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  Una società di cannibali

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  •  Calvero
      Calvero
Re: Una società di cannibali
#91
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:

audisio ha scritto:
Comunque, siamo andati a finire su FB ma il discorso era
più generale.


Forse non era tua intenzione, ma il titolo che hai dato al 3D mette a fuoco proprio quello su cui siamo andati a finire.

FB alimenta l'apatia, soprattutto nei giovani: illude che vi sia una compartecipazione mentre nello stesso momento aliena dalla realtà della quotidianità.

Come ho detto, il problema fondante è: essere o non essere. Il gioco orwelliano è stato anche sorpassato ormai. Ci stiamo cannibalizzando, nutrendoci di alter ego e posti virtuali. Figuriamoci se, nella situazione odierna, un SOCIAL Network non sia lo zuccherino migliore per distrarre i giovani da tutto il loro potenziale.

Meglio NON essere ... anche Amleto pare aveva capito qualcosa

Perdere l'amor proprio e, sempre più, il contatto umano.
Lo stesso che aveva la civiltà contadina di una volta, ingoiata dal "progresso" industriale, come adesso stanno ingoiando le ultime speranze con vari attacchi alla mente dei ragazzi. Una volta dato il via: si nutrono tra di loro. Chiedendosi l'amicizia .. of-course
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 8/10/2010 20:41
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Una società di cannibali
#92
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Citazione:

Calvero ha scritto:

FB alimenta l'apatia, soprattutto nei giovani: illude che vi sia una compartecipazione mentre nello stesso momento aliena dalla realtà della quotidianità.


Scusa e pretendi ancora di non aver detto che FB sia la causa di questa situazione, come sostenevi prima?

Citazione:

Come ho detto, il problema fondante è: essere o non essere. Il gioco orwelliano è stato anche sorpassato ormai. Ci stiamo cannibalizzando, nutrendoci di alter ego e posti virtuali. Figuriamoci se, nella situazione odierna, un SOCIAL Network non sia lo zuccherino migliore per distrarre i giovani da tutto il loro potenziale.


E quale sarebbe questo potenziale, di grazia?

Citazione:

Meglio NON essere ... anche Amleto pare aveva capito qualcosa


Allora sii coerente con te stesso: smetti di essere.

Citazione:

Perdere l'amor proprio e, sempre più, il contatto umano.
Lo stesso che aveva la civiltà contadina di una volta, ingoiata dal "progresso" industriale, come adesso stanno ingoiando le ultime speranze con vari attacchi alla mente dei ragazzi. Una volta dato il via: si nutrono tra di loro. Chiedendosi l'amicizia .. of-course


Ed eccoci all'apoteosi dello straparlare.

Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?

L'avere rapporti con le bestie, com'era in uso in molte realtà?

L'incesto pressocché regola?

La durata della vita a 35 anni?

I denti fradici a 25?

Dove la vedi la "nobiltà" di quei tempi?

Nel lavoro massacrante che facevano quei "nobili contadini", che nemmeno bastava a sfamare la famiglia?

Oppure quando parli di "contatto umano" fai diretto riferimento alle dozzine di gravidanze che le povere (ma nobili) mogli dei contadini dovevano sopportare per sfornare braccia-lavoro?

Sicuramente, in quella pastorale e bucolica nobiltà, i contadini non subivano il degrado di Facebook.

A che poteva servire. Nemmeno sapevano leggere e scrivere. Figuriamoci parlare di PC.

Ma no.

Sono sicuro che quando parli della "nobile realtà contadina" tu stavi pensando non a tutto questo.

Stavi pensando, invece, a tutti quei contadini (che erano la stragrande maggioranza) che non coltivavano la terra propria, ma che ne erano solo i braccianti, o quand'erano fortunati, potevano sentirsi forti della loro mezzadrìa.

Cosicché, finita la loro capacità di stare nei campi, divenivano bocche da sfamare e peso morto per i giovani.

Dio, che meraviglia, i bei vecchi tempi andati.

Che orrore FB, che ci sta degradando così.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 8/10/2010 21:36
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Una società di cannibali
#93
Dubito ormai di tutto
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Non c'è uomo più misero di quello che non sa essere uomo.

E rimpiange il suo esser stato bestia.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 8/10/2010 21:40
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Una società di cannibali
#94
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
Non c'è uomo più misero di quello che non sa essere uomo.

E rimpiange il suo esser stato bestia.


aspetta eh, un momento ... ecco, me la sono segnata...

grazie, ho annotato tutto

Notte Notturno
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Inviato il: 8/10/2010 21:44
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  •  Notturno
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Re: Una società di cannibali
#95
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Citazione:
Non c'è uomo più misero di quello che non sa essere uomo.

E rimpiange il suo esser stato bestia.


aspetta eh, un momento ... ecco, me la sono segnata...

grazie, ho annotato tutto

Notte Notturno


Bravo!

..... a volte persino tu fai la cosa giusta.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 8/10/2010 21:47
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Una società di cannibali
#96
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
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Allora aveva ragione l'imbonitore del circo.

Venghino signori venghino più gente entra più bestie si vedono.
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Manfred
Inviato il: 8/10/2010 21:49
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Una società di cannibali
#97
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Molto interessante il link, sertes.

condivido.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 8/10/2010 21:53
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Una società di cannibali
#98
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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vomitiamo insieme, almeno per questo


Ascolti Tv Giovedì 7 ottobre 2010: Chi ha incastrato Peter Pan con il 24,16% e oltre 6 mln supera Annozero (20,90%). Boom per La Vita in Diretta (34%) e Mattino Cinque (31,09%) trattando di Sarah Scazzi

... si intendeva questo quando qualcuno "profetizzò" (chi era Warhol?) che tutti saremo famosi per 15 minuti?

Non lo so, se è attinente.

.... comunque la verità di cosa ci circonda è in quei numeri.
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Inviato il: 9/10/2010 4:09
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  •  astro7
      astro7
Re: Una società di cannibali
#99
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
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Perdonatemi se mi inserisco, così , su due piedi, in questa discussione……ma ci terrei a dire alcune cose.

Citazione:
Dove la vedi la "nobiltà" di quei tempi?
Nella semplicità d’animo.
Citazione:
Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?
Quello, che se fossi stato male il tuo vicino era il primo a soccorrerti. C’era rispetto.
Quello,dove lasciavi persino la porta di casa aperta, perché nessuno sarebbe entrato a derubarti. C’era fiducia.
Quello,che se avevi bisogno di qualcosa, l’altro era il primo a donarsi , anche perchè sapeva che prima o poi sarebbe stato egli stesso in difficoltà. C’era condivisione.
Cose semplici, ma importanti.
Poi:

Citazione:
L'avere rapporti con le bestie, com'era in uso in molte realtà?
Citazione:
L'incesto pressocché regola?


Ciò che hai focalizzato di negativo nella “civiltà contadina di una volta” è la caratteristica di una parte di essa e l’hai applicata alla totalità. E’ una fallacia.
La stessa fallacia che viene applicata focalizzando le qualità negative-che tu stesso critichi- , relative ad un errato uso dello strumento FB ( o di qualsiasi altro social network).
Sia chiaro, il fatto che persone come te, Red_knight o Sertes usino FB come “mezzo” per diffondere idee propositive , positive e d’informazione non può che essere un onore. Ma sono come gocce in mezzo al mare. Il mare, nell’insieme, ha tutto un altro colore….purtroppo.

I ragazzi usano FB sia come rifugio dalla realtà che come forma di “vanità” e attraverso esso costruiscono una realtà parallela nella quale piano piano si annientano .Non solo. Per gli adolescenti, non essere iscritti a FB equivale ad essere esclusi. Così come , ovviamente, sei un escluso se non hai il cellulare all’ultimo grido o i vestiti e le scarpe griffate. Esclusi , da quel “circondario” di cui invece un adolescente desidera far parte.

Non vedere questo, equivale a nascondere la testa sotto la sabbia.
Ma…… la colpa, se proprio vogliamo darla, non è loro. Almeno, non aprioristicamente. Per me, principalmente, è di chi li ha educati…….di chi dovrebbe accompagnarli nella vita di tutti i giorni. Non solo della “società” o del sistema.

Ad ogni modo, tanto per riallacciarmi all’intento del 3d di Audisio, adesso voglio essere “cattiva” :
penso, che se Sarah avesse avuto una madre e un padre più attenti a lei, forse – e ribadisco, forse- non le sarebbe accaduto l’irrecuperabile.
Lo so…il mio pensiero cela un giudizio – o anche pregiudizio- su delle persone che non conosco….ma mi si rivolta lo stomaco a pensare a come ci stiamo lentamente riducendo.
Inviato il: 9/10/2010 23:25
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Una società di cannibali
#100
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@astro7

Citazione:
Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?

Quello, che se fossi stato male il tuo vicino era il primo a soccorrerti. C’era rispetto.
Quello,dove lasciavi persino la porta di casa aperta, perché nessuno sarebbe entrato a derubarti. C’era fiducia.
Quello,che se avevi bisogno di qualcosa, l’altro era il primo a donarsi , anche perchè sapeva che prima o poi sarebbe stato egli stesso in difficoltà. C’era condivisione.
Cose semplici, ma importanti.


Cose che dove sono scomparse hanno lasciato il posto a cose ancora migliori. Di fatto sono state eliminate molte brutture, e se alcune permangono è semplicemente normale all'interno del processo di civilizzazione. Comprendo che ci possano essere - ci devono essere - dei dubbi sulla bontà della direzione presa dalla società, ma ipotizzare un'inversione a U proprio sulla base di quelle poche cose che al contrario dovrebbero costituire progresso mi sembra un po' eccessivo. L'importante, comunque, è discuterne: io dico che oggi si sta meglio, e soprattutto che le persone sono mediamente e complessivamente migliori.
E ho la presunzione di poter citare dei dati inoppugnabili: mettiamola così, prendiamo la parte più avanzata, la parte più retrograda e poi quella di mezzo della società di oggi e di quella di ieri. Concentriamoci sui giovani, se volete. Controlliamo in cosa credevano e com'erano le relazioni interpersonali oggi e ieri, e facciamo un confronto oggettivo. Io personalmente sono sicuro che riusciremmo tutti a notare il miglioramento.

Citazione:
Sia chiaro, il fatto che persone come te, Red_knight o Sertes usino FB come “mezzo” per diffondere idee propositive , positive e d’informazione non può che essere un onore. Ma sono come gocce in mezzo al mare. Il mare, nell’insieme, ha tutto un altro colore….purtroppo.


Io veramente uso (pochissimo) Facebook in modo abbastanza comune. Mi faccio fondamentalmente i cazzi degli altri da bravo pettegolo, guardo le novità, apro qualche link simpatico e di tanto in tanto posto effettivamente pure qualche notizia che voglio condividere. Difendo la bontà anche della leggerezza, naturalmente senza negare che in certi casi può costituire un atteggiamento molto negativo, ma è un altro discorso.

Citazione:
I ragazzi usano FB sia come rifugio dalla realtà che come forma di “vanità” e attraverso esso costruiscono una realtà parallela nella quale piano piano si annientano.


Annientarsi è un parolone. Facebook costituisce una mania un po' infantile, senza dubbio. Negativa quanto tutte le altre manie un po' infantili, ma tutto sommato innocua.

Citazione:
Non solo. Per gli adolescenti, non essere iscritti a FB equivale ad essere esclusi. Così come , ovviamente, sei un escluso se non hai il cellulare all’ultimo grido o i vestiti e le scarpe griffate. Esclusi , da quel “circondario” di cui invece un adolescente desidera far parte.


1) Dall'alba dei tempi la moda del momento ha sempre costituito motivo di esclusione. Perché Facebook dovrebbe essere peggio?
2) Come si fa a rimanere esclusi se tutti possono averlo, e se una volta aperto l'account ognuno può usarlo come diavolo gli pare (dall'accontentare gli amichetti al condividere le proprie poesie)??? Neanche a me piace come moda ma conosco diversi ragazzini che non hanno Facebook e molti che lo usano per fini "nobili", e in ogni caso la pressione sociale ti spinge esclusivamente a farti un fottuto account. Non è molto diverso dal comparire sull'elenco telefonico: se non ci sei sei isolato, ma una volta che ci sei nessuno ti obbliga a rispondere alle telefonate. Non è mica il marchio della bestia.

Ma soprattutto in quanto a ricchezza di integrazione sociale, nessuno si è accorto che a partire dagli anni '90 l'adolescente medio ha conquistato la libertà di essere nerd/metallaro/sentimentale/schivo/omosessuale/secchione/ipersportivo/Dio-solo-sa-quale-altra-categoria-precedentemente-disapprovata-dalla-società senza subire o comunque subendo molto meno la pressione sociale? Si ha mai come oggi la possibilità di costruirsi un proprio mondo senza dover essere condannati a scegliere tra omologarsi o ricadere nell'emarginazione, nel mobbing e nella sospettosità dei mediocri, e in questi ultimi 10 anni la diffusione di Internet ha accompagnato e in certi casi permesso lo sviluppo e l'espressione di coloro che hanno usufruito di queste nuove libertà.

Da un lato l'esponenziale diffusione di informazioni e riflessioni prima impensabile la constatiamo tutti i giorni, per esempio qui dentro. Dall'altro i social network, i blog, l'arte online, le community di appassionati in un determinato campo e perfino le banalissime chat forniscono una possibilità di contatto interpersonale che prima semplicemente non c'era a certi tipi di persone, e ha facilitato le relazioni a tutti gli altri. Il fatto che molte volte questo genere di contatti sia malato o incompleto è indubbio, ma è sicuramente molto meglio dell'assenza di contatti.
E quando appunto si vive questa nuova dimensione tecnologica in maniera consapevole è sempre un valido arricchimento della propria esistenza (esempiuccio personale: io ho trovato l'anima gemella in una mia amica leggendo le sue intime riflessioni sul suo blog).

Citazione:
penso, che se Sarah avesse avuto una madre e un padre più attenti a lei, forse – e ribadisco, forse- non le sarebbe accaduto l’irrecuperabile.


Toh, Sarah Scazzi non aveva un computer. Forse se gliel'avessero comprato avrebbe potuto uscire, almeno virtualmente, dal suo paesino sperduto, e magari coltivare altre velleità che frequentare posti orribili con truzzi truzzi più grandi di lei provenienti in qualche modo dalla cerchia familiare, magari trovare persone con cui scambiare frammenti di esistenza al di fuori del paese e chissà magari salvarsi...

Contravvenendo a una mia consolidata abitudine farò un altro esempio proveniente dalla mia esperienza personale: un giovanissimo ragazzo gay di un orribile paese retrogrado di quest'isola di merda (vi lascio immaginare quale meravigliosa realtà in cui crescere per un omosessuale) si è fidanzato con un mio amico attraverso un social network: ha ripreso ad andare a scuola, ha scoperto il contesto sociale urbano e ha trovato affetto e comprensione, e nuovi amici. Pensate che 10 anni fa questo sarebbe stato possibile? Rifletteteci.

E infine una domanda: secondo voi in circolo su Internet prevalgono, in qualsiasi forma (da quanto scritto su siti "culturali" e blog personali agli slogan e ai webcomic, da Youtube ai demotivational fino ai semplici tormentoni sul tanto vituperato Facebook), le posizioni d'avanguardia, intelligenti, audaci, civilizzanti, oppure la conservazione, lo stereotipo e la diffidenza? Riflettete anche su questo, e poi date la vostra risposta.
Inviato il: 10/10/2010 4:47
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  •  Notturno
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Re: Una società di cannibali
#101
Dubito ormai di tutto
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astro7 ha scritto:
Perdonatemi se mi inserisco, così , su due piedi, in questa discussione……ma ci terrei a dire alcune cose.

Citazione:
Dove la vedi la "nobiltà" di quei tempi?
Nella semplicità d’animo.
Citazione:
Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?
Quello, che se fossi stato male il tuo vicino era il primo a soccorrerti. C’era rispetto.
Quello,dove lasciavi persino la porta di casa aperta, perché nessuno sarebbe entrato a derubarti. C’era fiducia.
Quello,che se avevi bisogno di qualcosa, l’altro era il primo a donarsi , anche perchè sapeva che prima o poi sarebbe stato egli stesso in difficoltà. C’era condivisione.
Cose semplici, ma importanti.
Poi:

Citazione:
L'avere rapporti con le bestie, com'era in uso in molte realtà?
Citazione:
L'incesto pressocché regola?


Ciò che hai focalizzato di negativo nella “civiltà contadina di una volta” è la caratteristica di una parte di essa e l’hai applicata alla totalità. E’ una fallacia.
La stessa fallacia che viene applicata focalizzando le qualità negative-che tu stesso critichi- , relative ad un errato uso dello strumento FB ( o di qualsiasi altro social network).
Sia chiaro, il fatto che persone come te, Red_knight o Sertes usino FB come “mezzo” per diffondere idee propositive , positive e d’informazione non può che essere un onore. Ma sono come gocce in mezzo al mare. Il mare, nell’insieme, ha tutto un altro colore….purtroppo.


Benvenuta, intanto. Lieto di averti con noi.

Mi dispiace, ma non riesco a condividere la tua opinione.

Innanzitutto chiarisco ancora un concetto, forse mal espresso: io ODIO FB.

Tant'è che non sono iscritto.

Lo ritengo abbastanza pericoloso per la privacy e una vetrina "vuota" di contenuti sostanziali. I siti da cui apprendere notizie o sui quali trovare argomenti ben trattati sono altri. Questo, ad esempio!

Non ringrazierò mai abbastanza lo spaventoso lavoro fatto da MM sull'11/9.

Detto questo, non amo mitizzare il passato.

Quel che tu dici della civiltà contadina era vero.

Ma era frutto di una limitazione, dell'impossibilità, sostanzialmente, di scegliere.

Vivere, infatti, in comunità ristrette, tipo i borghi o i paeselli, magari con pochi contatti con "l'esterno", come accadeva prima, comporta alcune conseguenze pressocché automatiche:

1) tutti conoscono tutti.

2) ciò significa che da una parte, sei più "tutelato". Il furto è raro perché era difficile, in quella realtà ristretta, "sfangarla" (oltre che nascondere il malloppo". Ciò nonostante, l'abigeato (ad esempio) era frequentissimo. Il vicino di casa era conosciutissimo e spesso un amico. E se accadeva qualcosa, accorreva in tuo soccorso. Questo era senz'altro molto positivo.
Una canzone vecchiotta e sempliciotta, ma carina, che ben rappresentava tutto questo era "La campana del villaggio". Tutto si viveva in comunità.

3) Ma questa "comunione forzosa" aveva altre conseguenze. Il "diverso" era guardato sempre con sospetto. Un membro della comunità che fosse un po' "controcorrente" veniva emarginato e isolato. La mentalità che si creava era sempre ristretta e diffidente delle innovazioni. La cultura (intesa come studio) era appannaggio di un'élite. Gli strati sociali tendevano a cristallizzarsi ed era difficile mutare il proprio censo sociale.

Ma più d'ogni altra considerazione, credo che ce ne sia un'altra che prevalga.

La mancanza di scelta impedisce di considerare quella cultura come "nobile".

La nobiltà (per come la vedo io, ma potrei sbagliarmi) è frutto di una decisione consapevole, non di un'impossibilità di avere alternative.

In quelle realtà esisteva SOLO quel modo di fare. Non altri.

Oggi no.

Oggi puoi agire in maggior autonomia (non piena, per carità!) e puoi scegliere: vado a presentarmi al vicino appena trasferito o no?

Se scegli di farlo, sta' sicura che troverai magari stupore, ma subito dopo sorrisi.

Ma puoi anche scegliere di non andarci.

Se deciderai di aprirti al vicino sarà, comunque, una tua scelta. E in quel caso sarai nobile.

Ricordo una bellissima definizione di "Gentleman", data da non ricordo chi.

Il Gentleman si distingueva dall'Uomo Ben Educato.

Entrando, infatti, per errore in una stanza in cui trova una signora intenta a vestirsi, l'Uomo Ben Educato uscirebbe subito dicendo: "Oh, excuse me, Madame." Il Gentleman farebbe lo stesso, dicendo, invece, "Oh, excuse me, Sir."

Fingendo di non aver guardato chi c'era, tanto da non riconoscerne il sesso, il gentleman evita alla signora un forte imbarazzo.

Quella è un'azione "nobile". Frutto di una scelta.

La civiltà contadina non ne ha di scelte. E' come un Uomo Ben Educato. Ma non come un Gentleman.

E tutto questo, insisto, a prescindere dalle orribili condizioni di vita e, spesso, dalla vera e propria brutalità che connotavano in via generale e diffusa, quella civiltà.

Povertà diffusa, incesto, brutalizzazioni di animali, condizioni igieniche carenti al limite del sopportabile, ignoranza, grettezza mentale, ambiti di miglioramenti personali ridottissime se non assenti, speranza di vita dimezzata rispetto a quella attuale.

Non ti manco di rispetto, Astro, ma proprio non riesco a capire che cosa si possa vedere di "nobile" in tutto questo, se non guardando quella realtà come si guarda una cartolina ingiallita dal tempo, da lontano e superficialmente.


Citazione:

I ragazzi usano FB sia come rifugio dalla realtà che come forma di “vanità” e attraverso esso costruiscono una realtà parallela nella quale piano piano si annientano .Non solo. Per gli adolescenti, non essere iscritti a FB equivale ad essere esclusi. Così come , ovviamente, sei un escluso se non hai il cellulare all’ultimo grido o i vestiti e le scarpe griffate. Esclusi , da quel “circondario” di cui invece un adolescente desidera far parte.


Ma stai parlando delle "mode"!!!

Cioé di quello stesso fenomeno per cui, non un ragazzo, ma TU STESSA vesti secondo certi canoni, acquisti alcune marche di jeans o di tailleur.

E' un aspetto deteriore? Senz'altro! ma perché guardare dal buco della serratura, limitandosi a un angolino ristretto della realtà? Non sono solo i ragazzi a subire questa pressione, ma tutti noi. Ogni giorno e ogni momento.

Vogliamo parlare della pubblicità e di quanto riesca ad essere convincente e a operare sul subconscio di ognuno di noi?

Molto volentieri! Dico davvero! Sarebbe una cosa che apprezzerei moltissimo!

Ma quando parliamo dei ragazzi che vanno su FB per "moda", non dimentichiamoci che tutti funzionano allo stesso modo. Non solo loro.
Citazione:

Non vedere questo, equivale a nascondere la testa sotto la sabbia.
Ma…… la colpa, se proprio vogliamo darla, non è loro. Almeno, non aprioristicamente. Per me, principalmente, è di chi li ha educati…….di chi dovrebbe accompagnarli nella vita di tutti i giorni. Non solo della “società” o del sistema.


Su questo mi trovi così daccordo che scoppierei in un applauso.

E raddoppio: secondo me, questa diseducazione è scientemente e scientificamente VOLUTA!

Più siamo e saremo ignoranti e più ingoieremo cazzate a palate e chi comanda potrà beatamente vivere tranquillo.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 10/10/2010 12:36
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Una società di cannibali
#102
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Annientarsi è un parolone. Facebook costituisce una mania un po' infantile, senza dubbio. Negativa quanto tutte le altre manie un po' infantili, ma tutto sommato innocua.


... e gli asini continuano a volare, guarda! eccolo! wow come vola!

..che bel mondo fatato che vivi Red. - un po infantile - ..e magari!! fosse infantile. Qui si parla di un surrogato morboso.

Annientarsi è un parolone? Beh... in effetti.. se c'è gente qui dentro che chiede quale sarebbe il potenziale dei giovani, la dice tutta sul livello di sensibilità che si possiede

Citazione:

1) Dall'alba dei tempi la moda del momento ha sempre costituito motivo di esclusione. Perché Facebook dovrebbe essere peggio?


bel sofisma le mode .. aspetta, te ne dico qualcuna, quelle che tu chiami libertà...

Citazione:

2) Come si fa a rimanere esclusi se tutti possono averlo,


Citazione:
Non è mica il marchio della bestia.


No, è peggio. E' uno dei tasselli più importanti per la spersonalizzazione dei rapporti umani.

Citazione:

Ma soprattutto in quanto a ricchezza di integrazione sociale,


e riecco, puntuale e patetico il gioco di confondere i comfort con il progresso

Citazione:
nessuno si è accorto che a partire dagli anni '90 l'adolescente medio ha conquistato la libertà di essere nerd/metallaro/sentimentale/schivo/omosessuale/secchione/ipersportivo/Dio-solo-sa-quale-altra-categoria-precedentemente-disapprovata-dalla-società senza subire o comunque subendo molto meno la pressione sociale?


la libertà di cosa?? di essere finto-anticonformisti al servizio dei media che si fingono finto-liberali per illudere che le mode siano delle libertà??


Citazione:
Si ha mai come oggi la possibilità di costruirsi ...


.... un bel costrutto, e il gioco è fatto (come fb d'altronde, tutto in linea con la forma mentis che stanno instaurando) per menti preconfezionate con cibi pre-facebook-precotti per bimbiminkia rincoglioniti e indottrinati dalla ghettizzazione di tutte queste finte libertà che se fossero vere solo un quarto, a quest'ora il mondo sarebbe un posto migliore


Citazione:

un proprio mondo senza dover essere condannati a scegliere tra omologarsi o ricadere nell'emarginazione, nel mobbing e nella sospettosità dei mediocri, e in questi ultimi 10 anni la diffusione di Internet ha accompagnato e in certi casi permesso lo sviluppo e l'espressione di coloro che hanno usufruito di queste nuove libertà.


... peccato che non hai visto che il Mobbing si è trasformato nella ghettizzazione della spersonalizzazione.

Citazione:

......
....

E quando appunto si vive questa nuova dimensione tecnologica in maniera consapevole è sempre un valido arricchimento della propria esistenza (esempiuccio personale: io ho trovato l'anima gemella in una mia amica leggendo le sue intime riflessioni sul suo blog).


e ci risiamo si parla UNO di eccezioni, poi DUE ... è talmente un valido arricchimento che il mondo è in caduta liberà verso le nuove gabbie dorate.
Proprio belle le cose che luccicano. Da AMICI a FACEBOOK ...

libertà ssiore e sssiori ..venghino venghino trallalero trallalà

Citazione:



Contravvenendo a una mia consolidata abitudine farò un altro esempio proveniente dalla mia esperienza personale: un giovanissimo ragazzo gay di un orribile paese retrogrado di quest'isola di merda (vi lascio immaginare quale meravigliosa realtà in cui crescere per un omosessuale) si è fidanzato con un mio amico attraverso un social network: ha ripreso ad andare a scuola, ha scoperto il contesto sociale urbano e ha trovato affetto e comprensione, e nuovi amici. Pensate che 10 anni fa questo sarebbe stato possibile? Rifletteteci.


..che si inculi il tuo amico Gay. Nella vita ti devi sudare ogni tipo di libertà. Dall'essere Gay, ad essere un artista controverso, a voler cambiare il mondo.

Citazione:

E infine una domanda: secondo voi in circolo su Internet prevalgono, in qualsiasi forma (da quanto scritto su siti "culturali" e blog personali agli slogan e ai webcomic, da Youtube ai demotivational fino ai semplici tormentoni sul tanto vituperato Facebook), le posizioni d'avanguardia, intelligenti, audaci, civilizzanti, oppure la conservazione, lo stereotipo e la diffidenza? Riflettete anche su questo, e poi date la vostra risposta.


Su internet prevale la propaganda, le eccezioni, sono ancora eccezioni
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Inviato il: 10/10/2010 16:28
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  •  Calvero
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Re: Una società di cannibali
#103
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Citazione:


Vivere, infatti, in comunità ristrette, tipo i borghi o i paeselli, magari con pochi contatti con "l'esterno", come accadeva prima, comporta alcune conseguenze pressocché automatiche:


peccato che nessuno abbia messo in dubbio certe ristrettezze e che si continui a confondere comfort e progresso. Senza contare, quanto banalmente, non si voglia comprendere che si dà per scontato che la civiltà sia legata a questo tipo di modernità e tecnologica industrializzazione. Infatti una società contadina poteva continuare a progredire rimanendo contadina. Confondere la genuinità di una vita massacrata dalla modernità con le problematiche che implicitamente, nessuno lo ha negato, erano presenti è il gioco arrogante degli intellettuali ... o il paraocchi di chi riesce a parlare solo dalle prospettive della modernità.

....quella che fa vivere una parte del mondo sui LUSSI (di ogni forma e livello) e un altra parte nel degrado e nella fame. Ovviamente si è dovuto spingere a ghettizzare la società chiamiamola, esagero appositamente, arcaica (per trovare un concetto fondante) creando dei finti progressi, come se i medesimi fossero stati mai in antitesi con i problemi di una società che stava iniziando a crescere.

Quello che era sbagliato una volta, per fare un esempio, la cultura del maschilismo era frutto della Morale e dell'ignoranza e non di una modernità che non c'era. Il processo culturale poteva andare avanti anche nella società contadina e proprio la CHIESA (uno dei migliori diavoli scesi in terra) ha sospinto questi dogmi e paure nel gioco Orwelliano, in modo che un giorno si fosse cercata una liberazione (come?) ...attraverso un "68 con figli dei fiori e Brigatisti Rossi gestiti, costruiti e manipolati...

venghino ssiore e ssiori ... i giovani - non lo vedete? si stanno ribellando! si stanno emancipando! sì come no, e allora come adesso, Facebook è l'ennesimo tassello che illude un gioco sociale stile gioco dell'oca..

e gli asini continuano a volare, ma soprattutto ad essere difesi nella loro "neutralità" ... e questo è il massimo del minimo
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Inviato il: 10/10/2010 17:06
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  •  Red_Knight
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Re: Una società di cannibali
#104
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@Calvero

Fammi capire: secondo te "l'asino vola" e "trallallerò trallallà" sono argomentazioni? Dovrebbero mettere in evidenza una qualche mia fallacia logica? O rinforzare in qualche modo la tua tesi? Ti sembra di collaborare a un costruttivo processo dialettico?

Sul serio: vorrei capire se sei davvero convinto che "venghino siori venghino" in risposta a un post lungo e argomentato dovrebbe indurmi a riflettere e arricchire l'intero thread di nuova conoscenza (sai, quel processo chiamato "discussione"...).

Prima che ricominci con la solita solfa: non mi sento insultato. Anche se il tuo atteggiamento infantile costituisce implicitamente un modo di darmi del coglione (dal momento che non rivela molta stima nei confronti dell'interlocutore trattarlo come un bambino di tre anni), sono sicuro - conoscendoti - che non è tua intenzione insultarmi.

Tuttavia lo preferirei, perché finché uno mi insulta può avere le sue ragioni, ma un post del genere con la sincera convinzione di aver scritto qualcosa di intelligente è quanto meno imbarazzante sia per chi lo scrive che per chi lo legge. Voglio sperare che tu te ne renda conto.
Inviato il: 10/10/2010 18:09
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  •  Calvero
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Re: Una società di cannibali
#105
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e si eh ... quelle sono le risposte che ho dato nel Topic ...




Citazione:
Qui si parla di un surrogato morboso.

Annientarsi è un parolone? Beh... in effetti.. se c'è gente qui dentro che chiede quale sarebbe il potenziale dei giovani, la dice tutta sul livello di sensibilità che si possiede.


Non riconoscere in facebook un surrogato morboso della genuina socialità significa essere veramente infantili.

Le eccezioni, si è già ripetuto, tali rimangono.

... perché tu che parli di mondi costruiti, quando sono in realtà un costrutto virtuale ..palesemente un costrutto.... ma ammettilo che non parli come si mangia. Quanto sei spocchioso invece. Hai risposto ad Astro tu e Notturno e io vi ho dimostrato che la vostra prospettiva e basata sulla congettura che la società moderna sia il punto di partenza sul quale valutare le migliorie .... di cosa? quando confondete comfort e progresso, morale e civiltà, carcerati dietro la consapevolezza che la vostra personale esperienza o di Sertes sulla bontà della neutralità di Facebook ... sia quella della reale visione di insieme...

veramente una barzelletta.

e gli asini continuano a volare (metafora calzante e coerente)
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Inviato il: 10/10/2010 18:55
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  •  Calvero
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Re: Una società di cannibali
#106
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Voglio sperare che tu te ne renda conto.


Come ti sei reso conto che chi ha offeso veramente è stato Sertes?

... e che ci sono voluti, quanti post?, per comprendere una metafora e solo perché non si trovavano scuse per inventarsi che stavo offendendo ?


.. o come - ancora - neanche l'umiltà e l'onestà intellettuale di ammettere la cagata di confondere (maliziosamente, e ormai è chiaro) contenitore e contenuti?

...dal cui presupposto infondato, il discorso è andato avanti quando è stato sbugiardato facendo orecchie da mercante..

.. o di fare l'analogia forzata tra un Social Network e un cellulare, e confondere ancora l'uso morboso di uno strumento, e uno strumento che nasce con l'imprinting di essere un Social Network?

...bla bla bla... RED bla bla bla ...

.. ti sei reso conto invece che non hai parlato che di eccezioni e intenzioni positive (che non contrasto), ma che non hai portato e non avete ancora un argomentazione serie che FB non sia quello che io sto chiamando col suo vero nome.. e che NON è vero che è neutrale.

Ma sì dai, buttiamo ancora una Pistola in una cella di un carcere.. tanto lo strumento è neutrale ..

si vede dalla bella gioventù indomita e dal popolo dei giovani nel mondo intenti a cercare la verità grazie alla libertà di questi strumenti..
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Inviato il: 10/10/2010 19:09
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  •  Red_Knight
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Re: Una società di cannibali
#107
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@Calvero

Citazione:
Come ti sei reso conto che chi ha offeso veramente è stato Sertes?


Il fatto che io non mi sia offeso nel vedermi trattato come un coglione non significa che qualcun altro debba per forza avere la stessa pazienza.

Citazione:
... e che ci sono voluti, quanti post?, per comprendere una metafora e solo perché non si trovavano scuse per inventarsi che stavo offendendo ?


Come sopra.

Citazione:
.. o come - ancora - neanche l'umiltà e l'onestà intellettuale di ammettere la cagata di confondere (maliziosamente, e ormai è chiaro) contenitore e contenuti?


Può darsi che Sertes (come me o chiunque altro) abbia detto un'inerrabile sequela di cagate. Il problema però è che non sembrerebbe: o glielo dimostri, o rinunci alla pretesa che lo ammetta. O vuoi che si convinca di aver detto cagate solo perché Calvero continua a ripeterlo con veemenza?

Citazione:
...dal cui presupposto infondato, il discorso è andato avanti quando è stato sbugiardato facendo orecchie da mercante..


Non puoi chiamare "fare orecchie da mercante" un atteggiamento solo perché non è quello che ti aspetti.

Citazione:
.. o di fare l'analogia forzata tra un Social Network e un cellulare, e confondere ancora l'uso morboso di uno strumento, e uno strumento che nasce con l'imprinting di essere un Social Network?


Per te è forzata, ma per me non lo è. Chi ha ragione? Parliamone.

Citazione:
.. ti sei reso conto invece che non hai parlato che di eccezioni e intenzioni positive (che non contrasto),


Come io non nego gli indubbi effetti negativi che talvolta possono presentarsi. Sto dicendo che - nel complesso - gli effetti negativi sono gli stessi riscontrabili altrove, mentre quelli positivi sono peculiari dello strumento. Sarebbe necessario comprendere la cultura (unica nel suo genere) che permea Internet nella sua interezza ma non mi pare sia il tuo caso.

Citazione:
ma che non hai portato e non avete ancora un argomentazione serie che FB non sia quello che io sto chiamando col suo vero nome.. e che NON è vero che è neutrale.


Io ritengo di averle portate, se poi non le condividi analizziamole insieme quando vuoi.

Ma gli asini volanti non sono e non saranno mai un'argomentazione, e se non accetti questa cosa per quel che mi riguarda puoi anche parlare da solo. Posso tollerare i toni da bettola ma non il teatro dell'assurdo.

Non intendo quindi replicare ai tuoi post precedenti, almeno finché non circostanzierai l'accusa secondo la quale i giovani troverebbero in Facebook un "surrogato" di socialità. Dimmi almeno su quali dati concreti sarebbe basata quest'impressione. Almeno Audisio ha citato la nipote, è già qualcosa.

E non è per ripicca che mi rifiuto, naturalmente, ma solo perché sarei costretto a ripetere le cose che ho già detto, finendo cioè col comportarmi come te. Ti rinfaccio la stessa cosa che tu hai rinfacciato a Manfred chiedendogli - giustamente - di spiegare in quale fottuto modo la visione di Inception avrebbe portato acqua al mulino del NWO, mentre lui non faceva che ripetere le sue incomprensibili parabole. La differenza è che tu non sei criptico, ma l'atteggiamento è altrettanto assurdo.
Inviato il: 10/10/2010 19:48
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  •  Calvero
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Re: Una società di cannibali
#108
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Gli asini volanti non sono e non sono mai stati un argomentazione. Ho argomentato quello che non condividi. Perciò smettila di appiccicare questa metafora dove più ti comoda. Prima era un offesa e adesso un argomentazione. Ma rivediti un pochettino RED. Può darti fastidio quanto vuoi che lo ripeta, e posso starti sulle palle ma a me non me ne frega una cippa se la mia "veemenza" è semplicemente conseguente a una disonestà intellettuale di fondo...

..come quando hai detto la CAGATA nel fare la morale a me e, ancora una volta, glissi come di seguito dimostri...

Citazione:
Il fatto che io non mi sia offeso nel vedermi trattato come un coglione non significa che qualcun altro debba per forza avere la stessa pazienza.



... io non ti tratto da coglione ma da ingenuo. Idem per Sertes. E' una critica. Punto. E se non offendo la tua intelligenza o non scendo nel personale della tua intimità e non ti dico che tu a certe cose NON ci potresti arrivare, posso continuare a criticarti quanto mi pare e piace. Poiché né ti offendo né ti tratto da coglione. Che siano "asini che volano" o dirti che credi a "babbo natale" è solo una maniera che sancisce quello che già è stato argomentato a monte.

... quando ti tratterò come un coglione, e non credo che accadrà, te ne accorgerai. Questa tua affermazione infatti rimane in linea con tutta la giocata sporca che avete fatto su come ci si comporterebbe nei forum. Ma finiscila.

Le mie argomentazioni ci sono, quindi il giochetto di volere le PROVE incomunicabili e impossibili da documentare - sia contro o a ragione per FB -, sono l'ennesima dimostrazione della tua forma mentis che vuole fare salotto.

Te l'ha detto Audisio e Astro e, puntualmente, rigirate i discorsi e li intellettualizzate. Non avete il minimo di amor proprio verso i ragazzi e, purtroppo, anche i bambini. Non è un processo alle intenzioni. Lo si evince dalle vostre affermazioni e dal qualunquismo con cui, in nome di una fantomatico mezzo "neutrale", giocate su una questione così delicata. Non vedere la generazione di Bimbiminkia che ci circonda e come Facebook sia un tassello per la spersonalizzazione e anche un mezzo di controllo, significa solo essere patologicamente col paraocchi...


...edit di pace

per me il discorso è chiuso
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Inviato il: 11/10/2010 0:51
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  •  francesco7
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Re: Una società di cannibali
#109
Mi sento vacillare
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Vorrei segnalare questo interessante articolo di Franceschetti sul suo blog
Sara Scazzi Show
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La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Inviato il: 11/10/2010 10:58
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  •  Calvero
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Re: Una società di cannibali
#110
Sono certo di non sapere
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Citazione:

francesco7 ha scritto:
Vorrei segnalare questo interessante articolo di Franceschetti sul suo blog
Sara Scazzi Show


Ottimo Link e articolo.

Citazione:
Aveva ragione Pasolini: niente di più feroce della banalissima televisione.


E il contenitore, qui, si avvicina e si fonde sempre più ai contenuti.
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Inviato il: 11/10/2010 14:49
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