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   Scienze Economiche
  Destra e Sinistra: cosa sono?

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  •  Davide71
      Davide71
Destra e Sinistra: cosa sono?
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
Da
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”Tutti noi ce la prendiamo con la Storia ma io dico che la colpa è nostra. E’ evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra e destra.” G. Gaber



Quando si giunge al termine di un periodo storico é giusto riprendere con serenità le sue problematiche e trarre da esso qualche insegnamento.
Da parecchi anni a questa parte la gente si sta accorgendo che le parole destra e sinistra, in politica, non hanno più nessun significato. Ma ne hanno mai veramente avuto uno?
Direi di partire dal loro significato abituale. Esse indicano due direzioni opposte rispetto all’osservatore, esattamente come davanti-dietro e sopra-sotto. La loro caratteristica fondamentale è che non è possibile stabilire in alcun modo una “preminenza” dell’una rispetto all’altra.
La destra e la sinistra sono perciò due polarità di un dualismo perfettamente orizzontale, per cui non é possibile che la destra sia associata al bene o al male, come peraltro la sinistra; ci saremmo evitati molti guai se la cosa fosse stata chiara fin da subito, ma dubito che all'epoca questi argomenti venissero trattati con serenità.
Il campo di applicazione più adatto di questo simbolismo é secondo me quello della navigazione. Supponiamo che lo Stato sia una imbarcazione che segua una rotta precisa.
Se i venti o altre avversità spingono l'imbarcazione a deviare dalla rotta verso sinistra, é giusto correggere la rotta verso destra; analogamente una deviazione verso destra va compensata con una virata a sinistra.
Questo però non spiega come possiamo associare certe manovre politiche e economiche alla destra e alla sinistra. Perché tradizionalmente, per esempio, si pensa che "statalizzare" sia di sinistra e "privatizzare" sia di destra? La risposta più semplice sarebbe questa:
"Statalizzare é una manovra politica di stampo comunista; privatizzare é una manovra politica di stampo capitalista." La corrispondenza fra comunismo e sinistra e capitalismo e destra è talmente automatica che non ci badiamo neanche più, ma dubito che molti di voi sappiano come si è generata.
La corrispondenza tra destra e “rigore” e tra sinistra e “indulgenza” non è così artificiosa come potremmo essere portati a pensare a prima vista, ma riposa su basi tutto sommato logiche.
L'idea che le soggiace parte da lontano, ma proverò a semplificare i passaggi:
1) scopo dello Stato é il benessere duraturo del popolo (innanzitutto stabiliamo la rotta!);
2) quando le condizioni lo impongono é necessario privare temporaneamente il popolo del suo benessere per garantirglielo in futuro; questa é la politica del rigore, e il rigore viene tradizionalmente associato alla mano destra;
3) quando le condizioni lo impongono é necessario aumentare il benessere del popolo; questa é la politica dell'indulgenza, ed é tradizionalmente associata alla mano sinistra;
Ma non ho ancora spiegato perché esiste questa associazione: guardando verso Nord il Sole sorge a destra (Est) e tramonta a sinistra (Ovest); l'alba é simbolicamente legata alla nascita e la fase ascendente del Sole viene associata allo sviluppo; il tramonto é associato simbolicamente alla morte, e la fase discendente alla vecchiaia.
In questa prospettiva il discorso suona più o meno così: "Quando l'uomo é giovane é preferibile privilegiare un educazione severa e rigida (destra), così l'uomo diventa forte e maturo, e potrà più facilmente godere di una vecchiaia serena; al contrario con l'avanzare dell'età l'uomo acquista maggiori libertà e può concedersi maggiormente ai piaceri della vita (sinistra), senza che essi lo assorbano in maniera eccessiva."; discorso analogo per gli Stati.
Per “educazione severa e rigida” s’intende imporre ai giovani dei compiti che loro non svolgerebbero mai spontaneamente, come studiare, e proibire loro certe libertà, come per esempio guidare una macchina; nei tempi il concetto di educazione e istruzione ha assunto molti connotati diversi, ma il principio è tutto sommato lo stesso.
Resta da spiegare per quale ragione guardare verso Nord...soprattutto visto che il Sole, soprattutto in Italia e nei paesi posti sopra il Tropico del Cancro é sempre costantemente esposto a SUD!
Di notte si può notare come le stelle ruotino tutte intorno ad una stella, la Stella Polare, in direzione dell'asse terrestre; questo punto é a Nord; meglio: é IL Nord; il Nord è l’unico punto cardinale che può essere determinato con esattezza senza nessuno strumento particolare e non stupisce che gli antichi lo considerassero un punto di riferimento “assoluto”.
Una curiosità: dicono che il cervello é diviso in due emisferi ben distinti; uno ospita il pensiero logico e razionale (l'emisfero sinistro); l'altro il pensiero istintivo, creativo e i sentimenti (quello destro). Il pensiero logico e razionale può essere considerato di destra, perché spinge l'uomo a pensare al futuro e impegnarsi verso obiettivi non immediatamente percepibili e perciò compiere sacrifici; il pensiero creativo, istintivo e i sentimenti sono qualcosa che impone la sua attenzione "qui e ora"; e tutti noi conosciamo il dilemma fra ciò che noi desideriamo "adesso" e quello che ci aspetta nel futuro.
Avete notato che la corrispondenza é invertita? guarda caso, però, l'emisfero sinistro controlla la parte destra del corpo, e viceversa.
L'uomo equilibrato é colui che riesce in qualche modo a conciliare i due termini opposti della sua anima; perché una vita protesa alla ricerca dei piaceri può portare all'autodistruzione; d'altro canto una vita di sacrifici può essere altrettanto priva di senso e autodistruttiva, soprattutto se non si ha in mente uno scopo preciso per tali sacrifici.
Questo é rappresentato dal fatto che l'uomo ha due piedi, quello destro e quello sinistro; ma per andare dritto deve muovere prima l'uno e poi l'altro, e sempre della stessa lunghezza. Ma non contemporaneamente! Prima muove il piede destro, poi quello sinistro.
Gli antichi affermavano infatti che la destra é "anteriore" alla sinistra (si badi, non superiore); la ragione é sempre la stessa, perché in giovinezza la destra sarebbe da privilegiare; al contrario nella vecchiaia bisogna tenere l'atteggiamento opposto. Ovviamente deve esistere un equilibrio anche nell’imporre o imporsi sacrifici e nel concedere o concedersi piaceri. La saggezza non è né di destra né di sinistra.
Perciò il punto di vista capitalista e il punto di vista comunista sono da considerarsi complementari, come due “politiche” da applicare a seconda dei casi; sembrerebbe impossibile che nessuno se ne sia accorto prima di oggi… Ho già detto che in precedenza la discussione non era serena, in quanto troppi interessi erano in gioco, ma occorre anche ricordare che questa contrapposizione nasce quando il punto di vista capitalista si era ormai imposto a livello politico e le conseguenze di quella linea politica cominciarono a farsi sentire a livelli macroscopici, generando un’ondata di riflessione critica che sfocierà in quella che oggi definiamo “sinistra”.
Ricordiamo i grossi effetti collaterali della “Rivoluzione industriale”, il segno distintivo dell’avvento del capitalismo:
1) aumento imbarazzante della popolazione priva di occupazione e assoluta assenza di volontà di gestire tale emergenza: oggi li chiamerebbero “esuberi”;
2) drammatico peggioramento delle condizioni di vita della maggior parte della popolazione, a fronte di un miglioramento del tenore di vita di una sua piccola parte;
3) crisi economiche frequenti e dalle dinamiche poco chiare: in particolare accadeva che il cibo venisse lasciato marcire nei magazzini e la gente morisse di fame perché non se lo poteva permettere…
4) aumento della conflittualità sociale;
5) aumento della conflittualità tra Stati e della necessità di guerre di conquista e di colonizzazione;
6) progressivo peggioramento della forma con cui le guerre venivano combattute;
7) aumento vertiginoso dello sfruttamento delle risorse naturali e dell’inquinamento;

Faccio notare come, per un capitalista convinto, tutti i punti che io ho elencato non sono affatto dei problemi, ma dei “danni collaterali marginali” in un sistema che secondo loro funzionerebbe perfettamente, se non ci fossero i “comunisti bastardi” a mettere “strane idee” nella testa della gente!
Faccio di nuovo notare che non verrà mai nessuno a dircele in faccia queste cose. Ma molti politici agiscono in base a questa ideologia, e questo spiega molte volte la grossa discrepanza fra quello che dicono e quello che fanno. Ancora adesso, se vogliamo, la linea politica di destra è quella di costituire un sistema economico nel quale quei fenomeni avvengano continuamente.
In teoria non sarebbe neanche necessario dover spiegare perché tutti i punti sopra elencati sono conseguenza diretta dell’imposizione del punto di vista capitalista perché lo abbiamo imparato a scuola. Ma oggi non sono più tanto sicuro della qualità di ciò che insegnano e perciò perdonatemi se riassumo molto sinteticamente qualche aspetto di questa mentalità. Essi si fondano sul fatto che un capitalista vede gli Stati come un macellaio vede gli altri macellai che si affacciano sulla sua via: dei concorrenti e perciò dei nemici…Non è difficile dedurre logicamente i punti che seguono, e anche quelli che ho omesso:
a) produzione industriale: la produzione deve essere razionalizzata; tutto deve essere prodotto al costo minimo; in particolare è necessario ridurre al minimo il personale necessario a produrlo e pagarlo il meno possibile; la tecnologia preferibile è quella più economica, non la più sicura, e tanto meno quella meno inquinante ;
b) colonialismo: i paesi disabitati o abitati da selvaggi devono immediatamente essere occupati da coloni del nostro paese e le loro terre sfruttate in ogni modo possibile per generare flussi di risorse in direzione del nostro paese;
c) protezionismo: inoltre è fondamentale che noi riusciamo a vendere i nostri prodotti agli altri paesi, ma loro non possano farlo nel nostro; questo determinerà un flusso di risorse verso il nostro paese e impoverirà gli altri paesi;
d) posizione di monopolio sui mercati dei prodotti: nel caso gli altri paesi non siano disposti a comprare i nostri prodotti bisognerà convincerli con le buone (corrompendo) o con le cattive (con la guerra); sarà inoltre necessario impedire ai paesi concorrenti di commerciare con gli altri paesi; un sistema molto adatto è quello di promuovere e finanziare organizzazioni sindacali che li costringano ad aumentare i salari e riducano la loro capacità competitiva;
e) guerra tecnologica: le guerre si vincono disponendo di un esercito più numeroso e meglio armato; ogni scoperta che permetta di costruire armi più potenti e distruttive deve essere implementata il più presto possibile;
f) posizione di monopolio sul mercato delle risorse: fondamentale, infine, il controllo dello sfruttamento delle risorse naturali; a tal proposito si possono finanziare e promuovere organizzazioni ambientaliste che impongano limiti negli altri paesi, a tutto vantaggio del nostro;
Qualcuno rimarrà scandalizzato dal fatto che certe cose buone e giuste (ecologia, sindacati, sicurezza, la stessa democrazia) siano state in parte ottenute con l’appoggio più o meno nascosto di potenze estere per nulla disinteressate; abbia pazienza, ma non si possono comprendere i fenomeni della Storia pensando che gli uomini non siano né avidi né infidi…
Ovviamente la sinistra prende tutti i “danni collaterali marginali” precedentemente elencati come “problemi da risolvere”, perciò definisce di conseguenza la sua linea politica:
1) possibilità per tutti di farsi una famiglia dignitosa;
2) miglioramento delle condizioni di vita di tutti;
3) economia sempre in fase di crescita;
4) eliminazione delle classi sociali e fine per ciò stesso della conflittualità;
5) eliminazione delle differenze e delle barriere tra Stati e fine delle conflittualità tra di essi;
6) eliminazione degli eserciti;
7) rispetto dell’ambiente;
Detto così la destra appare come l’incubo, la sinistra come il sogno!
Noi oggi vediamo i capitalisti come il fumo negli occhi, ma essi considerano se stessi semplicemente dei “realisti” che hanno penetrato la realtà più profondamente di noi comuni mortali (e se essa non è tutta rose e fiori beh! È la vita…); considerano però quelli di sinistra dei sognatori. Si vede bene come ognuno riesce molto più facilmente a giudicare gli altri che se stesso.
Oggi possiamo dire di avere indubbiamente tentato di realizzare il sogno: ci hanno provato i paesi comunisti, e hanno fallito; ci ha provato in qualche modo anche gli Stati Uniti. Cosa pensate che sia il “consumismo”?. Un sistema economico in cui tutti possano permettersi tutto! Intendiamoci, i ricchi potranno permettersi una casa più grande, alberghi più lussuosi, macchine veloci e amanti più belle, ma tutti devono (e sottolineo devono) avere casa, macchina, famiglia e vacanze. Lo chiamano “sogno americano” ed è il motore propulsore degli americani.
Ci abbiamo provato anche noi europei, un po’ seguendo il modello degli americani e un po’ seguendo il modello dei russi; siamo infatti a metà strada e, volendo, in Europa sono nate entrambe le ideologie.
Ma in ogni caso oggi ci guardiamo indietro desolati e ci chiediamo: cosa stiamo facendo? Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo semplicemente tentato di realizzare un sogno e ci accorgiamo che abbiamo preparato la strada al peggiore degli incubi. Oggi ci accorgiamo bene che il consumismo non è un sistema applicabile all’intero genere umano. In realtà il consumismo significa trasformare tutta la popolazione in capitalisti. Perciò da qualche parte ci deve essere qualcuno che subisce tutte le conseguenza derivanti dalla presenza di 300 milioni di capitalisti e aspiranti tali (la popolazione degli Stati Uniti, inclusi gli immigrati clandestini!).
Secondo voi perché in tutto il Sud America, chi più chi meno, la situazione è quella che ho descritto nei miei primi 7 punti? E perché in molti Stati africani la situazione è di nuovo facilmente sintetizzabile nello stesso modo? Forse perché la loro popolazione è semplicemente la “classe proletaria” della popolazione statunitense (e, un po’, anche di quella europea…)
Ma noi sappiamo la cosa più importante, che ce l’ha insegnata la Storia: il sistema capitalista non è un sistema equilibrato, e perciò non può durare a lungo! Esso ha potuto formarsi e sopravvivere perché c’erano immense terre da colonizzare e sfruttare (le Americhe) e numerosi popoli da conquistare sia bellicamente sia soprattutto commercialmente. Oggi la situazione è molto diversa…Ma la cosa che i capitalisti non hanno mai voluto capire è che il capitalismo genera il comunismo e il consumismo come il fiume genera il lago in cui sfocia. Il principio è che tanto più si devia verso destra tanto più sarà necessario virare a sinistra per riprendere la rotta. La natura stessa dell’uomo e dell’ambiente impone dei limiti che non possono essere superati né verso destra né verso sinistra. Tanto più lo squilibrio sarà profondo tanto più il riequilibrio, imposto politicamente oppure dalla realtà, sarà doloroso. Scopo dell’autorità politica è certamente quello di accorgersi degli squilibri che si generano all’interno del paese e correggerli prima che giunga una qualche catastrofe a farlo. Finora non è stato fatto perché non si è mai voluto riconoscere con sincerità che il capitalismo sia un sistema potenzialmente squilibrante verso destra, né il comunismo-consumismo come uno potenzialmente squilibrante verso sinistra.
In particolare la sinistra politica è nata e si è imposta per riequilibrare la destra. Qualcuno troverà strano pensare che il consumismo sia di sinistra, e che io lo associ al comunismo invece di contrapporlo; ma se si capisce veramente cosa è la sinistra, allora diventerà perfettamente naturale pensare al consumismo come una “manovra riequilibratice” di certi eccessi del capitalismo.
La relazione diretta fra capitalismo e consumismo non è difficile da capire. Il sistema industriale capitalista genera una quantità enorme di beni; qualcuno li dovrà pure comprare. Per questo prima o poi gli stipendi devono per forza aumentare! La relazione diretta fra capitalismo e comunismo è altrettanto evidente, ma a scuola si guardano bene da spiegarcela.
In questo caso l’ostacolo è il fatto che noi associamo al comunismo la sua forma più estrema, quella che è stata adottata nei paesi che hanno portato quel nome, nei quali le fabbriche erano tutte gestite dallo Stato. Ma questa è una conseguenza estrema dell’acutizzarsi a livelli parossistici della conflittualità sociale, e ci sono buone possibilità che in quel caso specifico ci sia stato lo zampino di uno Stato estero.
In realtà il comunismo riveste più facilmente la forma attenuata dello statalismo, cioè dell’affidare allo Stato certe funzioni utili a ridurre la conflittualità sociale, come appunto la sanità, le pensioni, l’istruzione, ma anche l’intrattenimento (le prime TV erano pubbliche…), le infrastrutture (significano posti di lavoro) con conseguente aumento della pressione fiscale. Chiediamoci perché i capitalisti hanno permesso questo, che va contro i loro interessi.
Il capitalismo genera irrimediabilmente la guerra fra le nazioni. Inizialmente prende la forma di “guerra commerciale”, ma presto si trasforma in guerra “militare”. Un paese non può avere contemporaneamente uno stato continuo di conflittualità sociale al proprio interno e di belligeranza all’esterno; senza contare che portare all’estremo la conflittualità sociale è una normale tecnica di guerra sotterranea tra gli Stati. Pensate che una madre possa essere una buona patriota se sa che suo figlio non può essere curato in un ospedale perché lei non se lo può permettere? O un padre sarà mai disposto a farsi ammazzare per il suo paese se poi sa che tornando a casa il suo destino sarà di finire in una favela? Il problema dei capitalisti è che essi dichiarano le guerre me non le combattono mica! Le fanno combattere ai proletari, convinti che quelli si faranno ammazzare per amor di patria. E poi pensano che sono i “comunisti” ad essere ingenui…
Insomma alla fine gli ospedali ai proletari glieli devono in qualche modo dare, e così pure le scuole, stipendi adeguati, pensioni e via discorrendo. Insomma la cosa più vicina al comunismo che i capitalisti sono disposti a tollerare, se non vogliono essere cacciati dal loro paese a calci!
La differenza reale tra consumismo e comunismo è che nel primo caso alla gente vengono dati stipendi sufficienti a permettersi un’assicurazione sanitaria e pensionistica, la retta scolastica dei figli e quant’altro; nel secondo caso questi aspetti sono gestiti dallo Stato e finanziati con l’imposizione fiscale; i paesi comunisti hanno rappresentato una tendenza estrema e, volendo, anche gli Stati Uniti. Curiosamente il consumismo è molto più di sinistra del comunismo!
Ma il comunismo-consumismo non è altro che capitalismo esteso a tutta la popolazione e non risolve se non temporaneamente i problemi che stanno alla base del capitalismo e che sono frutto dell’ottica terribilmente limitata di coloro che la sostengono. Potrebbero essere bene rappresentati dai Ciclopi dell’Odissea.
Prima o poi finiscono le risorse naturali; prima o poi non ci sarà più nessuno da combattere! Prima o poi non ci sarà più nessuno che comprerà i nostri prodotti, perché non avrà i soldi, o perché non gliene fregherà niente di avere 4 macchine, 6 cellulari, e chissà cos’altro. Prima o poi l’aria e l’acqua saranno talmente inquinati da non permetterci più di vivere.
Ed è per questo che non crediamo più né nella destra né nella sinistra. Ma la cosa più desolante è che non sappiamo più dove andare! Il mondo occidentale odierno non riesce ad immaginare nulla di diverso che un mondo dove la gente possa vivere circondata di beni materiali e con un’elevata speranza di vita.
Un tempo esistevano persone che passavano tutta la loro vita a cercare Dio, qualunque cosa esso sia; oppure indagavano i misteri della Natura per il solo gusto di capire. Oppure componevano versi poetici e li ascoltavano per il solo piacere che questo gli dava, o dipingevano o suonavano. C’era persino che dedicava tutta la sua vita alla guerra per il solo piacere di farla; egli si scontrava con altri uomini come lui e dimostrava così chi era il più forte. Tutte queste persone oggi sono considerate dei pazzi da rinchiudere. Invece l’idea che un uomo possa guadagnare dei soldi, investirli, e così guadagnare altri soldi e così all’infinito è considerata una cosa buona! Le persone come Bill Gates, Silvio Berlusconi e tutti gli altri sono considerati dei modelli. In realtà sono dei pazzi, o almeno sarebbero stati considerati tali in tutte le epoche che non sono la nostra! Dove sta il senso di spendere i soldi per guadagnarne di più, all’infinito. Eppure è questo il significato di “economia in perenne crescita”!
Cosa pensate penserebbero gli antichi Greci e i Romani delle nostre bombe atomiche, delle bombe a frammentazione, del gas nervino?
Immaginate di parlare con un cavaliere templare, noto per la sua ferocia in combattimento, di una bomba che assomiglia ad un giocattolo per bambini oppure ad un sacchetto di cibo. Essa viene raccolta dai bambini e gli esplode in faccia. Ma fa molta attenzione a non ucciderlo; il suo scopo è quello di accecarlo e mutilarlo, così la sua famiglia sprofonda nella disperazione e si rivolge perciò agli ospedali occidentali a cui sarà sempre grata. Ve lo assicuro: un cavaliere templare vi guarderà come se foste il più feroce e sanguinario demonio che abbia mai calcato la Terra. Per noi i Templari erano malvagi e pazzi; le bombe a frammentazione una cosa molto intelligente, visto che continuiamo a produrle, venderle, e utilizzarle.
Potremmo moltiplicare gli esempi all’infinito; la Storia che impariamo a scuola ci insegna a vedere gli uomini antichi come stupidi e ignoranti, che per millenni non hanno mai capito niente, che inseguivano chimere, uccidevano e morivano senza una buona ragione. La nostra “Isola che non c’è” è una terra “senza santi né eroi”, ma con un albergo a 5 stelle gratis.
Sarebbe ora di cambiare rotta. “L’isola che non c’è” l’hanno già trovata. L’albergo è strapieno, prenotato per i prossimi cento anni e ci sono voci che non si sta neanche così bene come dice la pubblicità.
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 19/7/2008 11:41
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Destra e Sinistra: cosa sono?
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 15/9/2006
Da Sidonia Novordo
Messaggi: 6250
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Per rendere meglio la metafora della nave si potrebbe aggiungere che:

Esiste una nave ammiraglia (la Democrazy) con all'interno tutto il gruppo dirigente e un pò più lontano le navi del popolo che seguono tutte (o quasi) la rotta stabilita.
Le rotte sono due. Una è la rotta che solo la "nave ammiraglia conosce".
L'altra è la rotta delle navi che seguono, che sarebbe: seguire la rotta della nave ammiraglia.Ora il punto è: la nave ammiraglia dove sta andando?

Per rassicurare la flotta del popolo dalla nave ammiraglia ogni tanto escono scienziati e professori di storia,oracoli e prestigiatori che espongono tramite i giornalisti gli ultimi ritrovati delle tecnologie "rottistiche".
Secondo queste informazioni la destra e la sinistra dell'ammiraglia competono democraticamente per stabilire la rotta,che cambia al cambiare delle condizioni atmosferiche, e tutto per salvaguardare le navi della flotta intera.
Ogni tanto però si prendono in pieno delle tempeste, che distrugge inesorabilmente tante povere navi, quelle più inadatte al viaggio lungo, cosa che per rassicurare tutti è stata spiegata con l'evoluzione e la selezione "naturale".

Alcune persone intelligenti però, aiutate ogni tanto da traditori che fuggivano dall'ammiraglia,sono arrivati alla conclusione che la rotta sarebbe una falsa rotta. C'è il sospetto che neanche all'ammiraglia nessuno sappia la rotta e che la destra e la sinistra si azzuffino continuamente per accapparrarsi il timone di guida.Questo fa sì che la nave sia in balia delle onde, perchè quando non ci sono motivi validi per azzuffarsi, il ceto guida se le inventa,per non creare panico nella flotta già di per sè innervosita.
Per rendere la cosa più credibile ogni tanto si mettono d'accordo e per fissare una tregua attaccano un pagliaccio di pezza, una specie di spaventapasseri attaccato al timone in modo che da lontano le navi del popolo continuino a vedere un capo-timoniere al lavoro.
_________________
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 19/7/2008 12:47
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