotesi di complotto che non siano sostentate da fatti tangibili.

Questo è assolutamente vero, e sarebbe parecchio ingeneroso non riconoscerlo.
Ho citato LC solo perché era compreso nel quote.
Resta il fatto che, indipendentemente da questa tua volontà, anche negli articoli di questo sito spesso capitano degli "scivoloni" piuttosto grossi fra l'informazione e la disinformazione.
In alcuni argomenti più che in altri. Uno di quelli dove succede più spesso è la questione del Moon Hoax. Non è l'unica, ma è quella che preferisco affrontare per spiegare il concetto proprio perché è un tema che mi è del tutto indifferente, quindi non corro rischi che le mie opinioni siano influenzate da pregiudizi o valori.

In definitiva non ha importanza che questi "scivoloni" siano dovuti a malafede o buonafede. Prendo tranquillamente per scontata la buonafede.
Resta il fatto che però ci sono.

Adesso non sono pronto a parlarne, e sinceramente mi dispiace per questa cosa che sembra un cazzo di trailer.
Ma ci vuole parecchio tempo per rimettere insieme le informazioni in modo decente, e oltre al resto ho già 4 lavatrici che mi attendono.
Non posso trovare ulteriori scuse per rimandarle. Altrimenti domani vado a lavorare in mutande.
Letteralmente.

Nomit
Inviato: 14/6/2015 11:55  Aggiornato: 14/6/2015 11:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/1/2011
Da:
Inviati: 1549
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Si continua a parlare della "disinformazione di internet" come se fosse in qualche modo scollegata da quello che c'è fuori dal web. Non c'è alcuna differenza di credibilità tra internet, giornali, tv, familiari e conoscenti, sono tutti devoti pallonari.

Pispax
Inviato: 14/6/2015 12:13  Aggiornato: 14/6/2015 12:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Parsifal79

Citazione:
evidentemente l' "ondata" porta sfiga al virus del morbillo, dato che i casi nel 2011 erano 32.033 e nel 2014 sono diventati 3.616 ( - 89%)

Questo in realtà non c'entra un piffero con miei discorsi che hai riportato in quote. Non so se ci hai fatto caso, ma gli argomenti sono differenti.

Però bravo, sinceramente: hai già trovato la prima sciocchezza di quelle due che ti dicevo nei ragionamenti di Gava. Presenta una tabella e trae solo la considerazione che fa comodo a lui. Ignorando ogni realtà diversa che quei numeri evidenziano.
Sono certo che avrai altrettanta abilità a trovare anche la seconda.
(P.S. un grossissimo indizio te lo ha dato Heisemberg)

Nel frattempo, congratulazioni.

Parsifal79
Inviato: 14/6/2015 13:02  Aggiornato: 14/6/2015 13:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
il tuo silenzio, alla mia domanda, vale + di mille risposte.

Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 13:41  Aggiornato: 14/6/2015 14:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Pispax

Citazione:
Minchia, TU SI che hai capito tutto!

Cioè, fantastico: te riporti tre affermazioni di Umberto Eco E LE SBAGLI TUTTE E TRE.


Allora vediamo se dopo la tua lezione ho capito meglio:

Trovo che il sito Lugocomune sia uno dei piu' interessanti blog della rete perche' si basa su una discussione attiva e quasi sempre ben documentata tra la redazione e gli utenti, in una sinergia positiva che si traduce in una interessante analisi critica dell'informazione mediatica.

Purtroppo la mamma dei bischeri e' sempre incinta, e anche qui non mancano gli imbecilli a dare il loro quotidiano apporto di stupidita' e disinformazione, spesso in sintonia con il canale mainstream. Ad esempio l'utente @Pispax interviene sempre puntualmente a difesa dello status quo, suscitando infinite discussioni con gli utenti piu' intelligenti che purtroppo continuano a dargli retta perdendo il filo del thread per rispondere alle sue insulsaggini sesquipedali. Il fatto e' che non hanno capito una cosa fondamentale: se il loro problema e' che @Pispax e' un'idiota, la soluzione e' semplice: non gli diano piu' retta e sara' costretto a zittirsi da solo per evitare che l'Eco delle sue stupidagginivaganti nel vuoto rimbalzi su di lui.

Non interpretare male, secondo la semantica del Pis-pensiero non sto assolutamente dicendo che sei un idiota.

halastor
Inviato: 14/6/2015 14:21  Aggiornato: 14/6/2015 14:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/2/2015
Da:
Inviati: 172
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Eco è l'ennesimo uomo della cultura italiana che scopre l'acqua calda.
Meno male che è molto più bravo come scrittore...dovrebbe continuare in questo senso invece di....

ps: sono d'accordo col qualcuno di cui ho letto i commenti: nonostante abbia ribadito alcune ovvietà e abbia detto qualche "imprecisione"...non gli si possono dare tutti i torti.

halastor

[...]L'occhio al moto deluso il falso crede;
E 'l terrore a que' mostri accresce fede[...]
"Torquato Tasso - La Gerusalemme Liberata - Canto XX"
Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 14:41  Aggiornato: 14/6/2015 14:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Halastor

Citazione:
ps: sono d'accordo col qualcuno di cui ho letto i commenti: nonostante abbia ribadito alcune ovvietà e abbia detto qualche "imprecisione"...non gli si possono dare tutti i torti.


L'imbecillita' diffusa purtroppo sara' anche una verita' incontestabile, ma chi ci pensa a risolverla: il Sistema di governo che da 50 anni la alimenta con i suoi programmi culturali che spaziano tra l'isola dei famosi, il grande fratello? La triste realta' e' che al Sistema conviene avere dei cittadini imbecilli, facili da manipolare e fiduciosi nelle grandi verita' calate dall'alto dagli alti ranghi di cui Umberto Eco e' uno dei rappresentanti.

A Umberto Eco non interessa assolutaente un miglioramento culturale della popolazione italiana, la sola cosa che lo preoccupa e' che con la diffusione dell'informazione e delle opinioni internettiane non riuscira' piu' a vendere come prima, appoggiato dal sistema con cui collabora come minister veritatae, le pillole della sua saccenza.

Ripeto, al fratello Eco non interessa minimamente l'elevazione intellettiva della popolazione italiana, quanto piuttosto il mantenimento della sua condizione di sottomissione culturale. Traspare da ogni frase che dice.

Pispax
Inviato: 14/6/2015 14:41  Aggiornato: 14/6/2015 14:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Parsifal79

Citazione:
il tuo silenzio, alla mia domanda, vale + di mille risposte.

Non capisco.
Potresti spiegarmi dove sta il "silenzio"?


Tu hai detto che:
Citazione:
evidentemente l' "ondata" porta sfiga al virus del morbillo, dato che i casi nel 2011 erano 32.033 e nel 2014 sono diventati 3.616 ( - 89%)

Dalla tabella risulta che la percentuale di vaccinazioni rimane costante. Ovvero rimane costantemente molto alta. Questo significa che la campagna di vaccinazione ha successo.
Altre interpretazioni possibili?
Per averle devi cambiare i dati. Esattamente come fa Gava, che seleziona i dati che gli fanno più comodo dove gli fanno più comodo.
Te lo dice anche lui.

Solo gente come Gava (e a quanto pare, te) può prendere un dato del genere e dire che indica come le vaccinazioni non siano necessarie.


Discorso diverso vale sul fatto che "ottime condizioni igienico sanitarie" possano surrogare i vaccini.
In un ambiente stabile, FORSE.
In un ambiente esposto a contaminazioni dall'esterno, proprio no.


Sai, ho come l'impressione che i miei complimenti siano stati un po' prematuri.
Ti consiglierei di impegnare il tuo scetticismo un po' di più, su un orizzonte più ampio.

Pispax
Inviato: 14/6/2015 15:00  Aggiornato: 14/6/2015 15:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aironeblu

Citazione:
Purtroppo la mamma dei bischeri e' sempre incinta, e anche qui non mancano gli imbecilli a dare il loro quotidiano apporto di stupidita' e disinformazione, spesso in sintonia con il canale mainstream. Ad esempio l'utente @Pispax interviene sempre puntualmente a difesa dello status quo, suscitando infinite discussioni con gli utenti piu' intelligenti che purtroppo continuano a dargli retta perdendo il filo del thread per rispondere alle sue insulsaggini sesquipedali. Il fatto e' che non hanno capito una cosa fondamentale: se il loro problema e' che @Pispax e' un'idiota, la soluzione e' semplice: non gli diano piu' retta e sara' costretto a zittirsi da solo per evitare che l'Eco delle sue stupidagginivaganti nel vuoto rimbalzi su di lui.

Vediamo.
Tu hai fatto un intervento dove affermi perentoriamente che Umberto eco dice giallo.
Sulla base del giallo che dice Umberto Eco, tu tiri delle conclusioni in modo piuttosto supponente.

Io ho semplicemente fatto notare che Eco non dice giallo, ma dice BLU.
In OGNUNO dei tre riferimenti che te fai al discorso di Eco, dimostri ampiamente che non hai capito un tubo di quello che sta dicendo Eco. Ogni volta tu dici giallo, ma ogni volta lui sta dicendo una cosa differente.
In soli tre riferimenti al suo discorso, sei riuscito a mentire per tre volte.

A me francamente sfugge in che modo ristabilire la verità possa essere una "difesa dello status quo", o anche una delle mie " insulsaggini sesquipedali".
Tre interventi riportati da te, tre distorsioni sistematiche di quello che dice Eco.


Chiaro che poi non è che puoi dire che tu hai dato la versione giusta e io quella sbagliata.
C'è uno scomodissimo video a darti torto.
E quindi, incapace di dire anche solo una cosa banale tipo "scusate, avevo frainteso il suo intervento", continui a darti ragione da solo.

Siccome l'unica soluzione possibile per farlo senza "perdere la faccia" con te stesso è insultarmi, allora mi insulti.
Non mi offendo per questo. In realtà quello era l'unico sbocco che uno come te poteva avere per uscire da questa sgradevole situazione.


Sai, io non so se Umberto Eco prima o poi leggerà questo thread.
Ma sono convinto assolutamente che se prima o poi lo farà, fra una risata e l'altra tu gli darai, con questi interventi, AMPI spazi per definire meglio il concetto di "imbecille".



---------------------------------------------------------


Ciao piccino.
In altri tempi mi sarei baloccato con te come un gatto con un pulcino.
Ma l'età mi ha reso pietoso. Adesso provo solo un vago senso di compassione.
Ti offro volentieri un consiglio: cresci.

Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 15:17  Aggiornato: 14/6/2015 15:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
C'e' una cosa che mi stupisce in particolare nell'atteggiamento giustificativo di molti utenti per le dichiarazioni di Eco, atteggiamento che non puo' essere considerato altro che di riverenza verso la posizione di autoritas occupata dal cattedratico opinionista.

Quando Eco dice, testuale:

"legioni di imbecilli (...) adesso invece ha(nno) lo stesso diritto di parola di un premio Nobel e, ecco il filtraggio, uno non sa se sta parlando con un premio Nobel o...

Nessuno ha notato l'insulto di Eco alla nostra Costituzione, che garantisce uguali diritti per ogni cittadino, sia esso un imbecille spazzacamini o un imbecille laureato ad honoris causa?

Certo che ogni imbecille deve avere il diritto di parola di un premio nobel, altrimenti la dittatura deve gettare la maschera e non puo' piu' cammuffrsi da democrazia!
Se il premio nobel dice cose piu' intelligenti, conseguentemente ne sara' premiato e insignito dal suo colto auditorio, mentre l'imbecille suscitera' al massimo qualche rista di compassione, ma come cittadino italiano pretendo che chiunque nel mio paese abbia lo stesso diritto di opinione e di espressione.

Se poi Umberto Eco non distingue tra i discorsi di un premio nobel e quelli dello scemo del villaggio, merita la seconda categoria.

Sertes
Inviato: 14/6/2015 15:28  Aggiornato: 14/6/2015 15:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 15:37  Aggiornato: 14/6/2015 15:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Pispax

Citazione:
Siccome l'unica soluzione possibile per farlo senza "perdere la faccia" con te stesso è insultarmi, allora mi insulti.


Eppure ho anche precisato di non ritenerti un idiota... Ho semplicemente inserito altri termini nelle tue formule semantiche ed ecco il risultato: ti senti insultato.

Il principio di non contraddizione e' sempre una buona base per capire la bonta' di un'interpretazione... ma tu preferisci come sempre dileguarti tra un insulto velato e un'allsione fuorviante.
Non eri tu quello che amava il rasoio di Occam?




Citazione:
Chiaro che poi non è che puoi dire che tu hai dato la versione giusta e io quella sbagliata. C'è uno scomodissimo video a darti torto.


Comunque, visto che chiami in causa il VIDEO INCRIMINATO di Eco come metro di giudizio universale e definitivo, riporto alcune delle frasi che in 12 minuti (8 tolti quelli degli altri interlocutori) il nostro scrittore riesce a dire per esporre la sua Lectio:


" Ho cominciato a proporre che i giornali invece di raccontar tanti pettegolezzi ecc... dedichino due pagine ogni giorno all'analisi critica dei siti (Internet) Se il loro nemico e' la rete, invece di continuare a fare giornali perdendo copie, battano la rete su quel punto (...)"

"Il fenomeno Twitter (...) crea però da un lato un fenomeno anche positivo, pensiamo a cose che succedono in Cina o Erdogan in Turchia"

"(Internet) dà diritto di parola a legioni di imbecilli, i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società (...), e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un premio Nobel e, ecco il filtraggio, uno non sa se sta parlando con un premio Nobel o...

"Wikipedia ancora andiamo bene perche' c'e' un controllo..."

"Il dramma di internet diffuso e' la promozione dello scemo del villaggio a portatore di verita' "

"Sono sempre fedele all'idea di Hegel che la lettura del giornale e' la preghiera quotidiana dell'uomo moderno"



Suddette frasi dette da uno che porta l'orologio sopra il polsino esprimono un significato chiaro e preciso, calato dall'alto da un significante elitario e autoritario,
anche un imbecille potrebbe capirlo.

Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 15:51  Aggiornato: 14/6/2015 15:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco


- Eco: Ma il Nobel ce l'hai?
- Russel: Si, dal 1950.
- Eco: allora puoi parlare.




- Eco: Ma che ne dici di questa? Mi sembra piu' politicamente corretta...

Parsifal79
Inviato: 14/6/2015 16:00  Aggiornato: 14/6/2015 16:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Pispax: Dalla tabella risulta che la percentuale di vaccinazioni rimane costante. Ovvero rimane costantemente molto alta. Questo significa che la campagna di vaccinazione ha successo. Altre interpretazioni possibili?


la mia interpretazione possibile è che tu abbia scritto una cazzata, ovvero:

Citazione:
Pispax: L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni


confermi? ? ? ? ? ? ?

A) SI (ho scritto una cazzata)

B) NO (ho scritto il vero)

C) MI AVVALGO DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE

Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 16:10  Aggiornato: 14/6/2015 16:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Parsifal

Un saponetta presa in maniera troppo diretta tende sempre a scivolare di lato.

Vmagic
Inviato: 14/6/2015 17:22  Aggiornato: 14/6/2015 17:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/10/2012
Da:
Inviati: 135
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Battuta:
Umberto Eco: "I social media danno diritto di parola a imbecilli". Il problema è che poi li votano.

Pispax
Inviato: 14/6/2015 17:25  Aggiornato: 14/6/2015 17:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Parsifal79

Citazione:
Pispax: L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo, che sui grandi numeri fa parecchi danni


Ho dato un'occhiata mentre aspetto che finisca la centrifuga.

Una veloce ricerca fra i bookmarks mi ha dato questi.
Gli articoli sono corredati da link, tranne l'ultimo, che è una mappa interattiva.
Spero ti piacciano.

http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/02/02/epidemia-morbillo-usa/
http://magazine.paginemediche.it/it/365/il-punto-di-vista/malattie-infettive/detail_220413_vaccini-in-america-e-epidemia-di-morbillo-in-italia-richiamo-delloms-per-il-ritardo-nelle.aspx?c1=41
http://www.cfr.org/interactives/GH_Vaccine_Map/#map

Ciao e buon pomeriggio.

aislin
Inviato: 14/6/2015 17:57  Aggiornato: 14/6/2015 17:57
So tutto
Iscritto: 2/2/2011
Da:
Inviati: 14
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli"

Per quella che è la mia esperienza è vero. La maggior parte di ciò che viene scritto sui social media sono stupidaggini e sono convinto che una persona molto dotta come Eco trovi ancor più avvilente questo fenomeno.

Dal mio punto di vista viene presentato (in modo stringato per necessità) un problema reale, Eco lo riassume nella la frase "invasione degli imbecilli".
Non voglio addentrarmi troppo nel problema ne nelle sue eventuali possibili soluzioni ed infatti mi limito a dire che, secondo me, la soluzione a questo è la Cultura.

Oggi, molto più che in passato, l'accesso a l'informazione è facile e ubiquitario, questo è un vantaggio ma propone una nuova difficoltà, saper usufruire di questa informazione senza esserne travolti, ecco perchè oggi più che ieri è necessario apprendere il valore della verifica dell'informazione, del metodo utilizzato e della fonte dell'informazione stessa.

Per sdrammatizzare dico anche che non si può essere tuttologi quindi se Eco ha preso un abbaglio sul discorso 11/9 gli si può far notare senza crocifissione

Parsifal79
Inviato: 14/6/2015 18:25  Aggiornato: 15/6/2015 0:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
Una veloce ricerca fra i bookmarks mi ha dato questi. Gli articoli sono corredati da link, tranne l'ultimo, che è una mappa interattiva. Spero ti piacciano.


certo, ti riferivi agli U.S.A. (e ti sei solo scordato di precisarlo), al caso disneyland 2015, come no.

2015: The United States experienced a large, multi-state measles outbreak linked to an amusement park in California. The outbreak likely started from a traveler who became infected overseas with measles, then visited the amusement park while infectious; however, no source was identified. Analysis by CDC scientists showed that the measles virus type in this outbreak (B3) was identical to the virus type that caused the large measles outbreak in the Philippines in 2014.
http://www.cdc.gov/measles/cases-outbreaks.html#outbreaks

however, no source was identified...... certo che a pensar male...

2014: The U.S. experienced 23 measles outbreaks in 2014, including one large outbreak of 383 cases, occurring primarily among unvaccinated Amish communities in Ohio. Many of the cases in the U.S. in 2014 were associated with cases brought in from the Philippines, which experienced a large measles outbreak.
http://www.cdc.gov/measles/cases-outbreaks.html#outbreaks

quindi ti riferivi agli Amish quando hai scritto sta cazzata? :

citaz. Pispax: "L'attività forsennata degli "anti-vaxxers" sta facendo riemergere malattie che si credevano quasi completamente eradicate. Per esempio il morbillo"

maledetti Amish!




gli "anti-vaxxers" c'erano prima del 2014, e ci saranno anche dopo. Se non si sono convertiti di colpo, seguendo il tuo ragionamento, i casi di morbillo negli u.s.a. dovrebbero crescere in maniera esponenziale dopo il 2014. Vedremo se nei prossimi anni sarà così, o rimarrà, come io penso, un semplice focolaio che ha fatto meno danni dei morsi di chiwawa.

ci sono anche cose interessanti sul vaccino per il morbillo; vedi se ti piacciono:

http://www.vacciniinforma.it/?p=2188

Nessun decesso è stato segnalato a causa del morbillo negli Stati Uniti, dal 2003. [1]

L’organo CDC, attraverso i suoi controlli settimanali (MMWR) a partire da quella data, non ha rilevato alcun decesso a causa del morbillo.

Il governo degli Stati Uniti mantiene un database di report chiamato The Adverse Event Reporting System Vaccine (VAERS).

La banca dati è a disposizione del pubblico, e vi è un portale di ricerca che chiunque può utilizzare andando su Medalerts.org .

Abbiamo eseguito una ricerca per un periodo di dieci anni sui decessi avvenuti post vaccinazione, prendendo in considerazioni tutti i vaccini in commercio contro il morbillo (diversi non sono più in produzione).

Il risultato della ricerca conteneva 108 decessi avvenuti in questo periodo, derivanti da quattro diversi vaccini contro il morbillo, venduti negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 10 anni.


Nel 1963, prima dell’introduzione della vaccinazione contro il morbillo, la malattia era rara nei bambini sotto l’anno di età. Nel 1992, molti anni dopo l’introduzione della vaccinazione, diminuisce il numero di mamme con immunità naturale diminuisce, ed aumentano le percentuali di casi di malattia nel primo anno di vita.

Fonte CDC degli USA. Tratto da Miller N:Z. Vaccines, Autism and Childhood Disorders New Atlantean Press

Il morbillo negli adolescenti e negli adulti

Gli anticorpi prodotti dalla vaccinazione con il passare del tempo, in base anche a fattori personali non noti, diminuiscono gradualmente fino a diventare non più dosabili e facendo perdere la protezione. È stato calcolato che il declino degli anticorpi antimorbillo dopo vaccinazione sia del 5,6% ogni anno, con un tempo di dimezzamento (emivita) di 12 anni 12. È ampiamente noto, invece, che gli anticorpi formati in seguito ad una infezione morbillosa naturale lasci un’immunità umorale molto più duratura13.


Prima dell’introduzione della vaccinazione contro il morbillo, negli anni 1960-64 solo il 10% dei casi riguardava ragazzi di età superiore ai 10 anni e solo il 3% di età superiore ai 15 anni. Già nel 1977, dopo l’introduzione della vaccinazione, il 60% dei casi riguardava ragazzi di età superiore ai 10 anni ed il 26% persone di età superiore ai 15 anni. Questo trend continua ad aumentare.

Fonte: CDC degli USA Tratto da Miller N:Z. Vaccines, Autism and Childhood Disorders New Atlantean Press
http://www.assis.it/morbillo-non-nuova-peste/



http://www.healthsentinel.com/joomla/images/stories/graphs/us-measles.jpg

Il foglietto illustrativo ufficiale per il vaccino MMR, [PDF] prodotto da Merck e somministrato per prevenire il morbillo, elenca i seguenti effetti negativi, tra cui “malattie o condizioni di pericolo di vita”, ha osservato in concomitanza:

• Pannicolite (infiammazione dello strato di grasso sottocutaneo sotto la pelle)
• Morbillo atipico (sì, il vaccino MMR può causare e diffondere non-wild-type morbillo) • vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni)
• Pancreatite (infiammazione del pancreas)
• Diabete mellito
• Trombocitopenia (basso numero di piastrine nel sangue)
• Anafilassi (reazione allergica al corpo intero)
• Artrite
• Encefalite (infiammazione e gonfiore del cervello )
• Convulsioni febbrili
• Meningite asettica
• Polmonite
• Retinite (infiammazione della retina dell’occhio)
• Epididimite (infiammazione del tubo a spirale sul retro del testicolo che memorizza e trasporta lo sperma)

• Morte

Ogni vaccino attualmente sul mercato è dotato di un foglietto illustrativo rilasciato dal produttore,e come in questo, sono elencati alcuni o tutti gli eventi avversi possibili conseguenze delle vaccinazioni.

Legislatori come Dent, Schiff e tutti gli altri ,credono fermamente a quello che portano avanti o sono del tutto ignari dei dati di fatto?

Sono offuscati da loro donatori ?

“Vaccini Save Lives” Chi sono i contribuenti finanziari?

Al Congresso, durante la sessione 2013-2014, secondo Open Secrets .org, i contribuenti comprenderebbero Pfizer Inc., Amgen Inc., Merck & Co., Abbott Laboratories, AstraZeneca PLC, Eli Lilly & Co., Sanofi, AbbVie Pharmaceuticals, Johnson & Johnson, GlaxoSmithKline, United Therapeutics, Novartis AG, Genentech Inc., Novo Nordisk e Allergan Inc. –

Queste sono tutte le aziende che producono farmaci e vaccini .

Il Dr. Richard Pan, pediatra e legislazione che attualmente sta guidando in California la campagna “coercitiva” per la vaccinazione, è stato anche esposto sull’accettazione di premio in danaro direttamente dalla Merck, il produttore dietro il vaccino MMR per il morbillo.
http://www.vacciniinforma.it/?cat=19

fabster64
Inviato: 14/6/2015 19:32  Aggiornato: 14/6/2015 19:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Heisenberg
Citazione:
Citazione Heisenberg Esempio: il dato dell'Olanda, presentato in tal modo, è fuorviante, poiché la maggiore incidenza del morbillo non è diffusa in tutta il paese in maniera uniforme, ma è concentrata in una zona a bassa copertura vaccinale.


Hai mica un link che mi interesserebbe saperne di piu'.

Perche' c'e' chi ti chiama ancora HeiseMberg?


Aggiungo anche che e' noto che le vaccinazioni monovalenti sono piu' efficaci nell'indurre una immunizzazione rispetto a quelle multivalenti ma la riduzione e' minima e quindi considerata insignificante rispetto al disagio di fare numerose iniezioni ad un bambino.

Aggiungo anche per completezza di informazioni che i vaccini non danno una copertura al 100% contro una malattia. Per esempio e' noto che dopo 3 vaccinazioni di DTaP l'efficacia dei vaccini e' 80%–85%. Quello che pero' e' curioso che non esistono studi che descrivano l'efficacia dopo solo 1 o 2 dosi del vaccino.

Anche questi dati li trovate sul sito del CDC da dove sono stati presi i grafici di Parsifal79.

La questione vaccini e' molto complessa: e' possibile che esistano soggetti predisposti che reagiscono in maniera eccessiva alle immunizzazioni (Uchida T, Naito S, Kato H, Hatano I, Harashima A, Terada Y, et al. Thimerosal induces toxic reaction in non-sensitized animals. International archives of allergy and immunology. 1994;104(3):296-301. Epub 1994/07/01).
Negli esperimenti sui topi per esempio un gene alterato puo' provocare una reazione ai vaccini con iperimmunizzazione o reazione autoimmune (Hornig M, Chian D, Lipkin WI. Neurotoxic effects of postnatal thimerosal are mouse strain dependent. Molecular psychiatry. 2004;9(9):833-45. Epub 2004/06/09).

E' anche vero pero' che il thimerosal e' stato rimosso dalla maggior parte dei vaccini. Il vaccino per l'epatite B e' uno di quelli che lo contiene ancora e uno studio retrospettivo ha dimostrato che chi era stato vaccinato contro l'HepB durante il primo mese aveva una probabilita' di sviluppare l'autismo 3 volte superiore a chi era stato vaccinato dopo il 3 mese di vita o mai vaccinati (Gallagher CM, Goodman MS. Hepatitis B vaccination of male neonates and autism diagnosis, NHIS 1997-2002. Journal of toxicology and environmental health Part A. 2010;73(24):1665-77. Epub 2010/11/09).

Le vaccinazioni da un lato servono pero' bisognerebbe rivedere le linee guida per il calendario delle immunizzazioni e soprattutto evitare 1. di farle troppo presto e 2. di farle indiscriminatamente a tutti perche' bambini nati pre-maturi o che hanno sofferto traumi da parto potrebbero essere piu' esposti ai rischi delle vaccinazioni rispetto agli altri.

Ho messo le referenze scientifiche per chi volesse approfondire.

fabster64
Inviato: 14/6/2015 19:38  Aggiornato: 14/6/2015 19:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
HO DECISO DI RIMUOVERE LA PETIZIONE IN QUANTO CHI NON LEGGESSE I COMMENTI SUCCESSIVI NEL TREAD POTREBBE INTERPRETARE MALE LE MIE INTENZIONI. RESTO A DISPOSIZIONE PER QUALSIASI SPIEGAZIONE.

lanzo
Inviato: 14/6/2015 19:59  Aggiornato: 14/6/2015 19:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/10/2005
Da:
Inviati: 518
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
A gamba tesa e collo storto devo concordare con Pispax
Quoto
:Discorso diverso vale sul fatto che "ottime condizioni igienico sanitarie" possano surrogare i vaccini.
In un ambiente stabile, FORSE.
In un ambiente esposto a contaminazioni dall'esterno, proprio no.

Visto che ora siamo invasi da gente che convive con TB ed altro da generazioni...

peonia
Inviato: 14/6/2015 20:15  Aggiornato: 14/6/2015 20:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
“Tutti i mezzi di comunicazione hanno dato voce anche a generazioni di imbecilli. E’ la scala del fenomeno che ha colpito giustamente Eco”. Così il costituzionalista Stefano Rodotà commenta le recenti affermazioni di Umberto Eco che hanno suscitato le polemiche della Reteo. ”I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli“, aveva detto il semiologo all’Università di Torino. A margine delle Giornate del lavoro della Cgil, a Firenze, Rodotà afferma: “Ormai chiunque in possesso di un qualunque strumento elettronico può mettere in rete qualsiasi cosa senza controllo”. Poi però il costituzionalista distingue: “Le generazioni di imbecilli che usano la rete ci fanno vedere che nella società ci sono delle cose che non vedevamo prima”. Insomma, “si tratta di vedere come limitare l’imbecillità”, conclude Rodotà sull’argomento. “Ma quando questa ci rivela qualcosa della società, è importante”. Il costituzionalista è da tempo impegnato sul tema dei limiti della vita online: “Stiamo lavorando in questo momento ad alcune regole, l’inventore della rete Tim Berness-Lee sta scrivendo insieme a varie persone, tra le quali anche io, una Magna Carta per Internet” di Max Brod

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/06/14/imbecilli-su-internet-rodota-eco-ha-ragione-ma-sono-utili-a-rivelare-altri-problemi/383587/

SO PROPRIO CURIOSA DI LEGGERE STA MAGNA CARTA....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
lanzo
Inviato: 14/6/2015 20:19  Aggiornato: 14/6/2015 20:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/10/2005
Da:
Inviati: 518
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ Aironeblu
L'orologio sul polsino della camicia era na roba da bifolchi arricchiti, per chi e' appassionato di cinema commedia italiano anni 50, gustarsi LA FAMIGLIA PASSAGUAI FA FORTUNA, sul tubo, of course.
Dove il burino arrichito e semi analfabeta portava appunto l'orologio sul polsino. Poi venne il cosidetto "Avvocato" non credo abbia mai fatto gli esami per diventare avvocato, al massimo laurea in legge, ma chi gliel poteva negare ? Comunque il mitico "Avvocato" sdogano' la cosa e tanti burini poveracci ma con partita IVA o aspiranti magnager, cominciarono a portare l'orologio sul polsino della camicia.

c0ntr0man0
Inviato: 14/6/2015 20:51  Aggiornato: 14/6/2015 21:00
So tutto
Iscritto: 14/8/2014
Da:
Inviati: 19
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Toussaint citazione:

"Gherardo Colombo (il magistrato di Tangentopoli e dell'indagine sulla P2, colui che diede la lista secondaria al Governo, roba da essere radiato dalla Magistratura, e che non indago' sulla lista primaria, quella della P1, insomma 'na toga rossa, dove il rosso non sta per comunista)"

Toussaint
cortesemente mi potresti spiegare che lista non ha consegnato Gherardo Colombo.
Forse mi sono perso qualche puntata precedente, pero' mi risulta che Colombo(all'epoca aveva 35 anni) abbia fatto perquisire la villa di Gelli, un personaggio che forse per sfiga, riesce sempre ad entrare in tutte le vicende peggiori del dopoguerra (e anche di quelle della guerra), e non da semplice esecutore.
Chi avrebbero coperto Colombo e Turone?
E a quale scopo?
Sputtanano Gelli, che probabilmente e' l'uomo degli americani in funzione anticomunista in Italia.
Mettono alla berlina altri 2000 tra politici, giudici, giornalisti, militari, pezzi da 90 della finanza, maper qualche motivo ne salvano altri.
Tutto quel casino per che cosa?


Ps, ma si dai, speriamo che almeno Giulietto Chiesa e Gino Strada siano in buona fede.
Non so esattamente cosa significhi essere in buona fede, ne' rispetto a che cosa ma spero che lo siano. ma secondo me ci sono anche buone possibilita' che ce la facciano
Speriamo che se la cavano.

Heisenberg
Inviato: 14/6/2015 21:07  Aggiornato: 14/6/2015 21:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/10/2014
Da:
Inviati: 336
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@fabster64: ecco il link circa il caso olandese che citavo: http://www.eurosurveillance.org/images/dynamic/EE/V18N36/art20580.pdf

Sul perché la gente mi chiami HeiseMberg... non lo so. Mi toccherà vivere con questa aurea di indeterminazione.

Aironeblu
Inviato: 14/6/2015 21:34  Aggiornato: 14/6/2015 21:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Peonia

Citazione:
SO PROPRIO CURIOSA DI LEGGERE STA MAGNA CARTA....


Finalmente qualcuno ci arriva: dove altro potrebbe andare a parare il discorso di Eco, se non alla "regolazione" del web (leggi censura) di cui si inizia a parlare con urgenza sempre maggiore nelle alte sfere? Se non altro Eco associa i complottisti agli imbecilli, qualcun altro parlava di terroristi.

Chissà poi con quale autorità un semiologo medevalista si arroga il diritto di giudicare e insultare milioni di persone in merito ad argomenti in cui dimostra tutta la sua caprina ignoranza, vedi 11 set.

Pispax
Inviato: 15/6/2015 0:28  Aggiornato: 15/6/2015 0:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Parsifal79

Citazione:
certo, ti riferivi agli U.S.A. (e ti sei solo scordato di precisarlo), al caso disneyland 2015, come no.

No.
Ho postato tre link che potessero illustrare il fenomeno.

Il primo perché lo ritenevo descrittivo, il secondo perché faceva esplicito riferimento anche all'Italia, e la mappa interattiva fa vedere il riemergere di alcune malattie in tutto il mondo.

Se ingrandisci la cartina dovresti anche vedere alcuni focolai localizzati nei territori.

Pispax
Inviato: 15/6/2015 0:30  Aggiornato: 15/6/2015 0:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Heisenberg

Citazione:
Sul perché la gente mi chiami HeiseMberg... non lo so. Mi toccherà vivere con questa aurea di indeterminazione

Mea culpa.
Chiedo scusa.

Quando scrivo senza occhiali queste cose mi capitano.

Parsifal79
Inviato: 15/6/2015 1:29  Aggiornato: 15/6/2015 1:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2015
Da: Ἀρκαδία
Inviati: 1000
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco

NeWorld
Inviato: 15/6/2015 10:20  Aggiornato: 15/6/2015 10:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2011
Da: Around the World
Inviati: 629
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Ora correggo l'articolo in ragione delle discrepanze segnalate sulle sue dichiarazioni.

Meno male..non sono più un imbecile...

Hahahahahahahahahaha

"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
Giano
Inviato: 15/6/2015 15:21  Aggiornato: 15/6/2015 15:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pispax Citazione:
Però al tema della disinformazione ci tengo. Avevo buttato giù due righe per commentare la cosa, ma non mi piacciono. Sono troppo generiche. Ci metterò mano in settimana. Non credo che a qualcuno interessi qualcosa di quello che faccio io, ma mi sembrava corretto avvertire.

Interessa, interessa... Sù che oggi è Lunedì!

toussaint
Inviato: 15/6/2015 15:27  Aggiornato: 15/6/2015 15:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Citazione:
"Wikipedia ancora andiamo bene perche' c'e' un controllo..."


Bé, a me sembra che ciò che ha detto realmente Eco sia MOLTO PEGGIO di quanto gli hanno attribuito i media...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 15/6/2015 16:51  Aggiornato: 15/6/2015 16:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ contromano

La strana indagine di Colombo e Turone

Da Sindona alla P2. Nella seconda metà degli anni Settanta qualche articolo di giornale aveva accennato all’esistenza di una loggia massonica potentissima e misteriosissima. Ombre, sospetti, dicerie? Nel 1980 il consigliere istruttore di Milano Antonio Amati deve aprire due inchieste giudiziarie: una sull’assassinio dell’avvocato milanese commissario liquidatore delle banche di Michele Sindona, Giorgio Ambrosoli, ucciso a Milano l’11 luglio 1979; l’altra sullo strano rapimento di Sindona, scomparso da New York il 2 agosto 1979 e poi ricomparso il 16 ottobre. Nessuno allora avrebbe pensato che quelle inchieste avrebbero portato alla P2.

Amati assegna i due fascicoli, insieme, a due giovani magistrati. Il primo, più esperto, si chiama Giuliano Turone, baffi curati e dita sottili, irrequieto e rigorosissimo. Dopo il liceo Manzoni di Milano, dopo un anno negli Stati Uniti, dopo la laurea in legge, era stato tentato dalla carriera diplomatica. Ma aveva scelto la magistratura: perché il diplomatico deve limitarsi a eseguire la politica estera del suo governo, mentre il magistrato decide e giudica, con il solo aiuto della legge e della sua coscienza. Affascinato dalla geometria dell’indagine, aveva voluto diventare giudice istruttore, figura mista (oggi cancellata dal nuovo codice) di giudice e investigatore. Poco più che trentenne, era entrato di persona nel covo-prigione di uno dei primi sequestrati italiani, l’imprenditore Luigi Rossi di Montelera; e nel 1974 aveva fatto arrestare il responsabile, un ometto siciliano che abitava in via Ripamonti 84, a Milano, e che sulla carta d’identità aveva scritto Luciano Leggio, anche se era già noto come boss di Cosa nostra con il nome di Luciano Liggio.

Gherardo Colombo, il secondo magistrato, era invece un giovanotto che arrivava a palazzo di giustizia con i jeans e la camicia senza cravatta, e sopra gli occhiali aveva una gran corona di capelli refrattari al pettine. Era cresciuto in una grande casa sui colli della Brianza, padre medico e un po’ poeta, nonno e bisnonno avvocati. Amava i giochi di logica e il bridge. Parlava con aria apparentemente svagata, accompagnando le parole con brevi gesti secchi della mano, che poi spesso lasciava così, sospesa a mezz’aria. Per nove mesi, Turone e Colombo lavorano sodo. Macinano insieme decine e decine di interrogatori, perquisizioni, indagini bancarie. Sono letteralmente risucchiati da un’inchiesta che è un giallo appassionante, pieno di misteri e di colpi di scena. «Era un tessuto dai cento fili intrecciati», secondo Turone, «così abbiamo cominciato col tirare i fili che sporgevano dalla trama».

Il sequestro di Sindona: strano, con quella improbabile rivendicazione del «Gruppo proletario di eversione per una giustizia migliore». Strani anche gli affidavit (dichiarazioni giurate) che una decina di persone invia negli Stati Uniti, ai magistrati americani, per testimoniare che il povero Sindona, che ha fatto bancarotta e ha lasciato sul lastrico centinaia di clienti, è perseguitato dai magistrati italiani soltanto per la sua fede anticomunista. Uno degli affidavit è firmato da un certo Licio Gelli. Dice: «Nella mia qualità di uomo d’affari sono conosciuto come anticomunista e sono al corrente degli attacchi dei comunisti contro Michele Sindona. È un bersaglio per loro e viene costantemente attaccato dalla stampa comunista. L’odio dei comunisti per Michele Sindona trova la sua origine nel fatto che egli è anticomunista e perché ha sempre appoggiato la libera impresa in un’Italia democratica». La prosa non è un granché, ma l’ossessione anticomunista è ben presente (e allora, almeno, i comunisti c’erano davvero…).

Licio Gelli, fascista e massone. Chi è questo Gelli? – si chiedono Turone e Colombo. Quasi sconosciuto, allora, dal grande pubblico, era il Maestro Venerabile della loggia massonica Propaganda 2, che riuniva la crema del potere italiano. C’era la fila, per ottenere udienza da Gelli nella sua suite all’hotel Excelsior, in via Veneto, a Roma. La loggia era segreta, per non mettere in imbarazzo i suoi potenti iscritti, dispensati anche dalle ritualità massoniche. Bastava la sostanza.
Gelli era arrivato al vertice della P2 dopo una onorata carriera come fascista, simpatizzante della Repubblica di Salò, doppiogiochista con la Resistenza, collaboratore dei servizi segreti inglesi e americani, infine agente segreto della Repubblica italiana. Volonteroso funzionario del Doppio Stato: soldato, come tanti altri fascisti e nazisti, arruolato nell’esercito invisibile che gli Alleati avevano approntato, dopo la vittoria contro Hitler e Mussolini, per combattere la «guerra non ortodossa» contro il comunismo. Entrato nella massoneria, aveva contribuito a selezionare, dentro l’esercito, gli ufficiali anticomunisti disposti ad avventure golpiste. Nel colpo di Stato (tentato) del 1970 aveva avuto un ruolo di tutto rispetto: suo era l’incarico di entrare al Quirinale e trarre in arresto il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, quello che mandava telegrammi a raffica che finivano sempre con un bel «viva la Resistenza, viva l’Italia». Poi il golpe non ci fu, sospeso forse dagli americani, ma la «guerra non ortodossa» continuò, con una serie di stragi che insanguinarono l’Italia. Fino al 1974, anno di svolta. Allora la strategia della guerra segreta contro il comunismo cambiò: basta con la contrapposizione diretta, con i progetti apertamente golpisti, sostituiti da una più flessibile occupazione, attraverso uomini fidati, di tutti gli ambiti della società, di tutti i centri di potere. La massoneria (o almeno una parte di essa) fornisce le strutture e le coperture necessarie a organizzare questo club del Doppio Stato, questo circolo dell’oltranzismo atlantico. Nasce la P2 di Licio Gelli. In cui poi, all’italiana, entrano anche (e per alcuni soprattutto) le protezioni, le carriere, gli affari e gli affarucci. Ma tutto ciò, tra il 1980 e il 1981, Turone e Colombo ancora non lo sapevano, non lo immaginavano neanche. I due andavano avanti per la loro strada, a districare i misteri del caso Sindona.

La perquisizione fatale. Scoprono che Sindona non è stato rapito, ma ha organizzato una messa in scena per sparire dagli Stati Uniti e arrivare in Italia, in Sicilia. Scoprono che è lui a trattare il salvataggio delle sue banche con Giulio Andreotti, a minacciare il presidente della Mediobanca Enrico Cuccia (che si oppone al piano di risanamento), è lui a far uccidere Giorgio Ambrosoli, nella notte dell’11 luglio 1979, con tre colpi di 357 magnum sparati al petto da un sicario che viene dagli Stati Uniti. A ospitare Sindona a Palermo, in quell’estate di scirocco e di sangue, è un medico italoamericano: Joseph Miceli Crimi, massone, esperto di riti esoterici e di chirurgie plastiche. È lui che spara alla gamba del banchiere, con sapienza clinica, per cercare di rendere credibile il rapimento. I due giudici istruttori gli sequestrano alcune carte e, tra queste, uno stupido biglietto ferroviario Palermo-Arezzo, usato da Miceli Crimi nell’estate del 1979. Domanda: perché un viaggio dalla Sicilia ad Arezzo? Risposta: «Per andare dal dentista presso cui ero in cura». Fantasiosa, ma i due milanesi non abboccano. Miceli Crimi, messo alle strette, ammette: ma sì, sono andato da un certo Licio Gelli, per discutere con lui la situazione di Sindona. Questo Gelli comincia proprio a incuriosire i due giudici istruttori. I personaggi che si muovono attorno a Sindona e si danno da fare per salvarlo, scoprono Turone e Colombo, finiscono tutti per arrivare a Gelli: Rodolfo Guzzi, l’avvocato del bancarottiere; Pier Sandro Magnoni, suo genero; Philip Guarino e Paul Rao, due massoni che incontrano il Venerabile poche ore dopo essere stati ricevuti da Giulio Andreotti. Ecco perché, nel marzo 1981, i giudici milanesi ordinano una perquisizione di tutti gli indirizzi del Venerabile. «Cautela assoluta», ricorda Colombo, «avevamo intuito che per ottenere risultati dovevamo procedere con la massima segretezza». La sera di lunedì 16 marzo 1981 una sessantina di agenti della Guardia di finanza si muove da Milano verso i quattro indirizzi di Gelli annotati su una agenda di Sindona sequestrata al banchiere dalla polizia di New York: villa Wanda di Arezzo, l’abitazione privata; la suite all’Excelsior dove riceveva autorità, politici, postulanti; un’azienda di Frosinone; e gli uffici di una fabbrica d’abbigliamento, la Giole di Castiglion Fibocchi.

L’incarico delle perquisizioni è affidato a un uomo di cui Turone e Colombo conoscono la lealtà istituzionale, il colonnello della Guardia di finanza Vincenzo Bianchi. Ha l’ordine di agire senza informare nessuno e senza avere alcun contatto con le autorità locali, i carabinieri, la polizia, la magistratura del posto, neppure i comandi della Guardia di finanza. I suoi finanzieri, arrivati in Toscana, non passano la notte nella caserma di Arezzo, ma si disperdono in diverse località lì attorno. Per tutti, l’appuntamento è all’alba del 17 marzo.
Scatta la perquisizione. Nessun risultato a Roma. Niente a villa Wanda. L’azienda di Frosinone è un vecchio indirizzo. Alla Giole, invece, c’è una montagna di carte. Gelli non si trova, è a Montevideo. Ma la sua segretaria, Carla, protegge con vigore i documenti stipati nella scrivania, nei cassetti, nella cassaforte, in una valigia… Nella cassaforte ci sono gli elenchi della loggia segreta. «Sequestrate tutto», ordinano, per telefono, i giudici istruttori. La perquisizione è ancora in corso quando a Bianchi arriva via radio una chiamata del generale Orazio Giannini, comandante della Guardia di finanza: c’è anche il suo nome, in quegli elenchi, come quello del suo predecessore, il generale Raffaele Giudice, come quello del capo di stato maggiore della Finanza, il generale Donato Lo Prete. E il comandante delle Fiamme gialle di Arezzo, e una folla di generali, colonnelli, maggiori…

Verso il porto delle nebbie. Tutte le carte sono portate a Milano. Turone e Colombo le catalogano, personalmente, pagina per pagina. Ne fanno due copie. L’originale entra nel fascicolo dell’inchiesta; la prima copia è affidata ai finanzieri, con l’incarico di conservarla in un luogo sconosciuto agli stessi giudici; la seconda è nascosta, sotto una falsa intestazione («Formazioni comuniste combattenti») tra i fascicoli di un collega di cui i due si fidano, il giudice Pietro Forno. Non si sa mai.
Fuori dal palazzo di giustizia di Milano, intanto, nessuno sa delle carte sequestrate a Gelli. Eppure qualcuno sta lavorando febbrilmente per parare il colpo. La notizia comincia a trapelare. La dà, per primo, il telegiornale Rai la sera del 20 marzo. Ma non è chiaro quali documenti siano stati trovati dai giudici. Il giorno dopo, sabato 21 marzo, il Giornale (allora diretto da Indro Montanelli) scrive: «Nell’ambito delle indagini per l’affare Sindona, stasera si è appresa una doppia operazione compiuta dalla magistratura di Milano e da quella di Roma, nella villa aretina di Licio Gelli, Venerabile Maestro della loggia massonica P2. Per conto dei giudici milanesi l’intervento sarebbe stato operato dalla Guardia di finanza, mentre Roma avrebbe partecipato agli accertamenti attraverso il sostituto procuratore della Repubblica Sica». Strana notizia: il ritrovamento non è avvenuto a villa Wanda ma alla Giole di Castiglion Fibocchi; e soprattutto Domenico Sica, detto «Rubamazzo», per ora non c’entra nulla. Ma basteranno poche settimane e Roma arriverà ad avverare la profezia del Giornale e a strappare l’indagine ai magistrati milanesi.

Turone e Colombo, consci del peso istituzionale della loro scoperta, decidono che è loro dovere informare il capo dello Stato: ma il presidente Sandro Pertini è all’estero, così ripiegano sul capo del governo, Arnaldo Forlani. Si recano a Roma il 25 marzo, l’appuntamento è fissato alle ore 16 a Palazzo Madama. Aspettano per due ore. Poi la segreteria di Forlani comunica che c’è stato un equivoco, che il presidente li aspetta a Palazzo Chigi. I due giudici si spostano lì. Ad accoglierli è il capo di gabinetto di Forlani. «Ci siamo guardati negli occhi in silenzio», ricorda Colombo, «il funzionario davanti a noi era il prefetto Mario Semprini, tessera P2 1637». Forlani è cortese, chiede se le carte trovate possono essere non autentiche. I due giudici gli mostrano una firma autografa del ministro della Giustizia Adolfo Sarti sulla domanda d’iscrizione alla loggia. Chiedono: «Signor presidente, avrà certamente un documento controfirmato dal suo ministro Guardasigilli…». Forlani ne prende uno, confronta i due fogli, si convince. «Datemi tempo di riflettere», conclude Forlani. «Di solito offro agli ospiti di riguardo un aereo dei servizi per tornare a casa. Mi pare che questa volta non sia il caso».
Forlani tira in lungo. Non vuole prendersi la responsabilità di rendere pubblici gli elenchi. Cerca di scaricarla sui giudici milanesi. Sui giornali del 20 maggio i titoli confermano quella sensazione: «Forlani: spetta ai giudici togliere il segreto sulla P2». Turone, Colombo e il capo dell’ufficio Amati inviano immediatamente una lettera al presidente del Consiglio, in cui sostengono che sono coperti dal segreto istruttorio i verbali delle deposizioni dei testimoni che stanno sfilando davanti a loro, ma non «il restante materiale trasmesso». Forlani capisce che non può più aspettare. Le liste di Gelli sono rese pubbliche.

Oltre agli elenchi degli affiliati e alla documentazione sulla loggia, tra le carte sequestrate vi sono 33 buste sigillate con intestazioni diverse: «Accordo Eni-Petromin», «Calvi Roberto vertenza con Banca d’Italia», «Documentazione per la definizione del gruppo Rizzoli», «On. Claudio Martelli»…
C’erano già, in quelle carte, i segreti di Tangentopoli, del Conto Protezione e di tanto altro ancora. Ma i tempi non erano maturi. Da Roma si muovono il giudice istruttore Domenico Sica (detto «Rubamazzo») e il procuratore della Repubblica Achille Gallucci. Sollevano il conflitto di competenza e la Cassazione, il 2 settembre 1981, strappa l’inchiesta a Milano per affidarla a Roma. Non sviluppata, l’indagine si spegne. «Mi è arrivata sulla scrivania già morta», dice Elisabetta Cesqui, il pubblico ministero che eredita l’indagine. L’accusa di cospirazione politica contro le istituzioni della Repubblica mediante associazione cade: tutti i rinviati a giudizio (pochi: qualche capo dei 17 gruppi in cui la P2 era divisa, più Gelli e i responsabili dei servizi segreti) sono prosciolti, e comunque il processo arriva in Cassazione quando ormai è troppo tardi e per tutti scatta la prescrizione.

Più utile il lavoro della Commissione parlamentare presieduta da Tina Anselmi, che dichiara le liste della P2, con 972 nomi, «autentiche» e «attendibili», ma incomplete. E con anni di lavoro produce un materiale immenso e prezioso, la documentazione di come funzionava una potentissima macchina di eversione e di potere. Ma nel 1981 le speranze – o le paure – erano altre: una parte del Paese sperava che lo scandalo P2 avviasse il rinnovamento della vita politica e istituzionale; un’altra temeva che il proprio potere si incrinasse per sempre. Sbagliavano gli uni e gli altri.


P.S.: a quale titolo Colombo e Turone portano le carte a Forlani?
è ovvio che questa assurda decisione consentirà al Sistema di muovere le contromosse e ridurre al minimo i danni (e questo escludendo la possibilità, per me non affatto remota, che fosse tutto preparato e che la lista "scoperta" da Colombo e Turone fosse in realtà di elementi "sacrificabili", del resto si deve tener conto che di Gelli e dei suoi traffici già si parlava abbondantemente, dunque può essere stato un modo di sottrarre l'inchiesta ad occhi meno accondiscendenti).
Sta di fatto che tutto il flusso di atti e comportamenti che prendono il via dalla perquisizione presso la società di gelli conducono indiscutibilmente all'insabbiamento presso il famoso Porto delle Nebbie romano.
E poi, ci sarebbe quel tale, Elia Valori, che non rientra nell'inchiesta perché provvidenzialmente "espulso" (l'unico di cui si abbia notizia) dalla P2...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 15/6/2015 16:59  Aggiornato: 15/6/2015 17:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Dagli appunti di Tina Anselmi, presidente della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla P2, data marzo 1982:

"Occorsio (molto amico di Giancarlo Elia Valori), nel 1974, dice a Valori che Gelli era un delinquente, e che aveva le mani nell'Italicus.
Occorsio ripete la pericolosità di Gelli.
Teneva le carte in macchina quando il 10 luglio è stato ucciso".

Nell'indagine avviata da De Magistris sul capo delle coop cielline al Sud, Saladino (la famosa inchiesta Why Not?), per la quale De Magistris fu cacciato dalla Magistratura per volere esplicito anche delle Toghe Rosse, e per la quale il suo consulente informatico Gioacchino Genchi fu dapprima cacciato dalla Polizia (caso unico nella storia) e poi inquisito e condannato per abuso di strumenti di intercettazione e predisposizione di banche dati non autorizzate (falso, fu sempre tutto autorizzato preliminarmente da un giudice), dicevo in quest'indagine che mette in luce anomali rapporti tra giudici e imputati, coop bianche e rosse, politici di destra e di centrosinistra ecc., risalta proprio la figura di Giancarlo Elia Valori come il vero capo di tutte le P come Propaganda, P1,2,3 e 4.
Ma nessuno mai, nessuna toga né rossa né bianca, ha indagato su questo inquietante personaggio, uomo dalle solide amicizie atlantiche.

edit: Occorsio era un giudice, ucciso il 10 luglio 1976. Nella sua auto fu trovata la rivendicazione di Ordine Nuovo (il giudice aveva indagato sia su Piazza Fontana sia su Ordine Nuovo) e si è formalmente attribuita l'esecuzione a Pierluigi Concutelli.
Ma, come rivelerà il giudice Ferdinando Imposimato in un'intervista del 1990:

« In realtà stavo istruendo con Vittorio Occorsio alcuni sequestri di persona per scopo di estorsione, tra cui il sequestro Danesi, il sequestro Ortolani, il sequestro Andreuzzi, [il sequestro] Francisci, e ricordo perfettamente che egli, pochi giorni prima, mi aveva fatto una istanza di emissione di alcuni mandati di cattura contro imputati; uno di questi imputati era iscritto alla Loggia P2. Egli aveva anche individuato dei collegamenti tra sequestratori di persona, terroristi neri, appartenenti alla Loggia P2, e aveva anche manifestato delle preoccupazioni. Egli aveva una grande esperienza perché aveva già istruito in parte il processo per la strage di piazza Fontana. All'inizio era stato depistato, purtroppo dai servizi segreti, e poi aveva imboccato la strada giusta. Ricordo anche che la mattina in cui fu ucciso, io, mezz'ora prima dell'assassinio, gli telefonai per chiedergli qual era il suo parere su un'istanza di libertà provvisoria che era stata presentata da un imputato iscritto alla P2, ed egli mi disse che avrebbe espresso parere contrario. »

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 15/6/2015 17:22  Aggiornato: 15/6/2015 17:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Dunque, ricapitolando, Gherardo Colombo conduce nel 1981 un'indagine che, in fin dei conti, non produrrà alcun risultato tangibile tant'è che uno degli uomini di Gelli, Bisignani, lo ritroveremo tranquillamente a tirare le fila degli affari 30 anni dopo.
Non solo, nelle carte sequestrate ci sono già molti dei segreti che costituiranno l'ossatura, 11 anni dopo, di Tangentopoli.
Ma allora, perché quell'inchiesta non fu fatta nel 1981 ma nel 1992?
Forse perché il 1992 era l'anno buono per l'instaurazione del bipartitismo angloyankeemassonico?
E forse perché quelle carte furono l'arma con cui si costruì il bipartitismo, un'arma di ricatto che convinse i "comunisti" ad auto-dissolversi?
E, casualmente, Colombo farà parte del pool Mani Pulite, insieme ad Antonio Di Pietro, l'unico giudice che si rifiutò di scioperare contro il Presidente della Repubblica golpista costituzionale e, per sua stessa ammissione, agente della CIA, Cossiga.
E ci sarebbe da parlare di altre "toghe rosse", come Gerardo D'Ambrosio, colui che coprì l'omicidio Pinelli e al quale è da imputare l'attuale santificazione del commissario picchiatore Luigi Calabresi.
O di Ilda Boccassini, alle cui assurde e mal poste indagini e requisitorie si deve, in pratica, l'impunibilità di Silvio Berlusconi da 20 e passa anni a questa parte.
O di Pietro Calogero, il giudice del "famoso teorema 7 aprile 1979", che portò in carcere senza alcuna prova e sulla base, appunto, di un affastellato teorema del quale non si portò mai alcuna dimostrazione, l'intero gruppo dirigente dell'Autonomia Operaia, in pratica consegnando il movimento del 1977 nelle mani delle Brigate Rosse, ovvero di Mario Moretti e dei suoi amici filosionisti della scuola Hyperion di Parigi.
Che dite, può bastare?
Può bastare provare con dati di fatto e non con chiacchiere, che le cose più sporche della storia della nostra Repubblica, spesso furono poste in essere proprio da coloro i quali si mettevano addosso una maglietta colorata di rosso?
Solo che non era un rosso "comunista" ma d'altro genere, lo stesso "rosso" di Umberto Eco e così si torna IT (In Topic)...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Aironeblu
Inviato: 15/6/2015 17:41  Aggiornato: 15/6/2015 17:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@Toussaint

Molto interessanti le ricostruzioni sulla P2 e su Colombo, da dove vengono?

Eco però nel pool mani pulite non riesco a farcelo entrare...

toussaint
Inviato: 15/6/2015 17:53  Aggiornato: 15/6/2015 18:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Aironeblu, ti consiglio i libri sull'inchiesta P2 e i diari di Tina Anselmi, il libro di Montolli "Il caso Genchi. Storia di un uomo in balia dello Stato" sull'incredibile inchiesta Why Not? e i suoi successivi sviluppi e poi TUTTI i libri di Stefania Limiti, in particolare quello sul "noto servizio" che stava sopra a tutto, il cosiddetto Anello.
Il collegamento con Gherardo Colombo è nato dalla collaborazione dello stesso con Eco nel gruppo fondatore della rivista di profumo rosacrociano, Il Golem (sottotitolo, L'Indispensabile, che dice più del titolo).
Come scritto in precedenza, la principale collaboratrice operativa del gruppo, in pratica la factotum de Il Golem, è anche titolare del sito rosarossa.it, di cui si è occupato a più riprese Franceschetti, prima della svolta SokaGakkaista...


edit:
Citazione:
Eco però nel pool mani pulite non riesco a farcelo entrare...


E un giudice che c'azzecca ( ) con i Golem?
Tanto per capirci, ecco la "poetica" di Golem, L'Indispensabile:

Golem: la nascita
Per ritornare al momento della nascita di Golem, possiamo dire che la newsletter si configura come strumento importantissimo di comunicazione, informazione, confronto e cooperazione fra diversi enti, come momento di dibattito e di ricerca atto ad illuminare la zona d’ombra fra l’ambito delle tecnologie informatiche e quello riguardante i processi di comunicazione e di apprendimento.
Perché “Golem” come titolo della rivista?
Ricordiamo che il Golem era una figura mitica con sembianze umane, tipica della cabalistica ebraica, che si vuole creata da un ammasso di argilla per opera del rabbino Low, sul finire del sec. XVI°. La creatura era ritenuta capace di difendere il popolo ebreo dai suoi persecutori e poteva essere evocata recitando una combinazione di lettere alfabetiche.
- Golem quindi come metafora del computer-automa (l’impresa dell’intelligenza artificiale si colloca nel solco di questa antichissima ambizione umana);
- Golem come l’essere inanimato al quale la parola dona la vita (il materiale pubblicato sarà l’alef che darà la vita alla rivista: solo se gli utenti la faranno vivere con i propri scritti, essa può diventare il punto d’incontro e di scambio delle informazioni e dei saperi);
- Golem è inanimato finché il suo autore non introduce il versetto della Torà; analogamente il computer è un’esanime scatola meccanica finché non si attiva o si introduce il programma;
- Golem come implicita avvertenza al pericolo insito in un uso indiscriminato e ingiustificato delle nuove tecnologie.

Chiaro?
Soprattutto l'ultimo punto è praticamente ciò che Eco ha ribadito nel suo discorso all'ateneo di Torino.
La rivoluzione tecnologica deve essere guidata da un'elite, erede del Kabbalista Loew, da coloro che devono insufflare nel computer prima (la rivista nasce cartacea nel 1989, chiude nel 1994 e riprende online nel 1996) e nella rete poi il "codice" giusto, l'Aleph borgesiano che avvia l'Opera nel modo corretto.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
etrnlchild
Inviato: 15/6/2015 21:17  Aggiornato: 15/6/2015 21:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Guardando l'intervista integrale vedo un Eco ottimista: il tempo farà la sua parte. Come non essere d'accordo.
Le persone capiranno che esistono le bufale e non le "compreranno" più.
D'altra parte è quello che sta accadendo ai giornali, di cui Eco auspica un revival.
In parte quello che sta accadendo in politica, lentamente certo, a macchia, terzi poli, astensionismo. Insomma gente che o non compra o compra altro dal solito.

Ma a questo punto quali sono le bufale? E quali obbiettivamente fanno più danno? Citiamone di relativamente recenti, senza andare indietro di cento anni.
Le WDM di Saddam, a cui tutti i media ufficiali e accreditati, Nobel per la pace, hanno "abboccato" per lungo tempo e che di conseguenze e danno sì che ne hanno fatto e ancora stiamo pagando, piuttosto che l'assassinio di Bin Laden il cui cadavere non è stato visto da nessun organo di stampa accreditato o magari i complottisti dell' 11/9 ?
O magari fanno più danno gli anti-vaxxers? Magari più di una guerra o guerre scatenate a suon di bufale?
Si potrebbe distiguere tra bufale di guerra e bufale civili e vedere quelle che obbiettivamente generano più morti. Non saprei...
E se dicessi che la mozzarella fa male a prescindere? Quanto danno potrei generare? . Un bufala sulla bufala. Insomma fa più danno un click su un sito, o un click su un pulsante che fa partire un missilotto?

Il tentativo poi di paragonare la televisione ad Internet mi pare improprio.
Nel momento in cui la TV "aveva promosso lo scemo del villaggio" così Internet propone i suoi "scemi del villaggio".
Con la piccola differenza che in Internet lo "scemo" te lo vai a cercare e magari gli puoi pure rispondere, in TV no.
A quel punto ci saranno aspiranti "scemi" che dibattono. Lo "spettatore" si farà la sua idea su quale "scemo" secondo lui ha ragione. A me non sembra male.

Ad esempio, Eco preferirebbe i confronti faccia a faccia.
Ci vorrebbe un incontro da lui presieduto sul 9/11 tra un debunker e un "complottista" e vedere, argomenti alla mano, chi finisce nel bidone degli imbecilli.

Chomsky debunker sull' 11/9 non me l'aspettavo.

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
c0ntr0man0
Inviato: 15/6/2015 23:20  Aggiornato: 16/6/2015 7:48
So tutto
Iscritto: 14/8/2014
Da:
Inviati: 19
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@toussaint
grazie per la risposta.

Vorrei capire un paio di cose, in ordine sparso:
citazione:
"E poi sarebbe Franceschetti il visionario, solo che pure lui tiene famiglia e mo' s'è dato al Sokagakkaismo..."

Cioe' se Franceschetti che ha pubblicato 2 libri sui massoni e la rosa rossa, oltre alla quantita' di video e conferenze, si prende 2 settimane di pausa e parla d'altro, diventa automaticamente un cagasotto?
Funziona davvero cosi?
Se Chiesa scrive in quella rivista diretta da, su cui ha scritto anche, "ahinoi, speriamo che.. almeno la buona fede"?
Non ti sembra un po' forzato come atteggiamento?
Tutti venduti, cagasotto, gatekeepers e con famiglia, "ROSSI"?
Cito ancora Chiesa per solidarieta' visto che dopo l'ultimo articolo sull'11/9 pubblicato sul Fatto si e' beccato del gatekeeper perche' non sostiene la tesi dei no-planers, come se gli insulti e gli sberleffi dei cicappini non fossero abbastanza.


Citazione:
toussaint
"La strana indagine di Colombo e Turone"

e a seguire l'articolo , bellissimo che incolli purtroppo parzialmente e che dovrebbe essere la risposta alla mie domande che riporto a seguire:

"cortesemente mi potresti spiegare che lista non ha consegnato Gherardo Colombo.
Chi avrebbero coperto Colombo e Turone?
E a quale scopo?
Sputtanano Gelli, che probabilmente e' l'uomo degli americani in funzione anticomunista in Italia.
Mettono alla berlina altri 2000 tra politici, giudici, giornalisti, militari, pezzi da 90 della finanza, maper qualche motivo ne salvano altri.
Tutto quel casino per che cosa?"

Peccato che quell'articolo lo abbia scritto Gianni Barbacetto nel 2001.
e che il titolo e: "La P2 ieri. La sua vittoria oggi"
http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/massoni/p2.html
Barbacetto e' co-fondatore insieme a Nando Dalla Chiesa, e tra gli altri Gherardo Colombo del circolo "Societa Civile" che gia' dagli anni 80 fa le pulci a Milano alla mafia, alla massoneria, e alla corruzione, che spesso si incontrano.
Denunciano gia'in quegli anni il crescente malaffare, facendo nomi e cognomi, di gente forte, i Ligresti e le speculazioni edilizie, Silvio che costruisce una citta' senza spiegare dove prende i soldi, il PSI di Pillitteri e Craxi etc etc
Gli altri guardavano da un'altra parte.

Nell'articolo che citi, non si dice che Turone e Colombo non hanno indagato.
Si dice che il procuratore capo della procura di Roma gli scippa l'indagine.
"Da Roma si muovono il giudice istruttore Domenico Sica (detto «Rubamazzo») e il procuratore della Repubblica Achille Gallucci. Sollevano il conflitto di competenza e la Cassazione, il 2 settembre 1981, strappa l’inchiesta a Milano per affidarla a Roma. Non sviluppata, l’indagine si spegne."

E' colpa di Colombo? Che avrebbe dovuto fare?
A 35 anni, quelli senza strumenti informatici, senza un pool di colleghi, e probabilmente senza sapere di chi si potevano fidare visto che mezza Italia (quella che contava qualcosa) era immnischiata, si sono messi di traverso a uno che e' talmente potente da stare a piede libero nonostante i crimini commessi.
A me sembra che abbiano dimostrato di avere avuto gli attributi.
Non riesco a vedere la collusione col marcio.

A proposito di Giancarlo ELia Valori capo mondiale di p1, p2, p3, p4 4 a seguire, riporto la parte di articolo che non hai incollato.
"Giancarlo Elia Valori, unico caso di piduista espulso dalla loggia perché faceva troppa concorrenza al Venerabile Maestro, oggi è presidente dell’Associazione industriali di Roma, infaticabile scrittore di libri e instancabile tessitore di rapporti e di alleanze."

A proposito del ritardo di 11 anni rispetto a tangentopoli
Citazione:
"Non solo, nelle carte sequestrate ci sono già molti dei segreti che costituiranno l'ossatura, 11 anni dopo, di Tangentopoli.
Ma allora, perché quell'inchiesta non fu fatta nel 1981 ma nel 1992?"

Torno a chiederti, che potevano fare di piu' due pm di 35 anni che gia' indagavano per reati contro lo Stato e la democrazia e si trovavano davanti a dei pezzi da 90 in ogni ordine professionale e organizzati militarmente in una fase storica in cui si doveva scegliere se stare congli USA o con l'URSS?
Il fatto che l'inchiesta come spesso accade non abbia portato a nulla in temini di condanne penali e' da ascriversi a Colombo e Turone?
Questi scoperchiano il vaso, cade il Governo Forlani, l'opinione pubblica viene avvisata non dell'esistenza ma della consistenza della loggia P2, Gelli si trova alla sbarra, e tutto questo per tutelare qualcuno?

toussaint, a volte ci sono anche persone oneste.

toussaint
Inviato: 16/6/2015 12:08  Aggiornato: 16/6/2015 12:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Qualcuno sa perché non c'è più il thread sul Caso Moro?
Immagino che massimo l'abbia cancellato, ma di solito c'è l'avviso con le motivazioni della chiusura.
E' vero che c'è stato un piccolo battibecco tra il sottoscritto e m4x, ma appena appena accennato, almeno finché ho partecipato.
Mi viene in mente che forse ho pubblicato troppi rimandi ad altri articoli, ma l'argomento invita a farlo, vorrei capire così se ho esagerato in questo, se è così cercherò di evitare in futuro.
Grazie a chi saprà rispondermi.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 16/6/2015 12:25  Aggiornato: 16/6/2015 12:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ contromano:

Colombo e Turone hanno fatto una cosa che nessun giudice dovrebbe fare, consegnando la lista a Forlani hanno accetttato il primato dell'esecutivo sul potere giudiziario, violando clamorosamente la Costituzione Italiana che stabilisce la netta separazione tra i poteri.
Inoltre, con tale mossa, hanno permesso che Roma avocasse a sé l'inchiesta PRIMA della conclusione delle indagini e poiché non sono stupidi, lo hanno fatto apposta per liberarsi di un mattone alquanto pesante.
Quanto a quelli che Sciascia (non è che mi sia in toto simpatico, ma mi sa che su 'sta cosa c'aveva preso) definiva "i professionisti dell'antimafia", sorvoliamo su Orlando e parliamo un po' di alcuni di loro.
Fava, il figlio del direttore de "I Siciliani" da quando si è piazzato nei vari Parlamenti in quota SEL non ha praticamente più fatto nulla, ora addirittura ha fatto il salto della quaglia seguendo Migliore e accodandosi al PD renziano.
Nando Dalla Chiesa è figlio del generale, noto massone, che consegnò il memoriale di Moro ad Andreotti contribuendo a farne sparire la versione completa e originaria, e ha sempre difeso il padre.
Se poi ti capiterà di leggere il libro sull'inchiesta Why Not? ti renderai conto come uno dei più feroci avversari di De Magistris fosse, guarda un po', l'appena trombato nelle elezioni comunali di Venezia, Felice Casson, "er giudice de sinistra" che indagò su Gladio (e per questo è diventato un eroe agli occhi degli ingenui tifosi dell'antimafia), inchiesta sulla quale troverai discrete sorprese leggendo invece i libri di Stefania Limiti.
Comunque, se uno ha bisogno di miti, chi sono io per screditarglieli?

edit: Franceschetti non si è preso due settimane di pausa, allora sì che sarei uno stronzo, le ferie non si negano neanche al peggior nemico, no, sono mesi che non parla più di delitti eccellenti, ma solo di religioni e spiritualità.
L'unico riferimento a misteri e complotti, sul suo sito, sono le pubblicità sui libri di Solange Manfredi, ma senza particolari approfondimenti.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 16/6/2015 14:28  Aggiornato: 16/6/2015 14:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
A proposito di Premi Nobel e complottismo:

Kary Mullis: ha avuto il Nobel per la chimica nel 1933 per una delle più importanti invenzioni della storia recente, che ha permesso lo sviluppo impetuoso della biologia e della genetica: una tecnica per amplificare in vitro i frammenti di dna (la cosiddetta Pcr). La sua autobiografia si intitola “Ballando nudi nel campo della mente” e racconta di procioni dagli occhi fiammeggianti e di esperienze allucinatorie. È un negazionista climatico e dell'Aids, usa abitualmente droghe (o almeno le ha usate, con un certo orgoglio) e racconta di essere stato rapito dagli alieni.


A' Umbertì, ma perché non conti fino a 1000 prima di sparare cazzate?
Questo è più complottista di me e ha inventato la PCR, mica cazzi!!!



edit: ecco una sua dichiarazione sulla truffa (edit, non climatica bensì la cazzata del buco dell'ozono, di cui ovviamente non si parla più:

Kary Banks Mullis (1944 – vivente), biochimico statunitense.

Non ho potuto fare a meno di notare una bizzarra coincidenza. Il brevetto americano sulla produzione del freon, il più importante clorofluorocarburo utilizzato nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento, è scaduto più o meno nel momento in cui il freon è stato messo fuorilegge. I Paesi che avevano cominciato a produrlo senza dover pagare per questo privilegio sono stati invitati a fermarsi. E tra poco sarà possibile sostituire il freon con un nuovo composto chimico, un prodotto industriale che sarà protetto da un brevetto e farà guadagnare molto denaro all'azienda che lo produce.
Le prove indirette della diminuzione della fascia di ozono sono assurde. È vero che è stato rilevato un maggior numero di tumori della pelle, ma questo non è un buon indicatore dell'intensità dei raggi ultravioletti. L'aumento dei tumori potrebbe essere provocato dal fatto che la gente tende a trasferirsi in climi più caldi. [...] E nello stesso tempo la tintarella è diventata di moda. [...] Per misurare in modo non controvertibile la quantità di raggi ultravioletti che raggiunge la terra non bisognerebbe valutare la diffusione del cancro, bensì la luce ultravioletta che giunge sulla terra. Sarebbe sufficiente predisporre in una delle tante basi antartiche uno strumento per la misurazione degli UV del valore di 6000 dollari, e tenerlo sotto controllo per qualche anno. Qualcuno potrebbe occuparsene, e farci sapere com'è andata? Se è stato fatto, io non ne ho saputo niente.
A parte la mancanza di prove scientifiche, non ha alcun senso pensare che possiamo distruggere l'ozono nell'atmosfera superiore. Ecco cosa succederebbe, se in qualche modo si producesse un buco nella fascia di ozono: i raggi ultravioletti emessi dal sole passerebbero attraverso di esso per arrivare all'atmosfera terrestre, dove sarebbero assorbiti dalla fascia di ossigeno –spessa diverse miglia– che circonda il pianeta. In questo modo, si formerebbe altro ozono: è questo che succede quando i raggi ultravioletti si uniscono all'ossigeno. L'ozono così creatosi assorbirebbe la luce ultravioletta, impedendole di penetrare più a fondo nella fascia di ossigeno. (da Ballando nudi nel campo della mente, pp. 124-5)


"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Pyter
Inviato: 16/6/2015 18:10  Aggiornato: 16/6/2015 18:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Un genio: nobel nel 1933 e poi è nato, nel 1944.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
polaris
Inviato: 16/6/2015 18:25  Aggiornato: 16/6/2015 18:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Pyter
Citazione:
Un genio: nobel nel 1933 e poi è nato, nel 1944.


Prosit per Pyter


Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
Mrexani
Inviato: 16/6/2015 20:58  Aggiornato: 16/6/2015 20:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/6/2014
Da:
Inviati: 432
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
toussaint
Citazione:
Qualcuno sa perché non c'è più il thread sul Caso Moro?
Immagino che massimo l'abbia cancellato, ma di solito c'è l'avviso con le motivazioni della chiusura.
E' vero che c'è stato un piccolo battibecco tra il sottoscritto e m4x, ma appena appena accennato, almeno finché ho partecipato.
Mi viene in mente che forse ho pubblicato troppi rimandi ad altri articoli, ma l'argomento invita a farlo, vorrei capire così se ho esagerato in questo, se è così cercherò di evitare in futuro.
Grazie a chi saprà rispondermi.


Questo?
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4736&keywords=affaire+moro

fabster64
Inviato: 16/6/2015 23:21  Aggiornato: 16/6/2015 23:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2007
Da:
Inviati: 66
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@etrnlchild

Citazione:
Guardando l'intervista integrale vedo un Eco ottimista: il tempo farà la sua parte. Come non essere d'accordo. Le persone capiranno che esistono le bufale e non le "compreranno" più.

Tutte le verità passano attraverso tre stadi:
Prima vengono ridicolizzate; poi contastate violentemente e infine accettate come ovvie.
Arthur Schopenhauer!

Citazione:
Ad esempio, Eco preferirebbe i confronti faccia a faccia. Ci vorrebbe un incontro da lui presieduto sul 9/11 tra un debunker e un "complottista" e vedere, argomenti alla mano, chi finisce nel bidone degli imbecilli.


Non ho mai, e ripeto MAI, trovato un debunker (cosi’ amano definirsi i disinformatori che sostengono genocidi, massacri di massa e pulizie etniche) che si confronterebbe faccia a faccia. Leggendo quello che scrivono mi son sempre domandato con quali argomenti!.

@Heisenberg
Citazione Heisenberg Esempio: il dato dell'Olanda, presentato in tal modo, è fuorviante, poiché la maggiore incidenza del morbillo non è diffusa in tutta il paese in maniera uniforme, ma è concentrata in una zona a bassa copertura vaccinale.

Si e’ vero che sovrapponendo le 2 mappe i casi di morbillo sono concentrate nelle zone a bassa copertura vaccinale, pero’ trovo strano che siano andati ad esaminare una popolazione di NON vaccinati, Protestanti ortodossi, che corrisponde al solo 15% di tutta la popolazione di NON vaccinati dell’Olanda (citazione sotto). Che cosa e’ successo al restante 85% di NON vaccinati? Quanti casi ci sono stati?
E' facile dire: ho avuto mille casi di una malattia pero' conto solo quelli che si sovrappongono meglio alla mappina di ridotta copertura vaccinale. Se contavo anche gli altri?
Vorrei anche far notare che a meta' della figura 3 si puo' notare un'ampio numero di casi che si sovrappone ad aree ad alta copertura vaccinale. Perche' non dire niente su questo?

E quanti sono stati i casi di morbillo nei vaccinati? Le vaccinazioni non danno coperture del 100% quindi una percentuale di vaccinati dovra’ aver avuto il morbillo. Saperlo avrebbe potutto fornire un ottimo termine di paragone per capire le differenze statistiche (di probabilita’) dell’incidenza di malattia tra la popolazione vaccinata e quella non vaccinata e con le dovute correzioni statistiche capire se il dato era significativo.

Citazioni dall'articolo
Based on the proportion of orthodox Protestants in the Netherlands and the vaccination coverage among these groups [23], it is estimated that only 15% of the individuals who refuse vaccination are orthodox Protestants.

Vaccination coverage in general among orthodox Protestants was assessed in 2006-2008 as about 60% [2].

The current outbreak was anticipated because of the large percentage of susceptible orthodox Protestant children (more than 40%) based on serological data from 2006-2007 [20].

toussaint
Inviato: 17/6/2015 15:52  Aggiornato: 17/6/2015 15:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Ovviamente Kary Mullis ha vinto il premio Nobel nel 1993, anche perché se la PCR fosse stata scoperta nel 1933, Agatha Christie avrebbe scritto libri completamente diversi, un Poirot non avrebbe avuto alcun senso con tutto quel DNA a disposizione...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Aironeblu
Inviato: 20/6/2015 20:44  Aggiornato: 20/6/2015 20:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Grazie @Toussaint per i riferimenti bibliografici, vedro' di procurarmeli appena riesco.
Riguardo alla lista P2 la tesi piu' plausibile mi sembra comunque sempre quella di Magaldi, secondo cui nella "faida" tra super-logge antagoniste, una delle due ha rotto le uova all'altra con la pubblicazione dei nomi.

P.S. Potenti le dichiarazioni del nobel complottista!

Sisifo358
Inviato: 22/6/2015 23:57  Aggiornato: 22/6/2015 23:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/2/2015
Da:
Inviati: 80
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
@ Redazione

Citazione:
Anzi,se qualcuno riesce a trovarmi un contatto per Umberto Eco, gli comunico personalmente di aver scritto l'articolo. Così almeno "sappiamo che lo sa".


Ma poi gli hai scritto? Ti ha risposto? Sai se ha letto?

Grazie

Slobbysta
Inviato: 28/6/2015 12:25  Aggiornato: 28/6/2015 12:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Lettera aperta ad Umberto Eco
Quanto vorrei che questo sito chiamasse il complottismo ...complottologia...





https://pianetax.wordpress.com/
Che rispondere a Eco? Che lui appartiene agli stessi sordidi poteri occulti che le tragiche vicende sospettate di complotto hanno architettato. La sua spocchia, da pseudo grande scrittore che ha fatto carriera proprio grazie a certe vicinanze, è incommutabile.
Ho scritto nella prefazione del mio prossimo libro che la scienza e la conoscenza, che sono la religione dei signori quali costui, sono state obliterate, occultate per coprire la falsificazione degli sbarchi lunari, ad esempio. Di quel corpo celeste, così vicino a noi, neanche si parla più. Si preferisce dibattere sterilmente di esopianeti irraggiungibili, vaticinare della esplorazione di Marte o di satelliti ben più lontani della Luna. Come mai?
Guardacaso menziona anche lui Karl Popper e la società aperta al modo in cui vi ho spesso accennato io. Citando Popper si tradisce, questo è un articolo per confermare più che per smentire che i presunti complotti citati sono, in effetti, tali. Per me, è una specie di monito ai media che non bisogna indulgere al complottismo altrimenti tutto quel castello di carte sbilenco che è la nostra società crollerebbe. Che dite?


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