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  Marea nera: cosa ci nascondono?

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  •  Teba
      Teba
Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#38
Dubito ormai di tutto
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Le morti misteriose di 9 Whistleblowers dell'Oil spill:



QUESTO è il blog a cui fanno riferimento i ragazzi nel video.
Inviato il: 24/4/2011 12:56
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  •  Fabyan
      Fabyan
Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#37
Mi sento vacillare
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Gravi intossicazioni dei sub nel Golfo del Messico

By Cristina Bassi - Posted on 14 marzo 2011

Tre sub scientifici, una squadra, hanno trovato nel loro sangue alti livelli di etilbenzene e xilene dopo aver completato un ciclo di 15-20 immersioni di ca 30 minuti, nonostante avessero una muta completa.

Le immersioni sono avvenute nell’estate ed inizio autunno 2010 nel Golfo del Messico Main Pass, Mississippi Canyon e aerea Grand Isle.

“Ci fu detto inizialmente che era sicuro fare immersioni al largo – era circa la fine di luglio, ma poi uno di noi cominciò a mostrare insoliti sintomi e smise di far immersioni a metà agosto. Poi un altro membro si ammalò nel tardo settembre e tutti e tre smettemmo di far immersione.

Abbiamo tutti sangue nelle feci, emorragie da naso e occhi, nausea, diarrea, crampi allo stomaco confusione e capogiri. I sintomi non sono comparsi tutti insieme ma sono stati intermittenti. Il Corexit e l’etilbenzene attaccano la emoglobina nei globuli rossi.

Dopo mesi di frustrazione alla ricerca di una diagnosi e soccorso medico, abbiamo raccolto dei campioni di sangue e li abbiamo mandati al laboratorio in gennaio 2011ed i risultati hanno mostrato molte eccedenze dei valori medi.

Il greggio ha una gravità specifica inferiore a quella dell’acqua di mare e galleggia sulla superficie. La combinazione di greggio e di corexit formano un composto tossico con una gravità specifica maggiore a quella dell’acqua di mare che affonda, disintegrandosi nelle goccioline che facilmente si diffondono sulla pelle.

Qui la nostra esposizione dei fatti.

L’acqua saturata di corexit e petrolio BP contiene un numero di composti cancerogeni. (Ancora dei dubbi sul fatto che ci siano deliberate intenzioni genocide e mortali sul pianeta da parte della élite finanziaria/economica? Ndt).

Quel che ci preoccupa di più è il composto con il corexit. Sia il Corexit 9527 che il 9500 contengono neurotossine che causano serie problemi di salute nell’essere umano. Quando il corexit entra in contatto con il corpo umano, distrugge la barriera lipidica protettiva sottopelle, cosi le tossine hanno accesso diretto nel sangue.

Ecco perché gli operai che lavorano con il corexit devono indossare una tuta completa e protettiva e delle maschere respiratorie quando lo maneggiano. Queste precauzioni tuttavia non sono richieste se si lavora con la produzione di petrolio e gas.

Il Corexit è una sostanza altamente cancerogena che entrando nel sangue causa sintomi acuti come lesioni, pruriti, capogiri, disorientamento. Ma gli effetti a lungo termine sono più letali. Il 2 Butoxy Ethanol (2BTE) è l’ingrediente più tossico nel corexit e crea tra l’altro lesioni al sistema nervoso centrale, depressione, problemi renali, epatici e depressione autoimmune.

La presenza di questi sintomi porta a prevedibili conseguenze: problemi nella replicazione del DNA che in genere porta ad alcune forme di cancro come la documentazione sulla falla di petrolio del Valdez ha fermamente dichiarato”.

Fonte originale: lmrk.org / Traduzione a cura di: Cristina Bassi / Fonte: saluteolistica.blogspot.com

http://www.ecplanet.com/node/2375
Inviato il: 14/3/2011 23:42
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#36
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CRUDE OIL Found In Oysters at N.C. Restaurant: TOXIC GULF FOOD ALERT (Obama Says Eat It)




E ancora

Censored Gulf news: Voice from inside Ochsner Hospital
Inviato il: 3/10/2010 3:20
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#35
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Inviato il: 5/9/2010 12:41
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#34
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/4/2010
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E' ormai certo che qualcosa ci nascondono.
Possono essere i batteri mangia petrolio, di cui ancora non si è capito se sono stati sparsi dall'uomo per il contenimento dell'inquinamento, e "aiutati" con il Corexit, o, al contrario, sono usciti dalla crosta terrestre (sono cioè "alieni") e il Corexit serviva a combattere loro.
Da quello che si è saputo, in particolare dei rivestimenti plastici dei sottomarini rapidamente "divorati", questo batterio sarebbe così potente che una sua proliferazione in superfice potrebbe devastare il mondo tecnologico come oggi lo conosciamo.
Per questo il Golfo del Messico dovrebbe rimanere zona militarizzata e gli "incidenti" alle piattaforme petrolifere potrebbe servire a continuare a sversare Corexit nel mare per annichilire il "paziente zero" batterico.
Sicuramente se ne saprà qualcosa più in là.
Comunque che la zona sia calda si può desumere anche dai continui e sempre più conclamati episodi anomali nei cieli del Messico, che vanno dalle Flottillas ad enormi cerchi tra le nuvole.
In tutto questo la popolarità di Obama cala sempre di più tra i cittadini americani, e non è estraneo il fatto che sia un negro.
Penso che le risposte le avremo molto presto.
Inviato il: 4/9/2010 23:58
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#33
Sono certo di non sapere
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pare ci stiano nascondendo un'altra marea nera:


http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/02/news/golfo_del_messico_esplode_un_altra_piattaforma-6713145/

esplode la piattaforma ma non ci sarà una nuova marea nera, dicono....


.........Il lieto fine non cancella tutte le ombre proiettate da questo nuovo incidente nelle acque della Louisiana, proprio dove il presidente Barack Obama era sbarcato domenica scorsa per celebrare i cinque anni dalla tragedia di Katrina e assicurare la popolazione che un'altra vergogna come l'esplosione nel Golfo, che ha piegato ancora una volta questa terra, non si sarebbe ripetuta più. Spiega Gene Beck della Texas A&M University che probabilmente la piattaforma sarebbe esplosa per una fuga di gas: si tratterebbe di una struttura che era al lavoro su un pozzo già funzionante. Le nuove trivellazioni sono state sospese dalla moratoria contestatissima - alcuni stati come la Lousiana spingono per la cancellazione per far ripartire l'occupazione - che Barack Obama ha imposto nell'attesa che le cause del disastro della DeepWater Horizon vengano definitivamente accertate. Ma i lavori naturalmente continuano sulle piattaforme già in funzione. "Non si tratta di una piattaforma che trivellava in profondità", dice il portavoce Robert Gibbs nella prima dichiarazione della Casa Bianca, quasi a sfatare il fantasma della Deepwater Horizon che riaffiora. Ma l'imbarazzo e la preoccupazione per il nuovo, clamoroso incidente è palpabile. L'incubo del Golfo sembra davvero senza fine. La Bp nei giorni scorsi ha dovuto rimandare la chiusura definitiva di quel pozzo maledetto per le condizioni meteo: gli uragani che stanno sferzando gli Usa non si erano mai visti così forti come in questa stagione. L'allarme continuerà fino a metà ottobre. E le piattaforme petrolifere fanno sempre più paura. (02 settembre 2010)


************

L'azienda petrolifera proprietaria della piattaforma aveva subito escluso ogni perdita di greggio. Qualche ora dopo, però, è stata la stessa Guardia costiera a riferire della presenza di una macchia «lucente» lunga circa un miglio attorno alla base. In serata, invece, il capitano di Guardia costiera Peter Troedsson ha ufficialmente annunciato che l'allarme era rientrato: «L'incendio è spento, e gli elicotteri e le navi della Guardia costiera sul posto non segnalano alcuna perdita. Ma continuiamo a sorvegliare la situazione per essere certi che non vi siano cambiamenti».

L'incidente ha comunque evidenziato che grandi impianti di questo tipo non sono così sicuri come sostengono le compagnie petrolifere. Con l'incidente di oggi le trivellazioni offshore tornano al centro di un dibattito acceso come non mai. In Italia il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha affermato che il nuovo incidente «conferma l'esigenza di più stringenti regole a livello internazionale», mettendo in evidenza la situazione nel Mediterraneo e sollecitando che «il problema venga posto all'ordine del giorno nelle prossime settimane nell'agenda europea».

I primi a dare l'allarme dello scoppio erano stati alcuni elicotteri e navi di passaggio che hanno scorto verso le nove di mattina del fumo provenire dalla Vermilion Oil 380, di proprietà della americana Mariner Energy. Si trova a 128 km dalla costa, nello stesso specchio d'acqua in cui si trova la tristemente famosa Deepwater Horizon. In questo caso però i 13 operai sono riusciti a mettersi in salvo dalle fiamme buttandosi tutti in mare con i giubbotti salvagente, cosa che non era riuscita agli 11 lavoratori della Bp che morirono lo scorso 20 aprile. Quel giorno, l'esplosione provocò il peggior disastro ambientale della storia americana. Quello di ieri solo una gran paura. Subito dopo l'allarme, sulla zona sono giunti in forza gli uomini della Guardia costiera, con sette elicotteri, due aerei e quattro navi. Le prime sporadiche notizie parlavano di un ferito, circostanza più tardi smentita sempre dalla compagnia petrolifera. In serata, poi, è arrivata anche l'esclusione di perdite. Accantonata l'emergenza, s'indaga ora sulle cause dell'esplosione. La Mariner parla di un incendio in un deposito di gas, all'interno della base, e ricorda che al momento dello scoppio la piattaforma non era attiva, cioè non era in atto alcuna attività di pompaggio del greggio dal profondo del mare. Ma anche questa circostanza è stata messa in dubbio dal governatore della Louisiana, Bobby Jindal: «Stanno dicendo che la base era chiusa. Se ciò è vero - ha detto - allora è un fatto molto importante. Tuttavia si tratta di qualcosa che non abbiamo ancora verificato in modo indipendente». Anche secondo la Guardia costiera, l'impianto stava estraendo greggio.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=117255&sez=HOME_NELMONDO
Inviato il: 3/9/2010 10:57
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  •  orkid
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#32
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#31
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Il Corexit viene tuttora impiegato a largo delle coste di Florida e Alabama.


Inviato il: 2/9/2010 22:27
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  •  francesco7
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#29
Dubito ormai di tutto
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Golfo del Messico, disperdenti tossici e droga mediatica

LIVORNO. Tutto a posto, il tappo funziona, i milioni di galloni di greggio sono evaporati, il petrolio è miracolosamente sparito dalle spiagge, i danni sono minimi, la Bp non fallirà con i risarcimenti e Obama perderà meno voti alle prossime elezioni (o ne guadagneranno di più i repubblicani che minimizzavano?). Ma davvero nel Golfo del Messico la tragedia della piattaforma offshore Deepwater Horizon si è trasformata in un miracolo? Gli ambientalisti Usa ne dubitano molto (e a ragione) e accusano l'Environmental protection agency (Epa) di essere stata molto timida con le Big Oil (e con il suo datore di lavoro: il governo) quando si è trattato di utilizzare i disperdenti sulla marea nera del Golfo.

Fin dai primi giorni Hugh Kaufman, un analista politico che lavora all' Office of Solid Waste and Emergency Response dell'Epa, dice che i prodotti chimici utilizzati nel Golfo costituiscono una minaccia per la salute pubblica e l'ecosistema del Golfo e che dovevano essere proibiti, la scorsa settimana ha affermato che l'amministratrice dell'agenzia, Lisa Jackson, aveva eluso il problema del largo utilizzo dei disperdenti nel Golfo nelle sue risposte alle Ong ed al governo. Secondo Kaufman «L'agenzia sta deliberatamente sminuendo la minaccia e il proprio ruolo nel regolamentare le sostanze chimiche per proteggersi da responsabilità ed evitare che l'opinione pubblica si allarmi troppo».

La denuncia di Kaufman è rimasta senza risposta, eppure l'esperto dice di aver esposto diverse volte queste sue preoccupazioni all'Epa fin dal 1971 e ricorda le sue critiche all'amministrazione del presidente Carter per la questione dei rifiuti pericolosi , compreso il famigerato episodio della Love Canal alla fine degli anni ‘70 che é servito come stimolo all'approvazione del Superfund program. Gli anni della deregulation della presidenza Reagan sono stati terribili per l'ambiente: il governo Usa non ha fatto rispettare le leggi sui rifiuti pericolosi e le sostanze chimiche tossiche e nel 1983 il vice amministratore dell'Epa, Rita Lavelle, é finita in galera per falsa testimonianza.

Kaufman è un vero e proprio mastino dell'Epa: recentemente ha accusato l'Agenzia federale di nascondere le informazioni sui rischi per la salute dell'inquinamento atmosferico causato dagli attentati al World Trade Center del 11 settembre 2001. A quel tempo Kaufman era investigatore capo dell'ufficio del difensore civico dell'Epa, ma subito dopo l'amministratore repubblicano dell'Epa di allora, Christie Todd Whitman, abolì semplicemente il difensore civico per mettere a tacere le sue denunce. Questo scomodo cane da guardia lavora ancora all'Epa, ma è stato allontanato dagli uffici più scottanti.

Ora ha deciso di occuparsi dell'affare dei disperdenti. In una recente intervista a "Mother Jones" Kaufman ha spiegato che «Quello che sta succedendo nel Golfo è la stessa copertura che è stata fatta per i problemi ambientali dell'11 settembre. La Casa Bianca di Bush ha ordinato all'Epa di mentire sulla situazione ambientale e della salute pubblica al World Trade Center a causa delle conseguenze economiche. Ci sono già passato prima. E' lo stesso tipo di merda».

L'Epa ha costretto Kaufman all'esilio interno, ma lui non molla e ha sollevato il caso dei disperdenti inviando milioni di e-mail ad associazioni ambientaliste e green celebrities. L'Epa vorrebbe tanto toglierselo dalle scatole, ma teme un danno di immagine. «E' un'attivista che lavora all'interno dell'agenzia - spiega Jeff Ruch, direttore esecutivo del Public employees for environmental responsibility (Peer), il gruppo che appoggia Kaufman nella sua causa legale contro la soppressione dell'ufficio del difensore civico - Ma Kaufman non fa solo il suo interesse. Ultimamente almeno altre 10 persone dello staff dell'Epa, inclusi molti tossicologi, d sono venuti al Peer per sottoporci le loro preoccupazioni riguardanti i disperdenti ed altri problemi per la salute nel Golfo, affermando che I loro superiori all'Agenzia non fanno diligentemente quanto é dovuto, quando si tratta di disperdenti. L'Epa sembra prendere le decisioni su richiesta della Bp e non esercita molto, in questo caso, l'indipendenza di giudizio»

Quando in un'udienza in Senato la democratica Barbara Mikulski ha chiesto alla Jackson se l'Epa poteva costringere la Bp a smettere di usare i disperdenti chimici tossici sulla marea nera l'amministratrice dell'Agenzia prima ha detto di non averne l'autorità e poi incalzata ha detto imbarazzata: «Non saprei. Non sono un avvocato». In realtà la Jackson e l'Epa hanno dato il via libera alla Bp per utilizzare i disperdenti sott'acqua ed hanno addirittura fornito le specifiche sulla quantità dei prodotti chimici che la multinazionale avrebbe dovuto utilizzare per far sparire il petrolio dal Golfo. La Jackson ha detto che lo spargimento di disperdenti sulla superficie del Golfo è stata pre-approvata all'interno del Area Contingency Plan, il piano di pronto intervento che ogni Stato Usa deve attuare in base al Oil Pollution Act del 1990 sulla prevenzione degli sversamenti petroliferi. L'Epa è inoltre accusata di dare la patente ambientale solo ad alcune marche di disperdenti. L'Agenzia si difende dicendo che si occupa solo dei disperdenti sottomarini, mentre quelli di superficie sono di competenza della Guardia Costiera... proprio la confusione di norme e ruoli che ha creato quella poltiglia di collusione corruzione che ha portato al disastro del Golfo del Messico.

L'Epa può però interrompere l'uso di un disperdente se ritiene la sostanza troppo pericolosa, ma fino ad ora è stata più che riluttante nel dare un giro di vite sulle sostanze chimiche. Il Corexit, il disperdente utilizzato massicciamente dalla Bp, non era tra quelli indicati dall'Epa, eppure la multinazionale ha scelto di ignorare la direttiva. Come "risposta" l'Epa ha fatto test su Corexit e le alternative proposte, dicendo alla Bp di ridurre l'uso di disperdenti, cosa che la Bp ha allegramente ignorato, continuato a spargerli massicciamente, regolarmente autorizzata dalla Guardia Costiera Usa. Il risultato è che la Bp ha sparso nel Golfo milioni di galloni di Corexit. La Jackson ha fatto buon viso a cattivo gioco: «Il nemico numero uno è il petrolio», eppure lei stessa ha detto ripetutamente che l'Epa non conoscere a sufficienza gli impatti a lungo termine delle sostanze chimiche: «Con l'impiego di disperdenti, ci troviamo di fronte a un dilemma ambientale. Gli effetti a lungo termine sulla vita acquatica sono in gran parte sconosciuti».

Ma secondo Kaufman o si sa che i disperdenti sono meglio del petrolio, o si dice di non saperne abbastanza, non si possono dire entrambe le cose: «Devono dire se hanno le prove, se hanno fatto un test comparativo. Se hanno le prove, allora perché dicono di no? Che modo è? Ci sono prove più che sufficienti, in uno studio del 2005 della National Academy of Sciences che mette in guardia sul fatto che è dimostrato che i disperdenti sono problematici».

Il "miracolo" del Golfo sembrerebbe tossico e probabilmente è solo un'allucinazione della droga informativa che si sta iniettando nei media come disperdente dei fatti, per far dimenticare i 110 giorni della peggiore tragedia ambientale americana, i pellicani che si dibattono nel greggio, i delfini affogati nella marea nera e i prodotti chimici del miracolo che avveleneranno la vita del Golfo ancora per molti anni.

fonte www.greenreport.it

Fonte CDC
Inviato il: 6/8/2010 20:41
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#28
Dubito ormai di tutto
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DI KEN PRICE
henrymakow.com

La storia di Mathew Simmons (che il pozzo di petrolio non è mai stato sigillato e che si sta ancora espandendo a tutta velocità) è stata considerata essere una frode fuorviante [Price & Makow.com ci sono cascati. Le nostre scuse.]. Sembra che lo scopo di questa “rivelazione” fosse quello di farci credere che la causa principale di morte nella regione del Golfo fossero le emissioni di metano ed il petrolio abiotico, QUANDO DI FATTO, la causa letale è il corexit.

Ora sembra che non abbiamo una perdita di petrolio, ma di catrame. Continuerò a parlare di queste cose, ma mentre andate avanti con la lettura troverete delle buoni ragioni per credere che quello che è davvero fuoriuscito è il prodotto di un vulcano di asfalto, e che potrebbe essere stata una normale infiltrazione di tale materiale.

Quindi, questo è quanto ci è rimasto per andare avanti:

1. Il corexit è letale. È stato provato nel disastro della Valdez ed è risaputo accorciare la vita di tutti coloro che vi lavorano vicino e che lo respirano. Non sarebbe dovuto più essere stato usato.

2. Continuate a restare lontani dalle aree lungo la costa. Non fate bagni nell’acqua.

3. Stanno dando in pasto al pubblico una massiccia illusione mediatica. Questo è stato portato alla luce da quanto segue:

foto ritoccate dell’ipotetica copertura del pozzo;
foto ritoccate dell’ipotetico “centro di comando” della BP;
nessuna richiamata dall’ipotetico “centro di soccorso” della BP;
gli staff di pulizia del terreno che lasciano la scena un’ora dopo la partenza del presidente dall’area da lui visitata;
fino a due piedi di sabbia trasportata e scaricata durante la notte sulle spiagge di fronte ai resort in modo da far risultare buone le foto del giorno dopo;
accesso vietato al pubblico alla maggior parte delle spiagge oltre a quello di parlare con qualsiasi impiegato delle pulizie, volare sopra la regione del Golfo, fare fotografie alla BP o ai lavoratori, accedere ai registri (quanti agenti disperdenti, cosa c’è dentro, ecc.);
poche persone sanno qualcosa sulle migliaia di lavoratori che si sono ammalati lavorando sulle coste e sulle barche in mare.

Che casino di inchiesta!

4. Pochissimo petrolio ha colpito le spiagge costiere del Golfo e questo dopo giorni di forte vento dal sud. Quindi, tanto per cominciare, se il petrolio fosse mai stato lì, agenti disperdenti o no, ora raggiungerebbe le coste. Quello che ha toccato le spiagge è stato prevalentemente catrame, e complessivamente, dopo tutto questo tempo, le quantità sono state minuscole. Alcune foto hanno mostrato il “petrolio” di un colore rossastro, altre bianco.

L’ultima ipotesi è questa: la piattaforma della Deep Horizon ha trivellato attraverso un deposito di argilla ed uno di asfalto. Questo significa che l’evento è stato alquanto gonfiato, che il profondo pozzo all’interno della più grande riserva di petrolio mai scoperta chiuso a 100.000 psi di pressione non ha mai costituito una minaccia. Significherebbe anche che NON c’è un massiccio flusso di petrolio abiotico tossico che uccide gli oceani. Questo potrebbe significare che è stata un tattica di terrore data in pasto al pubblico per sostituire (come motivo) l’uso del corexit letale.

Non c’è davvero assolutamente alcuna ragione per cui la zona dovrebbe essere talmente inaccessibile ai visitatori se non quella di nasconderci ciò che sta veramente succedendo. Non c’era alcuna ragione per permettere alla BP di controllare questa situazione sin dall’inizio e già più di 80 giorni prima dell’ipotetica “copertura” del pozzo, senza che ognuno dei maggiori leader mondiali gridasse agli USA di agire immediatamente per fermare l’avvelenamento dei mari del mondo.

Non so cosa sta veramente succedendo o quale sia il piano. Da come appaiono le cose al momento, somiglia tanto ad uno scenario da uragano Katrina che conduce all’evacuzione-ricollocamento permanenti della popolazione con basso reddito e ad un possibile nuovo sviluppo della regione. Dipende tutto dall’entità del danno, a breve e lungo termine, causato dall’impiego generoso di corexit. Potrebbe esserci uno scarico massiccio di rifiuti tossici accumulati sul posto di lavoro di centinaia di migliaia di residenti insospettosi nel Golfo.

Un’altro motivo possibile include:

causare una moratoria sulla trivellazione in alto mare, cosicché possano poi piangere per una futura carenza (ed alzare i prezzi);
causare un cataclisma da usare come causa per il collasso economico degli USA (Chernobyl ha portato avanti il collasso dell’URSS per cinque anni);
diffondere una malattia biologica (spopolamento);
far collassare l’economia del Medio Oriente, il quale ha prestiti così ingenti che alcuni dei Paesi hanno bisogno di greggio a più di 100 dollari al barile solo per sopravvivere agli interessi. Questo “occhio pesto” che l’industria del petrolio deve ora sopportare potrebbe portare alla riduzione della domanda e della dipendenza da petrolio (non è una delle mie ipotesi);
costringere il mondo a cambiare fonti di energia. In questo modo potrebbero facri ricostruire da capo il sistema dei trasporti, e capitalizzarci e tassarci ad ogni stadio del cammino (vorrei vedere il giorno in cui accadrà!);
cambiare il clima della Costa Orientale delgi USA e/o Inghilterra, Olanda, ecc.
cambiare i flussi della corrente del Golfo;
dare una ragione per un “intervento di emergenza”, che avviene sotto forma di presa di controllo militare (come ad Haiti), questa volta su scala più ampia, comprendendo Cuba e tutte le isole della regione del Golfo;

Come parte di un piano mondiale più ampio, al momento sono confermate delle perdite di petrolio in Cina, nel Mare del Nord, nel Mar Rosso ed ora anche una falla in un gasdotto che disperde 840.000 galloni nel fiume Kalamazoo in Michigan.

“Perchè le perdite di petrolio all’improvviso capitano in maniera constante, in tutto il mondo? Solo quest’anno, l’ambiente ha subito un duro colpo senza precedenti solo dall’industria petrolifera”. (Meta Ocean Research)

Nel mio ultimo aggiornamento ho menzionato un secondo pozzo che sta disperdendo nel Golfo, vicino la Deepwater Horizon, e che l’entità della fuoriuscita è stata solo definita come “più piccola di quella della Deepwater Horizon”. Vedo riunirsi un mucchio di confusione nei prossimi giorni e fra qualche anno forse negheranno ancora che il terribile incidente della BP è stata la causa principale della rovina dei mari, vista da una prospettiva a livello globale.

Questi ultimi incidenti servono alla creazione di una “negabilità plausibile” o fanno parte di un piano più ampio?

La ricerca della verità non si ferma mai. Spero questo vi aiuti nella vostra.

Titolo originale: "Oil Used as a Pretext for Corexit? "

Fonte: http://www./
Link
28.07.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
Inviato il: 2/8/2010 3:34
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#27
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  •  edo
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#26
Sono certo di non sapere
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Qualcuno diceva che a pensar "male" qualche volta ci si azzecca...
Goldman Sachs viene definita da molti la banca del "diavolo" (o degli "Illuminati"), coinvolta in quasi tutti gli scandali recenti (e sempre uscitane indenne), oltrechè azionista assieme ad un cartello di altri 6 owners della Federal Reserve (la Banca USA che governa il dollaro),
vende quasi tutte le proprie azioni della BP - 4,68 milioni su 6 per un controvalore di 276 milioni di dollari - 20 gg prima del disastro, nonostante la stessa GS sia azionista in altre 10 compagnie petrolifere. Perchè proprio BP e non le altre?

ARTICOLO ORIGINALE IN INGLESE:

http://news.suite101.com/article.cfm/gulf-oil-spill-to-drag-goldman-sachs-into-trading-scandal-a246855

UNO DEI SITI ITALIANI CHE NE HANNO PARLATO:

http://www.libreidee.org/2010/06/bp-azioni-cedute-prima-del-disastro-chi-sapeva/

E cosa fa con il ricavato? Si compra la NALCO, una compagnia environmental che due settimane dopo il disastro vince l'appalto per la depurazione delle acque del Golfo (assieme ai soliti noti: W.Buffett, Soros, Blackstone):

http://www.allbusiness.com/business-finance/equity-funding-stock/683074-1.html


Chissà quanti retroscena avremo potuto scoprire anche sull'11/9 se non avessero demolito l'edificio 7 dove c'erano le registrazioni delle transazioni di borsa.

Ecco la prova della vendita: (http://moneycentral.msn.com/ownership?Holding=Institutional+Ownership&Symbol=BP)
Inviato il: 9/7/2010 7:13
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  •  buffone
      buffone
Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#25
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Scusate questo video lo avete visto?
In teoria è stato ripreso da un piccolo sommergibile russo:jljk
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#24
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Cleaner ha scritto:

Ma ancora il dubbio rimane,non tanto sulla validità delle tecniche usate o ignorate,ma sui metodi da "mafiosi" che vengono usati,come evidenziato nel neretto sopra.


No so se definirli mafiosi Cleaner...


quelle sabbie che ripulirà gli permetteranno di rivendersi il gregio (che se non ci fosse stato l' incidente loro avrebbero estratto e venduto), o almeno una parte, e rifarsi UN MINIMO degli oltre 600 milioni di dollari che BP deve sborsare per qualcosa di cui non ha colpa.

E devono pagare perchè ormai l' ignoranza della gente e il linciaggio mediatico ha eletto BP come colpevole del disastro... e niente potrà cambiare l' opinione dei media e di chi li segue...
Forse il loro 'divieto' serve a non avere gente in mezzo alle balle, ed é un tentativo di limitarealtri danni mediatici?

Qui in azienda (noi abbiamo perfino una alleanza con BP per gli impianti di PTA) tutti, ripeto TUTTI, criticano la assunzione di responsabilità fatta da BP... e tutti criticano il fatto che BP abbia aspettato ad agire. Doveva iniziare subito sbattendosene allegramente dei servizi media, di Obama, degli ambientalisti etc.
Le azioni invece son iniziate, se non sbaglio, dopo 27 ore... con le conseguenze che sappiamo.
Inviato il: 6/7/2010 11:38
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#23
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sitchinite ha scritto:
caspita!!!
addirittura 65 ft???
ma dai!!
i trucchi di BP nascosti da un limite di 25 metri???
ehhhhhhhhhh


E' quello che mi chiedo anche io,il senso di tale limite,anche se in precedenza era stato richiesto di 300 ft.

La risposta di BP è comunque arrivata e conforme a quanto hai descritto:


"Update: The ever-excellent Karen Dalton-Beninato has posted an update on the story here with a response issued today from the Coast Guard. They claim that the gathering, relocating, and dumping of sand are all part of a cleaning process that includes the temporary storing of sand in piles for “later cleaning”:

“There is a long-term treatment plan for Grand Isle which includes the collection and washing of oiled sand including buried oil. Part of this plan includes collecting and storing oiled sand in piles for later cleaning. At no time has clean sand been used by clean-up crews to cover or bury oil or oiled sand,” said Don Ballard, operations director for the Grand Isle branch.

The press release also states that, “Coast Guard crews throughout the Deepwater Horizon response branches in Louisiana are checking deployed boom and surveying for additional oil deposits after heavy weather moved through the area beginning Sunday, June 27. Heavy winds and waves have blown sand across beaches, burying oil and boom. Reports of damaged and stranded boom have been received from Plaquemines, Terrebonne, Iberia, Jefferson and Lafourche parishes. Crews are beginning a systematic effort to repair any boom that has been damaged. Heavy waves have eroded sand along beaches exposing oil that had been buried by natural sand build-up along the coasts. Beaches in Grand Isle, La., in particular, have had sand eroded away exposing buried oil.”
If this is true, it certainly would have been easier to ascertain had the infamous 65-foot rule never been implemented. The Coast Guard obviously concurs, since they lifted the “no journalists allowed” rule for a special one-day only bonanza in which the media could observe the Grand Isle team up close.

But the question still remains: Why is a private corporation allowed to commandeer public servants like the Coast Guard and local law enforcement to bully and intimidate the press?

On this Independence Day, let’s remember that journalists remain crouched 65-feet away from the worst environmental tragedy in the country’s history, while the government permits a private corporation to suspend the First Amendment because it may damage its stock value.


Update 2: Today BP dropped their official explanation, which is virtually identical to the previous statement (or I should say, the Coast Guard is parroting the BP line):

There is a long-term treatment plan for Grand Isle which includes the collection and washing of oiled sand including buried oil. Part of this plan includes collecting and storing oiled sand in piles for later cleaning. At no time has clean sand been used to cover or bury oil or oiled sand.

Beaches naturally pass through a series of growth and degradation depending on the sea conditions. Storms that have passed through the area have deposited sand on the beach and eroded it again exposing oil buried by sediments brought in by the weather.

Now that the bad weather has moved through the cleanup area, crews are able to return to the water and beaches and renew the process of removing the oil."

Ma ancora il dubbio rimane,non tanto sulla validità delle tecniche usate o ignorate,ma sui metodi da "mafiosi" che vengono usati,come evidenziato nel neretto sopra.
Inviato il: 5/7/2010 23:57
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#22
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Cleaner ha scritto:

e l'interdizione dei luoghi pubblici interessati al disastro ambientale
(limite fissato a 65 ft) aiuta a coprire "la salute" del popolo o i trucchi di BP?



caspita!!!
addirittura 65 ft???
ma dai!!
i trucchi di BP nascosti da un limite di 25 metri???
ehhhhhhhhhh
Inviato il: 5/7/2010 11:16
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#21
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BRASA ha scritto:
sitchinite,

vuoi farmi credere quindi che buttare sabbia, impastarla con il petrolio, "tirarla su", portarla a ripulire e a raffinarla cosa 1/3 di quanto costa estrarre il petrolio tramite piattaforma?

certo che ce la metti tutta eh..

forse hai letto male gli articoli trovati su google..
o sono tutti scemi a estrarre il petrolio?
cavolo, basta andare in canada e estrarlo con un 70% di sconto dalle sabbie bituminose.
adesso chiamo paolo scaroni e glielo dico così mi sconta la benza al distributore sotto casa!


edit:
ps:
link incredibile


Non voglio farti credere niente, e del resto non mi interessa cosa credi, IO al progetto horizon ci ho lavorato e so di cosa si tratta e perchè é stato messo in moto.
Se hai la pazienza di evitare i sarcasmi del cactus e cercare la documentazione tecnica imparerai qualcosa anche tu...

Intanto ti basti considerare che le sabbie bituminose, che non si trovano a grosse profondità, posson essere 'raschiate', non hai bisogno di trivelle e di tutto l' impianto di trivellazione per il grezzo, non hai bisogno dela preraffinazione sul luogo etc.

Infatti dal 2005 ad ora son già 3 grosse aziende che si son buttate su questa tecnologia, tra le quali canadian oil sands e alberta oil sands son le mayor.

Anzi che fare supposizioni e critiche su cosa che non conosci informati:
http://oilsands.infomine.com/commodities/

http://www.nashuatelegraph.com/opinion/perspectives/773278-263/canadian-oil-sands-a-reasonable-alternative-to.html

interessante st' articolo in relazione proprio al casino del golfo del mexico...

alcune nozioni per i non addetti ai lavori:


New mining techniques being used to produce oil sands have resulted in a 27 percent emissions reduction per barrel of oil produced. While that stunning success was spurred by high energy prices, doing it again needn’t be.

The need for oil has helped create a market for oil sands. Currently, oil sands supply the United States with nearly 1 million barrels of oil daily – roughly equal to the combined imports from Saudi Arabia and Kuwait.

Cambridge Energy Research Associates, a highly regarded consulting firm, says that oil sands have the potential to supply nearly 6 million barrels per day by 2030.


mo chiama scaroni e fatevi un paio di risate.... (tra l' altro snamprogetti/saipem ha partecipato al progetto per le oil sands dell' Alberta).
Inviato il: 5/7/2010 11:13
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#20
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sitchinite,

vuoi farmi credere quindi che buttare sabbia, impastarla con il petrolio, "tirarla su", portarla a ripulire e a raffinarla cosa 1/3 di quanto costa estrarre il petrolio tramite piattaforma?

certo che ce la metti tutta eh..

forse hai letto male gli articoli trovati su google..
o sono tutti scemi a estrarre il petrolio?
cavolo, basta andare in canada e estrarlo con un 70% di sconto dalle sabbie bituminose.
adesso chiamo paolo scaroni e glielo dico così mi sconta la benza al distributore sotto casa!


edit:
ps:
link incredibile
Inviato il: 5/7/2010 2:08
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#19
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sitchinite ha scritto:
Coprire niente...
perchè pensare subito al male?
Evidentemente non conosci CNRL (per la quale ho curato come assistente un progetto).


Però conosco i metodi di BP e compagni di merende



e l'interdizione dei luoghi pubblici interessati al disastro ambientale
(limite fissato a 65 ft) aiuta a coprire "la salute" del popolo o i trucchi di BP?

Citazione:

sitchinite ha scritto:

Ora ti chiedo: e se BP stesse gettando sabbia da raccogliere e mandare in carica a CNRL?


Chiedilo a chi ha pubblicato la notizia,
poi chiedi a BP perchè nasconde tale piano di "estrazione e risanamento",
poi chiedigli anche perchè ha bruciato tutto quel petrolio e avvelenato il golfo con il corexit invece di coprirlo di sabbia...
Evidentemente non lo conoscono nemmeno loro..

E non conoscono nemmeno questo...



o questo..

Inviato il: 5/7/2010 1:54
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#18
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Citazione:

Cleaner ha scritto:
Allegations Emerge BP Is Dumping Sand To Cover Oil

Sabbia a coprire il petrolio......
e chi copre chi?



Coprire niente...
perchè pensare subito al male?
Evidentemente non conosci CNRL (per la quale ho curato come assistente un progetto).

http://www.cnrl.com/
http://www.canadasoilsands.ca/en/

CNRL, con il project Horizon, composto principalmente di 3 parti, si occupa di raccogliere sabie bituminose, naturali e artificiali, ed estrarre il bitume da lavorar producendo petrolio a costo 1/3 di quello estratto dal sottosuolo.
Il primo step, al quale ho lavorato anche io come specialista P&IDs nel 2005, é già operativo, lo step 2 e 3 é in fase di ultimazione (lo step 3 riduce le emissioni di zolfo).
La carica di questi impianti é prevalentemente di sabbie bituminose naturali, abondanti in venezuela, in canada, in norvegia, e sotto il fondale oceanico.
Ma project Horizon é capace di trattare 'residui di pozzo sabbiati'. Cioè i residui di fossa nei pozzi, l' ultimo greggio rimasto, anzi che rimanere li a stagnare viene ricoperto di sabbie e impastato.
Il tutto viene recuperato con un supervacuum, e poi mandato agli impianti di trattamento Olily Sands.

Il prodotto che ne esce ha 1/3 del costo del greggio estratto da pozzo.

Ora ti chiedo: e se BP stesse gettando sabbia da raccogliere e mandare in carica a CNRL?
Inviato il: 5/7/2010 0:27
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#17
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Allegations Emerge BP Is Dumping Sand To Cover Oil

Sabbia a coprire il petrolio......
e chi copre chi?

First Amendment Has been Suspended

Inviato il: 4/7/2010 17:50
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#16
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Questo sito permette di vedere quanto è grande la macchia di petrolio spostandola a piacere su una mappa.

Ad esempio se il centro di fuoriuscita fosse Cremona, coprirebbe praticamente tutto il nord italia:

Link
Inviato il: 27/6/2010 0:09
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#15
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sitchinite ha scritto:
purtroppo non riesco ad aprire il link...
ci sono riportati stralci delle conversazioni alla riunione? potresti inserirne qualcuno?

May 24, 2009 Billionaire club in bid to curb overpopulation America's richest people meet to discuss ways of tackling a 'disastrous' environmental, social and industrial threat John Harlow, Los Angeles SOME of America’s leading billionaires have met secretly to consider how their wealth could be used to slow the growth of the world’s population and speed up improvements in health and education. The philanthropists who attended a summit convened on the initiative of Bill Gates, the Microsoft co-founder, discussed joining forces to overcome political and religious obstacles to change. Described as the Good Club by one insider it included David Rockefeller Jr, the patriarch of America’s wealthiest dynasty, Warren Buffett and George Soros, the financiers, Michael Bloomberg, the mayor of New York, and the media moguls Ted Turner and Oprah Winfrey. These members, along with Gates, have given away more than £45 billion since 1996 to causes ranging from health programmes in developing countries to ghetto schools nearer to home. Related Links * Climate change 'biggest threat to human health' * Bill Gates funds unorthodox research They gathered at the home of Sir Paul Nurse, a British Nobel prize biochemist and president of the private Rockefeller University, in Manhattan on May 5. The informal afternoon session was so discreet that some of the billionaires’ aides were told they were at “security briefings”. Stacy Palmer, editor of the Chronicle of Philanthropy, said the summit was unprecedented. “We only learnt about it afterwards, by accident. Normally these people are happy to talk good causes, but this is different – maybe because they don’t want to be seen as a global cabal,” he said. Some details were emerging this weekend, however. The billionaires were each given 15 minutes to present their favourite cause. Over dinner they discussed how they might settle on an “umbrella cause” that could harness their interests. The issues debated included reforming the supervision of overseas aid spending to setting up rural schools and water systems in developing countries. Taking their cue from Gates they agreed that overpopulation was a priority. This could result in a challenge to some Third World politicians who believe contraception and female education weaken traditional values. Gates, 53, who is giving away most of his fortune, argued that healthier families, freed from malaria and extreme poverty, would change their habits and have fewer children within half a generation. At a conference in Long Beach, California, last February, he had made similar points. “Official projections say the world’s population will peak at 9.3 billion [up from 6.6 billion today] but with charitable initiatives, such as better reproductive healthcare, we think we can cap that at 8.3 billion,” Gates said then. Patricia Stonesifer, former chief executive of the Bill and Melinda Gates Foundation, which gives more than £2 billion a year to good causes, attended the Rockefeller summit. She said the billionaires met to “discuss how to increase giving” and they intended to “continue the dialogue” over the next few months. Another guest said there was “nothing as crude as a vote” but a consensus emerged that they would back a strategy in which population growth would be tackled as a potentially disastrous environmental, social and industrial threat. “This is something so nightmarish that everyone in this group agreed it needs big-brain answers,” said the guest. “They need to be independent of government agencies, which are unable to head off the disaster we all see looming.” Why all the secrecy? “They wanted to speak rich to rich without worrying anything they said would end up in the newspapers, painting them as an alternative world government,” he said. Quantcast


questo è l'articolo per intero...ovviamente nessuno stralcio di conversazione e,visti i nomi, purtroppo devo pensare che se ne avessimo trovati sarebbero stati dei falsi...è difficile fottere gente come Rockfeller jr. o Soros!
Inviato il: 25/6/2010 15:27
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#14
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.Sitchinite:" La cosa funziona così: un cliente dà la commissione a BP di ricavare per lei dal sottosuolo marino determinate sostanze (gas, olio, sabbie etc). Il cliente si occupa di avere le autorizzazioni, le analisi geologiche etc.
Dà il mandato a BP dicendogli che, per motivi che può giustificare o meno, intende avvalersi della tecnologia di un determinao licenziatario / possessore di uan piattaformna esistente.
A quel punto, scelta la location (in questo caso il golfo del mexico ove c' é la struttura KBR), BP prende in affitto la tecnologia di KBR e ha via libera fintanto che rispetta i pareametri coinvolti nelle autorizzazioni.

La cosa che mi lascia più basito é che in tutta sta cagnara della 'marea nera' nessuno ha menzionato chi sia il cliente che ha dato mandato a BP.
BP non può essere mandante di se stessa. Nessuna azienda del campo petrolifero, che io sappia, ha estratto per se utilizzando piattaforme altrui, delle quali non ha controllo e licenza tecnologica, nè il controlo sulal manutenzione.
Nessun licenziatario 'vende' la manutenzione.
E' evidente quindi che manca un anello...".

...E se il cliente fosse il Presidente degli Stati Uniti a nome della nazione intera? E' una idea folle?
Gli Stati Uniti con i miliardi di barili stimati per il giacimento che ha causato la catastrofe del Golfo del Messico,-stimato in alcuni miliardi di barili- per far fronte alla crisi petrolifera che sarebbe certamente derivata dal blocco del Golfo Persico conseguentemente alla guerra all'Iran.
In questo caso il Golfo del Messico avrebbe salvato il Golfo Persico.
Inviato il: 25/6/2010 14:42
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
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Casca ha scritto:

da cui ho raggiunto l'articolo originale del Times: http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article6350303.ece
è in inglese ma molto comprensibile.
Quindi tirando le somme, sembra che non abbiano fatto altro che sedersi a tavolino, decidere un nuovo modo per avvelenare il pianeta, e poi farlo! buona lettura, è interessantissimo.


purtroppo non riesco ad aprire il link...
ci sono riportati stralci delle conversazioni alla riunione? potresti inserirne qualcuno?
Inviato il: 25/6/2010 13:49
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
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Ragazzi ricordate chi è che ha sottolineato i legami BP-Blackstone, specie riguardo al grattacielo sede dell'azienda?? non riesco a ricordare in quale sottoforum se ne è parlato...Cmq lo chiedo perchè ho trovato un gran bell'articolo, in cui si parla di una riunione (incentivata dal dollaro di Bill Gates) a cui partecipò Peter Peterson (il fondatore di BLackstone) insieme a Rockfeller, ma anche a John Morgridge(Cisco) e molti, molti altri:
la fonte originale era questa: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6229

da cui ho raggiunto l'articolo originale del Times: http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article6350303.ece
è in inglese ma molto comprensibile.
Quindi tirando le somme, sembra che non abbiano fatto altro che sedersi a tavolino, decidere un nuovo modo per avvelenare il pianeta, e poi farlo! buona lettura, è interessantissimo.
Inviato il: 25/6/2010 12:29
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#11
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stavo proprio cercando dei video sulle piogge chimiche


ne avevo trovato uno nella sezione chemtrails del forum di www.prisonplanet.com ma non ricordo bene dove
Inviato il: 25/6/2010 11:39
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#10
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grande Redna, stavo proprio cercando dei video sulle piogge chimiche, anche se questo è vera e propria pioggia di petrolio!!
Inviato il: 25/6/2010 11:22
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Re: Marea nera: cosa ci nascondono?
#9
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Marea nera: in Louisiana piove petrolio


Una cosa è chiara: La BP non riesce proprio a controllare la situazione.






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