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  Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi

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  •  francesco7
      francesco7
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#121
Mi sento vacillare
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Da Tarentum
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Stracquadanio-shock: "l'Aquila era già morta".
"Noi abbiamo offerto a L'Aquila una vocazione che non aveva più, che aveva perso, era una città che stava morendo indipendentemente dal terremoto, e il terremoto ne ha certificato la morte civile ... il Governo avrebbe voluto fare una nuova università, una Harvard Italiana, e ci è stato detto che volevamo cementificare ... quindi siamo noi, è il Governo che deve andare a protestare a L'Aquila, non loro".

Il titolo del giornale satirico di casa Berlusconi è davvero da incorniciare: ASSALTO A CASA BERLUSCONI: la sinistra prende 5mila abruzzesi come scudi umani e li manda a scontrarsi con la polizia.
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La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Inviato il: 8/7/2010 19:36
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#122
Sono certo di non sapere
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 16/7/2010 16:08
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#123
Sono certo di non sapere
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 19/7/2010 18:50
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#124
Sono certo di non sapere
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UDIENZA CROLLI, NUOVO RINVIO. L'INSOFFERENZA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME.

E vai con gli spostamenti dei processi ad altre sedi.

Un'altra notizia che, se fondata in termini di indagine "tecnica", aggiunge schifo allo schifo:

L'Aquila - Falsata la magnetudo della scossa del 6 aprile per evitare il risarcimento del 100 per 100 per le case distrutte.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 20/7/2010 14:20
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  •  astro7
      astro7
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#125
Mi sento vacillare
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all'Aquila «si è generata e sussiste una grave situazione locale, extra-giudiziaria ed esterna al processo, tale da turbare il suo normale svolgimento e da pregiudicare la libera determinazione delle persone che vi partecipano e, comunque, tale da suscitare motivi di legittimo sospetto».

….ormai non sanno più cosa inventarsi per nascondere la polvere contaminata dalle mazzette e connivenze tra camorra e istituzioni….


Il fatto è che in queste nostre finte democrazie il potere indossa sempre una maschera di zucchero. Volti sorridenti, promesse, bugie, rabbonimento dei cittadini, rassicurazioni come se piovesse. Per questo nessuno riesce mai a credere che chi comanda, non appena volta le spalle, pensi solo al proprio interesse fregandosene dei sudditi. "Non è possibile, non possono arrivare a tanto, non è possibile..." Semplicemente, non si riesce a crederlo. Poi, quando ci si trova faccia a faccia con la brutale violenza, quella a cui i tempi moderni ci hanno graziaddio disabituato, si capisce all'improvviso che lo zucchero era appunto solo una maschera e che dietro c'è il solito stolido e cinico volto del potere che pensa solo a se stesso e non ha pietà neppure di un terremotato.

....si sta facendo di tutto affinchè il popolo aquilano si rassegni a lottare..
troppi sono gli interessi da nascondere.
Inviato il: 25/7/2010 11:28
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#126
Sono certo di non sapere
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Citazione:
....si sta facendo di tutto affinchè il popolo aquilano si rassegni a lottare..


E si sta facendo di tutto anche perchè si percepisca che il business post-terremoto sia stato tale solo per l'abilità della criminalità organizzata, come se fosse indipendente da ambiti istituzionali e responsabilità politiche godere della priorità sull'assegnazione degli appalti.

Operazione ''Untouchables'': i Casalesi pronti a guadagnare sul sisma dell'Abruzzo.

"Dagli sviluppi dell'inchiesta emergono però altri particolari inquietanti, che dimostrerebbero che in il clan dei casalesi riciclava denaro sporco e faceva affari già prima del terremoto nel territorio abruzzese e aquilano."
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 25/7/2010 13:26
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  •  astro7
      astro7
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#127
Mi sento vacillare
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ciao, Flo... sempre in tempissimo.


Citazione:
Dagli sviluppi dell'inchiesta emergono però altri particolari inquietanti, che dimostrerebbero che in il clan dei casalesi riciclava denaro sporco e faceva affari già prima del terremoto nel territorio abruzzese e aquilano.


Era questo ciò a cui mi riferivo.... sono già più di una decina d'anni che i casalesi sono infiltrati in Abruzzo...come del resto anche in altre regioni insospettabili.
...quello che ci viene raccontato è solo la punta dell'iceberg (ovvio per noi che frequentiamo LC).
E scavare...spesso è solo fonte di profonde delusioni.
Inviato il: 25/7/2010 14:03
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  •  astro7
      astro7
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#128
Mi sento vacillare
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Da questa sconosciuta terra di mezzo
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io voglio sapere per quale cavolo di motivo chi di dovere dice la sua sempre dopo....
Un testimone: fu una riunione grottesca

«Arrivai al palazzo della Regione dell’Aquila poco prima delle ore 19 orario in cui mi avevano detto sarebbe iniziata la riunione. Invece la stessa era già iniziata ed entrai; nessuno mi disse nulla e rimasi defilato vicino la porta. Ricordo che la riunione durò ancora circa 30/40 minuti dopo il mio ingresso ed ascoltai gli interventi dei componenti ufficiali. In realtà ricordo soltanto gli interventi dei dottori Boschi, Selvaggi, Barberi e De Bernardinis che conduceva la discussione. Per quanto da me seguito, due furono gli argomenti principali trattati durante la riunione: il primo relativo al fatto che i terremoti non si possono prevedere e che chiunque prendeva contatti con le istituzioni affermando il contrario e facendo previsioni su imminenti eventi sismici doveva essere perseguito legalmente per procurato allarme;

«Quello espresso dai componenti, all’esito della riunione, fu un giudizio superficiale in quanto frutto di un approccio scientifico non corretto




«L'Aquila 2010 il miracolo che non c'è»
Inviato il: 27/7/2010 13:49
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#129
Dubito ormai di tutto
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Case a L’Aquila, la procura indaga per frode: sotto tiro Bertolaso e Balducci

La procura concentra l’attenzione sugli isolatori termici nelle C.A.S.E. di Berlusconi. Ancora nessuna iscrizione nel registro degli indagati, ma il reato prevede una pena fino a cinque anni.

Sono le risultanze di un’inchiesta del Secolo XIX: la procura dell’Aquila adesso indaga sugli isolatori termici installati nelle cosiddette C.A.S.E. di Silvio Berlusconi, messi su senza le necessarie coperture e senza le omologazioni, e con un parere ministeriale mai formalmente approvato.

RISCHI E REATI – Nei giorni scorsi, scrive il giornale genovese, su mandato del procuratore capo Alfredo Rossini, la polizia si è presentata negli uffici della Protezione Civile e in quelli del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, per farsi consegnare le carte relative a un appalto da 13 milioni di euro. Sul quale però sono molte le perplessità: due terzi delle molle antisismiche montati tra luglio e novembre 2009 erano “privi del certificato di omologazione”, e hanno costretto la Protezione Civile a un secondo appalto nella scorsa estate. Guido Bertolaso quindi ha cercato di mettere una pezza in quello che è stato deciso da Angelo Balducci prima del suo coinvolgimento nelle inchieste odierne e delle sue dimissioni dagli incarichi pubblici. Senza queste molle che danno la sicurezza dell’antisismicità, scrive il quotidiano, non avrebbe avuto molto senso il faraonico investimento da 803 milioni di euro che ha portato le C.A.S.E. di Silvio agli aquilani. Le case sono state pagate intorno ai 2600 euro al metro quadrato, ovvero il quadruplo delle casette regalate dai tedeschi ai cittadini di Onna. E la procura vuole sapere perché.

INCHIESTA INCROCIATA – Un’inchiesta collegata a quella sui puntuellamenti truffa partita da Calascio e Santo Stefano e allargatasi verso L’Aquila. Secondo il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, il legale rappresentante della ditta indagata avrebbe messo in atto una serie di «artifici e raggiri consistiti nell’eseguire le opere di messa in sicurezza degli edifici siti nei Comuni di Calascio e Santo Stefano di Sessanio». Il pm, che ipotizza, a carico dell’indagato, un tentativo di truffa aggravata, sostiene che l’imprenditore ha agito sugli immobili «posizionandovi un numero di giunti eccessivo rispetto a quello necessario per garantire la corretta esecuzione delle opere e la funzionalità del puntellamento». La Procura ha disposto il sequestro dei due immobili, sui quali verranno effettuati una serie di riscontri tecnici volti ad accertare la sussistenza delle ipotesi di reato. In particolare, saranno i periti a stabilire la congruità degli interventi tecnici effettuati dall’impresa finita nel mirino.



Olè.
Inviato il: 14/9/2010 11:18
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#130
Dubito ormai di tutto
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Il decoder sotto le macerie


Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di una tv satellitare. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009. Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto. Il decoder giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata. Ammutolisce. Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere.



Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio. E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio. Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'Ici e i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo Stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo. Che io pago, in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente.
Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla Loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore. E lei mi risponde, con la voce che le trema. "Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono. Voi fate girare.
Una cittadina de l'Aquila




Fonte
_________________
"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 16/9/2010 13:30
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#131
Dubito ormai di tutto
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Terremoto dell’Aquila, le C.A.S.E. di Berlusconi cadono in pezzi

“Un miracolo!”: le abitazioni del governo consegnate alle famiglie abruzzesi un anno fa dovevano essere l’emblema dell’efficienza. Ma la realtà sembra diversa.

Tutt’altro che qualità, confort, benessere. Le case costruite a L’Aquila per i terremotati, che il governo aveva sbandierato ai quattro venti come l’emblema di una ricostruzione-lampo e dell’efficienza di esecutivo e Protezione Civile nel fronteggiare l’emergenza dopo il sisma del 6 aprile 2009 che causò la morte di oltre 300 persone, cominciano a predere pezzi. Costate la bellezza di 2700 euro a metro quadro, non solo non sembrano essere di lusso, ma non sembrano all’altezza del miracolo che Berlusconi aveva rivendicato (si ricordi la presentazione delle abitazioni da parte del Premier in diretta televisiva con Porta a Porta, in prima serata).

IMPIANTI SCADENTI - Ad un anno della consegna, sul sito 6 aprile 2009, vengono pubblicate foto che mostrano come le strutture cominciano a dare problemi agli inquilini. Le piastre metalliche che uniscono piccoli pilastri e piccole travi ai muri attraverso grossi viti si staccano dalle pareti. Si verificano infiltrazioni di acqua in diversi punti. L’impianto elettrico crea problemi, ai quali i tecnici faticano a porre rimedio. L’autrice del post racconta di luci che non funzionano in bagno: “A nulla è servito il cambio delle lampadine. Gli elettricisti mi hanno detto che non c’è nulla da fare: i bagni sono prefabbricati e sono stati calati nella struttura dell’appartamento. Il quadro elettrico che riguarda i faretti è stato murato, quind è inaccessibile“. Problemi anche in cucina: “Dopo soli trenta giorni è saltata l’accensione elettrica dei fornelli. Anche lì ho segnalato, ma non c’è nulla da fare“.

PIOGGIA SUI BALCONI – L’areazione della casa è molto scadente: “Per evitare di avere odori di cucina in casa - spiega l’inquilina – devo tenere la cappa spirante sempre in funzione, persino se non cucino: gli odori dei vicini arrivano dritti dritti nella mia sala cucina dove, peraltro, dorme mio figlio“. A L’Aquila, nelle case del governo, c’è bisogno dei tecinici per rinforzare le viti che tengono appesi al muro i pensili della cucina. In alcuni casi cascano improvvisamente. L’impianto fotovoltaico, poi, non è stato nemmeno montato: “Avevano cominciato lo scorso anno, poi nevicò e andarono via“. Mentre sui balconi piove perchè “fatti di stecche di legno con fessure“. Così succede che se al piano superiore si provvede a lavare il pavimento, l’acqua scende giù come se diluviasse.

Ombrelloni proteggono i balconi dall’acqua che piove dai piani superiori e cade dalle fessure del pavimento di legno




Le viti che agganciano piastre di ferro alle pareti e ai pilastri non assolvono bene la loro funzione




Le viti che agganciano le piastre di ferro alle pareti e ai pilastri non assolvono bene la loro funzione (2)




Infiltrazioni d’acqua




Infiltrazioni d’acqua (2)




Infiltrazioni d’acqua (3)




Sulle scale, all’aperto, di tutta fretta è stata montata una tettoietta. Dopo le prime gelate erano divenute uno scivolo di ghiaccio




Su una sedia lasciata sul balcone i segni dell’acqua che cade dai piani superiori attraverso le fessure tra un pezzo di legno e l’altro

Inviato il: 25/10/2010 15:58
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  •  astro7
      astro7
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#132
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Doveva pronunciarsi il Tar del Lazio per dire che le ordinanze del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovevano limitarsi alla fase dell'emergenza e non entrare nel merito della ricostruzione....

«Dunque», spiega l'avvocato Malandra, «tutti gli atti amministrativi eventualmente sin qui predisposti dai sindaci perdono di valore e vanno sottoposti all’attenzione dei Consigli Comunali».



...e poi ...tanto per rimembrare... :

l'Antimafia di Napoli indaga su alcune ditte per la ricostruzione

i comitati- Berlusconi non si presenti a L'Aquila il 6 Aprile
Inviato il: 4/3/2011 1:10
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#133
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/3/2011 12:34
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  •  Notturno
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#134
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Citazione:

STRAQUOTO!!!!!!!!!!!!!!

Stavo per fare un Thread su "Non ce la faccio più"

Provo solo immenso schifo.

E RABBIA!
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Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 4/3/2011 13:26
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  •  Makk
      Makk
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#135
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florizel ha scritto:
Lui, la cosiddetta "opposizione", e tutto il sistema mediatico asservito.

beh, per l'opposizione non c'è problema, direi... se la sono fatta fuori già, gli aquilani.
Le amministrative ci sono state poco dopo il sisma e la provincia ha avuto un plebiscito per Mr B, spazzando via il precedente centro-sx

Dopodik, a chi è capitato di essere là in quel periodo ha avuto modo di vedere che anche il sindaco è stato del tutto escluso da qualsiasi decisione.
Aveva pensato di dimettersi per protesta per quello che stavano facendo alla sua città, il centro-sx lo ha supplicato di "tenere il fortino" (teniamo conto che parliamo di 70.000 abitanti: gli aquilani, parlando del loro sindaco dicono "eh, però, pure Massimo blabla"). Avendo accettato di rimanere, adesso eredita tutti i casini lasciati dalla protezione civile, perché i cittadini non riescono a credere che fosse impotente. Ma in verità c'erano mezze cartucce della ProtCiv (non dirigenti, semplici quadri) che lo trattavano come una pezza da piedi.
E' un morto (politico) che cammina.

Perché non si mette alla guida della protesta? Perché tutt'oggi gli aquilani osannano il Grande Risolutore.

L'articolo linkato la dice lunga: mentre i MAP (Moduli Abitativi Provvisori, i famosi "prefabbricati pesanti" che Bertolaso voleva "saltare" per "arrivare direttamente al mattone") cadono a pezzi, ecco che c'è gente nel MAP a fianco che dice che si lamentano perché sono piagnoni.

Sentita troppe volte questa storia, proprio dagli aquilani. Chi ha una "sistemazione" qualunque (casa del nonno, casetta delle vacanze poco fuori l'Aquila, ecc) è orgoglioso di "non dover fare la carità" e disprezza i concittadini che "non sanno organizzarsi e stanno a carico dello stato".
Il loro orgoglio li frega, di brutto. Sempre stati autosufficenti, non tollerano di ammettere che sono nella merda, e guardano storto i "mezzi traditori" che gli ricordano quanto è ferita la loro realtà.

Quando le opposizioni aquilane hanno provato a fare qualche protesta, gli altri aquilani dicevano che speculavano "sui nostri morti".

Ci sono coglioni che vanno dicendo "ci ha dato l'aereoporto" (per farci cosa?), "qualcosa di buono l'ha fatto" ...

Immaginate una città di 70.000 abitanti con 30.000 universitari!! l'80% fuori sede.
Vuol dire uno studente bisognoso di alloggio, pasti, vestiti, divertimenti ogni 4 abitanti, neonati e pensionati inclusi... c'è o no di che fare un'industria solo con questo?
Bastava ricreare subito le sedi universitarie (e il prestigioso conservatorio) per far ripartire l'economia. Non è stato fatto.
Ma alla stupidità di Ber&Ber si è sommata quella degli aquilani: le case rimaste in piedi sono ovviamente più pregiate, ci sono (molti) meno alloggi di prima, quindi i posti-letto sono schizzati di prezzo. E gli aquilani lì a fregarsi le mani. Ma là intorno ci sono ALTRE sedi universitarie: Perugia, Pescara, Teramo. Quanto ci mettono gli studenti, strangolati, a farsi confermare il piano di studi e gli esami sostenuti da altre università e cambiare città?
Un anno. In realtà due anni: si prendono l'esonero delle tasse di un anno (unico provvedimento per l'Uni fatto da Mr.B) e poi via.

L'aquila è una città deve si può vedere all'opera la più grande e diffusa Sindrome di Stoccolma che si sia mai vista. Pur avendo sotto gli occhi il nulla che ha fatto, e la costosa devastazione di quel poco che ha fatto, lo shock del terremoto li ha resi incapaci di prendere in mano il loro destino, e poi è arrivato il Distruttore e gli ha detto che li aiutava. Un imprinting micidiale su coscienze devastate.
Gli hanno creduto e gli credono tutt'ora.

Si tenga anche conto che CASE e MAP sono fuori l'Aquila. In mezzo alla campagna o a "zone industriali" progettate e di fatto mai inaugurate. Erano gli unici terreni espropriabili d'imperio (quelli edificabili e inclusi in piano regolatore necessitano di procedure di esproprio più complesse).
Fuori zona, con strade inadeguate, quindi difficile fare "vita di città" per chi è stato deportato lì. Strade di montagna, in una zona fra le più fredde d'italia (gli aquilani dicono "da noi fanno 11 mesi di freddo e uno di freschetto").

Deportare 15.000 di 70.000 cittadini in quelle che di fatto sono enclave separate significa distruggere la città (se fossero stati decimati da una rappresaglia nazista, l'Aquila avrebbe perso 7.000 cittadini, non 15.000).
Ma anche una operazione di marketing di una capillarità spaventosa: un aquilano su 4-5 ha avuto la casa da Berlusconi!
Pensate all'impatto di un simile "fatto" sulla coscienza collettiva.

E adesso, chi si lamenta che la casa di B và in pezzi non è più in effetti un aquilano. Quando B. diceva "new town" non immaginava neanche lui quanto "town".

Per finire, Bertolaso si è ritirato, il suo "complice", il Prefetto di l'Aquila, è il nuovo capo della Protezione Civile.
... e la ricostruizione?
E' passata alla Regione Abruzzo. Che si deve gestire il nulla fatto dalla ProtCiv e da Mr.B (neanche le macerie hanno tolto) ma non ha né il fondospese, né l'autorità dei decreti emergenziali dalla sua.
Ormai non sono più in emergenza (!!) e quindi devono lavorare con la normale burocrazia dei tempi "ordinari". In più gli cominciano a cascare a pezzi anche il poco che nel bene e nel male era stato risolto (tetto per 15.000 sfollati, che non sono neanche tutti).
Soprattutto non si sognano l'apparato tecnico della ProtCiv e mediatico di Mr.B.
C'è qualche dubbio che agli occhi degli aquilani risulterà che "Berlusconi sarà un FdP, ma qualcosa ha fatto, questi sono incompetenti e non stanno facendo un cazzo"
Inviato il: 4/3/2011 22:35
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#136
Sono certo di non sapere
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Makk

Citazione:
per l'opposizione non c'è problema, direi... se la sono fatta fuori già, gli aquilani.


E lo credo bene… per quello che “serviva”… in effetti il “plebiscito” per b. è stato possibile per esclusione di voti a sinistra. O no? Sempre la solita solfa del peggio e del meno peggio, poi le cose dimostrano che ogni schieramento prepara il terreno all’altro.

Distribuire case a chi da mesi e mesi era costretto a vivere nelle tendopoli, e che magari aveva a carico bambini, anziani, o era pressato da difficoltà tali da impedire anche una sorta di solidarizzazione con le lotte comuni degli aquilani, è stata una mossa (pubblicitaria) fin troppo facile.
Quanti milioni di euro sono costate quelle “case”? E con quei milioni, non sarebbe stato più razionale e rispettoso del territorio, ripristinare quello che era crollato? Consolidando con criterio, naturalmente.

Quale “opposizione” c’è stata quando nelle tendopoli vigeva il coprifuoco forzato, ad esempio?

Per quanto riguarda la PC, non è perché lì son state le mezze cartucce a sminuire il sindaco che le cose stanno come stanno: i semplici quadri hanno solo fatto il lavoro sporco di cui i dirigenti NON erano esattamente ignari. Le accuse giudiziarie che sono seguite lo dimostrano.

“Quello che doveva essere il più grande cantiere d’Italia, come annunciato da Guido Bertolaso nel settembre 2009, ancora oggi, a 22 mesi dal terremoto del 6 aprile, “è un luogo desolato, senza illuminazioni. Tutto attorno spazzatura, macerie ed erbacce che conquistano le nostre strade e le nostre piazze".”

Chi rideva ride ancora.

Citazione:
Il loro orgoglio li frega, di brutto. Sempre stati autosufficenti, non tollerano di ammettere che sono nella merda, e guardano storto i "mezzi traditori" che gli ricordano quanto è ferita la loro realtà.


Io sostengo invece che sarebbe stato (ed è tuttora) il loro orgoglio a poterli salvare, se solo non fossero stati mediaticamente boicottati e lasciati soli. E lasciati soli anche materialmente. Leggi qui:

“Il popolo delle carriole torna per ripulire L'Aquila”

“Il percorso iniziato, quello di riabbracciare la città e di prendersene cura, di riaprire la zona rossa alla cittadinanza, di renderla percorribile e pulita, per poter godere della magnificenza dei nostri luoghi d'arte, proseguirà grazie al lavoro ed all'impegno civile di tanti cittadini che sono stanchi di vivere ancora, a 23 mesi esatti da quella tragica notte, condizioni di assoluta precarietà ed incertezza. Quella di riaprire la città è un'impellenza che non può più attendere”.

Mediaticamente, come viene trattata questa notizia? Mah.

Definire quell'orgoglio qualcosa che li frega è come auspicarsi che restino in una situazione di INUTILE dipendenza che dimostra di sprofondarli in un altro tipo di merda.
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Inviato il: 5/3/2011 12:06
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  •  Makk
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#137
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florizel ha scritto:
Quanti milioni di euro sono costate quelle “case”? E con quei milioni, non sarebbe stato più razionale e rispettoso del territorio, ripristinare quello che era crollato? Consolidando con criterio, naturalmente.

O anche semplicemente comprare le "casette di legno" a 600€ al mq, invece che 2.400, come hanno fatto i privati che se lo sono potuto permettere (oltretutto quelle non cascano a pezzi dopo un anno).
E lasciare un bel po' di soldini da parte per almeno spalare le macerie.

Citazione:
i semplici quadri hanno solo fatto il lavoro sporco di cui i dirigenti NON erano esattamente ignari. Le accuse giudiziarie che sono seguite lo dimostrano.

Boh!? Mai detto il contrario. Ho detto che ho visto Massimo Cialente supplicarli di tenere conto del suo parere, che la città delle 77 fontane è anche un agglomerato di micro-frazioni da 100-500-1000 abitanti, ciascuna con una storia, rivalità, pacificazioni, aggiustamenti... che andare giù con l'accetta significava distruggere il tessuto connettivo di un territorio orograficamente difficile maturato in secoli.
E quelli a ridergli in faccia.
Poi aho, io quello che sapevo l'ho detto, se non torna con quello che vuoi sentire pace così

Citazione:
Citazione:
Il loro orgoglio li frega, di brutto. Sempre stati autosufficenti, non tollerano di ammettere che sono nella merda, e guardano storto i "mezzi traditori" che gli ricordano quanto è ferita la loro realtà.

Io sostengo invece che sarebbe stato (ed è tuttora) il loro orgoglio a poterli salvare

Parliamo di roba diversa. Quelli "orgogliosi" che dico io le carriole non le hanno sicuramente prese.
Quelli che si uniscono, che tentano di parlare fuori AQ, che fanno gli spiritosi nonostante tutto dai blog e le radio locali prendendosi in giro ma sfottendo prima di tutto Berto e la PC...
.. sono altri.
E forse l'umiltà di ammettere di essere feriti ce l'hanno, no?

Citazione:
Definire quell'orgoglio qualcosa che li frega è come auspicarsi che restino in una situazione di INUTILE dipendenza che dimostra di sprofondarli in un altro tipo di merda.

Ma quale orgoglio! Io parlo di quell'orgoglio che c'è nel mio quote. Non ho idea di quale parli tu.
(sorvolando che a me piace più la dignità che l'orgoglio, ma mi sa che per te siano sinonimi)
Inviato il: 5/3/2011 19:01
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#138
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Citazione:
io quello che sapevo l'ho detto, se non torna con quello che vuoi sentire pace così


Non è quello che io voglio sentire, è quello che in realtà è avvenuto: se tu scrivi che Cialente non è stato ascoltato perché c’erano le mezze cartucce e NON i dirigenti, lasci intendere, anche tuo malgrado, che i dirigenti invece gli avrebbero dato ascolto. Cosa che a mio parere non si sarebbe comunque verificata.

Ahò, io ho fatto una precisazione, se poi ci vuoi leggere un appunto a te, pace così.

Citazione:
Quelli "orgogliosi" che dico io le carriole non le hanno sicuramente prese.

Non possiamo saperlo: magari fra i tanti che ancora oggi stanno spalando macerie nel centro storico dell’Aquila c’è anche chi rifiuta di chiedere la carità allo stato.

Citazione:
a me piace più la dignità che l'orgoglio, ma mi sa che per te siano sinonimi


Non sinonimi, ma molto affini. In ogni caso è il senso della dignità che può poi generare un determinato orgoglio. Nel caso degli abruzzesi stiamo parlando sempre di realtà mediate dalla soggettività delle percezioni di chi scrive gli articoli, o dalla sua obiettività ed imparzialità: non possiamo sapere tutto delle relazioni solidali o delle idiosincrasie tra abruzzesi, o darle per certe.

Da cosa, tra l’altro, tu deduca cosa per me sia sinonimo di cos’altro davvero mi incuriosisce.
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Inviato il: 5/3/2011 21:58
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#139
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florizel ha scritto:
se tu scrivi che Cialente non è stato ascoltato perché c’erano le mezze cartucce e NON i dirigenti, lasci intendere, anche tuo malgrado, che i dirigenti invece gli avrebbero dato ascolto.

O, più semplicemente, che persino le mezze cartucce potevano permettersi di trattare a pesci in faccia un sindaco di un capoluogo di regione. D'altra parte era parte della frase precedente:
Citazione:
i cittadini non riescono a credere che [il sindaco] fosse impotente. Ma in verità c'erano mezze cartucce della ProtCiv (non dirigenti, semplici quadri) che lo trattavano come una pezza da piedi.

Si chiama "contesto"

Citazione:
Citazione:
Quelli "orgogliosi" che dico io le carriole non le hanno sicuramente prese.

Non possiamo saperlo: magari fra i tanti che ancora oggi stanno spalando macerie nel centro storico dell’Aquila c’è anche chi rifiuta di chiedere la carità allo stato.

Roba da matti: "la carità allo stato" non esiste, sono solo insinuazioni che alcuni aquilani fanno in danno dei loro concittadini più sfortunati, come chiaramente si evinceva dal contesto, che parlava del come quella popolazione sia divisa al suo interno e non compatta a condannare il male che gli è stato fatto, il che a sua volta era una risposta alla tua domanda originale "ma che aspettano a cacciare a calci in culo eccecc"
Inviato il: 6/3/2011 8:36
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#140
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Makk

Citazione:
Si chiama "contesto"


Specificare che ANCHE i dirigenti della PC avrebbero trattato Cialente in quel modo si chiama "contestualizzare".
Non vedo la contraddizione tra la tua e la mia affermazione, vedo semmai un ampliamento del concetto.

Citazione:
"la carità allo stato" non esiste, sono solo insinuazioni che alcuni aquilani fanno in danno dei loro concittadini più sfortunati, come chiaramente si evinceva dal contesto, che parlava del come quella popolazione sia divisa al suo interno e non compatta a condannare il male che gli è stato fatto, il che a sua volta era una risposta alla tua domanda originale "ma che aspettano a cacciare a calci in culo eccecc"


Anche la mia era una replica alla tua affermazione secondo cui gli orgogliosi che dici te le carriole non le avrebbero prese.

Mi pare assurdo che tu ti stia formalizzando su tali ipotesi, che tali restano finchè non si riesce ad avere una visione CERTA delle cose che accadono in Abruzzo dal sisma.

Guarda che se vuoi litigare si va nel forum adatto... lì si che ce n'è, di merda da spalare.
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Inviato il: 6/3/2011 13:11
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#141
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Citazione:

florizel ha scritto:
Mi pare assurdo che tu ti stia formalizzando su tali ipotesi, che tali restano finchè non si riesce ad avere una visione CERTA delle cose che accadono in Abruzzo dal sisma.

"Certa" sappiamo benissimo che è un assurdità.

Avendoci lavorato da 2 mesi dopo il sisma e per un anno e spicci, e avendo visto succedere quelle cose davanti a me, una certa visione l'ho avuta. Una certa visione non è una visione certa ma è meglio di niente.

E la mia valutazione rimane quella: una Sindrome di Stoccoloma elevata a potenza incatena gli aquilani al loro sequestratore.

E per giunta con le dinamiche classiche: sai che sei sotto sequestro ma ti immedesimi nelle ragioni del sequestratore. Ti fa del male ma lo fa per questo e quest'altro motivo, alcuni motivi sono addirittura "buoni". Voleva far del bene ma le condizioni, la situazione... Domani ti rilascerà e tutto tornerà come prima. In fondo non è così cattivo.
E via così

Tutti? No, certo. Ma tantissimi sì. E finché Issu sarà al governo e gli aquilani dipendono da e attendono ipotetici e sempre più improbabili interventi e finanziamenti continueranno a essere dei "sequestrati".
Inviato il: 6/3/2011 14:18
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#142
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Citazione:
sai che sei sotto sequestro ma ti immedesimi nelle ragioni del sequestratore.


E' per quello che abbiamo visto una mobilitazione degli aquilani straordinaria, malgrado la loro Sindrome di Stoccolma.

Ho avuto contatti diretti con buona parte di chi si mobilitava, e certamente denunciavano anche le "lagne" di cui parli te.
Ma è vero anche che denunciavano quanto l'operazione mediatica abbia contribuito a formare una certa opinione degli abruzzesi, più "luoghi comuni" che rispondente alla realtà delle cose.

Comunque, issu o l'opposizione, non vedo l'uscita dal tunnel.
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Inviato il: 6/3/2011 20:04
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#143
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L'Aquila, tenta il suicidio Piscicelli l'imprenditore che rideva dopo il sisma.

"Ma non sarebbero stati tanto i guai giudiziari la causa scatenante del gesto. Il tutto sarebbe legato alle difficoltà economiche che l'azienda di Piscicelli sta attraversando dopo lo scandalo.
Lavori al palo e pagamenti bloccati dopo lo scandalo. "Sono molto preoccupato - ammette il suo legale Marcello Melandri - e non tanto per l'aspetto penale in quanto ritengo che le nostre ragioni prevarranno in tribunale. Il processo procede spedito e sono davvero fiducioso".
"Il mio cliente però ha subito un'esposizione mediatica eccessiva, specie con la vicenda della telefonata sul terremoto dove è stato evidentemente frainteso... e vive un grande disagio". "


Siamo in odore di risarcimento dei danni morali, per caso?!

E non c'è solo il giro d'affari a L'Aquila nel suo curriculum giudiziario...

Inchiesta G8, l'imprenditore Piscicelli tenta il suicidio.

"Nell'ordinanza dell'inchiesta sulla Scuola dei marescialli a Firenze, Piscicelli viene indicato come "l'intermediario che non solo mette in contatto le parti dell'accordo corruttivo, ma rimane sulla scena fino alla fine cercando, senza risultato, di lucrare".
Sempre lui avrebbe "cercato di influenzare i pubblici funzionari in vista degli appalti del 150/o anniversario dell'Unità d'Italia". "


C'è da credere che ce la farà ad uscire indenne da queste vicende... come chiunque che, in questo paese, chiagne e fotte.
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Inviato il: 1/4/2011 12:27
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#144
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EVENTI PER IL 6 APRILE 2011, FONDAZIONE ATTACCA COMUNE.

"La Fondazione ritiene indegno il comportamento di amministratori pubblici appartenenti all’istituzione Comune dell’Aquila che si sono appropriati delle iniziative della Fondazione e ne hanno distorto e sminuito il significato".

"Per la Fondazione 6 aprile per la vita è l’ennesima riprova della malafede degli amministratori locali e della evidente strumentalizzazione di ogni evento da parte del Comune dell’Aquila che tenta di appropriarsi o di sminuire iniziative di altri per riacquisire quella visibilità e quella credibilità che non riesce ad ottenere con il proprio lavoro".


L’Aquila due anni dopo: lo scandalo C.A.S.E.

"Il Progetto C.A.S.E. è il sistema abitativo promosso dal Governo di Silvio Berlusconi per la ricostruzione de L’Aquila, costato 815 milioni di euro. Anziché ristrutturare i palazzi recuperabili, le istituzioni hanno deciso di costruire 19 new town, ovvero dei complessi abitativi costruiti ex novo in cui alloggiare più di 13.000 abitanti...

... A due anni di distanza dalla costruzione di questi complessi, però, la realtà è tutt’altra: non solo queste abitazioni necessitano già di interventi di riparazione urgenti, ma a quanto pare gli inquilini sono sottoposti a vere e proprie regole dittatoriali...

... Gli inquilini del Progetto C.A.S.E., infatti, subiscono il divieto di allontanamento dai propri appartamenti, come se si abitasse in un vero e proprio ghetto. A quanto emerge dall’inchiesta de Il Fatto, bastano 8 giorni d’assenza per perdere i diritti abitativi, così come la mancanza di un membro della famiglia per più di tre mesi comporta il trasferimento coatto in un’abitazione più piccola.

A questo si aggiunga, infine, come i sistemi antisismici siano stati implementati senza regolare collaudo e senza le necessarie protezioni antipolvere, così come previsto dalle normative internazionali.



Io non me la sento di aggiungere commenti a queste notizie.
Si commentano da sole.
Però... salta agli occhi come la spesa di 815 milioni di euro , che non sono esattamente noccioline, per la costruzione di quegli obbrobi poteva essere destinata alla iniziale ricostruzione e messa in sicurezza antisismica di buonissima parte dei luoghi danneggiati dal sisma. Almeno, sarebbe stato un segnale di non speculazione.

Ma tra tanto schifo c'è una buona notizia:

"... Ma alcuni abitanti di Pescomaggiore, un minuscolo borgo di 45 abitanti arroccato sopra L’Aquila, non si sono persi d’animo. Anzi. Hanno scelto di non trasferirsi nei nuovi megaquartieri prefabbricati voluti dal Governo.

"E hanno preferito rimboccarsi le maniche per ricostruire da soli il loro paese, dando vita a uno dei pochissimi esperimenti di bioedilizia nel Centrosud.
... I terreni su cu sono costruite le case sono stati concessi in comodato d’uso da alcuni compaesani.
...“Il senso di questo progetto è ricostruire la comunità che si stava perdendo”, spiega Filippo, “e che con il terremoto si era distrutta del tutto.

Qual è la differenza tra queste case e le new town? Qui abbiamo ragionato secondo la logica della complessità. Siamo una comunità, un gruppo di persone che ha deciso di vivere insieme e di mettere in comune, per esempio, la lavatrice e il congelatore. Questo è il vero spirito del paese che vogliamo recuperare”. Anche perché la ricostruzione dell’Aquila e dei paesi distrutti il 6 aprile è ancora lenta.

“A Pescomaggiore non si è fatto alcun intervento sulle case inagibili, se non qualcosa sugli edifici meno rovinati e solo su iniziativa privata”, ci racconta Claudia Comencini, una volontaria del Comitato per la rinascita del paese. “Rispetto a due anni fa è cambiato davvero poco. Gli unici interventi pubblici sono stati il puntellamento della chiesa e lo sgombero delle macerie dalla piazza. Poi più nulla. E allora l’unica cosa buona che è venuta dal terremoto è la partecipazione attiva dal basso.

C’è tanto fermento vitale tra i cittadini, che non possono aspettare le amministrazioni”. Come è successo a Pescomaggiore."


A Pescomaggiore hanno cominciato a "capire".
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Inviato il: 7/4/2011 10:22
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#145
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#146
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Paradossale quanto eloquente quello che dice la ragazza nel primo video (al minuto 2:18) a proposito dei 97 mila euro spesi per mantenere la sua famiglia nei moduli abitativi provvisori, quando la metà di quella cifra sarebbe bastata a ristrutturare casa sua… E i pilastri con gli isolatori, montati senza collaudo e senza certificazioni internazionali antisismiche, come descritto nel secondo video…

Come la provvisorietà e l’arraffazzonamento delle “sistemazioni” hanno contribuito a determinare la mancanza di socialità… si potrebbe quasi definire un esperimento sociale, quello del post terremoto in Abruzzo.
Per non parlare delle limitazioni che le persone a cui sono state date le strutture devono subire: accettarle o meno avrebbe comportato accettare o meno la certezza di un tetto sulla testa, seppur momentaneo.




Da vittime a "controllati", appunto.
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
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Terremoto L’Aquila, rinviati a giudizio i sette membri della Commissione Grandi rischi

Barberi, De Bernardinis, Boschi, Selvaggi, Calvi, Eva e Dolce sono accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni. Al centro dell'inchiesta il mancato allarme prima del sisma del 6 aprile 2009. Agli atti le telefonate tra il capo della Protezione civile Bertolaso e il suo vice Barbieri: "Mi sembra che quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto"

La popolazione aquilana doveva essere avvertita prima della scossa fatale del 6 aprile 2009. A metterlo nero su bianco è Il giudice delle indagini preliminari del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella che, dopo un’ora di camera di consiglio, ha rinviato a giudizio i sette componenti della commissione Grandi rischi con l’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni. Omicidio colposo per non aver dato l’allarme. Nonostante uno sciame sismico – in corso da quattro mesi e con oltre quattrocento scosse – giustificasse quanto meno la dichiarazione di “stato d’allerta”, se non l’evacuazione come invece avvenuto in Garfagnana nel 1985.

Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi rischi; Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile; Enzo Boschi, presidente dell’Ingv; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case; Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova, e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. L’udienza in composizione monocratica è stata fissata per il 20 settembre prossimo. Soddisfazione è stata espressa dai familiari delle vittime del terremoto, mentre gli avvocati difensori degli imputati hanno annunciato “battaglia” in sede processuale.

Il rinvio a giudizio per i setti membri della Commissione chiude una fase del processo, quella relativa alla riunione del 31 marzo 2009 a L’Aquila, solo 6 giorni prima del terremoto. In quell’occasione i vertici della Protezione civile e i membri del Commissione Grandi rischi, presieduta da Barberi e Boschi, si incontrarono per valutare il grave sciame sismico che da tre mesi toglieva il sonno agli aquilani. “In quella riunione – è la conclusione dei magistrati – poteva essere dato un allarme che almeno lasciasse la libertà ai cittadini di decidere cosa fare”. Se evacuare oppure semplicemente dormire fuori casa in quelle lunghe notti dei primi di aprile 2009 in cui la terra a L’Aquila tremava in continuazione.

La procura aveva aperto il fascicolo sul mancato allarme poco dopo il sisma che ha ucciso 308 persone e ferito altre 1600. Perché dopo tre mesi di scosse che erano diventate molto intense nella settimana tra il 30 marzo e la sera del 5 aprile 2009, nonostante il sindaco Massimo Cialente il 2 aprile avesse dichiarato e chiesto lo stato di emergenza, nessuno si è preoccupato di avvertire la popolazione che c’era un rischio? Anzi, tecnici e politici tranquillizzavano gli aquilani. Proprio per questo quella notte all’Aquila erano in servizio solo 15 vigili del fuoco per il centro città e 63 frazioni. Nel fascicolo della procura anche la denuncia dell’avvocato Antonio Valentini (Guarda il video) per cui “se è vero che un terremoto non può essere previsto, ugualmente non può essere vero il contrario. E allora perché la cittadinanza non è stata informata?”.

Nei giorni che precedono il 6 aprile un tecnico della Protezione civile e Guido Bertolaso si scambiano al telefono messaggi allarmanti che vengono trascritti dal Reparto operativo speciale (Ros) dei Carabinieri nell’ambito dell’inchiesta Grandi Eventi – G8 della procura di Firenze. Trascrizioni finite negli atti dell’inchiesta della procura dell’Aquila che oggi ha rinviato a giudizio proprio i vertici della Protezione Civile e della Commissione Grandi Rischi.

Il 12 marzo del 2009, alle 21.46 Fabrizio Curcio, un tecnico della Protezione Civile, chiama Bertolaso:
BERTOLASO:…si Fabrizio
FABRIZIO:…dottore buonasera
BERTOLASO:…scusi …
FABRIZIO:…volevo solo avvertirla che mi ha chiamato Altero Leone …ed io ho già parlato anche con Luca perché in Abruzzo … a L’Aquila in particolare .. c’è di nuovo quello scemo che ha iniziato a dire … che stanotte ci sarà il terremoto devastante
BERTOLASO:…eh ma chi è questo?… chi è non so … chi è questo?
FABRIZIO:…è Giuliani che ogni tanto se ne esce con queste dichiarazioni e trova terreno abbastanza fertile in ambito media quindi poi là la voce corre e la gente si mette in ansia …insomma quindi .. non è la prima volta che succede … mi diceva Altero …
BERTOLASO:…ma come non è la prima volta che succede! ma che stai dicendo?! Quello è un coglione e io lo denuncio per procurato allarme… »

Il 17.03.2009, ore 07.23,il Ros trascrive un sms che Fabrizio Curcio in via a Bertolaso:

Stanotte 3.6 in prov. di Aquila. Avvertito. Un po’ di apprensione tra la popolazione ma niente danni.

Il 31 marzo 2009, la sera in cui la Commissione si riunisce a L’Aquila, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi rischi, chiama Bertolaso appena termina l’incontro.
BERTOLASO:…pronto
BARBERI:…sono Franco Barberi … ciao Guido
BERTOLASO:…ciao Franco … dimmi tutto
BARBERI:…stiamo rientrando con Chicco da L’Aquila
BERTOLASO:…sì
BARBERI:… ma mi sembra che quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto … compreso quello di dare qualche parola chiara sulla impossibilità di previsione … quindi sul fatto che questi messaggi che arrivano sono totalmente privi di credibilità e poi anche una valutazione della situazione che insomma mi pare .. tutto bene ».

Insieme ai report della Protezione civile, ai pareri di sismologi, alle analisi dei geologi, agli atti è finito anche lo studio degli ingegneri sismici Giuseppe Guandori e Elisa Guagenti sulla probabilità di prevedere una forte scossa in un determinato territorio. “Resta inspiegabile il fatto che i responsabili della Protezione Civile, oltre a scegliere l’opzione allerta-no (scelta legittima se pur criticabile dal punto di vista metodologico), abbiano potuto assumersi la responsabilità di scoraggiare le iniziative di prevenzione che molti cittadini suggerivano o autonomamente assumevano”, si legge nello studio ”Prevedere i terremoti: la lezione dell’Abruzzo” firmata da Grandori e Guagenti, il primo professore emerito e la seconda ex professore ordinario del Politecnico di Milano. Comincia così: “È opinione largamente condivisa che non esistano attualmente teorie e modelli matematici che consentano di affrontare utilmente il problema della previsione a breve termine dei terremoti… Su questa tema, il messaggio passato attraverso l’informazione dopo il terremoto del 6 aprile è stato: la previsione dei terremoti non è possibile”.

I due professori del Politecnico esaminano la scelta che avrebbero dovuto prendere i capi della Protezione civile – allerta sì, allerta no – ragionando sui costi, sui disagi, sulle conseguenze dei falsi allarmi e poi indicano cosa non è stato fatto da chi aveva il dovere di fare. Nello studio, i due studiosi sostengono in pratica che la Protezione civile avrebbe dovuto individuare dei luoghi di raccolta, organizzare l’evacuazione dagli ospedali, provvedere all’abbandono delle case danneggiate, ordinare l’arrivo di mezzi di trasporto. Insomma, la protezione avrebbe dovuto proteggere. Ma non l’ha fatto.

”Penso di aver fatto sempre il mio dovere, e credo che nessuno possa dire il contrario”, ha commentato per primo il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/25/terremoto-laquila-rinviati-a-giudizio-i-sette-membri-della-commissione-grandi-rischi/113670/
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#148
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L'Audio che incrimina Bertolaso per l'Aquila: omicidio plurimo colposo!!


Terremoto e commissione grandi rischi - Il pm acquisise le telefonate di Bertolaso.


PM ACQUISISCONO TELEFONATE, E' GIA' nel registro indagati?


Peccato che tutto questo arrivi solo ORA, e peccato che in questo paese di merda far pagare SOLO una piccola parte di corrotti per tutti gli altri equivalga a liquidare mediaticamente gli orrori di un intero sistema.
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#149
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A proposito di Bertolaso...
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