Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Politica Interna & Estera
  La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
1234...6>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#164
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
ci risiamo con la storia del crocefisso in aula:
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/la-preside-non-espone-il-crocifisso-il-sindaco-e-pronto-a-multarla/1788147

...500 euro di multa ad un preside?....mmmazza, la carità cristiana quanto costa!
(e per fortuna che sono 'buoni')

l sindaco ordina di «mantenere il crocifisso nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici del comune di Chiusa Sclafani, come espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello Stato italiano». «Il personale della polizia municipale - continua l´ordinanza - controllerà entro 15 giorni l´osservanza dell´ordinanza» e «ai trasgressori sarà applicata la sanzione di 500 euro».

e non è nemmeno il vaticano...è proprio lo Stato italiano che ordina il ripristino del crocefisso.
Ma i fondamentali valori civili e culturali dello stato italiano non è ANCHE la laicità sancita come principio nella carta costituzionale?
Sorge il dubbio che il sindaco ignori!



L´istituto del piccolo paese in provincia di Palermo ospita 284 alunni di scuola dell´infanzia, primaria e secondaria di primo grado, trovandosi a fare i conti giornalmente con un bilancio sempre più magro. Anche perché dal Comune non arrivano i fondi che tutti gli enti locali dovrebbero erogare alle scuole: da due anni, il Comune non provvede ad erogare i fondi per il funzionamento e la manutenzione.
il paese è in provincia di Palermo....e ha un bilancio magro!
Alla scuola non arrivano i fondi da due anni e pure il comune non 'eroga'....mi pare di capire che il problema è un altro e non il crocifisso. Di cui lo stato italianoavrebbe dovuto occuparsi invece di scalpitare per il crocifisso (che è un simbolo religoso cattolico).
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 25/11/2009 18:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#163
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:

In realtà la religione di Stato era IL CATTOLICESIMO, non la Chiesa

in realtà la questione romana non ha nulla a che fare con il cattolicesimo se non che il papa ha preso il 'fedeli' e li ha indottrinati perchè non partecipassero alla vita politica.

Citazione:
Però questo lapsus è parecchio interessante: anche a me la cosa messa in questi termini appare parecchio più plausibile.

la chiesa cattolica si dichiarava UNICa religione dello stato italiano.
Pertanto dire chiesa era dire automaticamente chiesa cattolica; non doveva esserci nient'altro.

Citazione:
Al momento della firma dell'Accordo che apporta modificazioni al Concordato lateranense la Santa Sede e la Repubblica Italiana, desiderose di assicurare con opportune precisazioni la migliore applicazione dei Patti Lateranensi e delle convenute modificazioni, e di evitare ogni difficoltà di interpretazione, dichiarano di comune intesa:

l. In relazione all'articolo 1
Si considera non più in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti Lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano (1).

(1) Si vedano le pronunzie della Corte costituzionale n. 363 del 1985, n. 147 del 1987, n. 925 del 1988 e nn. 52, 54, 479 del 1989 (infra, p. 694, p. 696, p. 702 s. e p. 706).


nella modifica dei patti lateranensi del 1984 si specifica che non è più in vigore il principio della religione cattolica come SOLA religione dello stato italiano.link
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/11/2009 21:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pispax
      Pispax
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#162
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/3/2009
Da
Messaggi: 4685
Offline
redna

Citazione:
è altrettanto interessante notare che il principio di laicità è presunto ma è assodato che la chiesa era religione di stato fino al 1984

In realtà la religione di Stato era IL CATTOLICESIMO, non la Chiesa.

Però questo lapsus è parecchio interessante: anche a me la cosa messa in questi termini appare parecchio più plausibile.
Inviato il: 19/11/2009 17:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#161
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
«Un'Intesa è un accordo fra lo Stato italiano e una confessione religiosa differente dalla Religione cattolica. L'accordo consiste in atti contrattuali stipulati ed elaborati all'interno dell'ordinamento statuale tra soggetti qualitativamente ineguali. È prevista dall'art.8 della Costituzione.

Sebbene le Intese siano uno strumento finalizzato ad equiparare sul piano formale le altre confessioni religiose a quella Cattolica all'interno dello Stato italiano, sono tuttavia uno strumento nettamente diverso dal Trattato che fa parte dei Patti Lateranensi, essendo quest'ultimo un atto internazionale stipulato da due soggetti entrambi sovrani; le Intese invece sono atti interni dell'ordinamento stipulati tra lo Stato, sovrano, e le confessioni che invece non lo sono.

L'Intesa pertanto è un contratto interno di diritto pubblico, per il quale lo Stato non ha nessuna responsabilità internazionale.»

«Una volta approvata la legge, si crea una fonte atipica, in quanto è una fonte rinforzata che non può essere abrogata se non con il consenso bilaterale delle due parti in oggetto, ovvero Stato e confessione religiosa. Tuttavia sono nettamente differenti anche in questo caso dai Patti Lateranensi, in quanto sono sottoposte sempre e comunque al sindacato di costituzionalità.»

http://it.wikipedia.org/wiki/Intesa
Inviato il: 19/11/2009 14:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#160
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
È molto significativo, riguardo al presunto "principio di lacità"

è altrettanto interessante notare che il principio di laicità è presunto ma è assodato che la chiesa era religione di stati fino al 1984 quando la costituzione non lo diceva per nulla. Si rifaceva solo al patti lateranensi nei quali era dichairato che la cattolica era la religione di stato e a sua volta si rifaceva allo statuto albertino. In effetti non c'era nemmeno il principio che la religione cattolica fosse considerato religione di stato perchè l'art.8 specificava bene che le altre confessioni era egualmente libere.

Citazione:
È solo nel rispetto della libertà che le religioni sono uguali, il che non implica necessariamente pari trattamento giuridico, ma solo divieto di ogni forma di discriminazione.

ma la costituzione dice altro.
art.8 - I loro rapporti con lo stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

I rapporti con la chiesa cattolica e lo stato erano stati regolati per legge proprio nel 1929 con i patti lateranesi (art.7)

Tornando in tema di crocifisso il governo italiano nel far ricorso presso la corte di strasburgo ha fatto l'errore nell'interferire con questione che non sono di pertinenza dello stato italiano ma del vaticano considerato che, sia il vaticano che lo stato, sono indipendenti e sovrani e il crocefisso non è un simbolo dello stato italiano ma della chiesa cattolica.E nel 1984 entrambi hanno sottoscritto chela religione di stato non è più la cattolica.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/11/2009 13:49
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#159
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge..... I loro rapporti con lo stato sono regolati per legge»

È molto significativo, riguardo al presunto "principio di lacità" (che in realtà è una sovrapposizione di nuove esigenze e istanze* affermatesi in anni recenti sul testo costituzionale) che il costituente non affermi affatto l'eguaglianza assoluta delle varie confessioni davanti alle legge, come aveva fatto per i "cittadini", ma specifichi l'ambito di questa uguaglianza, cioè la libertà. È solo nel rispetto della libertà che le religioni sono uguali, il che non implica necessariamente pari trattamento giuridico, ma solo divieto di ogni forma di discriminazione.

istanze sacrosante, ovviamente
Inviato il: 19/11/2009 10:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#158
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Principio di laicità [modifica] La Costituzione all'art. 7 sancisce che Stato Italiano e Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, sovrani e indipendenti. Significa la negazione di reciproche influenze ed intromissioni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_italiana

Citazione:

Non solo la parola "laico" non viene mai scritta nella Costituzione

ma viene espresso un principio di laicità proprio nell'art.7 e poi ribadita nell'art.8


Citazione:

Il principio di laicità (che non è neanche espresso in forma esplicita nella Costituzione)


art.8...Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge..... I loro rapporti con lo stato sono regolati per legge...
Nello specifico con la chiesa cattolica si sono fatti dei patti a parte e leggi a parte per risolvere la questione romana e stabilire uno stato vaticano.
Nella costituzione si fa chiarezza che il tutto deve essere regolata da delle leggi.Sia per la chiesa cattolica che per le altre confessioni religiose.

Per quanto riguarda la chiesa cattolica e lo stato il principio che regolava le non ingerenze ed intromissioni è del tutto disatteso.
Pertanto, malgrado i patti e le modifiche, la chiesa cattolica ha sempre ingerito nella vita del paese e lo stato italiano è sempre stato subalterno a questo o meglio, in balia dell'elettorato cattolico.

Esiste anche un principio pluralista (sempre dal link sopra...)

Citazione:
Principio pluralista [modifica]
È tipico degli stati democratici. Pur se la Repubblica è dichiarata una ed indivisibile, è riconosciuto e tutelato il pluralismo delle formazioni sociali (art. 2), degli enti politici territoriali (art. 5), delle minoranze linguistiche (art. 6), delle confessioni religiose (art. 8), delle associazioni (art. 18), di idee ed espressioni (art. 21), della cultura (art. 33, com. 1), delle scuole (art. 33, com. 3), delle istituzioni universitarie e di alta cultura (art. 33, com. 6), dei sindacati (art. 39) e dei partiti politici (art. 49).
È riconosciuta altresì anche la libertà delle stesse organizzazioni intermedie, e non solo degli individui che le compongono, in quanto le formazioni sociali meritano un ambito di tutela loro proprio. In ipotesi di contrasto fra il singolo e la formazione sociale cui egli è membro, lo Stato non dovrebbe intervenire. Il singolo, tuttavia, deve essere lasciato libero di uscirne.


e anche di uguaglianza:

Citazione:
Principio di uguaglianza [modifica]
Come è affermato con chiarezza nell'art.3, tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e personali, sono uguali davanti alla legge (uguaglianza formale, comma 1) e devono essere in grado di sviluppare pienamente la loro personalità sul piano economico, sociale e culturale (uguaglianza sostanziale, comma 2) Riguardo al principio di uguaglianza in materia religiosa, l'art. 8 dichiara che tutte le confessioni religiose, diverse da quella cattolica, sono egualmente libere davanti alla legge.


Citazione:

L'obbligo di crocefisso poi non si pone proprio.
Non solo non è desumibile dalla Costituzione ma non è previsto da nessuna legge.

L'obbligo di crocefisso fa parte della prostrazione dello stato italiano alla chiesa che può manovrare l'elettorato verso tizio e o verso caio, a piacimento anche ora.
In tempi passato il vaticano ha formato la classe politica: Andreotti Cossiga Moro provenivano dalla FUCI
cioè vaticano. E li paghiamo tuttora come senatori a vita (meno Moro...)
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/11/2009 9:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pispax
      Pispax
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#157
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/3/2009
Da
Messaggi: 4685
Offline
Citazione:

kinbote ha scritto:
Il principio di laicità (che non è neanche espresso in forma esplicita nella Costituzione), di per sé non garantisce la neutralità o indifferenza dello Stato nei confronti di tutte le religioni (che infatti non c'è mai stata), ma solo il diritto a professare quella che si vuole senza essere discriminati (o non professarne alcuna).
Detto questo, mi pare anche molto difficile ravvisare un "obbligo di crocifisso" nel testo costituzionale.

Affermazione indiscutibile.

Non solo la parola "laico" non viene mai scritta nella Costituzione (per trovare per la prima volta il "supremo valore della laicità dello Stato" si è dovuto attendere una sentenza della Corte Costituzionale del 1989), ma all'art. 7, come è già stato fatto notare, è scritto:

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.



Andiamo a vedere i Patti, che sono stati ovviamente seguiti da alcune leggi che ne hanno garantito la legittimità da parte della Repubblica Italiana.

Quella più importante è stata la L. 27 maggio 1929, n. 810., che subito dopo le premesse inizia così:

Art. 1. L'Italia riconosce e riafferma il principio consacrato nell'art. 1 dello Statuto del Regno 4 marzo 1848, pel quale la religione cattolica, apostolica e romana è la sola religione dello Stato


Tutto questo è stato vero fino al 10 aprile 1985, quando sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale gli accordi di Villa Madama tradotti in legge che hanno abrogato questa norma.


L'obbligo di crocefisso poi non si pone proprio.
Non solo non è desumibile dalla Costituzione ma non è previsto da nessuna legge.

A me Adel Smith personalmente sta anche sul cazzo; in ogni caso è stato protagonista di questo episodio: la Corte di Strasburgo non è stata la prima a emettere un giudizio in questo senso.
Inviato il: 19/11/2009 2:02
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Spiderman
      Spiderman
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#156
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 19/9/2009
Da
Messaggi: 2722
Offline
Prendo in "prestito" questo link scovato da un utente di Altrogiornale e lo segnalo anche qua.
_________________
"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 18/11/2009 13:44
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#155
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/3/2006
Da Ground Zero
Messaggi: 1114
Offline
Per quel che mi riguarda hanno fatto più danni togliendo dal mercato le lampadine ad incandescenza...
Quando la gente smetterà di credere alla Chiesa Cattolica passerà a venerare la Costituzione e il maggggico potere di risolvere qualsiasi problema del Presidente del Consiglio di turno.
É una lotta fra religioni.
_________________
Inviato il: 17/11/2009 11:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#154
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:

Detto questo, mi pare anche molto difficile ra
vvisare un "obbligo di crocifisso" nel testo costituzionale.


nel testo si dice chiaramente che lo stato italiano italiano e il vaticano sono stati indipendenti e sovrani.
Pertanto il ricorso del governo italiano 'per il crocefisso' (simbolo cattolico...) che senso potrebbe avere se non quello di non dover rispondere sul motivo che, anche dopo la costituzione, si è sempre lasciato esposto nei luoghi pubblici? (nella costituzione esiste il principio di laicità dello stato)

http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/otto-per-mille/otto-per-mille/otto-per-mille.html

L'otto per mille destinato allo Stato finisce a parrocchie e monaste


Non si tratta di uno dei tanti decreti, ma quello che ripartisce per il 2009 i 43 milioni 969 mila 406 euro che gli italiani hanno destinato allo Stato in quota 8 per mille dell'Irpef. Basta sfogliarlo per scoprire che confraternite, monasteri, congregazioni e parrocchie assorbono la quota prevalente di quanto i contribuenti avevano devoluto a finalità umanitarie o per scopi di assistenza e sussidi al volontariato. E invece? Succede che i 10 milioni 586 mila euro assegnati al capitolo "Beni culturali" sono finalizzati in realtà a restauri e interventi in favore di 26 immobili ecclesiastici. Opere che avrebbero tutte le carte in regola per usufruire della quota dell'8 per mille destinata alla Chiesa cattolica, col suo apposito fondo "edilizia di culto". Come se non bastasse, la medesima destinazione (chiese e parrocchie) hanno anche gli altri 19 milioni destinati alle aree terremotate del centro Italia (14 per l'Abruzzo). "L'atto del governo n. 121" è stato predisposto ai primi di settembre da un presidente Berlusconi reduce dall'incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Sullo sfondo, la (mancata) Perdonanza dopo il caso Giornale-Boffo. Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 settembre, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo. È un atto "sottoposto a parere parlamentare" delle sole commissioni Bilancio. Quella della Camera lo ha già espresso, "positivo", il 27 ottobre, quella del Senato lo farà nei prossimi giorni. Eppure, anche la maggioranza di centrodestra della commissione Bilancio di Montecitorio ha lamentato le finalità distorte e ha condizionato il parere finale a una serie di modifiche, contestando carenze e incongruenze del decreto.


Ma ecco il punto. Oltre 10 milioni finiscono ad appannaggio dei Beni culturali. Ventisei tra consolidamenti e restauri, quasi tutti per diocesi, chiese, parrocchie, monasteri. Solo per restare alle cifre più consistenti, ecco il milione 314 mila euro per la cattedrale dell'Assunta di Gravina di Puglia, il milione 167 mila euro per il restauro degli affreschi della chiesa dei Santi Severino e Sossio di Napoli, oppure i 987 mila euro per il restauro di Santa Maria ad Nives di Casaluce (Caserta), i 579 mila euro per San Lorenzo Martire in Molini di Triora o i 413 mila euro per la "valorizzazione della chiesa San Giovanni in Avezzano". E poi, la Pontificia Università Gregoriana e la Compagnia di Gesù. Anche su questo capitolo le bacchettate del Parlamento: la priorità dovevano essere "progetti presentati da enti territoriali", non ecclesiastici. Ci sarebbe anche il capitolo "Assistenza ai rifugiati", al quale però, per il 2009, il decreto firmato dal premier Berlusconi destina 2,6 milioni, poco più del 5 per cento del totale. E quasi tutto (2,3 milioni) va al solo Consiglio italiano per i rifugiati. Concentrazione "non opportuna", censura infine la commissione Bilancio: "Altri progetti non finanziati risultavano meritevoli di attenzione".

altro che crocifissi.


L'atto del governo n. 121" è stato predisposto ai primi di settembre da un presidente Berlusconi reduce dall'incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Sullo sfondo, la (mancata) Perdonanza dopo il caso Giornale-Boffo. Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 settembre, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo. È un atto "sottoposto a parere parlamentare" delle sole commissioni Bilancio. Quella della Camera lo ha già espresso, "positivo", il 27 ottobre, quella del Senato lo farà nei prossimi giorni. Eppure, anche la maggioranza di centrodestra della commissione Bilancio di Montecitorio ha lamentato le finalità distorte e ha condizionato il parere finale a una serie di modifiche, contestando carenze e incongruenze del decreto.

E la corte di strasburgo parlava di diritti umani e si è fatto ricorso.
Nel contempo il governo non è capace di frenare un premier sempre più disperato.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 17/11/2009 11:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#153
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
Il principio di laicità (che non è neanche espresso in forma esplicita nella Costituzione), di per sé non garantisce la neutralità o indifferenza dello Stato nei confronti di tutte le religioni (che infatti non c'è mai stata), ma solo il diritto a professare quella che si vuole senza essere discriminati (o non professarne alcuna).

Detto questo, mi pare anche molto difficile ravvisare un "obbligo di crocifisso" nel testo costituzionale.
Inviato il: 15/11/2009 15:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#152
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Il governo italiano, comunque, annuncia Gelmini ''ha presentato ricorso contro la sentenza. Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscira' a cancellare la nostra identita'''. Quanto all'ipotesi che la Corte possa non accogliere il ricorso rendendo definitiva la decisione Gelmini precisa che si sta valutando ''anche questa eventualita' con gli uffici legislativi. E' chiaro che se il ricorso non venisse accolto si aprirebbe un problema serio. E' anche vero, pero', che la nostra Costituzione riconosce, giustamente, un valore particolare alla religione cattolica''. ''Non vorrei - conclude - che alcune norme cui si rifanno i giudici della corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale''.

ink

malgrado il governo italiano abbia presentato ricorso è evidente che non l'esito non si conosce ancora e che, a quanto dice la Gelmini, se il ricorso non viene accolto ....si aprirebbe un problema serio.

Non vorrei - conclude - che alcune norme cui si rifanno i giudici della corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale
infatti il dettato costituzionale dice che l'italia è un paese laico e probabilmente per rimarcare questo 'dettato' costituzionale tiene i crocifissi cattolici nei posti pubblici.

EDIT

l Prelato è un fiume in piena,sdegnato: " ripeto, che la sentenza è una vera aberrazione, un insulto alla fede e al buon senso. Non è pensabile processare e poi cancellare con una banalissima sentenza, frutto di una sonora cantonata, duemila anni di storia del continente. Siamo di fatto alla persecuzione dei cristiani a dimostrazione che questo continente, l'Europa, sta perdendo le sue gloriose radici cristiane". Sembra quasi una decisione provocatoria: " di fatto è una evidente provocazione nei confronti della Chiesa e del popolo di Dio. Anzi,aggiungo, che la decisione è satanica nel senso che contribuisce a creare confusione e divisione e tutto quello che determina allontanamento da Dio è prodotto di Satana. Insomma, siamo ormai alla deriva e bene ha fatto il Governo a decidere per il ricorso, come mi sembrano apprezzabili le posizioni della maggior parte della nostra classe politica".

link
interessante notare che per il prelato la corte di strasburgo sta prendendo decisioni provocatorie.
La stessa corte parla di diritti umani.
Sarà che parlare di diritti umani è altresì provocatorio?
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/11/2009 14:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#151
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
Da
Messaggi: 3121
Offline
@Freeman

No, no, ci mancherebbe, i tuoi interventi sono sempre preziosi. Io penso che tu abbia torto ma lo scopo della discussione è proprio verificare le posizioni di ciascuno; rimani ed esponici la tua idea.

Come avrai senz'altro letto, anche Blu23 la pensava come te, e hai già avuto modo di conoscere il mio punto di vista.
Inviato il: 14/11/2009 21:40
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#150
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 31/7/2006
Da NiggahCity
Messaggi: 2092
Offline
Citazione:

Red_Knight ha scritto:
@Freeman

Credevo che non l'avessi seguita, proprio visto quante volte ho ripetuto la stessa cosa.

Citazione:
Forse che la UE e altri organismi sovranazionali non possono rispondere al medesimo "richiamo", se il fine è comune?


Può darsi che rispondano pure a tutti i richiami del mondo ma non ha niente a che vedere con questa banale sentenza, a meno che non mi spieghi la correlazione.

Va bene, come non detto. Consideralo totalmente OT (non mi va di far deviare la discussione dal suo nucleo).
_________________
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Inviato il: 14/11/2009 19:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#149
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
Da
Messaggi: 3121
Offline
@Freeman

Credevo che non l'avessi seguita, proprio visto quante volte ho ripetuto la stessa cosa.

Citazione:
Forse che la UE e altri organismi sovranazionali non possono rispondere al medesimo "richiamo", se il fine è comune?


Può darsi che rispondano pure a tutti i richiami del mondo ma non ha niente a che vedere con questa banale sentenza, a meno che non mi spieghi la correlazione.
Inviato il: 14/11/2009 18:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#148
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 31/7/2006
Da NiggahCity
Messaggi: 2092
Offline
Citazione:

Red_Knight ha scritto:
@Freeman
Mi spiace ma invece sei totalmente OT: questa sentenza è stata emessa dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo che è dipendente dal Consiglio d'Europa e non dalla UE (se te lo stai chiedendo, il Consiglio d'Europa non ha a che vedere con l'UE). Ogni connessione con velleità totalitarie o compagnia bella da parte dell'UE è quindi pura fantasia.

Credi che non abbia seguito la discussione? A parte che lo sapevo già, ma nella discussione c'è scritto perlomeno ogni 3 post.
E quindi? Forse che la UE e altri organismi sovranazionali non possono rispondere al medesimo "richiamo", se il fine è comune? Specie se questo fine comune utilizza tra i tanti suoi strumenti anche la distruzione delle "radici" e delle tradizioni dei popoli, per "azzerare" gli stati-nazione.
_________________
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Inviato il: 14/11/2009 18:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#147
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
Da
Messaggi: 3121
Offline
@Freeman

Mi spiace ma invece sei totalmente OT: questa sentenza è stata emessa dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo che è dipendente dal Consiglio d'Europa e non dalla UE (se te lo stai chiedendo, il Consiglio d'Europa non ha a che vedere con l'UE).

Ogni connessione con velleità totalitarie o compagnia bella da parte dell'UE è quindi pura fantasia.
Inviato il: 14/11/2009 16:31
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#146
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
Bisognerà restituire i territori dell'Agro Pontino alle paludi...
Inviato il: 14/11/2009 16:13
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#145
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Non so quanto possa essere utile alla discussione, ma da come la capisco io credo semplicemente che se il Vaticano o lo Stato italiano decidono unilateralmente o congiuntamente di denunciare i Patti questo debba comportare l'obbligo della revisione costituzionale .


da come la vedo io gli accordi di villa madama con l'art.14 parlano chiaro.
Si farà una 'commissione paritetica' per 'comprendere meglio quello che non si capisce'....il che potrbbe anche non voler dire nulla nei confronti degli stessi patti lateranensi che, come si ricordava in qualche post sopra, sono stati sanciti dal capo del fascismo e come tali sono stati inseriti nella costituzione repubblicana. Un bel casino, non c'è che dire e (a quanto pare) del tutto voluto dal quale nessuno riesce ad uscirne.


Citazione:
Direi che è ovvio: a quel punto non ci sono più i presupposti per l'art.7, e devono essere definiti i nuovi criteri, fra i quali può esserci anche il criterio di "nessun criterio".

i patti lateranensi erano necessari per risolvee la cosiddetta questione romana perchè la elgge delle guarentigie non era stata accettata dal papa.Il criterio di nessuno criterio non può esistere per il semplice fatto che il vaticano è uno stato estero con possedimenti extrateritoriali non solo a roma ma anche nel resto d'italia. Quindi una regolamentazione è del tutto necessaria.
Il principio dell'extraterritorialità è deleterio per lo stato italiano ma non per il vaticano perchè lo stesso è retto da un monarca assoluto mentre in italia vige la democrazia.(nello specifico non si è potuto sapere nulla sul caso Moro come su Calvi e nemmeno su Marcinkus e di Emanuela Orlandi non si sa che fine ha fatto perchè la chiesa non è proprietà italiana. L'extraterritorialità vaticana è una manna per molti).

Citazione:

Dice anche che i Patti lateranensi NON fanno parte della Costituzione e possono essere modificati tranquillamente.

ma gli stessi patti lateranensi del 1929 ratificati dal capo del fascismo NON dovrebbero nemmeno essere accennati dalla carta costituzionale repubblicana. La stessa ha sancito che il fascismo era bandito dallo stato italiano con le leggi che aveva emanato.
In effetti in tutta la costituzione non esiste NESSUN altro riferimento a patti fatti con il governo fascista.

Citazione:
Ma non cancellati: a meno di una revisione costituzionale la Carta implica la necessità di una regolamentazione dei rapporti

Ovviamente non possono essere cancellati. Nei patti si è regolamentato quello che è della chiesa cattolica/vaticano/santa sede e quello che è dello stato italiano.
Ma fino al 1984 (la costituzione è del 1948) l'Italia (malgrado la costituzione) aveva come religione di stato quella cattolica e nessuno si sognava di fare nulla (certamente non il vaticano....) per fare in modo che gli articoli della costituzione fosssero rispettati.
Ora non si da ascolto ( con la storia del crocefisso...) nemmeno alla corte di strasburgo....allla stessa maniera che si è protratto tutta la manfrina della 'religione di stato'.
La corte di strasburgo parla di ...diritti umani!

Citazione:
N.B.: la Costituzione è anche la nostra carta dei diritti. L'art.7 però sembra avere più una
descrittivo che un carattere di tutela. A dire il vero non è per niente chiaro se per un'eventuale abolizione dei trattati con lo Stato pontificio la revisione costituzionale debba essere precedente o possa essere anche successiva o possa addirittura non essere immediata (come è accaduto per esempio nei confronti delle leggi sull'aborto e sul divorzio, che di fatto denunciarono lo spirito dei Patti Lateranensi).

Infatti lo spirito dei patti lateranesi del 1929 era una necessità....considerato quello che stava succedendo in europa (cioè la preparazione della II GM) e il papa ha definito, in quella precisa occasione, Uomo Della Provvidenza la buonanima di Mussolini...per dire.
Ma precedentemente la questione romana era irrisolta e il papa stesso non voleva risolverla.

EDIT
La sovranità territoriale è stata concordata in occasione della firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929). Le zone extraterritoriali della Santa Sede si trovano non solo a Roma, ma anche in altri luoghi d'Italia. Quasi tutti questi territori sono stati dichiarati dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità. Le zone si trovano, dunque, sul suolo italiano. Con la soluzione della Questione romana, per decisione del Governo italiano, questi luoghi sono trattati secondo le regole del diritto internazionale alla stregua di ambasciate di Paesi stranieri.
http://it.wikipedia.org/wiki/Zone_extraterritoriali_della_Santa_Sede_in_Italia

Lo Stato della Città del Vaticano non ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Città_del_Vaticano

_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/11/2009 14:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#144
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 31/7/2006
Da NiggahCity
Messaggi: 2092
Offline
Mi scuso in anticipo per essere un po' OT, ma visto che si parla di UE e di "secondi fini" possibili di questa sentenza, direi che anche questo c'entra un pochetto:

1. Europe's own surveillance state - Stephen Booth (The Guardian)

It's not just Whitehall we have to keep an eye on – to defend our civil liberties we must watch Brussels too.

As eloquently expressed in this forum before, the defence of our civil liberties is now a war on two fronts. While the UK government pushes ahead with new ways to stockpile our personal data and watch us at every street corner, the European Union is quietly getting on with establishing its very own Europe-wide version of the surveillance state.


2. «How the EU is watching you: the rise of Europe’s surveillance state», Open Europe - Londra
_________________
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Inviato il: 14/11/2009 12:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pispax
      Pispax
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#143
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/3/2009
Da
Messaggi: 4685
Offline
Citazione:
"Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale".

Non so quanto possa essere utile alla discussione, ma da come la capisco io credo semplicemente che se il Vaticano o lo Stato italiano decidono unilateralmente o congiuntamente di denunciare i Patti questo debba comportare l'obbligo della revisione costituzionale .
Direi che è ovvio: a quel punto non ci sono più i presupposti per l'art.7, e devono essere definiti i nuovi criteri, fra i quali può esserci anche il criterio di "nessun criterio".

Dice anche che i Patti lateranensi NON fanno parte della Costituzione e possono essere modificati tranquillamente.
Ma non cancellati: a meno di una revisione costituzionale la Carta implica la necessità di una regolamentazione dei rapporti.



N.B.: la Costituzione è anche la nostra carta dei diritti. L'art.7 però sembra avere più una carettere descrittivo che un carattere di tutela. A dire il vero non è per niente chiaro se per un'eventuale abolizione dei trattati con lo Stato pontificio la revisione costituzionale debba essere precedente o possa essere anche successiva o possa addirittura non essere immediata (come è accaduto per esempio nei confronti delle leggi sull'aborto e sul divorzio, che di fatto denunciarono lo spirito dei Patti Lateranensi).

In ogni caso direi che questa eventualità per il momento non è prevista da nessuno, RC compresa.
Inviato il: 14/11/2009 12:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#142
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
Citazione:
come scritto sopra la Corte Costituzionale ha già detto che il referendum non si può fare....il vaticano è uno stato straniero (la chiesa cattolica è però in italia.. ma anche no...)


Come scritto sopra, il referendum non si può fare per abolire direttamente il Concordato, ma per modificare l'art. 7 sì.
Eliminare il riferimento ai Patti Lateranensi nella Costituzione non li renderebbe automaticamente decaduti.
Inviato il: 14/11/2009 10:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#141
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Il referendum sulla legge costituzionale servirebbe a confermare una eventuale modifica dell'articolo 7: non interverrebbe direttamente sul Concordato, ma renderebbe l'intervento possibile e più semplice.


come scritto sopra la Corte Costituzionale ha già detto che il referendum non si può fare....il vaticano è uno stato straniero (la chiesa cattolica è però in italia.. ma anche no...)

Oltretutto:

Art 14-In caso di difficoltà interpretative o applicative, l' art 14 impone ai due contraenti di risolvere in maniera amichevole tali le divergenze tramite un'apposita Commissione paritetica.
(dagli accordi di villa madama)

quindi ...il gatto si morde la coda si morde la coda, il gatto,
il gatto si morde la coda e non sa che la coda
è sua.

PS-la sentenza della corte di strasburgo sul crocefisso nei luoghi pubblici poteva essere l'inizio di un cambiamento per quanto riguarda i rapporti stato-vaticano, invece hanno pensato che far ricorso, perchè lo voleva il vaticano, era la cosa migliore. L'ennesima figura da pirla di un gioverno inesistente ma sottomesso al 'cupolone'.
EDIT

(ANSA)-ROMA,3 NOV- 'La decisione della Corte di Strasburgo (sul crocifisso, ndr) suscita amarezza e non poche perplessita'': lo afferma una nota della Cei.'Fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica'. 'Si rischia di separare artificiosamente l'identita' nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali'. Secondo la Cei, non si tratta di laicita', ma di degenerazione in laicismo.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/11/03/visualizza_new.html_993285968.html

quello che dice la CEI non ha importanza per il resto dell'italia.
Considerato che la visione parziale e ideologica è proprio quella della CEI che non ammette che le persone abbiano altre religioni o altri credo diversi da quello cattolico e pontificano sull'identità nazionale sentendosene del tutto autorizzati.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/11/2009 9:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#140
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
Il referendum sulla legge costituzionale servirebbe a confermare una eventuale modifica dell'articolo 7: non interverrebbe direttamente sul Concordato, ma renderebbe l'intervento possibile e più semplice.
Inviato il: 13/11/2009 22:17
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#139
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
l problema tra Stato e Chiesa doveva essere affrontato guardando alla società del XX secolo, che evolveva veicolando valori e bisogni nuovi, spesso relegati ai margini della società, spesso incompatibili con il modello proposto dalle gerarchie cattoliche. Partendo da questi presupposti, il Partito Radicale cercava di impedire la riconferma o la revisione dei Patti Lateranensi e di abolire il Concordato. L'obiettivo era non solo quello di limitare la pretesa del Vaticano di esercitare la sua giurisdizione sulla società civile, ma anche quello di "conquistare, per i cittadini e per lo Stato, per i credenti e per la Chiesa, un nuovo rapporto, radicalmente diverso, fondate sulle garanzie di libertà e sulle regole dello stato di diritto"[5]. Per questo, nel 1973 il Partito Radicale, all'interno dell'Assemblea Nazionale Anticoncordataria, che nel 1971 aveva fondato la LIAC (Lega Italiana per l'Abrogazione del Concordato), provava a indire un referendum anticoncordatario.
Intanto la dura opposizione dei radicali, nel 1976, faceva arenare un progetto di legge per la revisione dei Patti Lateranensi presentato dall'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Solo l'anno dopo, nel 1977, raccolte le firme necessarie, l'iniziativa referendaria viene avviata.
Nel 1978 però la Corte Costituzionale con la sentenza n.16 aveva dichiarato inammissibile il quesito referendario, considerando il Concordato come trattato con uno stato estero, ed estendendo quanto previsto dall'articolo 75 della Costituzione, che vieta di abrogare per via referendaria leggi di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali.
Abolire il Concordato per i radicali significa garantire la libera espressione della Chiesa Cattolica nello stato come soggetto religioso operante all'interno delle sue istituzioni, ma "slegare" allo stesso tempo lo stato italiano da questi rapporti di reciprocità e di influenza, lasciandolo totalmente indipendente nel suo ordinamento.
Il Partito Radicale criticava in Parlamento proprio la legislazione e l'organizzazione economica dello Stato Pontificio ed i suoi rapporti politici ed economici con lo Stato italiano. Tra le altre questioni metteva in discussione il fatto che la Chiesa Cattolica Romana avesse riconosciuti diritti e privilegi negati ad altre confessioni religiose (per esempio l'otto per mille), che una confessione religiosa gestisse degli organismi bancari (APSA, IOR) capaci di emettere moneta e non sottoposti a controlli internazionali antiriciclaggio[6], che possedesse una mole incalcolabile di beni immobili (chiamata la "roba clericale" da Ernesto Rossi) e che nonostante tutto questo si dichiari in deficit non facendo comparire nel bilancio i santuari, come Loreto o Pompei, gli ospedali cattolici, o l'obolo[6].
L'anticlericalismo radicale non si limitava ad essere una presa di posizione teorica, dispiegata unicamente nella storica lotta all'abolizione del Concordato, piuttosto si canalizzava in iniziative ben incastrate nella piattaforma di valori politici dei radicali, quelle iniziative che dimostravano sul piano pratico l'importanza di un adeguato "processo di secolarizzazione", mostrando quanto la mancanza di questo veicoli tutta una serie di violazioni delle libertà personali dell'individuo.
In questo quadro si inserisce la battaglia per l'approvazione in Parlamento di una legge per il divorzio (1965-1974). In riferimento a questo diritto la Chiesa si richiamava all' articolo 34 del Concordato del 1929, ridefinito nell'articolo 7 della costituzione della Repubblica Italiana, che oltre ad impegnare l'Italia a riconoscere effetti civili al matrimonio religioso, così come regolato dal diritto canonico, affidava ai tribunali ecclesiastici anche la giurisdizione sulle vicende successive all'atto del matrimonio e quindi sul suo eventuale scioglimento.
Negli anni settanta l'introduzione del divorzio non era per i radicali una manifestazione dei principi anticlericali, piuttosto era una battaglia per l'approvazione di un diritto, quello di disporre liberamente della propria vita e della propria intimità familiare.
Non solo, l'iniziativa referendaria si legava anche a tutte le condizioni di disagio sia sociale, sia pratico ed economico, che accomunava ormai un gran numero di famiglie separate non tutelate della legge.
http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_(Italia)

in effetti c'è stato chi voleva far qualcosa per abolire un concordato fascista. Ma ci sono stati altri che glielo hanno impedito.
EDIT
Citazione:
Certo che potrebbe, modificando la Costituzione, cosa per la quale occorre un'ampia maggioranza parlamentare o il consenso del popolo espresso tramite referendum.

Nel 1978 però la Corte Costituzionale con la sentenza n.16 aveva dichiarato inammissibile il quesito referendario, considerando il Concordato come trattato con uno stato estero, ed estendendo quanto previsto dall'articolo 75 della Costituzione, che vieta di abrogare per via referendaria leggi di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali.

Nel 2006, il Concordato è stato messo in discussione da alcune minoranze laiciste, in particolare dal Partito Radicale. Le critiche di costoro concernono le relazioni tra Stato italiano e Chiesa cattolica, che si ritiene dovrebbero essere riformati per renderle ulteriormente liberi. Non può essere proposto un referendum per l'abolizione o la modifica del Trattato, del Concordato o delle leggi collegate ad esso perché non sono ammessi, nel nostro ordinamento, referendum riguardanti i trattati internazionali. Anche una proposta di legge popolare per l'abolizione del Concordato è ugualmente inammissibile perché la legge ricade in una dei casi previsti dall'articolo 80 della Costituzione.[4
http://it.wikipedia.org/wiki/Patti_lateranensi
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 13/11/2009 17:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  kinbote
      kinbote
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#138
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/11/2009
Da Zembla
Messaggi: 201
Offline
Citazione:
Del resto nella costituzione del 1948 NON è stato scritto che la religione cattolica è religione di stato ma si è aspettato il 1984 a stabilire 'legalmente' questo.


Era scritto nei Patti quindi, indirettamente, nella Costituzione.

Citazione:
Ma l'Italia potrebbe cancellare i Patti Lateranensi firmati dal fascismo anzi doveva come primo atto della Costituente, il problema è che i governi non volevano e non vogliono...


Certo che potrebbe, modificando la Costituzione, cosa per la quale occorre un'ampia maggioranza parlamentare o il consenso del popolo espresso tramite referendum.

Citazione:
Non solo. L'aggravante è che nell'art.7 della costituzione si parla espicitamente di patti lateranensi( firmati da Mussolini )quando il fascismo era bandito con l'avvento della repubblica! Quindi, implicitamente, nella costituzione si sono avvallati dei patti stipulati proprio dal capo del fascismo.


Questo non significa nulla. La legislazione precedente alla costituzione della Repubblica rimane valida, salvo espliciti interventi. Non si è mica ripartiti da zero.
Inviato il: 13/11/2009 15:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#137
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:

Ma l'Italia potrebbe cancellare i Patti Lateranensi firmati dal fascismo anzi doveva come primo atto della Costituente, il problema è che i governi non volevano e non vogliono...

Non solo. L'aggravante è che nell'art.7 della costituzione si parla espicitamente di patti lateranensi( firmati da Mussolini )quando il fascismo era bandito con l'avvento della repubblica!
Quindi, implicitamente, nella costituzione si sono avvallati dei patti stipulati proprio dal capo del fascismo.

Per primo doveva essere il vaticano che cercava un accordo con i rappresentanti della repubblica e lo pteva fare considerato che nel dopoguerra i politici erano 'allevati' dal vaticano.

Non lo ha fatto e lo stato italiano nemmeno.

Evidentemente il problema, da allora, non solo è diventato enorme ma è un cappio sull'intera popolazione ( e Moro ne ha fatto lo spese...ma anche molti altri )
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 13/11/2009 15:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#136
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Ammettendo che i Patti Lateranensi possano equipararsi ad un Trattato internazionale, non è vero che i Trattati non possano essere modificati se non con il consenso delle parti.
Uno Stato è sovrano e dunque può fare ciò che vuole, l'altro Stato al limite può muovergli guerra ma non credo che sia nei poteri del Vaticano.
Quando in un paese cambia il regime in modo netto, la prima cosa che si fa è il "denunciare" (questo è il termine più appropriato) i Trattati internazionali sottoscritti dal passato regime.
Un caso tipico è l'accordo che affittava senza data di scadenza (!!!) la baia di Guantanamo all'esercito USA, immediatamente "denunciato" dal potere rivoluzionario castrista.
A questo non è seguito nulla appunto perchè Cuba non può certo muovere guerra contro gli USA (non aspettano altro).
Ma l'Italia potrebbe cancellare i Patti Lateranensi firmati dal fascismo anzi doveva come primo atto della Costituente, il problema è che i governi non volevano e non vogliono...
Inviato il: 13/11/2009 14:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: La corte di Strasburgo sui crocifissi nelle aule
#135
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Proprio per quello ne è stata fatta la revisione nel 1984.


ma infatti NON è stata fatta la 'revisione'...sono state inserite altre clausole (che ho scritto qualche post sopra...)
La revisione nel 1984 NON è stata fatta ma è stato sancito che la religione cattolica NON è religione di stato. Del resto nella costituzione del 1948 NON è stato scritto che la religione cattolica è religione di stato ma si è aspettato il 1984 a stabilire 'legalmente' questo. Anzi a dirla tutta, al vaticano sarebbe andato bene che non ci fossero stati gli accordi di villa madama. Tutto rimaneva allo statuto albertino e al tempo di Mussolini...Altrochè!

Citazione:

Mica tanto, visto che i Patti Lateranensi sono appunto inseriti nella Costituzione.

In quale articolo della costituzione?L'art.7 dice che non ci può essere revisione costituzionale, ma non signfiica questo chei patti debbano essere eterni.(tant'è che nela 1984 sono stati rivisti in merito alla relgione di stato, i cattolici cominciavano a scarseggiare, le altre fedi a crescere e i matrimoni non si contraevano solo con persone della stessa fede).
Come ho scritto prima si parla di chiesa cattolica e NON di vaticano.
I rapporti fra lo stato e la chiesa cattolica è un conto, i rapporti con il vaticano sono altri.
Si tratta nel primo caso di FEDE, nel secondo di STATO.
Nell'art.8 della costituzione dice che le confessioni religiose diverse da quella cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti....semprechè non siano ostacolate dal vaticano!



Citazione:

E invece, purtroppo, lo è. È possibile dargli una "rinfrescatina" solo tramite procedimento di revisione costituzionale, oppure tramite l'accordo delle parti (cioè del Vaticano).

NON è vangelo e mi meraviglia che qualcuno lo paragoni a tanto.
Nessuna legge lo è. Come in questo caso NON lo può essere.
Il procedimento della revisione costituzionale potrebbe anche passare attraverso referendum che proprio il vaticano NON vuole perchè sa che di cattolici in italia ne trova pochi.
L'accordo della parti non conviene in questo momento quando al vaticano ( dopo che ha dichiarato che non è obbligato a recepire la leggi dello stato italiano) si lascia fare il bello e il cattivo tempo, come ha sempre fatto, del resto, in questo sgangherato paese.



Citazione:

Quando la chiesa deve prende, prende, quando deve pagà, fa pagà a noi!

Se si facesse un ulteriore accordo è chiaro che in qualche maniera dovremo sempre pagare.
La storia del crocefisso è anche, in definitiva, la storia di un risarcimento che si dovrebbe pagare al vaticano perchè 'leso'.....e il ricorso a strasburgo del governo è da leggersi in quest'ottica.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 13/11/2009 14:45
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
1234...6>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA