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opinione : Tanti colori, un solo padrone
Inviato da Mnz86 il 28/10/2007 10:40:00 (11100 letture)

di Andrea Franzoni

La ricchezza di scelta, la prova tangibile della libertà e della concorrenza fra prodotti e marchi che si affrontano in una sfida spietata quotidiana per attirare i favori del consumatore, è visibile fin dalle piccole cose. Come non rimanere estasiati, per esempio, di fronte ad uno di quegli espositori di chewing gum e caramelle che stanno vicino alle casse dei bar e dei supermercati o nei distributori automatici di università e stazioni? Decine di colori, di sapori, di “filosofie” che stanno dietro ad ogni marchio, dalle adolescenziali e coloratissime “Big Babol” alle salutiste Daygum, dalle glaciali Golia alle eleganti Brooklyn, gomme da masticare con un richiamo all’”American Way of Life”.

Quante aziende, immagina (erroneamente) il consumatore, lottano quotidianamente per avere il mio “voto” e per soddisfare il mio modo di pensare il chewing gum! Non ci si pensa mai, ma se appena lo si prova a fare anche per un attimo non si può non immaginare tante piccole fabbrichette, una di fianco all’altra, ognuna con i propri alchimisti che assaggiano gli impasti, con i propri pubblicitari che cercano di prevedere i nostri desideri per realizzarli nel momento in cui essi vengono fatti materializzare, con i propri manager che si sfidano quotidianamente per offrirci il miglior rapporto qualità-prezzo, magari con le spie e con gli atti di sabotaggio. Tutto a nostro vantaggio: un sistema grandioso, e sempre al limite, che dalla concorrenza genera qualità e competizione sui prezzi.

La concorrenza - pensa il consumatore inserendo le monetine nel dispenser - è il sale della moderna economia ...

... e le gomme da masticare sono un esempio, per quanto banale, dell’onnipotenza del libero mercato che tende alla qualità a vantaggio del consumatore. Se tanti fornitori hanno la possibilità di offrire beni e servizi analoghi, ciò non può che generare un mercato libero e spietato, che non accetta posizioni dominanti, nel quale tutti sono costretti eternamente ad offrire il meglio al libero consumatore se vogliono semplicemente sopravvivere. Se dai chewing gum ci spostiamo alla distribuzione dei farmaci e del carburante, ai tassisti e alla telefonia, alla distribuzione dell’acqua e ai servizi delle municipalizzate, il risultato non cambia: aprendo il mercato avremo farmaci e carburante a prezzi quasi di fabbrica, un sistema di taxi e di compagnie telefoniche nel quale le tariffe saranno sempre più competitive e i poteri costituiti scompariranno, un domani acqua e servizi locali efficienti in mano alle leggi della spietata competizione fra privati.

Per capire perché questo ragionamento forse non è così corretto, almeno in molti casi, è utile tornare però a concentrarci sul nostro favoloso distributore di chewing gum o meglio su ciò che sta alle sue spalle, dietro le etichette colorate dei vari brand. La scoperta è paradossale: tutti i prodotti esposti vengono infatti fabbricati, da una medesima industria, negli stessi otto impianti di produzione tutti tra l’altro “delocalizzati” in Oriente: tre in Cina, due in India, due in Indonesia, uno in Russia, ai quali si affiancano decine di poli di distribuzione e rappresentanza in tutto il mondo [1].

Il mercato delle gomme da masticare (e delle caramelle da bar), in Italia, è in mano infatti a un solo gruppo multinazionale: l’italo-olandese Perfetti – Van Melle [2] con sedi a Lainate (Milano) e Breda (Olanda). Esso, tramite fusioni, acquisizioni e creazione di marchi nuovi è arrivato ad offrire, a partire dalle medesime materie (la gomma è tutta prodotta dalla Gum Base di Lainate nell’impianto di Shangai [3]) e attraverso gli stessi canali di distribuzione, quasi venti prodotti venduti sotto loghi differenti ma tutti appartenenti alla stessa famiglia.

Si parte dai chewing gum: Brooklyn, Air Action Vigorsol, Happy Dent, Vivident, Big Babol, Daygum, tutti prodotti dalla stessa azienda. Perfetti – Van Melle si occupa poi di mentine e simili: Mentos, Golia, Smint, Tabù solo per citare i più noti. Infine le caramelle: Fruit-tella, Alpenliebe, Goleador, Morositas, alle quali bisogna aggiungere tutti i prodotti della Gelco di Teramo (ad esempio le liquirizie, le caramelle sfuse e in busta) e quelli della catalana Chupa Chups [4], l’ultima grande acquisizione di Perfetti. Tutti questi prodotti, insieme ad altri meno noti in Italia, partono dagli stabilimenti cinesi, indiani ed indonesiani, per diffondersi in tutto il mondo, dal Brasile agli Stati Uniti, dalla Turchia al Bangladesh.

I prezzi, i gusti e le materie sono insomma decise da un’unica mente che controlla il mercato nazionale. La pubblicità, che sponsorizza i singoli marchi (e mai la Perfetti-Van Melle) e che in questo settore è particolarmente martellante ed efficace, simula una molteplicità di produttori che in realtà non esiste e serve soltanto a mantenere saturo il mercato. La distribuzione a bar e distributori automatici, in mano a questa azienda, fa in modo che anche coloro che comprano i chewing gum o le caramelle casualmente non possano non rivolgersi a Perfetti visto che altri prodotti non sono disponibili sul mercato (salvo, alcune volte, le Halls e le Saila di proprietà di un colosso statunitense, la Warner Lambert). La situazione è simile anche se si volge lo sguardo agli snack: a farla da padrone la Mars (Mars, M&M's, Bounty, Milky Way, Snickers, Twix sui mercati italiani) e la Kinder, con un ruolo minore ricoperto dalla Nestlè (Smarties, Kit Kat).

Ecco smontato il teorema del libero mercato che, generando concorrenza, genera autonomamente ed eternamente benefici per il consumatore. Nella realtà il mercato aperto ha generato spontaneamente un monopolio, una posizione dominante impossibile da incrinare: la semplice competizione infatti genera colossi inaffondabili che acquisiscono posizioni inattaccabili ed un potere assoluto sull’ambito che hanno egemonizzato. Perché un altro gigante dovrebbe introdursi nel mercato tentando di offrire prodotti migliori, a prezzi inferiori? E’ sicuramente meglio fondersi, o acquisire azioni della società che ha il monopolio di un certo mercato, dividendo i profitti della posizione dominante in un unico mercato globale. I piccoli soggetti che partono da zero sono, in ogni caso, esclusi in partenza, mentre il commercio mondiale si concentra in poche decine di mani.

Se qualcuno volesse aprire una nuova attività nel settore dei chewing gum o delle caramelle da bar, non avrebbe evidentemente alcuna possibilità di emergere. Come competere con i miliardi di investimenti pubblicitari, con la familiarità che questi prodotti in oltre venti anni di spot hanno generato, con i costi di produzione irrisori, con la struttura distributiva in mano ad un unico soggetto per nulla interessato a concedere uno scaffale del suo dispenser ad un concorrente emergente? Il consumatore ha tutto ciò che desidera a portata di distributore, comodamente e nei posti più strategici. Per non parlare poi di ciò che l’acquirente potrebbe pensare (ad esempio a livello di qualità) di fronte ad un prodotto addirittura assente dagli scaffali principali che non sa essere possesso di unico soggetto che simula una concorrenza che non esiste. Forse arriverebbe addirittura a chiamarle “gomme da masticare dei cinesi”, senza sapere che ad essere prodotte in Cina sono quelle con il logo Brooklyn o Alpenlibe, e le considererebbe roba pericolosa e “da pezzenti” come un giornale on-line di fronte al Corriere della Sera.

Certo stiamo parlando di chewing gum e mentine: un monopolio che non fa troppo male e che vale al massimo un aneddoto da raccontare ad un amico di fronte al distributore della stazione mentre si sceglie il colore e la forma di gomma che più si addice alle nostre “vibrazioni” del momento. Lo stesso schema di fusioni e spartizione di posizioni di potere, tuttavia, si può trovare in altri settori: dalla telefonia (ad esempio i costi di ricarica che nessuno si è mai sognato spontaneamente di abolire) al carburante (l’apertura alla grande produzione è soltanto l’ultimo grande boccone a vantaggio degli ipermercati, i più importanti oligopolisti nel prossimo futuro), fino a settori ancora più delicati come la produzione e distribuzione di farmaci. Per non parlare dei settori dove, per evidenti questioni logistiche, il monopolio è assicurato (treni, acqua, autostrade) e dove sono in ballo questioni più delicate dell’alito fresco o del piacere della sana ruminazione.

Aprire il mercato alla concorrenza è dunque realmente una panacea per tutti i mali, o spesso rischia solo di creare problemi più grossi e non alla portata della vita democratica? . Basta fermarsi a pensare, anche di fronte ad un distributore dei chewing gum, per capire che la realtà è probabilmente più complicata di quella che i colossi piglia-tutto dell’economia liberalizzata fanno scrivere agli economisti sui giornali, e per cominciare ad osservare ciò che condiziona le nostre quotidianità con occhiali un pò meno deformati.

Andrea Franzoni (Mnz86)

[1] http://www.perfetti.it/organisation_companies.html
[2] http://www.perfetti.it/index.html
[3] http://www.gumbase.com/
[4] http://www.chupachups.com

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 28/10/2007 12:53  Aggiornato: 28/10/2007 12:53
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Riporto il capitolo "La 'libertà di stampa' ", dal libro Inganno Globale:

Questo introduce un'altra obiezione che viene spesso da porsi, nel confrontarsi per la prima volta con un'ipotesi diversa da quella ufficiale: in un paese dove regna la democrazia da più tempo in assoluto, dove la libertà di stampa è addirittura garantita dal Primo Emendamento della Costituzione, e dove si trovano probabilmente più televisioni e giornali indipendenti che in tutto il resto del mondo, come è possibile che non ci sia un solo giornalista che abbia il coraggio di rivelare pubblicamente queste cose?

Probabilmente di giornalisti di quel genere ce ne sono tanti, ma questo non significa che possano automaticamente farsi sentire da tutti. Quella che si può scambiare per molteplicità di voci, sparse e frammentate su tutto il territorio nazionale, è soltanto la replica infinita di uno stesso schema ben preciso, che risponde ovunque alle stesse regole di mercato dettate dalla competizione più sfrenata. Se in Italia la guerra dell'audience può sembrare spesso esagerata, negli Stati Uniti mezzo lettore in più o in meno può significare l'inizio o la fine di una carriera pluridecennale. Chi comanda quindi sono gli inserzionisti pubblicitari, che impongono ai direttori di puntare sistematicamente verso "il centro" del target popolare. Dove di certo argomenti come questo non trovano un'accoglienza delle più festose.

A sua volta, nel paese che ha inventato le grandi corporations, sono in realtà solo quattro i gruppi finanziari/di potere che detengono la proprietà di quell'intero sistema di informazione - radio, TV e giornali - che visto dal basso ci appare così variopinto e frastagliato.

Mai come nel caso dei media americani, quantità non significa affatto molteplicità, ma caso mai replicazione infinita di una soffocante uniformità.

Pyter
Inviato: 28/10/2007 13:03  Aggiornato: 28/10/2007 13:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
redazione:
Mai come nel caso dei media americani, quantità non significa affatto molteplicità, ma caso mai replicazione infinita di una soffocante uniformità.


So I bought a .44 magnum it was solid steel cast
And in the blessed name of Elvis well I just let it blast
'Til my TV lay in pieces there at my feet
And they busted me for disturbin' the almighty peace
Judge said "What you got in your defense son?"
"Fifty-seven channels and nothin' on"
I can see by your eyes friend you're just about gone
Fifty-seven channels and nothin' on...
Fifty-seven channels and nothin'..

"57 channels"
Bruce Springsteen

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Paxtibi
Inviato: 28/10/2007 13:11  Aggiornato: 28/10/2007 18:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
"Giusto! Ci vuole un Consiglio di Saggi che decida quali e quante cingomme dobbiamo consumare, e quali giornali devono essere pubblicati e, di conseguenza, finanziati dai soldi pubblici. La pubblicità va eliminata perché travia le nuove generazioni. Il mercato non deve essere libero perché non lo sappiamo gestire. Invece lo stato sì, che sa gestire, rimettiamoci quindi nelle sue mani e facciamo decidere tutto a lui, per il bene comune. È solo questione di scegliere le persone giuste e affidarci completamente a loro!"

Poi mi sono svegliato tutto sudato con uno strano pensiero in testa: ma per "capire l'economia" non sarebbe meglio leggere qualche testo di economia, invece di masticar cingomme?

Pyter
Inviato: 28/10/2007 13:19  Aggiornato: 28/10/2007 13:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Paxtibi :
Poi mi sono svegliato tutto sudato con uno strano pensiero in testa: ma per "capire l'economia" non sarebbe meglio leggere qualche testo di economia, invece di masticar cingomme?


E perchè non leggere un testo di economia MENTRE si mastica la
cingomma?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
etrnlchild
Inviato: 28/10/2007 13:44  Aggiornato: 28/10/2007 13:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Niente di nuovo sotto al sole. Aggiungo la joint venture tra il gruppo Angelini (Lines) e Procter & Gamble (Pampers), tutti insieme appassionatamente.

"Il successo della partnership tra Angelini e Procter & Gamble ha portato negli anni allo sviluppo di soluzioni innovative e vicine ai bisogni delle donne e delle famiglie in generale e ha saputo creare valore per le persone, la comunità, i consumatori e i clienti."

Cosa volere di piu' ?

Delle gomme si puo' fare a meno, ma dei pannolini ?

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
cocis
Inviato: 28/10/2007 13:47  Aggiornato: 28/10/2007 13:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
mario draghi e i suoi esperti pagati decine di milioni di € si sono accorti improvviamente che gli stipendi italiani sono troppo bassi.. incredibile..

draghi e i salari italiani

Pyter
Inviato: 28/10/2007 14:28  Aggiornato: 28/10/2007 14:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Draghi:
«Occorre che il reddito torni a crescere in modo stabile: una ripresa della crescita del consumo è fondamentale per il benessere».

Certo che bisogna essere dei Draghi per dire certe cose.
Da quale libro di economia avrà studiato?

Più soldi per tutti...più macchinette di cingomme...più consumo di cingomme...
...macchinette con dentro i pannolini...
...macchinette con dentro libri di economia...
...macchinette con dentro le macchinette...
...macchinette per tutti...

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
nike
Inviato: 28/10/2007 14:42  Aggiornato: 28/10/2007 14:42
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Citazione:
MM: Chi comanda quindi sono gli inserzionisti pubblicitari, che impongono ai direttori di puntare sistematicamente verso "il centro" del target popolare. Dove di certo argomenti come questo non trovano un'accoglienza delle più festose.


Un po’ classista come deduzione, ma sono d’accordo ) in linea generale. Difficile oggi proporre idee nuove in tutti i campi e nello specifico dell’informazione diversificare gli argomenti e avere anche un pubblico. Ma per quanto l’informazione sia un prodotto anch’essa non è una merce qualunque. Non sono tanto i giornalisti che probabilmente mancano di fantasia o di volontà di fare inchiesta. In televisione ad esempio non si trova una vera trasmissione dove l’ intervista del giornalista lascia che l’intervistato parli e abbia il tempo di esporre tutto il suo pensiero. Non c’è; il consumatore - il pubblico - di conseguenza non percepisce nemmeno quale sia l’argomento il più delle volte o non rimane in lui la volontà e il desiderio di approfondire. Negli anni ’80 l’epoca d’oro della competizione tra rai e fininvest la televisione era migliore. Se ad esempio in questi giorni si parlasse di pena di morte o di un argomento che non sia il testamento di Pavarotti sarebbe un argomento vendibile?. Anche l’informazione risponde ai riscontri economici dell’azienda. Dove si impalli questo prodotto informazione credo non sia semplice da individuare.
L’umore del pubblico andrebbe anticipato come in tutti i campi, ma non succede. C’è meno competizione di ieri e c’è un consumatore meno esigente. Il pubblico sembra volere solo colori diversi della stessa cewing gum.

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Nigthmare
Inviato: 28/10/2007 14:54  Aggiornato: 28/10/2007 14:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/6/2006
Da:
Inviati: 73
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Tanto per la cronaca, anche il mercato della birra, in Italia, è spartito al 90% tra due soli soggetti (Heineken e Peroni, recentemente passata di mano alla sudafricana SabMiller).

argon
Inviato: 28/10/2007 15:05  Aggiornato: 28/10/2007 15:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/8/2006
Da: Pordenone
Inviati: 287
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Rammento una delle mie prime lezioni all'Università fatte da un certo grosso imprenditore:
L'industria ragazzi produce per almeno l'80% prodotti inutili: la capacità dell'azienda nel è far credere alla signora Maria che quello che produciamo serva a qualcosa.

Questo è il mercato, una perenne presa per il culo.

« La sovranità sovrannazionale di banchieri mondiali ed un’èlite intellettuale è preferibile all’autodeterminazione praticata nei secoli passati»
( David Rockefeller)
bandit
Inviato: 28/10/2007 15:21  Aggiornato: 28/10/2007 15:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
"Questo è il mercato, una perenne presa per il culo."
+++++++++++
al contrario lo Stato, invece, ....

Paxtibi
Inviato: 28/10/2007 15:28  Aggiornato: 28/10/2007 15:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
E perchè non leggere un testo di economia MENTRE si mastica la cingomma?

Perché a quanto pare per molti l'argomento è sufficientemente ostico per permettersi di distrarre il cervello con compiti supplementari.

sick-boy
Inviato: 28/10/2007 15:32  Aggiornato: 28/10/2007 15:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/10/2006
Da: Leith
Inviati: 2710
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Peccato che questa sia MICROeconomia.....

redna
Inviato: 28/10/2007 15:36  Aggiornato: 28/10/2007 15:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Peccato anche che sia MICRAGNAeconomia.

Ce lo viene a dire, e non fa nulla di nulla per migliorare la situazione.

PS-mi sa che la signora maria quando si stufa di buttar via le cose che compra intulmente....e se ne accorge di dove vanno a finire i pochi euro...è finita.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Paxtibi
Inviato: 28/10/2007 15:37  Aggiornato: 28/10/2007 15:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Peccato che questa sia MICROeconomia.....

Semmai è la dimostrazione di come l'intervento statale nel mercato abbia tra le sue conseguenze l'eliminazione della concorrenza a favore dei pesci più grossi.

rekit
Inviato: 28/10/2007 15:52  Aggiornato: 28/10/2007 15:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
mi spiace ma di economia non ne mastico...
in compenso economizzo sulla masticazione...

per me la perfetti puo' fallire stasera stessa....

Linucs
Inviato: 28/10/2007 17:23  Aggiornato: 28/10/2007 17:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Ecco smontato il teorema del libero mercato che, generando concorrenza, genera autonomamente ed eternamente benefici per il consumatore. Nella realtà il mercato aperto ha generato spontaneamente un monopolio, una posizione dominante impossibile da incrinare: la semplice competizione infatti genera colossi inaffondabili che acquisiscono posizioni inattaccabili ed un potere assoluto sull’ambito che hanno egemonizzato. Perché un altro gigante dovrebbe introdursi nel mercato tentando di offrire prodotti migliori, a prezzi inferiori? E’ sicuramente meglio fondersi, o acquisire azioni della società che ha il monopolio di un certo mercato, dividendo i profitti della posizione dominante in un unico mercato globale. I piccoli soggetti che partono da zero sono, in ogni caso, esclusi in partenza, mentre il commercio mondiale si concentra in poche decine di mani.

Quindi, siccome il consumatore non è obbligato ad acquistare le gomme del monopolio, che non è garantito da alcuna legge, mi dovrei sciroppare la porca casta dei tassisti e i loro prezzi fuori dal mondo, dovuti alla scarsità artificiale di licenze partorite artificialmente dall'amministrazione pubblica, difese dai loro stessi fottuti scioperi?

Quindi, siccome il mercato delle gomme, che è un "monopolio" imposto da nessuno, riesce a portare al consumatore le gomme desiderate ad un prezzo accessibile, io mi dovrei opporre alla concorrenza nel campo della telefonia e magari rivendicare il monopolio della SIP, in modo da poter finalmente tornare ai modem a 300bps?

Dovrei oppormi alla concorrenza e contemporaneamente rivendicare la liberalizzazione dell'ultimo miglio per garantire la libertà di scelta del provider telefonico, magari firmando la petizione per il WiMax che ovviamente dev'essere concesso in licenza dal governo? (licenza per l'aria fresca)

Dovrei oppormi alla concorrenza dei tassisti e contemporaneamente rivendicare la promozione del car-sharing e la limitazione del traffico privato a forza di multe?

Dovrei oppormi alla concorrenza tra distributori di carburante? Oppure devo oppormi al loro cartello, magari dimenticando quant'è esattamente la parte del costo del carburante che finisce in tasse per la liberazione del Kaffiristan e per il foraggiamento di Napolitano e soci?

Poi magari mi devo opporre al cartello dei panettieri, che oggi aumentano il prezzo del pane ma ieri non ci avevano pensato, probabilmente perché sono stupidi.

Mi prendete per il culo?

Se vuoi parlare del mercato dei taxi parla del mercato dei taxi, è inutile che parli del mercato delle gomme per poi concludere che siccome la concorrenza non è una panacea dobbiamo implicitamente sciropparci le stronzate dei tassisti.

Aprire il mercato alla concorrenza è dunque realmente una panacea per tutti i mali, o spesso rischia solo di creare problemi più grossi e non alla portata della vita democratica?

Quale sarebbe dunque la soluzione per risolvere il problema del "monopolio" delle gomme?

E qual'è la minaccia alla "vita democratica", essendo la vita democratica fondata sul voto, sull'esproprio e sulla redistribuzione, attività che in nessun modo vengono ostacolate dal fantomatico monopolio delle gomme? Nessuna: "democratica" è infatti una parola del tutto priva di significato, sbattuta lì per fare effetto. "Non siete democratici."

Basta fermarsi a pensare, anche di fronte ad un distributore dei chewing gum, per capire che la realtà è probabilmente più complicata di quella che i colossi piglia-tutto dell’economia liberalizzata fanno scrivere agli economisti sui giornali,

Gli economisti che scrivono sui giornali pubblicamente finanziati? Gli economisti che pigliano i Nobel e poi lodano il governo cinese? Quali economisti?

e per cominciare ad osservare ciò che condiziona le nostre quotidianità con occhiali un pò meno deformati.

E questa era la premessa. Dov'è l'osservazione?

Io osservo la mia quotidianità e so che posso decidere di acquistare una gomma oppure no, mentre sono costretto a mantenere la fitta schiera di pagliacci "democratici", di finti pezzenti ammanicati con le lobby giuste, di giornalisti "con contributo pubblico", di guerrafondai assortiti, di economisti "progressisti" al soldo del governo di turno, nonché di "redistributori socialdemocratici" secondi i quali siamo tutti indegni di vivere e l'unica nostra salvezza è estinguerci per lasciare il posto a Bongo e Tutumbe.

Osservo la quotidianità, sfoglio il giornale, e rido ogni volta che qualche sporca lobby difende i suoi privilegi appellandosi a non si sa bene quali benefici derivanti dalla scarsità artificiale e dal monopolio.

Per non parlare di scuole e ospedali, che condividono lo stesso budget dell'esportazione di democrazia, dell'intervento internazionale, delle fette di "PIL" promesse ai dittatori-scimmie in divisa in mezzo alla giungla, e quant'altro.

PRIMA fate in modo che il denaro "pubblico" (rubato) serva a finanziare SOLO scuole e ospedali, POI venite a raccontarci che il mercato è cattivo.

Ci manca solo di ricevere lezioni di equità e democrazia da chi sostiene che il mercato è cattivo, tralasciando il fatto che al contrario dell'esproprio statale è volontario.

PS: vince una bambolina chi indovina perché Wal Mart è favorevole alla minimum wage.

===

«Occorre che il reddito torni a crescere in modo stabile: una ripresa della crescita del consumo è fondamentale per il benessere».

Qualcuno spieghi al babbeo il ruolo del risparmio e degli investimenti nel "benessere"...

sick-boy
Inviato: 28/10/2007 17:36  Aggiornato: 28/10/2007 17:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/10/2006
Da: Leith
Inviati: 2710
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Cazzo vi devo dire? La parte dell'economia che studia monopoli, oligopoli e concorrenza perfetta è la microeconomia e non la macroeconomia. Non è che ci si fa una gran figura a presentare le cose con un errore già nel titolo

Redazione
Inviato: 28/10/2007 18:39  Aggiornato: 28/10/2007 18:39
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
SICK-BOY: "La parte dell'economia che studia monopoli, oligopoli e concorrenza perfetta è la microeconomia e non la macroeconomia."

E la macroeconomia qual'è? (Per quanto lo abbia suggerito Franzoni, il titolo è mia responsabilità).

sick-boy
Inviato: 28/10/2007 19:07  Aggiornato: 28/10/2007 19:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/10/2006
Da: Leith
Inviati: 2710
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
E la macroeconomia qual'è?

Politica monetaria, tassi di cambio, modello is-lm, domanda aggregata offerta aggregata, politiche fiscali etc...

edit: infatti l'articolo parla del mercato delle chewing-gum. Non so cosa di macroeconomico si possa ricavare.

lamefarmer
Inviato: 28/10/2007 21:55  Aggiornato: 28/10/2007 21:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Citazione:
un politico di San José del Guaviare (colombia n.d.r.) [...]: “Il signor Cuchillo è un paramilitare distinto, lui non ha mai rubato un peso dell’amministrazione pubblica.. ha sempre guadagnato tutto onestamente attraverso il narcotraffico.”


Non c'é mai fine al peggio, a ciò che si può ottenere con l'abitudine o ciò che può arrivare a smettere di sollecitare l'indignazione pubblica.

La colombia é per molti aspetti simile all'italia, e la ragione é che la Colombia é una succursale della Santa, l'organizzazione criminale con sede a S.Luca che detiene il controllo del narcotraffico di coca nel mondo.
Almeno stando ai giornalisti e alle inchieste che ne parlano.

Un altra curiosità é che la Santa conta gli stessi identici affiliati da sempre: le famiglie sono sempre quelle, da generazioni.

Anche la società organizzata criminale quindi, a quantopare, é un ottimo esempio di liberismo democratico.


Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Redazione
Inviato: 28/10/2007 23:36  Aggiornato: 28/10/2007 23:38
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
Grazie Sick-Boy.

Si accettano proposte per cambiare il titolo.

Io propongo: "Tanti colori, un solo padrone"

dr_julius
Inviato: 28/10/2007 23:43  Aggiornato: 28/10/2007 23:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
E una volta ben bene masticata la "cingomma", dove la buttiamo?!?

Centinaia di tonnellate di gomma masticate in tutto il mondo....
...se mi leggesse Al Gore ci farebbe un documentario!!
...se mi leggesse GW Bush le farebbe all'uranio impoverito!!
...se mi leggesse Osama bin Laden le farebbe alla antrace!!
...e se mi leggessero tutti insieme, farebbero davvero un gran casino!

Scusate la burla, ma sono discorsi noti e ovvi, quelli dei monopoli, mi hanno sempre ricordato i matrimoni dei reali medievali europei, sempre impegnati a sposarsi bene o male tra di loro (le unioni delle corone etc etc).
E ci vogliamo dimenticare il monopolio Microsoft-Intel, non è peggio? E i banchieri "tuttiamicitradiloro"? E alcuni monopoli nei trasporti?


'notte...

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
cocis
Inviato: 28/10/2007 23:44  Aggiornato: 28/10/2007 23:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
proprio questa ser è andata in onda la puntata si report sul cark parlamalt ..



le banche sapevano dal 1993 del fallimento della parmalt ..uno lo aveva scoperto nel 1989 .. ma la sua indagine è stata messa in un cassetto da un giudiche .. che guardacaso era uni di quelli che viaggiava gratis con parmatour..

geronzi .. uno dei repsonsabili del crak .. ha appnea fatto una megafusione con l'unicredit di profumo .. e lui è uno dei controllori ..

tanzi vive ancora nella sua villa .. e la figlia coninua a alvorae in una agenzia viaggi..



e tutti vissero felici e contenti .. nessuno di loro paga..

a.. la consob ha detto che non controllla le grandi società perchè non è in grado di farlo..

dr_julius
Inviato: 28/10/2007 23:50  Aggiornato: 28/10/2007 23:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
proposte per il titolo:
-per chi mastica economia
-il muro di (cin)gomma
-la vera storia delle gomme cinesi
-cinesi Perfetti

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
bandit
Inviato: 29/10/2007 0:15  Aggiornato: 29/10/2007 2:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Capire la macroeconomia al dispenser dei chewing gum
"Il mercato delle gomme da masticare (e delle caramelle da bar), in Italia, è in mano infatti a un solo gruppo multinazionale"
++++++++++++
e all'estero ? sarebbe utile vedere qualche quota di mercato...poi c'e' mica anche la Sperlari o fa parte pure lei del gruppo ?

Redazione
Inviato: 29/10/2007 0:23  Aggiornato: 29/10/2007 1:55
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Dr_julius: mmmmmhhh. Preferisco la banalità del mio, a questo punto.

Comunque grazie

marcoanton
Inviato: 29/10/2007 7:51  Aggiornato: 29/10/2007 7:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/6/2007
Da:
Inviati: 46
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
Si accettano proposte per cambiare il titolo.

Questo dimostra che ogni tanto capita a tutti di parlare pure di cose di cui non ci si può dire propriamente "esperti"
Citazione:
Preferisco la banalità del mio, a questo punto.

Questo invece dimostra che, una volta che ci si è resi conto di aver fatto un errore, si tenta di correre ai ripari senza esitazione.

Fortunatamente per chi come noi ha bisogno di questo "chewing gum" per capire l' economia, che sia "macro" o "micro", fa ben poca differenza. E ancora per fortuna, stando a wikipedia, il confine tra i due non è poi così marcato.

Non perdiamo la testa, per favore.
cocis
Inviato: 29/10/2007 9:50  Aggiornato: 29/10/2007 9:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Tanti colori, un solo padrone
intanto ilk petrolio sfonda i 93 $$$$$$$$$$

sick-boy
Inviato: 29/10/2007 13:12  Aggiornato: 29/10/2007 13:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/10/2006
Da: Leith
Inviati: 2710
 Re: Tanti colori, un solo padrone
E ancora per fortuna, stando a wikipedia, il confine tra i due non è poi così marcato.

Non per fare polemica, ma il confine non è così marcato come non lo è quello tra evo moderno e medioevo in Storia. Eppure diresti che l'illuminismo è accaduto nel medioevo?

come si fa a dire:

Fortunatamente per chi come noi ha bisogno di questo "chewing gum" per capire l' economia, che sia "macro" o "micro", fa ben poca differenza

cosa vuol dire?

Il fatto è che quando si parla di economia, argomento con tonnellate di pubblicazioni recentissime, bisogna farlo correttamente, oppure si fa una brutta figura. Come quello lì che parlava - non qui su LC - del vecchio trucco di confondere ad arte l'aumento dei prezzi con l'inflazione (che, direi, è la variabile a cui sono attribuite più cose sbagliate in assoluto).
E bisogna sempre ricordare di specificare se si parla di un modello economico o della realtà, quali ipotesi valgono in uno e quali nell'altro.

Non si può dire, ad esempio, che la curva di Phillips dice A, la realtà ha mostrato B, quindi la curva di Phillips è da buttare; non funziona così. Non è teoria vs realtà, altrimenti la teoria non avrebbe bisogno di stringenti ipotesi ogni volta.

Comunque, una domanda all'autore dell'articolo: qual'è esattamente il problema coi chewing gum?

marcoanton
Inviato: 29/10/2007 13:38  Aggiornato: 29/10/2007 13:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/6/2007
Da:
Inviati: 46
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
cosa vuol dire?

Vuol dire che, nonostante le due "faccine", non è per nulla scontato che si colga l' ironia del commento.

Ciao

Non perdiamo la testa, per favore.
BlSabbatH
Inviato: 29/10/2007 14:24  Aggiornato: 29/10/2007 14:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
Nella realtà il mercato aperto ha generato spontaneamente un monopolio, una posizione dominante impossibile da incrinare: la semplice competizione infatti genera colossi inaffondabili che acquisiscono posizioni inattaccabili ed un potere assoluto sull’ambito che hanno egemonizzato. Perché un altro gigante dovrebbe introdursi nel mercato tentando di offrire prodotti migliori, a prezzi inferiori? E’ sicuramente meglio fondersi, o acquisire azioni della società che ha il monopolio di un certo mercato, dividendo i profitti della posizione dominante in un unico mercato globale.

Welcome to the real world, Neo.
Il vero problema è staccare lo spinotto anche ai crani degli anarco-liberisti.

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Paxtibi
Inviato: 29/10/2007 14:29  Aggiornato: 29/10/2007 14:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Il vero problema è staccare lo spinotto anche ai crani degli anarco-liberisti.

Perlomeno per compiere l'operazione non è necessario calarsi i pantaloni come succede con i fedeli del collettivismo.

carloooooo
Inviato: 29/10/2007 16:15  Aggiornato: 29/10/2007 16:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
Poi magari mi devo opporre al cartello dei panettieri, che oggi aumentano il prezzo del pane ma ieri non ci avevano pensato, probabilmente perché sono stupidi.


Allora, i panettieri non hanno colpa perché, stando a quanto dicono, la farina è aumentata del 130%.

Gli agricoltori non hanno colpa perché, stando a quanto dicono, il prezzo del grano non aumenta dal 1985.

Sarà colpa della lobby dei mugnai?

Carlo

bandit
Inviato: 29/10/2007 21:27  Aggiornato: 29/10/2007 21:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Tanti colori, un solo padrone
"Il vero problema è staccare lo spinotto anche ai crani degli anarco-liberisti. "
++++++++++++++
il vero problema sembra piuttosto quello di convincere i consumatori di caramelle che il mercato non funziona, visto che dai fatti sembrano piuttosto soddisfatti.

vincenzo
Inviato: 29/10/2007 23:12  Aggiornato: 29/10/2007 23:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
Welcome to the real world, Neo


Quello in cui si critica il libero mercato senza che questo sia mai esistito? O quello in cui si parla di concorrenza senza che questa esista?

La domanda poteva essere:"può il libero mercato creare situazioni di monopolio?"

Secondo i miei libri scolastici, a proposito di libri, questo sarebbe una conseguenza plausibile, però. Un monopolio in un libero mercato quanto potrebbe durare? Che prezzi potrebbe fissare? Ma potrebbe esistere?

Ma soprattutto, chi ha scoperto l'america? Sapevatelo.

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
astro
Inviato: 30/10/2007 3:34  Aggiornato: 30/10/2007 3:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/6/2006
Da:
Inviati: 233
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
il vero problema sembra piuttosto quello di convincere i consumatori di caramelle che il mercato non funziona, visto che dai fatti sembrano piuttosto soddisfatti.


+

Citazione:
qual'è esattamente il problema coi chewing gum?



Scusate, ma ero rimasto al punto che senza concorrenza (che dovrebbe essere generata come per magia dal libero mercato) non c'era sviluppo, non c'era progresso, i prezzi erano artificiali e tante altre cosette del genere.

Questo per i chewing gum non succede?
Una eccezione?

Oppure, come suggerisce qualcuno, libero mercato significa solo che sei libero di astenerti dal consumare?

Se fosse così, faccio mestamente notare che ai tempi della SIP non eri obbligato ad avere una linea telefonica.

Tra l'altro non credo che esista una qualsiasi teoria economica che ti obblighi a mangiare: la libertà di digiunare penso sia sempre garantita.

Il contrario invece...

sick-boy
Inviato: 30/10/2007 13:58  Aggiornato: 30/10/2007 13:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/10/2006
Da: Leith
Inviati: 2710
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Oppure, come suggerisce qualcuno, libero mercato significa solo che sei libero di astenerti dal consumare?

Hai detto niente.....cmq

Libero mercato vuol dire tante cose, in alcuni casi anche monopolio. Il monopolio dei chewing gum in particolare sembra non danneggiare nessuno in quanto:

- barriere all'entrata non elevate; un aumento del prezzo troppo elevato si traddurrebbe in una possibilità di profitto per potenziali nuovi produttori tale da conseguirne l'entrata nel settore.

- Chewing gum nn è un bene primario: i prezzi così come sono "fanno contenta" la più ampia fetta di popolazione possibile massimizzando i profitti del produttore (dov'è il male?)

- La concorrrenza tra le imprese di medesima proprietà c'è comunque: se si vuol fare funzionare tutto con efficienza ed economicità - nonchè se i manager desiderano mantenere il posto - la correnza intragruppo è mantenuta, anche per massimizzare le vendite totali.

redna
Inviato: 30/10/2007 14:13  Aggiornato: 30/10/2007 14:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Tanti colori, un solo padrone
cito-
tra l'altro non credo che esista una qualsiasi teoria economica che ti obblighi a mangiare: la libertà di digiunare penso sia sempre garantita.
---
Si, per esempio nel terzo mondo la libertà di digiunare è ASSOLUTAMENTE garantita.
Infatti la <<teoria economica >>si basa sul fatto che il terzo mond E' OBBLIGATO a digiunare.

La teoria economica non ancora da noi è arrivata a questo punto, per ora.Ma guardando i magri stipendi, lauti pranzi non se ne fanno.Sempre sei si abbia una casa da farli e qualcosa da mattersi addosso per ripararsi...

Sette millioni e mezzo di italiani ringrazieranno la teoria economica?????

o invece il contario????

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Paxtibi
Inviato: 30/10/2007 15:17  Aggiornato: 30/10/2007 15:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Scusa Redna, ma cosa intendi con "teoria economica?"

Mnz86
Inviato: 30/10/2007 18:34  Aggiornato: 30/10/2007 19:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Citazione:
Comunque, una domanda all'autore dell'articolo: qual'è esattamente il problema coi chewing gum?


Citazione:
Certo stiamo parlando di chewing gum e mentine: un monopolio che non fa troppo male e che vale al massimo un aneddoto


si chiama parabola (non la curva). forse come ha scritto qualcuno lo sanno tutti che i monopoli sono la deriva naturale. ma non credo, guardando ciò che succede attorno,a partire da quello che dicono le "associazioni dei consumatori".

comunque, fra il serio ed il parabolico:

1) intanto il prezzo sarà anche accessibile, come scrive qualcuno, ma chi ve lo dice che non potremmo pagare il pacchetto, invece che euro, 60 centesimi? alla fine non se la passano male, hanno discreti margini visto che in pochi anni si sono ingoiati quasi tutta la concorrenza e, pur essendo soli, ci inondano di pubblicità perchè non mastichiamo abbastanza.

2) non ho le prove, ma in tanti casi sono proprio le stronzate come queste che, con l'euro, sono passate da 1.000 lire a 1 euro. E chi ci dice che questi signori, domani, non si sentano abbastanza confidenti da mettere i chewing gum a 1.10? i prezzi della gomma salgono e scendono, i cambi monetari pure, i costi di trasporto idem.. eppure mai che il loro prezzo cali, al massimo aumenta (la benzina: che cosa contano le accise, sugli aumenti, visto che sono i proporzione sempre uguale????)

3) vorrei fare una scelta etica qualunque.. non so, questi per quanto ne sappiamo potrebbero far lavorare i bambini indiani (lo faceva la Gap, uno dei marchi + trendy di abbigliamento..), o anche strizzare i bambini indiani per fare la gomma.. e noi non si può fare nulla

4) magari una scelta salutista.. x es tutti i prodotti chewing gum contengono aspartame.. e se un matto non ne volesse, come fa a scegliere?

5) magari vorrei un chewing gum che non si attacca sotto le scarpe, o che si biodegrada, o qualsiasi altra cosa.. ma chi glielo fa fare a questi di spendere dei soldi per sviluppare un prodotto che sono i soli a vendere?gli costa di meno comprare tutti i possibili concorrenti o ammazzarli quando sono piccoli

e i chewing gum sono una stronzata, pensa con le cose serie. alla fine decidetevi: per qualcuno la cosa è banale, altri chiedono le quote di mercato.. (quanti decimali servono per sostituire lo sguardo?)

redna
Inviato: 30/10/2007 21:58  Aggiornato: 30/10/2007 22:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Tanti colori, un solo padrone
paxibi
con teoria economica intendo che, come tutte le teorie, dovrebbe essere solo una teoria...invece vedo che procura dei guai a molti...
Pertanto perchè lasciare simili teorie senza modificarle?A chi giova questo? E perchè molti altri devono impoverirsi?per far felice chi???

Ma soprattutto come dice vincenzo: chi ha scoperto l'america????

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Pyter
Inviato: 30/10/2007 22:16  Aggiornato: 30/10/2007 22:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Pertanto perchè lasciare simili teorie senza modificarle?
A chi giova questo?
E perchè molti altri devono impoverirsi?
per far felice chi???
Ma soprattutto come dice vincenzo: chi ha scoperto l'america????

Non ti sembra di esagerare con le domande?
Parli di macroeconomia o di microeconomia?
Chi è che si impoverisce?
Chi non è felice?
Chi è Vincenzo?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
bandit
Inviato: 30/10/2007 22:27  Aggiornato: 30/10/2007 22:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Intanto che aspettiamo di vedere le quote di mercato all over the world della perfetti, e soprattutto i loro saggi di profitto (che devono essere mega, no ? Perchè se fossero allineati alla media...), possiamo interrogarci anche sulla concorrenza potenziale ? E non tutti i concorrenti sono piccoli, sai. Gli fa una pippa all'Unilever entrare nelle caramelle. Se solo...
le quote di mercato servono innanzitutto a che sostiene che siamo di fronte a un monopolio per dimostrarlo. Altrimenti cosa parliamo a fare. Dopo di chè valutiamo se nonostante il monopolio il mercato sta funzionando bene lo stesso. E soprattutto valutiamo le alternative.

redna
Inviato: 30/10/2007 22:58  Aggiornato: 30/10/2007 23:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Tanti colori, un solo padrone
pyter
il macro è ripieno di micro e il micro si ricollega al macro?
Ma il micro conto fa felice la macro banca???
E soprattutto, e ribadisco, se l'america è stata scoperta perchè non si trova più nessuno che la ricopre, visto che andiamo verso l'inverno e potrebbe prendersi un accidente?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Pyter
Inviato: 30/10/2007 23:11  Aggiornato: 30/10/2007 23:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Tanti colori, un solo padrone
redna
il macro è ripieno di micro e il micro si ricollega al macro?

Ma se micro ha tutti questi rapporti con macro...di chi è figlia la Micra?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
vincenzo
Inviato: 30/10/2007 23:29  Aggiornato: 30/10/2007 23:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: Tanti colori, un solo padrone
Non è la teoria economica ad impoverire, semmai è chi cerca di mettere in pratica teorie strampalate che non possono funzionare.

Dimentichiamo purtroppo che l'intervento "pubblico" nell'economia è un fattore destabilizzante. Abbiamo parlato del prezzo dell big bubble revolution, ma non dei costi di produzione e di quanto costa un dipendente all'azienda e delle tassazione degli utili, irap, iri, irpef, ires, oltre che dell'iva, inps, contributi dipendenti, inail, rifiuti solidi urbani, addizionale comunale, addizionale regionale, ICI per non parlare dei big bubble regalati agli amici per il "quieto" vivere.

Quanto incide una presenza terza sulla formazione del prezzo? Certo, c'è chi aumenta i margini degli utili, ma una volta che la big bubble revolution costa troppo basta non comprarla più.

Bisogna capire bene cos'è che concorre alla formazione del prezzo, altrimenti hai voglia di parlare di libero mercato e concorrenza.

L'articolo pecca proprio di ciò, critica il libero mercato laddove questo - tranne che in alcune realtà rionali - non è mai esistito.

Ma prima di tutto, avete mai provato ad aprire una azienda che produce big bubble revolution?

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
redna
Inviato: 30/10/2007 23:33  Aggiornato: 30/10/2007 23:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Tanti colori, un solo padrone
pyter
il tutto è successo quando è stata...scoperta...l'america?
Casomai faranno l'esame alla micra del cingum?

ma come dice vincenzo...
Ma prima di tutto, avete mai provato ad aprire una azienda che produce big bubble revolution?

anche bandit suggerisce:
Gli fa una pippa all'Unilever entrare nelle caramelle.
(casomai non fosse chiaro...)

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Pyter
Inviato: 30/10/2007 23:43  Aggiornato: 30/10/2007 23:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Tanti colori, un solo padrone
...alla micra del cingum?

cioè?
...ricordati che sono un cafone e che non parlo lingue del continente...


...avete mai provato ad aprire una azienda che produce big bubble revolution?

No...dov'è che si fanno le domande?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
redna
Inviato: 31/10/2007 14:24  Aggiornato: 31/10/2007 14:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Tanti colori, un solo padrone
pyter
...ricordati che sono un cafone e che non parlo lingue del continente...
---
Ma come.Stavo pensando che abitassi a rennes le chateau e che parlassi la 'dolce lingua occitana'????
Non dirmi che...cactus...vulcano finto...bandana.... ahhhhhhh ecco...

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)

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