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Inviato da Redazione il 18/5/2008 9:00:00 (5156 letture)

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Autore Albero
harvey
Inviato: 18/5/2008 11:19  Aggiornato: 18/5/2008 11:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/4/2008
Da:
Inviati: 339
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
IL COMPLOTTISMO E LA CACCIA ALLE STREGHE

“Molte persone che incitano l’Inquisizione così veementemente contro gli stregoni, nelle loro città e villaggi, non si rendono bene conto, o non prevedono, che una volta che hanno iniziato a reclamare la tortura, ogni persona torturata deve denunciarne altre ancora. Il processo continuerà, e così alla fine, e inevitabilmente, le denunce raggiungerannno loro e le loro famiglie, poiché non vi sarà termine fino a che ognuno non venga bruciato”.

Questo ammonimento venne scritto nel 1631 da Friedrich von Spee, un gesuita, nella Cautio Criminalis, un trattato giuridico che denunciava gli abusi nei procedimenti legali contro le cosiddette “streghe”.

“Nella terminologia moderna, per estensione, con ‘caccia alle streghe’ si indica l'atto di ricercare e perseguire determinate categorie di persone o un qualsiasi soggetto percepito come nemico, in particolare quando questa ricerca viene condotta usando misure estreme e con scarsa considerazione della reale colpevolezza o innocenza”.

Questa sarebbe la definizione di Wikipedia. Così com’è essa è però incompleta. Una delle caratteristiche delle cacce alle streghe di ogni tempo, infatti, e che le distinguono dalle semplici persecuzioni verso determinate categorie ben riconoscibili (es. gli ebrei), è il meccanismo descritto sopra da von Spee.
L’oggetto della caccia alle streghe è sempre una categoria di persone che agisce nell’ombra, e si confonde tra le gente normale senza “dare nell’occhio”. Questo vale per gli stregoni del XVII secolo, come per i comunisti all’epoca del maccartismo, o come per i pedofili del nostro tempo. E siccome le streghe sono molto brave a “infiltrarsi”, anche il cittadino più insospettabile, magari quel maestro d’asilo così buono e premuroso con nostro figlio, potrebbe nascondere in cantina un kit per omicidi rituali satanici. E persino coloro che hanno lanciato l’allarme per primi non si possono ritenere al di sopra di ogni sospetto. La loro non potrebbe essere un’opera di depistaggio, per sviare da sé i sospetti? Inevitabilmente, una volta che il panico si è diffuso, il sospetto si allarga fino a coinvolgere l’intera comunità, e ognuno comincia a guardare i propri vicini, o persino amici e alleati di un tempo, con occhi diversi.
Certe dinamiche paiono attivarsi particolarmente in periodi storici caratterizzati da una certa instabilità sociale e politica. Ne è un esempio paradigmatico il “Terrore” della Rivoluzione Francese. In questi casi succede infatti che il gruppo che è riuscito ad emergere vittorioso dalla crisi si senta minacciato al minimo segno di scricchiolio o dissidio interno, e per questo si crede investito del potere di schiacciare ogni forma di eterodossia, in quanto opera di agenti della “contro-rivoluzione”. Ma coloro che hanno fatto saltare troppe teste, come Robespierre, finiscono sovente con il perdere anche la propria.
Ma non sempre è necessario attendere che il gruppo in questione abbia preso in mano le redini del potere, perché decida di suicidarsi in questo modo. Anzi, spesso i cambiamenti rivoluzionari vengono evitati proprio così: coloro che potrebbero o vorrebbero cambiare qualcosa, invece di fare fronte comune, si spaccano ed entrano in aspri conflitti fra loro, accusandosi a vicenda di essere in realtà “agenti del nemico”.

È fose questo il destino della “contro-informazione” in Italia? La “casta” dei giornalisti italiani è sotto accusa e, per molti e giustificati motivi, gode al momento di una fiducia minima da parte dei cittadini. Per questo accanto alla informazione “ufficiale”, paludata, “voce del regime”, dei media tradizionali (Tv e giornali a larga tiratura) è nato anche un movimento di “informazione-fai-da-te” che si muove principalmente su Internet, concepita come più libera e democratica, e soprattutto meno influenzabile dalla politica. È possibile, attraverso questi canali, trovare notizie che non vengono trattate altrove, se non in modo caricaturale e a scopo di derisione. Le inconsistenze della versione ufficiale sull’11 settembre, le scie chimiche e i progetti di avvelenamento del pianeta, il ladrocinio del signoraggio, le truffe chimico-sanitarie e via dicendo.
Ma la libera informazione, proprio in quanto libera e aperta a chiunque, è anche facilmente “infiltrabile” da chi la verità la vuole nascondere o offuscare, invece che divulgarla. Quindi, come possiamo sapere di chi fidarci? In un mondo perfetto, basterebbe il controllo esercitato per mezzo dell’esercizio della ragione, e un attento spirito critico. Ma siccome la perfezione non è di questo mondo, succede che la valutazione di una fonte potenzialmente preziosa venga spesso inquinata da una serie di considerazioni “umane, troppo umane”.
Uno di questi è l’atteggiamento da “prime donne” di molti paladini della contro-informazione. Giulietto Chiesa ne è un esempio perfetto: rivendica il merito di aver spezzato per primo “il muro di silenzio” intorno all’11 settembre, e per legittimare tale primato deve attaccare Blondet (che in Italia aveva contestato le versione ufficiale molto prima di lui).

“Si tratta di un caso tipico di infiltrato, che svolge il suo ruolo di provocatore appunto infilandosi in cause altrui, con il proposito nemmeno troppo recondito di inquinarle. [...] Credo che sia giunto il momento di bandire Blondet da tutte le discussioni tra persone civili che si occupano dell'11 settembre. Vada con i suoi pari. Non è un compagno di strada, non abbiamo nulla a che fare con lui. E' un avversario di tutte le nostre idee e motivazioni”.

Il quale Blondet deve replicare altrettanto duramente:

“Da leninista, [Chiesa] sa che la verità non c'è, che c'è solo la tattica: identificare ‘le forze materiali più potenti’, come insegnò il compagno Ulianov, e mettersi dalla loro parte, farsi portare da loro, parassitare il loro potere”.

Gli scontri fra queste “prime donne” sono frequenti: qui ricordo anche la recente polemica che vede confrontarsi Paolo Barnard e Milena Gabanelli.
Un altro preoccupante fattore è l’intolleranza nei confronti di chi non recepisce i tuoi allarmi, magari solo perché è interessato ad altro. Grillo non parla mai di signoraggio, anzi pare che sul suo blog censuri i messaggi che ne parlano. Significa che è un ingranaggio del sistema, un servo del potere. Grillo ha anche dichiarato, una volta, che non crede alla cospirazione delle scie chimiche: orrore! Ma allora è uno di loro! Per questi motivi, quindi, tutto quel che dice Grillo non viene più reputato come degno di fiducia, e le sue denunce rischiano di rimanere inascoltate.
Ma l’analogia con le medioevali caccie alle streghe diventa preoccupante quando vediamo il crescente senso di paranoia, e da cittadella assediata, che sta colpendo, da qualche tempo in qua, alcune frange del cospirazionismo.
Perché vi sia un caccia alle streghe, occorre prima di tutto identificare un nemico, una strega da cacciare. Chi sono i nemici dei cospirazionisti? Sono i debunker, ovvero persone che affermano di cercare la verità, come i cospirazionisti, ma in realtà sembrano solo interessati a coprire le menzogne dei governi. Quindi quando qualcuno entra in un sito cospirazionista dicendo di non essere troppo convinto delle tesi del complotto, e facendo troppe domande, la prima cosa che si fa, in genere, è un esame che stabilisca la sua dose di “buona” o “cattiva fede”. In altre parole, se non viene convinto subito della validità della tesi cospirazionista, è un individuo in malafede, un debunker in incognito venuto solo a rompere le scatole, una scoria possibilmente da eliminare, prima che faccia troppi danni e riesca a corrompere qualcuno.
Ma il nemico è furbo, e potrebbe anche non manifestarsi apertamente come tale. Potrebbe fingersi tuo alleato per poi colpirti alle spalle. Potrebbe persino ricorrere a subdole tattiche di “screditamento” delle teorie complottiste, basate sullo sparare bufale sempre più grosse, in modo che bufale e teorie serie vengano confuse insieme e ne esca svalutato l’intero movimento complottista.
A questo livello di paranoia, il cospirazionismo in Italia ci è arrivato recentemente, come dimostrano i link qui di seguito:

http://allarmescie.blogspot.com/

L’anonimo autore del blog (che dice di essere un utente di Luogocomune), ha accusato una ragazza, tale Mercy, che aveva attaccato Perle Complottiste e Crono911 su Youtube, di essere in realtà in combutta con loro. Pure Straker e Zret, gli sciachimisti, farebbero parte del gioco. Un altro commentatore in seguito dimostra che Stuarthwyman (il nostro shm) è anche lui un debunker che fa finta di essere un complottista.
L’autore del blog conclude il suo post così:

“Ma state attenti perchè anche su Luogocomune ci sono alcuni infiltrati e nemmeno io li conosco tutti per questo non dico chi sono ma sono iscritto a Luogocomune e contatterò io quelli che so di potermi fidare”.

Paura, eh? La cosa strana è che sia Mercy che Straker e Zret, gli accusati, invece di limitarsi a rigettare le accuse, accolgono in parte i suggerimenti dell’anonimo blogger, e partono a loro volta con il loro giro di denunce (ricordate la citazione di von Spee, all’inizio dell’articolo?). Anche Mercy quindi attacca Stuarthwyman, Zret e Straker, ma ci mette pure Luogocomune, e accusa il webmaster di essere in combutta con i circoli esoterici californiani (il fatto di abitare in California è considerata una pesante prova a carico).

http://perlecomplottiste.blogspot.com/2008/04/risposta.html

Zret apre un nuovo blog (che sia riconducibile a lui è stato dimostrato dal debunker axlman):

http://complottisti.blogspot.com/

con una vera e propria lista di proscrizione (“la rete degli occultatori”), che oltre ai debunker più noti comprende nomi altisonanti quali Umberto Eco, Piero Angela, e Beppe Grillo, e giornalisti famosi come Michele Santoro, Fabio Fazio, Milena Gabanelli, Vittorio Zucconi ecc., e in questa lista c’è pure Stuarthwyman (al quale va invece reso il merito di non essere caduto nella trappola delle accuse incrociate). Infine avverte: “Il presente elenco è suscettibile di continui aggiornamenti”, quindi nessuno si senta al sicuro. Quanto a Luogocomune, il fatto che in realtà Mazzucco nascondesse nei suoi video di presentazione scie chimiche subliminali era stato smascherato da tempo.

Insomma, c’è aria di caccia alle streghe, e il pericolo è che la sfiducia finisca per investire tutti quanti, il che rischia di affossare davvero il movimento della controinformazione. Questo perché, a quanto pare, si è persa la capacità di leggere un testo semplicemente per il suo contenuto, per quello che dice, ma si va in cerca di oscuri significati reconditi e finalità nascoste. Se qualcuno dice che la Terra è rotonda, non ci si chiede se la Terra è davvero rotonda, ma ci si chiede perché venga asserito.
La regola aurea di Luogocomune è: “si criticano le idee, non le persone”. Io aggiungerei la seguente postilla: “si criticano le idee espresse in un post, non quelle che vengono arbitrariamente attribuite agli autori di un post”. Altrimenti i complottisti rischiano di svanire, ma non per colpa delle streghe. Per colpa dell’Inquisizione.

[Aggiornamento: il nome di Stuarthwyman negli ultimi giorni sembra essere stato riabilitato. Ma lo sbaglio, naturalmente, è dovuto alla perfidia delle streghe, non ai metodi approssimativi dell’Inquisizione]

audisio
Inviato: 18/5/2008 12:56  Aggiornato: 18/5/2008 12:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 29/4/2008
Da:
Inviati: 3471
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA


Un evento editoriale sta scuotendo il panorama della storiografia mondiale senza che ciò abbia avuto alcuna eco sui media di regime italiani.
In particolare, è uscito anche in Italia l’ultimo lavoro di Ilan Pappe, “La pulizia etnica della Palestina”, Fazi Edizioni. L’autore è un rinomato storico israeliano il cui rigore scientifico e l’assoluta dedizione alla verità storica lo ha messo in rotta di collisione con l’establishment accademico del suo paese e non solo.
In questo suo ultimo libro Pappe, attraverso l’utilizzo di documenti storici di prima mano quali i diari di Ben Gurion e i verbali delle riunioni del Comitato di Consulta, il massimo organo decisionale dell’Haganà ossia del Partito-Milizia del movimento sionista, dimostra come l’espulsione dei palestinesi dal territorio che diventerà Israele non sia stato il frutto di una reazione difensiva alle minacce arabe, bensì sia stato programmato, organizzato ed eseguito scientemente dai vertici dell’Haganà.
Addirittura, Pappe dimostra che la dearabizzazione della Palestina fosse nel programma del sionismo già dalla sua fondazione ai tempi di Theodore Herzl e che già nel 1936 era stato stilato da Ben Gurion il Primo Piano per la pulizia etnica della Palestina, il Piano A (Aleph in ebraico), cui seguiranno altri piani fino a quello poi effettivamente eseguito, il Piano D (Dalet in ebraico).
Il libro è veramente sconvolgente per la marea di nefandezze commesse dalla dirigenza sionista che nulla hanno da invidiare agli abomini nazisti. Ad esempio, c’era un apposito archivio gestito con i soldi del Fondo Nazionale Ebraico il cui compito era quello di raccogliere tutte le informazioni utili per la futura distruzione dei villaggi palestinesi e queste informazioni erano ottenute con l’inganno, approfittando della tradizionale ospitalità delle famiglie palestinesi o con l’ausilio di spie o di ebrei travestiti da arabi. Quando poi scatterà il Piano Dalet, le milizie di Haganà e delle bande terroriste Irgun e Stern arriveranno nei villaggi sapendo già esattamente dove colpire, i notabili e i militanti palestinesi da eliminare sul posto, i terreni, le ricchezze e i raccolti di cui appropriarsi. Ma questo è niente.
Nel libro si racconta la verità sul tremendo massacro di Deir Yassin che Haganà lascia alla banda Stern di Shlomo Shamir per mantere il suo (finto) volto “pulito”. 254 palestinesi vengono assassinati senza che abbiano opposto alcuna reazione alla deportazione: tra questi tante donne e bambini tra cui 40 neonati.
Trenta bambini vengono allineati su un muro e crivellati di colpi tra le risa degli assassini di Stern.
Ma gli orrori non si limitano a questo. Haifa è una delle vittime predilette dell’ossessione etnicistica dei sionisti. Prima del 1948, i nazisionisti di Irgun, l’organizzazione terroristica che darà poi vita al partito Likud e che era capeggiata da Menachem Begin, futuro premier di Israele, seguace di Jabotinski e ammiratore di Hitler, compiono numerosi attentati contro la pacifica popolazione palestinese di Haifa che aveva fino ad allora convissuto in piena armonia con gli ebrei. In particolare, si ricorda la bomba lanciata tra i portuali in fila per entrare a lavorare al porto, azione che servì a frantumare il sindacato unico dei portuali che comprendeva sia arabi che ebrei, vero obiettivo della strage in cui morirono una quarantina di lavoratori.
Più tardi, all’inizio della Nakba Irgun e Haganà si divertiranno a lanciare barili incendiari ed esplosivi dai quartieri residenziali ebraici sui sottostanti quartieri palestinesi al fine di far uscire i palestinesi in strada e crivellarli dall’alto con le mitragliatrici. Non solo, il bombardamento del mercato antistante il porto in cui si era ammassata la popolazione palestinese disperata in attesa di una qualunque barca che li portasse verso la salvezza, somiglia molto al bombardamento del mercato di Sarajevo. Il risultato secondario sarà la morte di molte persone per calpestamento o annegamento su barconi improvvisati.
Ma il libro è pieno di questi orrori, come l’avvelenamento dell’acquedotto di Acri, compiuto da uomini dell’Haganà, che farà scoppiare un’epidemia di tifo tra gli assediati.
La conta finale della Nakba sarà di 531 villaggi palestinesi cancellati dalla
faccia della terra, milgiaia di morti tra la popolazione civile palestinesi e
oltre un milione di deportati.
Comunque, vi consiglio di leggere questo libro anche perché non vorrei che fosse l’ultimo di Ilan Pappe, un uomo veramente con i cabbasisi.

padegre
Inviato: 18/5/2008 13:19  Aggiornato: 18/5/2008 13:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/11/2007
Da:
Inviati: 496
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
DROGA CHE FARE?
a cura di Paolo De Gregorio

Fondamentali aspetti della vita sociale, come quello delle tossicodipendenze, non vengono assolutamente analizzati per individuare motivazioni, modelli culturali, interessi economici, ma sono affrontati con due approcci, entrambi parziali, sbagliati, e con effetti positivi minimi, da due posizioni politiche, una di destra e una di sinistra, che rispettivamente e sostanzialmente sono o repressive o permissive.
La dimostrazione assoluta, innegabile, che l’azione sia delle comunità di recupero che quella dei Sert (distribuzione gratuita di metadone) non hanno minimamente inciso sul fenomeno tossicodipendenza ci viene dai dati della “Relazione annuale del Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia – 2005” a cura del ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, che recita quanto segue:
- dal 2001 al 2005 gli italiani che hanno fatto uso di cannabis sono pressoché raddoppiati (da 2 milioni a 3,8 milioni)
- i consumatori di cocaina da 350.000 a 700.000
- triplicato l’uso di allucinogeni e stimolanti
- diminuito il consumo di eroina
- 560.000 persone nel 2005 hanno fatto uso combinato di alcool, tabacco, psicofarmaci.
Se fossi un politico con il potere di intervenire con atti legislativi sulla materia, la prima cosa che farei sarebbe quella di cercare di capire come un fenomeno, che sembrava relegato a settori di emarginazione sociale e di disperazione, sia divenuto fenomeno di massa e più vasto di quanto dicono i dati, se giustamente vogliamo aggiungere il massiccio fenomeno del doping sportivo e l’uso quotidiano di cocktail di farmaci legali.
E alla politica, che è l’unica che ha gli strumenti per affrontare il complesso problema, io affido le mie riflessioni e spero che se ne possa tenere conto.
In questi ultimi 15 anni, l’insieme dei messaggi che si sono venuti dal mondo economico, dalla pubblicità, dalla moda, dalle televisioni, dalle riviste, dalla musica, dal modo di divertirsi e di passare il tempo libero, hanno monopolisticamente imposto una sola cultura, che ha unificato anche le differenze politiche, individuali, più forte di qualunque teoria, che ti ordina e ti impone di essere competitivo, ricco, bello, vestito bene, sempre in forma, con alte prestazioni sessuali, mai stanco, vincente nello Sport, con l’obbligo di “non dormire mai”, pena l’esclusione sociale.
Questi “valori” sono incontrastati, sono diretta e consapevole emanazione del liberismo economico,e del berlusconismo, sono accettati passivamente da una “sinistra” senza più identità, hanno polverizzato etica, morale, ideologie, religioni, hanno fatto regredire la società nel suo insieme verso una sorta di darwinismo sociale che celebra solo i più forti e vincenti.
E’ impossibile fare un ragionamento serio sul tema se non si mette in relazione l’affermarsi di questa cultura edonistica ed efficientista e l’uso di sostanze che ti consentono di reggere psicologicamente e fisicamente lo stress di questo modello di vita, e in subordine di convivere con la depressione.
La prima solenne affermazione dovrebbe riguardare le responsabilità. Prima di condannare gli individui che cadono nel tunnel della dipendenza dalle droghe, bisogna condannare una società economica e mediatica che, con quotidiana martellante efficacia, ti propone, fin da bambino, di risolvere ogni problema, anche piccolo e facilmente superabile, con una risposta in pillole, che condiziona corpo e cervello che diventano dipendenti dalla chimica, con evidente complicità e soddisfazione di industrie farmaceutiche e medici di base, che è stato mille volte dimostrato sono spesso a loro libro paga.
Seri studi fatti in America, ma lasciati lì senza riflettersi nella realtà sociale, hanno dimostrato che bambini trattati frequentemente con antidolorifici, con Prozac, con Ritalin e con quanto altro serve per non soffrire e non dare fastidio ai genitori, diventano da grandi tossicodipendenti più facilmente di altri, e questo non è problema individuale, ma sociale e va trattato con la dimensione della politica.
Non è possibile condizionare così profondamente la vita degli individui giovani, la loro salute mentale e fisica, senza che lo Stato, che ha il compito di provvedere alla salute di tutti i cittadini, non intervenga fermamente.
La prima “santa alleanza” da spezzare è quella tra industria farmaceutica e medici di base e, visto che non si può contare sulla loro deontologia professionale, né sulla propensione dell’industria a diminuire i propri profitti, occorre che il Ministro della Salute stabilisca un “prontuario” farmaceutico nazionale, che comprenda tutti i farmaci essenziali, oltre il quale i medici di base non possano prescrivere, rendendo così inutile il “pressing” dell’industria.
E’ chiaro che l’attivazione di un tale provvedimento dovrebbe essere affidata all’Istituto Superiore di Sanità con collaboratori del livello di Garattini, per stilare un elenco di farmaci tra i più efficaci, scegliendoli tra i meno costosi a parità di principio attivo, per creare una situazione che dia i seguenti risultati:
- si toglie ai medici di base la possibilità di prescrivere farmaci più cari spinti dalle industrie
- si affida a ricercatori specializzati e professionali stabilire quali molecole sono più efficaci, e non ai medici spesso incompetenti
- si limita l’uso di psicofarmaci e antidolorifici solo in presenza di patologie gravi
- con diminuzione della spesa per i farmaci, si realizza un forte risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale.
Sono provvedimenti essenziali per chi vede nella “farmacodipendenza” e nell’uso di sostanze “psicoattive” il formarsi di personalità fragili, incapaci di resistere ad un piccolo dolore o a un momentaneo disagio esistenziale, condizionati a vita da genitori e medici compiacenti e irresponsabili.
Dobbiamo comprendere che la farmaco-dipendenza, soprattutto da psicofarmaci, anche se non evolve verso altri consumi, è dipendenza feroce e causa di molti suicidi.
E se vogliamo considerare l’evolversi della vita di un giovane che parte con queste premesse, ecco trovare ovvio aiutarsi con sostanze dopanti nello Sport, ecco trovare naturale usare sostanze che migliorano le prestazioni sessuali, ecco cercare le pillole nelle discoteche per reggere la fatica di una notte insonne, e via così fino alla cocaina quotidiana.
La chiave per comprendere come la tossicodipendenza sia diventata fenomeno di massa e in forte ulteriore espansione è stabilire la stretta connessione tra l’uso già da adolescenti di varie sostanze e poi osservare che tale atteggiamento culturale continua nel corso della vita cercando e trovando la risposta chimica a tutte le difficoltà.
Commenta Luciano Caprino, ordinario di farmacologia dell’Università La Sapienza di Roma: “è la medicalizzazione dello sport nell’età dello sviluppo a fare da pericolosa anticamera al doping”.
E in Italia circa il 10% dei bambini che praticano sport usa integratori contenenti creatina e aminoacidi ramificati, i picchi di consumo sono a 13 anni, e sono spinti dai familiari, medici di base, allenatori, medici sportivi.
Il caso della “body builder” Claudia Bianchi, campionessa mondiale della specialità, morta a 34 anni per l’uso costante di sostanze dopanti proibite, ci svela una realtà agghiacciante ed enormemente diffusa di traffico illegale e contrabbando di sostanze dopanti, con estesissime complicità di medici, di veterinari, di aziende farmaceutiche, di proprietari di palestre e società sportive, che ha le caratteristiche, l’ampiezza, la clandestinità del mondo dei tossici tradizionali, e ci rivela la profondità di una diffusa cultura autodistruttiva e senza valori che sta portando i giovani verso nuove tragedie. E se aggiungiamo le inchieste del procuratore Guariniello del Foro di Torino sulla Juventus e sulla morte prematura di circa 400 ex calciatori con il morbo di Gehrig (sclerosi laterale amiotrofica), collegato all’uso prolungato di cocktail di sostanze dopanti, ci accorgiamo di un fenomeno veramente pericoloso, preoccupante ed ampio.
Credo sinceramente che il fenomeno più macroscopico delle tossicodipendenze oggi non sia più quello del consumo di eroina (che è in netto calo e non fa proseliti) con le sue appariscenti morti per overdose, ma quello dei cocktail di farmaci legali e di cocaina, usati occasionalmente, senza appariscenza, da tutti i ceti sociali, a tutte le età, per aiutarsi a resistere in una società spietata, selezionatrice, emarginatrice.
E allora se le cause individuate sono sociali, strutturali, è lecito aspettarsi che questo già esteso fenomeno diventi totale e tutte le risposte di recupero o tolleranza appaiono immediatamente ridicole e inadeguate.
Una società che si droga nel tempo libero, nello sport, nella musica, nella moda, nelle professioni, fenomeno la cui ampiezza si apprezza e si misura addirittura nei residui che vanno nei fiumi, è una società malata nel profondo e gli effetti si vedranno ben presto in una diffusa decadenza sociale ed economica.
Vorrei limitarmi, in questa sede, a segnalare la “strutturalità sociale” del fenomeno, che nessuno affronta in quest’ottica, che la politica non è mai intervenuta ed ha lasciato il recupero a ignoranti praticoni che mischiano allegramente religione, catene, cavalli da corsa, e, tra l’altro, cominciano a vedere le comunità vuote perché la droga è cambiata e i recuperi sono ben pochi (nell’ordine del 20%). Sarebbe ora che si parlasse di questo fenomeno al giusto livello culturale e nella sede propria che è quella della politica vera.
Tra l’altro, queste Comunità, o almeno le più importanti, sono diventate potentati politici dove vanno ad esibirsi in passerella elettorale i big della destra, e si arriva alle incredibili affermazioni di Don Gelmini della “Comunità Incontro” che sul Corriere della Sera di mercoledì 8 febbraio 2006, in una intera pagina a lui dedicata, fa le seguenti affermazioni: “in questi 40 anni sono passati dalle nostre Comunità 300.000 ragazzi solo in Italia. Salvare un figlio dà una certa influenza sulla sua famiglia. Sono tre milioni di persone cui posso arrivare, Berlusconi lo sa e mi dà retta”. Se leghiamo queste dichiarazioni, fatte in periodo preelettorale, e i 10 miliardi di vecchie lire donate da Berlusconi in diretta televisiva a Gelmini, ecco come figurato uno squallido voto di scambio e, sullo sfondo, la ancora più squallida legge “Giovanardi”, che testimonia l’ignoranza e la superficialità di politici e recuperatori.
Anche la popolata Comunità di Muccioli non si fa mancare il “patronage” politico con la Moratti, e ricompensa questa attenzione con un pieno di voti alla destra nel seggio elettorale allestito nella Comunità stessa.
Le decisioni, oltre quelle in grado di spezzare il comparaggio tra medici e industrie farmaceutiche, dovrebbero essere moltissime, soprattutto quelle contro il primo potere ideologico del nostro tempo, che è la pubblicità televisiva, che esorta, fin da piccoli, ad associare il divertimento con l’uso di alcolici, che ti convince che c’è una pillola per ogni problema, che la vita è meravigliosa, basta che hai i soldi per consumare.
Facciamo un piccolo esempio, ma vale per quasi tutta la pubblicità: la Red Bull (Toro rosso) è un beverone che ha venduto in Italia, nel 2005, 46 milioni di lattine, e promette grandi prestazioni fisiche, allontana la stanchezza, migliora le tue relazioni con le ragazze e mille altre cose, naturalmente sostenute dall’industria tedesca che lo vende. Il titolare di questa ditta ha anche sponsorizzato una casa automobilistica di formula uno che veicola ai consumatori il messaggio subliminale di “potenza” del tuo motore.
In realtà questa bibita contiene solo della caffeina che fa da stimolante, e qualche vitamina, ma produce un effetto che può essere letale al popolo del sabato sera, perché non dà la percezione della stanchezza e dell’abuso di alcol, ci si mette tranquillamente alla guida con i riflessi appannati e il colpo di sonno in agguato. Naturalmente questi probabili effetti non sono indicati sulla lattina.
Francia, Danimarca, Norvegia, ne hanno vietata la vendita, l’Italia no.
Secondo me, lo strapotere televisivo di veicolare messaggi commerciali contro la salute e la vita dei cittadini dovrebbe essere controbilanciato con una contropubblicità a cura del Ministro della Salute che spieghi come veramente stanno le cose, illustri i pericoli e i danni per la salute, e deve essere trasmessa contestualmente ogni volta che questa o quella industria vuol fare pubblicità ai suoi prodotti.
La politica ha questi poteri, ma non li usa, svelando la sua subordinazione al potere economico, anche se si tratta della salute dei giovani.
E se veramente ci fosse la volontà di incidere sulla realtà non vi è dubbio che la parola magica è PREVENZIONE, soprattutto perché è praticamente impossibile, anche volendo, intervenire nel recupero di milioni di persone.
Penso a una campagna permanente di controinformazione specialmente nella scuola, nelle TV che devono dare gratuitamente spazi nelle ore di massimo ascolto, sui giornali e in ogni luogo dove i giovani si associano, a cura del Ministero della salute, di quello della Solidarietà sociale, e di quello dello Sport e dei giovani.
Ogni Euro investito in questa operazione ne darebbe centinaia risparmiati in cure mediche, assenze dal lavoro, spesa farmaceutica, e ci risparmierebbe tanti lutti, incidenti stradali, malattie gravi, ruberie, suicidi, omicidi, arricchimenti mafiosi, e quanto altro il consumo delle varie droghe produce nel corpo sociale.
La politica si deve muovere e operare nell’interesse dei cittadini, perché finora è stata proprio latitante o totalmente inadeguata.
Il formarsi di un vastissimo mercato relativo alla farmacodipendenza è a cura delle grandi multinazionali del settore (Pfizer, Procter & Gamble in testa), aziende che spendono in pubblicità fino al 30% del loro fatturato, pari a 3 volte quello che spendono nella ricerca e, prima del lancio di un farmaco, sono in grado di crearne il bisogno nei potenziali consumatori, contattando scienziati, giornalisti, medici che dovranno parlare ai congressi, fare divulgazione e preparare le linee guida per la diagnosi e la cura.
“Stimolanti per ritrovare la carica, sedativi per tenere a bada l’ansia, ipnotici che aiutano a prendere sonno, ma basta con cocaina, eroina, ecstasy. Negli Usa le nuove generazioni preferiscono gli psicofarmaci (è lecito aspettarsi che verranno imitati anche in Italia). Più economici, più facili da reperire, legali e, nella percezione comune meno pericolosi.”
Secondo l’inchiesta “Monitoring the Future” commissionata dal National Institute on Drug abuse, su 50.000 studenti di 400 scuole, il consumo di stupefacenti è diminuito drasticamente rispetto al picco toccato verso la metà degli anni ’90. Di contro è salito l’abuso di medicinali che agiscono sul sistema nervoso centrale. Nel 2005 circa il 7,2% dei diciottenni fa uso di sedativi e barbiturici per motivi non terapeutici e il 5,5% di “ossicodone” oppiaceo indicato per la terapia del dolore. Il numero dei ragazzi tra i 13 e i 18 anni che assume psicofarmaci è triplicato rispetto al 1992, complice la massiccia pubblicità lecita negli Usa.
Antipsicotici, barbiturici, benzodiazepine, proprio come l’eroina, creano dipendenza e portano alla sindrome da astinenza quando se ne sospende l’assunzione.
Le aziende farmaceutiche dunque hanno strategie da spacciatori, sono incontrastate, e riescono legalmente a creare un esercito di farmacodipendenti al servizio dei loro profitti.
La “medicalizzazione” del disagio è più accettata, la farmacia è più pulita dei luoghi dello spaccio tradizionale, non si rischia la galera, si immagina solo di curarsi, ed ecco creati, con complicità di medici, genitori, mass-media, milioni di “farmacodipendenti” che difficilmente si potranno liberare da questa schiavitù, tanto simile alla vecchia tossicodipendenza.
Denunciare questa strategia delle aziende spacciatrici è dovere della politica e vietare la circolazione di certe sostanze un obbligo.
Prima c’era lo sballo con la cannabis e l’eroina ed erano situazioni ingestibili nella normale vita lavorativa e sociale. Ora nei giovani si scopre la tendenza all’abbandono di queste pratiche in favore di sostanze che, al contrario, ti consentono di fronteggiare le difficili situazioni della vita di oggi e l’industria farmaceutica, che ha capito questo passaggio, è pronta con le più varie offerte per ogni esigenze e investe ingenti capitali in questa direzione.
A differenza delle mafie, che finora hanno gestito il traffico mondiale di stupefacenti, le industrie spacciatrici hanno il vantaggio di essere legali, con i loro enormi apparati pubblicitari riescono ad apparire quasi delle benefattrici, mentre è ancora da valutare quali danni rechino a fegato, cuore, cervello, l’uso prolungato di farmaci associati.
L’entità dei profitti delle multinazionali del farmaco sono paragonabili a quelle del petrolio, e se ricordate la resistenza che durò quasi 20 anni delle multinazionali del tabacco prima che si stabilisse che il fumo uccide, c’è da aspettarsi su questo fronte una battaglia senza quartiere, perché il livello su cui si muovono è quello non solo di comprare medici e studiosi, ma di garantirsi anche il non intervento o silenzio-assenso della classe politica che è l’unica ad avere i poteri per fermare questo devastante fenomeno.
Qualora non fossi stato chiaro, voglio ribadire quanto segue:
- che del fenomeno della tossico e farmaco dipendenza dobbiamo individuare e
capire le cause scatenanti
- l’uso di eroina, legato alla vecchia cultura dello sballo, emarginante e distruttivo, è un fenomeno ancora presente, ma residuale
- l’uso di stimolanti, psicofarmaci, antidepressivi, doping sportivo, ecc., è in vertiginoso aumento ed è legato strutturalmente al bisogno di resistere in una società competitiva che non tollera debolezze e perdenti
- il potere di far trovare sul mercato questi prodotti è esclusivamente in mano a corporation internazionali senza scrupoli che contano di espandere enormemente i propri profitti poiché il disagio sociale è ormai globalizzato
- di fronte alla massificazione del fenomeno, non esiste più il discorso del recupero, ma solo la contro-informazione, la PREVENZIONE e nuove leggi.
Legando il problema all’attuale situazione delle farmacie (2.500 comunali e circa 15.500 private), sarebbe auspicabile che tutte le farmacie in Italia diventassero comunali, fossero tutte considerate presidi sanitari, importantissimi sul territorio, in mano a farmacisti ben stipendiati, con possibilità di vendere solo i prodotti studiati e approvati dalla CUF (Commissione unica del farmaco), e facenti parte di un unico prontuario farmaceutico stabilito dal Ministero della Salute.
Ciò renderebbe molto più difficile accostarsi a farmaci dannosi per la propria salute e le farmacie non sarebbero più aziende con l’obiettivo di massimizzare la vendita di farmaci.
Anche in questo caso basterebbe la volontà politica per non rinnovare più le convenzioni del Ministero della Salute con le feudali farmacie private, e affidare ai Comuni e ai “liberi farmacisti£ la gestione di farmacie comunali, in sintonia con la strategia di diminuire drasticamente gli abusi dei farmaci.
Paolo De Gregorio

Pyter
Inviato: 18/5/2008 14:22  Aggiornato: 18/5/2008 14:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
IL PACCHETTO SICUREZZA

Una delle priorità del nuovo governo sembra essere il problema della sicurezza. Questo fatto sembra in qualche modo collegato alla love-story nata tra il Cavaliere e il leader dell'opposizione Uolter I, resa possibile dalla rottura occorso tra quest'ultimo e la precedente amante, Bertina Otti, ripudiata per sempre e relegata in un castello irraggiungibile se non da coraggiosi temerari, sprezzanti del pericolo.
Questa intensa storia d'amore aveva mostrato i primi segni all'inizio della campagna elettorale,perchè il profondo antagonismo che portava i due contendenti a fronteggiarsi su tematiche assolutamente pregnanti, in una gara spasmodica per addossarsi sulle spalle un numero sempre maggiore di problemi e calamità, altro non era che un litigio a distanza tra due amanti irrimediabilmente attratti fisicamente che per orgoglio e per le manfrine tipiche degli innamorati, si è trascinato nel tempo.
Ora, finalmente, dopo le elezioni, questa attrazione si è finalmente svelata, scoppiando con veemenza, e la sua evoluzione nel tempo sarà TUTTO UN PROGRAMMA.

La prima notte d'amore, Uolter si rivolse a Silvio con preoccupazione:
"Silvino, c'è un "buco"!
"Ma...Uolter, veramente ce ne sono due. E dire che hai avuto come maestra anche la Nilde Jotti.Non ti ha proprio insegnato niente...comunque non ti preoccupare.Il primo buco è quello più importante...preoccupiamoci di quello, per adesso.Una cosa per volta...Causa ed effetto.Il buco è dovuto all'abolizione dell'ICI."
"Devo dedurne" disse Uolter colpito nel vivo dell'orgoglio " che il passaggio dalla Jotti a Rosy Bindi non mi ha sicuramente agevolato riguardo a certe cose".
Come si sa dalla storia, la vicinanza di una partner intellignte e volitiva vicino ad unuomo politico di grossa "levatura", non può che sortire effetti benefici
Uno dei primi frutti di questo legame sarà una cosa a dir poco rivoluzionaria:
per far fronte all'eventuale "buco" finanziario si opterà per la soppressione dei cosiddetti Consulenti.
Quando il governo avrà bisogno di qualcosa si rivolgerà quindi direttamente all'opposizione, sicuro di trovarvi consigli costruttivi e opinioni autorevoli.

La seconda notte d'amore Silvino sembrava pensieroso.
"Che c'è amore? Ti vedo preoccupato."
"Stiamo discutendo da un pò di giorni del pacchetto sicurezza".
"Veramente non me ne hai parlato fino ad ora".
Uolter si girò, aprì il cassetto e ne tolse via un bel pacco di preservativi intonsi.
"Ho pensato anche io in questi giorni alla sicurezza, amore..., per me ormai sei come un libro aperto ancora da scrivere".
E' proprio vero, come capirà prima Freud e poi i grandi storici di corte contemporanei, che i grandi problemi della storia sono stati risolti a letto.

La risultante di questo coito, che per alcuni teologi è "contronatura", sarà la Legge 69, ovviamente con tutte le sue varianti.

La mattina successiva il ministro Maroni, che aveva partecipato - eccome!- "non visto", all'"incontro" tra Silvino e Uolter (perchè ministro all'"INTERNO", e quindi a conoscenza dei "fatti"), insieme al responsabile di gabinetto Gianni de Gennaro, e al ministro della Giustizia Angelino Alfano
si sono recati subito a palazzo Chigi per prendere provvedimenti.

Ah, dimenticavo che la notte del summit amoroso c'era anche il sottosegretario Gianni LETTO.

Ecco i punti essenzialì:

VISTO FINO A TRE MESI IN SOGGIORNO.
Le coppie appena sposate, sopratutto se non possono subito dimostrare di essere tutti e due in possesso dei normali requisiti, devono fare un'analisi del DNA e limitare i rapporti sessuali che devono avvenire, per maggior sicurezza, in soggiorno, solo per i primi tre mesi.

MATRIMONI COMBINATI.
Si vuole così contrastare il fenomeno dei matrimoni allo scopo di ottenere la cittadinanza italiana.Il matrimonio tra Silvino e Uolter dovrebbe rientrare nella legge, perchè Uolter è Romano e Silvino è padano-insubre, ma secondo un cavillo messo ad arte all'interno della legge stessa lo scopo di tale matrimonio
non sarebbe quello di "ottenere" la cittadinanza...ma di "inculare" la cittadinanza.Non a caso fa parte del pacco sicurezza.

AFFITTO IN NERO AGLI STRANIERI.
Confisca e il sequestro degli immobili affittati in nero agli stranieri, rafforzamento dei poteri ai sindaci in materia di sicurezza (SICUREZZA= più sei vicino ai cittadini più lo inculi meglio).Non si sa bene che cosa c'entri l'affitto in nero con gli altri provvedimenti, messi insieme, che sono:
l'aggravamento del pene per i reati commessi ai danni dei minori, per le violenze sessuali, per chi guida ubriaco e la confisca più facile per i beni mafiosi.Ma se il bene può essere mafioso, figuriamoci il male.

REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA.
Dopo aver quasi esaurito il compito relativo al bastonamento dei no-global, si sono rese vacanti 10 caserme che il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha messo a disposizione delle forze armate. utilizzando le norme del codice penale già esistenti, si colpiranno gli extracomunitari irregolari che delinquono o sono socialmente pericolosi.

REATI DI MAFIA.
Ci sarà una stretta sulle misure antimafia, con l'esclusione dei patteggiamenti in appello in caso di reati di mafia.Non si capisce però dove si andrà a stringere, perchè il mafioso è difficilmente identificabile rispetto all'extracomunitario, con un DNA di più difficile individuazione, dovuto probabilmente ad un processo evolutivo indipendente.

SQUADRE MISTE ITALIANE E RUMENE.
I responsabili della polizia italiana e "albanese" hanno dato il via a un piano per l'impiego di squadre investigative miste italiane e romene da impiegare nelle città maggiormente interessate da insediamenti di cittadini romeni e il potenziamento dei controlli alle frontiere.
L'unione europea e la UEFA sono pesantemente intervenute a censurare questa legge perchè contraria allo spirito etico e sportivo, visto che ai prossimi europei di calcio Italia e Romania sono nello stesso girone
E SAREBBE QUINDI DA ESCLUDERE FERMAMENTE l'ipotesi delirante delle squadre miste.

LINK alla notizia

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
schottolo
Inviato: 18/5/2008 16:18  Aggiornato: 18/5/2008 16:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/7/2007
Da:
Inviati: 772
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

PrisonPlanet.com

17 maggio 2008

Da una conversazione su temi politici fra il precedente Segretario alla Difesa ed un analista militare : "Il Rimedio a ciò è... un attacco"

Brani scioccanti tratti da registrazioni confidenziali recentemente diffuse in osservanza del Freedom of Informationa Act, mostrano il precedente Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, che parla con un analista militare di alto livello sul come riuscire a rimettere in funzione lo stagnante programma politico dei Neo-Con grazie all'aiuto di un ulteriore attacco terroristico all'America.

La registrazione comprende anche una conversazione nella quale Rumsfeld e l'analista militare concordano sulla possibile necessità di installare in Iraq una dittatore brutale che faccia gli interessi degli Stati Uniti.

Le registrazioni sono state diffuse come parte di una indagine sul programma del Pentagono "forza di moltiplicazione dei messaggi" nel quale degli analisti militari di alto livello sono stati pagati per propagandare, sui media ufficiali, la guerra all'Iraq.

Alla cena di addio in onore di Rumsfeld, tenutasi il 12 dicembre 2006, erano presenti tra gli altri David L. Grange, Donald W. Sheppard, James Marks, Rick Francona, Wayne Downing, e Robert H. Scales.

La dichiarazione più straordinaria si è avuta quando il Generale Michael DeLong , rammaricandosi che al Congresso si fosse ridotto il sostegno ai piani di guerra dei Neo-Con, ha suggerito che il gradimento per i piani dell'amministrazione Bush si sarebbe potuto ottenere solo in conseguenza di un nuovo attacco terroristico.

Rumsfeld ha concordato sul fatto che l'impatto psicologico dell'11 settembre stesse svanendo e che gli "schemi comportamentali" dei cittadini, tanto in America quanto in Europa, suggerissero che non siano preoccupati dalla minaccia terroristica.

DeLong : "Politicamente, fino a che non si verificherà [ un attacco terrorista ] non raccoglierete consenso."

Rumsfeld : "Questo è quello che stavo per dire. Questo Presidente è vittima del suo successo. Non abbiamo avuto più un attacco in cinque anni. In questa società la percezione della minaccia è così bassa che non c'è da stupirsi che i modelli di comportamento riflettano un assetto da bassa minaccia. Lo stesso in Europa, c'è una percezione di bassa minaccia. La correzione a ciò, ritengo, passi per un attacco. Quando si verificherà, allora ognuno sarà caricato per un altro [ non si capisce ] ed è una vergogna che noi non si abbia la maturità di riconoscere la serietà delle minacce.. la loro letalità... la carneficina che può essere imposta alla nostra società è così reale, attuale e seria, che sapete come noi lo si abbia compreso, ma la società, più ci si allontana dall'11 settembre, meno... sempre meno...

clicca qui per il file audio.

In un successivo passaggio, dopo aver sussurrato che i commenti sono "fuori dalle registrazioni", Rumsfeld e l'analista militare concordano che in Iraq si potrebbe usare uno "Syngman Rhee", per prenderne il controllo. Syngman Rhee è stato lo spietato ed autoritario dittatore che ha dominato la Corea del Sud da dopo la Seconda Guerra Mondiale alla Guerra di Corea del 1960. Ma se l'invasione dell'Iraq aveva a che fare con il liberare gli iracheni da un tirano di nome Saddam Hussein, perchè Rumsfeld stava parlando di insediare un dittatore ancora più tirannico ?

clicca qui per il file audio.

L'ammissione di Rumsfeld, che per correggere il calo di consenso verso la crociata Neo-Con-imperialista è opportuno un ulteriore attacco terrorista, è forse l'indicazione più inquietante ed evidente che l'11 settembre è stato un affare interno.

Quante altre prove ci occorrono per avere la certezza che la gerarchia Neo-Con, al controllo del Governo degli Stati Uniti, stia instigando e manovrando il terrore nel perseguimento dei propri programmi, interni all'america ed esterni sul mondo ?

Come ha scritto oggi Jerry Mazza, "Nei sette anni successivi a quel giorno, prove risolutive e via via crescenti dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il Governo degli Stati Uniti, al comando dell'amministrazione Bush, ha pianificato, orchestrato ed eseguito l'operazione dell'11 settembre, lo ha fatto in prima persona e facendo in modo che venisse attribuito ad altri [ libera traduzione del letterale "falsa bandiera", "false flag", ndt ]. Come apertamente sostenuto in numerose opere delle elite, dal Progetto per il Nuovo Secolo Americano ( PNAC), del quale Rumsfeld era membro, allo Zbigniew Brzezisnki di La Grande Partita a Scacchi, solo un attacco "in stile Pearl harbor" potrebbe, per usare le parole di Brzezinski, spingere il popolo americano a sostenere una "mobilitazione imperialista" ed una guerra mondiale."

Collocando opportunamente queste nuove prove, che accusano Rumsfeld per azioni correlate all'11 settembre e rivelate prima di esso, la sua colpa risulta ora chiara ed ovvia. Ricordiamo che fu Rumsfeld che scrisse di suo pugno entusiasticamente la nota "Andate Giù Duro", nella quale dichiarava, pieno di gioia, che finalmente l'amministrazione Bush aveva il semaforo verde per uccidere : "Non solo UBL ( Usama bin Laden ). Andate Giù Duro. Ripuliteli via tutti. Che c'entrino o no."

La bramosìa di un nuovo attacco terroristico volto ad intruppare le masse al seguito del programma dei Neo-Con è un feticcio condiviso fra i Neo-Con, siano essi politici, studiosi od accademici.

L'anno scorso ad agosto Stu Bykofsky, redattore del Philadelphia Daily News, invocò apertamente un "nuovo 11 settembre" che "avrebbe aiutato l'America a" ripristinare un "senso comune di oltraggio ed a reagire come nazione".

Il Tenente Colonnello Doug Delaney, capo del programma di studi di guerra al Royal Military College di Kingston, ha riferito lo scorso luglio al Toronto Star che "La chiave per indurre l'Occidente ad agire è un altro attacco terrorista tipo 11 settembre o tipo attacco alla metropolitana di Londra, di due anni fa."

Lo stesso sentire è stato apertamente espresso in un appunto GOP del 2005, che augurava nuovi attacchi che avrebbero"convalidato" la guerra al terrore condotta dal Presidente e "ripristinato la sua immagine come capo del popolo americano."

Sempre nel luglio 2007, Rick Santorum, già Senatore Repubblicano, suggerì che una serie di "sfortunati eventi ", leggasi attacchi terroristi, si verificassero entro l'anno successivo al fine di modificare la percezione che gli americani hanno della guerra.

Il mese prima, il nuovo Presidente del Partito Repubblicano dell'Arkansas, Dennis Milligan, aveva detto che per far guadagnare nuovamente a Bush l'appoggio del popolo americano, occorrevano nuovi attacchi terroristi sul suolo americano.

Commenti inviati sul sito dell'Huffington Post - orientato a sinistra - in risposta alla registrazione di Rumsfeld, indicano che anche i più smaliziati fra i negazionisti della cospirazione si sono sentiti sbandare nelle loro convinzioni più profonde a causa delle ammissioni del precedente Segretario alla Difesa.

"Sono stato un fiero e leale oppositore delle teorie della cospirazione " ha scritto un lettore, "ma ascoltare l'uomo che è incaricato più di tutti di proteggere le vite dei cittadini americani mentre ragiona pacifico sul fatto che un attacco riuscito contro gli USA sarebbe in qualche modo una "cura" per noi... mi fa quasi desiderare di farmi un cappellino con tutte le cretinate che mi son bevuto."

Fonte > Prisoner Planet

Ringraziamo per la traduzione il lettore Massimo Frulla

Originale >Terror Attack Could Restore Neo-Con Agenda

Mike62
Inviato: 18/5/2008 17:46  Aggiornato: 18/5/2008 17:46
So tutto
Iscritto: 9/5/2008
Da: Forte Italia nel centro della padania
Inviati: 19
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Fecondazione assistita: non si tratta solo di un capriccio…

Lo scorso 15 maggio, a Roma, durante la Giornata internazionale della famiglia 2008, organizzata dal Forum delle Associazioni familiari, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha assicurato la volontà del Governo di cambiare le linee guida alla Legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita.
“Il precedente Governo di centrodestra e la maggioranza parlamentare nel 2004 hanno approvato la Legge 40 che - ricorda Giovanardi - è stata poi confermata dal referendum, quindi la volontà di questa maggioranza è quella di cambiare la circolare dell'ex ministro della Salute Livia Turco che non può, in quanto circolare, modificare la volontà del Parlamento italiano. Siamo - prosegue - in uno Stato di diritto, quindi decide il parlamento sovrano”. (fonte: Adnkronos Salute 15 maggio 2008).
Ricordiamo brevemente che le tecniche di fecondazione assistita sono rivolte a quelle coppie sposate o regolarmente conviventi, sulle quali sia stata accertata l’infertilità di uno o di entrambi i componenti. Esse si dividono in tre livelli progressivi e via via più invasivi e comprendono la semplice preparazione del liquido seminale prima dell’inseminazione sovracervicale fino al trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili, zigoti o embrioni per via laparoscopica, da eseguirsi in anestesia generale con intubazione.
L’iniziativa della ex ministro della salute Turco, mirava ad incrementare il numero dei successi mediante tali tecniche, sostanzialmente rimasti stabili nel 2007 rispetto al precedente anno e ancora pochi rispetto ai risultati raggiunti dagli altri paesi europei, al punto da sottolineare il sostanziale fallimento della Legge in questione.
Secondo Pia Ferretti del Comitato Direttivo del Registro Europeo che raccoglie i dati sulla fecondazione assistita “i dati del registro 2007 sulla procreazione medicalmente assistita diffusi ieri (16 maggio n.d.r.) dal ministero della Salute confermano i limiti della legge 40. In Europa - dice la Ferretti- ogni anno si registra un lento ma costante aumento delle percentuali di successo e la incidenza di gravidanze trigemine è da anni ridotta quasi allo 0%. In Italia, dal 2004 non si è più registrato alcun miglioramento e la percentuale di gravidanze trigemine continua ad essere oltre il 3%. Sono chiaramente i limiti imposti dalla legge ad impedire la evoluzione della Pma (procreazione medica assistita n.d.r.) verso quella che da ogni parte è considerata l'ottimizzazione della fecondazione assistita: aumento della efficacia con una particolare attenzione alla riduzione dei rischi per la salute delle donne e dei futuri nascituri”. (fonte: l’Unità on line “Fecondazione assistita: la Legge 40 ha fallito” di Alessia Grossi – 17 maggio 2008 ore 19,39).
Di contro, il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, commentando la relazione sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 della ex ministro Turco, afferma: ”Aumentano i numeri dei centri” italiani specializzati nella procreazione assistita; aumentano "le coppie che accedono alle tecniche, le gravidanze e soprattutto i bimbi nati. Buoni risultati, quindi, da una legge troppo criticata". (fonte: Adnkronos Salute 17 maggio 2008).
Vediamo ora in sostanza quali sono state le modifiche alle linee guida, contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (articolo 7 della Legge 40/2004), introdotte dalla circolare Turco.
Anzitutto si pone una maggiore attenzione alle cause di infertilità e sterilità della coppia e la certificazione di infertilità o sterilità, indispensabile per accedere alle tecniche di riproduzione assistita, è effettuata dagli specialisti di volta in volta competenti e non più dagli specialisti del centro di procreazione assistita. Inoltre si tiene conto anche di quelle peculiari condizioni in presenza delle quali - essendo l’uomo portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili per infezioni da HIV, HBV od HCV - l’elevato rischio di infezione per la madre o per il feto costituisce di fatto, in termini obiettivi, una causa ostativa della procreazione, imponendo l’adozione di precauzioni che si traducono, necessariamente, in una condizione di infecondità, da farsi rientrare tra i casi di infertilità maschile severa da causa accertata e certificata da atto medico, di cui all’articolo 4, comma 1 della legge n. 40 del 2004.
Viene dato poi risalto alla implicazioni emotive e allo scopo di garantire alla coppia un adeguato sostegno psicologico, il centro di procreazione medico-assistita dovrà offrire la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo con adeguata formazione nel settore.
Maggiore attenzione viene poi riservata alla crioconservazione di gameti ed embrioni.
La parte più saliente, resta però l’eliminazione dal precedente testo del 2004 dei tre commi relativi alle diagnosi di pre-impianto, laddove si sanciva che “ogni indagine relativa allo stato di salute degli embrioni creati in vitro, ai sensi dell’articolo 14, comma 5, dovrà essere di tipo osservazionale. Qualora dall’indagine vengano evidenziate gravi anomalie irreversibili dello sviluppo di un embrione, il medico responsabile della struttura ne informa la coppia ai sensi dell’ art 14, comma 5. Ove in tal caso il trasferimento dell’embrione, non coercibile, non risulti attuato, la coltura in vitro del medesimo deve essere mantenuta fino al suo estinguersi.”, in ossequio alle sentenze del Tribunale di Cagliari (settembre 2007) e del T.A.R. del Lazio (ottobre 2007).
Ovviamente la diatriba tra maggioranza e opposizione, sorta appresso alla vicenda, ha preso il sopravvento sui fatti, diventando l’ennesima occasione di scontro, in luogo di una ricerca del bene comune, al quale la politica, a prescindere dagli schieramenti, dovrebbe sempre sottendere.
Gli strali lanciati da alcuni esponenti del nuovo governo contro la circolare Turco, appaiono dettati più da preconcetti religiosi piuttosto che da oggettive osservazioni di natura scientifica o etica.
Ferma restando la facoltà da parte dei ministri della fede e dei politici credenti di affermare il magistero della propria confessione religiosa, occorre tener presente che la Repubblica italiana è uno stato laico, dove ognuno è libero di pensare ed agire secondo i propri convincimenti, nel rispetto delle Leggi.
Diventa facile fare un parallelismo con l’aborto, sia pure con i doverosi distinguo.
Come l’interruzione di gravidanza, anche la procreazione medicalmente assistita è una pratica che incide emotivamente la donna. Anzitutto dal punto di vista psicologico, in quanto non riuscire ad avere figli, proprio perché la natura, o il Creatore a seconda dei convincimenti, ha deputato alla donna questa basilare funzione, lascia emergere dubbi sulla propria inutilità in seno alla società, sul fallimento come essere umano e in particolare come femmina. Poi dal punto di vista fisico, giacché la donna si deve sottoporre dapprima ad una lunga serie di esami ed accertamenti, volti ad acclarare le possibili cause di infertilità e ad escludere eventuali problemi sanitari, arrivando perfino alla verifica genetica. Infine strettamente sanitario, a causa delle necessarie somministrazioni di farmaci ormonali per la stimolazione ovarica, la riduzione dello spessore delle pareti dell’utero od altre applicazioni propedeutiche alla inseminazione assistita.
Naturalmente anche il partner deve sottoporsi ad esami, assumere farmaci e subire comunque pressioni di natura psicologica, ma in misura minore, rispetto alla donna. C’è da rilevare che questo cammino, finisce spesso per legare con maggior forza i due partner. È il caso proprio di parlare di amore.
Per una donna, però, sentirsi crescere una vita dentro, darla alla luce e poi seguirla nello sviluppo verso l’età adulta, oltre ad essere una condizione imprescindibile della propria femminilità, è una fonte di gioia difficilmente paragonabile con altri sentimenti.
Tuttavia condizioni estrinseche alla natura umana, causano problemi che limitano la procreazione.
Questioni di natura meramente economica, che tendono a ritardare dapprima la stabilità, perfino il matrimonio o la convivenza della coppia e in seguito la possibilità di concepire un figlio, garantendogli comunque un discreto benessere, procrastinano il concepimento responsabile.
La persistente discriminazione verso le donne, ancora vessate in caso di maternità, inducono a posticipare a tempi migliori la procreazione.
La necessità di raggiungere un risultato nella carriera lavorativa, che una maternità precoce potrebbe limitare o addirittura interrompere, causa lo slittamento della decisione di avere un figlio.
Lo stress, il logorio indotto dai ritmi frenetici della vita quotidiana, non favoriscono poi la serenità necessaria per far compiere quello straordinario evento della creazione della vita.
L’inquinamento e la sofisticazione dei cibi, la facilità con cui si può consumare sesso al di fuori dello stabile rapporto di coppia, il progressivo impegno per il lavoro ed altri fattori simili, creano sempre più maggiori difficoltà alla potenzialità maschile, sia dal punto di vista della frequenza dei rapporti sessuali, sia per la progressiva diminuzione della motilità e della qualità in genere degli spermatozoi.
Oltre a tutto questo, alla fine interviene anche la natura, che progressivamente limita la capacità riproduttiva, specie della donna, quando già si superano i trent’anni, sicché l’Italia è tra i paesi occidentali, con la più bassa natalità e il minore ricambio generazionale.
Occorre quindi una maggiore attenzione per questi casi, anzitutto perché non si tratta di semplici capricci volti a soddisfare bisogni edonistici. Spesso, dietro una difficoltà di concepimento, si nascondono impedimenti oggettivi che lo Stato non può ignorare.
Far figli non solo è una gioia per i genitori, è anche un bene per l’intera comunità, perché i bambini sono coloro che domani dovranno sostituirci nel lungo cammino del genere umano, occupandosi di quella “macro famiglia” che è la nazione, assumendosene le responsabilità, dai gangli vitali del paese fino alla più semplice funzione. Sono, con una punta di egoismo, coloro che si dovranno occupare di noi, quando non saremo più in grado di farlo autonomamente.
Sono il nostro perpetrarsi. Sono il futuro.
Dovrebbe quindi essere obiettivo primario dello Stato favorire il più possibile la natalità, garantendo nel contempo la salute della donna e del nascituro, anche attraverso l’ottimizzazione delle tecniche della fecondazione assistita, ad esempio permettendo la diagnosi pre-impianto allo scopo di scongiurare possibili tare a carico del nascituro. Puntando altresì a far diventare i centri di procreazione medica assistita delle punte di eccellenza del sistema sanitario, con un alto tasso di successo fin dai primi tentativi, per evitare il più possibile alla donna il dramma del fallimento, della perdita post impianto, con una maggiore attenzione verso i soggetti interessati, ossia la coppia e la donna in particolare, la quale dovrebbe avere il diritto di essere seguita costantemente durante il particolare iter a cui è sottoposta, anche psicologicamente e con la massima informazione. Per evitare il fiorire di centri “privati” alternativi al servizio sanitario nazionale, il cui unico scopo non è il benessere dalla donna e del suo bambino, bensì il profitto, come ogni altra forma di iniziativa privata. Azzerando nel contempo le gravidanze gemellari che risultano pericolose sia per la donna, sia per i nascituri. E con buona pace sulla discussione se l’embrione sia già un essere umano o lo diventi solo dopo un certo periodo dalla formazione, perché si tratta di casi particolari ed è dovere dello Stato andare oltre le discussioni teologiche, sia pure nel rispetto delle stesse e di chi intende seguirne la traccia.

Michele Zefferino © 18 maggio 2008

Infettato
Inviato: 18/5/2008 20:38  Aggiornato: 18/5/2008 20:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Lo scudetto morale. oppure Un attimo di rabbia.

Ultima domenica di campionato di calcio 2007-2008, lo scherzo del destino antepone un duello a distanza Parma inter da una parte catania Roma dall’altra.
Il duello sportivo è affiancato dal duello del “tifo”, difatti le due partite sono state vietate ai tifosi ospiti, in particolare perché pochissimi balordi hanno accoltellato un tifoso del Catania nella partita di andata a Roma.
E’ notorio che sangue chiama sangue quindi le decisioni dell’osservatorio e dei prefetti di vietare la trasferta ai tifosi giallorossi è sacrosanta, come poteva essere sacrosanto il divieto per i tifosi interisti per parcondicio.
Ora se non fosse che alcuni cronisti della Roma pervenuti a Catania sono stati pestati, se non fosse che il teppistello di turno ha spaccato il vetro del pullman dei calciatori giallorossi, per la tv è stato il sasso ad andare contro il vetro boh forse i sassi sono diventati animati e anche vendicativi, se non fosse che i tifosi della Roma hanno disertato completamente l’insidiosa trasferta, se non fosse per i cinquemila tifosi dell’inter con qualche teppista al seguito (non mancano mai) hanno dato vita ad una guerriglia prima della partita contro le forze del disordine, a questo punto mi domando:
sono giuste le scelte che si sono fatte?
Veniamo alla cronaca sportiva, 10 minuti la Roma passa in vantaggio mentre l’inter pareggia, se finisse così quel “non succede ma se succede” sembra avverarsi, si continua a giocare con minacce in campo neanche tanto velate a Catania, mentre a Parma la solita partita dell’inter di fine anno succede poco, entra il bravissimo ibra e segna (sono di parte ma riconosco la bravura dell’avversario) come riconosco il rigore per il Parma che l’arbitro non ha voluto fischiare quando la partita era ancora in bilico, arriva il secondo gol nerazzurro, si forse doveva andare così, ma anche qui con tutta la sportività che un tifoso si sforza ad avere, almeno abbiate l’accortezza di non dire scudetto strameritato, il potere conta e anche tanto, non c’è problema noi ci siamo abituati, come siamo abituati a convivere con la rabbia che le istituzioni e i media riescono a fomentare.
Ho sentito parlare di abolizione completa delle trasferte ai tifosi (vero Liguori?), io ormai vi guardo con una certa distanza in tutti i sensi, non frequento più gli stadi come voi desiderate, ma non mi sembra che la vostra opera divulgativa abbia migliorato la situazione, anzi.
Un consiglio, visto che nelle ore domenicali diminuiscono gli scippi, i furti, le rapine cosa significa secondo voi?
Bene, il calcio li riunisce tutti a quanto pare, perché allora le istituzioni non profittano di questa facilitazione, loro sanno benissimo chi sono, perché continuano a coinvolgere i tifosi “normali” allora è questo il vostro sporco gioco.
Il campionato è andato, è rimasta la coppa Italia, guardacaso sempre con l’inter, non mi interessa vincerla da tifoso (bugiardo), questa vorrei che la vincesse la società civile contro le istituzioni i media e i giornalai nostrani.
Nonostante questo sono contento, sul campo di calcio la squadra per cui tengo ha vinto lo scudetto morale.

Roberto Fedeli

ps scusate per eventuali errori ma l'ho scritto di getto

Infettato dal morbo di Ashcroft
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Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
neoprog
Inviato: 19/5/2008 0:52  Aggiornato: 20/5/2008 22:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 21/1/2006
Da:
Inviati: 422
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
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D'you know that one day
We will turn the world upside down
D'you know that one day
We will clean the world inside out
Redazione
Inviato: 19/5/2008 9:45  Aggiornato: 19/5/2008 9:45
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Da questo momento è possibile votare gli articoli postati (fino a un massimo di 3 titoli, in ordine di preferenza).

Grazie.

shm
Inviato: 19/5/2008 10:21  Aggiornato: 19/5/2008 10:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/8/2007
Da: perugia
Inviati: 1802
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1° UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Infettato
Inviato: 19/5/2008 10:22  Aggiornato: 19/5/2008 10:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
fedeshoe
Inviato: 19/5/2008 10:58  Aggiornato: 19/5/2008 10:58
So tutto
Iscritto: 11/5/2008
Da: Trieste
Inviati: 21
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
"Al Queda Airlines"

"L'albero si giudica dai frutti"
Sertes
Inviato: 19/5/2008 11:56  Aggiornato: 19/5/2008 11:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1 - UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON
2 - NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA
3 - DROGA CHE FARE?

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
calmino
Inviato: 19/5/2008 12:27  Aggiornato: 19/5/2008 12:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/9/2006
Da: bionda Sardegna
Inviati: 79
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1) NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA
2) Fecondazione assistita: non si tratta solo di un capriccio…
3) UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON


Secoli e secoli di pensiero razionale e ancora siamo inclini all'atto di fede
neoprog
Inviato: 19/5/2008 12:33  Aggiornato: 19/5/2008 12:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 21/1/2006
Da:
Inviati: 422
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Ci terrei a fare una precisazione.
La mia non è un ironia su un fatto drammatico. Quello che voglio dimostrare è che quelle foto non sono autentiche, anche se vengono ritenute tali. Mostrano infatti delle differenze tra loro, il problema è che dovrebbero descrivere lo stesso evento.
La teoria no-plane inizia da qui, smascherando le foto e i video che ci hanno fatto vedere per anni.
saluti.

D'you know that one day
We will turn the world upside down
D'you know that one day
We will clean the world inside out
effeviemme
Inviato: 19/5/2008 17:11  Aggiornato: 19/5/2008 17:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/6/2006
Da:
Inviati: 698
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1° - NABKA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA
2° - UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEOCON
3° - Fecondazione assisitita: non si tratta solo di un capriccio..


PS: dalla redazione è possibile restringere un poco la pagina?
sul mio schermo a 1024 x 768 esce da una parte.
grazie

fvm

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
Nish9911
Inviato: 19/5/2008 18:47  Aggiornato: 19/5/2008 18:47
So tutto
Iscritto: 19/5/2008
Da: Cagliari
Inviati: 1
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1° UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

marco555
Inviato: 19/5/2008 20:54  Aggiornato: 19/5/2008 20:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/5/2008
Da:
Inviati: 146
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1) IL COMPLOTTISMO E LA CACCIA ALLE STREGHE

clausneghe
Inviato: 19/5/2008 21:45  Aggiornato: 19/5/2008 21:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Voto "Un attentato terroristico potrebbe rimettere "ecc.
La pagina,si può restringere?

shm
Inviato: 19/5/2008 21:50  Aggiornato: 19/5/2008 21:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/8/2007
Da: perugia
Inviati: 1802
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Io, "rebuild americas defenses", l'avevo salvato...



EDIT:

...scusate l'euforia, ma era per certe vere teste di cazzo che spamman merda a tutto spiano sui loro fake-blog che l'ho comunicato, visto che stavo scrivendo un post in merito, ma a questo punto lo prolungherò anche in virtù delle sciocchezze enormi che Attivissimo ha scritto nel suo stupido fake-blog...

Scusate l'OT, tolgo il disturbo!

PS:
L'avevo salvato su un altro pc...!

“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
AndreaP
Inviato: 19/5/2008 22:27  Aggiornato: 19/5/2008 22:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/4/2008
Da: Monza
Inviati: 33
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1) IL COMPLOTTISMO E LA CACCIA ALLE STREGHE

To sin by silence when we should protest makes cowards out of man - Ella Wilcox

(Peccare di silenzio quando dovremmo protestare ci rende codardi, da uomini quali siamo)
dr_julius
Inviato: 19/5/2008 22:58  Aggiornato: 19/5/2008 22:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1° - NABKA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA
2° - UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEOCON

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Rickard
Inviato: 19/5/2008 23:41  Aggiornato: 19/5/2008 23:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/9/2007
Da: Un mondo pervaso di follia
Inviati: 1609
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1) IL COMPLOTTISMO E LA CACCIA ALLE STREGHE

2) NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA

3) UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Teba
Inviato: 20/5/2008 0:34  Aggiornato: 20/5/2008 0:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/9/2007
Da:
Inviati: 1846
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1)DROGA CHE FARE?

2)IL COMPLOTTISMO E LA CACCIA ALLE STREGHE

3)UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

Lestaat
Inviato: 20/5/2008 2:06  Aggiornato: 20/5/2008 2:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
NAKBA, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
wells
Inviato: 20/5/2008 2:33  Aggiornato: 20/5/2008 2:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/9/2006
Da:
Inviati: 467
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
1 - UN ATTENTATO TERRORISTICO POTREBBE RIMETTERE IN MOTO IL PROGRAMMA NEO-CON

«Qualcuno saprebbe provare a spiegare perchè l'articolo si intitola “Cronaca di un'epifania” quando poi è datato 25 gennaio 2008?» (John)
Redazione
Inviato: 20/5/2008 8:16  Aggiornato: 20/5/2008 8:18
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Pubblica il tuo articolo (n.2)
Chiedo scusa se non l'avevo specificato, ma mi sembrava sottinteso che lo spazio fosse riservato agli articoli scritti ex-novo dagli utenti, e non a traduzioni di altri articoli già esistenti.

In ogni caso l'articolo di Prison Planet è interessante, e ringraziamo schottolo per la segnalazione.

Se non ho sbagliato, "Nakba" ha totalizzato 19 punti contro 11 di "caccia alle streghe", e quindi per questa settimana pubblichiamo quello.

Comunque, Harvey, tieni duro, hai ancora una possibilità per farcela! (E hai una intera settimana per rivedere ed eventualmente migliorare il tuo articolo).

L'invito è anche per tutti gli altri, a non "demoralizzarsi", e a rivedere casomai i propri articoli, per renderli ancora più efficaci. (Remember, "writing is really re-writing.")

Grazie a tutti nel frattempo.


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