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dagli Usa : Licenzia anche tu!
Inviato da Redazione il 24/3/2009 3:40:00 (5246 letture)

Marco Cedolin

Si chiama “Lay Off” ("licenziamento") ed è il nuovo videogioco realizzato dalla Tilfactor in collaborazione con la New York University, con lo scopo di spiegare le dinamiche sociali attraverso l’esperienza videoludica. Un proposito molto ambizioso, perseguito dai programmatori in maniera alquanto parcellare, dal momento che nel contesto ludico i “lavoratori” vengono rappresentati unicamente sotto forma di un’ inutile zavorra di cui occorre disfarsi al più presto con ogni mezzo, senza che la loro presenza costituisca alcun valore.

Le regole del gioco sono molto semplici (a dispetto di quanto risultino complesse nella realtà le dinamiche sociali che i soloni della N.Y. University intenderebbero spiegare) il divertimento assicurato solo nel breve periodo, la “morale didattica” assai impalpabile, dal momento che i realizzatori propongono come panacea alla crisi l’equazione più licenziamenti uguale più profitti, senza preoccuparsi di cosa accadrà quando l’impresa non avrà più dipendenti.

Il giocatore, non appena accomodatosi dinanzi alla console, si trasforma come per incanto da risorsa umana in “tagliatore di teste” sotto forma dell’amministratore delegato di una corporation che deve recuperare il profitto perduto, nell’unica maniera in cui è possibile recuperarlo (finchè dura) all’interno di una società profondamente malata come quella contemporanea, cioè licenziando i dipendenti in maniera implacabile. Con la malcelata soddisfazione determinata dalla metamorfosi (sia pur virtuale) da vittima ad aguzzino, ...

... il giocatore dovrà fare di tutto per riuscire ad allineare i lavoratori sotto forma d’icona nella maniera corretta, un po’come accade nelle slot machines, al fine di poterli eliminare, recuperando la possibilità di ottenere finanziamenti dalle banche.

Per rendere maggiormente realistico (ed istruttivo) il contesto, sullo schermo vengono continuamente aggiornati dati relativi alla crisi economica, con dovizia di particolari riguardanti i finanziamenti pubblici destinati ad evitare il fallimento di quelle banche ed assicurazioni presso le quali s’intende (secondo lo scopo del gioco) recuperare credito.

Naturalmente (per bontà dei programmatori) i lavoratori, a differenza degli zombie di Resident Evil, vengono rappresentati come esseri umani, che posseggono una storia di vita ed hanno mogli, mariti, figli pronti a piangerne le sorti. Senza dubbio un tocco di delicatezza che li pone un gradino al di sopra dei poliziotti che vengono massacrati in GTA o ai mafiosi di Londra che cadono come mosche in the Getaway. Una volta licenziati finiscono in coda all’ufficio di collocamento, dove saranno destinati ad attendere una nuova occupazione per un lasso di tempo che rasenterà l’eternità, dal momento che (particolare evidentemente sfuggito agli universitari che studiano le dinamiche sociali) tutte le altre corporation non potrebbero assumerli essendo anch’esse impegnate a licenziare.

Ci sono anche i banchieri ed i finanzieri, quelli che dopo avere creato la crisi ora beneficiano dei finanziamenti pubblici, ma il giocatore non può licenziarli (ah le dinamiche sociali) e deve accontentarsi di ruotarne l’icona, senza che possano perdere l’occupazione.

Lay Off non sembra in verità un videogioco destinato ad entrare nella storia, dimostrandosi povero di fantasia e scarsamente efficace nella spiegazione di dinamiche sociali che gli stessi ideatori dimostrano di non avere compreso fino in fondo. In compenso rappresenta una cartina di tornasole utile per apprezzare il grado di degenerazione e disumanizzazione ormai raggiunto dalla nostra società e soprattutto (visti i risultati del lavoro) ci lascia con la speranza che i programmatori della Tilfactor e gli esperti della New York University possano raggiungere presto le icone dei dipendenti di Lay Off e fare loro a lungo compagnia all’interno dell’ufficio di collocamento.

Marco Cedolin

http://ilcorrosivo.blogspot.com/
http://marcocedolin.blogspot.com/

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
clim77
Inviato: 24/3/2009 8:14  Aggiornato: 24/3/2009 8:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/8/2007
Da:
Inviati: 38
 Re: Licenzia anche tu!
In rete da tempo c'è un giochetto in flash (http://www.mcvideogame.com/game-ita.html) che "spiega" come ha fatto "McDannold" a diventare così grande: dopo pochi minuti di gioco è evidente che non riesci a combinare nulla di buono senza usare i trucchi più sporchi. Alla fine la vittoria diventa semplicemente impossibile, o perchè i consumatori sono avvelenati, o perchè le mucche diventano tutte pazze, ecc.ecc.

Che anche dietro questo "Lay off"ci sia un intento simile, ovvero di mostrare i meccanismi perversi che ci stanno dietro, mascherandoli un po'?
E' una semplice ipotesi, il gioco non l'ho visto, ma dall'articolo mi sembrava che ci fosse stata attenzione anche a far vedere alcuni aspetti marci del sistema, che guarda caso coincidono con quelli della realtà (banchieri e finanzieri inamobvibili, famiglie in lacrime, ecc.ecc.).

Magari anche questo è un gioco "istruttivo" al contrario, cioè facendo vedere cosa NON si deve continuare a fare... Ciao!

edo
Inviato: 24/3/2009 8:16  Aggiornato: 24/3/2009 8:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Licenzia anche tu!
Questi stessi autori avranno in progetto un videogioco su Gaza? Posso immaginare la sceneggiatura.
Cul-tura moderna.

nosh1t
Inviato: 24/3/2009 9:18  Aggiornato: 24/3/2009 9:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Licenzia anche tu!
concordo sulla pochezza del giochino - in giro sulla stessa linea c'e' di molto meglio - per esempio:
http://www.molleindustria.org/en/oiligarchy e' fatto molto meglio ma in generale molti dei giochini prodotti nel sito e per di piu' i programmatori sono italiani.
La home del sito e' qui: http://www.molleindustria.org/it/home

Doru
Inviato: 24/3/2009 9:40  Aggiornato: 24/3/2009 9:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 133
 Re: Licenzia anche tu!
Penso che il gioco da te citato sia una parodia, e come una parodia deve essere trattato. Infatti in un paese come l'USA dove, con questa crisi, sui soldi delle corporation si stanno dibattendo anche le galline, questo gioco e un degno rappresentante di quella categoria che si chiama satira.

Bene il link al gioco, che sfortunatamente hai dimenticato di aggiungere, e questo
http://www.tiltfactor.org/layoff/
Leggendo nel testo di presentazione stampa:

Citazione:
During the game play, players eliminating many workers in a row find financiers and bankers taking the place of working class jobs. The financiers in this game cannot face layoffs.


traduco al meglio che posso:
Nel gioco, i giocatori, eliminando i lavoratori scoprono che a posto della classe lavoratrice si ritrovano i finanzieri ed i banchieri.Questi non possono essere licenziati.

Citazione:
"The game has an unsettling feeling,” said Mary Flanagan, the developer of the game as the Director of the Tiltfactor Lab. "It is cute and fun to play, but when you realize how frightening the situation is, the game in fact functions as a very dark portent."


"Il gioco e inquietante, dice Mary Flanagan" il sviluppatore del gioco ed il direttore del Tiltfactor Lab. "E carino e divertente a giocare, ma quando realizzi quanto spaventosa e la situazione, il gioco funziona come un potente "presagio"(??? forse cosi si può tradurre "portent")

Speriamo di avere tradotto il senso delle parole al meglio, aspetto un traduttore più esperto.

Il problema qui e su cosa spendono i soldi queste università. Realizzare giochetti in flash
Non commento su la qualità del gioco, questi sono pareri soggettivi. O ti piace e lo giochi o no.

Teba
Inviato: 24/3/2009 11:33  Aggiornato: 24/3/2009 11:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/9/2007
Da:
Inviati: 1846
 Re: Licenzia anche tu!
Da un certo punto di vista, il gioco rispecchia la vera tendenza delle multinazionali e dei grandi marchi di sbarazzarsi della manodopera.
Il dipendente diventa d'impiccio quando lo scopo dell'azienda non è il prodotto o un oggetto, MA un marchio, uno stile di vita...( la Virgin ad esempio, che cacchio produce di preciso?) quindi si subappalta la produzione ad aziende minori, le quali a loro volta subappaltano la manodopera a piccole imprese locali, magari collocate nelle Filippine o in qualche porto franco cinese.

Risultato?

Quando hanno chiesto alla Nike se fosse al corrente che le scarpe che lei vendeva venivano prodotte da lavoratrici minorenni sfruttate nei paesi in via di sviluppo, uno degli amministratori delegati rispondeva, ben conscio della realtà, che, da un punto di vista legale, la Nike non possedeva dipendenti in nessun paese del terzo mondo.

Taac, risolto il problema della manodopera...

L'azienda si sbarazza del fardello della manodopera e il bilancio cresce vertiginosamente e si para il culo da un punto di vista legale quando vengono fuori le condizioni di lavoro degli operai sfruttati.

Il videogioco è tristemente vero, se pur socialmente inutile.

peonia
Inviato: 24/3/2009 12:31  Aggiornato: 24/3/2009 18:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Licenzia anche tu!
autobannata...

le disperazioni si lavano in casa...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
pensatore
Inviato: 24/3/2009 17:13  Aggiornato: 24/3/2009 17:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/6/2006
Da:
Inviati: 173
 Re: Licenzia anche tu!
@ peonia
se dovessi scegliere la tua "ipotesi più avvalorata" pensa a quante cose potresti fare "prima", e lasceresti anche un buon ricordo.

cocis
Inviato: 24/3/2009 17:21  Aggiornato: 24/3/2009 17:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Licenzia anche tu!


http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678612

BERLUSCONI: CONTRO IL VIRUS USA, GLI ITALIANI LAVORINO DI PIU'

hendrix
Inviato: 24/3/2009 18:02  Aggiornato: 24/3/2009 18:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Licenzia anche tu!


Dopo la Fiat un altro pezzo d'Italia se ne va.
Chissà se questi avranno voglia di giocare.

blu23
Inviato: 24/3/2009 18:16  Aggiornato: 24/3/2009 18:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/2/2009
Da:
Inviati: 585
 Re: Licenzia anche tu!
Bella hendrix. Io non mi accontenterei di licenziare, ma vorrei elevarmi al grado di montezemolo e delocalizzare in Cina per poi poter liberamente umiliare i miei dipendenti dicendogli che il loro posto di lavoro verrà assolutamente mantenuto, ma purtroppo dovranno spostarsi di qualche migliaio di KM.

Speriamo che qualche anima pià rifletta sul contenuto di questo gioco e lo veda come pessimo esempio da evitare.
(in worl in conflict si può nuclearizzare l'esercito avversario, e intanto che la cinematica lavora, si può fare qualche riflessione)

Ribellatevi al mondo corrotto di Babilonia, emancipate la vostra razza, riconquistate la vostra terra. (Bob Marley)
Mande
Inviato: 24/3/2009 19:15  Aggiornato: 24/3/2009 19:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Licenzia anche tu!
Che vuoi che ti dica caro Cedolin,
il mondo "gira storto" ed io non ho mai capito il perché...

Ti racconto un episodio, uno spaccato contemporaneo di realtà proveniente dall'opulento Nord-est.
Giusto oggi c'è stata una riunione sindacale con oggetto della discussione "la crisi". Non che veramente di crisi si sia parlato perché al momento per l'azienda per cui lavoro al massimo si parla di previsioni di crisi.
Figurati che l'assemblea inizia col discutere il "premio produzione"...
Parametro x 100%, y 65%, z 125% ect...
Poi si tocca l'argomento ferie...
Arriva finalmente il momento delle prospettive e si scopre che prodotto x ha ricevuto ordini per k invece che z quindi si presume un esubero di n ore lavorative pare a 10 dipendenti.
Quattro hanno ricevuto comunicazione del non rinnovo del contratto mentre per altri sei si favorirà l'accompagnamento alla pensione anticipato usando la cassa integrazione.
Già si comincia a vedere tutto su un'ottica differente se permetti. "Premere" il pulsante licenziamento costa sempre qualche sacrificio. Non è dunque molto più semplice "evitare di premere" il bottone rinnovo?
Noi italiani siamo primi al mondo in ogni cosa ma soprattutto come scansiamo le fatiche noi non le scansa nessuno...
A questo progetto dell'azienda però c'è una forte opposizione tanto che sono state fatte svariate proposte ed alla fine è stato dato mandato ai rappresentanti sindacali di fare ogni azione tesa al mantenimento di quei quattro posti di lavoro interinali.
Posizione promossa all'unanimità e senza alcun astenuto.
Una frase di un sindacalista però mi ha colpito particolarmente:
"Anche a dicembre non sono stati rinnovati dieci contratti, non la fate un po troppo tragica?"
E' la classica considerazione che mette con le spalle al muro...
Non è la prima volta che ciò avviene.
Può darsi che sia solo una percezione maggiore del possibile arrivo di una crisi ma sta di fatto che oggi chi cerca personale è davvero raro se non inesistente. Le persone che sono fuoriuscite a dicembre avevano la possibilità di ricollocarsi presso altre realtà mentre oggi è più difficile pensarlo.

Ma la cosa che più mi da fastidio dell'intera faccenda è l'argomentazione dell'azienda:
"Ogni lotto di prodotto richiede x ore di lavoro per essere fatto. Abbiamo richiesta inferiore di k lotti che equivalgono a z ore le quali a loro volta sono uguali a 10 operatori".
Ecco dunque l'uomo merce dalla teoria alla pratica.
Merce = ore lavoro = Uomini.

Le proposte da parte di noi dipendenti per risolvere la situazione sono state molteplici. Visto il "piccolo numero" di non rinnovi ci sono molteplici approcci e tutti possibili.

E' stato comunque evidenziato che oltre a questo l'azienda può benissimo tagliare in altri ambiti ove c'è abbondanza di "grasso che cola". In primo luogo seppure un dipendente abbia un costo particolarmente alto in Italia (non reddito ma costo dovuto a tassazione e burocrazia) non incide particolarmente nel bilancio aziendale rispetto soprattutto ad altre voci.
L'esempio classico è stata la sfarzosa cena di Natale dell'anno scorso.
Un milione dicasi milione di euro uno sull'altro.
Ci paghi 30-40 dipendenti per un anno comprese tasse, contributi ed ogni possibile balzello.
L'assurdità di ciò è ben chiara nelle menti di noi lavoratori ma molto meno nel gruppo dirigente che quella festa ha organizzato per sollazzo o per fede in Dio o per qualsiasi altro folle motivo...
Certo è che comunque in quella festa hanno lavorato più di un centinaio di persone tra catering, spettacoli, organizzazione, tendoni, ect.
Dunque anche il "grasso che cola" tagliato sarebbero dei posti di lavoro tagliati...

Ecco dunque che "il sistema" ci mette nel sacco e non ci lascia intravedere vie d'uscita. Che vengano tagliati lavoratori o sprechi vengono comunque tagliati dei lavoratori. Questi rimangono senza reddito per cui non possono comprare quello che produci dunque sei costretto a tagliare ancora di più.

Meccanismo infernale noto anche come spirale.


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