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storia & cultura : L’urlo di Giorgiana e delle altre
Inviato da HAVEADREAM il 12/5/2007 10:40:00 (16033 letture)

di Salvatore Quartullo

Io non li ho cavalcati, quegli “anni di piombo”, anche perché nel 1977 avevo dieci anni, e non ero ancora in grado di salire nemmeno su una bici. I miei piccoli passi a malapena reggevano l’andatura disinvolta di mio nonno, al quale i miei genitori mi “mollavano” spesso e volentieri, perchè mi portasse a spasso per le vie e i giardini di Roma.

L’unica, importante raccomandazione da parte dei miei era quella di evitare le piazze e soprattutto le zone del Centro Storico, perché “è pericoloso girare di questi tempi”. Già, era il 1977, l’anno durante il quale le P38 nelle strade tuonavano insieme alla contestazione generale.

Non ricordo se quel maledetto 12 maggio fossi a casa convalescente o su di un prato a divorare il solito cartoccio di lupini, quando Giorgiana Masi fu “raggiunta” alle spalle da un proiettile nei pressi di Trastevere, a Ponte Garibaldi, dove io passavo sempre con il nonno per andare a Villa Pamphili.

Ricordo però il viso di Giorgiana, catturato in una foto-documento, e mi domandavo cosa fosse successo, perché tutto quel fumo e la gente che correva, narrati dal bianco e nero dei telegiornali, ...

... sentivo questa scatola luminosa che parlava di “morte”, di “polizia”, ma non capivo. Per fortuna c’era papà che mi spiegava, “la donna in fotografia mentre era per strada a strillare era morta, le avevano sparato”.

Nella mia ingenuità e nei tanti ricorrenti “perchè” non capivo come mai ad una “donna che urla”, così bella, bisognasse sparare. E da adulto lo stesso interrogativo si ripresentava, vent’anni dopo, con l’uccisione di Marta Russo all’interno dell’Università di Roma, nel tragico gioco di un cecchino in abiti da promettente criminologo alla ricerca del delitto perfetto. Di quel periodo non ricordo molto oltre alla confusione, oltre al disagio familiare e ai loro sguardi angosciati durante i telegiornali.



Ritroverò, più tardi negli anni, altre storie di “donne che urlano”, donne che furono duramente contestate anche dai…contestatori appartenenti a Lotta Continua come avvenne a Cinecittà, donne che venivano picchiate anche quando cadevano a terra, come l’8 marzo a Bologna, durante un corteo di femministe in quel maledetto 1977. E scoprirò che prim’ancora, sempre nel 1975, altre due ragazze urlarono per un crimine subìto: i loro nomi erano Donatella Colasanti, che sopravvisse alle torture e all’esecuzione fingendosi morta, e la povera Rosaria Lopez, protagoniste loro malgrado di quello che è meglio conosciuto come il “massacro del Circeo”, che vedrà per la prima volta il movimento femminile costituirsi parte civile nel processo contro i “mostri” Izzo, Guido e Ghira, figli della “Romabene”.

Sono solo episodi, segnali, ma significativi, se pensiamo all’emarginazione femminile di allora e al triste destino che accompagnava quelle donne, “vittime” anche del Codice Rocco che le racchiudeva in quella magica trinità patriarcale dove ci si doveva identificare in vergini, streghe o puttane. Nulla di più.

A distanza di tanti anni, oggi le tranquille passeggiate romantiche e le luci romane sul Tevere, mi riportano alla memoria Giorgiana, quel maledetto 1977 e la pallottola “in borghese” che ha cancellato i suoi 19 anni, e penso a come si può morire semplicemente urlando il proprio disappunto o la propria diversità, come può una società cosiddetta “civile” imporre la diversità femminile, arrivando ad espropriarle un diritto come quello dell’aborto, e a restituirglielo in forma di senso di colpa.

C’è sempre stato in me il “perché” di quella morte; perché anche io ho avuto le mie preoccupazioni, ai miei inizi, quando i calci nella schiena facevano veramente male; li consideravo esagerati per un semplice diciassettenne e soprattutto assurdi se ad assestarmeli era un padre di famiglia in abiti da lavoro delle Forze dell’Ordine, durante un pacifico sit-in davanti l’Ambasciata Usa.

E, come Giorgiana, avevo manifestato solo con la mia presenza e basta, senza ausilio di pistole o molotov. Ero un bambino, nel 1977 e, no, non volevo credere che Giorgiana fosse morta, perché l’ho trovata anni dopo, nelle piazze, a difendere la sua colpa, l’essere diversa, di appartenere a questa società che stava cambiando repentinamente, con tutte le sue nuove contraddizioni, l’ho rivista, difendersi, dietro un foulard, armata di una mano nella mano con altre compagne o con il proprio fidanzato, in un contesto sicuramente più tranquillo ma non meno vissuto come quello dei “ragazzi dell’ 85”. Giorgiana non era una partigiana, né una terrorista, né una “zia rossa”: era solo una eroina suo malgrado.

Ma Giorgiana è viva. La possiamo trovare in un amore perduto, in una madre, negli occhi di tutte quelle donne che hanno creduto di vivere una nuova avventura, in un nuovo libro, in una nuova storia, dove il lieto fine è il risultato di lotte anche cruente, anche con un finale così tragico.

Salvatore Quartullo (HAVEADREAM)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
NERONE
Inviato: 12/5/2007 15:46  Aggiornato: 12/5/2007 15:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/9/2004
Da:
Inviati: 441
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Forse è OT, ma..

Uno dei mostri del Circeo, l’Izzo, divenne collaboratore di giustizia , ed accusò Ghira (il proprietario di villa Moresca al Circeo) di aver ucciso la giovane Giorgiana Masi durante scontri di piazza avvenuti a Roma, il 12 maggio 1977. Ghira avrebbe utilizzato le armi in dotazione al gruppo "Drago", una struttura di "uomini scelti" all'interno di Avanguardia Nazionale.

Giorgiana , Rosaria e Donatella…..
vite diverse, storie diverse ma accumunate ,loro malgrado, dall' avere incrociato la stessa persona.

shevek
Inviato: 12/5/2007 16:05  Aggiornato: 12/5/2007 16:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Salut y Libertad NERONE!


Non credo proprio sia andato OT... La storia di Giorgiana Masi - e fu solo fortuna che a morire sia stata solo lei, date le dinamiche di quel giorno (anche l'amica che le era a fianco fu colpita ed a tanti altri le pallottole fischiarono all'altezza della testa - è una classica operazione "false flag".

Il governo aveva proibito le manifestazioni, dichiarando che i tremendi "autonomi" le avrebbero trasformate in azioni armate. La manifestazione di quel giorno era proprio per opporsi a questo divieto e, dal momento che tutti i partecipanti erano d'accordo nel volerla pacifica e di massa, in mancanza di selvaggi autonomi "autentici" le strade furono riempite di decine e decine di forze dell'ordine (vedi la foto di Tano D'Amico, ma ce sono molte altre, ed anche filmati) travestiti da "autonomi", che aprirono il fuoco a ripetizione. Non è affatto impossibile che, oltre alle forze dell'ordine travestite ci fossero anche i "neri" che con loro collaboravano in azioni del genere da almeno un decennio. La testimonianza del pentito potrebbe, perciò, avere un qualche fondamento.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
fiammifero
Inviato: 12/5/2007 19:19  Aggiornato: 12/5/2007 19:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Io c'ero e purtroppo l'andazzo di quei tempi comportava sempre guardarsi alle spalle perchè si sapeva che c'era il poliziotto infiltrato,indistinguibile perchè con borsa di tolfa,jeans ,clark e Kefiah al collo.
Cosi come c'erano i "fasci" con catene che facevano le "sorprese" all'uscita di scuola,le molotov artigianali di quelli di lotta continua,i fermi di polizia in Corso Vittorio Emanuele (di solito sgallettati che fermavano solo macchine e motocicli guidati da ragazze per sentirsi onnipotenti),negozi che facevano le serrate al passaggio dei cortei.
Non scordiamoci che erano già iniziati i processi ai neofascisti Freda e Ventura, imputati per la strage della Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano, lo scandalo Lockheed ,che Lama era stato fischiato all'università,e che a Bologna le forze dell’ordine fanno irruzione nella radio locale “Radio Alice”, ponendo violentemente fine alle trasmissioni e Francesco Cossiga (quello con il K) era il ministro degli interni (ho detto tutto).
Tutto in subbuglio,fermento e tensione,gambizzazioni e le donne?
tutto come oggi,fregate in pieno con qualche contentino su carta straccia

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
TomWelsch
Inviato: 12/5/2007 19:39  Aggiornato: 12/5/2007 20:25
So tutto
Iscritto: 6/3/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Lettera a Giorgiana Masi, trent'anni dopo
Francesco "baro" Barilli
4 maggio 2007

Cara Giorgiana,
tra pochi giorni saranno passati trent'anni da quando sei stata uccisa. Era il 12 maggio '77, e sfidando il divieto di manifestazioni pubbliche, radicali e gruppi di sinistra avevano promosso un sit-in in piazza Navona, nell'anniversario del referendum sul divorzio. Quella sera venisti colpita da un proiettile alla schiena, morendo durante il tragitto all'ospedale. Cossiga recentemente ha parlato ancora di te, ma l'ha fatto senza alcun riguardo. Non ha ricordato che, nell'immediatezza dei fatti, tante frottole furono raccontate al Parlamento e al Paese; non ha ricordato le testimonianze circa agenti in borghese che sparavano ad altezza d'uomo. Ha ricordato d'aver avvertito Pannella dei pericoli, scongiurandolo di evitare la manifestazione di Piazza Navona, e ha detto di sapere, assieme ad altre 4 persone, la verità su chi sparò, aggiungendo che il capo della squadra mobile gli confidò "di aver messo in frigo lo champagne, da bere quando sarebbe emersa la verità". Cara Giorgiana, a te non è stato concesso invecchiare. Sappi dunque che l'età porta ben pochi vantaggi. Uno di questi è che, per pietà o per rispetto, ci si può esprimere con una certa impunità. Verso "i potenti", poi, la vecchiaia è più magnanima: circonda le loro dichiarazioni di un'aura di sacralità e rispetto. A questo Paese non interessa la verità, Giorgiana. Questo è quanto ho imparato, e te lo dico con dolore. Poche settimane fa ero a Milano a parlare di casi come il tuo, ragazzi morti "per ordine pubblico" (non eri la prima, non saresti stata l'ultima), e ho ricevuto in dono "Cronaca di una strage", il libro bianco del partito radicale sulla tua uccisione e sui fatti del 12 maggio 1977, così mi sono ritrovato a pensare a te. In parte sono le piccole casualità in cui ogni tanto inciampa la vita. Mi sento stupidamente ironico nel dirtelo, perché a te non si può parlare della vita: ti è stata strappata prima ancora potessi conoscerla. Ho cercato allora tue immagini in internet. Quella che appare più nitida e frequente è quella del tuo documento d'identità. Sei imbronciata in quella foto, quasi oppressa da qualcosa di oscuro che non riesci a decifrare. E sei bella, dannatamente bella, e provo vergogna nel dirtelo. Negli articoli che ho trovato, si ricorda soprattutto che la tua morte restò senza giustizia "poiché rimasti ignoti i responsabili del reato". Non era una novità nemmeno per te, lo sai: tanti ti avevano preceduto, altri ti avrebbero seguito sulla stessa strada della giustizia mancata. Quest'anno, il 12 maggio, a Roma ci saranno due manifestazioni contrapposte. Nello stesso giorno in cui settori del mondo cattolico hanno convocato il family day, radicali e altre realtà hanno promosso la giornata del coraggio laico. Credo che pure tu augureresti il massimo successo alla seconda iniziativa, ma fino ad oggi nessuno ha avuto il coraggio di dire che quel giorno andrebbe speso anche per ricordare te. Perché, cara Giorgiana, non mi piace pensare che siamo polvere e torniamo ad essere polvere. Preferisco pensare che siamo aria, che coagula in sangue, simboli, sentimenti, e alla fine svanisce e torna ad essere aria. O se preferisci un lampo nello sguardo infinito di una storia che in molti (nel tuo caso) vorrebbero dimenticare. Ecco perché sono qui e parlo di te: perché la tua morte non finisca nella spazzatura degli irrisolti misteri italiani. E magari perché chi conserva lo champagne nel ghiaccio si vergogni un po', anche se non ci conto molto.

Con affetto
Francesco "baro" Barilli http://francescobarilli.splinder.com/"

Note:
articolo apparso anche su Liberazione del 4 maggio 2007

30 anni dopo: concerto per Giorgiana Masi


Il 23 maggio si svolgerà una manifestazione con concerto al Linux Club di via Libetta a Roma. Per maggiori informazioni, adesioni ed organizzazione scrivete a

rockaid@libero.it
Rockaid


Una giornata per Giorgiana Masi


A Roma, la Casa Internazionale delle Donne dedica una giornata al ricordo di Giorgiana Masi uccisa a diciannove anni durante gli scontri con la polizia il 12 maggio 1977.

Domenica 13 maggio, in via della Lungara 19, a partire dalle ore 12 e fino a sera, si svolgeranno:
- Mostra fotografica su Giorgiana e i fatti del ’77, allestita dalle/i studenti del Liceo Pasteur, la scuola che frequentava Giorgiana.
- Spettacolo teatrale scritto ed interpretato dalle studente/i del Liceo Pasteur.
- Incontro, dibattito, testimonianze delle donne.

Poi, come nel lontano 13 maggio 1977, dalla Casa si partirà con un fiore per andare a depositarlo presso la lapide che ricorda Giorgiana Masi a Ponte Garibaldi. http://www.womenews.net/spip3/spip.php?breve111

http://www.lestintorecheamleto.net/masi-foto.htm
http://www.lestintorecheamleto.net/masi-giornali.htm
http://www.lestintorecheamleto.net/masi.htm
http://www.lestintorecheamleto.net/dellamemoria.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgiana_Masi

http://www.tmcrew.org/movime/mov77/maghome.htm

http://www.carmillaonline.com/archives/2005/05/001373.html
http://www.radioradicale.it/1977-2007-dallarchivio-cossiga-giorgiana-masi-i-
radicali


t.welschen@alice.it

HAVEADREAM
Inviato: 12/5/2007 20:19  Aggiornato: 12/5/2007 20:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Buonasera a tutti.
Il mio voleva solo essere il personale ricordo di un episodio che mi colpì moltissimo.
Non vuole essere una rivisitazione "di parte", o un tentativo di revisionismo storico, atto a puntare il dito da una parte anzichè l'altra o verso le istituzioni (fortemente sospettate della morte di Giorgiana).
Non voglio neanche pensare alla intenzionalità o meno di chi le sparò quel giorno; per carita.
Quattro cose sono comunque certe:
-Giorgiana è morta
-qualcuno ha sparato
-nel 1977
-in una manifestazione che ricordava le vittorie sul'aborto.

Questo è il mio ricordo di Giorgiana, e va letto come tale.

Quindi, tralascio volutamente molte emozioni "di parte" (che comunque ho) e dettagli dell'epoca e il susseguirsi di eventi in quel 1977, ma questo non significa non ricordare anche gli altri caduti, come i "compagni" Francesco Lorusso, Ciro Principessa, come anche gli "antagonisti" di destra Giralucci e Mazzola, e le stesse forze dell'ordine coinvolte negli scontri.
A me non importa chi fossero o per quale corrente politica erano in piazza o si armavano: io stesso non sono un femminista, neanche di destra e tanto meno non mi ritengo vicino alle idee dell'allora Partito Radicale, e Giorgiana era una radicale.

Perchè per me i morti sono una cosa, la politica è un'altra.
Qui il ricordo è commemorativo, fuori dalla politica delle arene di sinistra, di destra e quant'altro.
Perchè combattere Mussolini e il fascismo è una cosa, ben altra cosa è applaudire nel vederlo fucilare e appendere a testa in giù insieme alla compagna.
Perchè combattere il comunista Guevara è una cosa, ben altra cosa è il sollievo nel vederlo martoriare su un tavolaccio da cucina.
Quello che ci vuole invece è il rispetto umano, almeno credo, anche quando si muore per un ideale, anche se sbagliato o comunque contrario al nostro.

In qualche commento fa, Shevek aveva detto
-----Non so voi, ma il mio "complottismo" è nato proprio con l'analisi del fenomeno della lotta armata e della sua gestione mediatica---
e mi trova pienamente d'accordo.
Se non vogliamo proprio chiamarlo complottismo, credo che il nostro recente passato e il modo in cui si è passati dalla "destabilizzazione che stabilizza" alla piatta attualità con le sue verità da "cassetto aperto" la dice lunga su come la Storia narrata dai rotocalchi o scritta nei libri sia cosa un pò diversa dalla logica a posteriori e dei protagonisti (ma dietro le quinte) in campo.
Facile portare come esempio la stessa tragedia di Giorgiana, visto le allora dichiarazioni del Ministero degli Interni, il quale affermava "con certezza assoluta l'assenza durante gli scontri del 12 maggio di armi e agenti delle forze dell'ordine in borhese" (ma le famose foto e filmati d'epoca dimostravano proprio l'esatto contrario).
A buon bisogno, i link riportati dal commento di TomWelsch rendono a pieno l'idea.

Perchè anche storie a margine come quella di Giorgiana sono utili per capire quegli anni.
Spero anche che serva a ricordare quel coraggio con cui le donne (che natura vuole per fortuna senza gli attributi) hanno manifestato forse anche attraverso la loro isterìa, ma pur sempre con una maschia determinazione da far impallidire il "fare-politica" che ruotava intorno alle fabbriche e ai movimenti di rottura del 1977.
Io Giorgiana la volevo ricordare così: perchè prima di essere una radicale, era una ragazza di 19 anni.

Piero79
Inviato: 12/5/2007 22:14  Aggiornato: 12/5/2007 22:15
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/5/2006
Da:
Inviati: 781
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Ricostruzione video di quel 12 maggio

Da Report: "PERCHE'... IL SEGRETO DI STATO?"

Qui il video della puntata


D - Senta ci dica qualche segreto che non ha mai detto a nessuno.

FRANCESCO COSSIGA
I segreti che io mantengo, so ma in parte io me ne sono dimenticati.

D - Che è il modo migliore per mantenere un segreto, quello di dimenticare...

FRANCESCO COSSIGA
Sì, esatto, io me ne sono quasi dimenticato del tutto; altri segreti che io mantengo, ma non segreti di Stato, per esempio, non l'ho mai detto alle autorità giudiziarie e non lo dirò mai, i dubbi che un magistrato e funzionari di polizia mi insinuarono sulla morte di Giorgiana Masi: se avessi preso per buono ciò che mi avevano detto sarebbe stata una cosa tragica.

IMMAGINI REPERTORIO SERVIZIO TG3
"17 gran brutto numero, 17 anni fa moriva Giorgiana Masi, e l'età di Giorgiana Masi rese ancora più crudele quell'assassinio; ultimo anno di liceo disegnava da professionista e sfilava in corteo accanto agli operai, per il Vietnam, per Valpreda e anche, perché no, per i referendum: Giorgiana scappava, c'erano le cariche della polizia e la polizia in borghese, qualcuno vestito da manifestante un proiettile l'ha colpita alle spalle. Cossiga disse che si sarebbe dimesso se avesse avuto le prove che la polizia aveva sparato. Ecco le immagini, cambiano i tempi, è arrivato il colore, e l'assassino di Giorgiana è ancora a piede libero, e anche i genitori di Giorgiana sono morti, di crepacuore".

FRANCESCO COSSIGA
Ecco io quello credo che non lo dirò mai se mi dovessero chiamare davanti all'autorità giudiziaria, perché sarebbe una cosa molto dolorosa.

D - Perché sono implicati i servizi?

COSSIGA
No, se no non sarebbe una cosa dolorosa.

IN STUDIO MILENA GABANELLI
Poiché sarebbe doloroso dire chi ha ucciso Giorgiana Masi, l'uomo che più ha invocato la pacificazione nazionale, Cossiga, dice non parlerò neanche davanti alla magistratura. Deduciamo che la morte di una ragazzina innocente non sia stato un incidente, ma bel altro. Forse un ordine per imporre poi le leggi speciali? E se il segreto vale per Giorgiana Masi perché non vale più per l'Iraq? Mercoledì scorso con una esclusiva Repubblica titola:" La guerra segreta del Sismi. Sono stati i nostri servizi a fornire informazioni riservate sugli obiettivi da bombardare e avrebbero trattato la resa del gota politico militare iracheno". Questo significa che siamo stati e siamo direttamente coinvolti nella guerra. Però ci chiediamo: i nostri servizi e chi li coordina sanno stare abbottonatissimi, tant'è vero che in nome della sicurezza dello Stato da 30 anni noi non riusciamo ancora a sapere chi sono i mandanti delle stragi, e poi si fa invece trapelare una notizia come questa che rischia di esporre lo Stato ad eventuali atti di terrorismo. E' proprio difficile da capire.

NERONE
Inviato: 12/5/2007 22:32  Aggiornato: 12/5/2007 22:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/9/2004
Da:
Inviati: 441
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
HAVEADREAM
se la tua era "solo" (nota bene -solo- non è in questo caso riduttivo ma l'opposto) una commemorazione, allora mi unisco e mi inchino davanti a tutte le Giorgiane che sono state private della vita senza un perchè se non quello di credere in un "qualcosa", qualsiasi colore abbia, mi inchino anche davanti a tutte le donne anonime ai più che non hanno giorni di commemorazione ma che comunque hanno dato la vita o la vita è stata tolta a loro per una qualsiasi idea vissuta con onestà, mi inchino davanti ad ogni donna che non ha avuto la privazione fisica della vita, ma che per forza di cose è come l'avesse subita per l'ignoranza di chi aveva accanto, e mi inchino davanti ad ogni donna che è viva ma ha difficoltà a vivere, e che nessuna lapide mai ricorderà la sua "morte in vita".....ma mi inchino soprattutto davanti ad ogni persona , qualsiasi sia il suo sesso, che riesce nonostante tutto a dare ancora dignità alla sua vita.

Marco M
Inviato: 12/5/2007 23:01  Aggiornato: 12/5/2007 23:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/8/2006
Da:
Inviati: 826
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Citazione:
e Francesco Cossiga


Il quale, col governo tutto, si congratulava "per il grande senso di prudenza e moderazione" delle forze dell'ordine, passando i giorni successivi a negare ad oltranza qualsiasi evidenza contraria e cambiando continuamente versione dei fatti.
Come si conviene ad ogni potere in quanto tale.





E la logica non è certo cambiata, oggi.
Poco fa Amato, riguardo i manifestanti di Serre caricati e mandati all'ospedale, diceva: "Non c'è stata nessuna carica, al massimo qualche spintarella. E' possibile che, in determinate situazioni, accade due e c'è chi dice che erano tre, sei, o nove".

Tornando a Giorgiana, come segnalato anche da Piero, in questa vecchia puntata di Report Cossiga diceva: "Non l'ho mai detto alle autorità giudiziarie e non lo dirò mai, i dubbi che un magistrato e funzionari di polizia mi insinuarono sulla morte di Giorgiana Masi: se avessi preso per buono ciò che mi avevano detto sarebbe stata una cosa tragica. [...] Ecco io quello credo che non lo dirò mai se mi dovessero chiamare davanti all'autorità giudiziaria, perché sarebbe una cosa molto dolorosa".

Se ne deduce (ovemai vi fossero dei dubbi su questo) che tutto fu, tranne che un incidente..

nike
Inviato: 12/5/2007 23:24  Aggiornato: 12/5/2007 23:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Citazione:
Buonasera a tutti.
Il mio voleva solo essere il personale ricordo di un episodio che mi colpì moltissimo.
Non vuole essere una rivisitazione "di parte", o un tentativo di revisionismo storico, atto a puntare il dito da una parte anzichè l'altra o verso le istituzioni (fortemente sospettate della morte di Giorgiana).
Non voglio neanche pensare alla intenzionalità o meno di chi le sparò quel giorno; per carita.
Quattro cose sono comunque certe:
-Giorgiana è morta
-qualcuno ha sparato
-nel 1977
-in una manifestazione che ricordava le vittorie sul'aborto.

Questo è il mio ricordo di Giorgiana, e va letto come tale.

Quindi, tralascio volutamente molte emozioni "di parte" (che comunque ho) e dettagli dell'epoca e il susseguirsi di eventi in quel 1977, ma questo non significa non ricordare anche gli altri caduti, come i "compagni" Francesco Lorusso, Ciro Principessa, come anche gli "antagonisti" di destra Giralucci e Mazzola, e le stesse forze dell'ordine coinvolte negli scontri.
A me non importa chi fossero o per quale corrente politica erano in piazza o si armavano: io stesso non sono un femminista, neanche di destra e tanto meno non mi ritengo vicino alle idee dell'allora Partito Radicale, e Giorgiana era una radicale.

Perchè per me i morti sono una cosa, la politica è un'altra.
Qui il ricordo è commemorativo, fuori dalla politica delle arene di sinistra, di destra e quant'altro.
Perchè combattere Mussolini e il fascismo è una cosa, ben altra cosa è applaudire nel vederlo fucilare e appendere a testa in giù insieme alla compagna..
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Io Giorgiana la volevo ricordare così: perchè prima di essere una radicale, era una ragazza di 19 anni.

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Giusto. Che figata! Non sono femminista , non sono un radicale nel senso di Pannella degli anni ’70, non sono di sinistra , non sono di destra, non sono razzista , non sono anarchico, non sono credente, non sono ateo, non sono…
Oggi, nel 2007!
Nel 1977/78 grazie a dio era diverso. Eccome se era diverso. Fortunati quelli nati almeno negli anni ‘60. E ancora più fortunati quelli nati prima del 1989 la caduta del muro di Berlino. La mia città preferita. Ma devo dire che sono contenta che sia caduto quel brutto muro, quale ironia! Quale sorte…quale futuro! Per non parlare della piazza Tiananmen, pensa un po’ lo vidi per caso a Riccione, vivevo da un po’ a Barcellona.. Ma stendiamo un velo erano i gloriosi anni ‘90. Ma domani è la festa della mamma e mi dimenticherò presto di tutto. Che bello “non tenere per nessuno” , come credere nello sport. O meno. “Non tengo per nessuna squadra perché non mi interesso di sport”. Sono”un anarchico dello sport”!

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
fiammifero
Inviato: 13/5/2007 9:29  Aggiornato: 13/5/2007 9:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Citazione:
Giusto. Che figata! Non sono femminista , non sono un radicale nel senso di Pannella degli anni ’70, non sono di sinistra , non sono di destra, non sono razzista , non sono anarchico, non sono credente, non sono ateo, non sono…

gli ideali traditi,le delusioni,le manipolazioni e strumentalizzazioni,hanno portato a questo a quelli della mia generazione che se ne sono accorti, che poi l'hanno trasmesso ai propri figli (realismo vissuto)
Però,però......... non è così negativo come sembra,porta a non avere etichette e ad essere più obiettivi e non settari come lo eravamo noi,o bianco o nero,ed anche se qualcuno lo chiama qualunquismo,è solo realismo,ed è più difficile da indottrinare
Avere preso consapevolezza che il potere non ha colore nè etichette,che le ideologie sono rimaste sui libri e nessuno l'ha messe in atto,che non esiste una verità assoluta,che tutto ha un prezzo ha tolto un pezzo di potere al potere,perchè sempre più sono in molti a vedere il re nudo

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
nike
Inviato: 13/5/2007 13:30  Aggiornato: 13/5/2007 13:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Citazione:
Giusto. Che figata! Non sono femminista , non sono un radicale nel senso di Pannella degli anni ’70, non sono di sinistra , non sono di destra, non sono razzista , non sono anarchico, non sono credente, non sono ateo, non sono…

fiamma:
gli ideali traditi,le delusioni,le manipolazioni e strumentalizzazioni,hanno portato a questo a quelli della mia generazione che se ne sono accorti, che poi l'hanno trasmesso ai propri figli (realismo vissuto)
Però,però......... non è così negativo come sembra,porta a non avere etichette e ad essere più obiettivi e non settari come lo eravamo noi,o bianco o nero,ed anche se qualcuno lo chiama qualunquismo,è solo realismo,ed è più difficile da indottrinare
Avere preso consapevolezza che il potere non ha colore nè etichette,che le ideologie sono rimaste sui libri e nessuno l'ha messe in atto,che non esiste una verità assoluta,che tutto ha un prezzo ha tolto un pezzo di potere al potere, perchè sempre più sono in molti a vedere il re nudo


“Il re è nudo” grido di vittoria di una generazione ribelle, smascherare l’autorità e il potere.
Ma , assistiamo oggi ad un reale cambiamento dell’individuo e della società? No.
Oggi il “re” è davvero nudo. Ma cosa sta accadendo? Un'‘ alienazione progressiva dell'individuo, inavvertita e/o volutamente lasciata accadere si sta verificando : una totale diffidenza come è giusto che sia verso l’autorità istituzionale , ma contestualmente un qualunquismo dilagante verso qualsiasi presa di posizione politica e sociale. Mi spiego: regressione culturale, palcoscenico mediatico di anonimi, proposte di legge su famiglia e unioni civili -nel 2007 quando in altre parti dell'Europa ci hanno surclassato- riconoscimenti giuridici che non avvengono, pregiudizi antichi della Chiesa che si attuano. Il tutto divide l’Italia su –giustissime- scelte giuridiche –trasformandole- in scelte morali. I miei vicini che stappano bottiglie di champagne perché in Francia ha vinto Sarkozy: dagli allo straniero e ai banlieusard….! Però bisogna adottare a distanza. E spedire denaro in Africa e in Sud America.

Io non ci capisco più niente. E si! Sarà forse per deformazione professionale , ma quando c’era il muro eravamo tutti più impegnati e creativi.

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
TomWelsch
Inviato: 13/5/2007 14:34  Aggiornato: 13/5/2007 14:34
So tutto
Iscritto: 6/3/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Giorgiana Masi

12 maggio 1977

di Giuseppe Iannozzi


Giro, giro in tondo
Questo mondo non è poi così bello
E gira che ti rigira
sempre uguale, ogni seme ha in sé dolore

Quanto è bello il mondo, quanto è crudele
tu, mio bimbo bello, non lo sai
Figlio, spero tu non lo debba scoprire mai
Centocinquanta la gallina canta,
gli attori sparano sulla folla
Quanto è cocciuto questo mondo
Quanto non lo sai ancora, non ti dà mai ascolto
E intanto la gallina si becca nel pollaio,
“buonasera e buonanotte” ogni cazzo di giorno
Ma ogni giorno non è mai uguale:
“Non succederà nulla,
è una giornata di festa, di festa
e noi canteremo e festeggeremo”
E già ci sta il lupo dietro alla porta colla bocca aperta
e il petto squarciato, la lingua penzoloni
rossa come una bandiera portata a morire
senza neanche una bestemmia

Che bordello, che bordello, quanto è duro questo mondo
Tu mio bimbo bello ancora non te lo immagini per intero
Figlio, figlio mio spero tu non lo debba scoprire mai
Però ti auguro di non vivere mai come un coniglio
E’ giusto che te lo dica chiaro e tondo,
il lupo l’hanno fatto fuori, non fuggirà verso le castagne
A quelli gli è bastato un colpo per far scattare la molla
“Se accadono incidenti mi metto al sicuro
Mamma, se accadono incidenti, poco ma sicuro
che mi metto al sicuro, ali ai piedi, ali ai piedi, te lo giuro”

Giro, giro in tondo
Questo mondo non è poi così bello
Un colpo alla schiena, la vita in un girotondo d’un secondo Casca il mondo, casca la terra, Giorgiana giù per terra Giro, girotondo, hanno detto ch’era un lupo cattivo là all’imbocco di ponte Garibaldi

Figlio, figlio mio qui la lotta continua lontana dal settantasette Hanno detto che lei non era mai stata buona Che aveva divorziato da questo mondo Che si era messa colla folla, ch’era una femminista convinta

“Addio, addio compagnia mia, addio mamma mia”
Ma neanche il tempo di pensarlo, il corpo a terra,
la testa verso Trastevere, i piedi verso il ponte
Figlio mio, tu non lo sai quanto coraggio in quel dì di maggio

Giro, giro in tondo, girotondo
Questo mondo è un gran bordello
Cacca è il mondo, cacca è la terra
Ce n’è tanta nelle tasche e nelle bocche degli attori
E intanto la gallina si becca nel pollaio a ogni alba e tramonto Canta sempre “buonasera e buonanotte” ogni cazzo di giorno

Giro, giro in tondo
Che gran bordello è questo mondo
Che gran bordello, per niente bello
Cacca è il mondo, cacca è la terra

E già qualcuno canta diversamente
per tre civette sul comò che fanno l’amore
colla figlia del dottore http://biogiannozzi.splinder.com/post/12161712

12-05-2007 sezione: HOME_ROMA Il Messagero

Trent'anni fa Giorgiana Masi

ROMA (12 maggio) - Una targa in ricordo di Giorgiana Masi, la ragazza 19enne che il 12 maggio del '77 fu uccisa da una pallottola sparata da Ponte Garibaldi durante una manifestazione per l'anniversario del referendum sul divorzio. La commemorazione è stata organizzata dal liceo scientifico Louis Pasteur di Roma, che ha dedicato a Giorgiana un'ala dell'istituto. Hanno partecipato la sorella di Giorgiana, Vittoria Masi, il sindaco di Roma, Walter Veltroni, l'assessore comunale alla Cultura, Silvio Di Francia, e l'assessore provinciale alla Scuola, Daniela Monteforte, il presidente del XIX Municipio Fabio Lazzara e la preside Daniela Scocciolini.

«Oggi - ha detto Veltroni - ricordiamo una morte per la quale nessuno ha ancora pagato. Giorgiana faceva parte di quei ragazzi che negli anni '70 hanno cambiato il mondo lottando senza violenza. Ricordarla e ripensare anxhe a tutti coloro che sono morti, deve servire per non rifare gli stessi errori». A un gruppo di ragazzi del Collettivo Pasteur autogestito che urlavano i nomi delle vittime del fascismo, il sindaco ha ricordato che: «Chi urla i nomi di alcuni morti contro altri è rimasto legato alla logica sbagliata del terrorismo».

L'assessore Monteforte ha lanciato un appello perché «il nome di Giorgiana venga inserito nella giornata del 9 maggio, dedicata alle vittime del terrorismo. Quel giorno ero li anche io, e se è vero che chi muore giovane è caro agli dei, chi non ha avuto giustizia lo è ancora più. E' importante che questa commemorazione sia stata realizzata dagli studenti di oggi, che hanno effettuato un lavoro di ricostruzione di quegli anni».

«Quel giorno - ha detto l'assessore Di Francia, riferendosi alla data dell'omicidio di Giiorgiana Masi - doveva essere una giornata di festa per il referendum sul divorzio. Fa male che ancora oggi non si sappia chi è l'autore di quell'omicidio».



Giorgiana… [da Serpico]

La sua storia m’ha sempre emozionato oltremodo.
Fu la prima a cadere durante le manifestazioni. Non è stata una morte qualsiasi, la sua: nessuno sul ponte o altrove poteva aspettarsi che si sarebbe sparato, nessuno tantomeno poteva immaginare che le pallottole sarebbero volate ad altezza uomo. Non v’erano state premesse di guerriglia urbana, non v’era la parziale giustificazione dell’ affrontare un estintore levato per colpire, per far male: Giorgiana scese in piazza impreparata alla guerra, al sangue, al combattimento. Credo che, accasciandosi, il suo ultimo pensiero sia stato un misto di paura e stupore, sincero stupore.

Mi sono sempre domandato quale fosse lo stato d’animo dei giovani che scendevano in piazza nell’Anno Domini 1977. Ci sarà stato qualcuno al traino di altri più carismatici, qualcuno che voleva approfittare dell’erba altrui, qualcuno arrivato per curiosità e rimasto per far breccia in una ragazza. Ma la maggioranza credeva fino in fondo in qualcosa di cui io oggi percepisco appena l’idea di fondo, unica superstite di tutta una generazione, senza più avvertirne l’energia. Chissà cosa ci faceva sul ponte Giorgiana, per quale ragione fosse giunta fin lì. Per cosa si manifestava quel giorno? Ne era al corrente? Quanto partecipava? Quanto “sentiva” quella manifestazione? Fondamentalmente non importa più, non è mai importato di fronte alle conseguenze della sua semplice presenza.

Non posso dimenticare la sua foto, la mia mamma ne aveva una uguale sulla sua carta d’identità: stessa espressione, stessi capelli, stesso bianco e nero. Stessi anni, stesso stato d’animo, stessa giovinezza. Giorgiana aveva la stessa età della mia mamma, ed è morta pochi giorni prima che io fossi di questo mondo. Come posso dimenticare la sua foto? http://www.mentecritica.net/caffe-amaro-del-4-maggio-2007/caffe-amaro/mc/417
/

http://www.youtube.com/watch?v=Se5tI6x3Zwo&mode=related&search=

GIORGIANA DAY
da Oreste Tappi, Roma

Il prossimo 12 maggio non mi recherò a nessuna manifestazione, men che meno a quella indetta “in difesa della famiglia” (sotto lingua straniera, come a volte si fa per la vergogna), ma ricorderò presso il suo liceo di allora il 30° anniversario della morte di Giorgiana Masi, sottratta a 19 anni alla sua, di famiglia, al suo ragazzo, ai compagni, mentre manifestava pacificamente per i diritti delle donne e per quelli civili in genere, in un paese dove sono ancora oggi messi in discussione. Il mio pensiero va prima di tutto alla sorella maggiore Vittoria, unica della famiglia faticosamente sopravvissuta a quel dolore ed a quegli altri che ne sono seguiti, che proprio in questi giorni è tornata a chiedere giustizia (intanto il sottosegretario Cento ha chiesto l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta). Ma poi penso alle ragazze e ai ragazzi di oggi, che non sono affatto più superficiali di quelli di allora, ma hanno avuto la ventura di nascere in un’Italia che gli propone i lucchetti d’amore(?) a ponte Milvio, e quasi nessuno gli ricorda quella loro lontana coetanea, morta vicino a un altro ponte di Roma anche perché loro vivessero in un paese più civile.

http://www.sabellifioretti.it/2007_05_01_index.html#927443784275128708

t.welschen@alice.it" target="_blank">http://www.radioradicale.it/files/active/0/Repubblica%20Masi.pdft.welschen@alice.it

http://picasaweb.google.it/edoneo/12maggio2007

http://moltitudini.splinder.com/post/12169600

HAVEADREAM
Inviato: 13/5/2007 15:16  Aggiornato: 13/5/2007 15:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Buongiorno a tutti.
nike,
quando affermi
Che bello “non tenere per nessuno” , come credere nello sport. O meno. “Non tengo per nessuna squadra perché non mi interesso di sport”. Sono”un anarchico dello sport”!
non è una corretta interpretazione di quello che affermavo con
A me non importa chi fossero o per quale corrente politica erano in piazza o si armavano: io stesso non sono un femminista, neanche di destra e tanto meno non mi ritengo vicino alle idee dell'allora Partito Radicale, e Giorgiana era una radicale.
Ergo, si deduce che non ho detto che non sono di sinistra.
E non l'ho detto, ma l'ho lasciato intendere credo, per non farla passare come una "forzatura" al ricordo di Giorgiana e di coloro che sono caduti perchè purtroppo si trovavano al loro posto ma nel momento sbagliato, come i due militanti dell' MSi nell'incidente (per così dire) di via Zabarella a Padova.
E solo per non iniziare una discussione che inevitabilmente riapriva vecchi squarci ideologici conditi con il verbo politico delle arene di oggi.

Comunque, nike, non essere schierati non significa essere anarchici in senso lato o qualunquisti.
Preferirei, per certi aspetti ormai noti della politica di oggi, non schierarmi di fronte ad un passato riproposto che non CI ha insegnato nulla.
E c'è qualcuno oggi, come Giorgiana, che neanche può rimproverarcelo.

TomWelsch
Inviato: 15/5/2007 23:54  Aggiornato: 15/5/2007 23:54
So tutto
Iscritto: 6/3/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: L’urlo di Giorgiana e delle altre
Soltanto la verità potrà fermare il tremore delle mie mani, restituirmi una quiete capace di tenere lontano i ricordi. Voglio conoscere la verità. Non mi interessa la punizione dei colpevoli. Non mi piacciono le prigioni, non è in prigione che i colpevoli comprendono la natura dei propri errori, per me giustizia è la consapevolezza degli uomini di che cosa è accaduto. Licia Pinelli


12 maggio 2007 LE FOTO DEL CORTEO PER GIORGIANA MASI DA PONTE GARIBALDI A CAMPO DEI FIORI
http://www.ciardullidomenico.it/BIBLIOTECA/FOTOPROGIORGIANA.htm


Trent'anni fa a Ponte Garibaldi
"Spranghe e catene nel 68 - nel 77 la P38", urlavamo da sotto le sciarpe. Con i guanti per non puzzar di benzina mostravamo minacciosi le mani a forma di pistole. Così era quel caldo pomeriggio di primavera. Pensai di nascondere la mia Gilera 98 al Pantheon. Lì incontrai per puro caso mio mio fratello. Scambiammo mezzo: lui portò via il Gilera e mi lasciò il boxer verde ("senza targa, non si sa mai..."). Lungo via di Torre Argentina incontrai Maurizio, un compagno del cinema Appio "sta 'n campana, fa cardo....". Per mia grandissima fortuna, mi avvicinai a lui: evitai per un soffio un lacrimogeno sparato ad alzo zero, da un poliziotto nascosto all'angolo di corso Vittorio, dentro la rosticceria "il delfino". Furioso com'ero, ripresi il candelotto e glielo ritirai, ormai fumante. Con gli occhi pieni di lacrime e inittati di sangue tentammo il giro largo, dietro via della Palombella, Sant'Eustacchio (con i "Caramba" a difesa del Senato), sant'andrea della Valle. Poi di corsa - evitando Campo de' Fiori - per evitare altri celerini, ci ficcammo dentro da Roscioli a comperare e mangiare due panini, quasi come fossimo estranei a tutto quel baillamme. Ma quella sosta si rivelò poi negativa: alla sede del PCI di via dei Giubbonari fecero i vaghi. Non gli piaceva quel disordine..."volete capire che c'ammazzano?". No, non vollero capire. Dovevamo raggiungere i compagni a piazza Sidney Sonnino. E così facemmo, allargando la traiettoria su piazza del Fico, deviando per via delle Zoccolette, speravamo di volare su Ponte Sisto. Ci chiamò un barista (ancora notissimo, lasciamo stare il nome). Ci diede riparo e chiuse la saracinesca. Quella sosta ci salvò. Arrivammo a Trastevere quando ormai i compagni erano accerchiati, chiusi su ponte Garibaldi da un centinaio di poliziotti, schierati su entrambe i lati del lungotevere. Avevo perso lo sciarpone, avevamo pensato bene di nascondere i guanti e Maurizio aveva lasciato il casco al bar. Dalla scuola ebraica osservavamo i poliziotti, anche vestiti da civili (o addirittura camuffati da studenti, com magliette a strisce e caschi in testa) puntare le armi verso il ponte. Una trentina di lacrimogeni e 5-6 molotov erano volate da una parte all'altra. Uno, due, dieci colpi d'arma da fuoco "sparano!". "Addosso, perdio!" mi urlò in faccia Maurizio. E ci salvammo. Non così Giorgiana Masi. Per Lei un pensiero e le parole di Walter Veltroni: "Giorgiana era una di noi, i ragazzi degli anni '70. Convinti da un ideale di poter cambiare il mondo".

Sono passati trent'anni Giorgiana. Forse proprio quella maledetta pallottola che pose fine alla tua giovane vita, mi portò a gesti che oggi non rifarei.

Se è vero che esiste un'anima, uno spirito, deve essere il tuo; quello che mi scuote la schiena ogni volta che passo sul Ponte, ogni volta che mi fermo a quel semaforo. Ogni volta che penso a quell'incontro che non ci fu mai e quel bacio che non ci demmo.

informauro
Ultima modifica di informauro : 14-05-2007 alle 09:38.
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=5746587


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