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  Civiltà Ebraica

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  •  dino
      dino
Re: Civiltà Ebraica
#61
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 2/11/2007
Da
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....Barnard è riuscito a sputtanare Travaglio, la cui ascesa è tutt'altro che spontanea, persino Obama ha prestato giuramento alla causa Ebraica... l'ha fatto il presidente Napolitano insieme all'ex ministro della giustizia Mastella con una nuova legge, ma in realtà è un giuramento che tutti i politici italiani che contano qualcosa si sono dovuti sottoporre... anche Travaglio ha giurato fedeltà alla causa Ebraica ed a questo giuramento deve la sua folgorante ascesa... Barnard pubblicando le sue mail ha messo a nudo tale giuramento che Travaglio avrebbe voluto tenere celato... meglio così, che si sappia, ma non mi meraviglio più di tanto, chi non giura fedeltà non potrà mai avere il sostegno dei media e del potere economico e dunque non può aspirare a nessuna carriera... funziona così da un bel pezzo e non mi sorprendo più anche se la faccenda è molto preoccupante.... ciaodino
Inviato il: 29/10/2008 11:05
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Civiltà Ebraica
#62
Sono certo di non sapere
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Da Roma - Pomezia
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"Travaglio:

io sono filoisraeliano per convinzione, perchè adoro israele e gli ebrei, perchè ci sono stato e ho visto di che cosa sono capaci gli arabi, perchè conosco la storia, perchè ho imparato la pietà studiando i campi di concentramento, perchè rifuggo dai ricatti emotivi e amo le democrazie per quanto imperfette ma sempre migliori delle tirannie corrotte arabo-musulmane. ma sono curioso di sentire tutte le campane e dunque leggo anche chi non la pensa come me. non vedo che ci sia di strano."

che bel ragionamento: amo gli ebrei perchè so di cosa son capaci gli arabi...
che dire...
chissà in una improbabile lotta virtuale tra Hitler e PolPot di chi prenderebbe le parti...

che uomo di m....
non c' é l' icona per 'schifato'?
Inviato il: 29/10/2008 16:45
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Re: Civiltà Ebraica
#63
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/8/2007
Da perugia
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...mi spiace per Santoro, che se lo trascina dietro ogni volta a fargli leggere pezzi dai suoi libri...

E' insopportabile ogni inizio trasmissioni te vedi Dravaglio con il suo pezzetto mentre tartaglia o s'inceppa a dire "questo" "qui, questo là", e poi replica stringato, con orgoglio "filo-sionista", a vantarsi motivando con quel che hai sottolineato...

Fossi stato lui a dover rispondere a Barnard l'avrei incenerito... Ma tant'è...
_________________
“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 29/10/2008 21:50
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Re: Civiltà Ebraica
#64
Sono certo di non sapere
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Da casa
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Avraham Burg, interessanti anche i commenti!

Lo sfruttamento della shoa
Inviato il: 30/10/2008 21:51
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Re: Civiltà Ebraica
#65
Dubito ormai di tutto
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Da perugia
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 31/10/2008 15:53
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Re: Civiltà Ebraica
#66
Sono certo di non sapere
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Da casa
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"Non c'e' nulla di piu' illegale ed immorale della punizione collettiva che viene applicata contro la popolazione palestinese ogni giorno ed in maniera indiscriminata dalle autorita' dello Stato di Israele". Lo afferma a Gaza all'agenzia missionaria cattolica Misna, Mairead Corrigan Maguire, premio Nobel per la pace nel 1976. Corrigan definisce la striscia di Gaza "una prigione dove un milione e mezzo di persone vivono e muoiono in condizioni umanitarie estreme, dove la maggioranza dei bambini e' malnutrita, dove non c'e' abbastanza, a partire dai medicinali e dai generi alimentari". Il premio Nobel per la pace sottolinea che "a Gaza c'e' uno sfacelo causato dall'assedio: non ci sono pezzi di ricambio per i macchinari, non ci sono medicine, la corrente elettriva va e viene, la manutenzione delle strutture e' impossibile. La verita' e' che qui la gente muore nell'indifferenza della comunita' internazionale e con la piena responsabilita' di Israele". Per Corrigan "Hamas aveva vinto regolari elezioni. Piu' che aver preso con la forza il potere a Gaza, bisognerebbe dire che e' stata defraudata del legittimo potere che il popolo palestinese le aveva affidato su tutti i territori. Cio' nonostante i palestinesi stanno lavorando per ricreare l'antica unione". "Passeggiando per le strade della citta' - conclude Corrigan - ho incontrato tanti ragazzi. Una, in particolare, mi ha colpito: chiedendomi di portarla via con me. Mi ha detto che chi nasce qui sa gia' che non avra' un lavoro, non avra' mezzi per sostentarsi, non avra' una vita degna di essere vissuta. Chi nasce qui nasce gia' condannato e, a parer mio, non esiste e non e' mai esistito qualcosa del genere nella storia dell'umanita'".
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/MO-NOBEL-PACE-CORRIGAN-A-GAZA-E-PUNIZIONE-COLLETTIVA/news-dettaglio/3386111



--
>>> Ilan Pappe: La pulizia etnica della Palestina
Un libro davvero importante per la comprensione del conflitto arabo-israeliano. E' possibile acquistarlo in libreria, online oppure, per chi abita a Roma direttamente scrivendo a palestinanews@gmail.com (con uno sconto di 3 euro, 16 invece che 19)
La verità storica sconvolgente sulla nascita dello Stato di Israele (a cura di Luisa Corbetta e Alfredo Tradardi)
Per le recensioni andare a http://www.fazieditore.it/scheda_Libro.aspx?l=1098

Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia http://www.ism-italia.it
Inviato il: 31/10/2008 20:06
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Re: Civiltà Ebraica
#67
Sono certo di non sapere
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QUESTO è per i Travaglio che hanno ancora bisogno di sapere di cosa sono capaci gli israeliani che vogliono dimostrare di cosa sono capaci gli arabi.
Inviato il: 31/10/2008 20:12
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Re: Civiltà Ebraica
#68
Sono certo di non sapere
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Comunicato dell’Associazione degli Obiettori di Coscienza
Refusers Israel – Israele

Questa è la sintesi di una lettera circolare inviata dall’associazione Refusers Israel in occasione dell’arresto di due ragazze che hanno rifiutato il servizio militare per motivi di coscienza.
Cari Amici,
Raz Bar-David Varon e Sahar Vardi, due ragazze israeliane che hanno fatto obiezione di coscienza al servizio militare, sono state condannate a 21 giorni di prigione ed arrestate il giorno 3 Novembre u.s. - Sahar Vardi è stata arrestata per la terza volta.
Le due ragazze saranno rilasciate il 21 Novembre ma, probabilmente, saranno nuovamente arrestate dopo poco tempo.

Dichiarazione rilasciata da Raz Bar-David Varon nel giorno del suo arresto:

“ Oggi sono in procinto di rifiutare di prestare il servizio militare nell’esercito israeliano. Ho visto questo esercito demolire, sparare ed umiliare gente che non conoscevo ma che ho imparato a rispettare per la loro capacità di continuare a sopportare questi orrori quotidiani. Naturalmente la realtà è complessa. Ci sono la storia , la politica , i politici e le bandiere. Si dice che ci siano delle buone ragioni per tutto ciò . Queste ragioni dovrebbero essere la mia difesa. Io ho voglia di urlare :
“ Queste cose non mi difendono! Mi fanno male! “
Mi fa male quando persone, Palestinesi, vengono aggredite così brutalmente, e mi fa male quando in seguito esse rivolgono il loro odio verso di me a causa di ciò.
Non sono nata per essere un soldato che occupa la terra di altri e la lotta contro l’occupazione è anche la mia lotta. E’ una lotta per la speranza, per una realtà che talvolta appare così lontana. Io ho una responsabilità verso questa società. La mia responsabilità è rifiutare.”

Si può inviare una protesta (in lingua italiana) all’ambasciata di Israele in Italia:
Ambasciata d’Israele – Via Michele Mercati 12 /14 - 00197 ROMA

Per esprimere solidarietà a Sahar e a Raz si può inviare una mail (in inglese) all’indirizzo :
shministim@gmail.com ( la mail sarà stampata e recapitata a mano alle prigioniere).

Si può anche scrivere (in inglese) ai quotidiani israeliani per denunciare l’arresto delle ragazze obiettori

- Ha’aretz (English Edition) 21 Schocken st.- Tel Aviv, 61001 – Israel
email: letters@haaretz.co.il

- Jerusalem Post :P.O. Box 81 – Jerusalem 91000- Israel ;
email: news@jpost.co.il - letters@jpost.co.il

Si può inviare una protesta (in inglese) all’ufficiale responsabile dell’
Ufficio Obiettori di Coscienza che ha potere decisionale sull’arresto di un obiettore.
Gadi Agmon,
Commander of Induction Base
Meitav, Tel-Hashomer
Military Postal Code 02718,IDF
Israel
Fax ++ 972-3-737-60-52

lettera da spedire all’ambasciata d’Israele in Italia


Spett. Ambasciata di Israele
Via Michele Mercati, 12 /14
00197 - Roma Cagliari - …… Nov. 2008





Vogliamo esprimere la nostra tristezza e la nostra protesta per l’arresto di due ragazze israeliane che si sono rifiutate di prestare il servizio militare.
Sahar Vardi e Raz Bar-David Varon vengono detenute in un carcere militare poiché, per motivi morali, si sono rifiutate di indossare la divisa dell’esercito israeliano . Esse non accettano infatti di essere uno strumento per infliggere dolore ed umiliazioni a tanti cittadini palestinesi e con la loro decisione vogliono dare un contributo concreto alla costruzione di una pacifica coesistenza tra israeliani e palestinesi, basata sul reciproco rispetto.

Noi siamo convinti che ogni stato, e soprattutto uno stato democratico, debba riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza, a maggior ragione quando esso sia, come in questo caso, fondato su solide motivazioni morali.

Per questi motivi Vi chiediamo di adoperarVi per il rilascio di Sahar Vardi e Raz Bar-David Varon detenute nel Carcere Militare n° 400 dello stato d’Israele.

FIRME



















Testo lettera ai quotidiani israeliani :

Dear Sir,
We have been very impressed by the news of the imprisonment of Sahar Vardi and
Raz Bar-David Varon. two young Israeli conscientious objectors.
We believe that every human being has the right to refuse to do military service if it is against her/his moral convictions.
We understand that these two young CO do not accept to be an instrument by which pain and humiliation are inflicted on innocent people , including women and children and we don't think that for this reason they deserve to be treated like criminals.
We believe that their peaceful struggle should be considered as an essential element to stop the destructive spiral of hatred in the Middle East.

yours sincerely,

FIRME





Testo lettere di solidarietà per le ragazze arrestate :

Dear Shar,

We are very sad to read the news of your imprisonment.
We imagine this is not an easy moment for you but we know you are courageous and strong.
We feel great admiration for your ideas and for your peaceful struggle.
We share your hope for a better future in the Middle East and think peaceful ways are the best ways to build it.
We are grateful for what you do. We believe that you are a great example for young people all over the world.

FIRME


Dear Raz,

We are very sad to read the news of your imprisonment.
We imagine this is not an easy moment for you but we know you are courageous and strong.
We feel great admiration for your ideas and for your peaceful struggle.
We share your hope for a better future in the Middle East and think peaceful ways are the best ways to build it.
We are grateful for what you do. We believe that you are a great example for young people all over the world.

FIRME



Testo lettera per l’ufficiale che decide se un obiettore di coscienza deve essere esonerato dal servizio militare o nuovamente incarcerato .

N B : Nel Caso si scriva a nome di un gruppo sostituire I con WE e MY con OUR



Dear Sir,

It has come to my /our attention that Shar Vardi (Military ID 6055780) and Raz Bar-David Varon (Military ID 6000383) , conscientious objectors, have been arrested for their refusal to do military service and are held in Military Prison N 400 . The two girls refuse to do military service because they believe that Israeli soldiers, obeying unjust orders , cause suffering and humiliation to Palestinians.

I / We believe that the imprisonment of conscientious objectors such as Sahar and Raz is a violation of international law and of basic human rights, let alone when the same person is repeatedly imprisoned for her beliefs .

I /We therefore call for the immediate and unconditional release from prison of Sahra and Raz, without threat of further imprisonment in the future.

Sincerely,

FIRME
Inviato il: 17/11/2008 8:44
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Re: Civiltà Ebraica
#69
Sono certo di non sapere
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Spero che Blondet non me ne vorrà, ma quest'articolo merita di essere letto anche dai non abbonati:

Dal felice regno di Katz
Maurizio Blondet 26 novembre 2008
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Manda per E-mail
Testo
A Gaza, metà dei forni per il pane hanno chiuso. L’altra metà, per continuare a fare il pane, usa granaglie di solito destinate al mangime del bestiame e del pollame. Ciò a causa del blocco totale che Israele ha imposto ormai da 20 giorni.

Il segretario generale dell’ONU Bank Ki-Mun ha chiesto a Olmert di levare il blocco, data l’incombente catastrofe umanitaria. Naturalmente, invano (1).

La centrale elettrica di Gaza (la sola) ha smesso di funzionare perchè Israele non consente l’entrata di pezzi di ricambio necessari. Il generoso regno di Sion ha concesso un invio di carburante (abbastanza per un giorno, la generosità ha un limite) ma, sadicamente, non le parti di ricambio.

Senza elettricità, niente pompe per lacqua: i campi profughi «Beach» e «Jabaliya» sono senz’acqua corrente.

Niente parti di ricambio nemmeno per gli ospedali, che pure hanno i loro generatori non funzionanti. Manca anche il gas per cucinare (ma che se ne fanno, tanto?).

La mancanza d’elettricità costringe gli assediati a scaricare in mare gli scoli di fogna non depurati, che hanno già cominciato a infettare le poche fonti di acqua potabile. E, per il blocco, hanno finito il cloro per depurare l’acqua.

Donna Wallach, una californiana (ebraica) che è arrivata a Gaza con un battello di volontari «Free Gaza», segnala che ai pescatori viene vietata la pesca: «Israele impone un limte arbitrario di 6 miglia, invece delle 20 miglia riconosciute negli accordi di Oslo. Sono testimone oculare: ogni giorno la Marina israeliana spara contro i pescatori, con gli M16, artiglieria, granate e potenti cannoni d’acqua, così potenti che danneggiano le barche e feriscono le persone. Da qualche tempo, con questi cannoni, lanciano un’acqua sporca, che puzza, e crediamo sia tossica. La Marina aspetta che i pescatori carichino a bordo la rete coi pesci, poi sparano quell’acqua sporca, contaminando il pesce e il ponte» (2).

Generosi, dolci amici del genere umano (facevano così anche quando comandavano in URSS, Solgenitsin l’ha documentato). In compenso, Israele nutrice ha ammazzato 18 palestinesi nelle ultime due settimane.

Sotto le intense pressioni dell’UNRWA, l’ente dell’ONU che assiste i rifugiati - e dalle cui razioni dipende metà della popolazione di Gaza, ossia 700 mila persone - il regno di Sion ha aperto i varchi per poche ore, lasciando entrare 30 camion, di cui 11 per l’UNRWA.

«Ci occorrono come minimo dieci camion al giorno solo per fornire le normali razioni», dice John Ging, direttore locale dell’UNRWA; «Di solito abbiamo delle riserve nei nostri depositi per superare i periodi di emergenza. Ma ora, dopo 20 giorni di blocco, non c’è rimasto nulla. Già la scorsa settimana 60 mila persone sono rimaste senza cibo».

Karen AbuZaid, la commissaria dell’UNRWA sul campo, aggiunge che la malnutrizione, specie dei bambini a cui i genitori disoccupati e impoveriti non riescono a dar da mangiare che tè e pane, è a livelli di guardia.

«Galoppa l’anemia cronica, e la cosa sta peggiorando. Cominciamo a constatare ciò che chiamiamo “stunting” dei bambini, i bambini che restano piccoli, e mentalmente ritardati, perchè non mangiano abbastanza».

Nel silenzio servile dei kippà europei, una parziale eccezione: la Svizzera ha protestato - con una durezza di toni che ha preso di sorpresa il regno di Katz, non abituato alle critiche - la distruzione di case palestinesi che prosegue a Ramallah - cioè non a Gaza, dove Katz si giustifica di affamare 1,5 milioni di palestinesi per la colpa di aver votato Hamas (la punizione collettiva, tipica a quel che si dice del Terzo Reich, è una specialità del Quarto), bensì nella Cisgiordania «libera», sotto il fantoccio dell’Autorità Palestinese, riconosciuto come «legittimo» da Re David.

Il gran cuore di Sion si mostra anche lì: abbatte le case che praticamente sono a ridosso di Gerusalemme Est, per creare un più ampio spazio vitale alla razza superiore (3).

Il ministro degli Esteri elvetico ha avvertito che il suo Paese (che è il guardiano delle Convenzioni di Ginevra) considera gli abbattimenti di case, «che non hanno alcuna giustificazione militare», una «violazione del diritto umanitario internazionale». E per di più, ha definito la zona oggetto delle devastazioni, Gerusalemme Est, «parte integrante del territorio palestinese occupato»: espressione pensata apposta per far infuriare il Reich di Katz, che pretende di possedere l’intera Gerusalemme (gliel’ha data YHWH).

D’altra parte, il Regno di Katz s’era comportato in modo ben altrimenti minaccioso, quando - diversi mesi fa - la ministra degli Esteri elvetica, Micheline Clam Rey, era andata a Teheran a firmare un contratto miliardario per le forniture petrolifere del suo Paese. L’ambasciatore svizzero in Sion era stato convocato al ministero degli Esteri sionista e la dolce Tzipi Livni gli aveva fatto una lavata di capo; subito dopo, l’Anti Defamation League aveva pubblicato su miriadi di giornali del mondo, anche svizzeri, la foto della ministra elvetica con la sciarpa sul capo, mentre parlava sorridendo ad Ahmadinejad, con uno slogan gentile: «La Svizzera è diventata il più recente sostenitore mondiale del terrorismo».

Questo è il modo in cui i Talmud intendono la diplomazia: dare ordini, impicciarsi delle faccende interne altrui. La Svizzera ha risposto che l’interesse nazionale veniva prima del servaggio a Katz.

D’altra parte, i rapporti si sono guastati dal 1998, quando la polizia elvetica aveva beccato cinque agenti del Mossad che trafficavano a mettere «cimici» in un appartamento di Berna abitato da un cittadino svizzero, che secondo loro aveva legami con Hezbollah. Israele dovette inviare una lettera di scuse. Da allora la Svizzera ha smesso ogni vendita di armi e ogni collaborazione milutrare con Sion per tre anni: poco male, Katz, di armi, ne ha già, anche se mai abbastanza per sentirsi sicuro.

A tal proposito, una curiosa notizia è apparsa sulla rivista Time (4): «Alti dirigenti USA hanno chiesto a Israele di frenarsi, e di non lanciare nessuna grossa azione militare negli ultimi giorni della presidenza Bush». E il rispettoso altolà non si riferisce solo alla proclamata volontà katziana di bombardare l’Iran, ma anche alla sua minaccia di lanciare un attacco di terra contro l’assediato popolo di Gaza.

Sono pregati di non farlo, per ora; aspettino l’insediamento di Obama. O che se proprio gli prude di farlo, facciano un attacco militare piccolo, non «grosso».

Si può capire allora perchè il generoso regno di Katz si sia ridotto a stringere l’assedio a Gaza nel modo sopra descritto; deve pur ammazzarli in qualche modo, i palestinesi, altrimenti non si sente sicuro nella sua stesssa esistenza. Lo faccia piano, però.

D’altra parte, bisogna avere comprensione per quel popolo superiore, perchè è pieno di dolori. Ogni giorno un dolore nuovo.

L’ultimo, lo racconta l’agenzia ebraica Ynet.news: «Numerosi israeliani abitanti negli Stati Uniti hanno contattato i consolati di Israele in Nord-America per essere aiutati a tornare in Israele».

Oddio, cos’è successo, eterne vittime?

«Sono decine di israeliani che hanno perso denaro nella crisi finanziaria che spazza gli USA», al punto che adesso «chiedono ai consolati di pagar loro il biglietto aereo di ritorno per lo Stato ebraico», spiega l’agenzia (5).

Eli Yifrach, console del Katz in Florida, racconta con le lacrime agli occhi: «Abbiamo casi di israeliani che ci dicono di essere stati cacciati dalle loro case perchè non hanno pagato il mutuo». Un altro console: «Alcuni ci chiedono aiuto per il cibo. Ho pagato ad un israeliani 100 dollari, e l’ho indirizzato a centri Habad (Lubavitcher) che fanno carità».

Sharon Glassman, il ministro dell’Assorbimento (eh sì: il ministero che agevola gli ebrei che vogliono stabilirsi in Sion) ha ammesso: «Sì, siamo al corrente di parecchi casi umanitari, di israeliani che non possono pagarsi il biglietto aereo», ed ha annunciato che sta creando un fondo per questi casi dolorosi.

Queste sono catastrofi umanitarie, altro che quelle di Gaza.

Un fondo sarà approntato: che - siamo pronti a scommetterci - sarà impinguato coi soldi dei contribuenti USA; quelli cacciati a milioni dalle case sequestrate, e che non hanno nemmeno un Regno di Katz dove scappare alla bufera.

Molti restano, si capisce. Anche brave persone. Come quei «Jews uniting against the war», che hanno cercato di costituire una contro-lobby pacifista opposta a quella neocon, con quale successo lo vediamo tutti.

Ebbene: costoro si sono riuniti il 23 novembre alla sinagoga centrale di New York e, trovandosi fra loro, si sono detti certe verità che negano in pubblico.

Per esempio - riferisce il saggista Philip Weiss, che era presente - che la guerra all’Iraq è stata fatta per Israele, e che una lobby israeliana in USA esiste, ammettiamolo, esiste accome (6).

E’ stata Elizabeth Holtzman, ex senatrice, a buttarla lì: «Gli ebrei hanno avuto un ruolo decisivo nel portare la guerra all’Iraq»; alti elementi dell’amministrazione Bush (Wolfowitz, Feith, Zakheim, molti congressisti come Lieberman), ha ammesso Eli, «hanno agito da ebrei... Si sono detti: è bene questo per Israele?, invece di dirsi: è bene questo per la società, è bene per la democrazia?».

Poi ha parlato M.J. Rosenberg, capo di un Israel Policy Forum, un gruppo che sostiene gli accordi di Oslo: «Andate da un qualunque membro del Congresso e chiedetegli chi rappresenta gli ebrei in questo Paese, e lui risponderà: l’AIPAC», l’American Israeli Political Committee, ossia la lobby.

Ed oggi, «l’AIPAC non fa altro che drammatizzare la minaccia iraniana; l’intera organizzazione è votata all’aggravamento delle sanzioni contro l’Iran... Loro scrivono una legge, e poi raccolgono le firme (di parlamentari) per presentarla. Di recente hanno raccolto 386 firme di sostenitori per una legge che avrebbe imposto il blocco navale ai porti iraniani... Una seconda crisi dei missili di Cuba, per fortuna non è passata».

«La comunità ebraica americana non è una forza progressiva in questo Paese... Siamo una forza regressiva quando si tocca la questione Israele-Palestina... Barack Obama attuerebbe un accordo di pace anche domani, se non fosse per la comunità ebraica americana», ha detto Rosenberg.

Un po’ troppa verità.

«Da che parte stai?», ha gridato un’anziana ebrea (la sinagoga centrale sta nel quartiere ebraico, il più ricco di Manhattan). Ma Rosenberg ha replicato: «Da che parte sto? Per una pace che metta fine a 40 anni di occupazione, che sta distruggendo Israele. E contro la guerra all’Iran. Guardi cosa fanno (quelli della lobby): Sanzioni, sanzioni, sanzioni. Vogliono sanzioni così dure da rendere ineluttabile una guerra. Non vi lasciate giocare da loro».

Un altro dei presenti, di aspetto europeo (sic), ha chiesto: «Cosa succederà quando gli americani che hanno perso figli e ricchezze in Iraq scoprissero che gli ebrei hanno spinto l’America in guerra» per Israele?

E Rosenberg, dopo aver riflettuto: «Io ho 61 anni. Non ho mai sentito alcun antisemitismo attorno a me. C’è pochissimo antisemitismo in questo Paese». Però, ha aggiunto, tra «intellettuali, docenti universitari, pensatori, c’è un vero risentimento contro i neocon». La comunità non capisce che «i neocon e la lobby sono, in essenza, le stesse persone. La sua preoccupazione è anche la mia».

Il fatto, ha aggiunto il coraggioso Rosenberg, è che quando pensiamo a queste cose, «dobbiamo pensarci in quanto americani, non in quanto ebrei che sostengono Israele... Dopotutto non sono i nostri figli che stanno morendo».

Alla fine della conferenza, Rosenberg è stato circondato da una folla di presenti, «parecchi di loro arrabbiati», dice Weiss. Lui si è fatto largo e gli ha stretto la mano.

Due congiurati della verità. Un piccolo resto.



1) Cherrie Heiwood, «Hungry Gazans Resort to Animal Feed as U.N. Blasts Israel», Middle East Times, 24 novembre 2008.
2) Anis Hamadeh, «War Crimes in Gaza - Interview with Donna Wallach», The American Muslim, 22 novembre 2008.
3) Neil Clark, «Swiss attack on Israeli policy escalates ‘cold war’ Switzerland is refusing to toe the West’s line on sanctions against Iran – and Israel is up in arms», First Post, 17 novembre 2008.
4) Tim McGirk, «US Puts Pressure on Israel to Refrain from Attacks», Time, 24 novembre 2008.
5) Itamar Eichner, «Israelis in US desperate to return home», YNet.news, 24 novembre 2008.
6) Philip Weiss, «Obama would put thru peace deal if not for the American Jewish Community – MJ Rosenberg», Mondoweiss, 23 novembre. A proposito del potere delle lobby su Obama, ecco un quadro degli ultimo collaboratore che si è scelto: Timothy F. Geithner: Treasury Secretary. Carriera nella Ford Foundation, Kissinger and Associates, Fondo Monetario, Federal Reserve Bank of New York, Under Secretary of Treasury under Larry Summers and Robert Rubin. Membro di: Bilderberg Group, Council on Foreign Relations, Trilateral Commission. Eventi notevoli: nel 2007 ha fuso la Bear Stearn con JP Morgan usando I soldi dei contribuenti. Moglie: Carole M Sonnenfeld, lobbista e Katz. Larry Summers, messo da Obama nel National Economic Council. Carriera: consigliere economico sotto il presidente Reagan, World Bank, Deputy Secretary of the Treasury under Robert Rubin (Clinton Administration). Harvard University, D. E. Shaw & Co (un fondo speculative di New York). Membro di: Bilderberg Group, Council on Foreign Relations, Trilateral Commission. Rahm Emanuel, che è il capo dello staff di Obama. Carriera: Israeli Army, Wasserstein Perella (una banca d’investimento), direttore di Freddie Mac, US Congress. Rahm è membro influente AIPAC (American-Israeli Public Affairs Committee). Ha sostenuto la Guerra in Iraq e il Patriot Act. Suo padre, Benjamin, è un noto terrorista dell’Irgun, oggi sperabilmente in pensione. Hillary Rodham Clinton, segretaria di Stato. Carriera: Senatrice e socia della Rose Law Firm (Legal/Lobbyist). Board of Directors TCBY, Walmart, & Lafarge. Membro di: Bilderberg Group, Council on Foreign Relations, Trilateral Commission. Ha votato «sì» alla Guerra all’Iraq, e sì al Patriot Act. Tom Daschle (messo alla Sanità). Ex senatore del South Dakota. Membro di: Bilderberg Group, Council on Foreign Relations, Trilateral Commission. Membro della Alston & Bird, uno studio legale e lobbistico molto importante. Moglie: Linda Hall, lobbista di mestiere. Ha votato a favore della Guerra all’Iraq e al Patriot Act. Eric Holder (l’attorney general di Obama). Membro del Council on Foreign Relations. Socio della «Covington & Burling», grossa ditta di lobbisti, che ha fra I suoi clienti il colosso farmaceutico Merck, la Chiquita Brands, la Philip Morris.
Inviato il: 26/11/2008 23:09
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
#82
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Attenzione ragazzi, qui si rasenta l'antisemitismo e il negazionismo...

Vi ricordo che il testo scritto sul forum compare in colore NERO... e che anche Hitler vestiva spesso di NERO... quindi fate i vostri conti...
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Re: Civiltà Ebraica
#83
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Citazione:

Linucs ha scritto:
Attenzione ragazzi, qui si rasenta l'antisemitismo e il negazionismo...

Vi ricordo che il testo scritto sul forum compare in colore NERO... e che anche Hitler vestiva spesso di NERO... quindi fate i vostri conti...


Già, ma basta indossare la kippah per poter fare e dire ciò che vuoi senza che nessuno possa accusarti di alcunchè.
Anzi, basta che tu dica o faccia qualunque cosa con la kippah, per far sentire preventivamente in "colpa" chiunque abbia la malsana idea di biasimarti.
L'uso della kippah è una precauzione che non dimentiico mai, quando posto in questo thread antisemita e negazionista
Inviato il: 27/12/2008 10:37
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Re: Civiltà Ebraica
#84
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Raid israeliani a Gaza, ''170 morti''. Hamas promette vendetta

Gaza - (Adnkronos/Ign) - Israele: ''L'operazione continuerà''. Centinaia i feriti. Ucciso il capo della polizia, a terra i corpi di decine di uomini della sicurezza. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini colpiti mentre si trovavano a scuola. L'escalation della violenza dopo l'annuncio del movimento di resistenza islamico di non voler rinnovare la tregua scaduta il 19 dicembre scorso



civiltà ebraica!?!....
Inviato il: 27/12/2008 14:58
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
#87
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Re: Civiltà Ebraica
#88
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Buondì a tutti,

ricordiamoci che l'unico mezzo che abbiamo contro lo strapotere economico,politico,ricattatorio,del sistema Usa-raele è quello di minare la credibilità della "premessa"...il preteso OLOCAUSTO!

Quella è l'unica "giustificazione" alla loro esistenza criminale ed omicida.
Senza quella "giustificazione" diventano CRIMINALI comuni !

http://olocash.splinder.com/
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Re: Civiltà Ebraica
#89
Ho qualche dubbio
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«Se vogliamo sconfiggere il terrorismo, dobbiamo smettere di essere terroristi. E fermare Stati Uniti, Israele, Gran Bretagna, Russia».

[ Paolo Barnard Perché ci odiano (Bur, 346 pagine, 9,60 euro) ]

$$$$

L’elenco delle nazioni “imputate” di terrorismo , dal Barnard, è lo stesso elenco delle POTENZE vincitrici la Seconda Guerra Mondiale!
Con l’aggiunta dell’entità sionista di Palestina al posto della Francia!

Che strano!

Guarda caso sono anche i più accaniti difensori della FAVOLA OLOCAUSTICA !
Che il LORO terrorismo sia frutto delle falsità spacciate per STORIA?
Oppure che per poter continuare a SPACCIARE il FALSO si vedono costretti al terrorismo?

http://olocash.splinder.com/
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Re: Civiltà Ebraica
#90
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Riporto da questo blog il seguente commento:

... Personalmente, ero intento a riflettere su quanto sia iniquo uno stato che mi garantisce il diritto di ingresso perché sono di razza ebraica (sia pure non "pura"), ma lo nega ai figli dei profughi palestinesi che ha scacciato.
Le mie mani sono pulite, a differenza di quelle di Tsahal. E, certo, anchedi Hamas, che non sono eroi immacolati.
Un morto è un morto, sia ebreo o palestinese o israeliano o tedesco.
Quando i miei cugini israeliani parlano degli arabi, usano argomenti simili a quelli dei fascisti italiani sugli ebrei e su noi sanguemisto, all'epoca della Razza.
Non accetterò mai il razzismo, neanche se a propugnarlo sono i miei cugini, anche perché io una razza non ce l'ho e ne sono orgoglioso.
Spero che un giorno anche tu darai il giusto peso a tutti i morti, anche quelli del campo avverso.
Pace.
Lorenzo | Homepage | 12.28.08 - 11:38 pm | #

Il mio personale ringraziamento a Lorenzo.
Edoardo
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