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Indice del forum Luogocomune
   Scienze Economiche
  Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso

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  •  cloud
      cloud
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#991
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 24/10/2008
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Qualcuno sa qualcosa sul possibile default dell'italia? è arrivata poco fa la smentita da parte di jp morgan; sarà qualcosa per non aggravare la situazione? e se infondata lo trovo quantomeno incredibile poter scommettere sul fallimento di uno stato ......
Inviato il: 6/3/2009 20:51
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#992
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
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Citazione:
è arrivata poco fa la smentita da parte di jp morgan


Ah beh, se lo dice JP Morgan ci credo di sicuro. Sì sì.
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 6/3/2009 20:56
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  •  Merimange
      Merimange
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#993
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 4/6/2006
Da Roma
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La Banca d'Inghilterra pronta a stampare 75 milioni di Sterline

Cacchio quelli a breve finiscono con il culo per terra...
Inviato il: 7/3/2009 9:03
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  •  francesco7
      francesco7
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#994
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/5/2006
Da Tarentum
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Citazione:

cloud ha scritto:
Qualcuno sa qualcosa sul possibile default dell'italia? è arrivata poco fa la smentita da parte di jp morgan; sarà qualcosa per non aggravare la situazione? e se infondata lo trovo quantomeno incredibile poter scommettere sul fallimento di uno stato ......

Visti i precedenti più che uno studio mi sembra un augurio....ci sono parecchi avvoltoi che iniziano a svolazzare.
_________________
La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Inviato il: 7/3/2009 10:09
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  •  ursog
      ursog
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#995
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Iscritto il: 9/1/2008
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06-03-09 RAI tg 1.Giornalista domanda a Tremonti : "Signor ministro dell'Economia, a cosa è dovuta la crisi".

Risposta: "La crisi viene da lontano, dagli anni novanta, quando la moneta BUONA quella SOVRANA, di stato è stata rimpiazzata da quella CATTIVA, PRIVATA, speculativa (A DEBITO aggiungo io). E' un problema di sovranità monetaria." Parole testuali: "E' un problema di sovranità monetaria!" Incredibile. Ci sono arrivati. Si sono decisi a pronunciare l'impronunciabile! Vuol dire che siamo davvero vicini all'Apocalisse Economica?

IO,tra l'attuale sistema con moneta privata a debito(€/$,etc) di proprietà dei criminali usurai privati legalizzati(dai camerieri che siedono in parlamento),e la moneta di stato ESENDEBITO(lo dice anche Tremonti che teoricamente dovrebbe essere un cameriere dei banchieri),preferisco quest'ultima più la riserva obbligatoria al 100%(e non al 2%) per i prestiti delle banche commerciali.

Quindi c'è differenza per il cittadino se la stampante la tiene lo stato e non i falsari privati, e la storia lo sta dimostrando purtroppo a spese di tutti e soprattutto irreparabilmente per chi è già morto schiacciato dai debiti come per es. le migliaia di contadini suicidi(45000 circa l'anno)in India che producono CIBO-BENI REALI o nella RICCHISSIMA AFRICA dove si muore dalla fame perchè mancano i soldi(esendebito).

Sarebbe anche antistorico passare al gold standard,e lo ha dimostrato il Prof AURITI col suo esperimento monetario SIMEC e la" teoria del valore indotto", a differenza dei banchieri che hanno bisogno della moneta a corso legale e forzoso.E poi oggi non basterebbe il quantitativo di metalli preziosi nei forzieri degli stati(?) per monetizzare l'attuale sistema economico e finanziario(anche se ci vuole una decrescita etica dei consumi e della produzione soprattutto di cose inutili).
<<Le riserve auree di Bankitalia ammontano a 2.450 tonnellate, per un valore (grazie alle quotazioni del metallo giallo che stanno rapidamente riavvicinandosi a quota 1.000 dollari per oncia) che supera ormai i 46 miliardi di euro>>(fonte http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/25/Quel_fiume_carsico_dell_oro_mo_0_080725041.shtml )
Un pò pochini rispetto ai 1600 miliardi di euro di debito pubblico.Da chi ci facciamo prestare altro oro per battere moneta dagli orafi?dai Rothschild a cui pagare capitali più interessi(la storia si ripete?),o riproponiamo la corsa all'oro con relativo bestiale inquinamento da CIANURO? L'estrazione dell'oro è fra le cose più inquinanti dell'attività antropica sulla terra. http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4944/1/43/

Per quanto riguarda lo stato, che non è sotto il controllo dei CITTADINI,che non è dalla parte dei CITTADINI,che è gestito da lobby,massoneria e altre porcate varie,è un dato di fatto e tutti siamo chiamati a cambiare i personaggi e le regole del gioco con sistemi di democrazia diretta e non rappresentativa,con sistemi che riportino la PIENA SOVRANITA' AL POPOLO.O si cambia o chi gestisce il potere continuerà a farlo a proprio vantaggio sia con la sovranità monetaria che senza.
Inviato il: 9/3/2009 11:15
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  •  ursog
      ursog
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#996
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Inviato il: 9/3/2009 12:00
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#997
Sono certo di non sapere
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06-03-09 RAI tg 1.Giornalista domanda a Tremonti : "Signor ministro dell'Economia, a cosa è dovuta la crisi".

Risposta: "La crisi viene da lontano, dagli anni novanta, quando la moneta BUONA quella SOVRANA, di stato è stata rimpiazzata da quella CATTIVA, PRIVATA, speculativa (A DEBITO aggiungo io). E' un problema di sovranità monetaria." Parole testuali: "E' un problema di sovranità monetaria!"

Certo, perché prima invece la moneta era sana... ma per favore!

Comunque noto con piacere che anche un Ministro adesso comincia a portare avanti le tesi di chi si augura di instaurare la politica economica di Hitler.

Auguri.
Inviato il: 9/3/2009 12:31
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#998
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Da Leith
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Comunque noto con piacere che anche un Ministro adesso comincia a portare avanti le tesi di chi si augura di instaurare la politica economica di Hitler.

E` pazzesco se ci pensi, un film gia`visto negli anni trenta e pare che solo 4 gatti se ne rendano conto. E` anche sconfortante.
Inviato il: 9/3/2009 12:43
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  •  xwus
      xwus
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#999
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ursog ha scritto:
06-03-09 RAI tg 1.Giornalista domanda a Tremonti : "Signor ministro dell'Economia, a cosa è dovuta la crisi".

Risposta: "La crisi viene da lontano, dagli anni novanta, quando la moneta BUONA quella SOVRANA, di stato è stata rimpiazzata da quella CATTIVA, PRIVATA, speculativa (A DEBITO aggiungo io). E' un problema di sovranità monetaria." Parole testuali: "E' un problema di sovranità monetaria!" Incredibile. Ci sono arrivati. Si sono decisi a pronunciare l'impronunciabile! Vuol dire che siamo davvero vicini all'Apocalisse Economica?

IO,tra l'attuale sistema con moneta privata a debito(€/$,etc) di proprietà dei criminali usurai privati legalizzati(dai camerieri che siedono in parlamento),e la moneta di stato ESENDEBITO(lo dice anche Tremonti che teoricamente dovrebbe essere un cameriere dei banchieri),preferisco quest'ultima più la riserva obbligatoria al 100%(e non al 2%) per i prestiti delle banche commerciali.

Quindi c'è differenza per il cittadino se la stampante la tiene lo stato e non i falsari privati, e la storia lo sta dimostrando purtroppo a spese di tutti e soprattutto irreparabilmente per chi è già morto schiacciato dai debiti come per es. le migliaia di contadini suicidi(45000 circa l'anno)in India che producono CIBO-BENI REALI o nella RICCHISSIMA AFRICA dove si muore dalla fame perchè mancano i soldi(esendebito).

Sarebbe anche antistorico passare al gold standard,e lo ha dimostrato il Prof AURITI col suo esperimento monetario SIMEC e la" teoria del valore indotto", a differenza dei banchieri che hanno bisogno della moneta a corso legale e forzoso.E poi oggi non basterebbe il quantitativo di metalli preziosi nei forzieri degli stati(?) per monetizzare l'attuale sistema economico e finanziario(anche se ci vuole una decrescita etica dei consumi e della produzione soprattutto di cose inutili).
<<Le riserve auree di Bankitalia ammontano a 2.450 tonnellate, per un valore (grazie alle quotazioni del metallo giallo che stanno rapidamente riavvicinandosi a quota 1.000 dollari per oncia) che supera ormai i 46 miliardi di euro>>(fonte http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/25/Quel_fiume_carsico_dell_oro_mo_0_080725041.shtml )
Un pò pochini rispetto ai 1600 miliardi di euro di debito pubblico.Da chi ci facciamo prestare altro oro per battere moneta dagli orafi?dai Rothschild a cui pagare capitali più interessi(la storia si ripete?),o riproponiamo la corsa all'oro con relativo bestiale inquinamento da CIANURO? L'estrazione dell'oro è fra le cose più inquinanti dell'attività antropica sulla terra. http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4944/1/43/

Per quanto riguarda lo stato, che non è sotto il controllo dei CITTADINI,che non è dalla parte dei CITTADINI,che è gestito da lobby,massoneria e altre porcate varie,è un dato di fatto e tutti siamo chiamati a cambiare i personaggi e le regole del gioco con sistemi di democrazia diretta e non rappresentativa,con sistemi che riportino la PIENA SOVRANITA' AL POPOLO.O si cambia o chi gestisce il potere continuerà a farlo a proprio vantaggio sia con la sovranità monetaria che senza.

Negli anni '80, e poi '90 è successo che la quantità di finanza scambiata e creata, sui mercati privati, abbia surclassato in misura esponenziale le masse monetarie di cui le Banche centrali avevano il dominio.
C'era un tempo in cui la moneta, la finanza e il credito erano completamente nelle mani dei governi e delle banche centrali. C'era un momento in cui i governi potevano decidere il 90% di ciò che riguardava l'economia di un Paese. Oggi quella percentuale è sì e no un 10%.

Tremonti s'arrabbia per una cosa vecchia come il cucco e da molti lustri dibattuta: l'impotenza relativa delle Banche centrali di fronte al mercato. Solo che nella sua vis polemica si dimentica un paio di fatti.

Uno: che la moneta pubblica sia buona e quella privata a debito cattiva è un'approssimazione quanto meno grossolana, se detta dal ministro di un Paese che ha il 110% del debito SOVRANO su PIL. Sarebbe buono un cct dello stato italiano?
Due: scorda anche che quando i governi potevano fare e disfare, molto spesso facevano i furbetti. Esempio: c'è debito pubblico elevato? Bene: stampiamo moneta, creiamo inflazione e questa inflazione riduce il valore reale (ancorché non nominale) del debito. I produttori brianzoli si lamentano della concorrenza dei francesi? Bene, svalutiamo la lira per aumentare le esportazioni in Francia. E poco importa se a rimetterci sono i consumatori italiani che, comprando beni importati (dal petrolio alla carne alla farina per fare il pane), si ritrovano a pagare di tasca loro la svalutazione.
Inviato il: 9/3/2009 14:07
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  •  ilberneri
      ilberneri
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1000
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Da Coimbra
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dobbiamo fare mente locale e comprendere di quale fetta di elettoratoTremonti porta avanti gli interessi:
piccole e medie imprese del nord soprattutto
per queste un default dell'italia sarebbe ben accetto, già se ne comincia a parlare e a prospettarla come soluzione possibile. L'italia farà crack perchè ha un debito pubblico insostenibile.


Facciamo un bel default
di Luigi Zingales
Il nostro Paese secondo alcune Cassandre rischia il fallimento. Ma cosa succederebbe se davvero accadesse? Gli scenari di un economista

L'Italia non ce la fa, andava ripetendo Rudiger Dornbusch illustre e rimpianto economista di Mit, nel lontano 1989. E si riferiva al debito pubblico. Dornbusch sosteneva non solo che il nostro debito era insostenibile, ma che dichiarare default era la soluzione migliore per l'Italia. Un forte taglio del debito avrebbe reso possibile una riduzione del carico fiscale, permettendo all'Italia una crescita più elevata. Dornbusch sosteneva addirittura che un default fosse giusto, visto che lo Stato aveva pagato per molti anni un forte premio per il rischio. Una restituzione solo parziale avrebbe solo riportato il rendimento effettivo dei titoli pubblici a livelli normali.

Le sue previsioni si dimostrarono errate. Negli ultimi vent'anni l'Italia non solo è riuscita a sostenere il peso del debito pubblico, ma addirittura a ridurlo: da più del 120 per cento del Pil a 'solo' il 105 per cento. Ma è riuscita a farlo in condizioni economiche globali molto favorevoli e al prezzo di una crescita molto limitata: solo l'1,4 per cento l'anno contro il 2,3 per cento della media europea.

A fare la Cassandra oggi non è più Dornbusch, prematuramente scomparso, ma il più impersonale mercato dei credit default swap, un nome complicato per indicare contratti di assicurazione contro i rischi di fallimento. Dal costo di questa assicurazione si può dedurre la probabilità di default attribuita dal mercato: per lo Stato italiano 4,6 per cento all'anno (circa il 13 per cento su tre anni). È ragionevole?
Per rispondere a questa domanda è necessario capire come e quando gli Stati sovrani dichiarano bancarotta (come fece l'Argentina nel 2001). Un'impresa paga i suoi debiti per evitare che i creditori se ne impossessino, vendendone i beni. Nel caso di uno Stato sovrano non è così. Fortunatamente, i creditori dello Stato italiano non possono impadronirsi del Colosseo e venderlo all'asta. L'unica arma in loro possesso è quella di non prestare più. Questo rischio è sufficiente a indurre la maggior parte dei paesi a non fare default perché la maggior parte dei paesi (tra cui il nostro) sono perennamente in deficit e quindi bisognosi di prendere a prestito continuamente. Da un punto di vista strettamente economico, un default diventa conveniente solo se un governo risparmia così tanto in spese da interessi da non dover tornare più sul mercato del credito per molti anni.


Con una spesa per interessi pari al 5 per cento del Pil e un deficit che viaggia intorno al 3 per cento, difficilmente un default eliminerebbe all'Italia la necessità di nuovi prestiti. Anche se seguissimo l'Argentina, ripagando solo il 20 per cento del debito (portando la spesa per interessi all'1 per cento del Pil), ci troveremmo con un avanzo di bilancio di solo l'1 per cento del Pil, troppo poco per fronteggiare una recessione severa senza accesso al debito.

Si sbaglia il mercato? In questo periodo di forte volatilità è possibile che le probabilità implicite in questi contratti riflettano più l'avversione al rischio degli operatori che una stima accurata della probabilità che un default si realizzi. D'altra parte anche il governo americano (che puo' stampare la sua moneta) ha una probabilità di bancarotta pari al 1,5 per cento all'anno o 4,4 per cento su tre anni.
Se vogliamo credere a queste stime, gli scenari più plausibili sono due. Il primo è di una crisi dell'euro dovuto a tensioni interne su come fronteggiare la recessione.
Se l'euro dovesse disintegrarsi sull'opportunità di una politica monetaria e fiscale espansiva, l'Italia, con una moneta debole, si troverebbe a dover pagare tassi di interesse proibitivi. A questo punto il default sarebbe una necessità, non una scelta. Il secondo scenario vede l'Italia soccombere alla tentazione di una svalutazione competitiva. Se, come si teme, la recessione è molto seria con una caduta del Pil superiore al 5 per cento, la tentazione populista di uscire dall'euro per svalutare e ridare fiato alle esportazioni potrebbe diventare seria. Anche in questo caso, il default sarebbe una conseguenza inevitabile dell'uscita dall'euro. Quello che rende questo scenario possibile è che nel breve periodo l'Italia trarrebbe dei benefici rilevanti da questa doppia manovra. Con più di metà del debito pubblico detenuto all'estero, il default sarebbe una tassa pagata prevalentemente dagli stranieri.

Un'impennata di inflazione, non solo possibile ma anche probabile con una moneta nazionale, ridurrebbe il valore delle promesse pensionistiche, permettendo una riduzione del peso dei contributi sociali e quindi favorendo l'occupazione. La svalutazione, se non seguita da una serie di svalutazioni competitive degli altri paesi europei, permetterebbe una esplosione delle esportazioni, rimettendo in moto la crescita.



Ovviamente questa strategia avrebbe costi molti elevati nel lungo periodo. L'ancoraggio della nostra valuta all'euro era una scommessa che le nostre istituzioni potessero adeguarsi a quelle europee. Il default sarebbe un'ammissione non solo che abbiamo fallito in questo adeguamento (purtroppo questo è già evidente), ma che abbiamo perso perfino la speranza di riuscirci in futuro.
Se a prevenire il default fossero solo i costi di lungo periodo, non dormiremmo sonni tranquilli: difficilmente i politici, tanto più quelli nostrani, sacrificherebbero un guadagno immediato per un costo futuro. A prevenire il default sono invece gli effetti redistributivi. La doppia manovra tasserebbe gli anziani (che possiedono più titoli pubblici e diritti pensionistici) e favorirebbe i giovani, che si vedrebbero ridotti il carico fiscale e aumentate le prospettive occupazionali. Da un punto di vista sociale potrebbe trattarsi di una redistribuzione giustificata. Se oggi abbiamo un elevato debito pubblico e pensionistico è perché la generazione dei nostri padri ha speso senza pagare le tasse, scaricando il costo su di noi.

E se oggi il peso delle pensioni è così elevato, è perché quella stessa generazione si è promessa (sulla nostra pelle) pensioni sproporzionate rispetto ai contributi versati. Un default sarebbe solo una vendetta, crudele sì ma non del tutto ingiustificata. Ma a prevenire che questa vendetta possa consumarsi osta il fatto che quella generazione è ancora al potere. Con un presidente del Consiglio ultrasettantenne e un presidente della Repubblica ultraottantenne, l'interesse dei giovani può aspettare e i titoli di Stato sono al sicuro... Europa permettendo.
(30 dicembre 2008)
_________________
"l'utopia esiste, è radicata nello spirito degli uomini.Credo che sempre di più il capitalismo le sue logiche appaiano inutili.Il mio cervello,il mio sapere,i miei desideri non hanno più bisogno di un padrone:io, individuo lavoro nella mia autonomia
Inviato il: 10/3/2009 10:02
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  •  ursog
      ursog
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1001
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Pausania ha scritto:
Citazione:
06-03-09 RAI tg 1.Giornalista domanda a Tremonti : "Signor ministro dell'Economia, a cosa è dovuta la crisi".

Risposta: "La crisi viene da lontano, dagli anni novanta, quando la moneta BUONA quella SOVRANA, di stato è stata rimpiazzata da quella CATTIVA, PRIVATA, speculativa (A DEBITO aggiungo io). E' un problema di sovranità monetaria." Parole testuali: "E' un problema di sovranità monetaria!"

Certo, perché prima invece la moneta era sana... ma per favore!

Comunque noto con piacere che anche un Ministro adesso comincia a portare avanti le tesi di chi si augura di instaurare la politica economica di Hitler.

Auguri.


Infatti fra le priorità di un popolo che vuole definirsi sovrano(consapevole) in questo momento storico dovrebbero esserci:
1)sovranità monetaria(sistema monetario etico,equo,onesto)
2)riappropriarsi della propria vita,del proprio destino,scalzando l'attuale sistema di potere(lobby,massoneria,partiti,etc)che sono pronti(con la scusa ieri del terrorismo,oggi della crisi econonomica,domani magari con gli ufo CATTIVI) ad instaurare il NWO ossia uno stato fascista mondiale globalizzato(un governo,un esercito,una tv,etc) .

Detto questo,non bisogna però confondere un strumento di per sè neutro come la sovranità monetaria,la moneta priva di debito,con il fascismo,con Mussolini,con Hitler.Equivarrebbe a buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.E' difficile uscire dalla logica del bianco/nero,destra/sinistra;ce lo hanno inculcato nel ns DNA,è la regola del dividi et impera che si autoalimenta in ogni discussione:
pensione per le donne a 65 anni si/no
eutanasia si/no
e così via.Non si riesce a capire che le leggi o le regole drovrebbero essere fatte per dare possibilità e non perdita di libertà;chi vuole andare in pensione a 65 anni e magari anche morire al lavoro,deve essere libera/o di farlo,e lo stesso chi vuole ritirarsi prima e senza penalizzazioni,ma con il giusto.Idem per l'eutanasia.
Liberiamoci di tutto quello che non fa esprimere il meglio dell'ESSERE UMANO.
Giuseppe.
Inviato il: 10/3/2009 13:04
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  •  Ashoka
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1002
Sono certo di non sapere
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E scommetto che questa moneta (etica, equa, onesta) sarà un pezzo di carta oppure direttamente una moneta solo elettronica stampata e "garantita" dallo Stato Buono con i governanti Buoni, non i cattivi massoni che vogliono lo Stato Fascista!
Inviato il: 10/3/2009 21:29
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1003
Sono certo di non sapere
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ursog ha scritto:

Detto questo,non bisogna però confondere un strumento di per sè neutro come la sovranità monetaria,la moneta priva di debito,con il fascismo,con Mussolini,con Hitler.Equivarrebbe a buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.

Infatti io non ho detto questo: io ho detto che è molto bello sentire che un ministro della Repubblica utilizza gli stessi argomenti e le stesse frasi di quelli che additano la politica monetaria del nazismo come un esempio da seguire.

Un radioso futuro si schiude innanzi a noi!
Inviato il: 10/3/2009 21:36
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1004
Dubito ormai di tutto
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Ashoka ha scritto:
E scommetto che questa moneta (etica, equa, onesta) sarà un pezzo di carta oppure direttamente una moneta solo elettronica stampata e "garantita" dallo Stato Buono con i governanti Buoni, non i cattivi massoni che vogliono lo Stato Fascista!


Sinceramente non capisco questa polemica.
Lo sviluppo econoomico della germania nazista (e in misura diversa dell' italia fascista) e' innegabile. Cosi come non puo essere negato il ruolo della moneta pubblica nella ripresa post 29. Non capisco cosa vogliate dimostrare.


Molte tesi anarchiche soono confluite nella rivoluzione bolscevica, non per questo definirei anarchica la repubblica sovietica stalinista....

Ciao
Stefano
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 13/3/2009 11:15
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1005
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Sinceramente non capisco questa polemica.
Lo sviluppo econoomico della germania nazista (e in misura diversa dell' italia fascista) e' innegabile.


In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti

Amen

Citazione:
Cosi come non puo essere negato il ruolo della moneta pubblica nella ripresa post 29.


Il ruolo di rimandare la ripresa a dopo la Seconda Guerra Mondiale :)
Inviato il: 13/3/2009 14:44
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1006
Dubito ormai di tutto
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Ciao Ashoka,
Citazione:
Il ruolo di rimandare la ripresa a dopo la Seconda Guerra Mondiale :)

mi sfugge l'ironia. mentre a te sfugge un fatto: come fu finanziata la rincorsa agli armamenti e la stessa guerra?

ma gia', non puoi rispondermi, perche' la realta' cozza con la tua ideologia......

Ciao,
Stefano
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 13/3/2009 15:49
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  •  Pausania
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1007
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Citazione:

vernavideo ha scritto:

Lo sviluppo econoomico della germania nazista (e in misura diversa dell' italia fascista) e' innegabile.

Lavoro schiavile, gratuito e obbligatorio, anyone?

Citazione:
Cosi come non puo essere negato il ruolo della moneta pubblica nella ripresa post 29.

Non fu Hitler a salvare capra e cavoli, ma i governi precedenti (instaurando una specie di dittatura, applicando il famoso articolo 48 della Costituzione di Weimar).
Inviato il: 13/3/2009 15:56
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1008
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi sfugge l'ironia. mentre a te sfugge un fatto: come fu finanziata la rincorsa agli armamenti e la stessa guerra?

ma gia', non puoi rispondermi, perche' la realta' cozza con la tua ideologia......


Non c'è nessuna ironia.. la crisi iniziata nel '29 finì solo DOPO la guerra e la corsa agli armamenti fu finanziata al solito modo... debito pubblico

Cmq se tu vedi prosperità e piena occupazione laddove ci sono stati 55 milioni di morti e miseria non so che farci

Io ti posso solo dire che le politiche keynesiane per fronteggiare la crisi non faranno altro che peggiorare la situazione ma tu libero di credere al mito della moneta di carta buona che rende tutti ricchi e salva il mondo, Hitler style...
Inviato il: 13/3/2009 16:52
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1009
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Due notizie:

Segreto bancario, Lussemburgo e Svizzera allentano le regole

Andorra e Liechtenstein pronti a togliere il «segreto»

I governi di Svizzera e Lussemburgo - seguiti a stretto giro dall'Austria - hanno deciso allentare le norme che regolano il segreto bancario. L'esecutivo elvetico accoglierà le normative Ocse per lo scambio di informazioni. E così si potranno semplificare le procedure in caso di sospetti «concreti» di frode, ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats. Scelta più netta da parte del Lussemburgo. Il ministro del Tesoro e del Budget, Luc Frieden, con il responsabile delle Finanze austriaco, Josef Proell, ha dichiarato di essere pronto a eliminare il segreto bancario, accettando di scambiare informazioni con altri paesi nel caso ci sia l'ipotesi di frode fiscale.

Svizzera, Austria e Lussemburgo, dopo Liechtenstein e Andorra, hanno così acconsentito ad allinearsi agli standard Ocse sullo scambio di informazioni in materia fiscale, in vista di un G20 dove i paradisi fiscali e la lotta all'evasione saranno tra i principali temi in agenda. Come la Svizzera, anche i due paesi Ue non intendono abolire il segreto bancario, ma accetteranno di fornire dati caso per caso su richiesta delle autorità straniere.

Vienna e Lussemburgo, come detto, fanno però parte dell'Unione Europea, e potrebbero quindi fare fronte a maggiori pressioni da parte dei partner comunitari per ulteriori aperture. Molti paesi, con la Germania in prima linea, vogliono infatti che l'accesso ai dati sia automatico e non su richiesta e per singoli casi. Bruxelles aveva proposto l'abolizione totale del segreto bancario all'interno dei confini Ue, ma tale misura, come accade sempre in materia fiscale, andrebbe approvata all'unanimità, e il Lussemburgo appare intenzionato a mantenere il veto. Nella lista nera Ocse dei paradisi fiscali non cooperativi figurano, finora, Liechtenstein, Monaco e Andorra. Francia e Germania hanno però chiesto l'inclusione di altri paesi, tra i quali la Svizzera.

L'Ocse ha comunque accolto con soddisfazione i «reali progressi» in diversi Paesi dove viene applicato il segreto bancario, con la modifica l'opacità della loro legislazione e la disponibilità a cooperare in materia di indagini fiscali. «Le iniziative intraprese da un certo numero di finanziarie - ha il segretario generale sottolineato Angel Gurria - hanno dato un impulso positivo agli sforzi di promuovere la trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali».

E anche il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso soddisfazione per la decisione di Svizzera, Lussemburgo e Austria di allentare il segreto bancario, attribuendola alla «fermezza» e alla «volontà» della Francia e della Germania. «Prendo atto con soddisfazione di quella che è una decisione saggia, che mi è stata comunicata dal primo ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, con cui mi felicito», ha detto Sarkozy in un incontro con la stampa, aggiungendo che anche Andorra ha deciso di adeguarsi agli obblighi definiti dall'Ocse. «Sono tutti passi sulla buona strada», ha rilevato il presidente. Anche Monaco dovrebbe adeguarsi: «È necessario che lo facciano tutti» i paradisi fiscali, ha sottolineato.


Hvb (UniCredit) prepara bond fino a 50 miliardi

Hvb, controllata tedesca di UniCredit, ha depositato presso le autorità di Borsa il prospetto di un programma di emissione di titoli di debito che potrà avere luogo tramite collocamento privato o con offerta pubblica (con o senza sindacato di collocamento) per un ammontare di 50 miliardi continuativamente in circolazione.

I bond potranno essere denominati anche in altre valute oltre che in euro. La dimensione del programma, fino a 50 miliardi, colpisce ma, dicono gli esperti, non sarà necessariamente realizzata per intero ed è comunque giustificata dall'ampia tipologia di strumenti inclusi nel piano: dai pfandbriefe del settore pubblico a quelli ipotecari, dalle obbligazioni senior a lungo termine a quelle subordinate, ai bond a breve. La documentazione è d'obbligo per i 'frequent issuer' sul mercato del debito Emtn (Euro medium term note). Tra gli operatori viene chiamata 'umbrella presentation', viene prodotta sistematicamente ogni anno (quella di Hvb scadrà nel 4 marzo 2010) e fa da riferimento a tutte le emissioni che l'emittente effettuerà nel periodo. (Il Sole 24 Ore)
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La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 13/3/2009 19:30
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1010
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Citazione:

tibberio ha scritto:

Hvb, controllata tedesca di UniCredit, ha depositato presso le autorità di Borsa il prospetto di un programma di emissione di titoli di debito che potrà avere luogo tramite collocamento privato o con offerta pubblica (con o senza sindacato di collocamento) per un ammontare di 50 miliardi continuativamente in circolazione.

I bond potranno essere denominati anche in altre valute oltre che in euro. La dimensione del programma, fino a 50 miliardi, colpisce ma, dicono gli esperti, non sarà necessariamente realizzata per intero ed è comunque giustificata dall'ampia tipologia di strumenti inclusi nel piano: dai pfandbriefe del settore pubblico a quelli ipotecari, dalle obbligazioni senior a lungo termine a quelle subordinate, ai bond a breve. La documentazione è d'obbligo per i 'frequent issuer' sul mercato del debito Emtn (Euro medium term note). Tra gli operatori viene chiamata 'umbrella presentation', viene prodotta sistematicamente ogni anno (quella di Hvb scadrà nel 4 marzo 2010) e fa da riferimento a tutte le emissioni che l'emittente effettuerà nel periodo. (Il Sole 24 Ore)


Scatola cinese dove incassare prima, sganciarsi, e far morire piena di debiti poi?
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Inviato il: 13/3/2009 21:08
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1011
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segnalo:

L'ANALISI
L'allarme della Cina
sui titoli Usa
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

PECHINO - "Abbiamo prestato capitali enormi agli Stati Uniti, sinceramente siamo preoccupati". Con questa uscita esplosiva ieri il premier cinese Wen Jiabao ha insinuato il sospetto sulla solvibilità di lungo termine del Tesoro americano e sui rischi connessi all'esplosione del deficit pubblico Usa. I mercati hanno reagito immediatamente, i Treasury Bonds hanno perso quota di fronte all'eventualità di una "sfiducia" da parte del più grande creditore sovrano degli Stati Uniti.

Allo stesso tempo però Wen ha rassicurato Washington sul fatto che il governo di Pechino è pronto a varare una seconda manovra di spesa pubblica, "anche immediatamente se necessario", per rilanciare la crescita. Mentre il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, si è affrettato a dire: "Gli investimenti negli Stati Uniti sono i più sicuri al mondo".

Non vi sono quasi precedenti di un leader straniero che osi mettere in dubbio la credibilità del debito pubblico americano. Bisogna risalire agli attacchi di Charles De Gaulle alla fine degli anni '60 contro l'aggancio dollaro-oro, in piena guerra del Vietnam. Oggi il contesto è profondamente cambiato: la massima parte del debito pubblico Usa collocato all'estero finisce nei forzieri delle banche centrali asiatiche, prima fra tutte quella cinese. Nel corso del 2008 i volumi di Bot americani sottoscritti dalla banca centrale di Pechino sono aumentati del 46%, a quota 700 miliardi di dollari. La stragrande maggioranza delle riserve ufficiali cinesi (2.000 miliardi di dollari) sono piazzate in Treasury Bonds e lo stesso vale per i portafogli degli istituti di credito pubblici e dei fondi sovrani che fanno sempre capo alla Repubblica Popolare.

L'Amministrazione Obama sarà costretta a nuove maxi-emissioni di titoli pubblici nel 2009 (fino a 2.000 miliardi di dollari aggiuntivi) per finanziare i salvataggi bancari e le manovre di spesa pubblica. Di qui l'allarme lanciato ieri dal capo del governo cinese nella conferenza stampa che ha chiuso la sessione legislativa del Congresso del Popolo. "Il presidente Obama - he detto Wen - ha varato misure per fronteggiare la crisi, che guardiamo con molte aspettative. Ma l'America deve tutelare la propria credibilità, deve onorare le sue promesse, deve garantire la sicurezza degli investimenti cinesi".
La clamorosa uscita di Wen rientra nelle manovre tattiche che preludono al vertice G-20 del 2 aprile a Londra. Di certo il premier cinese non ha voluto preannunciare un abbandono della politica cinese di investimenti nei titoli del Tesoro Usa. Non c'è nessun segnale che la banca centrale di Pechino stia diversificando il suo portafoglio, nel quale l'euro e lo yen e l'oro continuano a occupare uno spazio del tutto marginale. Smettere di finanziare il debito pubblico americano avrebbe per i cinesi una conseguenza catastrofica: il tracollo del dollaro, quindi una rovinosa caduta di competitività del made in China già sofferente per il calo della domanda mondiale. Dal 2005 la moneta cinese si è rivalutata del 26% sul paniere delle principali valute, e Pechino non ha interesse ad accelerare un apprezzamento che danneggia i suoi esportatori.

Ma la preoccupazione per l'escalation del debito americano è reale. Da una parte Wen Jiabao deve rispondere a una constituency nazionale - l'ala "populista" del Partito comunista - che vorrebbe destinare a investimenti interni le risorse ingenti accumulate con gli attivi del commercio estero. Soprattutto, i leader cinesi temono che Washington stia costruendo le premesse per un'uscita dalla crisi basata sulla vecchia ricetta "inflazione più svalutazione". E' una strategia che ha illustri precedenti storici: la via maestra per alleggerire il debito è stampar moneta e creare inflazione. Pechino ha osservato con allarme la mossa spregiudicata della Banca centrale svizzera che ha innescato una svalutazione del franco: un piccolo precedente che può segnare l'inizio di una catena di svalutazioni competitive. Uno scenario che naturalmente preoccupa il creditore di ultima istanza, la Cina. In vista del G-20 i leader di Pechino mettono sul tavolo le loro priorità. Sono disposti a creare contro l'Europa un fronte Asia-America (che include il Giappone), favorevole a ulteriori iniezioni di investimenti pubblici anti-recessione. In cambio però vogliono da Washington delle garanzie: niente protezionismi stile Buy American, e no alle svalutazioni competitive.

(14 marzo 2009)
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"l'utopia esiste, è radicata nello spirito degli uomini.Credo che sempre di più il capitalismo le sue logiche appaiano inutili.Il mio cervello,il mio sapere,i miei desideri non hanno più bisogno di un padrone:io, individuo lavoro nella mia autonomia
Inviato il: 16/3/2009 9:50
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1012
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Citazione:

Ashoka ha scritto:
Citazione:
mi sfugge l'ironia. mentre a te sfugge un fatto: come fu finanziata la rincorsa agli armamenti e la stessa guerra?

ma gia', non puoi rispondermi, perche' la realta' cozza con la tua ideologia......


Non c'è nessuna ironia.. la crisi iniziata nel '29 finì solo DOPO la guerra e la corsa agli armamenti fu finanziata al solito modo... debito pubblico

Cmq se tu vedi prosperità e piena occupazione laddove ci sono stati 55 milioni di morti e miseria non so che farci

Io ti posso solo dire che le politiche keynesiane per fronteggiare la crisi non faranno altro che peggiorare la situazione ma tu libero di credere al mito della moneta di carta buona che rende tutti ricchi e salva il mondo, Hitler style...


Perfettamente d'accordo con Ashoka. Per quanto la mia visione dell'economia (e del ruolo della moneta nell'economia) sia probabilmente agli antipodi della sua...

Comunque, la Cina ha tutte le ragioni di essere preoccupata. Almeno, stando alle analisi di un gruppo di economisti francesi, che riporto per esteso:

Citazione:
Crisi: guerre civili prima della fine di quest'anno?

Molte guerre civili dovrebbero esplodere in vari posti del globo prima della fine dell’anno 2009. Ecco la visione pessimista di una relazione del Laboratorio Europeo di anticipazione politica (LEAP) sulle conseguenze della crisi finanziaria.



Le previsioni del LEAP sono quanto di più pessimista ci sia rispetto al nostro futuro prossimo. Secondo tale gruppo di ricercatori indipendenti, tra sette mesi, molte guerre civili dovrebbero esplodere nei paesi più colpiti dalla crisi. Quegli stessi paesi che hanno una sicurezza sociale debole e armi in vendita libera. I primi interessati dovrebbero essere l'America Latina e gli Stati Uniti, secondo la relazione. Sono 3 anni che il LEAP pubblica ogni mese un bollettino di “anticipazione politica„. I ricercatori presentano lo sviluppo della crisi attuale in quattro fasi: scoppio, accelerazione, impatto (quella nella quale ci troveremmo attualmente) e finalmente la fase di decantazione. Viste le ultime evoluzioni della crisi, hanno aggiunto una fase supplementare “di smembramento geopolitico mondiale„, in altre parole una fase di caos mondiale. I ricercatori del LEAP rimproverano, inoltre, ai governanti del mondo intero di non essere in grado di far fronte alla crisi attuale. Secondo loro, “i governanti persistono come se il sistema globale (...) fosse soltanto vittima di un’avaria momentanea rispetto alla quale sarebbe bastato aggiungere combustibile (liquidità) (...) per far ripartire la macchina. Ma, (...) il sistema globale è ormai fuori controllo.„ Dunque, invece di provare ostinatamente a salvare un sistema che è già morto, i governanti dovrebbero impegnarsi a costruirne uno nuovo, secondo il LEAP.

Il gruppo di ricercatori aggiunge che “alla fine di questa fase di smembramento geopolitico, il mondo rischierà di somigliare all'Europa del 1913 più che al pianeta del 2007.„ Hanno anche dettagliato una cartina delle varie regioni del globo ed il livello di crisi che dovrebbero raggiungere da qui al 2013.



www.leap2020.eu

In rosso, i paesi che saranno toccati da una crisi profonda economica e sociale per una durata dai 5 ai 10 anni (Stati Uniti, Regno Unito e Islanda). In arancione scuro, i paesi che dovranno far fronte ad una forte recessione da 2 a 3 anni (Canada, Messico, Svizzera, paesi baltici e Spagna). In arancione, i paesi che vivranno una recessione economica per periodo dai 3 ai 5 anni (Asia, Paesi Bassi, Belgio, Scandinavia). In giallo, i paesi che ristagneranno per 2 o 3 anni (nuovi Stati membri dell’Ue e America latina). In marrone, i paesi in recessione ed instabilità politica (Golfo Persico, Taïwan, Colombia). E, infine, in bianco, i paesi che non subiranno che un impatto marginale (la maggior parte dei paesi in via di sviluppo). “È dunque tempo per le persone e per gli attori socioeconomici di prepararsi ad affrontare un periodo molto difficile che vedrà interi settori delle nostre società essere fortemente scossi„, prevedono quelli del LEAP. Questa relazione allarmista si conclude con l’affermazione che “le conseguenze più pesanti della crisi in termini umani, sociali, economici e politici sono, infatti, ancora da venire, e non alle nostre spalle.


E, per il G20, si può leggere: http://files.splinder.com/14d691552910c6e69c611f7b3ee65b81.pdf

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 16/3/2009 10:23
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1013
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riporto Rampini:

L’indebolimento del dollaro, che aveva iniziato a manifestarsi la settimana scorsa, si è accentuato da quando è confermato che la Federal Reserve adotta politiche di “quantitative easing”. Dietro questo termine astruso (”rilassamento quantitativo”?) si cela il fatto che ormai la banca centrale americana ha usato tutte le cartucce a sua disposizione con l’arma dei tassi d’interesse, e passa a strumenti più eterodossi per combattere la recessione.

I tassi ufficiali essendo vicini allo zero, più giù non si può andare per cercare di ridurre il costo del denaro erogato alle imprese. Perciò, seguendo l’esempio della Banca d’Inghilterra, la Fed ricorre a un altro strumento: compra direttamente titoli del Tesoro Usa, il che equivale a immettere altra liquidità nell’economia americana. Tra queste sottoscrizioni di Treasury Bonds e gli acquisti di titoli tossici dalle banche, l’Amministrazione Obama mette in campo altri mille miliardi di dollari.

Ma proprio come l’intervento della Banca d’Inghilterra a comprare debito pubblico aveva accelerato la caduta della sterlina, lo stesso accade con il dollaro. Se si aggiunge il precedente della banca centrale svizzera che dalla scorsa settimana “pilota” energicamente il ribasso del suo franco, il quadro è completo: stiamo scivolando verso una fase di svalutazioni competitive.

E’ proprio questo il timore che stava dietro l’avvertimento lanciato una settimana fa dal premier cinese Wen Jiabao. Wen si disse preoccupato per il valore degli investimenti cinesi in America, e chiese garanzie sulla loro stabilità. Il premier cinese aveva capito che la politica di Washington a lungo termine tende a rilanciare l’inflazione e la svalutazione del dollaro, una ricetta antica e ben collaudata per ridurre i propri debiti con l’estero.
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Inviato il: 20/3/2009 10:47
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1014
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Inviato il: 21/3/2009 23:07
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  •  Ashoka
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1015
Sono certo di non sapere
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La cosa fantastica è che Roubini è diventato il "Guru" economico in questa crisi per averla "prevista" ma se uno va a controllare scopre che la sua tesi era leggermente diversa:

The US as a Net Debtor:The Sustainability of the US External Imbalances

Dalle conclusions

If the U.S. maintains the unsustainable combination of large fiscal deficits and low private savings, one of the two following scenarios is likely to develop:

1. Asian central banks will continue to finance the U.S. fiscal deficit allowing the U.S. to continue to spend more than it earns for bit longer. This implies that Asian currencies will remain weak. But this path is not sustainable for at least three reasons. First, the continued shrinkage of the US manufacturing sector risks generating a severe protectionist backlash. Second, the U.S. will become even more hostage to the political decision of foreign central banks to continue to finance this deficit (and rollover their existing holdings of U.S. debt) rather than shift into other assets. Third, it leads to an accumulation of the U.S. public and foreign debt at rates that will not be acceptable to existing U.S. creditors.

2. Asian central banks stop intervening on the scale needed to finance the U.S. deficit and the U.S. will have to adjust. This adjustment would take two forms. First, the dollar would depreciate sharply without the support provided by Asian central banks. Second, U.S. interest rates would have to rise sharply to attract the financing the U.S. government needs to run large fiscal deficits. There is not a pool of private capital willing to make up the gap at current low U.S. interest rates if Asian central banks stopped financing the U.S. fiscal (and current account) deficit. U.S. consumption would have to fall to generate the higher private savings needed to finance the fiscal deficit (public sector dissavings) in the absence of subsidized financing from Asian central banks. The US current account would improve over time but the adjustment would occur in the worst way for the US, via a sharp recession and a fall in private investment.


Roubini prevedeva che la prima ipotesi non avrebbe potuto verificarsi mentre la seconda avrebbe provocato la crisi. Peccato che non si è per niente verificato quello che era stato previsto al punto 2... ovvero la Cina non ha diminuito i suoi acquisti di debito pubblico USA, i tassi dei titoli di debito USA non sono aumentati ma diminuiti e la crisi è stata innescata dalle politiche monetarie della FED e non dalla Cina.
Inviato il: 22/3/2009 14:35
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1016
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Citazione:
non dalla Cina


La colpa della Cina è quello che vanno sostenendo alla Fed. Ma da dove venivano tutti questi risparmi cinesi?

What Greenspan and Bernanke call "savings" is nothing more than the amount of US dollars that emerging economies accumulated.

link
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1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 22/3/2009 15:05
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1017
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perchè c'è tutta questa euforia nei mercati ora il dow è a + 6,84 ....
e negli ultimi dieci giorni le borse sono andate sempre sù .....
????
Inviato il: 23/3/2009 21:44
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  •  argon
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1018
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Citazione:

cloud ha scritto:
perchè c'è tutta questa euforia nei mercati ora il dow è a + 6,84 ....
e negli ultimi dieci giorni le borse sono andate sempre sù .....
????


Da quel che ho capito perchè c'è stato un aumento della massa monetaria M3 alcuni mesi fa. La massa M3 anticipa di 6 mesi circa l'andamento della borsa e l'andamento della borsa anticipa di 12 mesi circa l'economia reale. Quindi per i prossimi tempi avremo una salita della borsa che si specchierà dopo settembre con una risalita timida dell'economia che precederà il tracollo finale. (questo secono teorie recuperate sul forum finanziario di yahoo).
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« La sovranità sovrannazionale di banchieri mondiali ed un’èlite intellettuale è preferibile all’autodeterminazione praticata nei secoli passati»
( David Rockefeller)
Inviato il: 23/3/2009 23:13
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  •  ilberneri
      ilberneri
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1019
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Rampini:
Pechino progetta un mondo "post-dollaro". La banca centrale cinese ha proposto che la valuta americana venga in futuro sostituita nel suo ruolo di moneta di riserva. Al suo posto i dirigenti cinesi vedrebbero una moneta di riserva gestita dal Fondo monetario internazionale, quindi sganciata dalle vicissitudini di una singola economia nazionale, e intrinsecamente più stabile. Di fatto esiste già uno strumento che prefigura una simile valuta: i diritti speciali di prelievo gestiti dal Fmi, che tuttavia hanno un uso assai limitato e di certo non sono rivali del dollaro come moneta di riserva delle banche centrali. Basati su un paniere di quattro valute (dollaro, euro, yen giapponese e sterlina britannica), i diritti speciali di prelievo vengono usati soprattutto come unità di conto dal Fmi e alcune altre organizzazioni multilaterali.

L'idea cinese è stata espressa dal governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan, in un saggio pubblicato sul sito in lingua inglese della stessa autorità monetaria. Senza usare toni polemici verso il dollaro (che Pechino non intende indebolire nella fase attuale), il governatore scrive che l'attuale recessione mondiale "riflette vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario internazionale". A suo avviso uno dei modi per evitare in futuro il ripetersi di turbolenze finanziarie così gravi è la creazione di una moneta di riserva "slegata da nazioni individuali e capace di rimanere stabile nel lungo periodo, eliminando così i difetti inevitabili delle monete nazionali".

Da tempo i leader cinesi manifestano i loro timori per l'instabilità del dollaro. L'episodio più clamoroso è avvenuto due settimane fa quando il primo ministro Wen Jiabao si è detto "preoccupato" per la solidità degli investimenti in dollari compiuti dalla Repubblica Popolare. Pechino teme che l'America stia creando le premesse per un rilancio dell'inflazione e una svalutazione della propria moneta, in modo da "smaltire" i debiti accumulati verso l'estero, Cina in testa.

Tuttavia, proprio perché la Repubblica Popolare è il più grosso investitore sovrano in titoli del debito pubblico Usa, i suoi dirigenti sono molto attenti a non compiere passi azzardati che possano accelerare il deprezzamento del dollaro. Hu Xiaolian, direttore dell'Ufficio Cambi che gestisce le riserve valutarie, ha dichiarato che "il dollaro resta la più importante moneta per il commercio internazionale e per i pagamenti; acquistare buoni del Tesoro americani è un elemento importante nella nostra politica di investimento delle riserve valutarie e continuerà ad esserlo".

La "sostituzione" del dollaro come moneta di riserva è un progetto di lungo periodo, sul quale però il governatore Zhou ha dato alcuni suggerimenti concreti. In primo luogo ha proposto che venga allargato il paniere di monete che compongono i diritti speciali di prelievo; in seguito gli Stati dovrebbero affidare in gestione una parte delle loro riserve valutarie al Fmi. E' un'operazione che "richiede straordinaria visione politica e coraggio", ha detto il governatore della banca centrale cinese, richiamandosi a un'analoga proposta fatta nel 1940 dall'economista inglese Keynes.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#1020
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Dal link di tibberio:

l'unica "AAA" vera nel mondo al momento è quella americana. Tante "AAA" di banche, di aziende industriali, di cartolarizzazioni, persino quelle degli Stati sovrani sono crollate oppure stanno vacillando. E se gli investitori vanno ancora alla ricerca di un investimento veramente sicuro, con il marchio del massimo rating "AAA" non hanno altra scelta se non quella dei Treasuries americani: anche se l'Amministrazione Obama inonderà il mercato di titoli di Stato denominati in dollari, una grossa fetta di questi secondo Roubini sarà acquistata dalla Federal Reserve. Tutto questo significa che il dollaro Usa alla distanza non è messo poi così male. Nel medio termine, per i prossimi sei mesi, tenderà a svalutarsi secondo Roubini ma non crollerà perchè "questa sua debolezza non è un trend".

Qualcuno saprebbe spiegarmi questa? Non ho capito perché il dollaro non dovrebbe essere messo male. Qui la spiegazione fornita è di tipo politico (il dollaro non crollerà grazie allo strapotere militare americano), ma è questo che intende Roubini?
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Bicarlonato.
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