Ciao, fvm
Tu, dunque dici due cose:
a) se viene diagnosticata una "morte cerebrale" non siamo sicuri che il cervello non possa riprendersi e tornare a funzionare;
b) se viene diagnosticato un danno crebrale siamo sicuri che il cervello non si possa riprendere.
Beh....ma (guarda che non voglio fare polemica!!!) non è che le due situazioni siano così dissimili.
Perché sei cosi' sicuro che nel secondo caso il cervello non si debba mai riprendere, mantre nel primo caso si?
Eppure in entrambi i casi abbiamo un medico che fa la diagnosi.
E se, come alcuni credono, c'è un complotto per vendere organi,allora quel medico fara' schifezze sia nel primo che nel secondo caso.
Perché mai dovrebbe dire la verità in un caso e mentire solo nell'altro?
E poi, anche ammessa la buona fede del medico, perché mai la scienza dovrebbe dire la verità nel caso di "danno cerebrale", mentre dovrebbe invece mentire nel caso della "morte cerebrale"?
Perché è di questo che si dubita: del fatto che la "morte cerebrale" sia assoluta. Si dubita che sia definitiva, insomma.
Ebbene, secondo me, la questione, forse è proprio questa: ci sono stati casi in cui un "morto cerebrale" sia resuscitato?
Se la risposta è SI, allora i criteri e le procedure mediche di accrtamento della morte cerebrale DOVRANNO essere assolutamente cambiate.
E pure di corsa!
Che ne pensi?