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opinione : Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Inviato da Redazione il 16/11/2008 8:10:00 (11277 letture)

Massimo Fini ha scritto questo articolo sul “fenomeno Obama”, schierandosi decisamente dalla parte di coloro che “tanto non cambia nulla”. Lo pubblichiamo per intero, con mia risposta a seguire.

M.M.


Tutti pazzi per Obama? di Massimo Fini

Tutti pazzi per Obama. Oltre, e forse più, che negli Stati Uniti, in Europa e soprattutto in Italia dove non siamo mai secondi a nessuno nel flaianesco correre "in soccorso del vincitore". Tutti pazzi per Obama , a sinistra come a destra. A sinistra perché si ritiene che rappresenti "il cambiamento" (parola magica e taumaturgica che, per se stessa, non significa assolutamente nulla se non l'eterno bisogno dell'uomo di illudersi che le cose, nel futuro, vadano meglio), a destra però l'elezione di un presidente nero, o comunque mezzo nero, dimostrerebbe, come scrive, sia pur a denti stretti, Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, quanto "aperta e libera" sia la società americana.

Ho ascoltato in questi giorni un'infinità di stucchevoli dibattiti sulle elezioni americane, ma alla domanda perché mai Barack Obama debba essere considerato se non "l'uomo della Provvidenza" almeno quello del "cambiamento" (concetto che, se ha mai un senso, contiene in sè quello di "miglioramento") la sola risposta comprensibile che politici, politologi, esperti, commentatori, eccetera, hanno saputo dare è questa: perché è un nero. Ora un nero non è per ciò stesso, migliore di un bianco. Questo lo può pensare solo una società intimamente razzista come resta quella americana ...

... e, in sottofondo, anche come quella europea e italiana (altrimenti il fatto che il nuovo inquilino della Casa Bianca sia un nero, o comunque un mezzo nero, non susciterebbe tanto scalpore).

Anche Condoleezza Rice è nera, e per sopramercato donna, eppure è stata un'assatanata guerrafondaia, più del suo bianco superiore. Uno degli equivoci in cui cade la sinistra europea, e in particolare quella italiana, è di credere che i democratici americani siano, in politica estera, meno aggressivi dei repubblicani. Ma fu il democraticissimo Kennedy (e Obama è chiamato "il Kennedy nero") a iniziare la guerra del Vietnam e fu il disprezzatissimo repubblicano Nixon (forse il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel dopoguerra, non a caso fatto fuori per una bagatella) a chiuderla. Fu sempre Kennedy a combinare il pasticcio della "Baia dei porci" e il democratico Carter quello del blitz nell'Iran khomeinista. Ed è stato il democratico Clinton, il sassofonista che tanto piacque a Veltroni, a fare la più assurda delle guerre, più assurda di quella all'Afghanistan o all'Iraq, dell'ultimo ventennio americano; la guerra alla Serbia, cioè all'Europa cristiana. L'America è un Paese imperiale e segue delle logiche imperiali cui nessun suo Presidente può sottrarsi. Al massimo Obama chiederà una maggior collaborazione agli europei ma sempre a condizione che seguano supinamente le logiche americane. Nessuno si illude che Obama ritiri spontaneamente le truppe dall'Afghanistan, dove si combatte la più vergognosa delle ultime guerre occidentali perché, sotto la formula ipocrita del "peace keeping", si vuole togliere a un popolo oltre la sua indipendenza anche la sua anima.

Obama non cambierà neanche il capitalismo americano. Perché anche il capitalismo, americano o meno, ha le sue logiche ferree da cui non può sfuggire. È inutile e ipocrita prendersela col capitalismo finanziario, perché è la diretta conseguenza, oltre che la precondizione, di quello industriale. Chi si scandalizza per il capitalismo finanziario è nella stessa posizione di chi avendo inventato la pallottola si meravigli che si sia arrivati al missile. Ora siamo al missile e non si può tornare indietro senza sconfessare l'intero impianto del modello di sviluppo occidentale. Cosa che nessun Obama può nè ha intenzione di fare.

Quanto al fatto che l'elezione di un nero dimostrerebbe quanto "aperta e libera" sia la democrazia americana, beh questo è un pensiero che può venire solo riguardo a un Paese che ha avuto fino a un secolo e mezzo fa la schiavitù, scomparsa in Occidente dalla caduta dell'Impero romano, e fino a cinquant'anni fa la segregazione razziale come nel tanto disprezzato Sud Africa bianco.

Non può essere portato come distintivo, come medaglia d'onore di una democrazia quello che in democrazia, che proclama solennemente l'uguaglianza di tutti i cittadini "senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione", dovrebbe essere l'assoluta normalità.

Massimo Fini

Fonte

***********

Risposta

Prima di entrare nel merito, vorrei fare alcune precisazioni di tipo storico: non è vero, come scrive Fini, che “fu il democraticissimo Kennedy a iniziare la guerra del Vietnam”. L’escalation militare iniziò già sotto Eisenhower, che aveva mandato i primi soldati americani come “consulenti” incaricati di “addestrare i sudvietnamiti” (all’uso delle armi che loro stessi gli avevano venduto). Kennedy ereditò questa situazione ambigua, e dopo averci “galleggiato” per un paio d’anni con posizione alterne, decise finalmente per il ritiro delle truppe. (Questo è uno dei tanti motivi, fra l’altro, per cui fu ucciso, permettendo a Johnson di ribaltare di colpo la sua direttiva iniziale).

Che poi Nixon sia stato “forse il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel dopoguerra” resta tutto da vedere, ma è un’opinione che Fini ha il pieno diritto di esprimere. Sta di fatto che sotto Nixon la guerra in Vietnam raggiunse livelli di vera barbarie e dimensioni da vero genocidio, prima di rivelarsi un’impresa impossibile in ogni caso. Non si comprende quindi come sia criticabile chi quella guerra l’avrebbe iniziata (e nemmeno lo fece), ma non chi l’abbia proseguita in quel modo vile e truculento.

“Fu sempre Kennedy a combinare il pasticcio della Baia dei porci". Anche questo non è vero. Kennedy si ritrovò il progetto già pronto, che era stato messo a punto nel 1960 – guarda caso - proprio da Nixon, che era convinto di stravincere le elezioni di novembre, per poi metterlo in atto lui stesso.

E quando Kennedy approvò il piano, non gli fu detto che avrebbe comportato la sicura sconfitta dei “liberatori” sbarcati alla Baia dei Porci, con conseguente “necessità” di mandare in aiuto l’esercito americano. A quel punto infatti Kennedy disse di no, e preferì l’onta dell’imbarazzo mondiale al rischio di una nuova guerra mondiale. (Poi infatti licenziò Dulles, il capo della CIA che lo aveva incastrato con quel piano, sperando di ricattarlo all’ultimo momento).

“Fu il democratico Carter quello del blitz nell'Iran khomeinista”. Anche questo non è corretto. Il fallimento del blitz fu progettato dai repubblicani e dalla CIA, proprio per screditare Carter e permettere a Reagan di vincere le elezioni.

“Ed è stato il democratico Clinton a fare la più assurda delle guerre, più assurda di quella all'Afghanistan o all'Iraq, dell'ultimo ventennio americano; la guerra alla Serbia, cioè all'Europa cristiana”.

La guerra alla Serbia fu, purtroppo, tutto meno che assurda. Era in realtà una necessità impellente – ma non per questo giustificata - di tipo geopolitico (transito droga, gasdotti, do ut des con la Turchia, ecc.) da parte dell’occidente, rappresentato in questo caso dalla NATO. Il tutto avvenne sullo sfondo di una guerra di religione che durava da quasi 1000 anni, nella quale proprio i cristiani ortodossi furono il nemico principale dei cattolici. Forse Fini non sa che durante la seconda guerra mondiale, la Croazia cattolica aveva istituito dei campi di concentramento per i cristiani ortodossi della Serbia, in confronto ai quali Mathausen era il Club Mediterranèe (furono gli stessi caporioni nazisti a stupirsi della crudeltà di Ante Pavelic contro i cristiani della Serbia).

La guerra del ’91 fu quindi – fra le altre cose - l’episodio che sancì la definitiva vittoria dell’occidente cattolico contro gli scismatici ortodossi, e dire che fu una “guerra alla Serbia, cioè all'Europa cristiana” è come minimo una grande inesattezza.

Veniamo ora all’argomento centrale dell'articolo.

Concordo con Fini nella sua critica a Panebianco, quando dice che “l'elezione di un presidente nero, o comunque mezzo nero, dimostrerebbe, come scrive, sia pur a denti stretti, Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, quanto "aperta e libera" sia la società americana”.

Non ho letto l’articolo di Panebianco, ma se questa è la sua tesi la trovo piuttosto rozza e grossolana. L’america è “libera di votare”, certamente, ma si trova davanti una gamma relativamente ristretta di candidati: circa una ventina in tutto, dei quali gli unici papabili rispondono sempre a due partiti soltanto, il repubblicano e il democratico. E questi papabili diventano tali soltanto se si adeguano a certi parametri, tanto complessi da elencare quanto facili da immaginare. Il vero “rivoluzionario” – che sia un Ralph Nader a sinistra, oppure un Pat Buchanan a destra – non arriverebbe mai al ballottaggio finale.

E’ anche vero che personaggi estremi come loro non verrebbero comunque votati dalla maggioranza degli americani, per cui si può anche suggerire che il “sistema” si occupi di eliminarli già in partenza, snellendo il processo decisionale nella fase conclusiva. (Non è così, in realtà, poichè si tratta di un monopolio – anzi, di un duopolio - molto più feroce ed elitario, ma non è mostrando la ristrettezza del campo di scelta che si dimostra l’invalidità del sistema americano).

Sbaglia invece Fini, a mio parere, quando afferma che la sinistra veda in Obama il cambiamento “perchè è nero”. Non so se sia sbagliata l’attribuzione di Fini, oppure il pensiero originale, ma Obama è prima di tutto un membro del partito democratico, e se non fosse appartenuto ad uno dei due maggiori partiti non avrebbe vinto nemmeno se fosse stato bianco come la neve. Il fatto che sia nero rappresenta invece un cambiamento nella popolazione, che è una cosa completamente diversa.

Lo ripeto: una cosa è il “cambiamento” che ci si può aspettare da Obama, ben altra è il cambiamento che già c’è stato con Obama eletto alla presidenza.

Chi vuole criticare – oppure esaltare – l’elezione di Obama, dovrebbe tenere sempre presente questa importante distinzione: il cambiamento che porterà Obama resta tutto da vedere, ma il cambiamento nella popolazione americana c’è già stato, e questo è irreversibile.

Ha infatti ragione Fini, quando dice che la società americana è “profondamente razzista”, ma a questo punto non può non riconoscere lui stesso che l’elezione di Obama rappresenti, in quel senso, un profondo cambiamento. Altrimenti si contraddice da solo.

Ma il vero problema di fondo, nell’articolo di Fini, sta nel confondere ideali e realtà effettiva, utilizzando i primi per deprecare la seconda.

A tutti piacerebbe che l’America “ritirasse le truppe dall’Afghanistan” dall’oggi al domani – e questo è l’idealismo - ma tutti sanno bene che la cosa non sarebbe possibile - e questo è il realismo. Ma la cosa non sarebbe possibile per chiunque fosse il presidente eletto, non solo per Obama. Nemmeno Gesù Cristo, se entrasse domani alla Casa Bianca, potrebbe ritirare le truppe americane dall’oggi al domani, per il semplice fatto che l’America è convinta che l’Afghanistan sia un paese di terroristi.

Gesù Cristo dovrebbe quindi mettersi a fare prima un paziente lavoro di smontaggio culturale, in modo che il ritiro delle truppe non scateni nel paese una reazione isterica di allarmismo generale.

I guerrafondai neocons, infatti, sapevano molto bene che cosa servisse per sostentare nel tempo il loro progetto bellico, e solo chi non abbia mai passato l’intera sua esistenza in una tranquilla stradina di Nowhereville può non comprendere il profondo trauma che ha rappresentato per l’americano medio l’undici di settembre.

Come la storia ci mostra, la politica estera di un paese riflette sempre la cultura di quel paese, e non viceversa.

Non sarebbe stato possibile per gli americani prendere parte alla seconda guerra mondiale, se non ci fosse stato prima il “giorno dell’infamia” di Pearl Harbour, che scatenò una profonda e diffusa indignazione popolare contro il “nemico jap” (al punto che i giapponesi di cittadinanza americana finirono in campo di concentramento, negli stessi Stati Uniti).

Non sarebbe stato possibile per gli americani scatenare le guerre di Corea e Vietnam, se non si fosse prima costruito la psicosi collettiva del “pericolo comunista” (da cui la necessità di “salvare” i popoli dell’Indocina – e del mondo - dal “dilagare del pericolo rosso”).

Non si sarebbero mai potuti invedere Afghanistan e Iraq (e distruggere definitivamente la Palestina, non dimentichiamolo), se non si fosse prima costruito la psicosi collettiva del “terrorismo islamico” (da cui la necessità di liberare il mondo da questo “cancro inarrestabile”).

Pretendere quindi che Obama richiami di colpo le sue truppe, come se richiamasse il cane che gli è sfuggito dal guinzaglio, è semplicemente impensabile. E usare questo ragionamento per sostenere che “con Obama non cambierà comunque nulla” è tutt’altro che corretto.

Se potrà – si presume - Obama cercherà prima di tutto di dare una forte “controsterzata” di tipo culturale, riportando in auge quei valori di rispetto reciproco e di convivenza civile che sono stati calpestati dalla brutalità prevaricatrice dei neocons.

Non a caso Obama, nel suo discorso dopo la vittoria, ha detto che “ci vorranno anni per rimetterci sulla giusta strada, e forse un solo termine non sarà sufficiente”. Ufficialmente, stava parlando di economia, ma è lecito pensare – per quel che si conosce di lui – che si riferisse anche ad un cambiamento di tipo culturale e morale: in fondo, anche la crisi economica è figlia di una certa cultura materialistica, che ha portato l’America al bordo del tracollo con l’illusione della fruizione illimitata di una ricchezza che non esiste.

Ci fu una risposta di Obama, durante i dibattiti con McCain, molto significativa in questo senso: alla domanda “Visto le dimensioni della crisi economica, ciascuno di voi dovrà rinunciare, se eletto presidente, almeno ad una parte dei suoi progetti più ambiziosi: quali?”, McCain rispose che avrebbe congelato le spese tout-court, “salvo per la difesa e per i veterani”. Obama invece rispose; “qualunque saranno le rinunce da fare, non dovranno mai andare ad intaccare certi principi di ordine morale e sociale”.

In altre parole, la priorità di McCain sembrava quella di voler accontentare gli amici del Pentagono, quella di Obama di salvaguardare certi principi nei quali – evidentemente - vede le basi per la rinascita del paese.

Certamente, ha ragione Fini quando dice che “L'America è un Paese imperiale e segue delle logiche imperiali cui nessun suo Presidente può sottrarsi”, ma bisogna ricordare che le “logiche” del paese sono la diretta espressione della sua cultura, e che cambiando quella anche le logiche nel tempo vengono a mutare. (In fondo, non diciamo sempre che ogni popolo ha i politici che si merita? Se quindi cambia il popolo...)

Stiamo vivendo un periodo storico di profonda mutazione, che viene imposto all’intero occidente (e non solo all’America) sia dalla crisi economica che da quella energetica, e quando Obama parla di mettere al ministero dell’ambiente un certo Robert Kennedy Jr., solo un cinico di professione potrà dire che “tanto non cambia nulla”.

Questa mutazione è in chiara accelerazione, e sta polarizzando le forze mondiali verso uno scontro fra chi la vuole, perchè ne ha compreso l’urgente necessità, e chi la resiste, perchè difende i suoi privilegi individuali (o di casta).

Siamo allo scontro finale – il vero Armageddon, che sarà culturale, e non bellico - fra egoismo e altruismo.

Smettiamo quindi di giudicare gli eventi come si giudica una fotografia – statica e immutabile - e iniziamo a guardarli all’interno di un film, in mutazione costante, nella quale ogni piccolo passo viene compiuto con enormi fatiche poichè va mosso contemporaneamente da qualche miliardo di persone.

Invece di pretendere miracoli impossibili, per poi criticare chi non riesca a realizzarli in venti minuti, facciamo ognuno la nostra parte, spingendo nella giusta direzione, e cominciando noi stessi a comportarci come il mondo nel quale vorremmo vivere.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Sarevok
Inviato: 16/11/2008 9:41  Aggiornato: 16/11/2008 9:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/4/2007
Da: Pesaro
Inviati: 191
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Vorrei fare un'altra precisazione storica.
La schiavitù in occidente non è affatto scomparsa con la caduta dell'impero romano. I primi veri movimenti antischiavisti rivolti all'intera umanità nacquero con l'illuminismo e furono messi in pratica con alterne fortune solo tra fine '700 e inizi '900.

Inoltre penso che, con certe dinamiche che persistono qui in Italia ma anche altrove come i salari da fame e lavoratori costretti a scegliere se morire al lavoro o morire di fame con le loro famiglie, ci sia da dubitare che lo schiavismo sia veramente finito...magari ha solo cambiato nome.

Lunga vita e prosperità.
emabardo
Inviato: 16/11/2008 10:36  Aggiornato: 16/11/2008 10:36
So tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 10
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
La risposta è molto puntuale. Al di là dei dettagli storici.
Commento su un punto. Io mi riserbo di commentare Obama commentando le sue azioni politiche e i risultati delle stesse. C'è un punto su cui però Obama ha vinsto: ha lavorato per rigenerare il capitale sociale della nazione. Uno può entusiasmare, ed eventualmente fregare gli elettori. Però se facendolo, smuove delle forse sociali, che uniscono invece che dividere i vari ceti sociali, beh, le cose cambiano.

Sul Messiah: ricordiamoci che Gesù è morto in croce. Quindi non so quanto possa essere preso a modello. Almeno per il momento.

clausneghe
Inviato: 16/11/2008 10:53  Aggiornato: 16/11/2008 10:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Salve e buona Domenica

Ma che, vuoi che sia una semplice coincidenza?

Citazione:
Inviato: 5/11/2008 19:29 Aggiornato: 5/11/2008 19:29
Dubito ormai di tutto


Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1017
Online! Re: L’America è cresciuta
Salve, commento senza aver letto ancora nessuno dei 149 commenti..

Bene, tutti "pazzi per Obama" direi..


Che abbia posato il suo maestoso occhio su questo?

Cmq inutile dire che mi trovo grosso modo in linea con quello che il buon Masssimo Fini (tutti i Massimo che conosco sono esagerati!) dice nel pezzo.

Ovviamente rispettabile anche l'articolo risposta dell'altro Massimo, quello nostro che continua con l'insistere sul presunto cambiamento in meglio avvenuto come per incanto nella società Americana che ha eletto il suo Angelo nero e che aspira ora ad essere migliore..senza però fare penitenza e tantomeno spargersi il capo di cenere.


Citazione:
Invece di pretendere miracoli impossibili, per poi criticare chi non riesca a realizzarli in venti minuti, facciamo ognuno la nostra parte, spingendo nella giusta direzione, e cominciando noi stessi a comportarci come il mondo nel quale vorremmo vivere


Sagge parole, resta da capire quale sia la direzione giusta...

E sempre lì andiamo a finire. Davanti al bivio.

Ciao

sever
Inviato: 16/11/2008 11:26  Aggiornato: 16/11/2008 11:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/8/2008
Da:
Inviati: 467
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ha ragione Massimo Fini: NON CAMBIERA' NULLA, perché i presidenti americani sono dei burattini nelle mani dei poteri occulti che manovrano la politica americana. Tutte le sue promesse si riveleranno solo menzogne. Anzi, sono convinto che le cose peggioreranno. Quel bugiuardo di Carter promise, durante la campagna elettorale, che avrebbe rivelato ogni cosa sui dischi volanti, perché asseriva di averli visti. Lo ha fatto? NO! Obama, ora preseidente, farà lo stesso!

Davide71
Inviato: 16/11/2008 11:46  Aggiornato: 16/11/2008 11:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao a tutti:
a me spiace dirlo ma noto sempre più spesso come le conoscenze dei giornalisti siano sempre maledettamente superficiali e qualunquiste, salvo le solite fortunate eccezioni.
Questo é il mio pensiero:
1) l'elezione di Obama ha rappresentato un cambiamento definitivo nel modo di pensare della società americana, e questo NON può essere senza conseguenze;
2) Barack Obama penserà prima di tutto al suo paese, e poi agli altri; perciò potrebbe prendere decisioni a noi sfavorevoli;
3) Obama é un presidente, mica un dittatore; egli non può prendere decisioni non condivise dai centri di potere, almeno da qualcuno.
4) é anche vero che Obama viene presentato come Gesù Cristo...

Messaggio per tutti coloro che pensano che "tanto non cambia nulla". In che mondo vivete? Lo sapete che negli ultimi 150 anni sono saltati schemi mentali vecchi di millenni? Che negli ultimi 100 anni la tecnologia ha fatto dei balzi tali che conosco persone che sono passate dal medioevo al computer? Un consiglio: riprendete in mano i libri di Storia delle Superiori...

P.S. Qualcuno scrisse: "Bisogna che tutto cambi perché nulla cambi". Sarà la frase preferita di Armani...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
peonia
Inviato: 16/11/2008 12:01  Aggiornato: 16/11/2008 12:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Pur apprezzando molto Massimo Fini, sono totalmente d'accordo con Massimo nella sua controanalisi.
E, sintetizzando moltissimo il mio commento alla sua giusta conclusione, dico che la scelta tra Egoismo e Altruismo non e' altro che la scelta tra Amore o Paura, con tutte le sfumature e le implicazioni che queste due parole contengono ed esprimono........
A buon intenditor poche parole...
Marina

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
sitchinite
Inviato: 16/11/2008 12:04  Aggiornato: 16/11/2008 12:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/6/2007
Da: Roma - Pomezia
Inviati: 3270
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
A mio avviso state dando troppo peso a motivi che in realtà non ci sono.
Sappiamo tutti che in america la vittoria avviene per via mediatica. E' la stessa cosa che si afferma qu in italia quando si dice che Berlusconi ha vinto perchè ha le televisioni.
Obama ha avuto un grosso riscontro mediatico e in più costituiva una novità. Ha vinto per quello.
Nessun cambiamento nela popolazione, nessun armagedon culturale, semplicemente un personaggio nuovo con uno slogan ad effetto.
C' é solo da sperare che mantenga quel poco che ha promesso.
Però mi viene in mente una riflessione.
Tutti i casi portati da Mazzucco dimostrano che, presidente a parte, le decisioni vengono prese da una struttura ombra. A questo punto mi chiedo cosa cambi se ci sta un presidente oppure un altro.... intendo: cambia la facciata diplomatica, ma la struttura ombra che 'comanda'? E' cambiata?

Pausania
Inviato: 16/11/2008 12:08  Aggiornato: 16/11/2008 12:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Mi pare però che, al di là dei commenti personali di Fini (che lasciano spesso il tempo che trovano, soprattutto quando sono impostanti ad una sorta di nostalgia di un passato meraviglioso), il punto dell'articolo di Fini non sia tanto cosa farà Obama, ma questo nuovo fenomeno sociale della Obamania, che si sta manifestando in maniera estrema persino in Italia (dove, fino a prova contraria, nemmeno abbiamo potuto votare per lui).

Il discorso sul cambiamento è ovviamente relativo: Obama è sì un cambiamento, ma all'interno del sistema dato. Quindi, per chi è contento del sistema dato, Obama è un cambiamento, per chi critica il sistema dato, Obama è irrilevante, perché il problema sta a monte di Obama.

Sono invece preoccupanti questi movimenti di massa, cavalcati e guidati dai mass media (e quindi sospetti): si sta cercando in tutti i modi di far passare Obama non per un uomo politico, per un leader (cosa che è) ma per una specie di salvator mundi che porterà pace e amore in tutto il mondo.

Ora, questo non è vero. Non è vero per questioni di buon senso, per ragioni storiche (gli uomini della Provvidenza, nella storia, si sono sempre rivelati dei dittatori) e per ragioni di fatto: oltre ad aver chiaramente detto che la politica estera americana non cambierà sostanzialmente (con tutte le ragioni del caso), ha anche detto, in agosto che "if elected in November 2008 he would be willing to attack inside Pakistan with or without approval from the Pakistani government, a move that would likely cause anxiety in the already troubled region.

Cioè, lui vuole attaccare il territorio di uno Stato dotato di armamento atomico.

Si affida poi a Brezinsky il quale, tanto per chiarire, è uno di quello che sono riusciti a far scoppiare la guerra tra Russia e Afghanistan, decretando la fine del potere Sovietico. Una specie di pazzo con la fissa del dominio americano sul mondo.

L'unico motivo per cui viene osannato Obama, l'unico fatto che lo distingua in maniera evidente dai predecessori e dai concorrenti, è il colore della pelle. Ovviamente è stato un grande cambiamento che gli elettori abbiano scelto un nero, ma è un cambiamento della testa degli elettori, non un cambiamento della politica americana. Anche l'elezione di Berlusconi è stata un grande cambiamento nella testa degli italiani (che si erano stancati del teatrino del Pentapartito e dei Comunisti all'italiana), ma la politica di Berlusconi non può essere giudicata in base ai cambiamenti nella testa degli elettori.

Non si può considerare che il colore della pelle di Obama possa in qualche modo giustificare alcuna speranza non di cambiamento, ma addirittura di pace mondiale, come gli obamaniaci vogliono far credere.

La mistificazione poi è totale anche a questo riguardo: Obama viene fatto passare come leader degli afroamericani, come se fosse un ragazzino cresciuto in the hood, tra drive-by e gangsta rap, quando invece è figlio di due persone benestanti, che si sono conosciute in America per studiare all'università, ed è cresciuto in un ambiente più che agiato, come un normalissimo figlio della borghesia (non è un peccato, sia chiaro, ma è così).

Resta da capire per quale motivo i media osannino Obama oltre ogni ragionevole limite e quale sia lo scopo della creazione di questo nuovo uomo della Provvidenza. Di certo non ci aspettano tempi sereni.

hendrix
Inviato: 16/11/2008 12:41  Aggiornato: 16/11/2008 12:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Massimo
" Stiamo vivendo un periodo storico di profonda mutazione, che viene imposto all’intero occidente (e non solo all’America) sia dalla crisi economica che da quella energetica.
Questa mutazione è in chiara accelerazione, e sta polarizzando le forze mondiali verso uno scontro fra chi la vuole, perchè ne ha compreso l’urgente necessità, e chi la resiste, perchè difende i suoi privilegi individuali (o di casta).
Siamo allo scontro finale – il vero Armageddon, che sarà culturale, e non bellico - fra egoismo e altruismo. "

Ho la sincera preoccupazione che a difendere i propri privilegi di nazioni super partes siano proprio gli USA e tutto il sistema occidentale allargato ormai ai G20, che basano le proprie economie su un modello di crescita infinita invece di produrre solo tanto quanto basta e su un modello di sviluppo eco-compatibile e sostenibile.
Ho letto che Obama sosterrà le grandi industrie automobilistiche per salvaguardare decine di migliaia di posti di lavoro.
Mi chiedo: ma a che serve? Quando di macchine ce ne sono in abbondanza e soprattutto sempre meno persone potranno acquistarle? Sarebbe meglio aiutare la GM a produrre auto ad idrogeno, a solare, ad aria compressa o semplicemente che fanno 50 km con un litro...
Da noi, in Eurolandia, abbiamo le quote latte, cioè le nazioni che sforano un certo tetto stabilito saranno multate e pesantemente.
Trovo assurdo che su una cosa così naturale come il lavoro delle vacche ci sia restrizione mentre non c'è nulla sulle iper produzioni di auto, detersivi, plastiche varie e qualsiasi altro prodotto che in ogni modo vanno ad incrementare i vari inquinamenti ambientali.
Ci hanno messo in testa che il progresso si misura con una sempre maggior produzione praticamente di tutto.
La verità va cercata in quel meccanismo assurdo che lega il pil e l'immissione di moneta sui mercati, più carta viene stampata più merci e servizi devono coprirla, ovviamente con i dovuti rapporti.
Il vero Armageddon, a mio modesto parere, sarà togliere alle Banche Centrali la proprietà della moneta e darla per la prima volta nella storia recente ai cittadini degli Stati.
Non mi illudo comunque sui risultati di una nuova Bretton Woods.
Obama? Credo molto semplicemente che i poteri che hanno voluto Bush per otto anni alla casa bianca adesso vogliono lui.

Pausania
Inviato: 16/11/2008 12:58  Aggiornato: 16/11/2008 12:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
Il vero Armageddon, a mio modesto parere, sarà togliere alle Banche Centrali la proprietà della moneta e darla per la prima volta nella storia recente ai cittadini degli Stati.

Quindi sei favorevole alla emissione di moneta privata...

(non sai che in che casino ti sei messo )

Linucs
Inviato: 16/11/2008 13:23  Aggiornato: 16/11/2008 13:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Siamo allo scontro finale – il vero Armageddon, che sarà culturale, e non bellico - fra egoismo e altruismo.

Per fortuna ci sarà qualche federal agency a garantire l'altruismo per tutti.

===

Il bello è che poi in qualche altro thread salta sempre fuori qualcuno a dire che "il culto della personalità è tipico del fascismo". Ma basta dire "civilian national security force" al posto di "camicie nere solidali" e ci togliamo anche questo peso.

Obama è davvero magico perché con Lui decadono le accuse di essere "un prodotto elaborato ad arte dai pubblicitari di mestiere e dal denaro di alcuni noti contribuenti alla campagna elettorale". Con Obama "è la popolazione che cambia" e che diventa "meno razzista" (è palese come in un paese stuprato dall'affirmative action e dal politically correct si diventi tutti "meno razzisti").

Con Obama non c'è più il problema del "presidente che ha troppi poteri", bisogna solo decidere come usarli al meglio per pianificare tutto in maniera ottimale (magari con l'aiuto dei Krugman a corredo). Prima gli americani erano un popolo di bestie incolte e prive di Ssstòria, ora magicamente si sono evoluti - a forza di guardare CNN e FOX - ed hanno capito il valore del Bene Supremo Collettivo e della Redistribuzione, come se prima ciascuno si mettesse in tasca il proprio assegno.

Il fatto che McCain fosse una blatta certificata ISO9001 non toglie l'impressione che questa favoletta di Obama abbia rincoglionito parecchia gente.

===

Lo sapete che negli ultimi 150 anni sono saltati schemi mentali vecchi di millenni? Che negli ultimi 100 anni la tecnologia ha fatto dei balzi tali che conosco persone che sono passate dal medioevo al computer?

E questo cosa avrebbe a che fare con Obama?

Un consiglio: riprendete in mano i libri di Storia delle Superiori...

Non trovo la parte in cui si spiega la relazione tra i potenziali interventi obamiani, la Federal Reserve e miseria crescente. Che si fa? Mi rileggo le quattro pagine di educazione civica oppure torno ad ascoltare Napolitano che parla della "freschezza?"

Tu guarda se cristodundìo in un periodo in cui esce merda pure dalla bocca dei "Nobel" ci tocca sciropparci la retorica del libri delle superiori...

TomTom
Inviato: 16/11/2008 13:29  Aggiornato: 16/11/2008 13:29
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/10/2007
Da:
Inviati: 79
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao Massimo bella risposta.

L'unica cosa da rettificare è "nero" con "abbronzato"

http://www.jonesreport.com/images/230207_obama_scowl.jpg

BlSabbatH
Inviato: 16/11/2008 13:52  Aggiornato: 16/11/2008 13:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
fu il disprezzatissimo repubblicano Nixon (forse il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel dopoguerra, non a caso fatto fuori per una bagatella) a chiuderla.

il miglior presidente democratico (e mentalmente stabile) che gli usa abbiano mai avuto. Anche Allende sottoscriverebbe.

per quanto riguarda il fenomeno Obama.. che dire: la "democrazia" può permettere piccoli cambiamenti sociali per accontentare il popolino: diritti civili, sessuali, rivoluzione dei costumi ecc.. ma guai a toccare cose ben più serie quali politica energetica, estera, sanitaria o militare.. quella la decideranno sempre loro, i finanziatori delle campagne elettorali. Yes they can.

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
hendrix
Inviato: 16/11/2008 15:43  Aggiornato: 16/11/2008 15:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Pausania (o chi per lui)
E' da una vita che sto nei casini
ma, cortesemente, mi spiegheresti perchè ritieni privata una moneta di proprietà degli Stati? Grazie.

Gil
Inviato: 16/11/2008 16:04  Aggiornato: 16/11/2008 16:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/5/2006
Da:
Inviati: 80
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ottimo articolo, che tra le altre cose condivido in pieno.
Che altro aggiungere...speriamo nel futuro. Anche se il nuovo capo gabinetto mi lascia decisamente perplesso.

Pausania
Inviato: 16/11/2008 16:23  Aggiornato: 16/11/2008 16:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
@hendrix Citazione:
i spiegheresti perchè ritieni privata una moneta di proprietà degli Stati? Grazie.

Tu hai scritto: Citazione:
Il vero Armageddon, a mio modesto parere, sarà togliere alle Banche Centrali la proprietà della moneta e darla per la prima volta nella storia recente ai cittadini degli Stati.

Ed io allora ti ho chiesto:

Quindi sei favorevole alla emissione di moneta privata...

Perché se la moneta è "proprietà dei cittadini", vuol dire che ogni cittadino può avere la propria moneta, cioè può emettere la propria moneta. Solo che (come sospettavo ) tu invece ritieni che una moneta di proprietà dello Stato sia di proprietà dei cittadini. Cosa che non è. O è dei cittadini o è dello Stato.

Come ogni altra cosa, del resto.

Red_Knight
Inviato: 16/11/2008 16:56  Aggiornato: 16/11/2008 16:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Per l'amordiddio vi scongiuro non ricominciate a parlare di moneta... ve lo chiedo come un favore personale...

Pausania
Inviato: 16/11/2008 17:08  Aggiornato: 16/11/2008 17:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Non sono stato io!

fefochip
Inviato: 16/11/2008 17:32  Aggiornato: 16/11/2008 17:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
ho letto i vari commenti e seguo dall'inizio di questa quasi polemica sul discorso obama e vorrei fare un po di considerazioni.

contesto che viviamo una profonda crisi economica .
a mio parere questa crisi che indubbiamente c' è non è sostanziale ma indotta.
sono le banche che con le loro stesse mani si sono messe nella merda e adesso vogliono addirittura lucrare sulla loro spregiudicatezza convincendo tutti a nazionalizzare le banche ....e no adesso paghi brutto banchiere testa di cazzo che mi hai strangolato fino adesso come un cravattaro ...adesso ti prendo tutti i tuoi beni e li vendo per pagare la gente che è quella che deve essere preservata.è tra l'altro una occasione imperdibile per globalizzare ancora di piu , per avere ancora piu controllo e potere sul cittadino quale che sia la sua nazionalità ..insomma piu che una crisi vedo che sarà una immensa inculata.

la crisi energetica ....pure qui è tutta fuffa .
non c'è nessuna crisi .il petrolio è andato oltre i 100 dollari al barile solo per motivi speculativi volti a far guadagnare non certo le persone ma anzi per "babbargli" i nostri soldini e per finanziare le varie guerre in corso .
cominciamo con il ragionare perche oggi (almeno in italia per fare un esempio concreto) con il prezzo del barile a meno della metà del suo picco la benzina non ritorna ai valori corrispondenti?
poi non c'è nessuna crisi energetica perche le forme di energia veramente alternativa sono cosi tante che ormai gli scagnozzi delle sette sorelle non sanno piu con che dita tappare tutti i buchi.
la fusione fredda è ormai una realtà conclamata e se massimo si decidesse a visionare un filmato che gli ho mandato sull'energia positronica capirebbe che lì stiamo talmente avanti che l'energia nucleare è quasi paragonabile a una miccetta.

queste "crisi" sono veicolate e di volta in volta usate per sponsorizzare i cazzacci dei soliti potenti per metterla nelle terga dei soliti culi.

pure sta storia dei rincari dei cereali ma dove sta sta crisi della produzione?
sono speculazioni che di fatto il loro fine è quello di creare disordini (e probabilmente profitto)perche è quello che creano .

poi volevo dare la mia solidarietà al concetto del "cambiamento".
è da sempre stata la politica di berlusconi ...fare dei cambiamenti .
non ha importanza il risultato ,l'importante è cambiare perche fa molto "giovane" fa molto politico"trendy" e si può dire di aver fatto qualcosa ....di stronzo.
non si sa per quale motivo perverso il vocabolo "cambiamento" è sinonimo di "miglioramento" ma basta la logica di un bambino di pochi anni per capire che non è vero.

che gli americani siano "cambiati" votando un nero di per se non vuol dire assolutamente una ceppa di cazzo riguardo alla politica che hanno intenzione di fare ne tantomeno quello che farà obama.
concetto per altro sintetizzato egregiamente da pausania:

Citazione:
Anche l'elezione di Berlusconi è stata un grande cambiamento nella testa degli italiani (che si erano stancati del teatrino del Pentapartito e dei Comunisti all'italiana), ma la politica di Berlusconi non può essere giudicata in base ai cambiamenti nella testa degli elettori.


l'euforia per obama è solo una trovata mediatica per cose che dovrebbero essere scontate e a mio parere tutta questa popolarità potrà tornare solo che in culo a tutti quanti .i poteri forti che hanno sempre dettato la loro volontà continueranno meglio di prima a fare i cazzi loro forti del fatto che la loro voce sarà mandata da "uno del popolo".

ma è una tecnica usata anche qui in italia.... i guai piu grossi che hanno combinato i nostri politici contro gli interessi della collettività sono state le privatizzazioni e guarda caso è stato un governo di sinistra a dare il via alle danze. senza parlare della imminente privatizzazione dell'acqua....

se il lupo è vestito da pecorella ,le pecorelle obbediranno piu volentieri no?
a questo punto meglio il lupo direttamente cosi almeno le cose sono piu chiare, so con chi prendermela.

massimo guardati quel cazzo di filmato ecchecazzo!mo ti sputtano qui pubblicamente cosi forse qualcuno si domanderà :ma chissà che cavolo voleva dire fefochip .....chiedetelo a musicband o a dusty!!!!
dio prete massimo il filmatooooooooooooooooooooooooooooo altro che crisi energetica.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
nottrz
Inviato: 16/11/2008 18:14  Aggiornato: 16/11/2008 18:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/5/2006
Da:
Inviati: 74
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
1) l'elezione di Obama ha rappresentato un cambiamento definitivo nel modo di pensare della società americana, e questo NON può essere senza conseguenze;


Supponiamo per un istante che il voto sia uno strumento reale di scelta e non un trucco per ottenere la sottomissione spontanea delle masse (vedi qui).

Il paese e' in crisi. Hanno avuto 8 anni di Bush. McCain somiglia a Bush piu' di quanto ci somigli Obama. Tu per chi voteresti?

E se gli 8 anni precedenti fossero stati di un presidente democratico tu per chi voteresti?

Vedi anche questo articolo.

Citazione:
2) Barack Obama penserà prima di tutto al suo paese, e poi agli altri; perciò potrebbe prendere decisioni a noi sfavorevoli;


Questo lo insegnano a scuola. I governanti sono buoni e pensano al tuo bene. Sono li' per grande vocazione e per fare il bene del paese. Tu dormi tranquillo, ci pensa lui, il tuo candidato.
I governanti, di solito, negli ultimi 4000 anni diciamo, non si sono comportati esattamente cosi', pero' in qualche modo ci hanno convinto che visto che ne hanno decapitati un paio in Francia da allora tutto sia cambiato.

Ma oggi tutto e' cambiato e il motivo e' semplice: il popolo puo' scegliere il proprio governante e se questo non si comporta bene al prossimo giro non viene rieletto. Semplice...

Citazione:
3) Obama é un presidente, mica un dittatore; egli non può prendere decisioni non condivise dai centri di potere, almeno da qualcuno.


Come? Un presidente che fa compromessi invece di pensare al bene del paese? Impossibile!

Negli ultimi anni diverse cose sono cambiate. Ma quante di queste sono dipese dai governi? Hanno inventato loro i computer? Hanno protestato loro per i diritti dei neri, delle donne e dei lavoratori?
La mia sensazione e' che queste cose siano state strappate una ad una proprio a quegli stessi governi dai quali ci si aspetta tanto.

Dare fiducia e legittimare questo sistema e' il modo migliore per far si' che non cambi nulla.

tiburon
Inviato: 16/11/2008 19:14  Aggiornato: 17/11/2008 0:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Un dibattito ben che magnifico, mi permetto di postare solo brevemente ed il più semplice che posso:

*Obama grande cambiamento: Si...no...

Obama è un 'abbronzato', non proprio nerissimo afroamericano da gangsta, ma un neruccio molto gradevole e con la faccia pulita.

Il PRIMO che sale alla casabianca...beh...insomma abbiamo cambiato da 0 ad 1.

In più, per quanto possa essere stato un prodotto di mkting - e non lo escluderei- c'è da dire cheanche come prodotto risulta nuovo, e soddisfa una domanda che esiste, pilotata o meno, ed ha tanti 'fruitori'.

Inoltre - e non mi vorrei sbagliare- mi pare che sia cambiata la partecipazione alle votazioni come composizione e numero, ma non mi sbilancio perchè non conosco le cifre esatte...

insomma...'eppur si muove' : il giudizio di merito però me lo riserverei fino alla prima cazzata (inevitabile) che uscirà da quella bocca.

--------------------
Il discorso italiano va all'opposto: anche il NAno maledetto è un cambiamento dettato da una voglia, ma è la voglia tutta italiana di non fare un beneamato katzo.

A:'Ci vuole qualcuno che faccia qualcosa!',
B:'tu devi fare qualcosa!',
A:'ehm...ci vuole qualcunaltro che faccia qualcosa!!!'

Yes we can in italia si è tradotto in Armiamoci e partite!!


E qui piace tanto prenderlo in culo senza confrontarsi: 'tanto non cambia nulla'




Ai cadaveri lamentosi, inerti per religione, costituzione, principi...



Edit:

A qusto punto anche io sono curioso di vedere cotanto filmato...lo pubblichiamo?

cirocat
Inviato: 16/11/2008 19:45  Aggiornato: 16/11/2008 19:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/7/2007
Da:
Inviati: 157
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Fefochip , ti straquoto e a nome di tutti i curiosi si richiede a Massimo la visione del ...filmatooooooooooo.

redna
Inviato: 16/11/2008 21:59  Aggiornato: 16/11/2008 21:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
Tutti pazzi per Obama , a sinistra come a destra. A sinistra perché si ritiene che rappresenti "il cambiamento" (parola magica e taumaturgica che, per se stessa, non significa assolutamente nulla se non l'eterno bisogno dell'uomo di illudersi che le cose, nel futuro, vadano meglio), a destra però l'elezione di un presidente nero, o comunque mezzo nero, dimostrerebbe, come scrive, sia pur a denti stretti, Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, quanto "aperta e libera" sia la società americana.



http://it.youtube.com/watch?v=WiYppEt5QSY

Ma Obama non è per nulla pazzo di Silvio!

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
peppe75
Inviato: 16/11/2008 22:00  Aggiornato: 16/11/2008 22:00
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/10/2006
Da: London
Inviati: 399
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
fefochip

massimo guardati quel cazzo di filmato ecchecazzo!mo ti sputtano qui pubblicamente cosi forse qualcuno si domanderà :ma chissà che cavolo voleva dire fefochip .....chiedetelo a musicband o a dusty!!!!

e noi non possiamo vederlo questo filmato ?

alsecret7
Inviato: 16/11/2008 22:54  Aggiornato: 16/11/2008 22:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2007
Da:
Inviati: 561
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
io do ragione sia a massimo mazzucco sia a masimo fini il problema e che a finche la gente continuera a credere ai mas midia e alla politica come se fossero il santogral del sapere il cui obbiettivo e invece e diseducare intontire mentire e provocare solo uno stato di tensione solo per i propi interessi. fin quanto tutto questo verra creduto dal cittadino ti saluto liberta in piu sara sempre peggio perche le nuove generazioni stanno crescendo con questo tipo di visione cioe il non sapere il non informarsi gridare italia uno ecc ecc e il popolo americano sara sempre ingannato con sempre nuovi attentati fatti apposta e il cittadino ricadra nel inganno e noi qui a scrivere come sempre che quello che successo e falso ma purtroppo saremmo sempre noi a dirlo i pirla che nessuno ascolta bai bai

sigmatau
Inviato: 17/11/2008 9:05  Aggiornato: 17/11/2008 9:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Diciamo che, al di là della 'esattezza storiografica' sulla quale ci sarebbe assai da discutere [a proposito sarebbe da approfondire e validare, secondo me almeno, la 'tesi' secondo cui la CIA avrebbe 'tramato' per il fallimento del blitz per la liberazione degli ostaggi a Teheran...], non mi sento di criticare del tutto quanto asserito da 'l'altro Massimo'. Rimango del tutto convinto che il fatto che il nuovo inquilino della Casa Bianca sia 'nero' non rappresenta per nulla 'il nuovo' in quanto già in passato due personaggi 'di colore' [Colin Powell e Condolezza Rice...] hanno occupato la carica di Segretario di Stato, di fatto 'gradino inferiore' solo al Presidente. Il 'nuovo' che Obama porterà, se del 'nuovo' ci sarà, ritengo che ancora lo si debba vedere. Certo che da quello che si è visto finora... non sembra ci sia molto spazio per l'ottimismo ...

saluti!...

--------------

...chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
nosh1t
Inviato: 17/11/2008 10:03  Aggiornato: 17/11/2008 10:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
sai Mazzucco, non so se M.F. merita un cosi' grande interesse da spendere tutto quello scritto - in fondo non sembra che la nazione penda dalle sue storticchie labbra e dai suoi tristi oracoli. Quella di Fini mi pare proprio un'analisi infantile della realta', vista con una lente vecchia e opaca e non merita un grosso dispendio di energie per confutarla in quanto si autodistruggera' da sola in breve tempo.

mangog
Inviato: 17/11/2008 10:05  Aggiornato: 17/11/2008 10:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 5/1/2007
Da:
Inviati: 2857
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Estrapolo queste due frasi, che mantengono la loro pensantezza al di fuori o meno del contesto in cui sono inserite.

Citazione:

sta di fatto che sotto Nixon la guerra in Vietnam raggiunse livelli di vera barbarie e dimensioni da vero genocidio, prima di rivelarsi un’impresa impossibile in ogni caso


Sembra di intuire una certa differenza tra le pallottole democratiche di Kennedy e le pallottole repubblicane di Nixon.


Citazione:


La guerra alla Serbia fu, purtroppo, tutto meno che assurda. Era in realtà una necessità impellente – ma non per questo giustificata - di tipo geopolitico (transito droga, gasdotti, do ut des con la Turchia, ecc.) da parte dell’occidente, rappresentato in questo caso dalla NATO


A volte la guerra e' semplicemente non evitabile in base a delle considerazioni. Dunque, implicitamente viene ammessa la possibilita' di scatenare una guerra anche se non viene violata la difesa dei propri confini. Insomma la solita storia della guerra giusta (per chi la scatena ) ed ingiusta ( per chi fa da spettatore ), ed in definitiva chi vince ha ragione e scrive la storia, magari partendo proprio dalle considerazioni.
Mia puntualizzazione - : o si rifiuta in maniera assoluta la guerra e si eliminano gli eserciti, oppure il mondo sara' sempre il solito palcoscenico che vedra' in scena ciclicamente una guerra di un tipo rispetto alla guerra di un'altro e le considerazioni, che sono sempre le solite in quanto nessuno inventa niente di nuovo, si possono scegliere ina base all'aria che tira in quel momento.
Chissa perche' ha poco successo mediatico la guerra del Congo.

Ghilgamesh
Inviato: 17/11/2008 10:31  Aggiornato: 17/11/2008 10:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
"A tutti piacerebbe che l’America “ritirasse le truppe dall’Afghanistan” dall’oggi al domani – e questo è l’idealismo - ma tutti sanno bene che la cosa non sarebbe possibile - e questo è il realismo. Ma la cosa non sarebbe possibile per chiunque fosse il presidente eletto, non solo per Obama. Nemmeno Gesù Cristo, se entrasse domani alla Casa Bianca, potrebbe ritirare le truppe americane dall’oggi al domani, per il semplice fatto che l’America è convinta che l’Afghanistan sia un paese di terroristi."

Si, ma se ci fosse Gesù Cristo, andrebbe in tv per dire, a reti unificate: Vabbè, fin'ora v'han preso perculo, l'11 settembre l'han fatto Cheney Rumsfeld e Bush, per questo da ADESSO, ci ritiriamo dall'Afganistan.

Questo sarebbe cambiamento.

L'attuale sistema non permette cambi ...

micialover
Inviato: 17/11/2008 10:39  Aggiornato: 17/11/2008 10:39
So tutto
Iscritto: 2/9/2008
Da:
Inviati: 4
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao a tutti.
volevo solo citare due frasi dal discorso di Obama subito dopo le elezioni; dovrebbero essere contestualizzate nel discorso completo ma prese singolarmente fanno paura, almeno a me:

citazione
"A new dawn of american leadership is at hand"
Traduzione
"Una nuova alba per la leadership americana e' in vista"

citazione
"Tho those whi will tear the world down we will defeat you!
Traduzione
"per quelli che vogliono sconvolgere il mondo vi sconfiggeremo"

Questo per me e' arroganza e belligeranza pura!!

Ciao a tutti
Alex Dinsdale

Ezechiele
Inviato: 17/11/2008 10:43  Aggiornato: 17/11/2008 10:43
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2006
Da: Milano
Inviati: 33
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ribadendo l'opinione che una persona vada valutata sui risultati, pensando alla politica americana non posso non pensare alla definizione fulminante di Tom Wolfe: "la politica americana ha due ali e tutte e due destre".

tiburon
Inviato: 17/11/2008 10:51  Aggiornato: 17/11/2008 10:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Eppur si muove. il 'neruccio' (con affetto) ha ufficialmente parlato di ritiro truppe...

Marketing? può darsi... la prima mi piace.

Alle cose che mi piacciono, per una volta almeno

Stefano
Inviato: 17/11/2008 11:23  Aggiornato: 17/11/2008 11:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Mai come oggi il New York Times c'entra con questi pezzi dei due Massimi:

http://www.nytimes-se.com/

Mai come ooggi sono stato d'accordo con "Friedmann":

http://www.nytimes-se.com/2009/07/04/the-end-of-the-experts/

....magari!

tiburon
Inviato: 17/11/2008 11:42  Aggiornato: 17/11/2008 16:23
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
gia'...stando al NYT parrebbe che stia crollando il muro di merda secca...

inizo a sentire come un brivido ottimista...


birra ghiacciata per me

-----------------------------------------
EDIT: Attenzione post sarcastico

Pecorella
Inviato: 17/11/2008 12:30  Aggiornato: 17/11/2008 12:30
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2005
Da:
Inviati: 34
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Scusa Massimo ma penso che Fini,anche se con molte imprecisioni, volesse sintetizzare solo il concetto che non cambierà nulla e basta. Ad essere sincero concordo con lui e mi sorprendo dei tanti "creduloni" che non la pensano così non perchè la sua sia una verità assoluta ma semplicemente perchè questo sito nel corso degli anni ci ha fatto capire di quanta merda sia pieno questo mondo. Una merda che purtroppo coinvolge tutti e sicuramente anche l'Obama presidente. Poco conta che sia nero e per me può essere la migliore persona al mondo, ma uno fuori controllo, incorrutibile ed onesto non potrebbe mai ricoprire una carica del genere...e di questo spro siano d'accordo tutti. La differenza la fanno coloro che finanziano le campagne elettorali e visto che da anni per repubblicani e democratici sono sempre le stesse lobbies, che cosa dovrebbe cambiare??Nella fine del film "Il gattopardo" si diceva cambiare tutto per non cambiare nulla e anche Orwell nella sua "fattoria degli animali" introdusse l'asino che diceva: "è inutile eccitarsi o deprimersi troppo perchè chiunque succeda al potere le cose non potranno mai essere tanto peggio o tanto meglio..." è questo essere pessimisti o realisti??Qualcuno dovrebbe svegliarsi e capire che il primo cambiamento dovrebbe partire da noi invece di aspettare sempre un gesùcristo che risolva tutto, nero o bianco che sia....

tiburon
Inviato: 17/11/2008 12:56  Aggiornato: 17/11/2008 12:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
mio buon pecorella, fratello, benvenuto nel gruppo attivista...non so se hai letto 'i falsi illuminati', te lo consiglio vivamente...




Agli attivismi

alsecret7
Inviato: 17/11/2008 13:48  Aggiornato: 17/11/2008 13:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2007
Da:
Inviati: 561
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
non so voi ma io vi consiglierei di gridare italiauno come tutti i cretini fanno nel nostro paese pur di avere cinque secondi sul video altro che obama che dice si puo fare da noi si puo fare tutto tanto nessuno dice niente imbecille sei imbecille rimani ok tuutti insieme in coro italia unoooooooooo

hendrix
Inviato: 17/11/2008 13:58  Aggiornato: 17/11/2008 13:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Accendo il computer, entro in rete, mi faccio un giretto e in un' oretta scarsa leggo:

1 - I MEDIA E L'INTELLIGENCE PREANNUNCIANO UN ATTACCO TERRORISTICO A INIZIO 2009
Il London Times riferisce oggi che "Barack Obama sta ricevendo sinistri suggerimenti dai leader di entrambe le parti dell'atlantico, di prepararsi ad affrontare un attacco terroristico a inizio mandato".
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5252

2 - IL PIANO SEGRETO PER LA DITTATURA MONDIALE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
" In accordo a questo programma, il FMI dettera' le politiche economiche per tutti gli stati. L'ortodossia del FMI si puo' riassumere con austerita', sacrificio, privatizzazioni, depotenziamento dei sindacati, libero commercio, sfruttamento intensivo e l'impedimento per le nuove tecnologie. Queste politiche strangoleranno l'umanita'. "
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5250

3 - IMPORTANTE ANALISTA (Gerald Celente) PREDICE LA RIVOLUZIONE E SOMMOSSE PER IL CIBO
" Il recente crollo del 93% dello sconosciuto Baltic Dry Index –un indice del costo delle navida carico per merci come il minerale metallifero, il cotone, i cereali o di simile stazza secca – ha provocato una qualche agitazione tra gli esperti finanziari.
Se si ferma il commercio dei cargo, Il grano non viene esportato. Se il grano non viene esportato, il mulino non ha nulla da macinare in farina. Se non vi è farina, i forni ed i trasformatori del cibo non possono produrre pane e pasta ed altri alimentari. Se non vi sono alimentari spediti dai forni e dalle fabbriche, non vi sono alimentari nei negozi. Se non vi sono alimentari nei negozi, la gente non ha a sufficienza da mangiare. Se la gente è affamata, saranno affamati i loro bambini.
Quando i bambini fanno la fame, la gente insorge ed i governi cadono. "
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5255

4 - SETTE PAESI CONSIDERANO LA POSSIBILITA' DI ABBANDONARE IL DOLLARO USA
" Non è un segreto che il dollaro abbia imboccato una spirale in discesa. Il suo valore sta crollando e la Fed non sta facendo un bel nulla per cambiare la situazione. Di conseguenza, un certo numero di paesi stanno considerando di allontanarsi dal dollaro per conservare i loro beni.
L'Arabia saudita, La Corea Del Sud, La Cina, Il Venezuela, Il Sudan, L'Iran e La Russia.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3958

5 - ROTTURA DEL SISTEMA MONETARIO MONDIALE DA QUI ALL'ESTATE DEL 2009 (in pdf)
" La riunione del G20 a Washington, del 14 del 15 novembre 2008, ha chiaramente dimostrato che questi vertici sono condannati all'inefficienza di fronte alla crisi poichè si limitano a trattare i sintomi (deriva finanziaria delle banche ed altri hedge funds, esplosione dei prodotti finanziari derivati, volatilità estrema dei mercati finanziari e delle valute,...) senza trattare la causa principale della crisi sistemica globale attuale, cioè il crollo del sistema di Bretton Woods, fondato sul dollaro US come perno dell'edificio monetario mondiale. "
http://ripensaremarx.splinder.com/post/19072104/Rottura+del+sistema+monetario+

6 - CHI SONO GLI ARTEFICI DEL CROLLO ECONOMICO ?
" Ironicamente, le banche di Wall Street – che sono le beneficiarie dei soldi del salvataggio – sono anche le intermediarie e le assicuratrici del debito pubblico americano. Anche se le banche detengono solamente una piccola parte del debito pubblico, trattano e negoziano in tutto il mondo strumenti del debito pubblico espressi in dollari americani.
Per un amaro scherzo del destino, le banche sono le beneficiarie di un'elemosina da oltre 700 miliardi dollari e, allo stesso tempo, agiscono da creditori del governo americano.
Siamo alle prese con un'assurda relazione circolare: per finanziare il salvataggio Washington deve prendere a prestito dalle banche, che sono le beneficiarie del salvataggio.
L'amministrazione americana sta finanziando il proprio indebitamento. "
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5254

7 - DON'T WORRY BE HAPPY . . .
e chiedo scusa per l'OT.

mc
Inviato: 17/11/2008 14:26  Aggiornato: 17/11/2008 14:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
Invece di pretendere miracoli impossibili, per poi criticare chi non riesca a realizzarli in venti minuti, facciamo ognuno la nostra parte, spingendo nella giusta direzione, e cominciando noi stessi a comportarci come il mondo nel quale vorremmo vivere.

Smettiamo allora di focalizzare le speranze in un evento, o meglio, in un individuo che non puo' direttamente essere lui il fautore del cambiamento. Continuando ad incensare la "nuova America" si crea una massa critica che segue la corrente di cambiamento:
Il fatto e' che le speranze spesso trasmutano troppo facilmente in atti di fede.

Il meccanismo e' incentivato dall'euforia (immotivatamente) diffusa dai media ed amplificata ad arte per favorire avallamenti sulla fiducia.

Il giusto approccio, dovrebbe essere quello di agire indipendentemente dal leader.

Quoto in pieno tutta la seconda parte dell'articolo di Fini (che un po' mi e' indigesto, lo devo ammettere... anch'io lo trovo, una "punta", ingenuamente adolescenziale), la parte che giudica anacronistica la presa di posizione "antirazzista" della popolazione Usa... altro che punto di svolta!

mc

calmino
Inviato: 17/11/2008 14:37  Aggiornato: 17/11/2008 14:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/9/2006
Da: bionda Sardegna
Inviati: 79
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
A proposito di Obama vi segnalo l'articolo dell'attento e capace Pino Cabras sull'influenza brezinskyana di Obama a partire dalle osservazioni di Webster Griffin Tarpley
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=8305&page=1
E' in due pagine e contiene 3 clip, da leggere tutto e condividere


Secoli e secoli di pensiero razionale e ancora siamo inclini all'atto di fede
Stefano
Inviato: 17/11/2008 14:38  Aggiornato: 17/11/2008 14:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
TIBURON, pensavo fosse chiaro che qullo che ho citato non è il vero NYT...

gudarian
Inviato: 17/11/2008 14:58  Aggiornato: 17/11/2008 14:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/9/2008
Da:
Inviati: 979
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao a tutti,

condivido in toto quanto riportato da Massimo Fini relativamente al fatto che non cambierà nulla con la presenza di Obama.

Per rendersi conto basta verificare quali sono e che finanziamenti hanno sborsato le varie lobby per sostenere Obama presidente.
(http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=53)

Non condivido con Massimo Mazzucco la betificazione dei democratici, che, forse, differiscono dai repubblicani per
qualche aspetto di politica interni ma che in ambito politica estera-imperialistica sono probabilmente peggio, interpretano un pò la parte del poliziotto buono presente nei vari telefilm.

Su Kennedy, è vero che si ritrovò dei consulenti militari in Vietnam, ma fu lui che intensificò la guerra fino ad arrivare all'aggressione diretta nel 1961-1962.

Un altro aspetto, forse meno conosciuto, riguarda sempre i governi democratici USA, che da Kennedy in poi
diedero inizio al peggior terrore neonazista della storia del Brasile, quando con la cacciata del democratico Goulart
i militari ripresero il potere nel Paese (1964) inaugurando la notoria stagione dei National Security States,
che soffocherà nel sangue e nella camere di tortura gran parte dell’America latina nelle decadi successive.

Per concludere, due parole sulla guerra in Irak, il ritiro è dettato solo da qualche problemuccio di ordine economico, le entrate finanziarie non sono più tali da rendere indispensabile la guerra (es la caduta del prezzo del petrolio), quindi il buon Obama, lascierà un paese devastato e chiederà (ordinerà!!) alla nato (accollandosene i costi) di proseguira l'opera.

Saluti

Per la serie cerca la differenza....

Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica".
Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
audisio
Inviato: 17/11/2008 15:01  Aggiornato: 17/11/2008 15:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 29/4/2008
Da:
Inviati: 3471
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Perfette le correzioni di Massimo sulle ricostruzioni storiche,
a dir poco imprecise, di Fini.
Tutto giusto, sia per quanto riguarda Kennedy (senz'altro non un santo,
come del resto non potrebbe mai essere un presidente USA).
Però, dobbiamo senz'altro a Kennedy (e a Kruscev) di aver evitato una
guerra nucleare fortemente voluta dagli apparati militar-industriali.
Giusta anche la ricostruzione della guerra in Serbia e delle nefandezze
compiute dai "cristiani cattolici" croati contro i "cristiani ortodossi" serbi.
Vorrei aggiungere solo una cosa: Pavelic era solo l'esecutore, il
mandante di quel genocidio (un milione di serbi trucidati) che non
troviamo nei libri di scuola e sul quale non viene celebrato un "giorno
della memoria" come per ebrei e istriani, fu il cardinale Stepinac,
recentemente nominato beato da papa Wojtila.

tiburon
Inviato: 17/11/2008 16:21  Aggiornato: 17/11/2008 16:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
debbo cercare di fare qualcosa per mostrare il sarcasmo... mi rendo conto che non trapela tramite topic. Grazie comunque per le rassicurazioni, Apprezzate.




Alle preoccupazioni che do' agli amici
P.S.
Comunque ha parlato davvero di ritiro

Varanasi
Inviato: 17/11/2008 18:20  Aggiornato: 17/11/2008 18:20
So tutto
Iscritto: 9/7/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Sono d'accordo parzialmente con entrambi, anche se alcune considerazioni mi appaiono quantomeno discutibili, da parte di entrambi.
Dal mio infimo punto di vista, tutt'altro che convinto che l'essere umano sia aprioristicamente "Dio" come qualche santone New Age (non a caso, movimento partorito dagli USA), si ostina a ribadire, sono assai più propenso a credere che ci sia un enorme "battaglia" coscienziale, spirituale ed Etica da combattere dentro ognuno di noi, nel momento in cui sentiamo l'esigenza di esperire un cambiamento in quella che chiamiamo "Realtà". Inutile quindi attendere il pane dall'alto come miseri questuanti almeno quanto è inutile contemplare le disgrazie del potere restando seduti nel perimetro di un rassicurante circolino Pickwick, e qui sono d'accordo con Massimo M, il cambiamento inizia con NOI. Non sono d'accordo sulla remissione dei peccati dei presidenti democratici, in parecchi casi burattini infami quanto i repubblicani, Johnson era un democratico e si macchiò di crimini orrendi con il Vietnam, prestando orecchio ai falchi del pentagono e agli stragisti assetati di carriera come il criminale di guerra Kissinger. Clinton in Serbia non fu da meno, dando il via a settimane intere di bombardamenti devastanti su Belgrado, con il placet ossequioso del gerarchetto bombarolo della Fgci nonchè ufficialetto prussiano e venefico scalatore di banche come il compagno D'Alema. Se consideriamo le provocazioni della Cia in quelle terre martoriate, la colpa di Clinton aumenta nella misura in cui la sua decisione rappresenta una resa all'aggressività dei neoconservatori (certi appuntamentii alla Skull&Bones d'altronde aiutano a saldare amicizie tra pseudodemocratici e fascisti repubblicani).
Sulla considerazione di Fini riguardo a Nixon c'è poco da dire, ognuno risponde delle proprie sparate davanti al tribunale dell'onestà intellettuale: potrei ugualmente sostenere che il carnefice Truman è stato un grandissimo presidente perchè ha condotto la seconda guerra mondiale al termine, wow, un uomo in odore di santità, quale profondità di analisi mi autoattribuisco..
Considerare l’acefalo Nixon, guscio vuoto responsabile di un’excalation devastante della guerra nel sudest asiatico e della conseguente ascesa di Pol Pot in Cambogia, un ottimo presidente, sinceramente è un’idea che mi ripugna, per quanto rispetti il diritto di sostenerla.
Personalmente ritengo che con Obama sia stato fatto un passo avanti nella società, almeno dal punto di vista glottologico e semantico, a parlare in tv ci va uno dall'americano pulito e non un dislessico alcolizzato che dice “nucliear wòòr” e completamente idiota. Per chi si accontenta dell’eteronomia delle scelte, a mio avviso si prospettano i soliti tempi di attese frustrate.
Fine della storia.
P.S. se proprio dobbiamo guardare ad un modello di sagacia politica ed esulare dall'introspezione, quello è Putin. Meglio guardare a Oriente. Il presente è lì e nessuno se ne accorge. (Fantasmi evocati? Coscienza sporca?)
Io sto con Putin

baciccio
Inviato: 17/11/2008 18:49  Aggiornato: 17/11/2008 18:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/1/2006
Da: Genova
Inviati: 536
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Citazione:
5 - ROTTURA DEL SISTEMA MONETARIO MONDIALE DA QUI ALL'ESTATE DEL 2009 (in pdf)
" La riunione del G20 a Washington, del 14 del 15 novembre 2008, ha chiaramente dimostrato che questi vertici sono condannati all'inefficienza di fronte alla crisi poichè si limitano a trattare i sintomi (deriva finanziaria delle banche ed altri hedge funds, esplosione dei prodotti finanziari derivati, volatilità estrema dei mercati finanziari e delle valute,...) senza trattare la causa principale della crisi sistemica globale attuale, cioè il crollo del sistema di Bretton Woods, fondato sul dollaro US come perno dell'edificio monetario mondiale. "
http://ripensaremarx.splinder.com/post/19072104/Rottura+del+sistema+monetario+

Non so quanto sia da prendere in seria considerazione quanto si dice nel sopracitato articolo sulla riunione del G 20. Nel prosieguo dell’ articolo citato dall’utente hendrix infatti si legge:

“I responsabili politici dell'insieme del pianeta hanno compreso che avevano la casa
che andava a fuoco. Ma non hanno percepito un fatto più evidente: è la struttura
stessa dell’edifico che è in causa. Non si tratta semplicemente di migliorare le
istruzioni anti-incendio o l'organizzazione degli aiuti. Per prendere un'immagine
simbolica forte, le torri gemelle del World Trade Center non sono crollate perché i
vigili del fuoco sono arrivati in ritardo o perché non avevano abbastanza acqua nel
sistema automatico anti-incendio: sono crollate perché la loro struttura non era fatta
per incassare l’urto di due aerei di linea che le hanno colpite quasi simultaneamente.
Il sistema monetario mondiale attuale è in una situazione identica: le due torri sono
Bretton Woods, e gli aerei si chiamano “crisi dei subprimes„, “crisi del credito„,
“fallimenti bancari„, “recessione economica„, “grande depressione US„, “disavanzi
US„,… una vera squadriglia".
Première

Redazione
Inviato: 17/11/2008 19:08  Aggiornato: 17/11/2008 19:08
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao Varanasi, benvenuto/a.

Stefano
Inviato: 17/11/2008 21:21  Aggiornato: 17/11/2008 21:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
... al sollievo!

Varanasi
Inviato: 18/11/2008 0:06  Aggiornato: 18/11/2008 0:06
So tutto
Iscritto: 9/7/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Non dimentichiamo - e grazie anche al lavoro di informazione fatto da questo sito, solo i ciechi psichici continuano a non vedere - che fino a quando i criminali dell'11/9 saranno liberi ed impuniti, ogni seria responsabilità presidenziale non potrà essere presa. Sono parecchio d'accordo con l'analisi di Tarpley, quando sostiene che l'11/9 è stato un golpe delle talpacce neoconservatrici. Che farà Obama con quella gentaglia dietro le quinte, fino a quando non si assumerà la responsabilità gravosa di smontare il mito della versione ufficiale e sbattere quei pericolosi mentecatti a marcire in carcere?

winston
Inviato: 18/11/2008 0:14  Aggiornato: 18/11/2008 14:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
..............................quando Fini non giustifica i mezzi

Opportune le precisazioni di tipo storico:l’analisi corrente è radicata nelle storie precisate:
fatti separati dalle opinioni

---Kennedy & Vietnam:
a prescindere dalla modesta eredità Eisenhower ( 800 consiglieri portati da JFK a 16.300) e alla complice passività nel golpe con assassinio di Diem (fattore non secondario nella "escalation"), sulla volontà (JFK) di intervento o di ritiro, un ben informato Robert Kennedy intervistato nel '64 non lascia dubbi: “validissimi motivi per fare e vincere la guerra e mai pensato di uscirne”
<<RFK “He had a strong, overwhelming reason for being in Vietnam and that we should win the war.” Queston: “There was never any consideration given to pulling out? RFK : No. >>

Più chiaro di così... Testo & fonte rendono inverosimile la specificità del movente per l’assassinio.

---Nixon:
all’insediamento nel ’69 ereditò la presenza di 550.000 GIs, riaperse i Negoziati di Parigi e dopo sei mesi cominciò il il ritiro (Vietnmamization/Nixon Doctrine) riportando a casa 300,000 GIs già nel ’71). Le cifre sono mute, ma pure dicono.

---“Baia dei Porci”:
Il potere del VP in Usa è pari a zero.
A meno che il Prez non sia lo scemo di turno (Reagan/Gidubya)...
Attribuire a Nixon VP il progetto di sbarco è come definire Dan Quayle lo stratega di Desert Storm.

---CARTER & “fallimento del blitz progettato dai repubblicani”...
Bisogna considerare Il riferimento all’episodio quale simbolo della Dottrina Carter-Brzezinsky...
Comunque, un conto sono i sospetti sulle modalità di rilascio dei prigionieri (Gen’81), tutt’altra cosa il blitz:
“Operation Eagle Crawl” è dell’aprile ’80... Nove mesi prima: sulla paternità di Jimmy non ci piove.

---Clinton & guerra alla Serbia...
Fra i tanti motivi più o meno rilevanti all’inasprirsi del conflitto, è cospicuo per l’assenza l’elemento scatenante: la determinazione USA a spazzare l’ultima resistenza in Europa al nuovo corso americano: Jugoslavia prima e Serbia dopo (Kossovo ultimo atto). In tal senso, la guerra alla Serbia è guerra all’Europa, assurda, perchè Europa complice & cieca non si rende conto di essere il vero bersaglio (colpiscine uno per educarne cento - colpisci ancora per rimarcare l'accento), più assurda ancora perchè azione sfrontata, senza evocare lo “scontro di civiltà” di-là-da-venire quale alibi contro gli “islamo-fascisti”...Nel contesto la presentazione di vittoria cattolica appare fantasmagorica.

La cronaca sembra quella di un incendio, con arredo & anticaglia listati ad alimentare le fiamme..,
ma omettendo il piromane da sempre USo a versare benzina sotto la porta: “Come to the Marlboro Country.., or else” e poi accende....

Se si cambia impostazione per valorizzare la profondità di campo, forse si nota che la differenza fra questo o quel presidente/comandante nel procedere l’uno a dritta l’altro a manca, non è che illusione del veleggiare che si adatta al vento: è con lo zig-zag che avanza la barca, sopratutto nel navigare da corsa.

Quanto all’attualità, la questione del Presidente Nero a rappresentare il cambiamento della popolazione, trova elemento di raffronto con la realtà economica: la produzione soddisfa i bisogni di un pubblico che cambia, oppure il pubblico cambia secondo gli stimoli propinatigli dal sistema? Edward Bernays ha idee abbastanza precise. Prenderne atto è esercizio prezioso, complemento allle puntate precedenti.

La misurazione storica sembra la stessa adottata nell’ analisi politica:
più che col metro decimale si direbbe fatta col sistema imperiale: a braccia e con i piedi (yd/ft),
lo stesso che ha portato l’A-pollo sulla luna: “Forse Fini non sa” suona nel tono un poco americano.

PS: Massimo Fini, per quanto “Ribelle”, non si smarca sull’11-Settembre, glissando la questione, accennata secondo VU (à la Chomsky), blowback o rogna da “vizio oscuro dell’occidente” ; nella definizione dei ruoli, particolare di non poco conto: ii gatekeepers sono diversi, uno per ogni lato dello steccato.
-----
Nota di colore: dopo qualche mese di esposizione in USA, David ritorna a casa...

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
reby
Inviato: 18/11/2008 1:11  Aggiornato: 18/11/2008 1:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/8/2006
Da:
Inviati: 135
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
interessante analisi su certi personaggi e l'establishment
anche di Obama
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5254

gudarian
Inviato: 18/11/2008 9:28  Aggiornato: 18/11/2008 9:28
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/9/2008
Da:
Inviati: 979
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Eccellente, straquoto il post di Winston


Vorrei aggiungere che obama è il frutto di una operazione di marketing politico, dove si è cercato di "vendere" un prodotto che dopo bush era diventato poco onorevole. Presentare come possibile presidente una persona che in qualche modo appartiene ad una minoranza etnica (non viene dal bronx ma per ora ci accontentiamo), in un paese sostanzialmente razzista è stato geniale. Certo gli è stato contrapposto un candidato repubblicano improponibile e per esser certi che perdesse gli hanno affiancato pure la palin, colpo finale che ha permesso ad obama di stravincere.

Obama, deve (per chi lo ha fatto eleggere) garantire all'opinione pubblica che c'è stata una svolta, che bush è solo un ricordo. Non dimentichiamoci che negli Usa, nel 2001 c'è stato un colpo di stato e il potere è saldamente nelle mani di chi lo ha compiuto. Così come hanno pilotato le elezioni di bush possono averlo fatto anche ora.
Non sarà "l'abbronzato" obama, preferito ai più noti e coriacei clinton, a creare dei problemi.

Saluti

Per la serie cerca la differenza....

Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica".
Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
Requiem
Inviato: 18/11/2008 13:10  Aggiornato: 18/11/2008 13:10
So tutto
Iscritto: 7/11/2008
Da: Sempre in viaggio
Inviati: 23
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Staremo a vedere se le azioni di Obama dovranno rendere conto al popolo americano (e al resto del mondo) oppure ai veri centri di potere come banche, multinazionali, grosse imprese ecc.

Non vedo effettivamente il motivo per il quale un nero dovrebbe essere migliore di un bianco (e viceversa), ma mi sembra ancora troppo presto per dirlo, certo è che dopo tutti questi anni di amministrazione Bush gli americani si siano stancati di un certo tipo di politica (ed ai pubblicitari certo queto non è sfuggito).

Speriamo solo che non sia un'ennesima marionetta.

alla Caduta (sempre più a fodo)

Redazione
Inviato: 18/11/2008 20:18  Aggiornato: 18/11/2008 20:25
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
GUDARIAN: "Vorrei aggiungere che obama è il frutto di una operazione di marketing politico, dove si è cercato di "vendere" un prodotto che dopo bush era diventato poco onorevole. ... Certo gli è stato contrapposto un candidato repubblicano improponibile e per esser certi che perdesse gli hanno affiancato pure la palin, colpo finale che ha permesso ad obama di stravincere."

Strepitoso.

Sarebbe anche interessante sapere come e dove avvengano, queste "decisioni".

Dove lo hanno comprato, uno come Obama, per fare il "marketing politico"? Al supermercato? Oppure lo hanno generato direttamente al computer?

E poi, chi ha detto agli elettori di non votare il favorito Giuliani, in modo da "far vincere" l'improponibile McCain?

E infine, chi ha convinto McCain a bruciarsi l'occasione della sua vita, scegliendo la Palin? (O forse lo ha fatto lui intenzionalmente, pur di accontentare i "burattinai"?)

Attendo chiarimenti, perchè io sono così tonto da credere che gli elettori siano TECNICAMENTE liberi di scegliere, una volta alle urne. (Ho detto "tecnicamente", sia chiaro).

Spiegami quindi, gentilmente, come hanno fatto a "far vincere McCain"?

Hanno truccato tutte le macchinette degli Stati Uniti?

E come fai a sapere che l'intenzione fosse quella di perdere fin dall'inizio, per i repubblicani?

Mi porti un solo repubblicano che riconosca che lo hanno fatto apposta a perdere?

E infine, mi spieghi perchè buttare via 60 milioni di dollari in campagna elettorale, quando "è stato tutto già deciso" in partenza?

Grazie.

gudarian
Inviato: 19/11/2008 0:31  Aggiornato: 19/11/2008 0:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/9/2008
Da:
Inviati: 979
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Ciao Massimo,
se conoscessi con sicurezza anche una sola delle risposte alle tue domande, probabilmente adesso stavo festeggiando per aver piazzato il miglior candidato presidenziale.

Però voglio provarci lo stesso

************
M:Sarebbe anche interessante sapere come e dove avvengano, queste "decisioni".
G: Questa è troppo difficile, potrebbero esistere anche diverse componenti in lotta tra loro, per esempio tra chi voleva obama e chi voleva la clinton.

M:Dove lo hanno comprato, uno come Obama, per fare il "marketing politico"? Al supermercato? Oppure lo hanno generato direttamente al computer?
G: Tra i tanti pupazzetti che hanno in bacheca ti pare che non ne avevano uno del colore di obama?

M: E poi, chi ha detto agli elettori di non votare il favorito Giuliani, in modo da "far vincere" l'improponibile McCain?
G: Sarebbe stato il favorito se ci fossero state libere elezioni ma....

M:E infine, chi ha convinto McCain a bruciarsi l'occasione della sua vita, scegliendo la Palin? (O forse lo ha fatto lui intenzionalmente, pur di accontentare i "burattinai"?).
G: Ripeto McCain e la palin fanno parte del sistema, qualcuno vince altri perdono, bisognerebbe anche conoscere i ritorni che i due avranno per essersi prestato al gioco

M:Attendo chiarimenti, perchè io sono così tonto da credere che gli elettori siano TECNICAMENTE liberi di scegliere, una volta alle urne. (Ho detto "tecnicamente", sia chiaro).
G: Tecnicamente sono liberi di votare, poi bisogna vedere come vengono contati i voti

Spiegami quindi, gentilmente, come hanno fatto a "far vincere McCain"?

Hanno truccato tutte le macchinette degli Stati Uniti?

M: E come fai a sapere che l'intenzione fosse quella di perdere fin dall'inizio, per i repubblicani?
G: Perchè si doveva dare l'apparenza all'opinione pubblica del cambiamento politico ed economico, i repubblicani erano troppo legati a quanto era accaduto.

Mi porti un solo repubblicano che riconosca che lo hanno fatto apposta a perdere?

M:E infine, mi spieghi perchè buttare via 60 milioni di dollari in campagna elettorale, quando "è stato tutto già deciso" in partenza?
G: Perchè bisogna mettere in scena lo spettacolo della più grande "democrazia" del mondo.

Grazie.


Saluti

Per la serie cerca la differenza....

Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica".
Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
winston
Inviato: 20/11/2008 10:21  Aggiornato: 20/11/2008 10:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Il supermercato è cosa passata.., ora impera la Grande Distribuzione Organizzata.
Società anonima come statuto, non lascia bilanci depositati, ma tracce evidenti dell’operato: referenze scritte di anziani savi e casi concreti e recenti: 911, Apollo e Dallas per citare i più eclatanti, a dimostrare un’esperienza adeguata a ogni evenienza, non esclusa la presidenza:

la macchinazione dell’11 Settembre rende plausibile l’elezione pilotata di Novembre; gli stessi ad eliminare un JFK come presidente., si direbbero capacissimi di generarne un altro dal niente.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
Redazione
Inviato: 20/11/2008 10:46  Aggiornato: 20/11/2008 10:46
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
WINSTON: “gli stessi ad eliminare un JFK come presidente., si direbbero capacissimi di generarne un altro dal niente.

Dal niente, esatto. Obama prima non esisteva.

Furono quindi costoro, si deduce, a far eleggere Obama alla direzione dell’Harvard Law Review?

Furono loro a consigliare ad Obama di non andare a lavorare a Wall Street, dopo la laurea di Harvard, ma di tornare a Chicago ad aiutari i neri disoccupati dopo la chiusura delle ferriere?

Furono loro che suggerirono ad Obama di lottare per far rimuovere l’amianto dalla case e dalle scuole di South Chicago?

Furiono loro che gli dissero di mettere in piedi una campagna per far votare tutti i negri e i derelitti della sua città?

Veder sparare giudizi superficiali come i tuoi, senza tenere minimamente conto della biografia di un personaggio, e davvero deprimente.

(E poi immagino, soprattutto, che siano stati loro a convincere la Clinton che “Obama è meglio”, e di fare perfavore la sceneggiata di “lottare contro di lui”. Anche se a lei la “sceneggiata” è costata una ventina di milioni di dollari, personali ovviamente).

Paxtibi
Inviato: 20/11/2008 11:41  Aggiornato: 20/11/2008 11:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Suvvia Massimo, quella che descrivi si chiama "carriera politica", e nel caso di Obama è stata anche piuttosto veloce.

Poi, a voler davvero andare un po' più a fondo, senza limitarsi a leggere le biografie agiografiche da campagna elettorale, si scopre anche che non è tutto oro quel che luccica...


Grim proving ground for Obama's housing policy

As a state senator, the presumptive Democratic presidential nominee coauthored an Illinois law creating a new pool of tax credits for developers. As a US senator, he pressed for increased federal subsidies. And as a presidential candidate, he has campaigned on a promise to create an Affordable Housing Trust Fund that could give developers an estimated $500 million a year.

But a Globe review found that thousands of apartments across Chicago that had been built with local, state, and federal subsidies - including several hundred in Obama's former district - deteriorated so completely that they were no longer habitable.

Grove Parc and several other prominent failures were developed and managed by Obama's close friends and political supporters. Those people profited from the subsidies even as many of Obama's constituents suffered. Tenants lost their homes; surrounding neighborhoods were blighted.

Some of the residents of Grove Parc say they are angry that Obama did not notice their plight. The development straddles the boundary of Obama's state Senate district. Many of the tenants have been his constituents for more than a decade.



(Certo che ti sei preso proprio una bella cotta, per 'sto Baraccone...)

PikeBishop
Inviato: 20/11/2008 12:10  Aggiornato: 20/11/2008 12:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Esattamente Pax.

Il bello e' che in "THE SOPRANO'S" ci hanno anche spiegato esattamente come funziona, passo per passo (accordo tra mafioso e politico di colore per rendere inabitabile una zona, soldi federali e facilitazioni fiscali ed il gran finale, quartiere di nuovo a remengo e tutto che passa indietro alla mafia per essere magari venduto da ristrutturare e farne un quartiere residenziale per middle classes): non tutto quel che ci dicono alla TV e' falso, ha solo etichette false.

Sostituire l'etichetta "fiction" con "news" ed il gioco e' fatto!!!

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Redazione
Inviato: 20/11/2008 12:48  Aggiornato: 20/11/2008 12:48
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
PIKE (PAX): "Il bello e' che in "THE SOPRANO'S" ci hanno anche spiegato esattamente come funziona, passo per passo "

Nulla da eccepire, figuriamoci. I santi sono fatti in un'altra maniera.

Però non mi si venga a dire che Obama è stato creato dal nulla. E' quello che mi fa drizzare i capelli.

Obama si è creato da solo, si è messo in mostra, e qualcuno l'ha comperato. Alla fine della corsa giudicheremo quanto ha dato e quanto ha perduto nel corso dell'acquisto.

winston
Inviato: 20/11/2008 22:13  Aggiornato: 20/11/2008 23:28
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
.............................Obama fenomeno.., ovvero “the Mansourian Candidate” ... “Why Obama is mum about Harvard”

-Intanto, entrata & uscita in Columbia restano faccia nascosta del.nuovo astro...
-X Harvard (500 posti & 7000 domande) Percy Sutton vanta credito per spinte saudite (1)
-Editor status nella Harward Law Review: coincidenza, dice il NYTimes prima entry nel board non basata sulla media “da libretto”, ma –novità- dalla valutazione di un tema/tesina.. “Un ascoltatore attento” recita il Times, da sempre "ben diretto".

Quindi.., se spinto in entrata, Affirmative Action & Zeitgeist probabilmente hanno rafforzato l’energia del momentum. Come l’entrata, così la presidenza: in Review allora, in parata adesso. Questo non per denigrare (chi lo conosce?) ma per sottolineare l’evidenza: fra gli avocati, uno o l’altro in fondo è lo stesso.

Obama incensato for its start come Kerry decorato with [Purple Heart[/i]...
Per carità, nessuno sostiene che le “voci” siano oro colato.
Resta il fatto però, coincidenza, che ogni record Columbia & Harwarvd sia secretato.(2)
(come pure il COLB –citato in giudizio da più parti- caso in Corte Suprema per il 5/12).

Tutto il resto è un estratto dalla sua auto/agiografia -straight from the horse mouth- del ‘95 (a 34 anni?): la ferriera come filanda, i derelitti neri come braghe bianche e l’amianto come tolla a dare lustro ai consigli per acquisti calati come rivelazioni per gi ottimisti.

Del resto, se anche nel calcio le squadre allevano i “pulcini”, non è astruso concepire che si faccia lo stesso per obiettivi meno cretini. Quanto ai debiti dei paladini, serve a fare pathos: remota l’ipotesi che ci rimettano dei quattrini; una mano lava l’altra, e con la torta di trilioni, non serve scuotere: bastano le briciole per raccattare quei pochi milioni..

Questo per raffrontare sparate e superficialità di giudizio: indirizzo sbagliato, affrancatura assente: respinto al mittente.

Quanto al deprimente, bisogna farsene una ragione: Il coniglio che esce dal cilindro fa meraviglia...
E certo rompe l’incanto sentire di Sullivan e Mandrake as giving a shake... Poi si può continuare a credere al genio-Bunny.... Ma forse allora bisognerebbe mettere in discussione il rapporto causa/effetto nella depressione. Comunque. è piuttosto punkish tenersi i capelli rizzati.., forse meglio darsi una pettinata.

Mutate mutanding, si sente l’eco di certo debunking.

(1)As far back as 1988, however, Obama had serious pull. He would need it. As previously reported, Khalid al-Mansour, principle adviser to Saudi Prince Al-Waleed bin Talal, lobbied friends like Manhattan Borough President Percy Sutton to intervene at Harvard on Obama's behalf.

(2) As the New York Times concedes, Obama "declined repeated requests to talk about his New York years, release his Columbia transcript or identify even a single fellow student, co-worker, roommate or friend from those years."

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
Redazione
Inviato: 21/11/2008 0:20  Aggiornato: 21/11/2008 0:20
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
D'accordo, hai diritto alla tua opinione.

Ritiro il "deprimente", che era fuori luogo.

fandargo
Inviato: 24/11/2008 9:32  Aggiornato: 24/11/2008 9:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/9/2007
Da: saluzzo
Inviati: 45
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
voi state un po' a discutere..io nel frattempo inizio a pensare che Obama abbia già sbagliato tutto..ha nominato Ministro del Tesoro il capo della FED di New York, Timothy Geithner.
a me la cosa non piace..

"..mais je suis d'abord citoyen du monde et frère de tous.."
winston
Inviato: 25/11/2008 9:18  Aggiornato: 25/11/2008 9:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
A proposito dei Clinton indebitati per la campagna elettorale...

The Times riporta che Mr. Clinton per hobby fa il sensale: ultimo business mediato fra Kazaki & amico canadese: $425 milioni; ovviamente confidenziale la relativa percentuale... Per diporto poi fa i discorsi, ultimo in Kuwait: per l’esercizio orale, mezzo milione a prestazione (!)

Come i voti, anche i soldoni: non solo is contano, ma si pesano: quello che al plebeo appare capitale, per il patrizio non è che veniale, investimento strumentale.

BTW: Sulla stessa pagina, rassegna fotografica di Obama:
quando si dice il caso... paparazzo ufficiale David Katz

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
sigmatau
Inviato: 9/12/2008 11:46  Aggiornato: 9/12/2008 11:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Massimo Fini e il "fenomeno Obama"
Non so se questo sia lo 'spazio giusto' dove inserire questa notizia che mi par giusto far conoscere...

http://www.leggonline.it/ansa.php?file=newsANSA/2008-12-08_108294861.txt

Due domande ovvie...

a) era o no fondata la 'petizione' dell'anonimo cittadino del New Jersey?...

b) può la Corte Suprema 'ignorare' [ossia rifiutarsi di esaminare...] una petizione formulata in corretti termini di legge da un cittadino americano dotato dei 'normali diritti' senza addurre nessun tipo di motivazione?...

saluti!...

... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V

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