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opinione : La trappola per topi da laboratorio
Inviato da PikeBishop il 4/4/2007 9:10:00 (6516 letture)

di Gianni Elvezia

Spesso si ascoltano, al bar come alla TV e persino sui forum di Internet, discorsi sulla vera natura dell’uomo.

Dagli anni ’80 in poi, almeno in Europa, è divenuta opinione corrente che l’uomo sia fondamentalmente egoista e che, lasciato a se stesso, senza le costrizioni dell’autorità costituita e delle convenzioni sociali stabilite da una classe dirigente, si comporterebbe come una bestia selvaggia, o ancor peggio, entrando in competizione senza esclusione di colpi col resto dell’umanità al fine di soddisfare i propri desideri edonistici.

Dagli anni ’80 si è inoltre verificata una perdita di interesse per gli ideali politici, al principio con lo slogan Il Personale è Politico, arrivando da qui al punto per cui la politica non è altro che una lotta fra lobbies particolariste (pensionati, omosessuali, ecologisti e paladini delle cosiddette libertà personali, che significano sempre più libertà di conseguire la soddisfazione personale di un gruppo particolare di persone) e idealista o ideologo è diventato un insulto paragonabile a quello che fascista era negli anni ’70.

In concomitanza con questi sviluppi della politica si è lasciata la nostra vita sempre più alla mercè di tecnici e professionisti che, ...

... tramite l’uso di paradigmi oggettivamente quantificabili e numerabili, sono non solo gli ispiratori delle nuove tendenze della Classe Politica risultato della disaffezione popolare per la politica dei massimi sistemi, ma anche gli esecutori materiali delle organizzazioni che preposte ad attuare quelle nuove tendenze.

Da dove sia originato questo modo di pensare e, soprattutto, se esista una entità sociale che ce lo ha fornito in un piatto d’argento per i propri fini, mascherandolo come un sistema per l’ottenimento di una tanto agognata libertà personale è il tema della serie in tre parti: La Trappola: Cosa è successo ai nostri Sogni di Libertà la cui prima puntata èandata in onda su BBC 2 l’undici marzo scorso.

La serie del regista inglese Adam Curtis (già autore de Il Potere degli Incubi in cui si ipotizza che Al-Quaeda non sia nient’altro che un’invenzione mediatica per terrorizzare i cittadini occidentali e convincerli a resignare le loro libertà) esamina come sia potuto accadere che un modello semplicistico dell’essere umano rappresentato come creatura egoista e quasi-robotica guidi il concetto odierno di libertà.

La storia della nostra resa, dalla prigione delle strutture e convenzioni tradizionali ad una prigione ancor più angusta, prende le fila dalla Teoria dei Giochi e del Comportamento Economico, sviluppata per conto della RAND Corporation per analizzare strategie nucleari vincenti.

Nonostante in giochi come Il Dilemma del Prigioniero l’egoismo venga a rivelarsi uno svantaggio per tutti i giocatori, John Nash (il personaggio protagonista di Beautiful Mind e principale responsabile della teoria) era convinto che tutti gli uomini fossero creature sospettose, egoiste e calcolatrici e usò questa sua convinzione quale premessa principale sulla quale costruire un modello matematico verificabile, per cui vinse un premio Nobel. Tra i vari giochi che riflettono la sua filosofia il più famoso diventò Fotti il tuo Miglior Amico, nel quale l’unico modo di vincere è tradire il proprio socio nel gioco.

Peccato che quando la RAND Corporation lo provò sui propri dipendenti le cose non andarono nel modo previsto, ma i risultati di questo studio furono occultati per anni [particolare che risulterà importante più avanti].

Naturalmente ora, dopo il famoso film, tutti quanti sanno come Nash fosse in preda a Schizofrenia Paranoica, ma anche questa informazione all'epoca non fu resa pubblica: la teoria dei giochi doveva avere una parte importante nella strategia del confronto nucleare (che ora sappiamo essere stato fittizio) con l’Orso Russo.

Dal momento che siamo sopravvissuti alla Guerra Fredda e non siamo morti in una catastrofe nucleare, gli analisti supposero che la teoria dei giochi e soprattutto le sue premesse fossero state verificate sul campo.
La teoria dei Giochi prese così d’assalto e conquistò tutte le scienze sociali e biologiche, nonchè la filosofia e la medicina.

La battaglia delle asce, il famoso studio antropologico dei Yaomani del Venezuela fu riesamimato ed interpretato con l’approccio genetico-deterministico della la teoria del gene egoista secondo la quale uomini ed animali non sono altro che macchine il cui scopo è la preservazione dei geni (con buona pace dell’evoluzionismo) e che agiscono a tale scopo su diretto controllo in ogni aspetto della loro vita da parte dei geni stessi.

Dati numerici statistici estrapolati da checklists per autodiagnosticare malattie mentali cominciarono ad essere considerati prassi normale, come prassi normale diventò il considerare la maggior parte della popolazione – sulla base di quei dati che dovevano essere esatti in quanto risultati numerici elaborati da computers sulla base di una teoria matematica – malata di mente e bisognosa di psicofarmaci. Gente con sentimenti assolutamente normali derivati da situazioni oggettivamente difficili fu spinta dagli psichiatri a compilare moduli autodiagnostici ed a vedersi prescrivere Prozac ed altre SSRI senza che ce ne fosse un reale bisogno.

La teoria fece di economisti quali Friedrich von Hayek e James Buchanan delle superstar che negavano le nozioni di dovere e bene pubblico a cui i funzionari statali si erano sempre ispirati o avevano sempre sostenuto d’ispirarsi.

Buchanan perorò la prassi di impiegare dirigenti che fossero motivati unicamente da incentivi economici, bollando coloro non motivati esclusivamente dal guadagno come pericolosi zeloti.

Per calcolare l’entità degli incentivi erano però necessari dati precisi e quantità numeriche e l’intera società cominciò, grazie a governi che sposavano queste teorie come quello della Tatcher in Gran Bretagna, ad essere governata da statistiche, quote, performance targets, numeri insomma, e questi numeri combinati con la fede cieca nell’esattezza della descrizione dell’uomo di Nash portò allo sviluppo della odierna società capitalistica del cosiddetto Mercato Libero (cosiddetto perchè non è per niente tale), che si trasformò in un articolo di Fede, un Dogma indiscutibile a livello mondiale.

L’amministrazione Clinton sucessivamente sposò queste teorie come pure, più tardi e di rimando, il New Labour Party in Gran Bretagna, che decise (al fine di apportare miglioramenti alla struttura sociale, dicevano) di misurare tutto, ma proprio tutto, intruducendo indici numerici su fenomeni non misurabili e su obiettivi fumosi quali la riduzione della fame in Africa del 18% (venne poi “ristretta” all’Africa Sub-Sahariana), la riduzione dei conflitti globali del 6%, e i famosi indici di comunità vibrante (sic!) come ad esempio l’indice percentuale della presenza di uccelli canterini (!!!).

L’iniziativa dei dipendenti pubblici venne lasciata “libera” di trovare il sistema migliore per soddisfare gli obbiettivi imposti dall’alto. Peccato che i cervelloni che applicavano questi giochi alla vita reale non avessero contemplata l’eventualità che i “giocatori”, messi di fronte a compiti impossibili, barassero per tirare avanti fino al prossimo questionario.

Così la Polizia inglese, per tenere bassi i dati riguardanti i crimini e mostrare di avere avuto successo nella loro prevenzione, riclassificò atti criminali sotto il nome di fatti sospetti; i reparti di Pronto Soccorso inventarono la figura della Infermiera Benvenuto, figura introdotta per poter catalogare pazienti salutati come pazienti trattati in tempi rapidissimi; le barelle furono riclassificate come letti e i corridoi come reparti.

La teoria venne anche applicata alle scuole, rendendo pubblici gli indici di promozione agli esami: si ottenne così che i ricchi emigrarono nelle zone dove le scuole apparivano migliori e, alzando il prezzo degli immobili circostanti, scacciarono le famiglie meno abbienti che furono forzate verso le scuole peggiori.

Questo significò La Morte della Mobilità Sociale. Infatti in America i redditi dei più poveri sono in caduta libera dagli anni ’70, quelli della classe media non sono aumentati di molto e quelli dei ricchi sono almeno quadruplicati.
In Inghilterra vi sono casistiche di mortalità infantile degna del Bangladesh, ma solo tra i più poveri che sono destinati a morire nell’infanzia con probabilità almeno doppie di quelle dei figli dei meno poveri.

Adam Curtis chiude la serie informandoci che studi recenti hanno cominciato a criticare queste teorie. Infatti, in esperimenti condotti formalmente in tempi recenti, solo due categorie di individui si sono comportati esattamante secondo le previsioni dei modelli matematici creati dalla teoria dei giochi: gli economisti e gli psicopatici.

Curtis sembra nella serie esprimere il parere che tutta questa vicenda sia solamente il prodotto di una teoria errata nelle sue premesse.

Quel che invece il sottoscritto si domanda è perchè RAND Corporation abbia nascosto la verità sulle verifiche alla teoria dei giochi applicata a gruppi umani, che poco aveva a che fare con la sua validità come strategia nucleare, e chi aveva interesse a propagandare questa visione dell’uomo e della società per farne un Dogma, che al giorno d’oggi è Anatema criticare e propagandarla tenacemente per anni, senza risparmiare denari e pressioni accademiche e politiche pur di conseguire il risultato voluto.

Potrebbe essere stato un piano preciso, ideato ed eseguito dalle stesse persone che ci hanno “venduto” la favola della Guerra Fredda?

Gianni Elvezia (Pike Bishop)


The trap (BBC)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Cassandra
Inviato: 4/4/2007 10:03  Aggiornato: 4/4/2007 10:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Come direbbe un suddito di Sua Maestà... chapeau!

"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Pausania
Inviato: 4/4/2007 10:17  Aggiornato: 4/4/2007 10:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Interessantissimo Pike!

Volevo chiederti qualche spunto in più, se possibile, su questo che hai scritto:

Peccato che quando la RAND Corporation lo provò sui propri dipendenti le cose non andarono nel modo previsto, ma i risultati di questo studio furono occultati per anni [particolare che risulterà importante più avanti].

Mi pare di capire che sia dimostrato come la teoria dei giochi, quando non è più teoria, non funziona più... mi sbaglio? Avresti qualche link o indicazione bibliografica a confronto?

EDIT: per chi mastica l'inglese, QUI si trova la trasmissione di cui si parla nell'articolo.

Ramingo
Inviato: 4/4/2007 10:26  Aggiornato: 4/4/2007 10:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Lucido (più della media... ) e interessante come sempre.
Solo 3 piccoli appunti:

Citazione:
Tra i vari giochi che riflettono la sua filosofia il più famoso diventò Fotti il tuo Miglior Amico, nel quale l’unico modo di vincere è tradire il proprio socio nel gioco

Dici che i risultati non sono dei migliori;eticamente di sicuro.
Ma ti assicuro che il gioco è riuscito perfettamente ai soci di mio padre...per ben 2 volte,in 2 momenti e situazioni diverse.
Vissuti personalmente,ti posso assicurare che è stata la forza di volontà e l'intelligenza (quest'ultima fu momentaneamente offuscata dall'amicizia coi "soci"...) di mio padre,nonchè un pizzico di culo...o forse Dio,a salvare la situazione,a ricominciare arginando i danni.
E in tutte e due le situazioni il "socio" "vincente" se l'è cavata alla grande...
Certo non posso generalizzare in base ad esperienze personali;ma queste possono ben giustificare il mio non scartare a priori la "teoria dei giochi".
Per indole,educazione e scelta,non sarò mai un "giocatore".
Ma un attento osservatore SI.
Sono nel commercio...mi capirai

Citazione:
l’eventualità che i “giocatori”, messi di fronte a compiti impossibili, barassero per tirare avanti fino al prossimo questionario

Non solo nell'ambiente pubblico,ma anche nel privato.
I giocatori sottoposti,convinti "per fede" che il "capo" giochi contro di loro,non lesinano imbrogli e sottrazioni,con lo stato d'animo sereno "che in fondo le cose vanno così"..."meglio a me che a lui"...ecc.
Personalmente vissuto anche questo...
Homo Homini Lupus Regna Sovrano
Checchè se ne dica o ci si creda (e io non vorrei crederci...)
Essere commercianti non aiuta...

Citazione:
la teoria dei giochi doveva avere una parte importante nella strategia del confronto nucleare (che ora sappiamo essere stato fittizio) con l’Orso Russo.

Sperando di non innescare una serie di OT,vorrei conoscere una versione "altra" della crisi di Cuba.

Con stima

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
music-band
Inviato: 4/4/2007 10:52  Aggiornato: 4/4/2007 10:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 6/10/2005
Da: Shangri-la
Inviati: 1680
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Complimenti per l'articolo davvero molto interessante... Forse dovresti scrivere articoli e smettere di commentare, sembri più umano così

Scherzi a parte, anch'io sento la necessità, come pausania, di avere maggiorni informazioni e approfondimenti sulle notizie accennate in questo ottimo articolo.

X Ramingo:

Una volta ascoltai un'intervista al figlio di Kruscev e disse che all'epoca della crisi di Cuba suo padre barò spudoratamente perchè non avevano un missile in grado di decollare e affermò che se gli stati uniti avessero attaccato la Russia non avrebbe avuto scampo. Alla luce anche di questo articolo mi chiedo: gli Usa non avevano davvero modo di conoscere la reale situazione?

florizel
Inviato: 4/4/2007 11:01  Aggiornato: 4/4/2007 11:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: La trappola per topi da laboratorio
E' impressionante la vertigine della concatenazione tra le cose discesa dall'applicazione di quella Teoria: un reticolo di fattori politici, economici, culturali e sociali normalmente recepiti come slegati tra loro, ma evidentemente necessario alla costruzione di un intero apparato che, se non fosse per la sagace operazione di occultamento dei suoi meccanismi, credo che risulterebbe fragilissimo.

Un ottimo articolo, davvero. Una sola cosa mi lascia perplessa: l'attribuzione dellla "resa" e della perdita di interesse per gli ideali politici come risultato di una strategia voluta e progettata dallo stesso potere.

Se è vero che il disinteresse generale alla politica "indotto" ha aperto spazi di cui il potere economico e politico aveva bisogno per ottimizzare la sua operazione di invasività capillare, fin dentro le nostre vite, non tralascerei di considerare che tutto questo può essere stato generato anche da una disaffezione indipendente dalla motivazione descritta nell'articolo, e che purtroppo è stato a sua volta "utilizzato" per quei fini.

Ho l'impressione che tu abbia messo tanta carne sul fuoco, Pike.
Complimenti.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Davide71
Inviato: 4/4/2007 11:04  Aggiornato: 4/4/2007 11:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Ciao a tutti, io qualcosetta di teoria dei giochi la conosco e posso dire che, in generale, il gioco "cooperativo" (chiamato in pratica "collusione") é sempre più proficuo del "gioco competitivo" (concorrenza). Le organizzazioni che oggi vivono e prosperano sono sempre e comunque quelle nei quali i componenti, per amore o per forza, sacrificano il loro interesse personale per quello dell'organizzazione. Vedi la Chiesa, la Mafia, le Lobby e via sicorrendo. Il fatto che siano tutte perlomeno sospette deriva semplicemente dal fatto che esse sacrificano anche la legalità agli interessi dell'organizzazione.
Io sono convinto che coloro che diffondono la mentalità di cui sopra lo fanno per due ragioni:
1) "divide et impera": creare il più possibile conflitto e confusione, perché esso rende la compattezza della lobby più difficile da combattere;
2) selezionare uomini disposti a tutto: in tal senso il terrorismo kamikaze avrebbe una spiegazione...
Un'aggiunta giusta giusta per Kirbmarc, che spero che legga l'articolo: anche diffondere l'ateismo ha lo stesso scopo!

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Ramingo
Inviato: 4/4/2007 11:16  Aggiornato: 4/4/2007 11:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
Una volta ascoltai un'intervista al figlio di Kruscev e disse che all'epoca della crisi di Cuba suo padre barò spudoratamente perchè non avevano un missile in grado di decollare e affermò che se gli stati uniti avessero attaccato la Russia non avrebbe avuto scampo. Alla luce anche di questo articolo mi chiedo: gli Usa non avevano davvero modo di conoscere la reale situazione?

Grazie dello spunto.

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Timor
Inviato: 4/4/2007 11:21  Aggiornato: 4/4/2007 11:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/11/2005
Da:
Inviati: 639
 Re: La trappola per topi da laboratorio
ottimo articolo Pike.... peccato che non hai approfondito alcuni punti decisamente interessanti e non hai messo un link ( se ne sei in possesso ) alle presunte ricerche della Rand Corporation.

Non mi ricordo se era stato postato....ma è bene riproporre questo interessante link.

http://it.wikipedia.org/wiki/Dilemma_del_prigioniero

"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Santaruina
Inviato: 4/4/2007 11:36  Aggiornato: 4/4/2007 11:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: La trappola per topi da laboratorio
L'articolo è effettivamente pieno di ottimi spunti.
Personalmente sono convinto che l'idea dell'uomo quale animale pronto a scannare il suo prossimo, abilmente propagandata dal potere nel corso dei secoli e fatta "scienza" da Hobbes sia la più funzionale al potere stesso per poter giustificare se stesso.

Il tutto prosegue con le "teorie scientifiche" ben descritte da Pike.
Aggiungerei anche che questo falso paradigma a forza di essere propagandato ha finito per divenire in parte reale...

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
PikeBishop
Inviato: 4/4/2007 11:38  Aggiornato: 4/4/2007 11:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Come ha detto Flo', ho messo tanta carne al fuoco.
Non intendevo con questo articolo dare delle soluzioni, ma solo dare spunti di discussione citando una trasmissione che mi ha veramente incuriosito.

Ovviamente, dopo la trasmissione ho personalmente unito alcuni puntini, tanto per mettere ancora piu' carne al fuoco. E' chiaro che le risposte le aspetto dagli amici di LC, essendo tutta la questione troppo grande per il mio misero intelletto.

Nel frattempo beccatevi un paio di link:

QUI un'intervista con Adam Curtis, che fondamentalmente rafforza un concetto sul quale io ho dubitato, e cioe' che i politici siano in buona fede nel seguire queste teorie. Io penso che se lo fossero sarebbe unicamente perche' sono utili idioti al soldo di padoni che sanno benissimo qual e' la posta in gioco.

QUI invece, materiale esoterico recente sulle sperimentazioni alla RAND (ditta senza scopo di lucro gestita dagli amici di sempre: da notare che qualche anno fa la cara Condoleeza faceva parte cdel consiglio d'amministrazione).

Grazie delle parole gentili, comunque, anche se piu' che altro l'articolo e' un riassunto.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
PikeBishop
Inviato: 4/4/2007 11:42  Aggiornato: 4/4/2007 11:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
Aggiungerei anche che questo falso paradigma a forza di essere propagandato ha finito per divenire in parte reale...

Questo risponde perfettamente alle osservazioni di Ramingo, credo.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Ashoka
Inviato: 4/4/2007 11:56  Aggiornato: 4/4/2007 11:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: La trappola per topi da laboratorio
La teoria dei giochi propone un modo di pensare/ragionare che è completamente diverso da quello dell'uomo.

In primo luogo uniforma i giudizi ed assegna loro un punteggio. Proprio come il computer che giocava contro Kasparov ad ogni “mossa” e condizione viene assegnato un punteggio per valutarla. Ma l'uomo ragiona così?

20 anni di prigione sono “4 volte” peggio di 5 anni? C'è una differenza di 15 unità tra i venti anni di prigione ed i cinque, e di 5 unità tra la libertà e finire dentro per 5 anni? Come si fa a misurare una preferenza del genere?

Si può invece dire che genericamente uno preferisce stare libero più di finire di gattabuia 5 anni e quest'ultima condizione è preferita ai 20 anni di reclusione. Quantificare la preferenza, non si può.

In secondo luogo non si valuta la soggettività del giudizio, per cui i comportamenti dei due individui sono diversi proprio perché le due persone sono diverse e giudicano soggettivamente in maniera diversa.

Quindi si è fatto giocare Deepblue1 contro Deepblue2 e poi si è detto che Karpov contro Kasparov avrebbero giocato in quel modo....

Infine.. se i giocatori davvero avessero ragionato in modo analitico, potendo valutare con un punteggio oggettivo le varie scelte/condizioni e sottostando alle stesse regole....

...essendo i giocatori uguali avrebbero fatto la stessa scelta, no?

Quindi le uniche alternative sono quelle che presentano la stessa coppia di scelte.. e, delle due, la migliore è proprio quella cooperativa.

Riassumendo:

A) il modello della teoria dei giochi non descrive il comportamento umano
B) se il comportamento umano fosse davvero così si avrebbe una scelta cooperativa.

Ashoka

P.S. Nash nel film descriveva la teoria con “il dilemma della bionda” più che con il dilemma del prigioniero .-)

Ramingo
Inviato: 4/4/2007 12:07  Aggiornato: 4/4/2007 12:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
non tralascerei di considerare che tutto questo può essere stato generato anche da una disaffezione indipendente dalla motivazione descritta nell'articolo

A prescindere dal libero arbitrio personale e,di contro,da quel gene "fancazzista" che può albergare in ogniuno di noi...ce l'hanno messa tutta per disaffezionare il grande pubblico dalla politica;dagli ideali.
Cambiare il nome alle cose(come illustrato da Pike) illude chi si vuole illudere e "scazza" i più scafati...
Mettere le persone "giuste" al posto "giusto" al momento "giusto",a capo di movimenti/partiti/associazioni/ecc che storicamente convogliano un certo tipo di consenso,veicolando la massa in direzione "leggermente" diversa da quello che si aspettano,stordisce,illude o disillude...
"Sdoganare",annaquare,dimostrarsi inaffidabili...
Dimostrare contiguità allarmanti,tali da far sembrare quelle con la mafia,banali...
Nascondere le contiguità più interessanti,rendendole elemento di discussioni per forum come questo...
Lasciare l'investigazione e la denuncia ai comici (salvo pecore nere come Report)...
Tutti quelli che hanno rinunciato ai sogni,all'onore,a quella "cosa",chiamatela come volete,hanno indubbiamente delle responsabilità.
Ma "qualcuno" ce l'ha messa tutta ad arrivare fin quì...a rendere almeno l'ambiente ideale...a creare l'etat d'esprit...

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Pausania
Inviato: 4/4/2007 12:10  Aggiornato: 4/4/2007 12:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
Nash nel film descriveva la teoria con “il dilemma della bionda” più che con il dilemma del prigioniero

Cioè in pratica tutto nasce perché cinque o sei teste pensanti americane erano troppo sfigate per provarci con la gnocca, e si sono inventati una serie infinita di calcoli matematici per giustificare di fronte a se stessi il fatto che ci provavano con le amiche sfigate della bionda per convenienza del gruppo e non perché erano degli sfigati?

Ma in che mondo viviamo?

Ramingo
Inviato: 4/4/2007 12:14  Aggiornato: 4/4/2007 12:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
Questo risponde perfettamente alle osservazioni di Ramingo, credo.

Già,ma come si fa a porre il confine fra quello che funziona per "natura" e quello che funziona per "propaganda"!?

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Ramingo
Inviato: 4/4/2007 12:18  Aggiornato: 4/4/2007 12:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Per assurdo,
"noi" saremmo vittime di propaganda complottista o attenti osservatori della natura dei "soliti noti"!?

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Wintermute
Inviato: 4/4/2007 16:06  Aggiornato: 4/4/2007 16:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: aree riservate e protette
Inviati: 1096
 Re: La trappola per topi da laboratorio
(anche se qualcosa mi fa arricciare il naso)
ottimo articolo Pike! (mo lo voto pure)

però...
Citazione:
...doveva avere una parte importante nella strategia del confronto nucleare (che ora sappiamo essere stato fittizio) con l’Orso Russo.


uh? hai delle fonti?
mi interessa la cosa...
da quel che sapevo io (i/0) i russi erano assai più scafati e forniti di chincaglieria nucleare, ed erano pure pronti per riversagliela nella cabeza Americana...

che mi son perso?

Salvo il mondo...
ma con quale estensione?
Kirbmarc
Inviato: 4/4/2007 16:47  Aggiornato: 4/4/2007 17:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Innanzitutto complimenti a Pike/Gianni (Gianni Elvezia è il tuo vero nome? ).Citazione:
Dagli anni ’80 in poi, almeno in Europa, è divenuta opinione corrente che l’uomo sia fondamentalmente egoista e che, lasciato a se stesso, senza le costrizioni dell’autorità costituita e delle convenzioni sociali stabilite da una classe dirigente, si comporterebbe come una bestia selvaggia, o ancor peggio, entrando in competizione senza esclusione di colpi col resto dell’umanità al fine di soddisfare i propri desideri edonistici.

Beh,insomma,non è proprio esatto che sia dagli anni 80. E' stata una visione diffusa da sempre (fin dagli antichi greci).
Minoritaria,probabilmente, ma diffusa e non priva di giustificazioni.
Citazione:
Nonostante in giochi come Il Dilemma del Prigioniero l’egoismo venga a rivelarsi uno svantaggio per tutti i giocatori, John Nash (il personaggio protagonista di Beautiful Mind e principale responsabile della teoria) era convinto che tutti gli uomini fossero creature sospettose, egoiste e calcolatrici e usò questa sua convinzione quale premessa principale sulla quale costruire un modello matematico verificabile, per cui vinse un premio Nobel.

La teoria dei giochi crea giochi collaborativi anche per un essere umano sospettoso,e sarebbe quella la causa della sfiducia?
Citazione:
la teoria del gene egoista secondo la quale uomini ed animali non sono altro che macchine il cui scopo è la preservazione dei geni (con buona pace dell’evoluzionismo) e che agiscono a tale scopo su diretto controllo in ogni aspetto della loro vita da parte dei geni stessi.

Che nonc'entra nulla con la teoria dei giochi (ed altro che "buona pace", è il vero senso dell'evoluzionismo).
@Davide71: Citazione:
il gioco "cooperativo" (chiamato in pratica "collusione") é sempre più proficuo del "gioco competitivo" (concorrenza).

Appunto.
Citazione:
Un'aggiunta giusta giusta per Kirbmarc, che spero che legga l'articolo: anche diffondere l'ateismo ha lo stesso scopo!

Veramente sista diffondendo l'esatto opposto,la New Age,ovvero un aggregante pseudomistico,che mescola varie pseudoscienze vagamente "meditative",e un diffuso "miracolismo di tutti" ed incentiva ad una vario disinteresse alla vita reale per rifugiarsi in paradisi artificiali. Una situazione simile a quella dei culti misterici della classe dirigente romana, qui più estesa per il generale "benessere" (ovvero il fatto che in Occidente non si muore più di fame). L'ateismo è un fenomeno di nicchia, esercitato da chi tenta di porsi in maniera dubitativa. La creduloneria generale è stata ben educata, invece, negli ultimi anni (quanti telefilm, trasmissioni popolari e fumetti con maghetti e varia paccotiglia sovrannaturale ci sono?)La supertizione popolare,lungi dal diminuire, è aumentata.

PikeBishop
Inviato: 4/4/2007 17:18  Aggiornato: 4/4/2007 17:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Citazione:
erano pure pronti per riversagliela nella cabeza Americana...

Perdonatemi se ho data per scontata una cosa che evidentemente non lo e' (ci vorra' un articolo solo per questo ).
La mia "sensazione" (perche' le prove in questo sono state occultate per ovvi motivi) e' che i Russi non siano mai stati una vera minaccia ed abbiano giocato ad un gioco che li vedeva complici, mentre cercavano di leccarsi le ferite di una WWII che aveva distrutto le capacita' produttive del paese ed una intera generazione.

Se ne ebbe sentore , come al solito, perche' quel genio di John Le Carre , i qui libri da soli possono raccontare la storia politica della seconda meta' del XX secolo, a installare il dubbio nei lettori con un romanzo di successo da cui e' stato tratto un famoso film.

Dopo la caduta del Muro, finalmente ci si rese conto di essere stati ingannati per anni.
Due recenti articoli a caso:
The Cold War, the Hegelian invention of Soviet Russia and the United States at each other's throats, the "free world" vs. the "slave empire", Capitalism vs. Communism, was the final triumph of dialectical ma¬terialism, also invented by the German philosopher, Hegel. He laid down the dictum that to rule the world, you create a problem; you find an antidote to that problem; and you throw the two conflicting theses against each other, to result in a consensus or resolution. This diabolical and cynical formula reached its apogee in the Cold War. Hopefully, we will not see another such travesty of history. Hard on the conclusion of the Second World War, the Colossus of the United States stood astride the entire world. With the world's largest economy, never touched by a single bomb or artillery shell throughout the war, the largest army, and a proud and victorious people, it was incredible that the United States could for a moment seriously regard the war-devastated Soviet Union as a threat. Stalin lost forty million people during the war; his nation was in rains. He desperately needed a breathing space in which to recover. Miraculously, the World Order invention of the Cold War came to his rescue. None other than Stalin's co-conspirator, Winston Churchill, was chosen to launch this new "problem".. Now unemployed, Churchill was desperate to get back into the limelight. At the invitation of President Truman, Churchill was brought to the United States to deliver a speech at little Fulton College, in Truman's home state of Missouri. On March 5, 1946, at Fulton, Churchill made his famous "Iron Curtain" speech. He warned that an "Iron Curtain" had descended upon Europe, the Communist enslavement of the Eastern European countries. He failed to mention that he and Franklin Delano Roosevelt had joined at Yalta to deliver Eastern Europe to Stalin, with Alger Hiss, the originator of the plan, beaming in the background. Not a single journalist, anywhere in the world, mentioned Churchill's overwhelming personal complicity in creating and maintaining the dire situation which he now publicly deplored.


È stata una lotta fra gli Stati Uniti e il Terzo Mondo. Si trattava di gente in tutto il Terzo Mondo che lottava per cambiamenti politici ed economici contro regimi repressivi appoggiati dagli USA, oppure che creava i propri governi progressisti. Questi atti di autodeterminazione non coincidevano con le necessità dell’élite di potere americana, e così gli Stati Uniti passarono a schiacciare questi governi e movimenti anche se l’Unione Sovietica non svolgeva praticamente alcun ruolo in tali scenari (È notevole il numero di persone che si prendono gioco delle teorie cospirative ma che hanno accettato senza discussioni l’esistenza di una Cospirazione Comunista Internazionale). I funzionari di Washington naturalmente non potevano dire che stavano intervenendo per bloccare il cambiamento economico o politico, così l’hanno chiamata “lotta contro il comunismo”, lotta contro una cospirazione comunista, lotta per la libertà e la democrazia......“Ci dissero che la minaccia era il comunismo. Ma io guardo indietro e mi rendo conto che lì non erano comunisti quelli che combattevamo – eravamo solo povera gente di campagna che ammazzava povera gente di campagna.”.... Salgado dice che una volta pensava che i guerriglieri sognassero il comunismo, ma ora che quegli stessi uomini sono suoi colleghi negli affari e nella politica, sta imparando che volevano quello che voleva lui: prosperità, una possibilità di farsi strada nel mondo, libertà dalla repressione.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
lamefarmer
Inviato: 4/4/2007 23:29  Aggiornato: 4/4/2007 23:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: La trappola per topi da laboratorio
5 anni fa un amico che aveva appena conseguito un MBI (una lauera in economia praticamente, ma alla Open University Inglese) mi parlò entusiasto di questa teoria dei giochi.
Mi indicò anche i libri da leggere.
Gli chiesi di descriveri qualcosa di questi "giochi" (ero un po' sospettoso lo ammetto) e lui mi raccontò del dilemma del prigioniero.

Mi ricordo che sbottai con un "ma che stronzata!"
Ma lui insisteva (credo non poesse ammettere che in un luogo rispettabile come una rinnomata scuola inglese si passasse merda come informazione). Allora cominciai a pensarci un po' su, per cercare di tradurre in parole i molti motivi che mi inducevano a pensarla come stupidaggine.

Alla fine gli dissi: "questo sistema é ottimo ma non le sue premesse: metti che i due siano mafiosi, ovvio che non parlano. Questo sistema non contempla nemmeno il caso più semplice della menzogna."
Lui mi rispose che la menzogna si può sempre verificare.
Bhe non sempre. Sennò l'11 settembre babbo natale non avrebbe schiantato le renne sui WTC...
Cosa? Non era babbo natale perché non era natale?
Suvvia, non perdiamoci in stupidi dettagli!

W la liberta!

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
clausneghe
Inviato: 4/4/2007 23:54  Aggiornato: 4/4/2007 23:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Ciao...Pike

Complimenti per l'articolo

Che ho letto volentieri, anche se, devo dire, non è il mio campo preferito,quello dove ti sei cimentato con lucida sintesi e valida esposizione...

seascout
Inviato: 11/4/2007 13:54  Aggiornato: 11/4/2007 13:54
So tutto
Iscritto: 29/5/2006
Da:
Inviati: 2
 Re: La trappola per topi da laboratorio
Penso che tutte le favole che circolano in giro per i bar (gli extracomunitari ci rubano il lavoro, i giovani non credono in niente, etc. etc.) servono per mantenere in piedi questa struttura falsamente democratica, gestita da anziani, con visioni ultra conservatrici della società.
A volte vorrei emigrare... su Marte!!!

Seascout


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