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news internazionali : A Minsk una svolta?
Inviato da Redazione il 31/8/2014 21:25:15 (7315 letture)

di Giulietto Chiesa

Ci sono molti segnali che l'incontro di Minsk del 26 agosto sia l'inizio di una svolta. Ogni ottimismo è prematuro, per molte ragioni. Ma mi limito a sottolineare i dati più evidenti.

In primo luogo il presidente ucraino Petro Poroshenko è andato a Minsk, su invito formale del collega bielorusso Lukashenko, a incontrare coloro che, fino a un minuto prima, aveva dichiarato di voler salutare, per giunta a muso duro, definitivamente.

I tre ex alleati e ex amici che aveva di fronte comprendevano il nemico principale, Vladimir Putin. Tutti e tre - Putin, Lukashenko, Nazarbaev - fanno parte dell'Unione Doganale che Kiev ha ripudiato firmando il trattato di "associazione" all'Unione Europea. Per fare quel passo è stato compiuto un colpo di stato il 22 febbraio di quest'anno. Adesso Poroshenko va a Minsk e dichiara - immagino tra lo stupore generale dei suoi sostenitori di Kiev - che l'Ucraina intende restare a metà strada, in buoni rapporti con gli uni e con gli altri. Naturalmente non è questa la verità, ma prendere l'aereo per andare a Minsk a dire una bugia, per giunta di fronte a una congelata (dallo stupore) Katherine Ashton, è impresa che resterà negli annali della diplomazia oligarchica ucraina. [...]

Secondo punto. Poroshenko è andato a Minsk subito dopo avere sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni per il 26 ottobre. Non ci sarà un governo, sostenuto da una coalizione solida, per almeno tre mesi. Il che significa che il trattato di "associazione" non potrà essere ratificato dalla Rada ucraina per un periodo di tempo cruciale e delicatissimo. Che significa? Con ogni probabilità significa che Poroshenko sa di non poter effettuare la virata promessa agli antirussi nei tempi brevi. E' andato a Minsk frenando. Vedremo gli effetti. Ma una cosa appare evidente: Putin non farà concessioni che siano a detrimento della Russia, né sul piano commerciale, né su quello industriale, né su quello energetico.

A differenza del tono dimesso di Poroshenko, che dava l'impressione nettissima di essere sulle braci, Putin ha svolto un impeccabile ragionamento economico: noi non intendiamo discriminare nessuno, ma la mossa di Kiev ci costerà 100 miliardi di rubli, cioè 3 miliardi di dollari solo nei primi mesi. Dovremo difendere il nostro mercato interno. Dunque l'Ucraina perderà tutte le condizioni preferenziali di cui ha goduto in passato, come membro della Comunità di Stati Indipendenti. E non fruirà di nessun vantaggio tra quelli previsti dall'Unione Doganale. Dunque stare in mezzo non sarà possibile. Bisognava pensarci prima. Se ci saranno correzioni, allora si potrà ridiscutere. Altrimenti bisognerà prendere atto del divorzio e trarne tutte le conseguenze. L'Ucraina ci perderà molto di più. Punto. Poi - ha detto Putin - "ribadisco che la Russia non ha mai impedito a nessuno di scegliere alleati economici, e perfino militari" (questa notazione è molto importante, perché dimostra che a Mosca non ci sono illusioni sull'eventualità che Kiev non entri nella NATO). Cioè fate quello che volete, ma anche noi tireremo le nostre somme. L'impressione è stata che Kiev sia in grande difficoltà, mentre Mosca sa cosa può fare e cosa non può fare. Che è una posizione migliore. Singolare - e non mi pare un particolare secondario - che l'incontro si sia svolto in russo.

Terzo punto. L'Unione Europea si è presentata all'incontro con la signora Ashton e non con il presidente della Commissione, seppure in pectore. Una rappresentanza in evidente tono minore, sebbene coniugata con i commissari per l'energia e il commercio. Segno di scarso gradimento per un vertice non voluto? Forse. Ma anche segno di debolezza, o di incertezza, di chi è costretto a subire l'iniziativa altrui. Dopo essere stata co-protagonista del disastro dell'Euromaidan, l'Unione Europea si defila. E ce n'è ben donde: chi pagherà la bolletta del gas non è chiaro, e l'autunno è alle porte. L'Ucraina è in bancarotta totale. L'Europa è in crisi. Certo Bruxelles e Kiev possono infliggere gravi danni alla Russia, ma Bruxelles sa perfettamente che l'Europa ne subirà di non minori. Ed è sempre più clamorosamente evidente che la storia del gas da fracking americano-canadese era un bluff nel quale gli europei hanno potuto nuotare solo tre o quattro mesi. E ora, pover'uomini? Poroshenko, anche lui, è al corrente. Gli ucraini non si riscalderanno con il suo cioccolato. Il suo premier ancora per poco Jatseniuk ha un bel gridare di sanzioni alla Russia: neanche le sanzioni servono per scaldarsi.

Quarto punto. Poroshenko ha accolto l'offerta di Nazarbaev di un piano per la ricostruzione del Donbass. Anche questa è decisione che troverà critici feroci a Kiev, dove il Donbass lo vogliono distruggere e i russi cacciati.

Quinto punto. Le sorti della guerra vanno male per Kiev, malissimo. L'esercito si scioglie e la Guardia nazionale dei nazisti è capace di bombardare le città a distanza, ma fugge il confronto diretto con i combattenti ribelli. Il vertice di Minsk si è svolto in piena offensiva separatista, che continua anche oggi. Diventa forte la richiesta russa di un regolamento attraverso negoziati diretti tra Kiev e il Donbass. Putin ha però rifiutato ogni eventualità di una mediazione russa. "La questione è affare interno dell'Ucraina". La Russia annuncia una seconda colonna di aiuti e nessuno azzarda l'idea di respingerla, neanche la Ashton.

Infine, sesto punto. A Minsk non ci sono gli USA. Neanche come osservatori. Poroshenko accetta. Accetta anche l'Europa. Qualcosa scricchiola. L'operazione Euromaidan, che serviva per isolare la Russia e metterla sul banco degl'imputati, sanzionarla, colpirla, si risolve in un sanguinoso pasticcio da cui nessuno dei promotori sa come uscire. E ancora non si sono sentiti i nastri delle registrazioni del Boeing malaysiano.

Giulietto Chiesa

Fonte.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
crunch
Inviato: 31/8/2014 22:51  Aggiornato: 31/8/2014 22:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2012
Da:
Inviati: 560
 Re: A Minsk una svolta?
Citazione:
E ancora non si sono sentiti i nastri delle registrazioni del Boeing malaysiano.


e soprattutto ancora non e' finita...non si sa fin dove si potra' spingere ancora la russia, ma certo e' stato dimostrato al mondo che L'UE non esiste, gli USA sono sempre meno influenti se pur arroganti come sempre, la NATO e' un fantoccio di carta per lo meno in europa dove chiaramente il predominio militare e' assolutamente e saldamente in mano russa

si potrebbe dire che Putin e' davvero un grande statista ma poi qualcuno potrebbe darmi del 'rosso' ;-D

cocis
Inviato: 31/8/2014 23:06  Aggiornato: 31/8/2014 23:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: A Minsk una svolta?
sya x arrivare il Generale inverno... vediamo i piddini che si inventano ..

Tizio.8020
Inviato: 31/8/2014 23:48  Aggiornato: 31/8/2014 23:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/2/2014
Da: Ravenna
Inviati: 173
 Re: A Minsk una svolta?
Ma davvero gli USA pensavano di combinare qualcosa (ma cosa???) prima dell'inverno?
Mi sfugge qualcosa: nemmeno loro son così stupidi.
E se la storia Ucraina servisse solo a distrarre da altri problemi?
Siria, Isis, etc.???

Cinqui
Inviato: 1/9/2014 0:28  Aggiornato: 1/9/2014 0:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/3/2006
Da:
Inviati: 227
 Re: A Minsk una svolta?
Citazione:
Autore: cocis  Inviato: 31/8/2014 23:06:50

sya x arrivare il Generale inverno... vediamo i piddini che si inventano ..


Mi spaventa di più ciò che si inventeranno i cittadini.
A mente fredda non si ragiona meglio?

"Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella la cui bellezza complessiva è tale da togliere la possibilità di ammirare le singole parti..." - Seneca - .
Aironeblu
Inviato: 1/9/2014 8:55  Aggiornato: 1/9/2014 9:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: A Minsk una svolta?
Il parlamento ucraino, che è in maggioranza ancora quello di janukovich, evidentemente non ci tiene al suicidio del paese, e i fili del burattino iniziano a saltare... chissà che Porkoschenko entro qualche mese non diventi il nuovo "dittatore sanguinario" da combattere in nome della democrazia?

E chissà cosa sceglieranno invece i nostri, di burattini, per i loro sudditi-cittadini: tutto sommato spero insistano ancora un po' con la linea americana e lo scontro con la Russia, magari una bella doccia fredda potrebbe servire a risvegliare qualche spirito dal sonno ipnotico €uropeo.


Red_Max
Inviato: 1/9/2014 10:39  Aggiornato: 1/9/2014 10:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/7/2012
Da: in volo
Inviati: 975
 Re: A Minsk una svolta?
Bisogna avvertire Renzj che potrebbero esserci dei problemi con il riscaldamento delle scuole...

L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
Polidoro
Inviato: 1/9/2014 13:19  Aggiornato: 1/9/2014 13:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: A Minsk una svolta?
Citazione:
E ancora non si sono sentiti i nastri delle registrazioni del Boeing malaysiano.
........ Non si sono sentiti e NON si sentiranno:

The Causes of the MH17 Crash are “Classified”. Ukraine, Netherlands, Australia, Belgium Signed a “Non-disclosure Agreement”

E sono sequestrati i nastri della torre di controllo, ohibò.

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
toussaint
Inviato: 1/9/2014 16:39  Aggiornato: 1/9/2014 16:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Porkoshenko potrebbe essersi svegliato troppo tardi.
Quando ha capito che gli USA e l'UE l'avrebbero lasciato da solo a fronteggiare l'ira dei propri concittadini morti di fame e infreddoliti, ha cercato una via d'uscita.
E la dimostrazione la si vede certo nella partecipazione al vertice di Minsk, ma soprattutto nello scherzetto che ha giocato ai nazi di Settore Destro e Svoboda.
Una serie di mosse apparentemente senza senso, anzi suicide, da un punto di vista militare ha fatto sì che gran parte delle unità appartenenti ai battaglioni cosiddetti "punitivi" costituiti appositamente per la repressione nel Donbass e composti dai miliziani di Maidan, siano da giorni intrappolati in una sacca a sud di Donetsk, senza rifornimenti di viveri e carburante e con le munizioni agli sgoccioli.
Praticamente, i separatisti si stanno limitando a colpire chi tenta di rompere l'assedio, aspettando che gli altri si arrendano o muoiano di fame.
I battaglioni di nazi rinchiusi in una situazione disperata, sono Azov, Dniepr 1 e 2 e Donbass, gli artefici di inenarrabili massacri compiuti ai danni della popolazione civile e non sto parlando di bombardamenti ma di donne, vecchi e bambini trucidati dentro casa.
Semen Semenchenko, il comandante generale del battaglione Donbass ha capito l'antifona e da giorni sta minacciando il governo e il Ministero della Difesa ucraino di gravi conseguenze se non provvederanno a salvare i suoi "ragazzi".
Insomma, Porkoshenko dicevo si è svegliato tardi perchè i separatisti potrebbero arrivare a Odessa prima che lui riesca a intavolare un serio tavolo di discussione con Putin e allora, a quel punto, "passata barchetta", si dice a casa mia.
Non solo, in tal modo rischia di scatenare una guerra civile a Kiev, un tutti contro tutti che aspetto con ansia...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
edo
Inviato: 1/9/2014 23:26  Aggiornato: 1/9/2014 23:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: A Minsk una svolta?
Per me L'ukraina ai russi significa la Siria agli Usa... perciò prevedo un false flag che giustifichi i bombardamenti su Damasco.

Merio
Inviato: 1/9/2014 23:40  Aggiornato: 1/9/2014 23:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: A Minsk una svolta?
Ma in Siria non hanno l'antiaerea russa, tipo S-300, o giù di lì ?

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
crunch
Inviato: 2/9/2014 8:10  Aggiornato: 2/9/2014 8:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2012
Da:
Inviati: 560
 Re: A Minsk una svolta?
Citazione:
perciò prevedo un false flag che giustifichi i bombardamenti su Damasco


non credo che putin molli l'osso sulla base di tartus, penso piuttosto che poveroshemenko stia tentando il tutto per tutto per salvare il salvabile...probabilmente i contratti sul gas venduti agli americani (a costo zero) saranno riacquistati da compagnie russe e kazake e tutti saranno felici e contenti, d'altronde poroshenko aveva da subito dato l'idea di essere un gran opportunista infatti si fece spianare la strada facendo fuori il leader di fazione destra proprio per avere campo libero in caso di imprevisti...imprevisti che in realta' erano prevedibilissimi

toussaint
Inviato: 2/9/2014 11:34  Aggiornato: 2/9/2014 11:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Più che guardare ai vertici internazionali, forse sarebbe anche il caso di chiedere a loro, ai combattenti della Novorossia, cosa pensano e cosa si aspettano dal loro futuro.
Parla il comandante Most:

Il Comandate Alexey Borisovich Mozgovoj (Nome di battaglia “Most”), della Brigata Prizraki (“Fantasmi”) è, un’ altra leggenda vivente della Resistenza Novorussa. La Brigata di Most è una sezione dell’Esercito della Repubblica del Popolo di Lugansk. Tuttavia i rapporti con gli altri comandanti, e ancora di più con il personale politico della Novorussia, è sempre stato problematico. Il rapporto con Igor Strelkov, invece, è stato sempre speciale Nato nell’oblast di Lugansk 39 anni fa, Most comandato brillantemente il proprio Battaglione che oggi è divenuto una Brigata: ha prima coperto il fianco sinistro delle Milizie di Slovyansk, poi difeso Lisichansk e Severodonetsk, infine ha operato da Piervomajsk contro le unità governative che tentavano di isolare Lugansk da Debalchevo e Lutugino. In questa lunga intervista tradotta dal sito Slayangrad, Most affronta una grande quantità di temi interessantissimi: le tattiche militari dei governativi e dei partigiani, l’orizzonte ideologico della rivolta, l’atteggiamento della popolazione civile, l’eroismo delle milizie, l’ipocrisia della Giunta di Kiev. Buona lettura:

Le tattiche dei governativi e quelle dei ribelli

“Se dobbiamo parlare delle operazioni che la mia unità ha condotto, devo esprimere una riserva: la parola operazioni” è una esagerazione. Al momento, la guerra viene combattuta principalmente in campo comunicativo, è una guerra mediatica, mentre l’attività militare è solo un’appendice. E’ di enorme importanza, per gli Ucraini, distruggere l’ideale per cui combattiamo: le armi sono solo una estensione per distruggere fisicamente le persone che portano queste idee nei loro cuori.”

“Noi eravamo, per struttura ed organizzazione (reclutando minatori, tassisti, contadini nei nostri ranghi) un battaglione. Ora siamo cresciuti di numero e siamo na brigata [La Brigata "Fantasmi" ndt].”

“In realtà, è difficile definire quello che abbiamo intrapreso una “operazione” in tutto e per tutto. E questo nonostante il fatto che noi lavoriamo con le mappe, organizziamo ricognizioni, stabiliamo orari di avvicendamento dell’organico, come tutte le unità militari. Principalmente noi localizziamo la posizione delle unità nemiche, del materiale, e i loro movimenti.”

“Rispetto all’inizio noi abbiamo cambiato la nostra tattica. La maggiore pecca della nostra concezione iniziale era che vedevamo questa guerra coma una lotta fisica, mentre le forze governative non solo non vogliono, ma proprio non sono in grado di combattere lealmente. In fondo, perché dovrebbero farlo? Hanno i lanciarazzi. Hanno “Grad” “Uragan” “Smerch”: perché non usarli? E li usano. Poi chiamano la loro operazione “Operazione Anti Terrorismo”. Ma dove, in quale paese, un intero esercito combatte il terrorismo?”

“A mio modo di vedere, una lotta al terrorismo è una cosa mirata, un’operazione speciale. Una volta che hai distrutto i terroristi, hai finito. Ma questa guerra dura da sei mesi, e ogni giorno si fa più dura e sanguinosa.”

“Adesso vi racconto qualche retroscena delle vicende in cui la mia unità è rimasta coinvolta. Inizio con i fallimenti. La difesa di Lisichansk. Per schiacciare la nostra guarnigione, gli Ucraini co hanno spedito contro undicimila uomini. Abbiamo fallito perchè applicavamo ancora le vecchie tattiche, giocavamo pulito: creavamo un chiaro fronte di combattimento, innalzavamo posti di blocco. Era in errore. Questa guerra, per come l’hanno impostata gli Ukri, è costruita sull’inganno: dai notiziari ai campi di battaglia; e siccome noi ci aspettavamo una contesa leale, abbiamo subito perdite. I sento il dolore per la perdita dei miei uomini. Lo sento fortissimo. Per me, la perdita anche di pochissimi uomini è una ferita che non guarisce.”


“E poi si, abbiamo ottenuto dei successi; abbiamo respinto il nemico e loro si sono ritirati. Ma ogni volta sono ritornati più numerosi e meglio armati. Ecco un chiaro esempio di questa tipica situazione operativa. Una volta loro hanno stabilito un posto di blocco a Staraya Krasnyanka, fra Kremennoye and Rybezhnoye. Noi lo abbiamo distrutto dieci volte. Un giorno lo distruggevamo, il giorno dopo era già ricostruito con una nuova guarnigione. Gli Ukri portavano via i corpi con dei camion Kamaz e detto fatto portavano un nuovo contingente, nuovi uomini che diventavano corpi il giorno dopo.”

“Si ha l’impressione che questi uomini non avessero idea di quel che succedeva. I nuovi arrivati ignoravano quello che era successo alla guarnigipone precedente. Erano del tutto ignari del loro futuro. Mi chiedo spesso che cosa si aspettassero questi quando arrivavano, ma è un mistero. Erano circondati da chiari segni di una recente lotta: i trasporti, il posto di blocco, tutto era sporco del cremesi del sangue rappreso. Queste nuove forze erano uomini senza colpa: obbligati al servizio, e minacciati con il carcere; i disertori finiscono in prigione per sette anni. Uno non può rinunciare a vivere per sette anni. Partono, sperando di sopravvivere.”

“Le tattiche dell’esercito Ucraino possono essere descritte sommariamente così: hanno scaricato tutto il peso della guerra sull’artiglieria e sui lanci missilistici. Incominciano un attacco spianando il terreno con sistemi grad e sistemi di artiglieria a propulsione autonoma.”

“Li chiamano attacchi mirati ma gli obiettivi di questi attacchi sono aree molto estese, grandi superfici “ripulite” semplicemente spianandole. Fatto questo, avanzano i carri armati con armamento capace di distruggere qualsiasi cosa sia per caso ancora in vita. Infine arrivano i mezzi blindati di trasporto truppe, con dentro i soldati che finiscono il lavoro. Questa tattica sulla carta sembra imbattibile, ed è per questo che noi abbiamo cambiato le nostre.”

“Anche se il nostro numero è cresciuto, i mi rifiuto di mandare uomini in campo aperto. Preferisco lavorare in gruppi di ricognitori sabotatori (GRS): vanno, osservano, fanno il lavoro e tornano. È tutto. Noi lavoriamo sopratutto sulle loro comunicazioni, sulla loro distribuzione e sui loro depositi. Se li lasciamo senza munizioni, non possono fare fuoco.”

“Proprio ieri mi hanno informato della distruzione di una colonna di 10 camion Ural che stavano consegnando missili per i sistemi Grad puntati contro Donetsk. Cosa c’è di più efficace? Anche se hanno le piattaforme di lancio, senza munizioni sono solo mucchi di rottami di metallo, ferraglia. Quando sono ridotti così, noi li colpiamo con RPG e lanciagranate Shmels.”

Qualche cenno biografico, il valore politico e spirituale della Novorussia

“il mio lavoro sarebbe nel settore culturale. Suonavo un fiato (l’ottone) in una orchestra. Tuttavia poi, molto prima della guerra, ho dovuto cambiare campo. Lavoravo nell’edilizia, come capocantiere. Adesso comando delle batterie di mortai. Alti strumenti. E’ la vita.”

“Sin dalla prima infanzia ho sognato di diventare un militare. Purtroppo all’epoca avevamo un Ministro della Difesa chiamato Kuzmuk, faceva parte del gabinetto di Kuchma. Il livello di corruzione nell’esercito aveva raggiunto altezze inarrivabili e io non sono riuscito ad entrare in Accademia.”

“Oggi l’obiettivo principale è preservare al massimo la vita delle nostre truppe. Perché questi uomini, inquadrati nelle varie unità, sono i custodi della Volontà Popolare. Perché questi uomini saranno le basi, le colonne, di tutto ciò per cui combattiamo, ed è proprio per questo che li prendono di mira: loro possono creare un Governo, una Amministrazione Popolare, una forza di sostegno. Loro sono assolutamente essenziali per il nostro futuro e questo è il motivo per cui io desidero sopra ogni cosa proteggere le loro vite.”

“Credo che la Novorussia sarà una Repubblica, una Repubblica autonoma all’interno della Russia. Io sono per la creazione di un governo modello all’interno della Repubblica sovrana di Novorussia. Questo governo dovrà poi costituire il riferimento per la direzione, il miglioramento l’imitazione per le altre regioni. Perché al momento non sono solo Ucrana e Russia ad attraversare una crisi politica, ma il mondo intero.”

“Ovviamente un conto è desiderare un governo ideale, mentre si sta seduti in un caffè e lo si immagina ragionando sui libri, un conto è trovarsi nella situazione di dovere vincere battaglie e conquistare territori devastati, e a quel punto il governo modello deve fare un passo indietro, o meglio avanti, nel futuro, e lasciare spazio ad un presente in cui è indispensabile una super centralizzazione militare.”

Sulla struttura di comando

“I comandanti agiscono di concerto. C’è un centro di coordinamento, il Quartier Generale. Attualmente tutti i pezzi del mosaico si sono composti: c’è un centro di controllo e comando unificato, il Consiglio di Guerra, che garantisce comunicazioni sicure ed efficaci fra i singoli comandanti. Lo stesso vale per entrambe le regioni (Lugansk e Donetsk): gli eserciti sono uniti. Di tanto in tanto tutti i comandanti delle unità si incontrano, ma radunarli tutti in un solo posto potrebbe avere gravi conseguenze. In ogni caso, al momento, i nostri uomini sono sparsi in un gran numero di presidi. Più complesse e confuse sono le nostre azioni, più siamo dispersi, più possibilità abbiamo di sopravvivere il che, al momento, è l’obiettivo principale.

“Adesso nelle brigate ci sono i gradi. Abbiamo Comandanti, Vice Comandanti, Luogotenenti di Brigata, Capi Unità e Comandanti di Battaglione. Abbiamo Capi Squadra, Attendenti alla Logistica, Intendenti Medici ed Intendenti alla Comunicazione. Tutti i ranghi sono completati con personale realmente operativo. La maggioranza di queste persone fino a ieri erano lavoratori che desiderano realmente combattere. Anche se rimarremo con una singola unità, avremo ancora molto da mostrare [al mondo].”

Igor Strelkov

“La figura dominante è Igor Strelkov. Lui deve essere non solo dominante, ma unica. Sono andato da lui quando tutto è incominciato e ho servito sotto il suo comando. Il suo ideale è identico al mio e lui combatte sinceramente al servizio di questa idea.”

“Come posso descrivere questa idea? Coscienza. Questo è quello che un uomo deve avere: una coscienza. Onore e dignità, virtù, rettitudine. Tutto il resto sono chiacchiere. La cosa principale è avere una coscienza, preferibilmente senza macchia. La guerra mette continuamente alla prova la coscienza, la sottopone a tentazione. E’ un continuo giudizio di coscienza e di virtù. La guerra è una cartina tornasole. Ogni persona simostra chiaramente per quel che è, sia un fantaccino o un generale.”

“Alcuni traumi alla società sono necessari, ma la guerra è male.”

Majdan

“Gli eventi del Majdan hanno sollevato un sacco di chiacchiere: gli Ucraini Occidentali sono gente appassionata, mentre quelli del sud est sono Russi pigri e dormiglioni la cui fiamma è spenta. Ma oggi il Sud Est è improvvisamente in fiamme e il fuoco è sfolgorante e accecante.”

“Nel Majdan cantavano contro gli oligopoly e contro i funzionari corrotti: grande idea. Mentre loro ballavano per la verità, noi lavoravamo, e ci guadagnavamo da vivere. Il risultato delle loro “danze” è stato il dolore. Sono caduti dalla padella alla brace. Non c’è stato nessun reale cambio di governo, è solo peggiorato: gli stessi Oligarchi, gli stessi ministri e funzionari corrotti, le stesse face ammuffite, che vendono le posizioni di potere e di influenza, che vendono il popolo che dovrebbero guidare e proteggere. Cosa è cambiato? Improvvisamente la stessa gente si è mostrata pronta a marciare per proteggere questo governo! E’ assurdo, incredibilmente assurdo. Non posso evitare di provare sconcerto per il mio stesso paese. Dovrebbero combattere contro le persone che li hanno precipitati in questa guerra, e invece stanno morendo per loro.

“Qual è il significato del Majdan? Di cosa si è trattato? Per quale motivo orchestrare questo spettacolo sanguinoso, che ha solo peggiorato la situazione, e non piuttosto una azione realmente utile? Questo comportamento è il risultato di una propaganda totalitaria.”

Problemi nell’organizzazione della Brigata

“Il ruolo di Commissario Politico (“Politruk”) è passato di moda da un pezzo. Nell’esercito Ucraino i ‘politruks’ sono diventati “istruttori”. Per metterla nella maniera più semplice possibile: non sono mai poste problematiche politiche, mai offerto un orientamento politico; solo lo stato psicologico delle persone arruolate è stato mantenuto ad un certo livello. Persino nell’ esercito, alla fine, il patriottismo è osteggiato, sebbene l’esercito sia l’unica istituzione in cui dovrebbe essere invece promosso.”

“Purtroppo la mia brigata manca di un organico politico. Non è facile creare una unità militare convenzionale partendo da un contadino ed un muratore. Ma, nonostante la disperata mancanza di specialisti, mi sono assunto il compito di creare un sistema completo, esattamente come deve essere. Abbiamo un ufficio stampa di brigata, che raccoglie e distribuisce informazioni da e per il mondo esterno, per così dire.”

“Noi troviamo parecchie informazioni su internet, anche se gli Ukri cercano continuamente di tagliarci fuori. Improvvisamente tutte le comunicazioni satellitari e mobili scompaiono per giorni. La nostra zona operativa cambia continuamente. Il nostro settore di competenza attualmente è compreso fra Pervomajsk, Artemovsk e Debaltsevo (si tratta del percorso che gli Ukri seguono per la loro discesa) nonché Veselaja – Tarasovka-Lutugino.”

“Un problema sono gli approvvigionamenti. I banchi dei mercati possono anche essere vuoti, ma noi abbiamo localizzato dei magazzini in città, pieni di carne, pesce e pollame, che, per qualche strana ragione, non sono stati consegnati ai negozi. E’ venuto fuori che i magazzini appartenevano tutti allo stesso proprietario. Abbiamo requisito tutto. E abbiamo distribuito tutto: agli asili, agli orfanotrofi, a chiunque ne avesse bisogno. Per noi il cibo è una cosa che unisce il nostro popolo: i nostri popoli Russi e i singoli individui che donano ma ci chiedono di non essere menzionati. Siamo riconoscenti per qualsiasi cosa riceviamo.”

La guerra e i civili

“La lotta continuerà certamente. La cosa principale ora è conservare il nostro spirito, lo spirito di impegno, l’aspirazione alla verità e la speranza della vittoria. Se il nostro Popolo mantiene questi tre cardini, vinceremo. Si, abbiamo Lugansk e Donetsk, ma il territorio della Novorussia non è solo queste due città. Il territorio della Novorussia è vesto. Credo ci aiuterà largamente.”

“C’è stanchezza per la guerra tra i civili. Dopo il primo paio di settimane di guerra, stavano già lamentandosi: “siamo stanchi della guerra!”. Quando sento questo io gli faccio una domanda: “Come avresti reagito se questa fosse la Seconda Guerra Mondiale? I vostri nonni hanno combattuto, trascorso anni in trincea. Non erano stanchi? Tu hai appena sentito qualche colpo sparati, hai guardato in TV la notizia della morte di qualcuno, e sei già stanco? Oggi, è praticamente la stessa guerra, stiamo combattendo lo stesso fascismo!”

“Gli uomini al fronte, loro non sono stanchi. Alle volte stento addirittura a tenerli a freno, per evitare morti e perdite non necessari. Gli uomini sulla linea del fuco sono pronti a combattere fino alla fine.”

“I minatori sono stati lenti ad aderire alla resistenza. C’è una espressione secondo cui se il minatori si sollevassero, Kiev scomparirebbe. Ma per il momento, la maggioranza di loro scende ancora nelle miniere. Quando eravamo attestati nei presi di Lisichansk, the Ukri hanno sparato su una delle miniere – Krivoljanskaja. Era notte ed il turno di notte era nel pozzo. Sono morti quasi tutti. Ma il giorno dopo, i superstiti sono tutti scesi di nuovo al lavoro!!!”

“Ho un’ altra storia, in un’altra zona a sud di Sverdlovsk. In un posto di blocco Ucraino hanno sparato ad un autobus pieno di minatori, uomini e donne. Così, gli hanno sparato! Gli Ukri non sapevano chi era bordo, hanno sparato come niente fosse a gente che andava al lavoro. Ho una domanda per questa gente: “Come vi sentite a guidare attraversando la guerra e le sparatorie?” Pensate al lavoro, a una fetta di pancetta da mettere nel piatto? A cosa? C’è una guerra! Vi stanno ammazzando! Civili, che vanno al lavoro come pecore che vanno al macello, senza nemmeno lamentarsi!”

“E’ la paura di perdere il lavoro?” “Come nutrirò la mia famiglia?” “Ma cosa mangiano le famiglie degli uomini impegnati nella resistenza? Cosa mangiano i bambini degli uomini che vi stanno proteggendo? Si, lo so, sono tempi duri, molto duri, ma loro capiscono che p tempo di scordarsi una bella scodella di borsch, una tavole ben imbandita. Se c’è qualcosa a tavola, questo è abbastanza. Oggi la cosa più importante è resistere per vincere, per dimostrare che non siamo un gregge, che non siamo una massa biologico (come dice la Timoshenko) ma persone, individui. Siamo il Popolo. Siamo pronti a costituire un governo che tenga fede alle sue promesse.”

Gli uomini della Brigata

“Gli uomini della brigata sono eroi. Alcuni sono eroici caduti. L’eroismo è più evidente nella generazione cresciuta con i vecchi film, libri e racconti dei nonni e delle nonne. Lo hanno nel sangue: se non io, chi? Tocca a me. Ed è tutto.”

“Proprio ora Vladimir, il Comandante del primo plotone è costretto in un letto di ospedale. E’ una persona eroica, insignita della medaglia “al merito militare”. E’ grazie alla sua dedizione ed alla sua totale noncuranza di sé che le sue truppe sono sopravvissute. Un’altra unità è scampata alla distruzione obbedendo agli ordini di Vladimir di ritirarsi davanti ad una colonna di carri armati che si avvicinava, mentre lui è rimasto. Solo. Avevamo un trasporto truppe fatto in casa soprannominato “combat”. Lo abbiamo attrezzato con una blindatura, e armato con una mitragliatrice. Vladimir è rimasto lì dentro, combattendo (da solo!) e tenendo lontano il nemico, coprendo le sue truppe fino a che non si misero in salvo.”

“A un certo punto un proiettile ha colpito il “combat” e gli ha strappato un braccio dal corpo. and ripped his arm from his body. E’ stato sbalzato fuori dal veicolo. Al momento dell’ impatto, la ferita è stata bruciata. Così, lo squarcio si è cauterizzato: c’era appena un po’ di sangue. Dopo un po’ ha ripreso conoscenza ed ha visto che il suo braccio era stato staccato, e penzolava ancora dal corpo appeso ad un brandello di carne. Si messo il braccio nel cappotto abbottonato, e si è messo in cammino. Ha camminato per un giorno intero. Da solo! Ed è riuscito a sfuggire all’accerchiamento delle forze nemiche evitando tutti i posti di blocco! Di tutto il suo equipaggiamento, aveva conservato solo una pistola Makarov con un solo colpo, in caso di cattura. Aveva il braccio destro infilato nel cappotto, con la sinistra teneva la pistola. Purtroppo, però, non è stato possibile salvare l’arto amputato.”

“Un altro episodio di coraggio: è successo durante una delle prime battaglie a Lisichansk, mentre tenevamo un posto di blocco. Abbiamo avuto un ragazzo, Dima, che è stato ucciso proprio all’inizio dell’azione militare. Grazie al suo acume, competenza e spirito di sacrificio, molti compagni sono sopravvissuti. Ha attirato tutto il fuoco Ukri – tutte le armi miravano a lui. Tutte. La sua unità giungeva in assetto di marcia per aiutare il posto di blocco Jandovskij. Gli altri non erano ancora in posizione, e proprio in quel momento Dima ha fatto fuoco e colpito un bersaglio in modo che il nemico a sparasse solo su di lui. Fu il primo ad essere ucciso. E’ grazie alla sua azione, che gli altri sono sopravvissuti. Non hanno solo tenuto la posizione, ma sono riusciti a spingere gli Ukri indietro, distruggendo un posto di blocco che avevano occupato. Tutto grazie al sacrificio di un uomo.”

“Questo è quello che dobbiamo essere – eroi, cavalieri. Perché siamo Russi, siamo slavi, non possiamo essere altro. Noi non abbiamo il diritto di essere altro.”

“Colpiamo gli aerei con le armi in nostro possesso – manpads [missili antiaerei spalleggiabili] usati congiuntamente a ZAU [mitragliatrici automatiche anti-aeree]. Gli Ukri, una volta comprese le nostre capacità, hanno cambiato tattica: non discendono più ad una altezza tale da permettergli di colpirci, ma lanciano bombe molto potenti da lontano rimanendo in quota. Ne lanciano due, tre, e scompaiono.”

“Gli Ukri affermano di combattere il terrorismo, mentre bombardando abitanti pacifici, civili innocenti, distruggendo interi isolati delle città e le loro infrastrutture. Fanno così. Ma che modo è? Se sei in guerra con noi, combatti con noi. Ma invece, si bombardano le città e ci danno la colpa… Come è possibile? Abbiamo la prova dei bombardamenti: le armi utilizzate e le direzioni da cui il fuoco è venuto. La traiettoria compita dal proiettile può essere calcolato dal cratere rimanente. Ma è inutile confutare le loro sfacciate versioni: le loro teorie infondate avanzate per falsificare l’evidenza.”

“All’ inizio si credeva che una guerra del genere, con comandanti selezionati sul campo, una guerra civile, sarebbe stata un disastro. E’ difficile organizzare, creare una struttura coordinata. Le forze elementary sono incontrollabili, libere, ingestibili. Delle volte devi zittire, punire, mettere gli uomini in consegna, quando si superano certi limiti. Ogni organizzazione militare ha i suoi limiti, ma noi siamo uniti dalla stessa idea, da un sentimento comune. Se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo essere disciplinati e strutturati. Questa è una convinzione che si è formata in noi sin dal principio, dal primo momento in cui l’unità si è formata. Anche prima dell’inizio dell’attacco ho incominciato a organizzare la resistenza del Popolo, perché vedevo chiaramente che era necessario tenersi pronti. Anche allora eravamo tutti d’accordo che dovevamo raggiungere il nostro obiettivo finale: la vittoria. Il resto, chi ha ragione e chi ha torto, lo deciderà il tempo. Quello che conta è che si è formata una chiara struttura, a cui tutti siamo leali.”

“Quando la Guerra è iniziata non esisteva qualcosa chiamato Novorussia. Questo concetto è sorto nel corso delle battaglie ed ora cresce, e cresce ancora, e si riempie di significato. Ora la Nuovorussia non è solo un territorio, è prima di tutto un ideale. Libertà e Coscienza. Questo è e sarà la nuova Russia“.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/9/2014 12:09  Aggiornato: 2/9/2014 12:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Aggiornamento sulla disfatta degli ucraini a Ilovaisk, la sacca è ormai risolta, centinaia, migliaia di morti, feriti, prigionieri, 200 "neri" del battaglione Donbass catturati dai separatisti e sarebbe stato meglio per loro spararsi un colpo in testa, visto quello che hanno combinato e che pagheranno duramente.
Come previsto, Stato Maggiore di Kiev e maidanisti si stanno accusando l'un l'altro e lo stesso Stato Maggiore ucraino pensa che a breve i maidanisti scateneranno sommosse a Kiev:

Liquidata la sacca di Ilovaisk

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/9/2014 12:11  Aggiornato: 2/9/2014 12:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Russia Today scrive anche di 700 ucraini catturati nelle operazioni che hanno portato alla liberazione, da parte dei Novorussi, degli aeroporti di Donetsk e Lugansk.
Praticamente una Caporetto...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/9/2014 12:16  Aggiornato: 2/9/2014 12:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Nel frattempo il folle Ministro della Difesa Ukie Valery Geletey parla di un prossimo avvio di una Grande Guerra Patriottica contro la Russia "che porterà a decine di migliaia di morti".
Stiamo regalando miliardi di euro a questa gente qua.
E poi non abbiamo soldi per gli asili nido o per gli esodati...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/9/2014 12:18  Aggiornato: 2/9/2014 12:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Che Geletey sia un folle è pacifico, ma a quanto pare ha semplicemente rivelato i piani, visto quanti dice oggi Lavrov su un imminente adesione ucraina alla NATO, in palese violazione di quanto apparentemente stabilito nel vertice di Minsk:

L'iniziativa sulla rinuncia della neutralità militare di Kiev e sull'adesione alla NATO mina gli sforzi di pace per la soluzione della crisi ucraina.

Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.

Secondo lui, "questa iniziativa arriva in un momento in cui, dopo l'incontro di Minsk, era stato trovato l'accordo affinchè nell'ambito del processo del gruppo di contatto si fosse trovata una soluzione generalmente accettabile per la crisi nazionale ucraina."

Ha osservato che il "partito della pace" a Kiev sta cercando di promuovere una soluzione politico-diplomatica alla crisi ucraina, mentre il "partito della guerra" prende provvedimenti "volti a minare palesemente tutti questi sforzi." Lavrov ha espresso rammarico che tali azioni siano attivamente fomentate da Washington e da alcune capitali europee.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/9/2014 12:20  Aggiornato: 2/9/2014 12:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
E i venti di guerra soffiano sempre più forte:

Nato prepara forza di reazione rapida. Russia: "Nato esaspera tensioni agiremo di conseguenza". Kiev evoca "una grande guerra". Venerdì decisione su sanzioni Ue. Separatisti filorussi chiedono ampia autonomia


La Nato si allarga alla cyberguerra: "Attacco informatico come invasione armata"

La NATO accusa gli hacker russi


edit: alcuni giorni fa ignoti hacker hanno attaccato il sistema informatico della JPMorgan, in modo tale da poter realizzare spostamenti incredibili di capitale senza controllo.
Non si capisce se ciò sia stato effettivamente fatto, ma il messaggio parrebbe chiaro (a meno che non si tratti di un'ennesima operazione di propaganda):
"tu sanzioni? E io ti stronco"...

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Gisar
Inviato: 2/9/2014 16:34  Aggiornato: 2/9/2014 16:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/1/2010
Da: Umania
Inviati: 270
 Re: A Minsk una svolta?
Articolo di Pino Cabras conferenza stampa deicombattenti della Novorossia

Bhé intanto buona fortuna a tutti...



Guerra: c'è chi è pronto e chi no

Instauratio ab imis fundamentis
toussaint
Inviato: 2/9/2014 16:37  Aggiornato: 2/9/2014 16:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Probabilmente trovato il corpo del giornalista russo Andrey Stenin, sequestrato e ucciso dai militari ucraini:

Il direttore della testata russa: "aspettiamo i test genetici"

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Gisar
Inviato: 2/9/2014 23:20  Aggiornato: 2/9/2014 23:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/1/2010
Da: Umania
Inviati: 270
 Re: A Minsk una svolta?

Instauratio ab imis fundamentis
toussaint
Inviato: 3/9/2014 11:46  Aggiornato: 3/9/2014 11:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Notizia di poco fa.
L'ufficio stampa di Porkoshenko ha annunciato il cessate il fuoco immediato e permanente nel Donbass.
Sembra una decisione unilaterale, anche se pare partorita dopo un colloquio telefonico con Putin.
Bisognerà vedere se ora i novorussi si fermeranno o completeranno l'avanzata fino a Kharkov e/o Odessa.
In ogni caso la Novorossia ha vinto!!!

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 3/9/2014 12:01  Aggiornato: 3/9/2014 12:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Sto vedendo ora dal blog di Colonel Cassad le foto della vittoria.
Sull'altura di Saur-Mogila sventolano le bandiere dei combattenti.
Una bandiera rossa, una bianca con falce e martello e stella rossa, una bianca con la croce di Sant'Andrea blu in campo bianco e una bandiera rossa con l'icona di Gesù Cristo.
E' nato un nuovo Fronte Patriottico contro il NWO?
Me lo auguro...

Momenti di guerra

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toussaint
Inviato: 3/9/2014 12:26  Aggiornato: 3/9/2014 12:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
E questa è la traduzione esatta di quanto ha detto Putin nella famosa intervista demonizzata dai nostri media.
Notate il punto in cui dice "se non ripariamo rapidamente le infrastrutture nel Donbass, con l'inverno alle porte la popolazione morirà assiderata, sembra che interessi solo alla Russia".
Ed è vero, ci potrebbe essere una catastrofe umanitaria senza precedenti in Europa nei prossimi mesi e qui si parla della Mogherini.
Pazzesco...
Da Aurora:

L’intervento ufficiale
Si noti che il riferimento male interpretato è stato rimosso.
Putin: impossibile sapere quando la crisi politica in Ucraina finirà.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto a Kiev di avviare colloqui sostanziali sulla de-escalation della crisi in Ucraina orientale. Ha aggiunto che è un’illusione credere che i ribelli rimangano in silenzio guardando le loro case distrutte. “Abbiamo concordato un piano, in modo che l’attuazione sia perseguita”, ha detto Putin sul Primo canale TV, aggiungendo che “il governo ucraino deve iniziare immediatamente colloqui sostanziali, non discussioni tecniche, sull’organizzazione politica della società e dello Stato nel sud dell’Ucraina, tutelando gli interessi delle popolazioni che vi abitano“. Il piano, secondo il leader della Russia, è mettere i negoziati al centro del processo di pace. Con un chiaro riferimento al rovesciamento di Viktor Janukovich del movimento Maidan a febbraio, Putin ha detto che errori, come i colpi di Stato, dovrebbero essere evitati essendo causa principale della crisi attuale. Il presidente russo ha invitato Kiev a considerare il prossimo autunno e inverno, pensando al riscaldamento. “L’infrastruttura devastata nel meridione richiederà piena riparazione, altrimenti la popolazione potrebbe anche morire assiderata“, ha detto. “Sembra che solo la Russia se ne preoccupi. La prima condizione essenziale è terminare i combattimenti ed iniziare a ricostruire le infrastrutture, al ripopolamento, eseguire le necessarie riparazioni e manutenzioni per affrontare la stagione fredda“. Putin ha detto che “anche se la soluzione della crisi dipende principalmente da Kiev, è impossibile dire quando finirà”. Ha detto che ciò potrà essere definito nelle prossime elezioni parlamentari in Ucraina. Il presidente ucraino Poroshenko ha sciolto il parlamento del Paese il 25 agosto e ha indetto le elezioni parlamentari per il 26 ottobre. “Tutti i partecipanti alla competizione elettorale vorranno mostrare quanto siano bravi”, ha detto Putin. “Tutti vorranno dimostrare che sono uomini decisi o “strongwomen”, e che in periodo di lotta politica acuta. è difficile aspettarsi che qualcuno cerchi una soluzione pacifica e non militare. Allo stesso tempo, è un’illusione pensare che i ribelli si siedano aspettando pazientemente l’avvio dei negoziati promessi”, ha detto Putin, “soprattutto quando vedono le città e i villaggi dell’Ucraina del sud-est bombardati e distrutti dal tiro diretto“.
C’è sicuramente un’evoluzione in Putin, ma non così rozza e ignorante come nei nostri media.

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toussaint
Inviato: 4/9/2014 15:04  Aggiornato: 4/9/2014 15:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Ultim'ora:
i novorussi entrano a Mariupol.
Se si riuscisse a stabilire un cordone sanitario anti NATO con un confine che vada dalla Bielorussia a Nord, passando per Odessa, Dnepropetrovsk e Kharkov, fino ad arrivare alla Transnistria, ci saremmo assicurati, non dico tanto, ma una decina d'anni di pace.
Forza ragazzi, state combattendo anche per noi...

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toussaint
Inviato: 4/9/2014 15:25  Aggiornato: 4/9/2014 15:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Quel buffone di Hollande a cui evidentemente la figa ha dato alla testa:

La Russia non ha ricevuto documenti sul recesso dal contratto delle Mistral

Mosca non ha ricevuto alcun documento dalla parte francese relativo al recesso dal contratto per la fornitura delle portaelicotteri "Mistral" alla Marina russa, hanno dichiarato alla Commissione Industriale Militare del governo della Federazione Russa.

In particolare oltre 400 marinai russi sono arrivati in Francia per prender parte all'addestramento alla gestione della "Mistral".

Come sottolineato dalla Commissione, se il contratto verrà annullato unilateralmente Mosca riceverà i soldi versati e beneficerà di una penale di diversi miliardi di euro, mentre la Francia rimarrà con un'imbarcazione creata in base a requisiti russi per cui avrà bisogno di trovare un acquirente.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 5/9/2014 17:04  Aggiornato: 5/9/2014 17:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: A Minsk una svolta?
Clamorosi sviluppi delle ultime ore.
Raggiunto l'accordo sul cessate il fuoco, controfirmato dalle parti, a partire dalle 18 di oggi.
Poroshenko ammette, clamorosamente, che l'accordo non si sarebbe raggiunto senza l'impegno di Putin.
I novorussi assicurano che se Kiev manterrà la parola, lo faranno anche loro, anche se sottolineano che proprio un'ora prima dell'accordo, gli ultimi rimasugli dell'esercito ucraino intrappolati nell'aeroporto di Donetsk hanno sparato sulla città con i micidiali missili balistici Tochka-U, capaci di demolire un intero quartiere.
All'annuncio dell'accordo, sembra che a Kiev siano scoppiati disordini provocati dai militanti di Svoboda e Settore Destro, con la partecipazione dei reduci (per fortuna rimasti in pochi) dei battaglioni puntivi Azov, Donbass, Dniepr 1, Dniepr 2 e Aidar.
La guerra civile potrebbe quindi spostarsi a Kiev e nell'Ucraina dell'Ovest...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921

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