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  Verità per Aldro

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  •  Pyter
      Pyter
Re: Verità per Aldro
#139
Sono certo di non sapere
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Da Sidonia Novordo
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 17/2/2012 21:58
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#138
Sono certo di non sapere
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 3/2/2012 12:16
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#137
Sono certo di non sapere
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Commentano blog Adrovandi. Otto denunce, processo anche a Lucera.


"I nove indagati sono, si diceva, accusati di diffamazione. Secondo l’accusa, avrebbero scritto frasi e parole ritenute offensive nei confronti dei quattro poliziotti coinvolti nella morte del ragazzo (Monica Segatto, Enzo POntani, Luca Pollastri, Paolo Forlani – e condannati nei due primi gradi di giudizio, è pendente la Cassazione fissata a giugno.

Sono stati loro a sporgere querela dopo aver scrupolosamente scandagliato i commenti) e di un quinto ispettore, dirigente di polizia giudiziaria. Tra gli otto, c’è anche una Lucerina, Diletta Di Giovine.

Il fascicolo su di lei, dunque, passerà ora alla Procura diretta da Domenico Seccia. Il giudice non ha accolto la tesi della Procura secondo cui – come avviene per la diffamazione a mezzo stampa – la diffamazione si sarebbe consumata a Ferrara, bensì nei luoghi di residenza dei bloggers.


Della serie: "denunciarne otto per educarli tutti".

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Inviato il: 26/1/2012 14:31
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#136
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Io e voi possiamo cambiarlo.


Va bene, ma se è possibile evita di intervenire in TUTTI i threads per dire praticamente NIENTE.
Risparmia almeno quelli che trattano argomenti "seri", per non dire fatti tragici.

Per cazzeggiare ci sono altri spazi, ok?
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Inviato il: 13/4/2011 21:52
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  •  Doryphoros
      Doryphoros
Re: Verità per Aldro
#135
Ho qualche dubbio
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Da Tra Sardegna e Corsica, magicamente
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Citazione:
Che paese di merda.


Io e voi possiamo cambiarlo.
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To dory phero, didascale.
Inviato il: 13/4/2011 17:18
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#134
Sono certo di non sapere
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"SONO IMPUTATA".

"La dottoressa Maria Emanuela Guerra vuole che io sia condannata per aver fatto riferimento al suo procedimento disciplinare davanti al CSM, per aver detto che era stata assolta.

E vuole che io sia condannata per aver detto che il fascicolo delle indagini era vuoto fino al momento in cui ho aperto il blog.
Io sono e sarò sempre grata alla magistratura per quanto ha fatto per accertare la verità sulla morte di mio figlio e per ristabilirne la dignità della memoria.

Io chiederò al giudice il perché debbo essere ora io condannata per aver detto semplicemente la verità tale e quale riferita dal procuratore capo Minna durante l’udienza preliminare della cosiddetta inchiesta bis,e quella riconosciuta da ben 2 giudici.
Se il Giudice ed il Pm di Mantova dicono che debbo essere processata per il solo fatto di aver detto la pura e riconosciuta verità sulla loro collega, significa che non si può criticare un magistrato per il suo operato nemmeno quando si fa semplice riferimento a quanto dicono i suoi colleghi.

Insomma se il Procuratore della Repubblica in persona afferma che la dott.Guerra è stata processata davanti al CSM, “con domande violente” e” verberata a sangue”, va tutto bene, se io dico semplicemente che è stata assolta debbo essere processata e condannata.

Se il Procuratore della Repubblica offende la memoria di mio figlio morto a 18 anni apostrofandolo come un povero disgraziato, e se la prende poi con il mio avvocato dolendosi del fatto che il suo procedimento disciplinare fosse stato archiviato, va tutto bene. Io invece debbo essere processata."


Ci deve essere qualcosa di molto "perverso" nell'attuale concetto di "trasparenza" e di "libertà di informazione.

E non è capitato solo alla madre di Federico di essersi trovata in questa situazione: CASO ALDROVANDI NOVE A GIUDIZIO, TRA LORO UNA DOCENTE “Diffamarono i poliziotti sul blog”.

"I nove stando agli addebiti, avrebbero offeso “ la reputazione” dei poliziotti con parole come “assassini, bugiardi, involucri senz’anima, …”. Tra gli imputati c’è anche una docente universitaria, solamente due hanno meno di 30 anni (gli altri vanno dai 50 ai 70), e quasi tutti non sono ferraresi. Già in passato la Procura chiese che il blog venisse oscurato ma il tribunale della libertà lo negò."

Che paese di merda.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 13/4/2011 13:10
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Verità per Aldro
#133
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

florizel ha scritto:
Speriamo che questa tragica vicenda non si trasformi definitivamente in un film... (


Poco film molta denuncia,notevole
Disponibile su megavideo
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 10/12/2010 0:59
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#132
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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effeviemme
Citazione:
provo una strana sensazione, leggendo questo titolo; mi richiama l'atteggiamento u.s.a. con i parenti delle vittime dell'11 settembre...


Non ti nascondo che ho provato la stessa sensazione, anche mista a stupore...

Da una parte il risarcimento potrebbe rappresentare un'ammissione di colpa da parte dello stato, se non fosse che si è trattato di accordo tra le parti. E credo che questo sia pertinente con l'iter giudiziario, una "chanche" cui in genere si ricorre durante processi tanto lunghi.

Dall'altra parte, se i parenti delle vittime dell'11 settembre non hanno MAI avuto la soddisfazione di veder dimostrata la verità delle cose ufficialmente, nel caso di Aldro, ci sono nomi e cognomi: una vittoria quale è stata vedere condannare i responsabili di un omicidio ha tutte le potenzialità di diventare un simbolo per qualunque caso simile, compreso quello di Cucchi.
Quindi, se accettare il risarcimento dovesse implicare isolare il caso, non trovo sia stata una buona mossa.

C'è l'associazione contro gli abusi da parte delle forze dell'ordine, è vero. Ma sarebbe stato un grande vantaggio, non solo simbolico, far partire quella attività con la determinazione di restare parte civile nel processo fino alla condanna in terzo grado.

Sono un attimo disorientata, in verità.

La parte civile nel processo penale.
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Inviato il: 10/10/2010 0:28
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  •  effeviemme
      effeviemme
Re: Verità per Aldro
#131
Mi sento vacillare
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Lezik85 cit.:

Accordo con risarcimento milionario tra Stato e legali dei genitori del ragazzo morto dopo una colluttazione con 4 agenti della polizia. I parenti della vittima, però, non potranno più costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti.
----------------

provo una strana sensazione, leggendo questo titolo; mi richiama l'atteggiamento u.s.a. con i parenti delle vittime dell'11 settembre...
la strategia del potere (o una delle strategie), per tacitare ( o comunque indebolire)chi chiede giustizia?
oppure altro?
solo mie sensazioni, in realtà?

fvm
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Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
Inviato il: 9/10/2010 22:11
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Re: Verità per Aldro
#130
Dubito ormai di tutto
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Da Freedonia
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Caso Aldrovandi, Polizia colpevole: dallo Stato 2 milioni alla famiglia

Accordo con risarcimento milionario tra Stato e legali dei genitori del ragazzo morto dopo una colluttazione con 4 agenti della polizia. I parenti della vittima, però, non potranno più costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti.

Lo Stato ha riconosciuto un risarcimento alla famiglia di Federico Aldrovandi, il ragazzo morto a Ferrara durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005. E’ stato raggiunto due giorni fa l’accordo per la transazione economica a favore delle parti civili costituite nei processi nati dalle inchieste sulla morte del ragazzo. Complessivamente ai familiari di Federico – annuncia l’ANSA – andranno quasi due milioni. In cambio lo Stato chiede alla famiglia di non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti sulla vicenda.

FAMIGLIA SODDISFATTA“Sono soddisfatto dal punto di vista professionale, si tratta di una ammissione di responsabilita’ di indubbia valenza – ha spiegato uno dei legali della famiglia, Fabio Anselmo, ricordando che il ministero dell’Interno non era mai stato citato come responsabile civile – ma anche dispiaciuto dal punto di vista umano, avrei voluto essere in appello. Pero’ capisco la fatica della famiglia per tutta questa battaglia“. Ma – ha assicurato – il papa’ e la mamma di Federico, Lino Aldrovandi e Patrizia Moretti, saranno comunque in aula in appello. Le responsabilita’ penali restano ovviamente in capo agli imputati. I quattro poliziotti di pattuglia quella mattina sono stati condannati in primo grado per eccesso colposo in omicidio colposo, e altri tre loro colleghi sono stati condannati per il depistaggio delle indagini (per un quarto il processo e’ ancora in corso).

PACIFICAZIONE“Oggi si puo’ iniziare a parlare di pacificazione“, ha detto Anselmo, ricordando che la famiglia di Federico non ha mai avuto un atteggiamento di contrapposizione nei confronti della polizia, ma ha solo lottato perche’ fosse ristabilita la verita’ su quanto gli era accaduto. “In prima fila alla proiezione ferrarese del film ‘E’ stato morto un ragazzo’ del giornalista Filippo Vendemmiati sulla vicenda di Federico c’era il questore – ha detto Anselmo – e anche lo stesso Manganelli e’ stato molto vicino alla madre‘. ‘L’associazione delle vittime delle forze dell’ordine che stiamo fondando - ha concluso – nasce per aiutare chi si trova in situazioni simili ed e’ in difficolta’“.

Lo scopo e’ chiedere aiuto allo Stato affiche’ non lasci solo chi si trova in queste situazioni’.
Inviato il: 9/10/2010 17:00
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#129
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Penso che non siano molte le persone con la determinazione e la forza d'animo dimostrate dai genitori di Federico; davanti ad un conflitto con la "giustizia", temo che la maggior parte delle persone comuni non saprebbe come agire.


Ciao, carissimo.

Non solo è palesemente chiaro quanto sia difficile lottare per dimostrare che quella che viene definita "giustizia" è in molti casi un sopruso, ma è anche estremamente importante sottrarsi a facili accuse di "sovversività" nel porre la questione.

Per i genitori di Federico, come per molti altri casi di "omicidio di stato", rendere pubblica e diffondere più ampiamente possibile una denuncia del genere significa non dare modo di farsi demonizzare a chi ne avrebbe tutto l'interesse.

Fino a ieri sera, solo 5 siti internet davano la notizia della fiaccolata di oggi. E non erano siti di diffusione mediatica ampia.
Organi di stampa "ufficiali", intendo.

Vediamo oggi cosa accadrà. In gene, IGNORARE è un altro modo di sminuire.
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Inviato il: 25/9/2010 13:35
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  •  effeviemme
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Re: Verità per Aldro
#128
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Ciao Flo'

Penso che non siano molte le persone con la determinazione e la forza d'animo dimostrate dai genitori di Federico; davanti ad un conflitto con la "giustizia", temo che la maggior
parte delle persone comuni non saprebbe come agire.
C'è da sperare che del loro impegno venga informata più gente possibile, come incoraggiamento a non accettare come immutabile ogni decisione delle "autorità".
E, giustamente, a mettere sull'avviso che anche chi ci aspettiamo sia più equilibrato nel proprio "mestiere".
Purtroppo, tutto quel che penso di questa vicenda (e delle altre simili), non lo posso scrivere.
Nonostante l'articolo 21 della costituzione, non è completamente consentito.

effeviemme
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Inviato il: 25/9/2010 12:17
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#127
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Inviato il: 25/9/2010 2:31
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#126
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Nel farsi del dibattito con Vendemmiati sono emersi alcuni interrogativi cui ancora mancano risposte esaustive, dai risvolti inquietanti; come ad esempio il motivo per cui gli agenti di una volante che era a fine turno (il turno sarebbe terminato alle 6 del mattino) si siano “esposti” a quelle modalità di “fermo” agghiaccianti e foriere di strascichi, invece di ammanettare il fermato, fare un giro di telefonate per accertarne le generalità, e stendere rapporto.

Perché i 54 colpi, tra cui alcuni che hanno addirittura spezzato i manganelli, inferti con una violenza tale da presupporre motivazioni diverse dal “semplice” ordine pubblico e dalla difesa da un individuo in stato confusionale?

http://www.youtube.com/watch?v=ht_bNiYlCkc

Perché, se fosse stato vero che Federico si trovava in uno stato particolare dovuto all’uso di droghe, non è stata mai chiamata l’ambulanza dagli agenti, come deontologicamente previsto in questi casi?
Per questo motivo, l’accusa di uso di droga rivolta a Federico dagli agenti durante il processo, ha costituito per essi un’aggravante, tanto che i loro legali si sono visti costretti ad un’altra strategia di difesa.

Ancora: perché gli agenti, che dissero di aver dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso in seguito alle presunte colluttazioni con Federico non si sono fatti ricoverare ed hanno rifiutato di fare il prelievo per le prime cure, come riportato dai referti?

Perché, in seguito alla vicenda, la polizia ha fatto visita a possibili testimoni del fatto che avevano i balconi che danno sulla strada dove sono avvenuti i fatti?

Perché l’Ispettore della DIGOS Nicola Solito, amico di famiglia degli Aldrovandi, che diede personalmente notizia della morte del ragazzo ai genitori, sparisce dalla loro vita? E perché, a detta dello stesso Vendemmiati, Solìto ha voluto che lo staff di produzione dell’opera chiedesse autorizzazione al ministero dell’interno per presenziare alla proiezione del film-documentario?

“Federico presentava i segni di asfissia perché gli stavano sopra dopo una colluttazione prolungata che lo aveva messo in agitazione aumentando la sua fame d'aria.
Ma i quattro sarebbero stati troppo presi a pestarlo per accorgersi che chiedeva aiuto e rantolava.
Quella che nella versione ufficiale fu definita "resistenza all'arresto" era solo «una disperata ricerca d'aria».
Una condotta, quella degli agenti, «dissonante dagli standard dell'agente modello» che dovrebbero assicurare l'incolumità personale del cittadino «salvo la ricorrenza di stato di necessità o legittima difesa».”


Queste, e molte altre domande e scambi di opinioni, hanno animato l’incontro con Filippo Vendemmiati.

Ma un’impressione su tutte è prevalsa, almeno per me e per quanti, in quella sede, hanno espresso un punto di vista più ampio, non limitato cioè al singolo caso: l’impressione che possa essere proprio la “fiducia” (in qualche modo anche iconograficamente indotta) nelle forze dell’ordine e nei corpi di polizia di stato ad alimentare un’idea di impunità quasi intoccabile, l’impressione che a forza di considerare deontologicamente e professionalmente “inidoneo” il comportamento di “alcune mele marce” si corra il rischio di non ipotizzare l’esatto opposto, cioè la funzionalità del metodo repressivo in rapporto a questi tempi di restrizione degli spazi del diritto civile; anche di fronte a fatti palesi come l’omertà mafiosa e la copertura di interi apparati di corpi dello stato, che in questo ed altri casi di morti per mano poliziotta hanno mentito, fatto muro, difeso, depistato, deposto falsa testimonianza, prevale la percezione del "caso isolato" e dell'evento fortuito.

Il caso di Federico Aldrovandi non è un caso isolato. Aldo Bianzino, Marcello Lonzi, Nicky Aprile Gatti, Riccardo Rasmann, Stefano Cucchi, Gabriele Sandri, Giuseppe Uva, Carlo Giuliani, come prima di loro Serantini, Pinelli e molti altri, aspettano ancora giustizia.

“La giustizia diventa ingiustizia”.

I genitori di Federico, Patrizia e Lino insieme con il fratello Fabio, stanno per costituire un’associazione.

http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/

“L’associazione servirà per cercare di costruire un futuro senza i pericoli che abbiamo incontrato, un futuro per i nostri figli rimasti, per ribadire che la responsabilità è individuale e che le istituzioni sono state tradite come noi da chi ha commesso i reati.
E servirà soprattutto per essere un riferimento se dovessero ancora accadere tragedie simili.
Mettendo questa esperienza, che mai avremmo voluto, a disposizione di chi si sente disperato e isolato come siamo stati noi all’inizio…

… Abbiamo percorso tutta l’Italia per parlare direttamente con la gente, abbiamo speso tutta la nostra energia, oltre a molti soldi in consulenze e spese processuali. Gli ultimi 5 anni sono stati questo, ogni giorno, ogni momento.”


Ecco. Forse parlare, smettendo di farsi parlare addosso ma soprattutto nella mente da voci insidiosamente “rassicuranti”, potrebbe essere un buon inizio per chiunque abbia a cuore l’esercizio della memoria e della coscienza.
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Inviato il: 23/9/2010 4:00
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#125
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Sabato prossimo, 25 settembre, sarà il 5° anno dall’alba di quel 25 settembre in cui Federico Aldrovandi fu morto per mano di agenti di polizia.

Da allora, e fin da subito dopo qualche settimana da quell’assurda morte, i mezzi di “informazione di (e per la) massa” hanno contribuito tramite una sorta di omertosa obbedienza ai Codici delle notizie-spettacolo a tenere sotto controllo l’opinione pubblica, smorzando dubbi ed interrogativi prima che si rendessero manifesti, ed accettando pigramente (e complicemente) risposte che di fronte ad un quadro ancora tutto da esaminare, e al suo puzzle da ricomporre, non potevano che risultare liquidatorie.

Ma è solo il piegarsi alle esigenze di un’informazione voyeristica e “di consumo” che ha impedito un maggior impegno ed una maggiore attenzione dei mezzi di informazione al caso Aldrovandi, o c’è dell’altro?

E’ Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale stampa italiana, che fornisce una prima risposta:

“Come mai, allora, del processo Aldrovandi non ce ne siamo curati?”

“Non si può non mettere a confronto questo silenzio con il clamore mediatico che, da mesi, continua ad esserci intorno al processo di Perugia, seguito udienza per udienza, con professionale scrupolo.

Una semplicissima ricerca di parole-chiave sulle principali agenzie di stampa, negli ultimi 30 giorni, dà questo risultato: “Meredith” compare in 156 lanci, “Aldrovandi” in 6 (inclusa la sentenza).

Difficile sostenere che a Ferrara si sia esaminato un fatto di minore rilevanza rispetto al delitto Kercher. Anche lì c’è una giovane vita stroncata; anche lì c’è il dolore di una famiglia.

Ma ci sono una cosa in più e una cosa in meno, nella storia di Federico.

In più c’è il coinvolgimento di agenti di polizia: è una vicenda che spinge ad interrogarsi sul modo in cui alcuni intendono il ruolo di “forze dell’ordine”. Una questione che potenzialmente riguarda noi tutti, visto che tutti beneficiamo ogni giorno - per fortuna - della sicurezza che gli agenti garantiscono.

In teoria, dunque, questo elemento avrebbe dovuto accrescere l’interesse per la storia. Oppure proprio il coinvolgimento di agenti di polizia ha funzionato da freno, spingendoci all’autocensura?
Ma c’è anche una cosa in meno: a Ferrara non c’è sesso, nella vicenda che ha portato alla morte del giovane Aldrovandi. Nessuna possibilità di “arricchire” il racconto con tracce di Dna, reggiseni, ipotesi sulle relazioni tra i giovani coinvolti.
E’ un dubbio consistente: sarà mica per questo che Perugia ci interessa tanto e Ferrara quasi per niente?”


Filippo Vendemmiati riprende il tema dell’informazione ed apre così, con la denuncia al sistema informativo, e con la prefazione di Roberto Natale, il suo libro su Federico Aldrovandi, diventato anche un film-documentario presentato a Venezia, “E’ stato morto un ragazzo”.


Ho avuto modo, e fortuna, di poter seguire un incontro pubblico con il giornalista, tenutosi ieri qui a Napoli, nello spazio dibattito di un noto megastore di libri, e nel farsi della discussione è emerso con forza il taglio che Vendemmiati ha voluto dare al suo lavoro: il “giudizio” e le conclusioni che ognuno può trarre dallo svolgersi della vicenda non sono in alcun modo indotte dalla frequente abitudine di parametrare gli articoli alla necessità di “fornire risposte”, ma scaturiscono dal paziente e tenace lavorìo del “racconto” di quella storia tramite immagini e documenti.

Un lavorìo che molto presumibilmente ha costituito a sua volta una sorta di crescita umana e professionale dell’autore, e che dovrebbe essere la REGOLA di chiunque voglia dirsi un giornalista…

[url= http://www.articolo21.org/1593/notizia/-stato-morto-un-ragazzo-il-film-su.html]“Ho cominciato ad occuparmi della storia di Federico Aldrovandi non proprio dall’inizio, e anche di questa pigrizia e scetticismo professionale il film racconta…”[/url]

“… La morte di Federico poteva essere un fatto come altri, ma su questo a differenza di altri ho deciso di fermarmi e considerare, per una volta, che valeva la pena raccontare la storia e non la notizia.
Ho conservato le video cassette originali, i taccuini con gli appunti, tutti quegli strumenti usa e getta che oggi fanno del giornalista un uomo che ha sempre fretta, in preda ad un falso (e isterico) movimento.
Volevo scrivere un libro di cronaca, poi l’archivio con centinaia di immagini mi ha convinto che erano quelle a dover essere raccontate, cosi ho deciso di mettermi al loro servizio.

E’ una storia che ha a che fare con il sistema dell’informazione e della giustizia, con la violenza delle istituzioni e il diritto alla giustizia dei cittadini.”


Vendemmiati ha sottolineato come solo il tenace impegno dei genitori di Federico abbia fatto si che non calasse una cortina di silenzio sull’assassinio di Federico, come solo grazie alla LIBERA informazione fornita dai diretti interessati e da chi la storia l’ha vissuta sulla propria pelle e nell’intima quotidianità della sua vita sia stato possibile ricostruire un tessuto di solidarietà ed attenzione che mantenesse viva la memoria di quell’ingiustizia ed infondesse ostinato coraggio nella ricerca di verità e di giustizia.

Come siano state la pubblicazione di materiali riservati e di documenti, la ricostruzione meticolosa dei fatti e la battaglia mediatica a riaccendere i riflettori sulla vicenda, e probabilmente anche ad incoraggiare la testimonianza di
Annemarie Tsegueu, senza la quale non ci sarebbe stato nemmeno il rinvio a giudizio dei quattro poliziotti che pestarono a morte Federico.

Testimonianza in un primo momento negata, come comprensibilmente si intuisce considerando lo status sociale ed anagrafico di Annemarie, immigrata camerunese, in un paese sempre più sull’orlo della barbara diffidenza verso chi non è “dei nostri”.

Testimone oculare.
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#124
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Speriamo che questa tragica vicenda non si trasformi definitivamente in un film...

Rendo il trailer fruibile anche da qui:

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Inviato il: 16/8/2010 20:38
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  •  francesco7
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Re: Verità per Aldro
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La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#122
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I tempi della giustizia sono stranamente stretti e rapidi, quando si tratta di degni servitori dello stato...

Riporto la lettera di Lino a proposito della querela ricevuta.

"Questa mattina sono andato a prendere in posta un atto giudiziario….."

"... indirizzato a Patrizia, mia moglie, la mamma di Federico, la madre di mio figlio ucciso il 25 settembre 2005 da 4 individui in divisa, come da sentenza del 6 luglio 2009.

Credevo a una violazione magari al codice della strada, è facile sbagliare in questi tempi così caotici e frenetici per tutti. Quel documento è invece una fissazione di udienza per il 18 giugno 2010 presso il Tribunale di Mantova dove Patrizia con altre due persone (due responsabili di testate giornalistice quali la Nuova Ferrara e l’ANSA) sono state citate a comparire per rispondere di non so quale reato o reati in quanto sul documento non vengono citati.

Presumo io per frasi o parole ritenute diffamatorie o calunniose, chissà, visto che fra i citati ci sono due giornalisti. Io di pazienza ne ho avuta tanta, forse troppa, ma quello che mi fa più male è il fatto che il Pubblico Ministero aveva richiesto l’archiviazione per questo fatto specifico, ma
Pontani Enzo, Segatto Monica e Pollastri Luca (manca Forlani Paolo) coloro che sono stati ritenuti responsabili della morte di Federico, hanno pensato bene di non accettarla e di avvalersi del rito dell’opposizione. Il particolare che vorrei evidenziare è la data della richiesta di opposizione, 15 marzo 2010, e cioè alla luce di due sentenze chiare e ed inequivocabili, rispettivamente del 6 luglio 2009 e 5 marzo 2010".

E ancora:

"Federico è morto di morte violenta senza alcun motivo se non avesse incontrato Pontani Enzo, Pollastri Luca, Forlani Paolo e Segatto Monica sarebbe ancora vivo e non lo dico io lo dice lo Stato attraverso i suoi organismi preposti (Procura e Tribunale). Avrei sperato e lo spero ancora, nonostante queste assurdità di violenze che continuano a soffocare e a bastonare Noi e chi ci è vicino, che questo orrore, questa arroganza, questo disequilibrio, questa cattiveria, presto abbiano una fine. Vorrei riuscire finalmente a sussurrare in pace, davanti a quel marmo che mi divide da quel corpo o da quello che resta di uno dei beni miei più preziosi, parole d’amore, quelle che con Federico ci siamo dette e scambiate, anche con gli sguardi, durante 18 anni fantastici e magnifici che nessuno potrà mai infangare e uccidere.

Come dovrei definirla sig. Pontani Enzo per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela? Come dovrei definirla sig. Pollastri Luca per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela? Come dovrei definirla sig.ra Segatto Monica per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela? Come dovrei definirla sig. Forlani Paolo per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela?

Nessun problema, ci ha già pensato un Giudice al di sopra delle parti a descrivere perfettamente chi siete e non abbiamo bisogno insieme a chi ci è vicino (30 querelati), per il momento, di dire altro. Purtroppo, per il momento, sono costretto a pagarvi anche lo stipendio e di conseguenza le vostre querele di fronte alla morte, ma non sarà all’infinito, anche se cautelativamente vi avrei visto a casa dal lavoro alla luce di orrori ed errori emersi palesemente.
Fino in fondo e oltre.
Lino"


Indignarci all'infinito e diffondere mi sembra il minimo.
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Inviato il: 20/5/2010 0:18
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Re: Verità per Aldro
#121
Dubito ormai di tutto
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Da Freedonia
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Caso Aldrovandi: i poliziotti querelano la mamma di Federico

Lo annunciano i genitori sul blog: la denuncia in seguito ad affermazioni ritenute “diffamatorie”.

Tre dei poliziotti che sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Ferrara per eccesso colposo nell’omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo morto dopo un intervento di polizia la notte del 25 settembre 2005, hanno querelato la madre del giovane, Patrizia Moretti, per alcune sue affermazioni ritenute diffamatorie, in un’intervista nel 2008.

L’ANNUNCIO – Ne hanno dato notizia i genitori di Federico Aldrovandi nel loro blog. «Quello che mi fa piu male – ha scritto il padre Lino - è il fatto che il Pubblico Ministero aveva richiesto l’archiviazione per questo fatto specifico, ma coloro che sono stati ritenuti responsabili della morte di Federico, hanno pensato bene di non accettarla e di avvalersi del rito dell’opposizione».

OPPOSIZIONE - La procura di Mantova ha infatti chiesto l’archiviazione (nel procedimento sono coinvolti anche due giornalisti) ma il gip ha accolto la richiesta di opposizione presentata dai tre querelanti (si tratta di Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri), fissando un’udienza per il 18 giugno durante la quale prenderà in esame la richiesta.

LO SFOGO DEL PADRE - Il post, che risale al 12 maggio, in cui il padre si sfoga è pieno di amarezza e di incredulità:
“Come dovrei definirla sig. Pontani Enzo per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela? Come dovrei definirla sig. Pollastri Luca per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela? Come dovrei definirla sig.ra Segatto Monica per quello che ha fatto quella mattina a mio figlio, per non incorrere in una querela?“.
Come descrive il papà di Federico infatti, quando ha trovato l’atto giudiziario nella cassetta della posta ha pensato fosse una multa.
Inviato il: 17/5/2010 19:33
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  •  francesco7
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Re: Verità per Aldro
#120
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Inviato il: 5/3/2010 21:43
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#119
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Stasera a "Un giorno in Pretura", ultima parte del processo ai responsabili della morte di Federico Aldrovandi.

Allo stesso link sono recuperabili i video relativi di youtube.

Minacce di morte in segreteria telefonica all'autrice del libro "Aldro".
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Inviato il: 21/11/2009 23:18
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  •  gubbo
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Re: Verità per Aldro
#118
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Citazione:

florizel ha scritto:

Ciao, gubbo.

Non so se ci fossero gli estremi per l'accusa di omicidio pretereintenzionale.
Non è che i poliziotti sono usciti dall'ufficio allo scopo di assassinare Federico.

La tua supposizione è giusta, ma solo inquadrata nell'ottica della possibilità di dimostrare che gli agenti, una volta raggiunto il ragazzo, abbiano meditato di eliminarlo.

Trovo gravissimo, invece, che per aver TRASCESO quelli che (almeno su carta, e seppur strumentalmente ed ipocritamente) sono i "limiti" dell'azione degli agenti, in situazioni come quelle, si diano solo tre anni di galera.
Soprattutto dopo aver stabilito che le cause della morte sono da ascrivere all'intervento dei poliziotti.


Ciao Florizel,
si, si hai ragione. Intendevo dire che a mio modo di vedere,
questi "tutori della legge" arrivati sul posto, abbiano deciso di dare
una bella lezione al ragazzo, con tutte le conseguenze del caso....non so
, in effetti, se in giurisprudenza un tale evento possa meritare
l'accusa di omicidio preterintenzionale.
Comunque un piccolo indizio di preterintenzionalità ci sarebbe.
A quanto ne so io, la pattuglia intervenuta aveva già incrociato il
giovane Aldrovandi quella sera. Poco prima infatti sembra che l'avessero fermato per un controllo per via di un motorino rubato.....in pratica
l'avevano scambiato per un albanese o roba del genere......
Comunque credo sia oggettivo che 3 anni e 6 mesi sono niente, considerato che con gli appelli successivi diminuiranno di sicuro e che
queste personcine per bene molto probabilmente continueranno
a fare il loro lavoro.
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Inviato il: 7/7/2009 15:26
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#117
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Citazione:
Si è fatto quindi il discorso "meglio pochi ma certi".......

Ciao, gubbo.

Non so se ci fossero gli estremi per l'accusa di omicidio pretereintenzionale.
Non è che i poliziotti sono usciti dall'ufficio allo scopo di assassinare Federico.

La tua supposizione è giusta, ma solo inquadrata nell'ottica della possibilità di dimostrare che gli agenti, una volta raggiunto il ragazzo, abbiano meditato di eliminarlo.

Trovo gravissimo, invece, che per aver TRASCESO quelli che (almeno su carta, e seppur strumentalmente ed ipocritamente) sono i "limiti" dell'azione degli agenti, in situazioni come quelle, si diano solo tre anni di galera.
Soprattutto dopo aver stabilito che le cause della morte sono da ascrivere all'intervento dei poliziotti.
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Inviato il: 7/7/2009 13:51
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  •  gubbo
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Re: Verità per Aldro
#116
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Riguardo la pochezza degli anni di condanna va fatta
una considerazione. Sembra che il pm, pur di ottenere
la condanna degli imputati, abbia preferito puntare sull'
accusa di omicidio colposo piuttosto che su quella di
omicidio pretereintenzionale.
Si è fatto quindi il discorso "meglio pochi ma certi".......
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Inviato il: 7/7/2009 9:50
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  •  florizel
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Re: Verità per Aldro
#115
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Citazione:
si possono dormire sonni tranquilli tanto sapendo di non aver agito ed avere
la coscienza pulita, quanto con la sicurezza di buone coperture
e la coscienza sporca ...
...quale delle due avrà inteso esprimere? dall'articolo non si capisce.....


Ciao, egregio.

Credo che il non avere agito dei poliziotti non sia stato nemmeno contemplato, durante il processo.
Che ci sia stato un intervento degli agenti è stato chiaro fin dall'inizio, e mai negato neanche dagli stessi. Sono state le cause del decesso ad essere state fatte oggetto di indagine, e si è puntato sul presunto "malore" di Federico (malore "attivo" ti ricorda qualcosa?) per contrastare le accuse di responsabilità di pestaggio.

Credo anche che delle "buone coperture", dopo Genova, non ce ne sia nemmeno bisogno.

Anche ipotizzando che (a quei livelli di coinvolgimento, dopo anni di interrogatori e di pressioni) se qualcuno fra loro fosse stato innocente ed avesse potuto dimostrare la sua estraneità al pestaggio lo avrebbe fatto, non sottovaluterei il famoso "spirito di corpo" che tiene alta la bandiera dell'ordine pubblico...

Quelle che hai riportato sono le parole di Enzo Pontani (l'altro agente presente era Luca Pollastri, mentre gli altri due erano assenti, uno perchè in servizio al G8 de L'Aquila)...

Certamente si riferiva alla pena ricevuta.
Ma un'altra interpretazione potrebbe essere benissimo che si possono dormire sonni tranquilli proprio perchè giustizia NON è stata fatta.
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Inviato il: 7/7/2009 0:04
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  •  effeviemme
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Re: Verità per Aldro
#114
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ciao florizel

sul Corriere della Sera si legge questa dichiarazione di uno degli agenti imputati:

«Posso dire che stasera giustizia non è stata fatta. E posso anche dire che io la notte dormo sonni tranquilli, qualcun altro non lo so».

-------------------------------

giustizia non sarebbe stata fatta perchè la pena doveva essere maggiore?

si possono dormire sonni tranquilli tanto sapendo di non aver agito ed avere
la coscienza pulita, quanto con la sicurezza di buone coperture
e la coscienza sporca (ammesso che ne siano dotati): quale delle due avrà inteso esprimere?
dall'articolo non si capisce.....
ho dei dubbi.


ciao
fvm
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Inviato il: 6/7/2009 21:56
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  •  florizel
      florizel
Re: Verità per Aldro
#113
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Per la morte del giovane Aldrovandi poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi.

Ovviamente, questa è solo la sentenza di 1° grado.
Intanto che si arriverà a quella definitiva, la terza, i valorosi servitori dello stato saranno solo sospesi dal servizio. Nemmeno un solo giorno di galera.

E fino al massimo grado di giudizio, nessuno può escludere che anche questi assassini (per dolo, come si usa dire...) se la cavino.

Lettera di un poliziotto ad Aldro.

E' di Nicola Solito, l'ispettore che avvisò la famiglia Aldrovandi della morte di Federico.

Blitz di anarchici al processo Aldrovandi.
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Inviato il: 6/7/2009 19:18
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  •  gubbo
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Re: Verità per Aldro
#112
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Citazione:

effeviemme ha scritto:
@ gubbo

ok per il link, grazie.

ps
a scanso di equivoci:
il commento sulle "persone" è riferito all'articolo linkato
( spesso mi esprimo in modo orrendo, scusami )
ciao
fvm


Tranquillo, avevo capito che non ce l'avevi con me

Intanto ecco le impressioni dei genitori sull'udienza
di ieri: LINK
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Inviato il: 20/6/2009 17:56
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  •  effeviemme
      effeviemme
Re: Verità per Aldro
#111
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/6/2006
Da
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@ gubbo

ok per il link, grazie.

ps
a scanso di equivoci:
il commento sulle "persone" è riferito all'articolo linkato
( spesso mi esprimo in modo orrendo, scusami )
ciao
fvm
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Inviato il: 20/6/2009 15:04
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  •  gubbo
      gubbo
Re: Verità per Aldro
#110
Mi sento vacillare
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Citazione:

effeviemme ha scritto:
@ gubbo

certo che di persone ottuse ed insensibili se ne trovano in ogni occasione.....


per un motivo che non mi spiego,il link non mi porta all'articolo, ma mi porta
a: http//link/ e non va.
funziona invece se lo copioincollo nella barra degli indirizzi.
puoi rivedere il link?


ciao

fvm


Ciao fvm, provo a ripostare il link
non so cosa sia successo......

LINK
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Inviato il: 20/6/2009 11:57
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