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  quando finirà la libertà anche su internet?

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Autore Discussione
  •  Dusty
      Dusty
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#91
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
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Articolo inutilmente e stupidamente allarmante (probabilmente qualcuno vuole raccogliere fondi per la paura di far chiudere internet ).

Ecco qui una notizia di oggi che spiega come probabilmente in futuro la velocità di scambio dei dati potrà aumentare vertiginosamente...
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Inviato il: 23/11/2007 14:55
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  •  Pausania
      Pausania
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#92
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
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Quando finirtà la libertà in internet? Ieri:

Inviato il: 13/3/2008 9:38
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#93
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
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Torna sull'argomento il sempre ottimo Punto Informatico:


UE: incitare al terrorismo è un atto terroristico

di Gaia Bottà

Roma - "Internet ha un peso enorme nell'incitare al terrorismo, nel comunicare e fornire informazioni riguardo a come orchestrare un attacco": questo il parere di Gilles de Kerchove, coordinatore della Commissione europea per le politiche antiterrorismo. Un parere condiviso dai ministri della Giustizia e dell'Interno dei 27 stati membri, compatti nell'accogliere una proposta di armonizzazione del proprio quadro normativo relativo al terrorismo che striscia in rete.

L'obiettivo dell'accordo? Aggiornare il framework legislativo europeo antiterrorismo, ampliando anche alla rete il raggio delle definizioni e dei crimini da punire. Creare una definizione comune di terrorismo, tracciare un elenco delle sue manifestazioni online. Saranno definizioni da cui muovere per individuare i responsabili, per ripulire Internet, per impedire che i testi su uno schermo si concretizzino in attacchi.

L'Unione Europea riconosce che il Web è terreno fertile per reclutatori ed evangelisti del terrore, per agitatori di masse e promotori di messaggi capaci di fomentare violenza e odio fra i giovani. Riconosce che "Internet è usata per ispirare e mobilitare i terroristi, funziona come un campo di addestramento virtuale". Per questo motivo sono state tracciare delle nuove declinazioni dei crimini di stampo terroristico: "La pubblica provocazione a commettere un atto terroristico, il reclutamento e l'addestramento saranno comportamenti punibili, anche se condotti attraverso Internet". La proposta Frattini prende dunque corpo: la criminalizzazione e la repressione di propagandisti violenti e di coloro che intendono addestrare netizen militanti sono più vicine. [continua]
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 21/4/2008 12:37
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  •  Dusty
      Dusty
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#94
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
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Italia, blog condannato per stampa clandestina

Roma - Un blogger italiano è il primo ad essere condannato perché considerato alla stregua di stampa clandestina, perché pubblicato in barba alle normative sull'informazione, sanzionato in particolare perché la sua periodicità non è regolare.
[...]
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Il portico dipinto
Inviato il: 16/6/2008 9:24
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  •  Teba
      Teba
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#95
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
Da
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...entro il 2012 forse?

" Secondo un articolo diffuso clandestinamente, gli Internet Service Providers [fornitori di accesso ad Internet, n.d.t.] hanno deciso di limitare l’abbonamento ad Internet ad uno simile a quello televisivo, dove gli utenti saranno obbligati a pagare per visitare siti Internet selezionati di proprietà delle corporation entro il 2012, mentre gli altri saranno bloccati. Benché alcuni abbiano smentito la notizia definendola una bufala, esistono prove evidenti dell’esistenza di un più ampio piano avente lo scopo di distruggere la versione tradizionale di Internet e di rimpiazzarla con un Internet 2 regolamentato e controllato."

Fonte:
prisonplanet
Inviato il: 19/6/2008 12:50
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  •  Mande
      Mande
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#96
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/1/2008
Da Cologna veneta
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Intanto Sarkozy in Francia scalda il motore...
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2325452
Chi verrà trovato a scambiare file illegali dopo due cartellini gialli riceverà il rosso.
Disconnessione per legge.
Inviato il: 20/6/2008 7:52
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  •  hi-speed
      hi-speed
Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#97
Sono certo di non sapere
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Da preda lunga
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Citazione:
Intanto Sarkozy...


Perchè tutti scaricavano i cd stupendi di sua moglie.

Hi-speed
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Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Inviato il: 20/6/2008 12:25
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Re: quando finirà la libertà anche su internet? Non so, ma qualcuno ci prova a farla finire ora
#98
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 20/6/2008 16:00
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  •  Pausania
      Pausania
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#99
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
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Italia, blog condannato per stampa clandestina

lunedì 16 giugno 2008

Roma - Un blogger italiano è il primo ad essere condannato perché considerato alla stregua di stampa clandestina, perché pubblicato in barba alle normative sull'informazione, sanzionato in particolare perché la sua periodicità non è regolare. Lostorico Carlo Ruta, che cura quel blog apprezzato da molti, ha subito per questa ragione una condanna pecuniaria presso il Tribunale di Modica, lui che il suo blog AccadeinSicilia lo aveva già visto finire sull'orlo dell'oscuramento.

Un fatto inedito. Per la prima volta un blog subisce una sentenza di questo genere perché la sua pubblicazione, il blog appunto, non segue i canoni e i ritmi della stampa tradizionale. Una sentenza che fa discutere perché con un colpo solo associa legge sulla stampa e blog. La decisione dei magistrati, che non sembra proprio avere precedenti neppure in Europa, allarma gli osservatori. [continua]

http://punto-informatico.it/2321322/PI/News/Italia--blog-condannato-per-stampa-clandestina/p.aspx
Inviato il: 22/6/2008 21:21
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#100
Dubito ormai di tutto
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La Svezia approva una preannunciata norma per monitorare il traffico sul web.

Inoltre sembra che in USA per riportare una notizia (ad es. da una agenzia di stampa) ci sia l'obbligo di corrispondere una modica cifra per ogni notizia riportata ("copiata"). Circa 15$. Blogger in rivolta.
_________________
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 22/6/2008 23:15
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  •  Dusty
      Dusty
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#101
Dubito ormai di tutto
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Da Mondo
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La Baviera è già pronta a distribuire trojan

I trojan di stato non violano i diritti civili dei cittadini bavaresi: la polizia potrà disseminarli via email, potrà infiltrarsi nelle macchine dei sospetti, potrà perquisire da remoto gli hard disk degli individui. Spetterà alle forze dell'ordine stabilire quali siano i casi di vita o di morte nei quali intervenire.

[...]
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
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Il portico dipinto
Inviato il: 9/7/2008 9:06
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#102
Dubito ormai di tutto
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Da marca gioiosa et amorosa
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Buone nuove.
_____

Gli USA non determinano la forma della rete

di Gaia Bottà per Punto Informatico

Roma - I contenuti dannosi per i minori hanno diritto di esistere online: lo ha ribadito una corte di appello di Philadelphia. La rete non sarà il posto idilliaco che le autorità statunitensi avevano previsto nel lontano 1998, approvando il Child Online Protection Act (COPA).

Il Congresso intendeva epurare la rete dai contenuti che avrebbero potuto turbare i minori. La legge prometteva multe di 50mila dollari per giorno di violazione e pene detentive fino a sei mesi di carcere per coloro che avessero, consapevolmente o inconsapevolmente, affollato la rete con "materiali dannosi per i minori" con "intenti commerciali", contenuti che non fossero adeguatamente protetti da palizzate che impedissero l'accesso ai cittadini più giovani. A stabilire cosa fosse dannoso per i minori, il parametro dell'oscenità, declinato su quelli che sono gli standard contemporanei che discriminano i valori dai disvalori.

La legge è in standby dal 1998. Rimbalza fra tribunali e Corte Suprema, strattonata fra attori della rete e Dipartimento di Giustizia. La battaglia fra le parti è stata più che mai ad ampio raggio: sono stati chiamati in causa i motori di ricerca per distillare, a partire dalle chiavi di ricerca e dai risultati restituiti, informazioni sul rapporto tra contenuti inadatti ai minori e i netizen. Non si sono cavati abbastanza dettagli per sostenere la necessità di una legge mai applicata perché incostituzionale.

Le motivazioni con cui i magistrati hanno bloccato il provvedimento sono sempre le stesse: la legge soffoca di fatto la libertà di espressione dei cittadini della rete. Costringere chiunque abbia un sito web ad innalzare dei filtri che possano effettivamente bloccare l'accesso dei minori a contenuti pericolosi significa costringerli a pubblicare contenuti inequivocabilmente adatti a tutti i tipi di pubblico: non esistono filtri tanto efficaci da consentire l'accesso ai soli maggiorenni. È inoltre estremamente complesso stabilire cosa sia dannoso per i minori: a fronte di multe salatissime e della minaccia del carcere, i webmaster non potrebbero che rifugiarsi nell'autocensura. La legge avrebbe inoltre effetto sui soli siti web statunitensi, ma la rete è globale: quale l'efficacia di una legge che regola una sola porzione di web?

È così che il tribunale di Philadelphia ha ribadito queste argomentazioni: il Child Online Protection Act è incostituzionale, cozza contro il
Primo emendamento della Costituzione, imbavaglia il diritto di esprimersi e costringe i cittadini adulti a fruire di soli materiali che non mettano a rischio i minori. Ma non solo: a parere delle associazioni per i diritti civili e di numerosi operatori della rete, la legge può estromettere dalla rete contenuti informativi. Il tribunale ha dato loro ragione: la formulazione della norma soffre di eccessiva vaghezza e "di fatto investe una grande quantità di contenuti di cui gli adulti hanno il diritto costituzionale di fruire e che devono poter produrre". [continua]
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 24/7/2008 15:43
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  •  Teba
      Teba
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#103
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
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La fine di Internet con un " i-11/9"

There’s going to be an i-9/11 event. Which doesn’t necessarily mean an Al Qaeda attack, it means an event where the instability or the insecurity of the internet becomes manifest during a malicious event which then inspires the government into a response.

[sarcasm mode]...effettivamente affondare una nave o lanciare aerei contro un sito non penso potrebbe funzionare..[/sarcasm mode]

articolo interessante
Inviato il: 6/8/2008 15:39
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  •  gubbo
      gubbo
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#104
Mi sento vacillare
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"Io giudico l'uomo, nella sua coscienza, l'essere vivente più incosciente che popoli questa terra" ; dovrebbe essere mia ma non ne sono sicuro
Inviato il: 16/9/2008 18:17
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#105
Dubito ormai di tutto
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Da Leith
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Pensavo...la libertà su internet non finirà mai. I rischi maggiori sono quelli che provengono dal monitoraggio; ma chi ha pensato, come me, che "non tornavano i conti" dal momento che l'informazione si è diffusa su internet e "come l'hanno potuto permettere?" ha commesso un grossolano errore di valutazione: cosa sono infatti qualche migliaio di dissidenti da salotto meglio informati, rispetto a milioni e milioni di minorenni che si strafanno di pornografia?
Inviato il: 4/10/2008 17:58
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#106
Ho qualche dubbio
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Adesso anche il cainano dopo altri vuole mettere le mani su internet presentando una proposta al G8 per il prossimo anno...
io sono molto preoccupato pensate che ci siano reali possibilità che lo ascoltino?
la mia preoccupazione è che se al G8 non passa la proposta sicuramente in italia passerà nel giro di una notte...

dobbiamo reagire

ma come? inizio ad avere mal di bile

se qualche mente brillante vuole cimentarsi a mettere in atto qualche idea...

io non ho votato ma sti qua tra sky, internet, lavoro precario e quindi a casa ma non per festa e quindi senza soldi mi stanno facendo passare un natale di m...a

speriamo che non mi fottono anche la ragazza

un saluto
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Inviato il: 4/12/2008 0:53
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#107
Mi sento vacillare
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Citazione:

Fabrysound ha scritto:
Adesso anche il cainano dopo altri vuole mettere le mani su internet presentando una proposta al G8 per il prossimo anno...
io sono molto preoccupato pensate che ci siano reali possibilità che lo ascoltino?
la mia preoccupazione è che se al G8 non passa la proposta sicuramente in italia passerà nel giro di una notte...

dobbiamo reagire

ma come? inizio ad avere mal di bile

se qualche mente brillante vuole cimentarsi a mettere in atto qualche idea...

io non ho votato ma sti qua tra sky, internet, lavoro precario e quindi a casa ma non per festa e quindi senza soldi mi stanno facendo passare un natale di m...a

speriamo che non mi fottono anche la ragazza

un saluto


Mettiamo su una darknet ?
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« Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione. »
Don Juan Matus
Inviato il: 4/12/2008 16:36
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#108
Ho qualche dubbio
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Da dal Delta Del Pò
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Citazione:

menphisx ha scritto:

Mettiamo su una darknet ?


sono fermamente convinto o forse è più una speranza che se ci dovesse essere una vera censura di internet a livello globale vedremmo dei veri e propri server clandestini di rete....

ma credo ad essere più realista che si inizierà con piccole regole che poi pian piano opprimeranno il web, almeno in italia sono sicuro che sarà cosi al 90 per cento

in fondo già ora siamo completamente controllati e la cosa che mi spaventa di più è questa legge che stanno provando a far passare in francia..

"la violazione dei diritti di proprietà intellettuale può comportare la sospensione - da un mese ad un anno - del diritto dell'utente di accedere ad Internet."
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Inviato il: 4/12/2008 17:31
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#109
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Da Everywhere
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Se mi bloccasero l'accesso ad internet metto su un'antennone wifi, e uso la connessione di qualcun'altro
Strumenti sicuri per la connessione internet ci sono, ad esempio:
- server OpenVPN
- FreeNet
- Anonet

E poi con progetti come FON si potrebbe costruire una rete totalmente indipendete da internet, gratuita e decentralizzata.
Finchè esisteranno hackers, qualche speranza ci sarà sempre.
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Inviato il: 4/12/2008 17:52
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#110
Ho qualche dubbio
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Da dal Delta Del Pò
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Citazione:

menphisx ha scritto:
Se mi bloccasero l'accesso ad internet metto su un'antennone wifi


credo che cambieresti solo il metodo su come ti connetti a internet, ma dalla sorgente cioè i server credo che il problema sia tale e quale a uno che si connette via cavo (vado a intuito o qualche conoscenza informatica a livello casalingo ma nulla di più)....

Citazione:
E poi con progetti come FON si potrebbe costruire una rete totalmente indipendete da internet, gratuita e decentralizzata.
Finchè esisteranno hackers, qualche speranza ci sarà sempre.


qui sono completamente d'accordo cercherò di informarmi su questo FON
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Inviato il: 4/12/2008 21:54
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  •  Halo1367
      Halo1367
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#111
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Da Bengodi
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"Giornalisti online dietro le sbarre"

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scienza_e_tecnologia/giornalisti-online/giornalisti-online/giornalisti-online.html

La notizia per me va meditata.

Pessimismo sacrosanto per la notizia in se.
Il Potere ha una necessità maniacale di tenere sotto controllo le menti più libere.
Di quelli che scrivono ma soprattutto di quelli che leggono.
E allora la semplice espressione di un pensiero non "omologato" è pericoloso.

Incredibilmente chiaro il rapporto TV/giornalisti/Potere.
Tra gli incarcerati solo il 6% viene da televisioni (contro il 45% dei blogger!), il che testimonia sia l'attenzione con cui il Potere seleziona i suoi servi nelle TV sia il livello di autocensura che comunque deve essere messa in atto dai giornalisti TV per essere davvero dei servi attendibili.

Se è vero, come dice la notizia che: "per il 59% dei giornalisti il reato è la violazione di segreto di Stato o l'attività anti patriottica, ma per il 13% degli accusati non viene avanzata alcuna accusa formale, costringendoli a rimanere in carcere per lunghi periodi senza un processo", cosa che dovrebbe far gelare il sangue nelle vene di chi riteneva assurdo un controllo capillare delle menti libere da parte di qualsiasi Potere...

...è anche vero che: "...il numero complessivo di giornalisti in prigione, in calo per il secondo anno consecutivo e passato dai 134 del 2006 agli attuali 125."
Il che potrebbe solo indicare una tendenza. Ogni mese il numero dei blogger o comunque di chi comunica online il proprio pensiero aumenta. Nonostante questo le incarcerazioni diminuiscono.

Sopravvenuta indifferenza del Potere nei confronti del fenomeno oppure anche qui su internet è scattato il fenomeno dell'autocensura?

Per ora lascio me stesso col dubbio del punto interrogativo.

Faber

P.S.: Sto citando me stesso ma questo forum mi sembra il posto giusto.

Av salut
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"Voi lasciatemi battere e controllare la moneta di una nazione e a me non interesserà chi ne faccia le leggi".
Nathan Rothschild, 1791
Inviato il: 7/12/2008 10:10
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  •  edo
      edo
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#112
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Inviato il: 9/1/2009 23:22
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  •  tibberio
      tibberio
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#113
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La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 16/1/2009 9:02
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  •  reaven
      reaven
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#114
Mi sento vacillare
Iscritto il: 8/11/2005
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internet sta diventando uno strumento molto potente per il grande fratello... con l 'avvento dei blog, facebook, etc... l' identita' e la vita delle persone è a portata di tutti, ma il pensiero, quello che ci distingue , se sfavorevole è censurato.
Inviato il: 18/1/2009 11:08
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  •  Teba
      Teba
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#115
Dubito ormai di tutto
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a proposito...

"the effects of counterknowledge and pseudo-history might develop a bigger threat to liberal democracy than the authoritarian onslaughts of Stalin and Hitler.

o se volete: I blog sulle cospirazioni sono una minaccia più grave di Hitler e Stalin.

Articolo qui.

Inviato il: 19/1/2009 21:40
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Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#116
Sono certo di non sapere
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Da Bologna
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Citazione:

Teba ha scritto:
a proposito...

"the effects of counterknowledge and pseudo-history might develop a bigger threat to liberal democracy than the authoritarian onslaughts of Stalin and Hitler.

o se volete: I blog sulle cospirazioni sono una minaccia più grave di Hitler e Stalin.

Articolo qui.



Letto e debunkato

Ho lasciato un commento all'articolo:

Citazione:

You seem to use the term "conspiracy theory" as an insult. Too bad that even 9/11 official governative version IS a conspiracy theory... deal with that.
Or better still deal with FACTS that defy physics: a collapse in free fall through the path of most restistance (NIST NCSTAR1 section 6.14.4)


Tradotto:

Citazione:

Lei sembra usare il tempine "ipotesi di complotto" come un insulto. Peccato che anche la versione ufficiale governativa dell'11 settembre E' una ipotesi di complotto... come la mettiamo?
O meglio, come la mettiamo con i FATTI che sfidano la fisica: un crollo in caduta libera attraverso il percorso di maggior resistenza (NIST NCSTAR1 sezione 6.14.4)


Chissà se lo pubblicano
_________________
Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Inviato il: 19/1/2009 22:28
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  •  edo
      edo
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#117
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 31/1/2009 15:02
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#118
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Punto Informatico - Myspace consegna i predatori sessuali

Roma - Sono 90mila i nomi dei predatori sessuali consegnati da MySpace alle autorità: serviranno a due procuratori generali per dimostrare che le reti sociali online pullulano di soggetti pericolosi, e che i fornitori del servizio non li sanno allontanare.

I nomi sono stati consegnati nel corso del più recente atto dell'annosa indagine condotta dai procuratori generali degli States nei confronti del portalone. I procuratori, convinti che online si aggirino orde di malintenzionati che agiscono al solo scopo di circuire netizen indifesi, si erano rivolti a MySpace già nel 2007. Con una richiesta informale avevano domandato a MySpace di comunicare i nomi di coloro che fossero stati condannati per un qualsiasi reato a sfondo sessuale: avevano ottenuto in cambio la sola cancellazione dei profili dei pregiudicati. I procuratori avevano accusato MySpace di aver assunto un comportamento troppo sbilanciato verso la tutela della privacy, noncurante della "sicurezza degli adolescenti". Ma i procuratori non si sono rassegnati, e alla richiesta informale hanno fatto seguire un atto ufficiale che costringesse MySpace a testimoniare. [continua]

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Altre Notizie - Gran Bretagna: censurare la Rete?

Sembra che la Gran Bretagna sia attraversata da un’ondata di revanche puritana. Il 27 dicembre dello scorso anno, Andrew Murray Burnham, Ministro britannico di Cultura, Media e Sport, ha rilasciato una sorprendente intervista al quotidiano conservatore Daily Telegraph, nella quale si è apertamente pronunciato a favore della censura di stato su Internet. Pochi giorni dopo, il pornografo inglese Ben Westwood (figlio della stilista punk e attivista politica Vivienne) assieme ai suoi compagni della CAAN (Rete di Azione fra Adulti Consenzienti, un network di adepti del sado-maso) ha inscenato di fronte al Parlamento inglese una variopinta protesta contro la Section 63 del Criminal Justice and Immigration Act 2008, che a partire dal 26 gennaio 2009, renderà il semplice possesso di immagini “offensive” un reato punibile con pene fino a tre anni di reclusione. [continua]
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Bicarlonato.
Inviato il: 5/2/2009 9:26
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  •  Daniele
      Daniele
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#119
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 27/12/2005
Da Trentino
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Inviato il: 6/2/2009 12:28
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  •  redna
      redna
Re: quando finirà la libertà anche su internet?
#120
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Internet: la necessità di regolamentare la rete. Ecco perché

Scritto da Secondo Protocollo

Sappiamo bene che quello che stiamo per dire farà drizzare i capelli in testa ai cultori della rete libera senza ma e senza se. Tuttavia ci sono dei fatti – che andremo a dimostrare – che ci spingono a chiedere una regolamentazione chiara della rete. Non stiamo parlando di tasse o cose simili, ma di una vera e propria regolamentazione che renda la rete libera veramente per tutti e non una jungla.
Negli ultimi dodici mesi le denunce per diffamazione, molestie, pedofilia, pubblicazione di contenuti pedo-pornografici e tanto altro, tutti reati commessi in rete, sono aumentate di oltre il 100% rispetto all'anno precedente. A queste, nell'anno a venire, presumibilmente si aggiungeranno le denunce per stalking via web, dato che è appena passata una legge in tal senso. Tuttavia una minima parte di queste denunce ha fatto in modo che il fenomeno cessasse, sia che si trattasse di diffamazione, di pubblicazione di contenuti proibiti o altro. Anche nel caso di chiusura forzata del sito interne o del blog dove i contenuti venivano pubblicati, per chi commette il reato è facilissimo registrarsi in un'altra piattaforma e ricominciare tutto con un nuovo nick.
Tutto questo perché, se si fa eccezione per i siti internet veri e propri, quelli per intenderci con un www davanti, un nome e un suffisso che può essere org, it, com, eu o altro, aprire e gestire un blog oggi come oggi è di una semplicità disarmante. Aperto uno o più blog diventa facilissimo iniziare a denigrare, minacciare o sottoporre a stalking una persona, oppure a pubblicare contenuti illeciti, violare la privacy e tanto altro. A nulla serve, per il comune cittadino, rivolgersi a chi gestisce la piattaforma dove il blog o il blogs sono ospitati, in quanto i gestori si trincerano dietro alle clausole accettate da chi ha aperto il blog all'atto della sottoscrizione, clausole che però, come vedremo in seguito, non mettono affatto al riparo da rivalse chi gestisce la piattaforma.
Allora facciamo qualche esempio pratico di quella che è l'attuale situazione. Come campioni prendiamo due delle maggiori piattaforme per la messa online di blog: Splinder e Altervista. Naturalmente il discorso non vale solo per queste due piattaforme ma è valido per tutte, ma sono talmente tante che abbiamo pensato di dimostrare il nostro ragionamento prendendone un paio a caso.
Iniziamo da Slinder. All'atto della registrazione l'utente viene invitato a inserire alcuni dati personali e ad accettare le condizioni di servizio, cosa che avviene in tutte le piattaforme. Tra queste condizioni ce ne una in particolare da accettare, il disclaimer, o le condizioni d'uso. Il disclaimer di Splinder recita testualmente: “Splinder si limita a fornire ospitalita' e supporto tecnologico (hosting) per la realizzazione di Blog. Splinder, nella sua qualita' di intermediario tecnico, ai sensi delle vigenti leggi, non risponde dei contenuti dei Blog pubblicati dei quali sono esclusivamente responsabili i titolari dei Blog. In caso di contestazioni sui contenuti collocati online dagli utenti, Splinder, quale intermediario tecnico, che non svolge funzioni di moderazione ne' di direzione dei suddetti contenuti, non ha facolta' ne' potere di intervenire sugli stessi, trattandosi di espressioni della liberta' di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.), se non a seguito di esplicita richiesta in tal senso della autorita' giudiziaria competente”.
Molto simile quello di Alervista che recita : “L'attività di AlterVista S.r.l. (AlterVista) è quella di memorizzazione delle informazioni (attività di "Hosting") fornite da terzi o delle attività da essi esercitate tramite i siti ospitati nel proprio dominio (Siti Ospitati). In conformità al disposto dell'art. 16 del Dlgs. n. 70 del 2003, AlterVista non è a conoscenza dell'eventuale illiceità di tali informazioni o attività e si impegna altresì ad agire prontamente per rimuovere eventuali contenuti illeciti o per disabilitare l'accesso ai Siti Ospitati, non appena a conoscenza, su comunicazione delle autorità competenti. AlterVista non esercita alcun controllo di tipo editoriale sui Siti Ospitati e non è in alcun modo responsabile dei contenuti, delle informazioni, delle opinioni, di eventuali pubblicità esposte, dei servizi o prodotti a pagamento o meno, ivi presenti o offerti, né delle attività svolte dai gestori o dagli utenti dei Siti Ospitati. AlterVista non assume alcuna responsabilità per ogni e qualsiasi danno o pregiudizio che potesse derivare al visitatore o a terzi a seguito dello scaricamento o della visualizzazione sul computer proprio o di altri di materiale di qualsiasi tipo reperibile sui Siti Ospitati. Qualsiasi interessato, che ritenesse che l'attività o le informazioni in questione siano illecite, sarà libero di rivolgersi alle autorità competenti, ferma la facoltà di AlterVista, una volta informata dall'interessato, di prendere i provvedimenti del caso, in ottemperanza alle norme di legge”.
A dire il vero Altervista è un po' più completo perché al disclaimer aggiunge le “condizioni generali d'uso dei servizi” che contengono quelli che sono gli obblighi dell'utente tra cui al punto 3.3 si enuncia: “All'atto della compilazione del modulo di registrazione sono richiesti all'Utente alcuni dati personali, il cui trattamento avviene secondo quanto previsto dal D. Lgs. 196/2003 (Codice della Privacy), e in conformità all'informativa all'Utente di cui alla procedura di registrazione. Con l'accettazione delle Condizioni Generali, l'Utente dichiara che i propri dati sono aggiornati, corretti e veritieri, e si impegna a modificarli tempestivamente affinché siano costantemente aggiornati, completi e veritieri”. Non solo, al punto 4.1 viene scritto: “Non è consentito pubblicare materiale pornografico, osceno o illegale, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: software pirata, cracks, warez, malware, virus, siti di phishing (fake login), mp3 che violino la normativa sul diritto d'autore, materiale che possa cagionare danno a terzi”. E ancora al punto 4.2 si dice che: “L'Utente registrato dichiara inoltre di assumersi la piena e totale responsabilità giuridica nei confronti di quanto pubblicato sul Sito Ospitato, manlevando e tenendo indenne AlterVista da qualsiasi rivendicazione o pretesa derivante dall'uso o abuso dei servizi offerti”.
Tutto a posto quindi? Nemmeno per idea. Quanto affermato dalle due piattaforme che cioè “non si assumono alcuna responsabilità per quanto pubblicato dall'utente” sarebbe valido nel momento in cui i gestori della piattaforma si accertassero veramente dell'identità dell'utente che si registra, cosa che invece non avviene mai. Volete una prova? Noi abbiamo aperto in pochi minuti due blog in queste due piattaforme registrandoci come Paperino Dipaperopoli (vedi il video di Splinder e quello di Alervista), abbiamo accettato le condizioni e immediatamente siamo stati online pronti a pubblicare qualsiasi cosa contro chiunque (qui il blog su Splinder e qui quello su Altervista) senza che nessuno abbia fatto niente per identificarci. Noi lo abbiamo fatto dal nostro computer ma niente ci avrebbe impedito di farlo da un internet point e di aprire decine di blog. Vorremmo vedere se noi avessimo pubblicato qualcosa di offensivo o denigratorio verso qualcuno, come avrebbero fatto a rintracciarci e quindi a “darci la responsabilità di quanto pubblicato”. Per inciso, lo ripetiamo, questo avviene su qualsiasi piattaforma che permetta la creazione di blog.
Questo cosa genera? Che qualsiasi persona con la scusa del “Diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” e che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” sancito dall'art. 21 della Costituzione, crede di poter scrivere qualsiasi cosa contro chiunque. Questo sarebbe vero se chi scrive si manifestasse e non se chi scrive nasconde la propria identità rendendo impossibile la sua identificazione certa. Non si tratta di vietare l'uso di uno pseudonimo, anche importanti giornalisti e scrittori lo fanno, si tratta di permettere alle autorità di sapere chi si nasconde dietro a quello pseudonimo, ma soprattutto si tratta di garantire quanto sancito dall'Art. 21 della Costituzione senza però violare i Diritti di altre persone che magari vengono ingiuriate, minacciate o sottoposte a stalking online da persone difficilmente rintracciabili o rintracciabili solo dopo lunghe indagini.
Così come è oggi la rete è solo un enorme catino senza alcuna regola, non ha niente a che vedere con i Diritti o con la libertà di pensiero. Per questo da oggi lotteremo strenuamente affinché si faccia una legge che imponga l'identificazione certa di chi apre un blog (per i siti questo avviene già). Per farlo partiremo da una storia che ci riguarda direttamente e quindi adiremo a vie legali contro una di queste piattaforme, portando la questione, ove necessario, fino in cassazione. Noi riteniamo che quanto scritto nei disclaimer dei gestori di piattaforme blog sia solo una scusa per non accollarsi eventuali danni arrecati a terzi dai blog da loro ospitati e questo non ci sembra proprio un esempio di legalità. Chi gestisce una piattaforma deve avere le stesse responsabilità di chi gestisce un sito internet rispondendo cioè di quanto viene pubblicato in esso.
Secondo Protocollo


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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 6/2/2009 14:34
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