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11 settembre : La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Inviato da Ashoka il 17/4/2007 13:09:27 (15119 letture)

La testimonianza dell'ex Ministro dei Trasporti Norman Mineta, davanti alla 9/11 Commission, rappresenta, per ricerca gli eventi dell'11 Settembre 2001, una delle indicazioni più lampanti della complicità dell'amministrazione, e nello specifico di Richard Cheney, negli attentati terroristici di quel giorno.


Link diretto

La 9/11 Commission, conscia di ciò, si è limitata ad ignorare questa testimonianza ma altri...

negli Stati Uniti ed anche qui in Italia, hanno invece utilizzato altre tecniche per cercare di invalidare il racconto dell'ex ministro americano.


Link diretto

Secondo questa “interpretazione” l'evacuazione della Casa Bianca avrebbe avuto inizio solo alle 9:40 e Norman Mineta non avrebbe potuto raggiungere il centro operativo (PEOC) se non dopo l'esplosione al Pentagono. L'ex Ministro dei Trasporti, inoltre, sebbene si riferisca chiaramente all'aereo “that came into the Pentagon”, in realtà farebbe riferimento a United 93, o meglio la proiezione della sua traiettoria, visto che Shanksville dista 126 miglia dalla capitale.

Questa distorsione di fatti e parole, degna delle peggiori teorie complottiste, vuol far intendere che Mineta si sia sbagliato, confondendo praticamente tutto, dall'orario agli aerei coinvolti. Nel portare avanti questa tesi, però, vengono utilizzati dei “miti” che, parafrasando Popular Mechanics, non reggono alla prova dei fatti.

Mito 1: La Casa Bianca è stata evacuata alle 9:40

L'affermazione per cui la Casa Bianca sarebbe stata evacuata solo alle 9:45, infatti, è presente nella timeline pubblicata dalla CNN ma un attento scrutinio della diretta video dell'11 Settembre 2001, trasmessa dalle principali tv americane, rivela una realtà un po' diversa.

Ecco ad esempio che cosa trasmetteva la CNN alle 9:54



John King riporta che “hanno iniziato ad evacuare lentamente la Casa Bianca circa mezz'ora fa”, ovvero intorno alle 9:20, proprio l'ora in cui Norman Mineta, scortato dal Secret Service, afferma di essere entrato nel bunker.

Perché questa disparità negli orari di evacuazione? Rivedendo le immagini di quel giorno si può notare come l'evacuazione della Casa Bianca sia avvenuta in due tempi; dapprima era stata evacuata solo l'ala ovest, il “West Wing” dove si trovava Cheney, mentre poi, dopo lo schianto al Pentagono, il provvedimento venne esteso a tutto l'edificio ed agli altri complessi governativi.



Il fatto che Mineta sia arrivato intorno alle 9:20 al PEOC e che abbia ascoltato il dialogo di Cheney “cinque o sei minuti dopo” è corroborato anche dalla testimonianza di Richard Clarke.

Nel suo libro Against all enemies Clarke descrive l'evacuazione della Casa Bianca ed i minuti che hanno preceduto lo schianto al Pentagono:

“Cheney inizio a raccogliere le sue carte. All'esterno del suo ufficio normalmente c'erano due agenti del Secret Service. Mentre me ne stavo andando via ne contai otto, pronti a trasferirsi al PEOC...”
[..]
Poco dopo. Mineta mi chiamò dalla sua macchina e gli chiesi di venire direttamente alla Situation Room. Ha due figli che erano piloti per la United. Non sapeva dove fossero quel giorno, così gli ho suggerito di raggiungere il vice Presidente.
[..]

Erano ora le 9:28

Lo schermo televisivo in alto a sinistra era sintonizzato sulla CNN e l'audio era spento. Vedendo che il Presidente stava per parlare, Lisa accese il volume e la conferenza di crisi si interruppe per ascoltarlo.

Stafford mi passò una nota. “Il Radar mostra un aereo diretto in questa direzione”. Il Secret Service aveva un sistema che permetteva loro di vedere ciò che i radar della FAA stavano vedendo.
[..]

Ralph Seigler fece capolino nella stanza, “c'è stata un'esplosione al Pentagono, forse un'autobomba!”


Come mostrano questi estratti Clarke afferma che Cheney si stesse recando nel bunker ben prima dell'esplosione al Pentagono e così pure Mineta. Inoltre Clarke conferma indirettamente che l'aereo diretto verso Washington D.C. era effettivamente seguito sul radar, proprio come affermato da Mineta.

Mito 2: Cheney giunse nel bunker solo dopo lo schianto al Pentagono

I debunker spesso citano questo articolo del Washington Post per affermare che Cheney non sia arrivato al PEOC prima delle 9:38.

“Nel tunnel al di sotto della Casa Bianca, Cheney si fermò a guardare una televisione che mostrava le torri del World Trade Center fumanti, ascoltò un report riguardo al fatto che un aereo aveva colpito il Pentagono e chiamò di nuovo Bush”

L'articolo però continua così...

”Il Ministro dei Trasporti Norman Mineta, fatto accorrere dalla Casa Bianca al bunker, era su una linea aperta con il centro operativo della FAA, monitorando il volo 77 mentre si dirigeva verso Washington, con la traccia radar che veniva aggiornata ogni sette secondi. Fu notificato che l'aereo era a 50 miglia di distanza, poi a 30 miglia, quindi a 10 miglia ed infine giunse notizia nel bunker che vi era stata un'esplosione al Pentagono”

La 9/11 Commission invece concluse che:

“Il Vice Presidente entrò nel tunnel sotterraneo che portava al rifugio alle 9:37.[..]
[Cheney] seppe nel tunnel che il Pentagono era stato colpito, e vide in televisione il fumo provenire dall'edificio”


Peccato che, come affermato nelle note del rapporto...

Il personale del Secret Service ci ha riferito che l'orario 9:37 nella loro timeline era basato su dati di un sistema di allarme, che però non sono più disponibili.

In un'intervista alla CBC lo stesso Hamilton, co-presidente della 9/11 Commission afferma che:
”Beh, pensiamo che il Vice Presidente Cheney sia entrato nel bunker poco prima delle 10, e c'è un gap di molti minuti in cui non sappiamo che cosa il Vice Presidente abbia fatto realmente. C'è la famosa telefonata tra lui ed il Presidente ma non abbiamo potuto trovare nessuna traccia documentaria che quella telefonata sia stata fatta.”

Infine c'è l'incontro con la stampa del 16 Settembre 2001 in cui Cheney raccontò che cosa aveva fatto l'11 Settembre:

VICE PRES CHENEY: “..e mi hanno letteralmente trascinato attraverso delle porte, e poi delle scale, giù ad un'installazione sotto la Casa Bianca, [..] e lo hanno fatto perché avevano ricevuto notizia di un aereo diretto verso la Casa Bianca.
[..]
quando [l'aereo] è entrato in zona di pericolo ed è sembrato che si dirigesse verso la Casa Bianca, allora mi hanno preso ed evacuato nel bunker sotterraneo.
[..]
Sono andato giù in quello che si chiama PEOC, centro di comando presidenziale d'emergenza, e lì, c'era Norman Mineta, che aveva il contatto con la FAA.
[..]
Quando sono arrivato lì, dopo pochi minuti, è giunta notizia che il Pentagono era stato colpito”


Mito 3: l'aereo a 50 miglia non poteva essere il volo 77 ma era United 93

Abbiamo visto che l'evacuazione dell'ala ovest della Casa Bianca è iniziata intorno alle 9:20, come confermato dalla CNN e che quindi, qualche minuto prima delle 9:30, sia Cheney che Mineta si potevano trovare già all'interno del PEOC.

Dalla testimonianza di Mineta alla Commissione

Romer: “Quindi da quando è arrivato alle 9:20, quanto tempo passò prima che lei ascoltasse la conversazione tra quel giovane ed il vice Presidente in cui domandava, “Gli ordini sono ancora validi?”

Mineta: “Probabilmente cinque o sei minuti”

Roemer: “Quindi sarebbero circa le 9:25 o le 9:26.”
.. si può evincere che intorno alle 9:26 l'aereo che stava approcciando il Pentagono si doveva trovare a circa 50 miglia da Washington D.C.

Lo studio del volo 77 effettuato dall'NTSB sembra confermare l'ipotesi.

”..Intorno alle 9:29 A.M. quando l'aereo era approssimativamente a 35 miglia a ovest del Pentagono, fu disinserito il pilota automatico..

Quindi due minuti prima l'aereo si sarebbe trovato proprio a 50 miglia dalla Casa Bianca, con una buona approssimazione rispetto agli orari forniti da Mineta.


Mito 4: la FAA non stava monitorando sul radar il volo 77

In parte ha già risposto Richard Clarke alla questione, parlando della nota ricevuta da Stafford e del fatto che il Secret Service stesse vedendo in tempo reale ciò che era sui radar della FAA, ma è utile anche proporre le altre testimonianze rilasciate alla 9/11 Commission, sotto giuramento, dai generali del Norad (e poi rinnegate l'anno seguente)


Link diretto


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Conclusione

La testimonianza di Norman Mineta trova pieno riscontro sia nei resoconti trasmessi in diretta il 9/11, sia nelle testimonianze dei protagonisti coinvolti. Il voler “posticipare” di mezz'ora l'ingresso dell'ex Ministro dei Trasporti nel PEOC e lasciar intendere che si riferisse al volo United 93 è una forzatura ed una distorsione dei fatti che non trova nessun riscontro nella realtà.

Questo stesso documentario della ABC, trasmesso nel settembre 2002, mostra la sequenza naturale degli eventi così come poi Mineta la racconterà l'anno seguente alla 9/11 Commission.



Perché allora la 9/11 Commission ha ignorato Mineta ed ha cambiato la timeline? Una risposta ci viene offerta, implicitamente, proprio dal video della ABC:

”Alla base di Langley, Virginia, i piloti di F-16 Brad Derrig e Dean Eckmann decollano. Sono a 105 miglia, 12 minuti, a sud di Washington. Sono le 9:30 a.m.”

Percorrere 105 miglia in 12 minuti significa, per i piloti, tenere una media di circa 525 miglia orarie, ovvero poco più di un terzo della velocità massima dell'F-16 e procedere addirittura più lentamente di quanto fatto dal “presunto” Boeing 757 negli ultimi istanti prima dell'impatto.

In realtà accettare la versione di Mineta (e delle timeline ufficiali di Norad ed FAA) significava ammettere che il velivolo che si stava dirigendo verso il Pentagono veniva monitorato in tempo reale, che i caccia erano in volo, avevano un bersaglio ed erano in grado di intercettarlo.

Così non è stato ed anzi il velivolo sconosciuto ha avuto addirittura il tempo di compiere una virata di 330 gradi nei cieli di Arlington, della durata di due minuti, prima di approcciare il Pentagono.


“L'aereo è a 10 miglia. Gli ordini sono ancora validi Vicepresidente?”

“Certo che sono ancora validi”


Ashoka


Per approfondire:
Norman Mineta and Richard Clarke Contradict the 9/11 Commission Report
Le incredibili storie della Commissione 911: I voli 11,175,77,93
I nastri del NORAD: 11 Settembre Live, o falsificazione ?

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
spettatore
Inviato: 17/4/2007 15:53  Aggiornato: 17/4/2007 15:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Ashoka...anche tu come Redazzucco hai di queste polluzioni notturne da 11 settembre a quanto vedo! Buon per voi, significa che state vivendo una seconda pubertà dell'informazione.


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
Cassandra
Inviato: 17/4/2007 15:56  Aggiornato: 17/4/2007 15:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Attenzione (scusate l'OT).
Su un sito complottista di frangia, in USA, stanno ipotizzando collegamenti tra la strage del Virginia Tech e le investigazioni sull'11/9. Sono stati ammazzati studenti e professori di ingegneria, tutti con tre pallottole precise in corpo (roba da professionisti). La scorsa settimana c'erano stati allarmi bomba.
Qui la discussione. C'è anche l'elenco di tutte le pubblicazioni dei professori ammazzati e altre notizie interessanti.

"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
ivanvox
Inviato: 17/4/2007 15:58  Aggiornato: 17/4/2007 15:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/4/2006
Da:
Inviati: 269
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
grande Ashoka.

A proposito di Norad..
un altro viso e nome: Capt. Daniel Davis, U.S. Army – Former U.S. Army Air Defense

in my experience as an officer in NORAD as a Tactical Director for the Chicago-Milwaukee Air Defense and as a current private pilot, there is no way that an aircraft on instrument flight plans (all commercial flights are IFR) would not be intercepted when they deviate from their flight plan, turn off their transponders, or stop communication with Air Traffic Control. No way! With very bad luck, perhaps one could slip by, but no there's no way all four of them could!

Ma come si permette questo Davis,l'hanno fatto pure capitano!E poi chi ci dice che lavorava davvero al Norad!Le fonti dove sono le fonti!

Doctor
Inviato: 17/4/2007 16:52  Aggiornato: 17/4/2007 16:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/10/2005
Da: Lisboa
Inviati: 108
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Complimenti ad Ashoka e a MM per i filmati su Matrix. Complimenti ancora ad Ashoka che ha trovato le frasi illuminanti nel filmato della telefonata dei soccorritori, anch'io avevo visto e sentito il filmato varie volte senza mai accorgermi di nulla. Grazie per il vostro lavoro.

Interessante il link di Cassandra...
Cerchiamo di saperne di piú

"EMANCIPATE YOURSELF FROM MENTAL SLAVERY.
NONE BUT OURSELVES CAN FREE OUR MINDS"
Bob Marley
Freeman
Inviato: 18/4/2007 1:08  Aggiornato: 18/4/2007 1:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Cassandra, ti odierò per avermi messo questo tarlo nel cervello ^_^

Ma effettivamente qualcosa non torna, da un post al tuo link:

The guns he used (yeah right) only hold 11 bullets.
For him to put 3 in all 32 victims plus the 28 wounded, we are already up to close to 130 bullets...now are we supposed to belive he never missed a target? NO! So now add up all the bullets that didn't make itaks way into a body.
We're to belive he had to re-load clips every 3 people?
BULLSHIT!!!


Che poi è lo stesso interrogativo che mi è balenato oggi guardando di sfuggita un TG, dove mostravano le due pistole "usate per la strage".
Due pistole da 11 colpi ognuna? 33 morti (con 3 proiettili in corpo ognuno), 28 feriti, diversi colpi a vuoto, con sole due pistole? il tizio aveva una cassetta di caricatori con sé? e che mira, neanche nei corpi speciali!

mah, la cosa puzza parecchio, non so se sia legata in qualche modo alle ricerche dei due professori uccisi, ma per puzzare puzza.
Ma magari spostiamoci altrove per parlarne, che qua è OT (fino a prova contraria).

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
gobbo
Inviato: 18/4/2007 2:41  Aggiornato: 18/4/2007 2:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Casandra
ha scritto:
Citazione:
Attenzione (scusate l'OT).


Turbonegro
ha scrito:
Citazione:
Ma magari spostiamoci altrove per parlarne, che qua è OT (fino a prova contraria).


La prova contraria è arrivata Turbo siete ampiamente OT.
Quello che avete scritto cosi a una prima occhiata è estremamente interessante.
È meglio aprire un forum a parte. Sarebbe ottima cosa visto che è in inglese che magari le parti più interessanti, fossero tradotte in italiano. Se serve posso dare una mano anch’io. Che ne dite?Chiudo qua perchè sarei OT pure io.

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
mpi
Inviato: 18/4/2007 4:51  Aggiornato: 18/4/2007 15:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/3/2007
Da:
Inviati: 329
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
,

Freeman
Inviato: 18/4/2007 8:00  Aggiornato: 18/4/2007 8:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
La discussione sulla strage alla Virginia Tech University si è spostata qui.
Evitiamo di proseguire con l'OT qui, come giustamente suggerito dal Gobbo.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Sertes
Inviato: 18/4/2007 12:32  Aggiornato: 18/4/2007 12:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Benvenuti alla fase 3: un articolo così ben fatto raccoglie 957 visite, 8 commenti di cui solo 1 in-topic!
E' segno che gli argomenti, per quanto ben presentati, o sono già stati conosciuti, oppure anche se nuovi non servono a convincere la gente, che è già stra-convinta.


Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
lumicino
Inviato: 18/4/2007 13:01  Aggiornato: 18/4/2007 13:01
So tutto
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 11
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
-acceso-


Come mostrano questi estratti Clarke afferma che Cheney si stesse recando nel bunker ben prima dell'esplosione al Pentagono e così pure Mineta. Inoltre Clarke conferma indirettamente che l'aereo diretto verso Washington D.C. era effettivamente seguito sul radar, proprio come affermato da Mineta.


allora sto aereo c'era.
insomma ,se vogliamo dare retta a mineta e clarke dobiamo per conseguenza accettare l'idea che un aereo, seguito sui radar, sia finito sul pentagono.
altrimenti non si capisce di cosa stessero parlando e cosa sarebbero arrivati ad affermare

-spento-

"devo rendere grazie al Signore. l'anno scorso avevo pregato perchè si risolvesse il problema della fame nel mondo. l'ha esaudito. ora tutti quelli che soffrivano la fame SONO MORTI" Giobbe Covatta
ivanvox
Inviato: 18/4/2007 14:52  Aggiornato: 18/4/2007 14:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/4/2006
Da:
Inviati: 269
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Certo che un aereo era seguito dal radar,prova ne è ciò che dicono Mineta e Clarke ma anche le dichiarazioni dei controllori di Washington Dulles (O'Brien e Howell).
Tutti lo vedevano, Ma la c-omissione ufficiale cosa dice nel 2004:
FAA non comunicò mai a Norad/Neads di AA77.
Al Pentagono stavano quindi osservando una traccia radar (o venivano aggiornati sulla sua posizione) che Norad/Neads allo stesso momento non conosceva.
Altro che Nostradamus.

Ashoka
Inviato: 18/4/2007 20:35  Aggiornato: 18/4/2007 20:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Citazione:
allora sto aereo c'era.
insomma ,se vogliamo dare retta a mineta e clarke dobiamo per conseguenza accettare l'idea che un aereo, seguito sui radar, sia finito sul pentagono.
altrimenti non si capisce di cosa stessero parlando e cosa sarebbero arrivati ad affermare


Certo che c'era l'aereo ed è pure andato verso il Pentagono...

Il problema è dopo

ovvero i dati dell'FDR e le testimonianze di "The Pentacon"

Tuttle
Inviato: 18/4/2007 21:23  Aggiornato: 18/4/2007 21:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/9/2006
Da:
Inviati: 3790
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Ciao Ivanvox. Un informazione.

Che risoluzione hanno i tracciati radar? Mi spiego meglio, se l'aereo avesse effettuato delle "varianti" di percorso nelle ultime miglia rispetto una ipotetica tangente, i radar avrebbero comunque indicato una linea retta?

E se questo aereo avesse avuto una QFE di poche decine di metri nelle ultime miglia che riscontri avremmo avuto sulla rappresentazioni del Blip?


In definitiva, un aereo che viaggia a pochi metri dal suolo e compie alcune leggere virate in alcuni chilometri (da A a B facendo una leggera S) che "disegno" rilascia sui radar?

Grazie.

Pier

Ashoka
Inviato: 18/4/2007 22:26  Aggiornato: 18/4/2007 22:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Inizio a risponderti parzialmente io.

Il radar fissava un blip ogni 7 secondi per cui se la manovra avveniva in quel lasso di tempo non era possibile seguirla, ma solo vedere la posizione iniziale e finale dell'aereo.

In secondo luogo il radar di Dulles ha fissato questi "blip" e si interrompono ben prima del Pentagono (che è vicino a DCA ovvero il Reagan National Airport) e sicuramente prima della manovra che descrivi.



Ashoka

maxgallo
Inviato: 18/4/2007 23:17  Aggiornato: 18/4/2007 23:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/5/2004
Da: Prov. Pescara
Inviati: 2078
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Citazione:
ha fissato questi "blip" e si interrompono ben prima del Pentagono (che è vicino a DCA ovvero il Reagan National Airport) e sicuramente prima della manovra che descrivi.


Questo vuol dire che l'aereo era sotto le minime radar "ben prima del pentagono". E forse non permetterebbe di vedere quella "S" che dice Pier. Si riesce a quantificare quanto prima?
Si dovrebbe riuscire a quantificare con sufficiente precisione anche la velocita' calcolando la distanza dei blip nei 7 secondi, anche se ,guardando quella immagine, ashoka, le distanze sembrano essere piu' larghe in fase di approccio prima della virata e discesa verso il pentagono.

"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

ivanvox
Inviato: 19/4/2007 19:51  Aggiornato: 30/5/2007 21:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/4/2006
Da:
Inviati: 269
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
qui NTSB spiega che i radar da cui sono stati ricavati i tracciati dei voli sono di tipo ARSR (air route surveillance radar) radar, cioè usati per seguire gli aeromobili nelle fasi di crociera, con aggiornamento ogni 12 secondi. Quanto sopra vale per i radar dell'FAA e per quelli militari dell'84th radar evaluation sqdn.
Inoltre le informazioni sui tracciati dei voli sono stati ricavate anche dai radar di "avvicinamento" (Terminal Radar Approach Control o Tracon) cioè quei radar che seguono gli aerei nelle fasi di salita iniziale e di atterraggio ( Dulles è uno di questi).
Questi radar hanno un aggiornamento ogni 4 secondi e mezzo.

Lo trovi anche qui

Most US terminal Radar Approach Control (TRACON) facilities utilize an ASR-9 with a range on 63 7/8 miles and a scan rate (rotation) of approximately 4.25 seconds. These frequent updates help controllers see the result of direction changes quickly

Quindi, immaginando secondo logica che la fase finale del volo AA77 (o chi per lui) sia ricavata dai tracciati più precisi del TRACON di Dulles, tale manovra (se eseguita in un lasso di tempo superiore ai 4 sec e spicci) poteva essere fissata da un radar come quello di Dulles.
Rimane però il problema della quota minima di "detenzione" di una traccia che dipende da vari fattori tra cui il principale è l'orografia attorno alla testata radar. Questa quota minima varia ovviamente da sito a sito e , nel caso di Dulles non la conosco.
Come ben illustrato da Ashoka i tracciati radar rilasciati da NTSB presentano l'ultima osservazione del primario alle 09.37.35 ben prima di arrivare al pentagono.
Si deve dedurre che quello è il punto in cui l'aereo ha raggiunto la minima quota di detenzione.
Per rispondere anche a Max sulla velocità bisognerebbe sapere se tutti i successivi "blip radar" rappresentati nell'immagine postata da Ashoka sono tratti unicamente dal radar di avvicinamento oppure lo siano anche dai radar ARSR (tempo di aggiornamento più lungo).
ciao

Sertes
Inviato: 24/9/2012 19:39  Aggiornato: 24/9/2012 19:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Riapro l'argomento per dialogare con Vuotorosso che dice:

Citazione:
Se qualcuno riporta l'ordine in questione, da Cheney diretto alle forze aeree, non avró alcun problema ad accettarlo; ma mandar giú cosí le frasi senza farci una riflessione, no.


Dunque, il contesto di quella frase, secondo Mineta è chiaro (e lo si vede nel video della sua testimonianza resa di fronte alla 9/11 Commission):

Lui e Cheney sono nel PEOC, il bunker di comando sotto la casa bianca; Cheney è l'ufficiale più alto in grado, dato che il presidente, che è anche capo delle forze armate riunite, è indisponibile.
AA77 è seguito sui radar, sia civili che militari. Un giovane ufficiale entrava nella sala per informare a voce il comandante in capo che il volo era a 50 miglia, poi 30 miglia e poi 10 miglia. A questo punto viene chiesta la conferma dell'ordine, e subito dopo l'aereo civile si schianta nel pentagono, uccidendo 125 persone.

Ora la natura del comando è secondario, perchè la V.U. se la gioca dicendo che Cheney non era al comando delle forze armate al momento dell'impatto di AA77, e per far questo omette completamente la testimonianza del più alto in grado tra i civili (il ministro dei trasporti Mineta).

Quindi già così hai un documento che è il 9/11 Commission Report che è falsato per proteggere Cheney dalle sue responsabilità nella morte di 125 persone. L'alternativa è che Mineta abbia mentito sotto giuramento e che abbia per giunta cercato di incastrare il vicepresidente, una cosa da alto tradimento.

Detto questo, DOPO, uno può anche interrogarsi sulla natura dell'ordine, ma se c'era un ordine e un aereo di linea è in grado di impattare perfino il pentagono, non ci sono tante possibilità: qualcuno è responsabile di qualcosa.

Invece nessuno è responsabile di niente, nella V.U. son tutti innocenti.

Cioè detto altrimenti l'ordine di Cheney poteva essere pure "vammi a prendere le sigarette"... è secondario! Cheney era il comandante in capo, era informato ed era in condizione di dare ordini sia ai civili che ai militari. Un aereo colpisce il pentagono e causa 125 morti. Nessuna responsabilità di nessuno. Una testimonianza cruciale viene rimossa. Eh!

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
vuotorosso
Inviato: 24/9/2012 20:26  Aggiornato: 24/9/2012 20:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Sertes,
sono d'accordo con te su tutta la spiegazione che hai dato, forse mi sono spiegato male nell'altro thread: la mia analisi non era riferita alle responsabilità, ma al fatto che si dica che "noi complottisti" sosteniamo che <<è stato dato un ordine di NON intervento alle forze aeree>>, e questo non è vero, non per me di sicuro in quanto non dimostrabile, ad oggi, per i motivi che hai giustamente elencato tu.

Quindi se Cheney ha detto "vammi a prendere le sigarette" e qualcuno lo trasforma in "i complottisti dicono che Cheney (o chi per lui nella catena di comando) ha dato ordine alle forze aeree di non intervenire" la questione cambia: e se lo dice Eco non credo ci si possa appellare ad uno scivolone d'italiano. Magari con Di Pietro si poteva considerare l'eventualità . Diciamo che mi suona molto come "parallelepipedi vuoti", per intenderci.

C'è stato un fraintendimento sulle nostre due analisi.
Ciao


Sertes
Inviato: 25/9/2012 10:02  Aggiornato: 25/9/2012 10:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Ah, hai ragione, ho capito adesso.
Però la differenza è sottile, e molto soggettiva; argomento per argomento ciascuno decide se se la sente di trarre una conclusione oppure lasciare che parlino i fatti, mi pare ad esempio che Mazzucco non si sia fatto un problema a dire qualcosa tipo "visti tutti i fatti incontrovertibili l'unica spiegazione logicamente possibile è che l'ordine fosse di non intervento", quindi paradossalmente Eco in questo caso avrebbe ragione.

Cioè la posizione di Mazzucco è che in certi casi il COSA è certo, ma non sta a noi dire il COME.

Cioè ad esempio il WTC7 è stato demolito, e le Twin Towers anche. Non essendo crolli gravitazionali l'unica altra possibilità è la demolizione intenzionale, terze scelte in questi casi non ce ne sono.

Ma sono anche diversi metodi di approccio al dialogo: io magari stresso il fatto che non possono essere crolli gravitazionali per come li descrive il NIST e lascio che sia l'interlocutore a convincermi della bontà della V.U. , perchè sono su un forum e i tempi e i modi del confronto sono questi.
Mazzucco fa un film, deve presentare in maniera precisa ed esauriente un argomento, poi trarre una conclusione, per poi passare all'argomento seguente, quindi trarre conclusioni è doveroso.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
vuotorosso
Inviato: 25/9/2012 11:02  Aggiornato: 25/9/2012 11:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: La testimonianza di Norman Mineta: sfatiamo i miti
Ottima spiegazione sul COSA e sul COME e sulle soggettivitá.
Tuttavia mi pare che Massimo, e piú largamente le ipotesi in questo senso, abbia evidenziato la mancanza di un ordine d'intervento piú che l'impartimento un ordine di non intervento, anche perché é piú semplice da dimostrare: dimostrare che sia stato un ordine di cui non si riescono a tracciare le tracce (i 5 punti che elencavi), é molto piú complesso che dimostrare l'assenza di ordini in generale.

Quella che puó essere una supposizione é stata invece presa e fatta passare per una affermazione: per questo non mi trovo d'accordo, invece, quando dici che Eco potrebbe aver ragione.
Fra l'altro nel filmato Massimo parlava di interruzione nella catena di comando, che confermerebbe come anche la sua idea sia piú indirizzata alla mancanza di ordini, ma lasciamo in sospeso questa faccenda per via della chiusura del thread specifico.

Ciao


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