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   Religioni & Spiritualità
  da Galileo al Cern di Ginevra

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  •  padegre
      padegre
da Galileo al Cern di Ginevra
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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- da Galileo al Cern di Ginevra –
a cura di Paolo De Gregorio, 11 settembre 2008

Non c’è limite all’arroganza e alla supponenza dei preti di fronte ai temutissimi progressi scientifici che indagano sulle origini dell’Universo e della materia.
I gesuiti dell’Osservatorio della Specola, di fronte alle ricerche sperimentali al Cern di Ginevra, ricerche i cui risultati non sono ancora disponibili, affermano: “Ma la creazione divina non è in discussione”.
Ebbene, da una parte abbiamo migliaia di fisici di ogni parte del mondo che, con imponenti mezzi e grandi investimenti, studiano l’origine del mondo cercando meticolosamente le prove in un percorso di ricerca che inizia da Copernico e Galileo, e dall’altra abbiamo quegli ignoranti imbecilli che affermavano che la terra era al centro dell’Universo a sostegno dei loro teoremi religiosi.
La “creazione divina” è basata solo sulle affermazioni dei preti, quegli stessi che erano pronti a bruciare sul rogo Galileo se non avesse abiurato di “aver visto la terra svolgersi intorno al sole”.
Tutto il sapere scientifico, dall’evoluzione darwiniana che ha trovato riscontri recentissimi nell’analisi del nostro DNA (il 98% identico a quello degli scimpanzè), al fatto che nessun “libro sacro” parla dei dinosauri (perché non c’erano mai state ricerche scientifiche di paleontologia), allo studio delle ere geologiche, tutto questo sapere sta dimostrando che non c’è stato un creazionismo divino con l’uomo e la terra al centro, ma una lentissima evoluzione durata milioni di anni, che ci ha consegnato la terra come è oggi, trasformata dagli agenti naturali e plasmata dall’ingegno umano.
Tra chi cerca verità scientifiche condivise e poste all’attenzione di tutta la comunità scientifica internazionale, e chi afferma senza alcuna spiegazione l’esistenza di un creazionismo divino, non ci può e non ci deve essere dialogo, perché la comunità scientifica non deve legittimare persone e organizzazioni che inventano panzane per tenere sotto i creduloni.
Evoluzionismo e creazionismo non sono due facce della stessa medaglia, né due ideologie. Il primo è basato su prove scientifiche che trovano sempre e costantemente conferma man mano che si hanno strumenti di indagine più sofisticati e precisi. Il creazionismo è basato sul nulla, sui dogmi, su favolette di comodo che nella logica aberrante arrivano a creare un pensiero come quello della candidata repubblicana Palin che afferma che la guerra in Iraq è stata voluta da Dio, o eresie come quelle della Chiesa evangelica americana (creazionista) che definisce i marine “legionari di Dio”.
Più che di “creazionismo” bisognerebbe parlare di “adattazionismo”, fenomeno che adatta la religione alle esigenze del momento, che nel passato veniva usato per definire la peste “punizione divina” per i nostri peccati, recentemente rispolverato per la inondazione di New Orleans, dove il buon Dio avrebbe punito i neri perché troppo lussuriosi e gaudenti.
Tra chi cerca faticosamente la verità scientifica, con il corollario di progresso nella medicina, nella cultura, nella aspettativa di vita, e coloro che si bevono le balle della religione si deve creare un abisso, affinché l’evoluzione umana sia più rapida, perché le emergenze ambientali, le minori risorse agricole ed energetiche, la sovrappopolazione, si risolvono con la scienza e non con i preti.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 11/9/2008 21:54
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  •  blackbart
      blackbart
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
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Messaggi: 1224
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Citazione:
I gesuiti dell’Osservatorio della Specola, di fronte alle ricerche sperimentali al Cern di Ginevra, ricerche i cui risultati non sono ancora disponibili, affermano: “Ma la creazione divina non è in discussione”.
Ebbene, da una parte abbiamo migliaia di fisici di ogni parte del mondo che, con imponenti mezzi e grandi investimenti, studiano l’origine del mondo cercando meticolosamente le prove in un percorso di ricerca che inizia da Copernico e Galileo, e dall’altra abbiamo quegli ignoranti imbecilli che affermavano che la terra era al centro dell’Universo a sostegno dei loro teoremi religiosi.


In realtà la creazione da parte di qualche divinità solare dell'universo non è mai stata messa in discussione, nemmeno nel caso delle teorie evoluzioniste. Piuttosto la scienza si occupa di collegare i puntini che stanno alla base del come ciò sia avvenuto.
La risposta del perchè ultimo non interessa alla scienza.
E' raccapricciante che dai tempi di Galileo bisogna ancora perdere tempo a ricordare queste ovvietà.
Inviato il: 12/9/2008 18:21
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Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/3/2006
Da Ground Zero
Messaggi: 1114
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Citazione:

padegre ha scritto:

La “creazione divina” è basata solo sulle affermazioni dei preti, quegli stessi che erano pronti a bruciare sul rogo Galileo se non avesse abiurato di “aver visto la terra svolgersi intorno al sole”.
[...]
Tra chi cerca faticosamente la verità scientifica, con il corollario di progresso nella medicina, nella cultura, nella aspettativa di vita, e coloro che si bevono le balle della religione si deve creare un abisso, affinché l’evoluzione umana sia più rapida, perché le emergenze ambientali, le minori risorse agricole ed energetiche, la sovrappopolazione, si risolvono con la scienza e non con i preti.
Paolo De Gregorio


In ogni caso spesso non è detto che chi cerca la verità scientifica non si "beva" anche le balle della religione. Giusto per citare qualche esempio, il pioniere della genetica, Gregor Mandel, era un monaco, Pasteur un cattolico devoto così come Galvani, Fresnel, LeVerrier, Ampère e Volta.

Tutta gente che si farebbe quattro risate guardando il grafico a "mazza da hockey" di Michael Mann.
_________________
Inviato il: 12/9/2008 19:21
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Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Non c’è limite all’arroganza e alla supponenza dei preti di fronte ai temutissimi progressi scientifici che indagano sulle origini dell’Universo e della materia.

Ma non fai prima a dire che ti fanno schifo i preti, invece di cercare di giustificare la cosa riempiendoti la bocca di cose che capisci a malapena in modo tangenziale?
Inviato il: 14/9/2008 14:15
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  •  sever
      sever
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
Da
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Condivido che i preti raccontano balle e panzane e ficcano il naso dove non dovrebbero. I clamorosi errori e orrori da loro compiuti nel passato non ha ancora insegnato a questa Chiesa di impicciarsi solo di cose che riguardano la sfera spirituale e morale. Tuttavia, padegre, non condivido la tua sicurezza su quanto la scienza afferma e dice di aver dimostrato e da per vero. Molte cose non siamo in grado di verificarle di persona. Ti porto solo un esempio. La scienza asserisce che il Sole è caldo e al suo interno si raggiungono temperature di quasi venti milioni di gradi. Sono solo supposizioni. Chi c'è andato a verificarlo? Si immagina che sia così, perché credono che nel suo nucleo siano necessarie quelle temperature perché avvenga la fusione nucleare. E' una teoria. Mi fermo qui per ora.
Inviato il: 18/9/2008 19:47
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#6
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 15/6/2007
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Scientificamente parlando non c'è alcun motivo di ritenere che non esista un'entità superiore che abbia creato l'universo, così come non c'è nessun motivo di ritenere che l'uomo non sia nient'altro che un incidente di percorso in questa grande opera. Scientificamente parlando Scientology e le altre religioni sono pressochè identiche (tranne che quello di scientology, così come quello dei mormoni, se lo è dovuto scrivere da solo il suo libro profetico, ma si sa, sono i tempi che cambiano, non c'è più il proselitismo di una volta).

E' manifesto a tutti che il desiderio di credere in qualcosa, in generale nella vita dopo la morte, è strettamente connesso alla paura della morte che, ahimè, può attanagliare anche menti brillanti. Ma parliamo comunque di più di un secolo fa, oggi come oggi è sicuramente più difficile che ci siano proseliti di una qualche religione tra i grandi scienziati (il che non vuol dire che non credano in un grande creatore).

Poichè la fede è uno dei cardini di ogni religione, ma si tratta sempre e comunque di fede in una storia raccontata da qualche uomo, e quest'uomo o questi uomini si distinguono per stupidità, avarizia, lussuria (insomma, un pò tutto il repertorio dall'inquisizione alla pedofilia alle guerre sante), allora di che cosa stiamo parlando? Quando il mio dio mi si manifesterà personalmente allora avrò fede in lui; fino ad allora, seppure esistesse davvero, avrebbe solo mostrato di prediligere gli esseri più abbietti e meschini e quindi non è il mio dio.

Nel frattempo prenderei in seria considerazione la possibilità che l'intero genere umano sia meno importante di una qualunque delle pietre in fondo al mare.
Inviato il: 19/9/2008 12:17
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  •  blackbart
      blackbart
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
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Come al solito padegre è sempre presente alle discussioni da lui aperte.
Che abbia scambiato il forum per il suo blog?
Inviato il: 19/9/2008 15:14
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  •  sever
      sever
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#8
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
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Continuando il mio intervento precedente, aggiungo quanto appresso. Perché dico che non bisogna sempre prendere per buono quanto asseriscono gli scienziati? E’ semplice. Innanzitutto voglio usare la mia ragione e vagliare. Loro affermano, per supposizione, che al suo interno il Sole raggiunge temperature di circa 20 milioni di gradi. Perché una tale affermazione?. La risposta è: è questa la temperatura necessaria per far fondere, cioè unire, gli atomi di idrogeno. Siccome è questa la temperatura che è stata necessaria per la realizzazione della bomba all’idrogeno (una bomba atomica fece da innesco), essi credono e quindi affermano che lo stesso avvenga sul Sole. E’ una SUPPOSIZIONE! Loro credono, immaginano che nel nucleo della nostra stella e in tutte le altre avvenga la fusione a caldo. Tale fusione, se avviene realmente, potrebbe anche avvenire a freddo. Tutti ricordiamo che qualche anno fa si parlò di fusione fredda e, mi risulta, che si continuino a fare esperimenti anche in Italia. Ho letto qualcosa da qualche parte, ma non ricordo dove. Qualcuno dirà: tutte fandonie. Bisogna, però, tener presente una cosa molto importante, ed è lo strapotere delle multinazionali dell’energia (petrolio, gas e altri) che non vedono certo di buon occhio la possibilità che un’altra fonte di energia, magari a buon prezzo e illimitata, possa minare i loro colossali introiti. E’ per questo che le automobili a idrogeno, che non inquinano, non sono state messe in produzione su larga scala. Figuriamoci energia inesauribile con la fusione fredda! Sicuramente i due scopritori furono minacciati o comprati perché smettessero le loro ricerche.
Perché penso che il Sole, in realtà, è freddo, accettando quanto sosteneva Hershel, lo scopritore di Urano, che arrivava ad affermare che il Sole è anche abitato? Oltre al fatto che anche altri scienziati, qua e là nel mondo lo sostengono, io mi pongo questa domanda: perché lo spazio esterno è freddo se il Sole è caldo? Se i raggi del Sole sono caldi, anche lo spazio esterno dovrebbe risentire di questo calore. Perché ciò non avviene? Qualcuno dirà: ma perché non c’è aria, imbecille! Però, questo qualcuno, più intelligente di me, non si accorge che è o potrebbe essere proprio la sua risposta la chiave per capire che il Sole potrebbe anche essere freddo.
Si sa che la temperatura ambientale sale quanto più ci si avvicina all’Equatore, i raggi arrivano più perpendicolarmente, e quanto più bassa è l’altitudine. Perché, allora, sulla cima del Kilimangiaro, in pratica sull’Equatore, ci sono ghiacciai perenni? Perché a 5.000 m, con i raggi perpendicolari che picchiano sodo, la neve non si scioglie? Qualcuno dirà: ma perché l’aria è più rarefatta, imbecille! Bene, rispondo io. Tu mi stai confermando che la temperatura ambiente dipende, in realtà, non dalla latitudine e dall’altitudine, ma dalla sua concentrazione, cioè dalla quantità di molecole di ossigeno, azoto e altri gas che compongono l’atmosfera. Infatti, sulle cime del Kilimangiaro si gela nonostante sia all’Equatore. Quindi, ed ecco il punto, le particelle emanate dal Sole si trasformano in calore a contatto con il suolo e con le molecole che compongono la nostra atmosfera e non perché il Sole è caldo. Se il calore dipende dalla densità dell’atmosfera, ciò dimostra che il Sole in realtà non è più caldo del nostro deserto del Sahara.
Come diceva Hershel, un giorno potremmo anche andarci a vivere. Comunque, sia chiaro che il mio scopo è quello di stimolare il dubbio che ci permette di non accettare supinamente quello che ci viene garantito come acquisito. Un altro punto su cui si potrebbe ragionare in seguito potrebbe essere la composizione dell’interno della Terra. C’è mai arrivato qualcuno? Sì, Verne con la sua fantasia. Salve.
Inviato il: 19/9/2008 23:11
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#9
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...e c'era la marmotta che confezionava la cioccolata.

Comunque la si veda (reazioni nucleari o no), dal sole arrivano alla nostra atmosfera fotoni, pacchetti di energia. O, in maniera analoga, una certa radiazione con un certo spettro di energia che è stato misurato.

Di questa radiazione, una parte viene riflessa dall'atmosfera (una percentuale rispetto al totale che dipende in maniera non lineare dall'angolo di incidenza con essa, oltre che da quali gas compongono l'atmosfera), una parte assorbita (in diverse quantità a diverse quote, in maniera dipendente essenzialmente da quali e quanti gas ci sono ad una particolare quota, cosa che a sua volta dipende tra l'altro dal campo gravitazionale e dai gas presenti in atmosfera, quindi anche dall'inquinamento), una parte diffusa (per farla breve è quella che da il colore azzuro al cielo e dipende da diversi fattori) ed una parte giunge fino a terra (equivalente al totale meno le tre precedenti).

A sua volta, la parte che giunge a terra viene in parte riflessa verso l'alto e quindi poi di nuovo assorbita (anche se in quantità minori) diffusa e in una certa parte rimandata fuori dall'atmosfera. Un altra parte invece viene assorbita dalla terra.

A sua volta la terra ha una certa temperatura e emette a sua volta radiazioni oltre che a riscaldare in maniera diretta (conduzione e convezione) gli strati di atmosfera ad essa adiacenti.

Un bilancio energetico che tiene conto di tutti questi fattori spiega le temperature terrestri.

Inoltre, dalla conoscenza dello spettro della radiazione solare all'esterno dell'atmosfera, è possibile risalire con ottima accuratezza a quello subito in prossimità del sole, in pratica sulla sua superficie.

Noto il diametro della sfera solare e del suo spettro di emissione è poi possibile risalire alla sua temperatura superficiale.

Senza però scomodare la scienza per certe cose, non ci vuole molto a capire che il sole è l'unica fonte di energia del sistema solare e da solo non solo determina le temperature del sahara, ma tutti i moti dell'atmosfera, degli oceani, da vita a tutti gli organismi vegetali (o quasi) e così via. Se fosse una palla alla temperatura del sahara, non solo tutto questo non sarebbe possibile, ma da una distanza di 150 Milioni di Km non sarebbe neanche visibile come invece ogni giorno constatiamo.

Può bastare? Chi certe cose non le capisce dovrebbe tenersene alla larga. Le cose le accetta (o no) supinamente solo chi non le capisce.
Inviato il: 20/9/2008 14:51
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  •  sever
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Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#10
Mi sento vacillare
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Salve Sbaffini.
La tua dotta esposizione non inficia minimamente quanto ho detto. In fin dei conti mi dai ragione. La temperatura ambiente dipende dalla concentrazione delle molecole dei gas che compongono l'atmosfera. Lo dimostra il Kilimangiaro e anche che lo spazio è freddo. La radiazione solare, composta degli elementi da te elencati, non potendo reagire con alcuna particella, non producono o non si trasformano in energia calorica. Quindi, c'è calore solo dove c'è atmosfera o altre particelle, come quelle che si trovano nella fascia di Van Allen, che elevano la temperatura a quelle emormi altezze a valori, mi sembra di ricordare, di circa 2.000 gradi.
Inviato il: 20/9/2008 17:40
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#11
Ho qualche dubbio
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Salve Sever

Di grazia, cosa di questo:

Citazione:

Quindi, ed ecco il punto, le particelle emanate dal Sole si trasformano in calore a contatto con il suolo e con le molecole che compongono la nostra atmosfera e non perché il Sole è caldo. Se il calore dipende dalla densità dell’atmosfera, ciò dimostra che il Sole in realtà non è più caldo del nostro deserto del Sahara.
Come diceva Hershel, un giorno potremmo anche andarci a vivere.



è pur minimamente in accordo con quanto ho detto?
Inviato il: 20/9/2008 18:14
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  •  sever
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Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#12
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Citazione:
Senza però scomodare la scienza per certe cose, non ci vuole molto a capire che il sole è l'unica fonte di energia del sistema solare e da solo non solo determina le temperature del sahara, ma tutti i moti dell'atmosfera, degli oceani, da vita a tutti gli organismi vegetali (o quasi) e così via. Se fosse una palla alla temperatura del sahara, non solo tutto questo non sarebbe possibile, ma da una distanza di 150 Milioni di Km non sarebbe neanche visibile come invece ogni giorno constatiamo.

Vorrei sottolineare il punto fondamentale: io non metto in discussione che la fusione avvenga sul Sole, ma mi permetto di avere delle riserve. Metto in dubbio che ciò avvenga alle temperature che asseriscono gli scienziati. Memore della fusione fredda, mi limito a dire che sul Sole potrebbe essere realtà. Quindi, le temperature che ipotizzano gli scienziati diverrebbero pura fantasia. Io non contesto affatto che il Sole emani radiazioni. Dico semplicemente che sono proprio quelle radiazioni che, a contatto con la nostra atmosfera e il suolo, generano il calore necessario alla vita. In sostanza dico che bisogna nutrire dei dubbi su molte affermazioni fatte dagli scienziati. Approfitto per un altro esempio. Si afferma da molte parti che, con lo scioglimento delle calotte artiche si innalzerebbe il livello dei mari. Niente di più falso! Basta riflettere un momentino e si capisce perché. Sappiamo che l’acqua in una bottiglia di vetro completamente piena spacca la bottiglia perché una volta ghiacciata aumenta di volume. E’ questa la ragione per cui gli iceberg galleggiano. Il ghiaccio ha un peso specifico inferiore a quello dell’acqua. Immaginiamo il polo nord tutto liquido. Quando l’acqua ghiacciò formando la banchisa che sprofonda fino a tremila metri, questo ghiacciò spostò una quantità enorme di liquido, innalzando il livello del mare sulle coste. Fu allora che il mare coperse vaste estensioni di terra. Se, ora, tutto il ghiaccio del polo nord dovesse sciogliersi, l’acqua, occupando un volume minore, farebbe abbassare il livello del mare e non alzarlo, come viene sostenuto. Lo stesso discorso vale per tutto il ghiaccio che galleggia al polo sud. Solo lo scioglimento del ghiaccio sulla terra ferma e dei ghiacciai sui monti può innalzare il livello dei mari, perché è acqua che vi si riversa. Ma, siccome il livello si è abbassato con lo scioglimento del polo nord, ricordandoci dei famosi tremila metri di ghiaccio, può l’acqua dei ghiacciai compensare tale calo di livello? Ne dubito.
Inviato il: 22/9/2008 11:18
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  •  mangog
      mangog
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#13
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In Antartide e Groenlandia il ghiaccio si trova quasti tutto sulla terraferma, se si scioglie e' logico che il mare aumenta di livello.
I conti si possono fare tranquillamente.
Ad ogni modo al CERN il giocattolo si e gia' inceppato.
Inviato il: 22/9/2008 12:10
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#14
Ho qualche dubbio
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Citazione:

sever ha scritto:
Citazione:
Vorrei sottolineare il punto fondamentale: io non metto in discussione che la fusione avvenga sul Sole, ma mi permetto di avere delle riserve. Metto in dubbio che ciò avvenga alle temperature che asseriscono gli scienziati. Memore della fusione fredda, mi limito a dire che sul Sole potrebbe essere realtà. Quindi, le temperature che ipotizzano gli scienziati diverrebbero pura fantasia. Io non contesto affatto che il Sole emani radiazioni. Dico semplicemente che sono proprio quelle radiazioni che, a contatto con la nostra atmosfera e il suolo, generano il calore necessario alla vita. In sostanza dico che bisogna nutrire dei dubbi su molte affermazioni fatte dagli scienziati.


Il punto fondamentale è che non si può mettere in discussione una cosa che non si conosce. Le obiezioni le può fare chi comprende le affermazioni.

Riguardo ai ghiacci sottolineo quanto affermato da mangog. Solo al polo nord ci sono "pezzi di ghiaccio che galleggiano", ma l'attenzione per essi deriva dal fatto che disciogliendosi muterebbero la temperatura della corrente nord-atlantica; viceversa è largamente superiore la quantità di ghiaccio non galleggiante, basti pensare appunto alla groenlandia o all'islanda o più semplicemente a tutti i fiumi che sono alimentati dai ghiacciai (in pratica tutti)

Il calore è solo una forma di energia, come lo è quella cinetica o la massa stessa. Che le radiazioni a contatto con la materia vengano in parte convertite in calore, a causa dell'interazione con essa, è una cosa che non ha nulla a che vedere con la temperatura del sole e comunque nessuno mette in dubbio questa cosa.

Ma mi pare di capire che c'è un pò di confusione su questo. La misura classica della temperatura è strettamente legata, per definizione, alla materia stessa. In particolare la temperatura è una misura dell'energia cinetica media delle particelle che compongono quella porzione di materia di cui si vuole misurare la temperatura. E' cosa abbastanza ovvia quindi che quando si parla di temperatura dello spazio bisogna ridefinire il concetto.

Vedi ad esempio

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6583

Come già accennato in precedenza quindi, dallo spettro si risale alla temperatura del corpo emettitore. Poichè il sole ha una certa temperatura superficiale ( circa 6000 K), rimane da chiedersi cosa avvenga al suo interno da far si che la temperatura superficiale ed il suo spettro di emissione siano così come li osserviamo.

Per quel che ci è dato sapere potrebbe anche esserci un criceto enorme che corre su di una dinamo. L'ipotesi più probabile è quella della fusione calda. Potrebbe anche non essere così ma ci tengo a precisare che seppur così non fosse questo non avrebbe nessuno slancio su quella chiamata fusione fredda che al momento non ha prodotto alcun risultato rilevante ripetibile (per non parlare dell'industrializzazione del progetto).
Inviato il: 22/9/2008 16:52
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  •  sever
      sever
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#15
Mi sento vacillare
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da mangog il 22/9/2008 12:10:02

In Antartide e Groenlandia il ghiaccio si trova quasti tutto sulla terraferma, se si scioglie e' logico che il mare aumenta di livello.
I conti si possono fare tranquillamente.

Ma ti rendi conto che al polo nord sono tre chilometri di ghiaccio sommerso? Ripeto che il mio scopo è quello di far comprendere che bisogna nutrire dubbi su quanto ci fanno conoscere gli scienziati. E' molto probabile che ci nascondano cose fondamentali, che potrebbero rivoluzionare completamente il nostro modo di concepire la realtà. Un altro motivo potrebbe essere che, avendo ormai dogmatizzato la conoscenza scientifica, non vogliano ammettere di aver sbagliato. Nei libri di divulgazione si dà per certo, ad esempio, la composizione del nucleo della terra. Orbene, ci sono molte testimonianze di esploratori polari, tra cui l'ammiraglio Byrd, che ai poli ci sono delle entrate che portano all'interno del nostro pianeta. Tutti gli esploratori, concordemente, annotano l'aumento della temperatura invece che il suo abbassamento, a mano amano che si avvicinavano al polo nord, notando anche la presenza di piante, di api e di farfalle. Le aurore boreali sarebbero causate da un sole centrale presente all'interno della terra. Ci sono anche foto satellitari che lo dimostrano. Vale anche per gli altri pianeti. Basta osservare con attenzione le foto. Consiglio di informarsi prima di giudicare quanto dico delle fesserie. Vedere Carnac e Nonsoloufo. Salve.
Inviato il: 23/9/2008 10:37
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  •  skianto
      skianto
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#16
Ho qualche dubbio
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salve a tutti,

da come la conosco io, il sole non dovrebbe bruciare date le sue ridotte ( in termini astronomici ) dimensioni.

sono cosi ridotte che la sua massa totale non permette che al centro ci siano sufficenti forze da permettere una fusione "a caldo".

la fusione è avvenuta perchè con il passare del tempo è successo "per puro caso" che due atomi si sono scontrati fra di loro e hanno innescato il processo.

fonte : Harald Lech , professore di fisica all'università di Monaco di Baviera.
( si trovano parecchi video della trasmissione trasmessa da Bayrischer Rundfunk "Alpha Centauri"

bye
Inviato il: 23/9/2008 15:20
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#17
Ho qualche dubbio
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Citazione:

sever ha scritto:

Ma ti rendi conto che al polo nord sono tre chilometri di ghiaccio sommerso?


Fonte? Che vuol dire 3 Km? L'estensione superficiale quale sarebbe? E come dovrebbe questa cosa dimostrare che il volume perso dallo scioglimento di questi ghiacci (pari comunque ad una piccola percentuale del totale) sia superiore al volume (stavolta il 100%) guadagnato dallo scioglimento di tutti gli altri ghiacciai terrestri? E comunque dove sta scritto che questi siano inferiori per volume totale?

Citazione:

Ripeto che il mio scopo è quello di far comprendere che bisogna nutrire dubbi su quanto ci fanno conoscere gli scienziati. E' molto probabile che ci nascondano cose fondamentali, che potrebbero rivoluzionare completamente il nostro modo di concepire la realtà.?


Ma perchè mai, una categoria che è notoriamente la più sottopagata, fatta per la maggior parte di gente che lavora per sola passione, e che conta migliaia di individui nel mondo, ci dovrebbe nascondere cose fondamentali che potrebbero rivoluzionare completamente il nostro modo di concepire la realtà? Non dico che in molti ambiti non ci siano interessi esterni ma sul sole, che differenza può fare se c'è o meno la fusione al suo interno? Ad oggi sulla terra sappiamo ricreare solo quella calda e non ci sono ricerche sufficienti per dimostrare che quella fredda è possibile. Ma non è vero che non si facciano ricerche in tal senso (in passato ce ne sono state anche commissionate dal governo usa), quindi perchè dovrebbe essere interesse di qualcuno nascondere il vero funzionamento del sole rimane un mistero.

Citazione:

Un altro motivo potrebbe essere che, avendo ormai dogmatizzato la conoscenza scientifica, non vogliano ammettere di aver sbagliato. Nei libri di divulgazione si dà per certo, ad esempio, la composizione del nucleo della terra.


Questo è quanto di più lontano possa esistere dalla ricerca scientifica. Esistono intere ricerche volte solo a falsificarne altrettante proprio perchè le prove a supporto non sono ritenute complete o soddisfacenti da altri ricercatori. La ricerca scientifica è esattamente l'opposto perchè si muove nelle direzioni in cui si pensa che ci sia ancora da scoprire. Se non fosse così saremmo fermi a più di 200 anni fa.
Cosa c'è scritto nei libri di divulgazione è responsabilità del divulgatore, ma mi sembra scontato che nessuno ha finora analizzato direttamente il nucleo terrestre o sia andato a vedere che succede nel sole. Personalmente, anche alle scuole medie, non ho mai visto scritto da nessuna parte che con certezza il nucleo terrestre è fatto in un certo modo o che nel sole avvengono sicuramente certe reazioni termonucleari, semplicemente quanto fin oggi scoperto indica queste come le cose più probabili.

Citazione:

Orbene, ci sono molte testimonianze di esploratori polari, tra cui l'ammiraglio Byrd, che ai poli ci sono delle entrate che portano all'interno del nostro pianeta. Tutti gli esploratori, concordemente, annotano l'aumento della temperatura invece che il suo abbassamento, a mano amano che si avvicinavano al polo nord, notando anche la presenza di piante, di api e di farfalle. Le aurore boreali sarebbero causate da un sole centrale presente all'interno della terra. Ci sono anche foto satellitari che lo dimostrano. Vale anche per gli altri pianeti. Basta osservare con attenzione le foto. Consiglio di informarsi prima di giudicare quanto dico delle fesserie. Vedere Carnac e Nonsoloufo. Salve.


Non so come commentare questa ultima parte. Dove sarebbero le foto satellitari in questione?
Inviato il: 23/9/2008 16:02
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  •  ivan
      ivan
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#18
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Su Comedonchisciotte c'è uno commento in merito al Cern e alle ceneri della scienza:

link

Mi hanno colpito i commenti, specialmente uno degli ultimi.
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Inviato il: 23/9/2008 19:20
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#19
Ho qualche dubbio
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Tornando finalmente al topic, non vorrei essere polemico ma, come fanno notare anche altri commentatori dell'articolo del link, quest'ultimo pare del tutto sconclusionato, se non addirittura incomprensibile, e basato su sole supposizioni dell'autore non supportate da nulla (poichè non ha detto nulla); inoltre l'autore stesso non sembra avere alcuna qualifica per poter solo rendere la cronaca dell'evento in discussione, figurarsi commentarlo.

Riguardo l'LHC è normale che ci sia qualche guasto in questa fase, l'hanno infatti acceso proprio per questo, testarlo. Anzi c'era da preoccuparsi se fosse andato tutto bene

Io però davvero non capisco certi atteggiamenti. Siamo entrati in un era in cui interessa a tutti la fisica da bar ma nessuno la vuole studiare sul serio. Chiunque può fare un commento e dire che i fisici sono tutti banditi, ma da solo che rilevanza ha?

Che piaccia oppure no il grosso della fisica è concentrato su relatività e meccanica quantistica, branche che studiano aspetti piuttosto complicati del mondo che ci circonda. Non vedo però come questo possa interessare chi di fisica non si occupa (e a maggior ragione chi se ne occupasse, ritenendolo opportuno, potrebbe studiare altro). E' come se un falegname volesse dire all'idraulico come fare gli impianti sanitari. Ognuno deve fare il suo mestiere. E' straordinario però che a nessuno mai venga in mente che forse non si hanno a disposizione tutti gli strumenti (soprattutto rispetto a chi ha fatto 5 anni di università e 3 di dottorato + altri n da ricercatore) per poter valutare certe cose.

Certo, uno che dice che lo spazio è curvo e non sa se un gatto in una scatola è vivo o morto è per forza un cretino, un dato sperimentale inconfutabile.
Inviato il: 23/9/2008 20:39
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  •  ivan
      ivan
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#20
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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"Quoto in toto".

Purtuttavia un certo malessere si nota in giro.

Malessere che si manifesta sporadicamente solo in alcuni forum sul web .

Quel che è sconcertante è che sembra che sia sato inventato e scoperto tutto, che si tratta solo di perfezionare ciò che già acquisito.
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Inviato il: 23/9/2008 21:34
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  •  sbaffini
      sbaffini
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#21
Ho qualche dubbio
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Concordo sul fatto che se la ricerca ha bisogno di un esperimento da 6 Miliardi di euro per andare avanti può passare l'immagine che ci si trovi in un vicolo cieco. Però, se da un lato è vero che non è l'unico filone di ricerca attivo, è anche vero che non si può dare neanche per scontato a priori che sia una cosa inutile.

Ricordo di aver letto sull'ormai vetusto libro di fisica del liceo che c'è chi pensa che quanta più energia ci mettiamo nell'esperimento tante più particelle ancor più piccole scopriremo.

Staremo a vedere, guasti permettendo.

La cosa importante che però non viene compresa dalla massa è che lo scopo di tutto questo è cercare di capire. Non biasimo chi non comprende questa cosa però non capisco l'atteggiamento aggressivo contrario e la sfiducia in chi fa questo per mestiere. Anche un secolo fa c'era l'impressione che si fosse scoperto tutto eppure oggi siamo ancora quì a cercare di capire gli aspetti più basilari della realtà che ci circonda.

Non si cerca di capire per poter sfruttare la conoscenza ma per la conoscenza in sè. E' sempre andata così e da che mondo è mondo si è poi sempre avuta una qualche applicazione. Relatività, meccanica quantistica, elettromagnetismo, meccanica del continuo...ma anche cose più astruse come teoria del caos, frattali, teoria dei grafi, teora dei giochi, teoria dei numeri. Tutte nate senza applicazioni ma oggi più che mai utilizzate. Ed in matematica la ricerca potrebbe sembrare ai più del tutto scolegata dalla realtà.

Una volta tanto che la ricerca non viene fatta in campo militare ne sarei felice. E' una vergogna immensa, secondo me, per il genere umano che intere branche del sapere siano nate e sviluppatesi per interesse militare.
Inviato il: 24/9/2008 11:01
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Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#22
Sono certo di non sapere
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Purtuttavia un certo malessere si nota in giro.

Probabilmente la gggente, a forza di sentirsi ripetere che siamo tanti, siamo troppi, facciamo schifo, inquiniamo e che in sintesi l'unico contributo che possiamo dare al mondo è perire in massa oppure farci sostituire dal nuovo che avanza, non capisce bene quale possa essere lo scopo della spesa: posto che anche si scoprano altre 27 particelle elementari, la cosa ha ben poca rilevanza se comunque lo scopo ultimo dell'esistenza è crepare per lasciare spazio alle piante verdi, e ne ha quasi meno se alla fine l'idea è di tornare tutti a zappare la terra.

E' chiaro che in un clima culturale che sputa su ogni pur minima forma di tecnologia e/o progresso si colga un'aria di insofferenza nei confronti del denaro speso alla ricerca del bosone di turno.

Stranamente, di solito si tratta delle medesime persone che accettano di buon grado ogni altra spesa, purché sia indirizzata a molestare l'umanità piuttosto che a qualsiasi tipo di ricerca: la loro percezione più biecamente sociale della realtà ("fottere il prossimo in nome di alti ideali") non coglie quale possa essere il senso di una qualsiasi ricerca.

Si potrebbe risolvere il problema spiegando che si può dare il diritto di voto anche ai bosoni, e che questi certamente voterebbero Obama.


===

Concordo sul fatto che se la ricerca ha bisogno di un esperimento da 6 Miliardi di euro per andare avanti può passare l'immagine che ci si trovi in un vicolo cieco.

Si potrebbe fare il conto del denaro speso per "diffondere la democrazia" e trarre le medesime conclusioni...
Inviato il: 25/9/2008 14:12
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  •  ivan
      ivan
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#23
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 25/9/2008 16:33
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  •  sever
      sever
Re: da Galileo al Cern di Ginevra
#24
Mi sento vacillare
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Per Sbaffini.
Le foto satellitari che mostrano l'entrata al polo nord sono sul sito Nonsoloufo. Sono foto riprese dal satellite ESSA 7. La stessa cosa appare al polo di Giove. Vedi Wikipedia.
Su www.cerchinelgrano.info/carnac puoi leggere un interessante articolo che tratta della Terra Cava. Ci sono numerose testimonianze sulle aperture ai poli e sul fatto che le temperature aumentano invece di diminuire mentre si "sale" al polo. Inoltre si vedono piante, farfalle, api e altro.
Io non condanno affatto la ricerca in sé. E' necessaria per comprendere la realtà che ci circonda. Condanno la dogmizzazione delle teorie. Una teoria deve restare tale. Può sempre essere smentita da scoperte successive. Per esempio. Chi ci assicura che i pianeti esterni del Sistema Solare sono realmente così freddi come si sostiene? Può esserci un meccanismo sconosciuto che possa permettere alla radiazione solare di riscaldare quei pianeti da consentire la vita. Chi può stabilirlo a priori?
Inviato il: 25/9/2008 17:21
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