Sono soprattutto due le parole che in questi tristissimi giorni corrono sulle bocche e sulle tastiere di chi sta piangendo la perdita di un fratello e di un compagno, di cui (e con cui) ha condiviso l’impegno e apprezzato la grande carica umana, e l’indipendenza MORALE: restiamo umani.

Sono le parole con cui Vittorio ha siglato ogni suo articolo messo in rete dal suo blog, e dalla sua pagina FB, che invito a seguire ancora.

E con le quali ha spesso “chiuso” video ed interviste.

Due parole che risuonano “bizzarre”, o fuori luogo, o che “stonano” in questa realtà popolata da mostri, in cui le scelleratezze di un sistema di potere spesso si riproducono “dal basso” in una spirale di violenza che lo alimenta e lo identifica come intrinseco alla specie umana.
O come suo elemento predominante, fatalmente predominante.

Genera ancor più stupore, e perplessità, ripeterle ora che la sua perdita, il suo assassinio (come gli assassinii di Rachel Corrie e di Tom Hurndall e di molti altri, comprese le vittime palestinesi), ci dice quanto più forte possa stringere la morsa del potere sulla resistenza umana, sull’affermazione della sua DIGNITA’; di quanto l’annientamento delle positive spinte propulsive e costruttive della specie umana sia un obiettivo del sistema di dominio, e quante volte esse siano ad un passo dal cedere alla brutalità di quella patologia che è il “potere”, sotto qualunque forma e con qualunque bandiera esso si esprima.

Eppure, Vittorio (come chiunque continui saldamente a lottare per i principi di libertà ed autodeterminazione dei popoli e degli individui) non è tanto ingenuo da aver buttato lì queste due parole come un semplice slogan, o per mera semplificazione.
La sua è stata e RIMANE una sfida, quotidianamente lanciata.

Per la loro capacità di lasciare che chiunque le interpreti segua un suo personale percorso interiore che ne sveli il significato, Vittorio ha affermato e confermato il rispetto dovuto ad ogni singola persona ed al suo incedere personale; come il rispetto dovuto alla scelta del percorso che l’intero popolo Palestinese compie ogni giorno, sotto l’attacco militare sistematico e devastante dello stato sionista.

Dove maggiore è la repressione, più forte è il rischio di “farsi simili” a chi la impone, pur di sopravviverle, sottomettendosi ed adeguandosi. Conformandosi all’idea che l’umanità sia questa.

Eppure quel popolo resta in piedi. Smembrato, decimato, torturato, imprigionato, predato della memoria di sé e della sua cultura come della sua terra, messo alle strette tra l’obbligo a cedere definitivamente e volontariamente o a perire sotto i colpi di cannoni e pioggia di fosforo bianco. Sta in piedi, tenacemente.
Servendosi umanamente per difendersi, a tutt’oggi, delle sue pietre, quelle delle case tirate giù dai bulldozer dell’esercito sionista. Lo farebbe, e lo fatto, anche senza i razzi di Hamas, che piuttosto (e purtroppo) scatenano reazioni impari da parte dello stato sionista.

In questa epoca assurda, non ci troviamo di fronte a dinamiche localistiche o circoscritte all’interno dei singoli stati, ma di fronte ad una politica globale della coercizione e della prevaricazione, e ad una logica di guerra e devastazione, delle coscienze ancor prima che dei territori.

Sotto la pressione dell’elaborazione e dell’applicazione su scala mondiale della strategia del terrore, diventa molto più facile mettere gli individui gli uni contro gli altri, generare un clima di schizofrenica diffidenza, separare, frammentare, slegare, mistificare, indurre all’estraneità fra esseri umani, all’indifferenza per le sorti di chi soffre a tutela della difesa del proprio orticello, trasformandoli nella fotocopia del “potere” e quindi identificandoli con esso.

La Palestina, ed il martirio di quel popolo, condensa in sé l’esempio lampante di cosa siano il dominio, la mistificazione della “democrazia” applicata al potere statuale, l’ipocrisia, la trappola dell’uso degli stessi strumenti imposti dal potere: come ad esempio la trappola del dualismo speculare tra “controparti”, che impedisce e reprime la scelta di percorsi rivoluzionari e di riscatto umano che SUPERINO parametri limitati al linguaggio della politica, che traccino nuovi percorsi di solidarietà tra persone comuni richiamando al FATTORE UMANO e all’UNITA’ piuttosto che a fantomatiche “necessità storiche” o contingenze “diplomatiche”.

Dev’esserci un confine tra ciò che è bene e ciò che è male per questa tormentata umanità.
Esso deve trovarsi tra ciò che produce e rispetta la Vita e ciò che la annienta o la svilisce.
La solidarietà e l’impegno la promuovono ogni volta che impediamo alle nostre coscienze di piegarsi alla logica del potere degli uomini sugli uomini, ogni volta che ANCHE PER UN SOLO INDIVIDUO maltrattato riusciamo ad indignarci; viene promossa la vita sulla distruzione, in barba al progetto di separazione tra esseri umani, ogni volta che rispondiamo sentendoci parte dello stesso fiume, piuttosto che singola pozza d’acqua destinata ad asciugare.

E’ il popolo Palestinese che deve aver insegnato a Vittorio quelle due parole: restare umani.

Durante le letture dei suoi articoli, o delle sue mail (troppo poco diffusi i primi e troppo poche scambiate con lui le seconde, perché potessero rendere anche me migliore, ahimè…), sempre ho avuto l’impressione che quelle due parole contenessero un monito per chiunque.

Oggi è tempo di interrogarsi profondamente sul significato che esprimono, perché con lui non sia stato assassinata anche la lotta, qualunque lotta, piccola o grande che sia, individuale o collettiva, dell’Umanità contro la barbarie.

Per l’eredità che Vittorio ha lasciato a tutti, questo è il minimo che, nella mia limitatezza, ho "sentito" di rendergli per il privilegio di averlo potuto contattare. E non sarà MAI abbastanza per ripagarlo.

Non gli dico “ciao Vik”, perché so per certo che DI CERTO resterà nel cuore di moltissimi, e nelle nostre lotte.

Fiorella Sarti.

Le parole di cui abusiamo spesso se qualche volta possono trascendere alla loro essenziale vitalità, allora abbiamo certo messo il nostro sasso per impegnarci a non far soffocare qualcosa che proprio altre parole vigliacche mirano subdolamente a mistificare. Non è più un dovere il nostro ma un gesto d'amore che è in sintonia con i gesti che vanno in risonanza con il percepire altrui .. e a questa risonanza, Florizel, credo tu abbia non risposto, ma agito ...

.. poiché il "meccanismo" di azione che può muoversi in noi - oltre le parole - per sostenere realmente la voglia di verità; la voglia di fermare i soprusi ciclicamente avviati; la voglia di far comprendere quali zavorre alimentino questo Volano malvagio che prende energia grazie a un gioco perfettamente manovrato da distrazioni indotte di diversi tipi e livelli; la voglia di arrestare il processo di questa Vita che trasformata sempre più in sabbia perde il suo potere di impatto; la voglia di liberarsi dalle inibizioni che le ideologie aggrappate al Virus della politica tutta ... cioè questo desiderio vitale, che è in guerra con tutti i falsi profeti delle idee che appunto mirano a far sì che l'uomo abbia bisogno di profeti, ha bisogno di queste parole, di queste testimonianze. Non solo, ma quando uomini mostrano di non essere granelli di sabbia, ma rocce ... allora il setaccio aumenta la sua forza, i motori delle bugie cominciano ad aumentare i loro regimi; i Pifferai magici vengono sospinti a cantare meglio la loro ipocrisia; e i deboli passano da amare il grande fratello, ad adorarlo. Siamo già nella seconda fase.

Senso mi fa il distacco dall'umanità in nome delle ragioni che hanno finito il loro tempo, poiché la ragione ha terminato le sue carte ... ora tocca a noi

... che la spinta di un agire possa entrare in nuove risonanze, anche attraverso queste importanti parole che se me lo concedi le abbraccio insieme a te, in questa forza che vorrei crescesse furente negli spiriti liberi e si potesse avvicinare a quello spirito indomito che hanno assassinato e il cui CUORE era dipinto nel titolo di questo Topic

Giulio

Calvero

Citazione:

Ero certa che avresti letto e risposto.

Citazione:

Io credo che sia esattamente quello che persone come Vittorio vogliono.
Passa l'abbraccio a chi ne è degno.

Riporto qui qualche stralcio di un bellissimo articolo da CDC.

Del quale mi lascia perplessa solo il fatto che Hamas ne esca senza alcun "neo".

"Ma tutte le quotidiane guerre terroristiche uccidono prima di tutto l’uomo e la sua umanità, martoriandone la pelle e gli arti e avvelenandone lo spirito. Oggi anche chi decide di imbracciare un’arma capace di stendere decine di avversari, sia pure per una causa sacrosanta, dovrebbe sapere che c’è sempre un prezzo molto alto da pagare…
...

Nel nostro piccolo mondo occidentale dominato dal paradigma e dalle logiche del Mercato che, oltre ad alimentare le ingiustizie e la povertà e ad approfondire le differenze di reddito, ha diffuso e continua a diffondere un pernicioso spirito competitivo che si nutre di individualismo, egoismo, cinismo, consumismo ed edonismo…

Nel nostro minuscolo guscio vuoto, ormai quasi privo e deprivato di ogni valore, soffocato dal frastuono onnipresente della società dello spettacolo e dei divertimenti le soggettività espresse da personaggi come Vittorio Arrigoni sono – per dirla ironicamente – merce realmente rara e sui generis.
...

Facendo i conti con l’attivismo di Vik ci si avvede di quanto possa essere arduo applicare delle etichette. Semplicemente ha donato sé stesso, la sua parte intellettuale, creativa e realizzativa migliore per metterla al servizio di un popolo che tanto ha sofferto e tanto continuerà a soffrire...
...

Soprattutto di fronte al silenzio e all’inerzia di un mondo intellettuale e di un giornalismo che voltano costantemente gli occhi dall’altra parte, Vik si è spesso polemicamente confrontato con personaggi più “quotati” come il corrispondente del “Corriere” Lorenzo Cremonesi, ma l’intervento più celebre e mirato rimane quello indirizzato all’ultima icona della “pop cultura” italiana, quel Roberto Saviano sin troppo coccolato e vezzeggiato da un’internazionale dell’intellighenzia piuttosto esclusiva e sempre in cerca di platee da affabulare.
...
Apparentemente e secondo una prassi consolidata fra i movimenti guerriglieri di varia tendenza ed estrazione politica, religiosa e culturale, il gruppetto intende avviare un negoziato con il governo di Hamas per la liberazione di alcuni prigionieri jihadisti in cambio della liberazione di Vik. Si tenga tranquillamente conto che questo genere di operazioni vengono allestite per durare mesi, a volte anni, per costringere governi recalcitranti a venire a patti e non di rado tali vicende si concludono con un pagamento di riscatto e un effettivo scambio di prigionieri. Magari può accadere che, per salvare la faccia, un governo che i sia mostrato duro e chiuso agli occhi dei suoi cittadini organizzi qualche messinscena per dimostrare che il malcapitato è stato liberato oppure abbandonato dai suoi carcerieri. Ad appena poche ore dal suo rapimento, invece Vik viene soffocato ed è la dimostrazione lampante che l’ostaggio doveva essere ucciso."

L'articolo è davvero lungo perchi in questi giorni ha letto tanto su questa tragedia, ma vale la pena approfondirlo.

Dalla pagina FB di Vittorio, chiedono di condividere questo:


" Qui nasce il gemere di un neonato furore,
qui il diritto di inveire, denunciare, sovverchiare, sconvolgere. ...

Qui le onde radio che si tramutano in onde sismiche di una burrasca mondiale.

Vik "

Lascio qui anche un video che Vittorio girò in un cimitero di Gaza.

Le parole finali risultano sconvolgenti, oggi.
E' Lui che ci dice cosa fosse davvero.
Sembra di poter ascoltare il suo respiro. Fratello.

La fitta di questi momenti a caldo, che torna nei miei flashback di questo assassinio, è quella di vedere quell'uomo bendato nel video di youtube (cos'era un nastro adesivo? .. non lo so) tenuto per i capelli come un coniglio, quell'uomo che dice qualcosa, maledetti bastardi sta dicendo qualcosa, e spero di non sapere mai cosa stesse cercando di dire quell'uomo. Mi sta dannando l'anima pensare che un uomo non possa guardare coi suoi occhi i suoi assassini e che i suoi assassini non si mostrino alla loro vittima. Che i suoi assassini non lascino i sensi liberi, nell'ora della morte di un uomo, brucia l'anima. Io non voglio, io non faccio retorica se qualcuno dice che quando uno verrà ucciso, comunque verrà ucciso .. cosa cambia? potranno dire o magari hanno detto. Cambia tutto maledetti vigliacchi, non si spara alla schiena maledetti vigliacchi, non si toccano i bambini maledetti vigliacchi, non si picchiano le donne vigliacchi, non si giustiziano gli uomini, gli uomini si combattono vigliacchi, gli uomini si rispettano e ancora di più quando sono nemici maledetti vigliacchi, maledetti vigliacchi. Come si può essere papà e mamma di quel ragazzo e vedere questa bestemmia assassina, come si può non morire di crepa cuore.

Citazione:

Si... è un unico lungo, eterno, momento... Dalla notte del rapimento ad oggi.
Credo che la percezione della sua perdita sarà più palpabile nei prossimi tempi, quando altre notizie dalla Palestina arriveranno non "certificate" dal suo blog... Ma ci sono i volontari dell'ISM e di ISM-ITALIA a mantenere viva l'Informazione.

O quando la seconda FreedomFlotilla arriverà a Gaza, e Lui non ci sarà, almeno fisicamente, ad accoglerla insieme ai pescherecci palestinesi.

A vedere Vittorio nelle mani dei suoi aguzzini, credo che chiunque abbia sentito un gran senso di rabbia, di impotenza... giù le mani da mio fratello, ho sentito sgorgarmi da dentro...

Le ferite che Vittorio si porta nell'anima e sulla pelle...



Per ogni aggiornamento, qui.

Propongo di riportare in questo spazio, ora ed in futuro, qualsiasi notizia riguardante le violazioni di diritti umani in Palestina, e le iniziative a sostegno della difesa del popolo Palestinese.

Aggiorno con una notizia dalla pagina FB di Vittorio.

Oggi salpa dal porto di Gaza "Oliva" - "Oliva" : Launch of international boat to monitor human rights in Palestinian water.

"Il 20 di aprile salperà dal porto di Gasa “Oliva”, una barca con equipaggio internazionale per il monitoraggio dei diritti umani.
L'equipaggio del Civil Peace Service, che attualmente è composto da cittadini provenienti da Spagna, Stati Uniti, Italia e Belgio, accompagnerà i pescatori di Gaza in acque palestinesi.

Verranno monitorate e documentate le violazione dei diritti umani; i materiali video e i dati saranno raccolti e diffusi.
Vittorio Arrigoni, l'attivista dei diritti umani assassinato, era impegnato nella realizzazione di questo progetto e al termine della conferenza stampa verrà ricordato con una piccola cerimonia.
...
Dopo l'Operazione Piombo Fuso, Israele ha unilateralmente limitato
alle 3 miglia marine l'accesso alle zone di pesca.

Questa drastica riduzione del limite di 20 miglia concordato negli accordi di Oslo, ha determinato l'eccessivo sfruttamento delle zone di pesca le cui
scorte sono vicine all'esaurimento.

I pescatori sono minacciati conarmi da fuoco, con la confisca delle loro barche e attrezzi per la pesca e con l'arresto da parte della marina israeliana, che esegue regolarmente attacchi e le incursioni in acque palestinesi."

“ Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare” (Nelson Mandela)

Non posso nascondere un certo senso di disagio nel riconoscere che fino a pochi giorni fa non ero a conoscenza del pensiero e della esistenza di Vittorio Arrigoni.

Come lui molti altri esseri umani stanno lottando, pacificamente, per realizzare il sogno di un mondo migliore.

Perché un mondo migliore si costruire solo con una lotta pacifica, perché questa è l’unica forza che può entrare nella coscienza umana trasformandola in qualcosa di nuovo, in qualcosa di migliore.

E’ la forza dell’amore che può far tacere il nostro, il mio egoismo e la mia paura di perdere quel poco che possiedo sia anch’essa la vita fisica.

Vittorio è morto fisicamente, ma spiritualmente è risorto e il suo pensiero di pace e giustizia è più forte di prima e la prova di questo è che anche uno come me ora conosce la sua lotta e la sua forza d’animo.
Un uomo di pace che continua a lottare per la giustizia anche se non può più farlo fisicamente, ma che ha acquistato maggior forza spirituale,( dategli l’etichetta che meglio preferite) che è entrata nella coscienza di molte persone ….
Per questo “Vittorio Arrigoni, un vincitore”

Citazione:

Ma è mai possibile che si debba assistere ad sacrificio estremo affinchè queste coscienze comincino a risvegliarsi...?

Citazione:

Se posso suggerire un testo: Boicottare Israele: una pratica non violenta.

Per saperne di più, link a Peacelink.

Alfredo Tradardi è anche il coordinatore di ISM-Italia.

Ti abbraccio, Al.

Kufiah, bandiere palestinesi, striscioni sui balconi e le finestre di tutta Italia.

Per il saluto a Vittorio.

il gruppo di Arrigoni vara imbarcazione per pescatori Gaza.

Sul'onda dell'emozione.

"Si consiglia sempre ai giovani giornalisti di non scrivere un editoriale sull’onda dell’emozione. Un editoriale dovrebbe essere una riflessione che dona un qualcosa al lettore: si prende il caso particolare per estrapolarne valutazioni oggettive ed universali.

Di solito, gli scritti realizzati “con la pancia” piuttosto che con il cervello hanno il pragmatico effetto di aumentare le vendite del giornale, è vero, ma di risultare inconsistenti ed estemporanei.

Il caso di Vittorio Arrigoni invece è diverso: Vittorio è un operatore della comunicazione, un fotografo, un blogger.

Vittorio vive nel XXI secolo, è un cittadino consapevole dell’era digitale. Usiamo il verbo essere nella sua forma presente in maniera deliberata, giacchè la rete ha la forza di rendere immortale ogni singola comunicazione, anche la più evanescente.

A maggior ragione, l’essenza di Vittorio è ancora viva nella blogosfera, ricca del suo messaggio traboccante di umanità e di vicinanza (reale nei confronti del popolo palestinese, e virtuale nei confronti della società occidentale).
Ed è bello che un territorio così spesso legato a tristi afferazioni di localismo e di gretto razzismo abbia dato i natali a dei cittadini così cosmopoliti, così eroici nella loro affermazione dell’umanità come valore unitario, inscindibile ed insopprimibile.

Vittorio Arrigoni, in un certo senso, è sopravvissuto nella rete, e ci ha insegnato il modo più corretto di reagire alla sua stessa morte.
Alla sua uccisione. “Stay human”, restate umani.

Non abbandonatevi a facili razzismi o alla tentazione della vendetta: continuate sull’unica strada corretta.

Siete umani, accettate voi stessi e restate umani.
Quasi una preghiera postuma, quasi una profezia, certamente una eredità da coltivare."

Vittorio è a Roma.

E guerrillaradio continua a vivere tramite i commenti di chi lo leggeva.

Vittorio Arrigoni vive in quanti l'hanno amato e conosciuto. Vive anche in me, che continuo la sua battaglia per la Giustizia universale QUI

Per quanto riguarda la sua scomparsa fisica, ci possiamo consolare da questo frammento di Eraclito:Citazione:
RESTIAMO UMANI.

Serena Pasqua di Risurrezione agli utenti di LC

Grazie per le parole che hai avuto per Vittorio, Inenascio.

Un po' meno grazie per la pasqua. Non la festeggio, se non come giorno in cui la festeggiano altri.

Ma se dev'esserci resurrezione, spero che i primi a risorgere siano i popoli oppressi che in medioriente stanno dando grande prova di forza e di coraggio.

Blogger nel mondo pedalano per la Libertà Goodbike 2 con Mounir Romdhani e Vik nel cuore.

Ai pochi di buona volontà, chiedo se vogliono cortesemente aggiornare qui con le notizie da Gaza e dalla Palestina.

Io non potrò più farlo molto facilmente, non so ancora fino a quando, per impegni presi e non rinviabili.
Però ci terrei a che la situazione venga aggiornata.

Dopo l'assassinio di Vittorio avere notizie dettagliate sarà un po' più complicato.

Un abbraccio saldo e libertario a chi condivide il sentimento della solidarietà.

ci proviamo

Vittorio Arrigoni, intervista inedita
http://www.youtube.com/watch?v=Sm8-SRm6BCA

...Vittorio Arrigoni è stato ucciso perchè in Italia avrebbe messo a nudo la strategia mediatica del potere occulto... che in italia punta molto su Saviano e Travaglio... anime candide esteriormente... ma sporche dentro...

http://video.corriere.it/caro-roberto-vieni-gaza-/89128fec-6749-11e0-82d9-fefb5323b337


... ciaoVik...

Migliaia di persone danno l'ultimo saluto a Vittorio Arrigoni. 'Io avrei dato la vita per voi'
http://www.infopal.it/leggi.php?id=18177

Freedom flottiglia attenzione l'Italia non è sicura

http://www.juragentium.unifi.it/it/surveys/palestin/ItIsr.pdf

artisti e intellettuali pro palestina

.. mi sono sempre chiesto come, da parte di coloro che hanno una visibilità e un carisma degno di nota, dicevo: come i personaggi famosissimi insomma si pongono, a livello di coscienza, nei confronti della possibilità di prendere una posizione forte a livello mediatico sulla questione Israelo/palestinese. Sapendo quanto in cuor loro, insieme, potrebbero mettere nuovi pesi sulla bilancia della consapevolezza della gente, almeno quella più comune. Quale aiuto darebbero.

Cinematograficamente e musicalmente in primis, ad esempio, fondamentalmente pare sia il silenzio e l'indifferenza (si legga, fammi fare i cazzi miei che è meglio) a regnare in tutte le "arti". Tutti questi attori, queste Star, che fanno beneficenza, devolvono incassi per il terzo mondo o per le catastrofi; tutte queste Star che si schierano politicamente, che dimostrano di voler palesare una coscienza attenta alle tragedie umane; guarda quei pseudo/Filantropi degli U2 ..che si preoccupano del debito del terzo mondo (insieme ad altre inutilità come Jovanotti, Ligabue) ... predicano l'amore, cantano l'amore..

... poi quella del Debito del terzo mando (che farsa) e del riscaldamento globale, degli oscar e dei Nobel dati con gli stessi parametri con cui i matti si fregiano di essere Napoleone.. attori, vicepresidenti insieme ..ognuno con la lingua nelle chiappe di quell'altro .. e poi sempre per magia ..PUFF!! e in una nuvoletta spariscono le preoccupazioni, così come spariscono le Crisi e i Dittatori costruiti e impalmati dagli stessi che in seguito esporteranno le democrazie a casa loro

insomma: -

... tutti con questo YES WE CAN sulla bocca, e il pelo di un orso bruno sullo stomaco.

Un immanicamento Sionista che ha le sue reti in tutti gli ambiti. Neanche nei manicomi riuscirebbero a stare seri se gli dicessero che i Muri sono solo quelli crollati nell'89 ... gli altri invece, sono trasparenti, come la dignità di chi non vuole vederli.

A Proposito di artisti ed intellettuali (pifferai)pro Palestina il talentuoso trio di pacifisti bombardatori israeliani Amos Oz, David Grossman e Abraham Yehoshua: si senta Vittorio Arrigoni, per esempio: VIDEO

Quì gli scrittori Paul Auster e David Grossman elogiano Roberto Saviano da Fazio,sappi che il suo libro adesso ha anche una traduzione in ebraico

il nostro Pifferaio sorridente col suo traduttore - made in Israele ... il premio è finamente giunto. La propaganda ringrazia sempre i suoi sciacalli



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grazie Benitoche per la segnalazione