media : L'immagine come arma di controllo emozionale
Inviato da Redazioneil 20/9/2011 21:40:00 (11477 letture)
di Federico Povoleri
Il recente e interessante dibattito sul video di Emmanuel Kelly che canta “Imagine” al programma televisivo X-Factor (vedere a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=7kFpbxdqdSY), ha evidenziato in modo esemplare l'efficacia della propaganda nel colpire le persone creando stati emotivi che spengono il pensiero critico scavalcando la razionalità e sui quali si costruiscono opinioni e idee. Lo ha fatto utilizzando (e quindi permettendoci di vedere in azione) una delle armi propagandistiche per eccellenza: “L'immagine”. Nel caso specifico: la sequenza di immagini in movimento con tutta la loro grammatica cinematografica.
Il potere che possiede una fotografia o una sequenza di immagini in movimento, di comunicare una quantità enorme di informazioni, la maggior parte delle quali non vengono analizzate dal nostro cervello ma arrivano direttamente a colpire il nostro subcosciente creando gli stati d'animo più diversi, è enorme. Probabilmente pochi di noi si rendono conto di questo anche se tutti ci emozioniamo, ci spaventiamo, versiamo lacrime o ci sbellichiamo dalle risate al cinema.
Si dice che un'immagine valga più di mille parole e non c'è nulla di più vero; una fotografia tocca il nostro immaginario ma per sua stessa natura è ingannevole: ci mostra infatti una rappresentazione della realtà e non la realtà oggettiva. Noi però abbiamo la tendenza a confondere le due cose e riteniamo verosimile ciò che stiamo osservando.
Del resto, come osserva Gustav LeBon, le folle pensano per “immagini” e non si lasciano influenzare dai ragionamenti: “L'apparenza ha sempre un ruolo più importante della realtà”
Agli albori del cinema, uno dei primi esperimenti fatti con la macchina da presa dai fratelli Lumiere, fu quello di filmare un treno mentre arrivava alla stazione …
… avvicinandosi all'obiettivo grandangolare. Quando il filmato fu mostrato per la prima volta al pubblico, si scatenò il panico; le persone non abituate a vedere una rappresentazione della realtà sullo schermo, pensarono che quel treno fosse vero e che stesse piombando su di loro; in un attimo si precipitarono urlando fuori dal l'improvvisato cinematografo.
Un altro esempio di immagine ingannevole allo scopo di suscitare emozione, in questo caso non per la volontà di manipolare l'opinione pubblica ma semplicemente per fare colpo in un certo ambiente, è da attribuire ad un altro grande maestro del cinema: il 26 giugno 1945 viene pubblicata la prima fotografia di un giovane aspirante, Stanley Kubrick, che ritrae un edicolante affranto per la morte di Roosevelt, L'immagine affascinerà cosi tanto gli editors di Look da offrire al fotografo dilettante la possibilità di entrare nello staff della rivista come fotoreporter.
Un altro classico esempio di “falso d'autore” è la famosa foto di Robert Capa che ritrae il partigiano spagnolo colpito, durante la guerra civile del '36.
Sembra che Capa abbia fatto ripetere al partigiano quel gesto più volte, fino ad ottenere uno scatto che avesse la massima efficacia visiva ed emotiva.
Cinema e fotografia hanno, fin dalla loro origine, codificato tutta una serie di regole per la comunicazione non verbale che comprendono, tra le altre, anche il modo di trasmettere determinati stati emotivi attraverso l'uso dell'inquadratura.
Per comprendere meglio questo concetto e per capire più a fondo il potere dell'immagine, facciamo una piccola e breve lezione di cinema in compagnia di Blain Brown, regista e direttore della fotografia: prendiamo una piccola scena: un albero, un ampio orizzonte con il sole che tramonta, un uomo, una donna e un cane. Se prendiamo semplicemente il mirino e lo puntiamo lì, stiamo facendo una scelta unica. Al di là di essa non influenziamo in alcun modo ciò che il pubblico vede (in questo esempio). Ed ecco come risponderebbe la maggior parte delle persone alla domanda: “Cosa vedi?”. Quasi tutti risponderebbero: “Un uomo, una donna, un cane e un albero”. Solo se gli chiedeste “Che ora è nella scena?” risponderebbero forse “Più o meno al tramonto”. Se si spostasse il mirino in modo da portare l'orizzonte in un altro punto rendendo il sole che tramonta non visibile, probabilmente non saprebbero neanche dire che ora è.
Ma questo è importante: anche facendo quest'unica scelta su dove posizionare il mirino, stiamo già influenzando la percezione dello spettatore. Facciamo un passo in più: mettiamo il mirino in maniera che l'uomo sia nascosto dall'albero; improvvisamente è una scena completamente diversa: dove prima avrebbe potuto esserci forse un pic-nic, adesso c'è una donna da sola tra gli alberi con un cane. Si sente sola? E' in pericolo? Non abbiamo ancora molte informazioni e potrebbe trattarsi di molte cose, ma sicuramente la nostra percezione di cosa potrebbe accadere sarà diversa rispetto a prima. Ciò che abbiamo fatto, è cambiare l'inquadratura.
Ma noi possiamo scegliere non solo l'angolo da cui è vista la scena, ma anche se gli spettatori la vedranno tutta o ne vedranno solo una parte. Se prendiamo ad esempio il mirino lungo (Teleobiettivo Ndr) e lo puntiamo al sole, la prima cosa che vedremo sarà il tramonto. Questo stabilisce immediatamente una certa atmosfera e passa delle informazioni importanti: non solo l'orario, ma anche che ci troviamo in un posto in cui è possibile vedere un bel tramonto, quindi, quasi certamente un bel posto; in fin dei conti, ha un bel panorama. Se ciò che vediamo dopo è un'inquadratura della coppia che si bacia, sappiamo subito che è una bella giornata, che questa coppia se la sta godendo e che probabilmente sono innamorati. Ma se invece l'inquadratura successiva isolasse l'uomo e vedessimo ora che ha delle bende sugli occhi? Che triste ironia: è un bellissimo tramonto ma i suoi occhi sono malati. E' cieco permanente? La donna è la sua amante o la sua infermiera? Non otteniamo solo nuove informazioni, ma anche nuove emozioni
La tecnica cinematografica è in larga parte creare domande e aspettative nella mente dello spettatore. Perchè è cieco? Lei è responsabile dell'incidente? L'ha fatto apposta? O forse è l'infermiera che si è innamorata di lui? Questa storia d'amore andrà avanti meravigliosamente oppure finirà con una grande tristezza?
Tutto a partire da due inquadrature, se sono fatte bene.
(Blain Brown - La fotografia nel film - 2002)
Ad esempio inquadrare un personaggio con una prospettiva dal basso verso l'alto, aiutandosi con un obiettivo grandangolare, conferisce al soggetto un senso di potenza mentre il pubblico che guarda l'immagine, assumendo il punto di vista dell'obiettivo si sente annichilito e sottomesso.
Eppure, molto difficilmente qualcuno, quando osserva una fotografia si pone domande sul perchè il fotografo ha scelto quell'inquadratura e quel particolare obiettivo per realizzarla. Reagisce semplicemente in modo emotivo a quell'immagine.
Ma l'inquadratura dal basso verso l'alto che abbiamo descritto solo per fare un esempio, poggia su basi neurobiologiche, e apprendiamo da precise nozioni di psicologia che è efficace nel trasmettere inconsciamente un senso di potenza invincibile che mette in sottomissione chi la osserva. Ecco allora, che le agenzie di stampa che hanno diffuso le fotografie dei militari americani in Iraq, hanno selezionato sempre con cura, il tipo di immagini da mostrare:
Immagini tratte da: Corriere della Sera 2003, La Repubblica 2003, Il Giornale 2003 (Matteo Rampin – Tecniche di controllo mentale)
Così come non è certo un caso (gli addetti stampa sono perfettamente informati sulla natura delle immagini che diffondono) che durante la guerra siano state diffuse molte immagini che mostravano le suole delle scarpe dei soldati americani, ben sapendo che mostrare le suole delle scarpe è una mancanza di rispetto nella cultura araba; immagini come la seguente possono avere quindi un forte impatto psicologico:
Nella nostra cultura invece, siamo stati completamente influenzati dai canoni che ci ha imposto il cinema di Hollywood e quindi, risultiamo sensibili a tutte quelle fotografie che richiamano quei canoni di bellezza o di tenerezza, solo per fare due esempi:
Fotografie tratte da: Leggo aprile 2003, La Repubblica 2003 (Matteo Rampin – Tecniche di controllo mentale)
Ma oltre a queste caratteristiche psicologiche, la fotografia, come dicevamo prima è profondamente ingannevole anche se noi siamo portati a identificarla con la realtà; ricordiamoci ora la lezione di cinema sulle inqudrature e guardiamo questa foto:
Una foto dal grande impatto emotivo che ha fatto il giro del mondo diventando il simbolo delle atrocità e della barbarie di Milosevic, mostra dei prigionieri bosniaci in un campo di concentramento che guardano fuori, da dietro una rete di filo spinato. La fotografia in realtà era un inganno; chi si trovava all'interno del recinto infatti era il fotografo, mentre gli uomini fotografati erano all'esterno, in un campo aperto e guardavano verso l'interno.
Se una singola immagine ha quindi tutto questo potere, provate a pensare a quanto può averne l'immagine in movimento o una sequenza di immagini in movimento.
Martin Scorsese, uno dei grandi maestri del cinema, nelle sue lezioni spiega che il regista è di fatto un illusionista e dalla sua abilità di ingannare il pubblico dipende il successo del film. Perchè se il regista riesce a spegnere il ragionamento critico della platea e a fargli credere a quella che di fatto è un'illusione, una finta rappresentazione della realtà, allora il pubblico si diverte, si emoziona e il film incassa un bel po' di soldi.
Fu Ejzenstejn, un altro maestro del cinema (quello della corazzata Potiemkin) a sostenere che gli elementi di una singola ripresa possono essere pensati in modo matematico, al fine di produrre uno shock emozionale; guardate ad esempio l'intensità di questa sequenza (Consigliamo la visione dal minuto 49:03 al minuto 55:56)
Se esiste un esempio nel quale immagine e ideologia siano venute a coincidere in modo poderoso e devastante è sicuramente il film di Leni Riefenstahl: “Il trionfo della volontà”.
Il film può essere considerato un capolavoro già di per sé, in quanto fu girato in modo innovativo e con geniale maestria, ma è soprattutto un film che emoziona fortemente – grazie anche all'associazione con la musica di Wagner - e riesce a trasmettere un epico senso di potenza, che rimane impresso nel subconscio dello spettatore in modo indelebile.
Il film fu presentato come un documentario di cronaca, alla stregua di un moderno reportage giornalistico, che doveva semplicemente “raccontare” al pubblico il congresso di Norimberga, ma in realtà rappresentava un completo capovolgimento del meccanismo dell'informazione. Molte sequenze furono “inventate” appositamente per il film, al fine di ottenere i massimi risultati dal punto di vista della comunicazione visiva. Lo stesso architetto di Hitler, Speer, venne ingaggiato come “production designer” di quel blockbuster made in Germany. Vennero assoldate migliaia di comparse e diverse troupe di ripresa tutte al servizio della Riefensthal; furono impiegati mezzi imponenti, e le sequenze furono pianificate al punto da “costringere” lo stesso Fuhrer a fare spesso da comparsa. Consideriamo ad esempio queste due inquadrature, che compaiono nella sequenza iniziale del film, a pochi secondi l'una dall'altra:
Come si vede chiaramente, nella prima inquadratura non c'è nessuna macchina da presa alle spalle di Hitler. Questo significa che la stessa scena fu ripetuta in seguito, con la cinepresa montata sull'automobile, mentre il Fuhrer ripeteva il gesto di saluto alla folla, e la folla docilmente tornava ad applaudirlo. Esattamente come al cinema: “Motore, ciack, azione!”
Il film vinse numerosi premi anche all'estero, ad esempio negli Stati Uniti e in Francia, e continuò per lungo tempo ad influenzare i documentari e le produzioni pubblicitarie di tutto il mondo, tanto da sollevare molte domande sulla linea di separazione tra arte e moralità.
Resta il fatto che dal giorno in cui “Il trionfo della volontà” fu presentato al pubblico, è diventato impossibile per chiunque pensare al nazismo senza associarlo alle immagini impressionanti e poderose del congresso di Norimberga.
Se quindi ci domandiamo che cosa sarebbe stato il nazismo senza la potenza di quelle immagini, non possiamo non domandarci che cosa sarebbe oggi il mondo intero se non esistessero i grandi mezzi di comunicazione di massa.
Nella sequenza di Hitler sulla macchina c'è anche un clamoroso errore di "continuity": la prima scena fu girata senza il sole, in una giornata di cielo coperto, mentre nella seconda c'è chiaramente il sole che batte sulla schiena di Hitler.
Se guardi la prima inquadratura si nota che la macchina passa sopra a 2 righe parallele (binari di un tram?) e, a destra di Hitler, la strada è perfettamente liscia.
Poi, nella seconda, sotto il braccio del Fuhrer, si vedono 2 righe parallele...
Procedeva in senso opposto oppure stava proprio su un'altra strada?
Ma tu non hai idea di quali castronate facciano nel cinema, oggi come ieri, dal punto di vista della continuity. Eppure se ne accorge solo chi ha un occhio allenato, ed è del mestiere. Il pubblico normale non si accorge di nulla, a dimostrazione di quale rullo compressore sia il meccanismo emozionale del cinema, che Povoleri ha così ben sottolineato.
Nel film "il nemico alle porte" quando il protagonista viene introdotto nella stanza con tanti fotografi, uno di questi mi e' parso che avesse in mano una di quelle macchinette fotografiche digitali !!! il film e' ambientato durante la WW2.. Qualcuno mi puo' confermare ???? :D
Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano) Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!
DJGIOSTRA: Sì però facciamo attenzione, perchè qui non stiamo facendo una semplice "caccia all'errore". Stiamo parlando di manipolazioni FINALIZZATE a generare emozioni nello spettatore.
E' questo il tema dell'articolo.
Ripropongo un altro segmento della trasmissione di Ferrara, in cui si discuteva proprio di questo.
Aldilà di bloopers, easter eggs, anacronismi, illusioni ottiche o reali errori... ... ...quello che mi sento di dire dietro suggerimento dell'articolo di testa è di non fidarsi mai del proprio occhio... ... La parola scritta resta per questo -a mio avviso- il documento per eccellenza. Con l'immagine abbiamo infatti già un primo "filtro" da interpretare. Il video, infine, presuppone conoscenze troppo ampie per poter essere criticato con oggettività. ... Ma mi rendo conto che la fruizione dei documenti, ai nostri giorni, è inversamente proporzionale all'attenzione che vi dedichiamo (e mi ci metto dentro anche io). Visioniamo centinaia di filmati, decine di immagini e riusciamo ad essere attenti lettori solamente di uno o due scritti. ... La propaganda ha già quindi vinto la sua prima battaglia: disincentivare il più possibile l'utilizzo della comunicazione scritta, poichè più semplice da creare ma anche -eventualmente- da "smontare".
AG: "La propaganda ha già quindi vinto la sua prima battaglia: disincentivare il più possibile l'utilizzo della comunicazione scritta, poichè più semplice da creare ma anche -eventualmente- da "smontare".
Io non credo che il motivo sia questo. Come ha ricordato Federico, l'immagine agisce a livello subliminale, mentre lo scritto viene percepito a livello razionale.
E' per questo che "un'immagine vale più di mille parole": perchè i suoi effetti vengono registrati laddove è molto più difficile cancellarli.
e a proposito di verità, immagini ,comunicazione e emotività forse buona parte di voi ricorderà il famoso caso maricica (donna morta in seguito a rissa in una metropolitana ) in cui ognuno ha "visto" quello che voleva tanto che a parità di video si è arrivato ad avere posizione completamente opposte nelle quali alcuni non vedevano proprio dei particolari
più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
l'articolo di musicband mi ha fatto tornare in mente una recensione di "rango", un film di animazione in CG, fatta da un animatore che ammiro molto e che è piuttosto critico nei confronti dei prodotti della pixar.
Citazione:
The thing I liked about Rango was that the director really didn't have those moments where he tried to evoke specific catharsis in the film. He let the characters play out their roles honestly (and I might add, oddly) and let you the audience member see the film on your terms. I liked the production design choice of making every character in the film just plain dirt ugly. It's clear to me that they decided that classic Disney inspired appeal would set the wrong tone and so eschewed it in favor of something different. The barrier to entry to getting to like the characters was set fairly high, and yet by the end of the film I found I liked them. They weren't cookie cutter design solutions making cookie cutter acting choices. It's not a perfect film, or even a great one. Rango has its flaws, like all films. It drags a bit in spots, gets a little pedestrian here and there and a few times clunkily sets up a moment just to turn it on its head for time tested plot turns or gags. The plot is as ridiculous as most films, but that's neither here nor there for me. For me it's about the characters- are they honest? Do they grow naturally? Do I believe in them, in their story, in the moments they live out? I liked the film simply because it let me watch as a real person, not as an emotionally underdeveloped consumer of plastic things who must be told when to laugh, when to cry and how to feel.
ps: non voglio fare pubblicità a nessun film, mi è solo tornato in mente questo pezzo che mi sembrava in tema con l'argomento.
Un articolo molto interessante e ricco di spunti per analizzare con un occhio più obiettivo le immagini che vengono diffuse da media,cinema,stampa.
Con un attenta analisi,si può comprendere in realtà ciò che si vuole trasmettere e quali sentimenti si voglia suscitare nel pubblico. Un pò come guardare dietro le quinte.
E' l'uso che se ne fa e gli scopi che si vogliono raggiungere il vero nodo della questione.
Si potrebbe usare questo mezzo con uno scopo nobile,per trasmettere emozioni positive e valori come pace,fratellanza,altruismo,empatia,amore... ma a quanto mi risulta questo avviene sempre in minor misura.
Purtroppo chi ha accesso a tali mezzi,sempre più spesso li usa per fini egoistici,di controllo delle masse,di accettazione della violenza,di inganno...
Il risultato è che il cattivo utilizzo di tali mezzi,ha senza ombra di dubbio influito negativamente su una buona parte dell'umanità contribuendone anche al rapido deterioramento dei valori umani e spirituali.
"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
e notate le varie aggettivazioni usate nel riportarlo: “Errore madornale”, “Troppo esagerato”, “Climatologi britannici, troppo 'zelante' su scioglimento ghiaccio”,
Vi sembra possibile che si posssano fare errori madornali, essere esagerati o zelanti nel fare un Atlante che è poi la Bibbia degli Atlanti ?
C’era da far vedere il “cambiamento climatico” e invece di mostrare lo scioglimento dei ghiacci nella percentuale dello 0,1 (dato esatto) lo hanno portato al 15% !! .
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
l'immagine è un linguaggio, ancora di più quello in movimento e con il linguaggio se sei bravo trasmetti quello che hai in mente il filtro va fatto ovunque alle parole che ci arrivano agli scritti e alle immagini.
vi segnalo la petizione per la richiesta di riconoscimento dello stato palestinese all'assemblea generale ONU pv
ottimo articolo. complimenti a musicband. non solo dobbiamo stare alla larga dai media ma dobbiamo anche valutare quello che inconsciamente può fuorviarci guardando alcune immagini. com'è dura per noi genitori trasmettere queste precauzioni ai figli senza appesantirli e/o emarginarli troppo. c'è un libro di un italiano (che purtroppo ho regalato) che parla esattamente di questo potere delle immagini e raccoglie tutte le manipolazioni volontarie e non... se ricorderò titolo o autore ve lo comunicherò ciao
Alle calunnie di Attivissimo, come si vede debordanti perfino dal senso comune, vanno associati gli attacchi, ripetuti, ai quali sono sottoposto da anni da organi di stampa del mainstream - ultimo episodio quello dell'ignobile comparazione che il TG1 di Minzolingua ha operato nella sua edizione delle 13,30 del 16 settembre scorso, nella quale la mia immagine è stata mostrata immediatamente prima di quella del terrorista pluriassassino norvegese, inducendo negli spettatori non solo l'idea di una vicinanza ideologica tra me e il detto assassino-terrorista, ma anche una comune "insanità mentale". E' ovvio che chi fa operazioni di questo tipo dovrebbe essere iscritto non all'albo dei giornalisti ma a quello dei delatori.
Come vedi, parlando di evocazione di "sentimenti" per associazione di immagini, siamo abbastanza in topic ;)
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Petizione x la palestina firmata, forza gente non è difficile, stanno firmando da tutti i paesi del mondo, vogliamo essere da meno?
Per cortesia, dite ai bambini che testa di parallelepipedo vuoto non è il suo nome (ecchè diamine, mica pesa 500.000 tonnellate),lui si chiama alberto angela
non capisco perche attivissimo denunci chiesa di complotto e che faccia parte del bilberg e del nuovo ordine mondiale?ce qualcosa che non mi torna. ma se attivissimo combatte chi crede che esista nwo mondiale e che esista il bilberg come fa ad accusare chiesa di farne parte?ripeto ce qualcosa che non mi torna, combatte chi dice che esistano complotti e poi parla che ce qualcuno ne fa parte e li accusa.ma vogliamo scherzare forse!!! attivissimo non crede che ci sia un complotto dietro 11/9 e poi parla di nuovo ordine mondiale e bilberg ma perpiacere.comunque anche la risposta di chiesa non mi convince.ripeto ce qualcocosa che non va,scusatimi.
mi piacerebbe un link su cui attivissimo fa codeste dichiarazioni, che se son vere gli copio incollo tutte le trollate che lui e i sui colleghi hanno spanto nel web in questi anni, ed è davvero tanta roba..............
Per cortesia, dite ai bambini che testa di parallelepipedo vuoto non è il suo nome (ecchè diamine, mica pesa 500.000 tonnellate),lui si chiama alberto angela
Per cortesia, dite ai bambini che testa di parallelepipedo vuoto non è il suo nome (ecchè diamine, mica pesa 500.000 tonnellate),lui si chiama alberto angela
Un link lo avrei anche trovato "attivissimo.blog.spot" ma mi va in crash quando tento di accedervi, per la miseria... con attivissimo s'incazza anche il pc....
Per cortesia, dite ai bambini che testa di parallelepipedo vuoto non è il suo nome (ecchè diamine, mica pesa 500.000 tonnellate),lui si chiama alberto angela
Per comprendere meglio questo concetto e per capire più a fondo il potere dell'immagine, facciamo una piccola e breve lezione di cinema in compagnia di Blain Brown, regista e direttore della fotografia: prendiamo una piccola scena: un albero, un ampio orizzonte con il sole che tramonta, un uomo, una donna e un cane. Se prendiamo semplicemente il mirino e lo puntiamo lì, stiamo facendo una scelta unica. Al di là di essa non influenziamo in alcun modo ciò che il pubblico vede (in questo esempio). Ed ecco come risponderebbe la maggior parte delle persone alla domanda: “Cosa vedi?”. Quasi tutti risponderebbero: “Un uomo, una donna, un cane e un albero”. Solo se gli chiedeste “Che ora è nella scena?” risponderebbero forse “Più o meno al tramonto”. Se si spostasse il mirino in modo da portare l'orizzonte in un altro punto rendendo il sole che tramonta non visibile, probabilmente non saprebbero neanche dire che ora è.
Vediamo se ho capito come funziona la propaganda con l'ausilio delle immagini...
Si seleziona una inquadratura apposita in modo da nascondere dei particolari importanti. Ora è visibile solo una linea rossa indice di pericolo (o anche comunismo negli usa) alla quale si associa la moneta FIAT mentre alla moneta d'oro si associa una linea nera tranquillizzante.
Dopodiché sulla linea rossa si fanno comparire tanti cartelli rossi di pericolo che prima non esistevano. Prima sulla linea nera non c'erano le due guerre mondiali più altre centinaia di interventi militari USA nel mondo. La lunga storia delle guerre USA Solo ora comparirà il debito che prima non esisteva. Diseguaglianze sociali, povertà, bolle economiche, consumismo, inquinamento non erano mai esistite prima dello spartiacque.
Per fortuna il mondo sostenuto dall'oro sopravanza cambiando la linea da rosso pericolo a nero ed abbattendo tutti i cartelli di pericolo che incontra sulla sua strada.
A questo punto viva viva il gold_standard.
Peccato che dall'inquadratura sia magicamente sparito tutto ciò che c'era prima del 1971 ovvero altrettante guerre, povertà, diseguaglianze e bolle economiche come la grande depressione del 1929.
Perfetto esempio di propaganda sfruttando le immagini vero, musicband?
Nel film "il nemico alle porte" quando il protagonista viene introdotto nella stanza con tanti fotografi, uno di questi mi e' parso che avesse in mano una di quelle macchinette fotografiche digitali
absinth Citazione:
Questo sito elenca tutti gli "errori" nei film
polidoro Citazione:
Si: le immagini in movimento sono potenti ma anche quelle statiche non scherzano
winston73 Citazione:
l'immagine è un linguaggio, ancora di più quello in movimento
gisar Citazione:
OT Chiesa querela Attivissimo
matkshonov Citazione:
Petizione x la palestina firmata, forza gente non è difficile
alsecret7 Citazione:
non capisco perche attivissimo denunci chiesa di complotto
matkshonov Citazione:
mi piacerebbe un link su cui attivissimo fa codeste dichiarazioni
matkshonov Citazione:
Scusa Massimo ti chiedo cos'è questo link
matkshonov Citazione:
Un link lo avrei anche trovato "attivissimo.blog.spot" ma mi va in crash
mande Citazione:
Perfetto esempio di propaganda sfruttando le immagini vero, musicband?
Ho come la sensazione di aver buttato una settimana di lavoro alle ortiche...
MUSICBAND: "Ho come la sensazione di aver buttato una settimana di lavoro alle ortiche..."
Anch'io ogni tanto ho la sensazione di aver buttato 7 anni di lavoro, se è solo per quello.
Ma non mi lascio mai demoralizzare. So che ci sono migliaia di persone che ci leggono ogni giorno, e se continuano a farlo vuole dire che qualcosa di interessante ogni tanto lo scriviamo.
Ho come la sensazione di aver buttato una settimana di lavoro alle ortiche...
Ma non hai scritto tu questo nell'articolo? Citazione:
una fotografia tocca il nostro immaginario ma per sua stessa natura è ingannevole: ci mostra infatti una rappresentazione della realtà e non la realtà oggettiva. Noi però abbiamo la tendenza a confondere le due cose e riteniamo verosimile ciò che stiamo osservando.
Nelle sequenze video di prima non vedi la realtà ma dei semplici disegni dove dalla linea di sinistra sono stati semplicemente omessi gli stessi cartelli che poi compaiono a destra. Citazione:
Se si spostasse il mirino in modo da portare l'orizzonte in un altro punto rendendo il sole che tramonta non visibile, probabilmente non saprebbero neanche dire che ora è.
Se non "inquadri" i cartelli delle guerre mondiali, la povertà, il debito, le bolle economiche che nella realtà esistono anche a sinistra del 1971 non è propaganda per immagini. Qualcuno in qualche discussione è arrivato a credere che prima del 1971 quelle cose non esistessero negli USA. Citazione:
Ma questo è importante: anche facendo quest'unica scelta su dove posizionare il mirino, stiamo già influenzando la percezione dello spettatore.
Più scelta palesemente fuorviante di quella di far vedere i cartelli dal 1971 in poi non oso immaginare. Citazione:
Non abbiamo ancora molte informazioni e potrebbe trattarsi di molte cose, ma sicuramente la nostra percezione di cosa potrebbe accadere sarà diversa rispetto a prima. ....... Ma noi possiamo scegliere non solo l'angolo da cui è vista la scena, ma anche se gli spettatori la vedranno tutta o ne vedranno solo una parte. ....... Ma oltre a queste caratteristiche psicologiche, la fotografia, come dicevamo prima è profondamente ingannevole anche se noi siamo portati a identificarla con la realtà; ....... Perchè se il regista riesce a spegnere il ragionamento critico della platea e a fargli credere a quella che di fatto è un'illusione, una finta rappresentazione della realtà, allora il pubblico si diverte, si emoziona e il film incassa un bel po' di soldi.
Hai sprecato tutto queste parole per metterci in guardia dal pericolo di propaganda che si nasconde dietro un'inquadratura. Ti mostro un tipico esempio di inquadratura che nasconde tutto ma proprio tutto quel che avviene prima del 1971 per mostrare solo il dopo allo scopo di indurre chi lo vede a credere che fosse un mondo delle fiabe.
Se mi dici che non è propaganda questa allora nel tuo articolo non stai parlando di propaganda ma di altro.
Sarei lieto che mi spiegassi come mai una inquadratura parziale che omette la realtà inducendo lo spettatore in errore (cosa che abbiamo già visto verificarsi) non può ascriversi a pieno titolo alla definizione di propaganda.
Complimenti music-band, leggo sempre con interesse quello che scrivi.
La potenza dell'immagine secondo me è accentuata nei suoi effetti anche dall'educazione, intesa come scolarizzazione di massa, che privilegia, per non dire che si dedica esclusivamente, al linguaggio, e fondamentalmente a quello scritto.
Dall'ABC all'analisi grammaticale, all'analisi logica ecc. siamo istruiti a riconoscere, analizzare e criticare il linguaggio delle parole e degli scritti. Le nostre capacità critiche, nel corso degli anni, risultano così "lateralizzate a sinistra" (nel senso degli emisferi cerebrali).
Nulla, o quasi, di paragonabile in direzione dell'analisi delle immagini, per le quali restiamo più o meno tutti analfabeti-equivalenti, a meno di percorsi formativi professionali specifici (fotografia, cinema,televisione, pubblicità ecc.).
Se consideriamo che nonostante il più o meno lungo iter scolastico siamo comunque vulnerabili alle tesi veicolate da una sapiente scrittura, quanto e con quale efficacia possono trasmetterci attraverso le immagini verso le quali non abbiamo costruito alcuna difesa di conoscenza razionale, di analisi e di critica? Tutto quello che gli pare, direi.
Inoltre, mi pare di capire, che l'impatto "emotivo" dell'immagine agisce comunque... a prescindere dalle capacità di analisi razionale, ma queste almeno permettono di maturare la consapevolezza di quello che accade, la loro assenza porta all'inconsapevole reazione del gregge di pecore.
So tutto? No, grazie! Il "convinto" avvelena anche te. Digli di smettere.
Non è affatto lavoro buttato alle ortiche! Purtroppo o per fortuna (come diceva G.Gaber) la verità è dura da trovare e richiede tempo e dedizione che pochi sono (siamo) disposti a dedicare!
Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Sì, un po' fatico a leggere l'inglese, ma ora almeno so che non è fatica sprecata
Per cortesia, dite ai bambini che testa di parallelepipedo vuoto non è il suo nome (ecchè diamine, mica pesa 500.000 tonnellate),lui si chiama alberto angela
Articolo molto interessante. Soprattutto nelle analisi delle immagini storiche prese in considerazione.
Vorrei chiederti: posso leggere questo articolo come: ulteriore dissertazione su strumenti e tecniche propagandistiche?
Te lo chiedo per un motivo preciso: visto che ad oggetto della discussione c'è il potere delle immagini, come mai sei andato così indietro nella storia nel citare i tuoi esempi?
In Italia abbiamo un vero e proprio maestro nell' utilizzare le immagini a proprio uso e consumo perciò, non vedo il motivo per cui andare così indietro nel tempo e così lontano nello spazio per analizzare esempi concreti di manipolazione delle emozioni attraverso le immagini:
"Ho come la sensazione di aver buttato una settimana di lavoro alle ortiche..." Anch'io ogni tanto ho la sensazione di aver buttato 7 anni di lavoro, se è solo per quello. Ma non mi lascio mai demoralizzare. So che ci sono migliaia di persone che ci leggono ogni giorno, e se continuano a farlo vuole dire che qualcosa di interessante ogni tanto lo scriviamo. Questo include anche i tuoi articoli, ovviamente.
Vorrei dire a te Massimo e a Federico che, appunto, noi leggiamo, in questo caso un articolo molto ben fatto ed estremamente interessante, non è detto che si abbia sempre la capacità, competenza, voglia di interagire, commentando in modo perlomeno decente, se non proprio eccellente.....non tutti ci intendiamo di certe cose. Quindi a volte basta che il vostro lavoro arrivi a noi e svolga egregiamente lo scopo di informare, svegliare, ecc. Se non si commenta non vuol dire che è caduto nel vuoto e si è solo perso temnpo a scriverlo! Quindi grazie, l'ho girato a molte persone affinchè riflettano su come veniamo manipolati....
probabilmente le avete già viste anche voi. Ieri l'FBI ha messo nuove immagini sull'9/11 e anche un video. Il video si trova qui, ma visto che riprende la scena quando i pompieri sono già in azione non mi sembra di qualche utilità per raccontare davvero cosa sia successo
Tutti noi navighiamo sulla conoscenza vaga di roba tipo "un'immagine vale mille parole". Il tuo articolo non solo ha il merito di trasformare questo luogo comune in un'affermazione concreta, ma ci fa vedere anche un po' dei meccanismi utilizzati.
non tutto l'articolo è strettamente pertinente alla ricerca di musicband, ma da un'idea abbastanza chiara di come certi meccanismi biologici possano venire innescati attraverso le immagini, al fine di scavalcare il processo di critica delle informazioni che riceviamo.
ps: paolodd, sarebbe buona cosa non modificare il titolo delle repliche nei post.
Al KGB lo conoscevano bene, il potere delle immagini...
Vladimir Putin, Action Man
Secondo me al KGB anche se lo conoscevano il potere dell' esposizione emotiva (vedi qui link recensione Micromega ). Ma a quanto pare non hanno saputo o voluto usarla con successo po profitto , vista la storia degli ultimi decenni. Viceversa dall'altra parte della cortina hanno usato con successo questa tecnica e sono riusciti a travolgere tutto e a piazzare governi filo occidentali in tutto l'est europa e non solo, governi che la prima cosa che hanno fatto è stato togliere dalla vista tutto cio' che poteva essere una narrazione emotiva a favore dell passato dell'est .
Quanto alle foto proposte di Putin non sono foto "emotive", sono foto "normali", non c'è nulla in esse che susciti "emozioni" tali che.
La narrazione "emo" invece la vediamo quotidianamente usata e strausata sui media nostrani, specialmente in tv sia per coprire le poco edificanti storie di noti pubblici sia per veicolare ideologie che si reputavano morte e sepolte sia per creare consenso.
La narrazione "emo" è efficace ma cos'è in definitiva se non pubblicità ingannevole ? Si cerca di creare un legame emotivo con il pubblico al fine di vendere una merce, che può essere un dentifricio, un caffè o l'adesione ad una ideologia. La pubblicità ingannevole è sicuramente un indice dello scarso livello civile di una data società e la si dovrebbe chiamare semplicemente con il suo vero nome : Pubblicità Regresso. Va da sè che la quantità di pubblicità ingannevole basata sulla narrazione "emotiva " che c' e in giro in una data società è un indice non solo di quanto essa sia regredita ma anche di quanto essa sia autoritaria ed antidemocratica.
Se mi dici che non è propaganda questa allora nel tuo articolo non stai parlando di propaganda ma di altro
non mi metto a discutere di economia con te perchè non ne sono in grado e io, quando non so, preferisco stare zitto. Posso dirti però che quando hai risposto a Dusty sull'altro thread, quello dell'economia, hai usato 2000 volte il termine "propaganda" rivolto a dusty. Dato che so cosa è la propaganda e conosco dusty, posso dirti che hai utilizzato il termine a sproposito e che hai formulato delle accuse assurde.
ermetico Citazione:
Inoltre, mi pare di capire, che l'impatto "emotivo" dell'immagine agisce comunque... a prescindere dalle capacità di analisi razionale
è esattamente così; come dice Le Bon, quando tocchi le corde emotive non c'è più differenza tra un matematico e il suo calzolaio. Come a dire che anche il pensatore più raffinato diventa succube di un messaggio che ha la capacità di non arrivare al cervello. La conoscenza di queste tecniche per contro, anche se non ti mette del tutto al riparo, permette però di avere un filtro, diventà cioè possibile che quando una di queste tecniche è in azione il tuo cervello la riconosca; a quel punto diventa ovviamente inefficace.
yhwh Citazione:
Non è affatto lavoro buttato alle ortiche!
Lo so e ti ringrazio; immagino tu abbia colto la vena polemica della mia frase.
tad Citazione:
Vorrei chiederti: posso leggere questo articolo come: ulteriore dissertazione su strumenti e tecniche propagandistiche?
ovviamente si
Citazione:
Te lo chiedo per un motivo preciso: visto che ad oggetto della discussione c'è il potere delle immagini, come mai sei andato così indietro nella storia nel citare i tuoi esempi?
perchè sono esempi storici fondamentali e già rivelati. Rappresentano le basi. E' come dire che per studiare la moderna propaganda non puoi non conoscere l'opera di Bernays. O che ti mettessi a studiare la commedia cinematografica partendo da fantozzi e ignorando Charlie Chaplin.
peonia Citazione:
Se non si commenta non vuol dire che è caduto nel vuoto e si è solo perso temnpo a scriverlo
Stavo pensando quale migliore esempio di propaganda e di volontà di colpire, attraverso le immagini, l'immaginario collttivo dell'attacco dell'11 settembre, ripetuto all'infinito dalla mattina alla sera per mesi????? Non c'è nulla da fare Hollywood insegna...
...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Music Band continua così e grazie infinite per le chiare spiegazioni su un argomento davvero fondamentale...va insegnato ai nostri figli dedicandogli anche solo 1 ora a settimana del nostro "prezioso" tempo, per evitare che i nostri sforzi educativi (positivi) vengano annullati o peggio convertiti in negativi dalla maniopolazione a cui sono sottoposti loro e noi malgrado. -edit- riformulato meglio l'ultima frase
spero tu non ti offenda ma anche io inserisco un OT, ero impaziente di vedere pubblicata questa notizia...
Fisica: superata la velocita' della luce Esperimento al Cern ribalta teoria relativitita' di Einstein 22 settembre, 20:24 (ANSA) - ROMA, 22 SET - I neutrini superano la velocita' della luce. Lo dimostra, a quanto si apprende, l'esperimento Cngs, nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern di Ginevra e raggiunge i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell'Infn. La conferma ufficiale del Cern arrivera' forse domani. Se confermato il risultato rompera' uno dei capisaldi della fisica contemporanea, quello dell'impossibilita' di superare la velocita' della luce, previsto dalla Teoria della Relativita' di Albert Einstein.
...e adesso ne vedremo delle belle...
x Massimo: come hai fatto ad avere la liberatoria sui filmati mediaset, li hai ipnotizzati? Che sistema propangandistico hai usato? ( o non te li possono censurare perchè sei proprio tu medesimo, anche se di un altro spazio temporale, e quindi TI puoi pubblicare dove e quando vuoi anche col loro marchio?? ....eh eh eh... vuole essere solo una semplice battuta, nessuna allusione a chissachè, ok? un saluto sincero, continuate così!)
Hollywood non insegna piu', nel senso che i film per la maggior parte non sono non è piu' frutti della la formidabile fucina di artisti capaci, bensì sono veicolo di propaganda senso unico. Sto seguendo un serie di film polizieschi su una tv satellitare, films ben fatti, con bravi attori e ottime sceneggiature ma il messaggio, puntata dopo puntata, è sempre lo tesso: il colpevole è sempre il maggiordomo. Nella stragrande maggioranza dei film poi al di fuori degli states non c'è mai la democrazia parlamentare, ma solo la monarchia ereditari con il re che è sempre bello e buono ed alleato naturale degli yankee. Il cattivo poi è sempre brutto nell'aspetto, nei modi, nei versi . Ormai non vedi piu' un film nel senso classico del termine, vedi solo propaganda travestiti da film . Il punto è che la propaganda una volta la si vedeva gratis, oggi tocca pure pagarla.
mi scuso con l'autore per il commento non all'altezza. a me sembrava un bel riassunto di cose che sapevo già quindi non mi hai colpito con provocazioni o lasciato domande aperte, fatto partire riflessioni. se non pensi anche a questo mentre scrivi vuol dire che il tuo scritto non aveva questa intenzione, mi sembrava più un comunicato. passo e chiudo.
per quanto riguarda le due ultime immagini potrebbe benissimo essere un altra macchina da presa montata su un altro mezzo inseguitore con un teleobiettivo, in un altro punto della strada in un altro momento dove il sole era uscito. cosa si possa dedurre dal fatto che il montaggio è sempre manipolativo (grande novità) non l'ho capito.
mi scuso con l'autore per il commento non all'altezza. a me sembrava un bel riassunto di cose che sapevo già quindi non mi hai colpito con provocazioni o lasciato domande aperte, fatto partire riflessioni.
Chissà perchè un mio commento certamente polemico, debba risolversi nella semplificazione: "Autore sbruffone/che si da arie".
Non ho chiesto le scuse a nessuno e ci mancherebbe pure che lo facessi; però, così come ognuno ha il suo sacrosanto diritto di esporre la sua opinione, credo che lo stesso diritto spetti a me. Non è che il fatto di aver scritto l'articolo mi esclude da questo diritto.
Questa è internet e non una testata giornalistica dove un cronista si ripara dietro l'aura di autorevolezza del giornale e del fatto che a nessuno è permesso contestarlo.
Qui uno scrive una cosa e subito sotto arriva un altro a dargli dell'imbecille o a smentire quanto ha scritto. Questa è la forza di internet, e a mio avviso il bello è che l'autore può a sua volta rispondere e commentare.
purtroppo a volte succede che si ha l'impressione che il frutto del tuo lavoro (che non faccio per sentirmi dire bravo, nè per prendere soldi dato che non sono pagato, ma soltanto per condividere e crescere a mia volta con i contributi degli altri) rimanga sterile. Come in questo caso che non si è generata una discussione che ha portato magari contributi utili per tutti e nemmeno polemiche se è per questo, che a volte possono comunque risultare utili. Ma ha portato a tutta una serie di OT piuttosto banali e ad alcune considerazioni come la tua, che essendo già spiegate nel dettaglio nell'articolo non ho capito la sua utilità nel ripeterle come frase buttata li. Tutte queste cose messe assieme (e non la tua in particolare) hanno provocato il mio intervento polemico nato da una piccola delusione che ho provato proprio perchè non ho visto una discussione che certamente sarebbe stata interessante e istruttiva anche per me.
Questo perchè non sono certo il tipo che scrive una cosa, la piazza li e poi si loda dicendosi addosso quanto bravo, colto e intelligente è.
tu hai detto che il mio articolo non ti ha colpito, non ti ha lasciato domande aperte, non ti ha fatto partire riflessioni.
Ti dico la verità: avrei trovato più interessante questo tuo commento a quello che hai fatto in cui ti sei limitato a dire che l'immagine è un linguaggio. Perchè hai semplicemente ripetuto quello che io ho spiegato in un intero articolo.
E' come se uno perdesse ore a spiegare alle persone come fanno gli aerei a volare e alla fine tu alzassi la mano e intervenissi dicendo: "Eh ragazzi, gli aerei volano"
E' ovvio che tu hai tutto il diritto di dire qualsiasi cosa ti passi per la testa, così come ce l'hai di commentare quello che scrivo io; ma anche io ho il diritto di rispondere o di commentare ciò che dicono gli altri.
Il bilancio generale prodotto dall'articolo che ho scritto mi ha lasciato un senso di inutilità del lavoro fatto, solitamente non commento, in questo caso l'ho fatto. Nessuno è perfetto.
Ma a quanto pare non hanno saputo o voluto usarla con successo po profitto
Insomma, considerato che a capo della Russia c'è un loro uomo, forse il KGB un po' ha saputo usarla. Basta capire quali sono i fini. E forse la contrapposizione oriente/occidente non è mai esistita.
Quanto alle foto proposte di Putin non sono foto "emotive", sono foto "normali", non c'è nulla in esse che susciti "emozioni" tali che.
Qua probabilmente abbiamo diverse concezioni di normalità...
innanzitutto complimenti per l'articolo, breve ma efficace, soprattutto per chi è alle prime armi con le immagini, per è stata una buona "ripetizione" perché un po' con le immagini ci ho lavorato.
Al riguardo cito (non precisamente perché non ho modo di recuperare l'esatta frase) un aneddoto del mio regista preferito (non me ne vogliate) Spielberg: in un'intervista su Incontri ravvicinati del 3o tipo raccontò che nelle scene finali l'astronave che si andava a nascondere dietro la montagna era più grande della montagna stessa, ma nessuno se ne accorse perché lui ormai aveva in pugno l'attenzione dello spettatore, e qui aggiungo io, poteva propinargli qualunque cosa.
Secondo me è ciò che è andato "in scena" l'11/9: noi vediamo gli aerei che impattano, fuoco e fumo e quindi crollo: chi sospende il senso critico e la razionalità collega direttamente aerei-crollo, chi invece usa la testa riesce ad analizzarli indipendentemente e raggiungere quello che questo sito e Massimo dicono. Ovviamente l'evento catalizzatore sono gli impatti degli aerei e la persona comune rimane troppo "attenta" su quell'elemento senza dare invece giusta osservazione al crollo. L'impatto emotivo è coinciso con l'impatto degli aeri dopo al popolo bue gli si è potuto propinare di tutto anche l'impossibile collasso delle torri con quella dinamica, proprio come l'astronave più grande che si nasconde dietro la montagna più piccola.
A me queste connessioni sembrano così semplici purtroppo però per la massa sembrano assurde.
Matteo
"Cercare il complotto è sano, trovarlo dappertutto è follia." M. Galante