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  Vergognamoci per loro

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  •  audisio
      audisio
Re: Vergognamoci per loro
#61
Sono certo di non sapere
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Gli amici di Alemanno (Giannino non si fa mancare davvero nulla
c'è anche il famoso "nero" della Banda della Magliana):
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/roma-poltrone-ai-fascisti/2139913
Inviato il: 28/12/2010 12:58
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  •  Spiderman
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Re: Vergognamoci per loro
#62
Dubito ormai di tutto
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CHIESA E SCIENZA: I MERCANTI DELLA SPERANZA

Sono oramai decenni che il professor Veronesi specula sulle speranze, la buona fede, appellandosi al senso di responsabilità della gente, con la falsa promessa di una ipotetica cura contro il cancro. E’ la stessa strategia praticata dalla Chiesa cattolica che, in cambio di “elemosine”, promette la salvezza eterna fra le braccia del Divino Creatore.

Pensare poi di sconfiggere questa inquietante e sempre più diffusa patologia, con la chemio, la radio e la cobalto terapia, conoscendone a priori gli effetti devastanti sull’organismo, è pura follia.

I farmaci chemioterapici, per altro altamente tossici e cancerogeni, hanno costi esorbitanti e il loro potenziale distruttivo è direttamente proporzionale ai vantaggi economici che producono. Per tali, elementari e semplici motivi, nessuno di questi moderni alchimisti (imbarbariti dal vizio potere e del profitto), avrà mai l’interesse a confessarne l’inutilità, l’incongruità e la pericolosità.[...]




Segue
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 2/1/2011 16:52
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Re: Vergognamoci per loro
#63
Sono certo di non sapere
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E figuriamoci se Assange non trovava un altro modo per levare le castagne dal fuoco al suo "nemico":

Wikileaks: “Gli Usa non diedero il via libera all’invasione irachena in Kuwait nel 1990″

L’invasione irachena del Kuwait del 2 agosto 1990 venne o no segretamente autorizzata dagli Stati Uniti? La questione, più volte sollevata da diversi mezzi di informazione arabi, sembra ora trovare una risposta, negativa, nei cable diplomatici di Wikileaks pubblicati dallo spagnolo El Pais, uno dei grandi quotidiani internazionali partner del sito di Julian Assange.

Uno dei dispacci fornisce un resoconto dettagliato di un incontro avvenuto nel palazzo presidenziale di Baghdad tra Saddam Hussein e l’ambasciatore americano April Glaspie. Il colloquio avvenne alla fine del luglio 1990, ossia a pochi giorni dall’invasione irachena del piccolo emirato che scatenà la prima Guerra del Golfo, conclusasi poi il 28 febbraio 1991 dopo l’intervento multinazionale a guida americana. La frase ‘Noi non prendiamo posizione su certe questioni arabe’ era quella che, secondo alcuni media, destava i maggiori sospetti di un tacito assenso americano all’intervento in Kuwait. Dal resoconto dell’ambasciatore Glaspie inviato a Washington in data 25 luglio, appare tuttavia abbastanza evidente che la diplomatica Usa, nel suo colloquio con Saddam, in quella frase aveva fatto riferimento alla contestata questione della frontiera tra Iraq e Kuwait e non ai profondi disaccordi sul prezzo del petrolio che secondo molti analisti fu la vera causa del conflitto.

Nel cable April Glaspie parla di un Saddam preoccupato e quasi disperato per la situazione economica del suo paese. Il rais nel colloquio non aveva fatto che ripetere quanto per lui fosse importante l’amicizia del presidente Usa George W. Bush.

Fonte
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Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Inviato il: 3/1/2011 0:31
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Vergognamoci per loro
#64
Dubito ormai di tutto
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Chi guadagna sugli immigrati

Una gran parte dei soldi trasferiti dagli immigrati sono "trattenuti" come commissione. La Western Union ha risucchiato oltre 44 miliardi di dollari per i costi di transazione contro le indicazioni della Banca Mondiale. Pubblichiamo l'appello di Avaaz


Durante le feste Josh, uno studente keniano attualmente in Olanda, ha raggranellato i suoi risparmi di un anno di lavoro e li ha inviati a casa per aiutare 10 suoi familiari in difficoltà. E' da non crederci, ma la mega compagnia di trasferimenti di denaro Western Union si è presa il 20% dei soldi destinati alla famiglia di Josh come commissione.

La storia di Josh si ripete con sofferenza ogni giorno in tutto il mondo un numero di volte stupefacente: lo scorso anno ben 44,3 miliardi di dollari sono stati risucchiati dai costi di transazione! La Banca mondiale raccomanda che i costi di transazione non superino il 5% del totale, ma non ci sono mai state pressanti richieste pubbliche che chiedessero a Western Union di abbassare le sue onerose commissioni.


Segue
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 4/1/2011 12:43
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Re: Vergognamoci per loro
#65
Sono certo di non sapere
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Squillino le trombe... e... come si diceva? Beh chiediamo all'avvocato Pecorella:

Pecorella pedobear: “Abbassiamo il limite per la maggiore età, così evitiamo casi Ruby”



17 gennaio 2011 Uno degli avvocati di Silvio Berlusconi ci pensa: a Karima mancavano solo sei mesi…Gaetano Pecorella, avvocato di Silvio Berlusconi in tanti processi e non avulso dalle provocazioni, lancia una proposta dalle colonne del Mattino di Napoli: “Un rapporto a pagamento non con una quattordicenne, ma con una a cui mancavano sei mesi per la maggiore età”, nota Pecorella, “mi sembra un’esagerazione questo carico di accuse nei confronti del premier”. E quindi? Quasi maggiorenne non è maggiorenne, obietta l’intervistatrice Teresa Bartoli. Ed ecco la risposta di Pecorella: “Certo, per la legge è così. Ma mancavano sei mesi e non mi pare – mi consenta l’ironia sul mio cognome – fosse una povera pecorella smarrita. Io poi, ma è un’opinione personale, sono dell’idea che oggi l’età per diventare maggiorenni sia troppo alta rispetto alla maturità raggiunta dai giovani”. Dopo il processo breve, la scorciatoia è la maggiore età breve? “Non c’è nessun rapporto tra le due cose, ma un conto è avere rapporti con una dodicenne, un altro con una diciassettenne”.

Giornalettismo.it
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Inviato il: 17/1/2011 17:58
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  •  audisio
      audisio
Re: Vergognamoci per loro
#66
Sono certo di non sapere
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Bè, a parte che ci insegnano sempre che la legge è legge,
mi sembra che ci siano intercettazioni in cui Ruby dice che frequentava
le feste di Berlu dall'età di 16 anni.
Oddio, si potrebbe sempre abbassare a 16, poi 15, poi 14, poi 13, poi
12, poi poi poi basta che ha svezzato...
Inviato il: 17/1/2011 18:08
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  •  audisio
      audisio
Re: Vergognamoci per loro
#67
Sono certo di non sapere
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Comunque, saluto sempre il "compagno" Pecorella, mitico
difensore di Soccorso Rosso negli anni 70...
http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/22/avvocato_rosso_dai_compagni_Cavaliere_co_0_98062214262.shtml

E' proprio vero, dagli amici mi guardi Iddio...
Inviato il: 17/1/2011 18:11
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Re: Vergognamoci per loro
#68
Sono certo di non sapere
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Citazione:

audisio ha scritto:
Bè, a parte che ci insegnano sempre che la legge è legge,
mi sembra che ci siano intercettazioni in cui Ruby dice che frequentava
le feste di Berlu dall'età di 16 anni.


Beh, a Noemi Letizia durante un'intervista al giornale locale chiesero qualcosa tipo: ma non si meraviglia che il presidente del consiglio le faccia un regalo così costoso (per i suoi 18 anni)? E lei rispose: no, mi fece un regalo simile l'anno scorso, e anche l'anno prima

quindi quando doveva compiere 16 anni -> la conosceva da quando ne aveva 15
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Inviato il: 17/1/2011 18:14
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  •  Spiderman
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Re: Vergognamoci per loro
#69
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Citazione:

audisio ha scritto:

Oddio, si potrebbe sempre abbassare a 16, poi 15, poi 14, poi 13, poi
12, poi poi poi basta che ha svezzato...


Così sarebbero in regola anche i preti.
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Inviato il: 17/1/2011 18:23
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Re: Vergognamoci per loro
#70
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Oggi il premio lo vince Il Fatto Quotidiano, con la seguente nota apparsa su facebook:

Citazione:
Il Caporale Luca Sanna, 33 anni, è caduto in Afghanistan.
Rappresentava l'Italia all'estero. Lui si degnamente
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Inviato il: 19/1/2011 13:26
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  •  Spiderman
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Re: Vergognamoci per loro
#71
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Inviato il: 19/1/2011 14:03
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  •  audisio
      audisio
Re: Vergognamoci per loro
#72
Sono certo di non sapere
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Una prece per Il Fatto Quotidiano.
Del resto, il panorama dell'informazione mainstream italiota è
veramente misero.
Per i giornalisti italiani i ribelli afgani sono sempre e immancabilmente
"terroristi".
L'ultima idiota che si aggiunge al panorama è una certa Esposito che
fa i servizi per Sky dall'Afghanistan.
Quando anche le forze ISAF e NATO sul campo chiamano i ribelli
con il più corretto termine "insurgents", ossia insorti anche se il
termine prevederebbe che in Afghanistan ci fosse un governo legittimo
e non uno fantoccio come quello di Karzai, eletto sotto la copertura
armata delle truppe occupanti.
Che desolazione...
Inviato il: 19/1/2011 15:22
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Vergognamoci per loro
#73
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Annozero 27 01 2011 Vincere! 1/12
http://www.youtube.com/watch?v=7epbY4YoD0A
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 28/1/2011 23:46
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  •  ivan
      ivan
Re: Vergognamoci per loro
#74
Sono certo di non sapere
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La storia del percolato di discarica sic et simpliciter sversato a mare:

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=136554&sez=NAPOLI


Terribile.
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 29/1/2011 10:30
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Re: Vergognamoci per loro
#75
Sono certo di non sapere
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E oggi tocca a...

LUCA BARBARESCHI



"Barbareschi ha premuto il rosso, cioè contrario al deliberato della Giunta, così come era stato concordato da tutto il Fli. Poi ha messo il telefonino sulla lucetta rossa e ha scattato una foto. Che cinema... quindi ha lasciato il telefonino sopra la lucetta rossa. Ho capito che stava per fare qualcosa e ho toccato il braccio di Buonfiglio, facendogli segno di guardare lì. Alla fine, mentre il presidente Fini stava dicendo ‘votazione chiusa', Barbareschi ha cambiato premendo il bianco, e dunque votando l’astensione, così come è apparso sul quadro generale d’Aula", ha raccontato la deputata e capogruppo di Fli in commissione.

"Quando è apparsa la lucetta bianca sul quadro - ha aggiunto Napoli - in mezzo a tutti i rossi, dagli scranni in alto alle mie spalle ho sentito gridare dai banchi del mio gruppo: ‘Chi è stato?’. Io ho subito detto: Barbareschi. Perchè l’avevo visto. Ma lui mi ha mostrato la foto che aveva sul cellulare. A quel punto gli ho risposto che era uno sciocco".

Il Resto del Carlino
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Inviato il: 7/2/2011 13:52
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  •  benitoche
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Re: Vergognamoci per loro
#76
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Che schifo questa Demo-nazi-crazia và sempre peggio

"Saviano sarebbe un ottimo leader. Però se arrivasse ci dovrebbe aiutare a trasformare la politica italiana in un luogo più accogliente, più aperto, più contendibile e dove il ricambio diventi una cosa normale". Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd, sceglie Affaritaliani.it per lanciare la candidatura dello scrittore alla guida del partito, anche se avverte: "Con Saviano verrebbe fatto un bel pacco regalo di un contenuto che è sempre lo stesso". Poi bacchetta la dirigenza del partito: "La nostra comunicazione punta sempre sulle stesse facce. In tv ci vanno sempre la Bindi, Letta, Franceschini, Bersani, Veltroni e D'Alema. I giovani ci sono, ma non si vedono"

Saviano potrebbe essere un buon leader per il Pd?
"Si, ma non mi risulta che lo voglia fare. Lui è una persona straordinaria, ma se allarghiamo il campo credo che ci siano moltissimi italiani all'altezza. Mi chiedo però se 'il nostro sport' sia quello di cercare necessariamente soluzioni creative".

Che cosa intende dire?
"Negli altri Paesi la politica è capace di rigenerarsi e di lanciare persone in grado si assumersi responsabilità sempre crescenti. In Italia, invece, il ceto politico resta grosso modo sempre lo stesso e si cerca la soluzione in personalità personalità esterne. Questo è uno dei tanti motivi che rendono l'Italia diversa dagli altri".

Che cosa ci vorrebbe dunque?
"Vorrei vedere una politica i cui ranghi siano più aperti e nei quali uno come Saviano, così come un Obama, uno Zapatero, un Cameron, abbia la possibilità di trovare le porte aperte e crescere. Invece noi teniamo le porte sigillate e poi alla bisogna cerchiamo qualcuno al di fuori che improvvisi una soluzione. Ma non è questo che ci serve: dobbiamo rinnovare la politica da dentro".

Con Bersani la sconfitta sarebbe sicura?
"Assolutamente no. Mi piacerebbe sapere però chi c'è dietro Bersani. Il segretario ha detto che nel partito ci sono tanti giovani: è vero, solo che non si vedono".

Non è forse anche colpa loro? Dei giovani intendo...
"Non credo. La comunicazione del partito, per esempio, punta sempre sulle stesse facce. In tv ci vanno sempre la Bindi, Letta, Franceschini, Bersani, Veltroni e D'Alema".

Dunque?
"Non è un Paese per giovani sia dal punto di vista della politica sia da quello della comunicazione. Un direttore di giornale va sul sicuro facendo un'intervista a D'Alema o Veltroni. In Gran Bretagna non sarebbe così: se Gordon Brown scrivesse al direttore del Guardian chiedendo mezza pagina avrebbe una risposta negativa in quanto il suo mandato è scaduto. Al congresso dei laburisti che ha incoronato Milliband i blariani hanno dichiarato che avrebbero dato il loro contributo non facendosi cioè da parte. In Italia invece il ricambio viene vissuto come un'eventualità, non come una necessità".

Daniele Riosa
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 9/2/2011 9:36
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  •  Spiderman
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Re: Vergognamoci per loro
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Inviato il: 4/3/2011 13:32
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Re: Vergognamoci per loro
#78
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 14/3/2011 14:38
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  •  audisio
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Alemanno non si smentisce...
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  •  Spiderman
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Re: Vergognamoci per loro
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Inviato il: 15/3/2011 7:56
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  •  audisio
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Re: Vergognamoci per loro
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Mortacci tua, Gelmì...
Inviato il: 15/3/2011 12:00
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  •  florizel
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Re: Vergognamoci per loro
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Da dove potrei stare meglio.
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La Gelmini esclude i bambini disabili dai Giochi della Gioventù

Giustamente... in linea con i parametri del più becero culto di questa "democrazia"... non si "gioca" per partecipare, ma per vincere...

Della serie "vergogna", eccone un'altra...

Marine Le Pen e Borghezio a Lampedusa.

Ieri Marine Le Pen, figlia dello storico leader Jean-Marie Le Pen e attualmente presidente del Fronte Nazionale, partito di estrema destra francese che, stando ai sondaggi, sembra stia riscuotendo successo, si è recata in visita a Lampedusa accompagnata dall’eurodeputato leghista Mario Borghezio. I due sono stati accolti all’aeroporto dal sindaco dell’isola Bernardino De Rubeis e hanno visitato il centro di accoglienza. Le dichiarazioni non si sono fatte attendere, questo il pensiero di Le Pen:” “Invece di accoglierli a Lampedusa l’Italia dovrebbe inviare le navi con acqua e alimenti e assistere i migranti in mare, evitando che sbarchino nell’isola” e ancora:” L’Europa non può accoglierli tutti, ci sono già 7 milioni di disoccupati. Ci farebbe piacere prenderli tutti nella nostra barca ma non è così grande, andremmo a fondo tutti e due noi e loro: aggregheremmo miseria a miseria”.


Sempre in tema di commenti vergognosamente vergognosi:

Bisogna spiegare cos'e' il nucleare oggi perche' l'Italia ha davvero un'opportunita' avvalendosi delle tecnologie piu' innovative, 100 volte superiori a quelle del Giappone''.

Detto da un governo che ha ridotto l'Abruzzo a bacino di speculazioni, fa ben sperare...

Sono convinta che bisognerebbe ripristinare qualche rogo.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 15/3/2011 13:31
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Re: Vergognamoci per loro
#83
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L'IMMOTIVATA PAURA NUCLEARE

La paura nucleare è uno degli incubi più temuti ed irrazionali che abitano l’immaginario collettivo della nostra società, proprio come le streghe e i demoni rappresentavano il sogno angoscioso e ricorrente di quella medioevale. Eppure, nel medioevo non erano i mostri infernali ad uccidere ma la penose condizioni di vita che generavano epidemie e pestilenze di ogni genere, oltre che le innumerevoli guerre. Anche oggi si muore di tutto fuorché di quello che ci terrorizza.

E’ bastato un solo incidente negli anni ’80 per rivestire di infamia l’atomo e condannare l’uso della tecnologia nucleare che, al momento, resta invece la fonte energetica più pulita e più sicura, ovviamente prendendo le dovute misure di sicurezza ed affrontando con perizia i conseguenti rischi. Non sono un esperto e quindi non farò un ragionamento di tipo scientifico, tuttavia credo di essere in grado, da una certa sintomatologia sociale, di cogliere la differenza tra un pericolo concreto e un’isteria immotivata, provocata da ignoranza o dalla voglia di liquidare con troppa fretta un argomento preda di appetiti ed interessi contrastanti che nulla hanno a che vedere con il bene dell’umanità e del pianeta. Prendiamo, ad esempio, proprio l’incedente più emblematico che viene portato in evidenza ogni qual volta si parla di nucleare. Secondo il chimico Franco Battaglia la presunta catastrofe di Chernobyl ha causato meno di 50 morti, tutti tra gli operatori della centrale, mentre tra la popolazione il numero di decessi è stato pari a zero. Anche le conseguenze sanitarie non sono state allarmanti, ovvero non vi sono stati nemmeno effetti rilevanti checché ne riferiscano i media. Al contrario, le altre fonti energetiche hanno determinato più incidenti e tragedie di quanto si sa o viene diffuso dai mezzi d’informazione. La filiera del petrolio, sostiene Battaglia, ha causato “nel periodo 1970-1992 quasi 300 incidenti con oltre 10.000 morti…quasi 200 incidenti e oltre 7000 morti sono stati causati dall'uso del carbone e del gas naturale”. E non si tratta nemmeno di un’elencazione esaustiva. Perché allora scagliarsi soprattutto contro il nucleare? Paradossalmente, quest’ultima fonte di energia è presente in natura, pertanto dovrebbe essere considerata una fonte rinnovabile. Ma anche soltanto il tentativo di affermare pubblicamente quel che è scientificamente inequivocabile scatenerebbe la reazione furibonda degli ambientalisti e dei pasdaran delle fonti alternative che hanno le pale eoliche nel cervello, l’acqua nelle sinapsi e l’insolazione permanente sulla testa. Eppure, quando costoro affermano che tutto il fabbisogno energetico di un Paese può essere soddisfatto da quest’ultimi fattori dicono una bugia di portata solare che spero sia spazzata presto dall’acqua e dal vento di cui si sono innamorati. Infatti, “noi usiamo l’energia con una modalità molto particolare: essa deve essere disponibile nel momento stesso in cui serve, dove serve e con la potenza che serve, né di più né di meno” (F. Battaglia) Questo significa che sole e vento non possono assecondare i nostri bisogni perché il primo "batte" quando gli aggrada e quando gli va di “riscaldare l’ambiente” ed al secondo "girano le pale" solo quando gli fa piacere. Ma non ditelo agli "ecoenergetisti" di tutto il mondo, si sentirebbero traditi dalla volubilità dell'amante focoso e dalla licenziosità di quello burrascoso. A parte gli scherzi, occorre mantenere la calma ed essere razionali di fronte a temi così delicati e vitali per la nostra prosperità futura; non è utile farsi prendere dal panico che ci toglie la lucidità necessaria ad agire adeguatamente e ad evitare di fare gli stessi errori degli altri, se costoro ne hanno mai commessi. In Giappone sta succedendo di tutto ma il nucleare non c'entra e spero la situazione sia riportata sotto controllo anche su tale versante. Sarebbe una mossa intelligente quella di non speculare su un triste avvenimento per alimentare, nel nostro contesto, ripensamenti incomprensibili, volti a frenare un progresso indispensabile per il benessere generale. Chi diffonde timori senza senso, speculando sulle tragedie altrui, mira a distruggere il nostro interesse nazionale. L'Italia vada dunque avanti sulla strada recentemente imboccata in detto settore, dove peraltro dovrà recuperare tutto il tempo perso. Non possiamo permetterci ulteriori titubanze perchè i nostri competitor esteri corrono nella ricerca così come nello sfruttamento di questa fondamentale fonte energetica. Che poi ci rivendono e a caro prezzo ridendo delle nostre preoccupazioni.

Link

Grassetti miei, articolo di Giovanni Petrosillo
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#84
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#85
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  •  ivan
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Re: Vergognamoci per loro
#86
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Ormai la cosa è piu' che palese:

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Tripolitania Libia, entro 72 ore la Nato prende il comando

I ribelli: “Controlliamo il petrolio” I ribelli conquistano il centro petrolifero di Ras Lanuf e lanciano la sfida: “Siamo pronti a esportare petrolio in meno di una settimana. Abbiamo già stretto accordi con il Qatar”



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Dal Il Manifesto

Citazione:



UN CONFLITTO PER IL PETROLIO
(l'articolo pubblicato su il manifesto di domenica 20 marzo)
E così, annunciata ma inattesa, la vera guerra in Libia è cominciata. Ricordiamo le premesse. Francesi, inglesi e americani avevano detto che sarebbero intervenuti contro le truppe di Gheddafi e non avrebbero dato alcun rilievo al cessate il fuoco del colonnello. Quindi guerra.
Nella situazione data è difficile pensare a una forte resistenza, anche se ci sarà e avrà le sue vittime. Il governo di Gheddafi non era certamente il migliore dei governi possibili, tuttavia poteva vantare un'indipendenza della Libia, antica colonia, prima ottomana e poi italiana. La fortuna-disgrazia della Libia è avere il petrolio, che - anche per i disastri giapponesi - diventa sempre più vitale per l'economia mondiale. Morale: il petrolio non può essere lasciato in mano a un soggetto come Gheddafi. Gli anglo-francesi, con il sostegno americano, sono intervenuti contro questa aporia. Ma in questo difficile contesto come sta messo il nostro paese, cioè l'Italia, che nonostante i trascorsi coloniali aveva realizzato un ottimo rapporto con la Libia gheddafiana? Come andrà a finire l'Eni quando la guerra di Francia, Gran Bretagna e Usa sarà conclusa?
Troppi sono gli interrogativi ai quali è difficile rispondere, ma viene il dubbio che siamo a una rinascita del famoso imperialismo: Francia e Gran Bretagna, con alle spalle gli Usa sono, pur nella recente globalizzazione, le potenze imperiali, per le quali di fronte ai guai del nucleare il petrolio diventa il prodotto massimamente imperiale. La Libia di Gheddafi era stata una irregolarità da sopportare, ma non da accettare. Ora questa irregolarità non è più accettabile. La ribellione, motivata, di buona parte della popolazione libica diventa un'ottima occasione per chiudere la parentesi gheddafiana e il petrolio dato a quelli che promettono la costruzione di una lunghissima autostrada, erede della via Balbia, che avrebbe dovuto sostanziare l'unità di un paese con molte diversità.
Non sappiamo come si regolerà tra i potenti la sconfitta di Gheddafi, ma una cosa almeno per noi italiani sembra certa: dopo cento anni dalla conquista della Libia (Giolitti presidente del consiglio) l'Eni rischia di essere messo fuori o, almeno, di non godere più degli attuali privilegi. Siamo al punto nel quale forse dovremo rimpiangere Gheddafi.


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Da Carmilla on line

Citazione:



Sul conflitto in Libia si leggono tante stronzate, soprattutto adesso che il disordinato intervento imperialista, volto alla conquista delle risorse del paese, cerca di inquinarlo. Si parla di lotte tribali, di integralismo islamico, di conflitti locali di potere, di sommosse manovrate dalla Cia. Nessuno pare interessato ad ascoltare ciò che gli insorti dicono di se stessi. Eppure cercano di parlare, quando possono. Il fatto è che i protagonisti assoluti della ribellione sono scomodi, poco inquadrabili politicamente. Si tratta degli shebab, i giovani proletari libici delle periferie urbane. Un blog, aggiornato quando possibile nel fuoco della lotta, cerca di dar loro voce. E' En route! Ha una versione italiana, ma quella francese è molto più ricca, e copre l'intero Nord Africa.
Ne riportiamo un articolo, ma l'intero blog andrebbe letto da cima a fondo. Ciò permetterebbe di cogliere la sostanza di classe, quanto mai moderna, della insurrezione libica. Paese in cui l'85% della popolazione vive in aree urbane e patisce i contraccolpi del neoliberismo, abbracciato con entusiasmo da Gheddafi.
Che dicono gli shebab dell'ingerenza straniera? Ovviamente ne sono contenti: fa loro comodo (Lenin stesso accettò gli aiuti della Germania). Sono perfettamente consapevoli che c'è chi vuole impadronirsi delle loro materie prima. Ma aggiungono: "Gli Occidentali si prendano il nostro petrolio: la rivoluzione vera la faremo dopo". Rivendicano insomma la loro autonomia, sale di tutte le rivoluzioni.




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Dicono : "Gli Occidentali si prendano il nostro petrolio: la rivoluzione vera la faremo dopo".

C'è del surreale in quel che si legge nelle cronache.

Tant'è vero che si dice su CDC :

Citazione



IL CRIMINE ORGANIZZATO, LA SPINA DORSALE DEL NUOVO ORDINE MONDIALE

Postato il Domenica, 27 marzo @ 17:10:00 CDT di davide

DI GOORDEEV KOSTANTIN
strategic-culture.org

Negli ultimi dodici anni, dall'aggressione della NATO all'ex-Yugoslavia, non è la prima volta che siamo testimoni di un intervento internazionale che ha come obbiettivo uno stato sovrano, sotto l'egida nelle Nazioni Unite e con le parole d'ordine 'democrazia' e 'diritti umani'. Il controllo del caos non è una strategia recente e le leggi internazionali sono oramai defunte da lungo tempo. Nel marzo del 1999, la NATO bombardò Belgrado, Pristina e altre città della ex-Jugoslavia, il paese che per primo ha sperimentato i test del nuovo corso degli eventi durante gli anni '90.

In effetti, il concetto di caos dei sistemi dinamici è vecchio di circa quarant' anni.
Deriva dagli studi matematici, ma è poi trapelato persino negli scritti di Z. Brzezinski che videro la luce del giugno negli anni '70 e definirono la direzione da intraprendere per la costruzione del nuovo ordine mondiale per i decenni a venire.

Le motivazioni pragmatiche costituiscono la struttura delle applicazioni della teoria del caso, all'interno dei sistemi deterministici in almeno il 90% dei casi, anche non considerando il fatto che questa è in realtà una reincarnazione della strategia del divide et impera, che ha lo scopo di minare la sovranità nazionale, di prendere il controllo delle risorse naturali (in primo luogo, quelle energetiche ma anche le competenze tecnologiche) dei paesi indipendenti, e di dare supporto agli architetti del nuovo ordine mondiale per rafforzare le loro posizioni, usando il potenziale delle regioni poste sotto il loro controllo.

Le quattro missioni NATO di 'peace-keeping' nel periodo di tempio iniziato nel 1999, quelle in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia, ci forniscono abbastanza materiale per comprendere cosa hanno in comune queste offensive nei termini delle implicazioni politiche internazionali.

Per prima cosa, tutte le campagne simili hanno lo scopo di dare alla NATO il controllo sui territori e sulle risorse naturali, con l'appoggio dello schieramento dei media. Le vittime delle aggressioni sono demonizzate e ritratte come nemici della civilizzazione e dell'umanità mentre, al contrario, le aggressioni sono spacciate all'opinione pubblica - la cui stretta visuale è limitata dagli schermi televisivi e dai monitor dei computer - come atti di giustizia.

In secondo luogo, le provocazioni dei gruppi estremisti o separatisti e quella dei cartelli della droga aiutano a costruire le basi della narrazione per le campagne di propaganda. La connessione tra il crimine organizzato legato al traffico degli stupefacenti e le aggressioni della NATO può sembrare paradossale, ma molti dei paesi che sono stati vittima di attacchi da parte della NATO sono tutti attraversati da importanti rotte di smercio, o sono conosciuti per essere tra le centrali di traffico della droga. Ad esempio, l'Afghanistan e l' Iraq erano annoverati tra i maggiori produttori al mondo di hashish, marijuana e eroina, e il Kosovo albanese come entità etnica esisteva in larga parte grazie a un enorme clan mafioso, il cui leader H. Thaci, un 'signore della droga' convertitosi in primo ministro di uno stato che si è auto-proclamato, era la figura-chiave nel business degli stupefacenti in Europa.


La connessione tra i presunti combattenti per la libertà etnico-religiosa e i membri dei cartelli della droga, anche se spesso si tratta delle stesse persone, è un segreto di Pulcinella. V. Ivanov, il capo dell'agenzia per il contrasto alla droga in Russia, ha sottolineato, durante un incontro con i media avuto a Roma il 2 marzo del 2011, che oltre a minare la salute e l'ordine pubblico, il traffico di droga contribuisce anche alla destabilizzazione politica e comporta quindi una tutta una serie di conseguenze alle rispettive società. Ha anche aggiunto che ci sono informazioni sul fatto che il traffico di droga sia la causa principale di proliferazione del crimine organizzato e di rivolta in Nigeria, Costa d'Avorio, Algeria, Tunisia, Libia e Egitto.

Seguendo V. Ivanov, la recente rivoluzione, in alcuni dei summenzionati paesi, si deve di fatto attribuire al crimine organizzato legato agli stupefacenti. In terzo luogo, la tendenza va nella direzione di costruire giustificazioni ai miti diffusi dai media, e i servizi di intelligence, strumenti della governance globale, pubblicano con prontezza relazioni di supporto per l'attacco ai regimi non allineati. Dopo di che, i paesi intenzionati a sostenere il nuovo ordine mondiale – confidando nella loro assoluta superiorità militare e quindi senza alcun rischio – sono liberi di devastare le infrastrutture militari e civili dei paesi-vittima. Nel processo, la conta delle morti dei civili supera di molto quella dei membri dei gruppi criminali, che fanno mostra di sé quali combattenti per la libertà. In quarto luogo, i paesi costretti a capitolare diventano quasi sempre preda dei 'cartelli' del traffico della droga. I rappresentanti dei trafficanti e dei gruppi separatisti, che fin dall'inizio scatenano la tensione, o le persone legate a gruppi di pressione esteri vengono così supportati nei paesi sconfitti per imporre nuovi standard apparentemente democratici, dove poi ricopriranno incarichi nella burocrazia post-bellica in modo che le loro risorse tecnologiche e naturali vengano così cedute alle corporation multinazionali. Le popolazioni degli stati in precedenza sovrani si trovano privati di tutte le fonti di sviluppo socioeconomico e si convertono in materiale umano pronto per essere usato dalle mafie. Con la supervisione della NATO, i paesi prendono le sembianze di stati in mano ai gangster, dove la popolazione è divisa tra scagnozzi dei gruppi criminali e servi, vittime e schiavi della criminalità organizzata.

La situazione nei regimi instaurati dalla NATO, con leader fantoccio, guerre di mafia oltre al totale disprezzo dei diritti umani, è simile a quelle già vista nelle colonie. Diffondendo una versione edulcorata, i media hanno comunque fornito una vasta testimonianza a riguardo: le forze USA hanno, secondo quanto riferito, umiliato gli iracheni e gli afgani, i velivoli NATO hanno deliberatamente bombardato i villaggi locali nelle zone di combattimento, i prigionieri hanno dovuto affrontare molestie sessuali e il centro diretto da Thaci per l'estrazione forzata degli organi da mettere in vendita in Europa e negli USA è stato realizzato nel mezzo dell'Europa stessa. Questi processi aiutano gli architetti del nuovo ordine mondiale nell'accumulare valore e a mettere in atto i programmi di riduzione della popolazione, ma questi scopi sono ancora marginali alle loro strategie. Ovviamente, la reale priorità è quella di allargare le zone soggette al 'controllo del caos' per coinvolgere tutto il mondo globalizzato. Nel lungo termine, questo caos dovrebbe condurre a una ridistribuzione del mondo in linea con un modello socioeconomico dalla concezione astratta.

Le rivoluzioni che hanno sconvolto il Nord Africa e il Medio Oriente nel gennaio-marzo del 2011 dovevano avere lo scopo di creare una cintura di caos perenne che si spandesse dall'Afghanistan al Marocco (per il momento, la Libia, che mette resistenza all'aggressione della NATO, e l'Iran, un paese che non svenderà la propria sovranità nazionale, stanno contrastando la realizzazione del piano). In aggiunta a questi manifesti obbiettivi geopolitici, quali la formazione di una testa di ponte strategica dalla quale l'intera Eurasia e il Nord Africa avranno la pistola puntata così come la formazione di un monopolio per la formazione dei prezzi dell'energia, capace di provocare arbitrariamente o di far cessare crisi globali, il proposito di questo disegno geopolitico era quello di disseminare il caos, principalmente nei paesi europei, indirizzando verso di loro un sempre maggiore flusso di migranti e di droga.

E' improbabile che la miscela risultante raggiungerà una concentrazione esplosiva nel futuro prossimo, ma le tensioni etniche che stanno montando in Germania e in Francia e le sue conseguenze socioeconomiche promettono già un collasso generalizzato. Senza ombra di dubbio, l'ora del regolamento dei conti nella vecchia Europa arriverà un giorno o l'altro, anche se, al momento, gli architetti si stanno preoccupando di paesi più vulnerabili, quali la Siria, l'Iran e il Venezuela. L'Iran è il primo obbiettivo scelto per essere il candidato di rivolte preventive guidate dal caos, essendo anche lo stato che ha osato esprimere la propria opposizione alla politica israeliana, oltre ad costituire un'interruzione nella zona soggetta al crimine che si estende dall'Afghanistan al Marocco e a combattere in modo deciso il traffico di stupefacenti.

In Iran, una guerra con i propositi dell'esportazione della democrazia è imminente.

La ragione in parte risiede nel fatto che le recenti rivoluzioni nel mondo arabo hanno lasciato Teheran a corto di alleati e hanno rafforzato la posizione di Israele, ma va anche considerato che la guerra contro l'Iran nel mondo virtuale è già stata scatenata e, nei piani della NATO, questo paese è il prossimo della lista dopo la Libia (o dopo Libia e Siria).

La domanda finale è: come il banditismo si può evolvere nella colonna portante del presente geopolitico e come può il crimine organizzato, con i suoi gruppi armati, emergere come lo strumento preminente del nuovo ordine mondiale? La risposta è semplice: la misinterpretazione di un modello preso a prestito dai matematici, e applicato con successo come fondamento per una valutazione socioeconomica, è servito a trasformare una parte dell'umanità in un'organizzazione diffusa che è strutturalmente analoga alla mafia tradizionale. Le similitudini nella struttura stessa fanno da contraltare alla comunanza di forme, principi, metodi e algoritmi. Le implicazioni per il mondo intero non sono difficili da comprendere.

Goordeev Kostantin
Fonte: www.strategic-culture.org




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Rileggiamo un attimo un pezzo:
"la misinterpretazione di un modello preso a prestito dai matematici, e applicato con successo come fondamento per una valutazione socioeconomica, è servito a trasformare una parte dell'umanità in un'organizzazione diffusa che è strutturalmente analoga alla mafia tradizionale. Le similitudini nella struttura stessa fanno da contraltare alla comunanza di forme, principi, metodi e algoritmi. Le implicazioni per il mondo intero non sono difficili da comprendere. "

Ossia è un software che guida poi la mano della politica.

Di questa storia, di un software che guida le scelte politiche ne parlava in illo tempore il sito http://etleboro.blogspot.com/ .

Pensavo fossero fantasie, invece a quanto pare la faccenda è seria.
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  •  florizel
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Re: Vergognamoci per loro
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Sostanze radioattive in un deposito del poligono di Quirra.

"Negli anni i Generali hanno preferito trincerarsi dietro la burocrazia o la mancanza di chiarezza nella letteratura medica. Se si sta iniziando a scoprire qualcosa lo si deve al procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi. A gennaio il magistrato ha infatti aperto un’inchiesta per omicidio plurimo e disastro ambientale...
... Sono state poste sotto sequestro cinque cassette contenenti materiale radioattivo il cui contenuto sarà esaminato nei prossimi giorni da un laboratorio dell’Università di Cagliari. Secondo le prime ipotesi, i contenitori potrebbero addirittura contenere uranio 238, elemento che costituisce la miscela utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari o il principale detonante della armi atomiche. "




Sindrome di Quirra, Liori: è necessario accertare la verità.

"Si riapre il caso della 'sindrome di Quirra', sulla morte sospetta di tante persone decedute per leucemie e linfomi. L'area sotto accusa è quella del poligono sperimentale di Quirra, non lontano da Cagliari. "



Quirra: trovate oltre cento batterie sul letto di un fiume.

"Fra i reperti prelevati, all'interno del Poligono, gli agenti della Polizia e il tossicologo incaricati dell'ispezione da parte degli inquirenti, hanno trovato nel greto di un ruscello oltre cento batterie gialle, di 8 centimetri per 10, utilizzate, sembra, per far funzionare i radiobersagli. Le batterie sono state lasciate abbandonate nei pressi del corso d'acqua e ora si procederà a una verifica sulla possibilità che materiale sia fuoriuscito inquinando acqua e falde. Intanto procedono contemporaneamente gli esami tecnico scientifici sulle casse, con emissioni radioattive, trovate la scorsa settimana nella Base e poste sotto sequestro. Ci vorranno una decina di giorni prima di avere conferme sul contenuto delle casse..."



Veleni di Quirra, sequestrati i filmati di duemila lanci.

"Sequestrati duemila documenti video sui dieci anni di attività della base. I giudici sospettano che i materiali usati nell’area abbiano contaminato l’ambiente"


Cacciatore minacciato da finti militari: "Guai a te se parli con i giornalisti"

"Il suo torto è stato quello di accompagnare i giornalisti inviati da televisioni e giornali nella zona del poligono di Perdasdefogu e Quirra, indicare i missili abbandonati nei campi, segnalare le persone malate o i familiari dei pastori morti di leucemia.

Carmine Teodoro Porcu, cinquantenne cacciatore di Muravera, è stato minacciato e sequestrato da tre persone che si sono presentate nella sua abitazione in diverse occasioni. Gli è stato anche legato un cappio al collo: quando, in preda al terrore, ha promesso che non si sarebbe mai più occupato di aiutare il lavoro dei cronisti, è stato abbandonato con le gambe legate. Sul fatto indaga la Procura di Lanusei.

Il pubblico ministero Domenico Fiordalisi ha aperto un fascicolo (per il momento contro ignoti) per minacce e sequestro di persona."


VIDEO: "Quirra è una discarica radioattiva."
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Re: Vergognamoci per loro
#88
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Due notizie fresche fresche dalla capitale della normalità del potere...
...tra cosche ed istituzioni non si sa bene CHI fa scuola a CHI...

Napoli, il comandante dei vigili Sementa arresta l'ambulante in diretta.

E BBRAVO 'O SCERIFFO... In una città il cui centro storico dopo le 20 è terra di nessuno, dove NULLA funziona e quando funziona è perchè qualcuno di buona volontà ci ha buttato il sangue, dove si chiudono entrambi gli occhi supiccole e grandi ILLEGALITA', il comandante Sementa se la piglia con l'immigrato, piuttosto che con chi gli vende (leggi GLI IMPONE...) la merce contraffatta...

Tra l'altro lo spiccio Sementa si era distinto anche per un altro episodio, che gli fa davvero onore...

VERGOGNA!

La seconda: Napoli, l'ex ministro Cirino Pomicino verso la presidenza della Tangenziale.

Chi ricorda le vicende giudiziarie del suddetto, e con sua stessa, impudica, ammissione?

Siamo davvero a posto.
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Re: Vergognamoci per loro
#89
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Concorsopoli, l'ombra dell'Opus dei "Rete ramificata in tutta Italia".

"C'era una rete che gestiva i concorsi universitari in tutta Italia, quelli finiti al centro del nuovo scandalo giudiziario.
Numerose telefonate intercettate dalla finanza parlano di accordi presi da noti docenti, che perfezionavano i loro disegni in occasione di incontri in "circoli chiusi" e nell'ambito di congressi nazionali.
E per la prima volta negli atti della guardia di finanza si parla del ruolo dell'Opus dei, i cui membri tenevano i fili della rete nella quale avvenivano gli scambi reciproci."



Università: “Rete nazionale di concorsi pilotati”. Sospetti anche sull’Opus Dei.
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Re: Vergognamoci per loro
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