Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
  L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...28293031323334...99>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  3 Voti
  •  astro7
      astro7
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#901
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
Messaggi: 472
Offline
Citazione:
E' solo da piangere.


per la miseria Ivan...questa è roba forte.
Diffondere, diffondere, diffondere....
Inviato il: 14/9/2010 6:13
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#902
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Anche questa è roba forte:

1. Da http://www.beppegrillo.it/2010/09/caccia_al_tricolore/index.html

Citazione:



Esibire il Tricolore è una provocazione, si rischia il linciaggio. Un italiano può sventolare in Italia la bandiera dell'Austria o della Cina, del Burundi o della Svizzera senza correre alcun pericolo, ma non quella italiana. Il cittadino ignaro e sbandieratore è, nell'ordine: identificato dalla Polizia (pagata dagli italiani), allontanato da funzionari che rispondono a un ministro degli Interni "padano" (pagato dagli italiani) e scortato attraverso due ali di folla in camicia verde che gli grida di tutto, da omosessuale a comunista. Se questo è l'effetto: italiani che si credono padani (mai esistiti nella penisola) che combattono italiani che si credono italiani, sarà il caso di capire le cause di questa follia prima che sia troppo tardi.
L'Italia è l'unico Paese della Terra in cui può essere sconsigliabile girare con la bandiera italiana. E', va detto, una tradizione che risale a ben prima della Lega. Già negli anni '70 la nostra bandiera veniva strumentalizzata dalla destra e bruciata in piazza dalla sinistra. Un simbolo senza pace, ma che ci rappresenta ancora come popolo e come Istituzioni.
Il Tricolore sventola sul Quirinale, per coerenza Boss(ol)i dovrebbe chiedere a Napolitano di pulirsi il culo con la bandiera come fece con la signora veneziana che lo espose al suo balcone. E, sempre per coerenza, i ministri della Lega, che hanno giurato sulla Costituzione (incompatibile con la secessione), dovrebbero dimettersi. Gente che ha contemporaneamente il portafoglio a Roma, finanziamenti elettorali e stipendi pagati da TUTTI gli italiani, anche quelli di Capo Passero e delle Egadi, e "un sogno nel cuore, bruciare il tricolore ..." come cantavano i leghisti a Lugano.
Il leghista di lotta e di governo e di "Roma Ladrona", località dove pasteggia a pensioni dopo due anni e mezzo, auto blu, benefit e emolumenti (come tutti gli altri) ci ha rotto gli zebedei. Il federalismo... chiedete a una persona qualunque, un amico, un parente, in cosa consiste? L'unica tassa federale, l'Ici, è stata eliminata dalla Lega. I piemontesi sono piemontesi, i lombardi sono lombardi e i veneti sono veneti e, ognuno di loro, è anche italiano. Ma il padano cos'è? Non è italiano, non è longobardo (popolo di origini svedesi alto e biondo incompatibile con discendenti del calibro di Borghezio e Maroni), non discende dagli odiati romani, dai latini, dai greci, dai francesi, dagli spagnoli, dagli austriaci, e neppure dai fiamminghi o dai valloni ... Una chimera: "Era la Padania di origine incerta / Calderoli la testa, il petto Bossi, e Renzin la trota la coda/ e dalla bocca orrendi rutti/ vomitava di federalismo: e nondimeno/ col favor degli Dei, l'Italia la spense.. (libera traduzione della Chimera dall'Iliade)."




Diffondere, diffondere, diffondere....

2. Cosa si insegna ad Adro http://nonleggerlo.blogspot.com/2010/09/esclusiva-ecco-cosa-si-insegna-nella.html
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 14/9/2010 20:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#903
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Afghanistan, quando gli interpreti dell’esercito Usa parlano a fatica l’inglese


Spesso i traduttori selezionati hanno difficoltà anche a comprendere i dialetti locali usati dai talebani e fanno errori nel riportare le informazioni. Così può capitare che le truppe internazionali scambino le mucche di un villaggio per i nemici


È anche dagli interpreti che dipende la vita dei soldati in guerra. Così in Afghanistan i traduttori sono messi a disposizione dell’esercito americano per cifre da capogiro che vanno a finire nelle casse delle agenzie americane responsabili delle selezioni. Ma a passare i test sono anche giovani afgani che non hanno una conoscenza adeguata della lingua inglese. Almeno secondo alcune testimonianze, come quella di Paul Funk, ex traduttore che supervisionava le selezioni per la Mission Essential Personnel, un’azienda con base a Columbus in Ohio.

Secondo Funk, ben il 28% degli interpreti assunti nel periodo da novembre 2007 a giugno 2008 non avevano superato le prove linguistiche richieste dal governo americano, cosa che la ditta ha omesso di comunicare per non perdere l’appalto milionario. “Mi sono accorto – ha detto Funk in un’intervista alla Abc – che qualcuno, e in quel momento non sapevo chi, cambiava i risultati dei test alzando il voto da zero a un punteggio che consentiva l’assunzione”. Diversi traduttori, dunque, hanno imparato la lingua inglese solo in seguito alla selezione, operando sul campo. “Molti di noi – ha detto Tahir, un interprete afgano – per mesi hanno continuato a nascondersi, per evitare di essere scelti per le missioni importanti”. La possibilità di compromettere situazioni delicate per “impedimenti linguistici”, spaventava infatti gli stessi afgani, ben consapevoli dei limiti delle proprie conoscenze.

Le lacune non sono limitate alla conoscenza dell’inglese, ma riguardano anche i dialetti locali, diversi dalla lingua ufficiale e largamente usati dai talebani. Dialetti che quindi sono fondamentali per ogni trattativa e azione militare. Un altro interprete, Yousuf, ha raccontato un episodio di qualche anno fa: per un errore di comunicazione durante un’operazione, i soldati delle truppe internazionali colpirono le mucche di un villaggio invece dei nemici che erano in un’altra posizione. Yousuf ha aggiunto che il suo colloquio per l’assunzione si limitò a una breve e semplice conversazione in inglese e che i selezionatori si basarono esclusivamente sulle sue affermazioni a proposito della conoscenza dei differenti linguaggi locali.

Un altro problema è poi la giovane età degli interpreti, alcuni dei quali hanno solo 16 anni. La loro inesperienza è un forte handicap, anche per lo scarso rispetto che i soldati mostrano verso traduttori che considerano solo dei ragazzini.



link............

_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/9/2010 21:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#904
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
Messaggi: 1463
Offline
I libici sparano e i nostri militari vanno sottocoperta

Il dettaglio che emerge dal rapporto della Guardia di Finanza a proposito del peschereccio mitragliato dalla vedetta di Gheddafi: lo prevede il trattato firmato con il paese africano.

Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera si va a leggere il rapporto dei funzionari del Viminale incaricati di svolgere l’indagine sul peschereccio italiano mitragliato dalla vedetta libica in acque internazionali. E scopre che quando i libici hanno cominciato a sparare contro l’”Ariete”, i militari della Guardia di Finanza sono scesi sotto coperta. Perché così prevede il trattato tra Italia e Libia.

UNA QUESTIONE DI FIRME – La procedura infatti prevede che i militari non possano svolgere altri compiti che di controllo e coordinamento, e vieta che possano eseguire controlli su mezzi navali individuati, e che debbano essere vestiti in abiti civili. Secondo il rapporto, l’Ariete è stato avvistato a 30 miglia dalla costa e gli è stato intimato di fermarsi, ma non ha obbedito. L’intesa italo-libica prevede che gli italiani in missione sono sottoposti alle leggi del paese ospitante, e questo potrebbe escludere che i finanzieri siano indagati per favoreggiamento nel reato di tentato omicidio ipotizzato dalla procura di Agrigento nei confronti dei libici. Rimane comunque il problema delle regole d’ingaggio del paese a loro assegnato, commenta il Corriere.

NESSUN DIRITTO - «La Libia non aveva alcun diritto di intervenire; il motopeschereccio era in acque internazionali», dice invece Stefano Zunarelli, docente all’Università di Bologna di diritto della navigazione, materia di cui è considerato tra i massimi esperti. Zunarelli contesta che il golfo della Sirte possa essere ritenuto una baia storica, come sostiene la Libia. Una rivendicazione non da poco: «di regola la sovranità si esercita sino a 12 miglia dalla costa; nel caso delle baie storiche si può invece derogare. ‘Bisogna però provare che lo Stato ha esercitato la sua sovranità sulla zona marina al di là delle 12 miglia e vi è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale»; circostanze che nel caso della Libia, nota l’esperto, non si sono verificate. «L’Italia e altri Stati contestano che il golfo possa essere configurato come baia storica perchè non c’è mai stata stata una sovranità continuativamente esercitata dalla Libia su quell’area marina e soprattutto non c’è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale». Oltretutto «non si può nemmeno dire che sia tecnicamente una baia: non è un semicerchio, è molto più aperta».
Inviato il: 15/9/2010 9:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  sitchinite
      sitchinite
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#905
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
Messaggi: 3270
Offline
Citazione:

Lezik85 ha scritto:
‘Bisogna però provare che lo Stato ha esercitato la sua sovranità sulla zona marina al di là delle 12 miglia e vi è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale»; circostanze che nel caso della Libia, nota l’esperto, non si sono verificate. «L’Italia e altri Stati contestano che il golfo possa essere configurato come baia storica perchè non c’è mai stata stata una sovranità continuativamente esercitata dalla Libia su quell’area marina e soprattutto non c’è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale». Oltretutto «non si può nemmeno dire che sia tecnicamente una baia: non è un semicerchio, è molto più aperta».[/i]


Veramente mi risulta che la libia abbia esercitato sovranità sulla sirte sin dagli anni 70, con una apposita dichiarazione.
Di fatto, a non accettare questo fatto, furono gli americani, per poter condurre operazioni in mare anche nel golfo libico.

C' é anche da fare una considerazione, ma non son certo espero in materia:

http://www.indexmundi.com/libya/maritime_claims.html

qui si legge la descrizione della 'zona contigua':


contiguous zone - according to the UNCLOS (Article 33), this is a zone contiguous to a coastal state's territorial sea, over which it may exercise the control necessary to: prevent infringement of its customs, fiscal, immigration, or sanitary laws and regulations within its territory or territorial sea; punish infringement of the above laws and regulations committed within its territory or territorial sea; the contiguous zone may not extend beyond 24 nautical miles from the baselines from which the breadth of the territorial sea is measured (e.g. the US has claimed a 12-nautical mile contiguous zone in addition to its 12-nautical mile territorial sea).


Se la nave italiana é stata colpita alle 30 miglia, é comunque anche fuori dalla zona contigua, forse per quello l' ambasciata libica ha chiesto scusa e il governo libico ha aperto un' inchiesta.
Inviato il: 15/9/2010 10:04
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#906
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Se la nave italiana é stata colpita alle 30 miglia, é comunque anche fuori dalla zona contigua, forse per quello l' ambasciata libica ha chiesto scusa e il governo libico ha aperto un' inchiesta.
troppi se e forse.....quello che è evidente è che non si sanno nè i patti e nè le relazioni che esistono AL MOMENTO fra l'Italia e la Libia o, forse, sarebbe meglio dire
che nessuno sa ancora la relazione che esiste fra Berlusconi e Gheddafi.

Per questo non sappiamo ancora che cosa è successo di preciso nel mediterraneo.


Citazione:
Il dettaglio che emerge dal rapporto della Guardia di Finanza a proposito del peschereccio mitragliato dalla vedetta di Gheddafi: lo prevede il trattato firmato con il paese africano.

ci sono anche trattati non firmati e questo è proprio in caso di questo genere di cui nessuno sa capirne nulla.
*********

«ABBIAMO AVVERTITO I PESCATORI CHE I MILITARI ERANO PRONTI AD APRIRE IL FUOCO» I libici mitragliavano. E i nostri finanzieri erano scesi sottocoperta Obbligati dagli accordi a lasciare il ponte della nave
Quando i libici hanno cominciato a sparare contro il peschereccio «Ariete» i militari della Guardia di finanza sono scesi sottocoperta. È l’incredibile dettaglio che emerge dai primi atti raccolti dai funzionari del Viminale incaricati di svolgere accertamenti per capire che cosa sia davvero accaduto domenica pomeriggio e stabilire se le procedure siano state rispettate. Mentre dalla motovedetta partiva la sventagliata, i finanzieri sono dovuti uscire di scena perché questo prevede l’accordo firmato dai due Paesi. Non solo. Il trattato assegna loro compiti di «supporto e addestramento». E vieta che possano «eseguire controlli sui mezzi navali individuati » e impone che salgano a bordo «in abiti civili, scevri da ogni segno distintivo».


Secondo la versione fornita dai libici «il comandante della motovedetta ha deciso di intervenire tentando l’abbordaggio perché gli occupanti del peschereccio stavano commettendo un reato: erano entrati in acque internazionali per la pesca di frodo». È proprio questa la violazione più evidente del trattato bilaterale visto che più volte nel testo si ribadisce come il «pattugliamento marittimo viene effettuato ai fini di contrastare l’immigrazione clandestina». Non c’è alcuna deroga, non è possibile intervenire se non per effettuare attività di «controllo, ricerca e salvataggio».

In queste ore la Farnesina ha ribadito la necessità di chiarire in maniera netta come le motovedette debbano essere utilizzate soltanto nell’attività legata all’immigrazione clandestina. Un modo per evitare eventuali contestazioni in sede europea riguardo alle violazioni sui trattati relativi alla pesca, ma anche alla definizione delle frontiere marittime. Discorso più complesso riguarda i compiti assegnati ai finanzieri che salgono a bordo.
Il Viminale non appare propenso a modificare lo status di «osservatori e addestratori» per evitare che poi si possa chiedere ai nostri militari di avere un ruolo operativo durante le attività effettuate in mare, comprese quelle di respingimento che avvengono in acque internazionali. Ma è lo stesso prefetto Manganelli a chiarire che «una decisione sarà presa al termine degli accertamenti in corso

E chissà se già questa sera se ne parlerà durante il ricevimento organizzato all’ambasciata libica per festeggiare l’anniversario della Rivoluzione che nel 1969 ha portato Gheddafi al potere che vede tra gli invitati numerosi esponenti delle istituzioni italiane.

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_15/sarzanini_libia_a24aa4be-c08b-11df-baf9-00144f02aabe.shtml
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/9/2010 11:58
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#907
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Ivan, una sola precisazione riguardo all'articolo che parla
dei leghisti.
Io c'ero in piazza negli anni del Movimento e non ho mai
visto bruciare una bandiera italiana.
Quelle a stelle e strisce sì, tante.
Ma la bandiera italiana no, addirittura neanche quella
israeliana, allora non si usava, si sventolava quella
palestinese e si portava la kefiah, ma la stella di Davide
non si bruciava.
Figurati se potevamo bruciare quella italiana per la quale
i nostri padri s'erano fatti ammazzare a Porta San Paolo...
Inviato il: 15/9/2010 14:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#908
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Io per mia fortuna in piazza non c'ero.

Ma il punto non è questo.

Il punto è un altro, è il punto è la serietà.

Quando gli americani lasciarono il Vietnam, la tv mostrò la scena del soldato che portava in salvo la bandiera: saluto alla bandiera, presa della medesima, bandiera riposta con cura e riportata indenne in patria.

Negli USA l'inno nazionale poi è cosa sacra.

Bè, cosa vediamo nel belpaese ?

Scene come questa: http://www.repubblica.it/online/politica/tricolore/tricolore/tricolore.html

Dicono qui:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/13/caccia-al-tricolore/60295/

Citazione:

Denunciati per il tricolore

Passeggiare con il Tricolore è rischioso, può apparire come una provocazione politica, può essere considerato un gesto offensivo rispetto alle idee del secondo partito di governo, il partito che esprime il ministro degli interni.

Sembra incredibile ma può capitare, girando sul territorio nazionale con la bandiera del proprio paese sulle spalle, di venire bloccati, identificati e forse denunciati dalla polizia, di essere minacciati e insultati in ogni modo da patrioti di una nazione inesistente: la “Padania”,

Questo ci è capitato ieri, domenica 12 settembre, a Venezia, in una bella giornata di sole, punteggiata dal verde delle bandiere e delle casacche dei tifosi leghisti, giunti da tutto il nord Italia per la rituale celebrazione del “dio Po”.

Sul palco Umberto Bossi e i principali leader del partito secessionista. Ai balconi di Venezia decine di bandiere tricolore, a ripetere il gesto famoso della signora Lucia, veneziana sensibile al valore dell’unità nazionale.

Eravamo una decina: con noi Marco Gavagnin, consigliere comunale a Venezia per la lista civica a cinque stelle, e l’amico Paolo Papillo, del blog Informazione dal Basso. Sbarcati a Venezia, abbiamo acquistato una bandiera da un venditore ambulante che ce ne ha regalata una seconda.

Dopodiché ci siamo incamminati verso Riva dei Sette Martiri (patrioti giustiziati mentre gridavano “Viva l’Italia Libera!”), dov’era in programma la manifestazione leghista, ad angolo con via Garibaldi. A un certo punto siamo stati bloccati da un plotone di poliziotti e carabinieri. Motivo? Grave rischio di disordini a causa della nostra “provocazione”.

Intanto erano partiti gli insulti del popolo verde, proprio mentre gli amplificatori diffondevano la voce roca (e le parole poco comprensibili) del capo. “Comunisti di merda” è stato l’epiteto più gentile. Alcuni ci gridavano “froci” e “culattoni”. Un tipo inneggiava: “Forza Paraguay!”. Poi sono partiti i coretti da stadio: “Padania! Padania!”. Per loro il Tricolore è “da buttare nel cesso”, come insegna il grande leader, perché “l’Italia non è mai esistita e mai esisterà”.

Soltanto il cordone di polizia ha scongiurato il rischio dell’aggressione fisica da parte di questi individui fanatizzati, incattiviti da decenni di violenta demagogia. Siamo stati tutti identificati, noi, non i linciatori. E poi allontanati tra due ali di folla inferocita.

Insomma, a 150 anni dall’Unità d’Italia e 65 dalla Liberazione, gli italiani restano da fare. Certi giorni viene il dubbio che sia troppo tardi.


Ancora:

Da http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/14/non-tireremo-il-presidente-napolitano-per-la/60459/

Citazione:


Non tireremo il presidente Napolitano per la giacchetta (ci mancherebbe altro), ma c’è una domanda che vorremmo, molto rispettosamente, che prendesse in considerazione. Quante altre scuole dello Stato italiano, pagate con i soldi degli italiani subiranno, dopo quella di Adro, l’onta dei simboli col Sole delle Alpi impressi ovunque (banchi, cestini dei rifiuti, zerbini, tavoli, cartelli, finestre) prima che qualcuno pretenda dal sindaco leghista, magari con l’ausilio della forza pubblica, il rispetto dell’articolo 5 della Costituzione italiana: “La Repubblica è una e indivisibile”? Qualcuno, Presidente, dirà alla signora Gelmini che un ministro dell’Istruzione (una volta pubblica) non può trasmettere al suddetto sindaco il suo “vivo apprezzamento personale” per quella scuola marchiata ma definita “modello di riferimento? Vero che la ministra ha poi ritirato la mano definendo “folkloristico” il primo cittadino (si fa per dire) dello sfortunato comune bresciano.

Eppure, signor Presidente, sono almeno vent’anni che tutte le mattane leghiste vengono così definite: folkloristiche. Un alibi, soprattutto, per quella sinistra a cui conviene far finta di non vedere i manifesti padani della razza. E i ministri padani che dalle stanze del governo alacremente lavorano per la secessione padana. Mentre intitolano le scuole padane e insultano il tricolore. Lei, Signor Presidente, che rappresenta l’unità nazionale, non si sente ribollire il sangue?
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2010 18:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  leo4555
      leo4555
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#909
So tutto
Iscritto il: 5/7/2010
Da
Messaggi: 4
Offline
Inviterei tutti quelli che seguono Beppe Grillo a documentarsi su chi sia il maggior cliente della Casaleggio Associati....
Inviato il: 15/9/2010 20:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Calvero
      Calvero
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#910
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Citazione:


Il punto è un altro, è il punto è la serietà.

Quando gli americani lasciarono il Vietnam, la tv mostrò la scena del soldato che portava in salvo la bandiera: saluto alla bandiera, presa della medesima, bandiera riposta con cura e riportata indenne in patria.



e quale sarebbe la serietà della guerra in Vietnam? di grazia, Ivan... finiscila di fare John Wayne .. è ridicola la tua posizione, concettualmente e contestualmente

Citazione:


Negli USA l'inno nazionale poi è cosa sacra.


ti credo, sono lobotomizzati .. di sacro c'è solo la Vita e il rispetto per essa. Cosa a cui gli Americani non hanno nulla da insegnare a nessuno. Se non nel farsi i cazzi loro sulla pelle degli altri ...

Citazione:

Bè, cosa vediamo nel belpaese ?



...un'altro tipo di lobotomizzati ...

Citazione:


Denunciati per il tricolore



Quando si è ignoranti si è ignoranti.
Il responsabile per la pubblica sicurezza (un Ufficiale di Polizia Giudiziaria deputato alla supervisione e al comando) in nome della Costituzione (la stessa che tutela il Tricolore) ha l'obbligo di fare il possibile per NON fomentare i disordini. Punto. Lo dice la Legge. Ricca è un paraculo (nonostante abbia ragione a dare contro ai leghisti, sia chiaro) poiché lui fa orecchie da mercante.

E per tutelare l'ordine pubblico, non solo si può vietare l'ingresso a un Tricolore, ma si può fare qualsiasi cosa che limiti i disordini ( a seconda del contesto) in una determinata situazione.

L'ordine di NON far passare il Tricolore è contestuale, non concettuale.

Citazione:

A un certo punto siamo stati bloccati da un plotone di poliziotti e carabinieri. Motivo? Grave rischio di disordini a causa della nostra “provocazione”.


Ma và ... WAOOO, proprio sveglio Ricca. Un "addormentato" (si ri-legga paraculo) così era da tempo che non si vedeva. Se una Manifestazione è autorizzata, è la medesima che viene presidiata affinché si possa svolgere. Punto. Lo sancisce la Legge.

Forse l'ignorante di Ricca non sà, che se a lui autorizzerebbero (ipotizziamo) una manifestazione a Bergamo sull'unità d'Italia, i Carabinieri allontanerebbero di certo quelli che si avvicinerebbero con una bandiera della Lega. Sarebbe la stessa identica cosa. Il problema è l'Ordine pubblico, che è tutelato e autorizzato dalla Costituzione. Ed è contestuale.

Ricca: uno dei pochi a dire cose giuste, che se la mette in culo da solo...

Fanculo l'America e Fanculo la Lega: stessa forma mentis di chi crede di averlo duro; soliti frustrati del - io sono meglio di te - ...

Ivan, guardarti Stasky e Hutch ..lì inizia e lì finisce la tua illusione

Citazione:
Quando gli americani lasciarono il Vietnam, la tv mostrò la scena del soldato che portava in salvo la bandiera:


..si chiama propaganda
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 15/9/2010 20:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#911
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline


Citazione:
Quando gli americani lasciarono il Vietnam, la tv mostrò la scena del soldato che portava in salvo la bandiera: saluto alla bandiera, presa della medesima, bandiera riposta con cura e riportata indenne in patria.


...riportata indenne in patria sopra la bara di un connazionale.
Il Vietnam fu una sconfitta per gli USA e tale rimane.
Ricordare un soldato che ripone la bandiera è solo patetico.

Citazione:
.si chiama propaganda

oppss....giusto...'patetica' propaganda
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/9/2010 21:30
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#912
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Non mi sono spiegato bene.

La patria è cosa sacra: pur se la sua storia è piena di contraddizioni, pur sempre madre patria rimane .

Citazione:


Inviterei tutti quelli che seguono Beppe Grillo a documentarsi su chi sia il maggior cliente della Casaleggio Associati....



Bè ci puoi sempre illustrare chi sia il maggior cliente della Casaleggio Associati e che cosa comporta questo.

Una domanda sorge però spontanea : l'hominem circonstaziale vale solo per Grillo ? Non si applica, non vale in altri ben noti ambiti ?

Citazione:

.riportata indenne in patria sopra la bara di un connazionale.
Il Vietnam fu una sconfitta per gli USA e tale rimane.
Ricordare un soldato che ripone la bandiera è solo patetico.


Due torti non fanno una ragione: anche se li USA in Vietanam ci hanno lasciato le penne, questo nulla ha che fare con il rispetto alla loro bandiera manifestato in mondo visione; ricordo ancora le immagini dell'abbandono di Saigon: il marine ercuelo và, saluta la bandiera, la raccoglie con cura, la ripone con cura ancora maggiore e la riporta sana e salva in patria.

Citazione:


e quale sarebbe la serietà della guerra in Vietnam? di grazia, Ivan... finiscila di fare John Wayne .. è ridicola la tua posizione, concettualmente e contestualmente


Meglio, ma molto meglio John Wayne che sposta le mandrie di vacche al pascolo nelle praterie che Rambo che spezza in due i nemici .

Citazione:



ti credo, sono lobotomizzati .. di sacro c'è solo la Vita e il rispetto per essa. Cosa a cui gli Americani non hanno nulla da insegnare a nessuno. Se non nel farsi i cazzi loro sulla pelle degli altri ...



No, gli americano non sono lobotomizzati: piu' semplicemente portano rispetto alla loro nazione. La devozione per il loro inno così come anche per la bandiera, è, per gli Americani, altissima. E' infatti ben noto che quando si sentono risuonare le sue note tutti gli Americani assumono una posizione sull’attenti, con la mano sul petto e si uniscono nel canto.
Scene che non si ha il piacere di vedere da queste parti .
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2010 21:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#913
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Non mi sono spiegato bene.

La patria è cosa sacra: pur se la sua storia è piena di contraddizioni, pur sempre madre patria rimane .


la patria sacra lo è per tutte le nazioni e non vedo perchè ci sia qualch nazione che ritiene che il 'suo' territorio è sacro mentre quello degli altri no.
E'davvero curioso che pur rimanendo sempre madre patria per qualcuno lo sia meno per altri popoli tanto che il loro territorio diventa lottizzabile e la sacralità se ne fa a farsi fottere (sempre quella degli altri popoli s'intende...)

E pensare che la sacra madre patria USA era una terra popolata dai pellerossa di cui nessuno dei 'bianchi' ha avuto riguardo. Come poi non lo ha avuto per il resto del mondo. Imparare a piegare la bandiera è un conto, convidere con gli altri popoli e persone è un altro e le due cose non sono assolutamente direttamente proporzionali.

Citazione:
Due torti non fanno una ragione: anche se li USA in Vietanam ci hanno lasciato le penne, questo nulla ha che fare con il rispetto alla loro bandiera manifestato in mondo visione; ricordo ancora le immagini dell'abbandono di Saigon: il marine ercuelo và, saluta la bandiera, la raccoglie con cura, la ripone con cura ancora maggiore e la riporta sana e salva in patria.

dunque non vuoi capire la propaganda dei media? almeno smettila però...dai...

Citazione:

Meglio, ma molto meglio John Wayne che sposta le mandrie di vacche al pascolo nelle praterie che Rambo che spezza in due i nemici .

ma nessuno dei due piega la bandiera però....?!
si capisce che di mandrie di vacche non ce ne sono più come una volta...

Citazione:
E' infatti ben noto che quando si sentono risuonare le sue note tutti gli Americani assumono una posizione sull’attenti, con la mano sul petto e si uniscono nel canto.

la mano sul petto sarà per custodire il portafoglio....non si sa mai... e poi passano anche da patrioti.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/9/2010 22:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#914
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Il gettare sul tavolo torti via via sempre piu pesanti è solo un modo di argomentare fallace.

Guzzanti ne ha fatto uno sketch simpaticissimo:



Ma come lo stesso sketch di Guzzanti insegna, quest'argomentre gettando sul tavolo torti via via sempre piu' gravi e pesanti funziona, hai voglia se funziona, specie nel politichese.

Citazione:


dunque non vuoi capire la propaganda dei media? almeno smettila però...dai...


Si i media raccontano spesso balle, ma non raccontano sempre balle.

Ci sono cose che sono la verità sic et simpliciter e non propaganda.

Lì, in quella scena trasmessa in mondovisione non è fatta propaganda, si si è dimostrata la serietà in una situazione seria.

Citazione:

la mano sul petto sarà per custodire il portafoglio....non si sa mai... e poi passano anche da patrioti.


La mano la poggiano sul cuore, la sede dell'emozione., non la poggiano sul portafoglio generalmente posto nella tasca dei pantaloni o nella borsetta.
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2010 22:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#915
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Sul debito pubblico.


Da http://www.beppegrillo.it/2010/09/debito_a_quota_1838_miliardi.html

Citazione:


Nel video Castelli imputa il debito pubblico, la rovina delle future generazioni, alla Prima Repubblica. Un lapsus. Il debito è stato creato da Craxi, ma fatto esplodere dai governi Berlusconi (con la Lega al governo...).

Un debito pubblico in continuo aumento si traduce in tagli alla spesa, dalla scuola, alla sanità, alla sicurezza. Più debito, meno servizi, meno Stato sociale. E' una spirale alla fine della quale le nostre tasse (in calo) serviranno solo a pagare gli interessi sul debito. Ma se lo Stato (ci dicono) diminuisce sempre di più le sue uscite e il debito aumenta comunque al ritmo di 15 miliardi di euro al mese dove sta il trucco?
"Gente,Ieri sera al tg: a luglio il debito pubblico è salito a 1.838 miliardi di euro....ma come? A giugno era diminuito..da 1824 a 1812...(secondo tremortis grazie alle entrate derivate dal turismo) e nel giro di di un mese è risalito di 22 miliardi?....mi sa che dobbiamo regalargli un pallottoliere......ehhh...Ormai caro Beppe, siamo su una canoa trascinata dalle correnti del fiume..e ci stiamo avvicinando paurosamente alla cascata ...". roby f., Livorno



Il video:

_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 16/9/2010 3:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#916
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
rimosso, doppio, sorry
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 16/9/2010 3:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#917
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html

Ovvero, come il Nord Sabaudo ha conquistato il Sud.
Fucilazioni, decapitazioni, villaggi distrutti, persone bruciate vive e
sepolte vive, stupri, campi di sterminio per meridionali...
Un milione di morti.
Le fabbriche del Sud chiuse e rivendute come ferro vecchio agli
stessi garibaldini...
Perchè il Sud doveva essere solo agricoltura, l'impresa al Nord.
Nel 1860, secondo una ricerca del CNR, Nord e Sud erano allo stesso
livello di sviluppo.
80 anni dopo (alla vigilia della II Guerra Mondiale), sempre secondo il
CNR, veniva completata la riduzione del Sud a magazzino di braccia.
Dice, cosa c'è da ridere?
Tantissimo, a me fa ridere che ci hanno fatto bere la cazzata del
Risorgimento per 150 anni e tutti lì ad ubriacarsi a 'ste minchiate...
Inviato il: 16/9/2010 12:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#918
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Alcuni che sapevano come erano andate le cose e che le hanno
dette a gran voce

“Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili.
Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la
via dell’Italia Meridionale, temendo di esser preso a sassate, essendo colà
cagionato solo squallore e suscitato solo odio – GIUSEPPE GARIBALDI -”

“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e
fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo
vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col
marchio di briganti - ANTONIO GRAMSCI -”

“L’unità d’Italia è stata purtroppo la nostra rovina economica. Noi
eravamo, nel 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico
sano e profittevole. L’ unità ci ha perduti.
E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all’opinione
di tutti, che lo stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle
province settentrionali in misura ben maggiore che in quelle meridionali –
GIUSTINO FORTUNATO - ”

“Se dall’unità d’Italia, il Mezzogiorno è stato rovinato, Napoli è stata
addirittura assassinata. E’ caduta in una crisi che ha tolto il pane a
migliaia e migliaia di persone – GAETANO SALVEMINI -”

“Era l’epoca buona, dell’abbondanza sotto il re Borbone. Come dite?…
No?… E vi ingannate l’anima! Ogni pancia era senza il vuoto che c’è
adesso! Il peso, corrispondeva al giusto, con la bilancia! Parola mia…
credetemi signori, che se non fosse stato per il tradimento io non starei
qui a fare il pezzente… - FERDINANDO RUSSO - ”
Inviato il: 16/9/2010 13:10
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  redna
      redna
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#919
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
“L'Italia di Berlusconi è un bordello” Magazine Usa all'attacco

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” La citazione dal VI canto del Purgatorio dantesco fa da epigrafe a un reportage dal titolo esplicito, “The Bordello State”, pubblicato da Fp – Foreign Policy, stimato e quotato magazine di politica internazionale edito a Washington e molto seguito anche attraverso il suo sito. La foto, nel caso sorgessero dubbi, ritrae il nostro premier. La tesi dell'articolo a firma di James Walston è che il premier è in crisi nera. Ma non è quello il dramma. Il dramma sta nella conclusione, per noi amarissima: “Dante è citato spesso (nel servizio) per una buona ragione: lo Stato è precipitato all'Inferno”. E' un “bordello”, grazie anche alle frequentazioni di escort. E chi riprende Dante è uno studioso dell'università di Princeton, l'italiano Maurizio Viroli, nel libro “La libertà dei servi”. Dove scrive: l'Itala è riuscita "nell'esperimento politico di trasformare, senza violenze, una repubblica democratica in una corte intorno a un signore feudale circondato da una pletora di cortigiani ammirati e invidiati da una moltitudine di persone con spirito servile”. Come rimproverava il poeta agli italiani sette secoli fa.

Walston riprende la citazione del bordello dall'Alighieri e da un libro postumo del 2006 Paolo Sylos Labini. E riprende l'analisi e l'appello dell'economista “di un'integrità assoluta” che vedeva il Paese nell'abisso, che voleva difendere le regole del mercato dal potere politico ma dove lo spropositato conflitto d'interessi di Berlusconi si è fatto bellamente beffe di quelle regole.

Dopo di che, mentre l'Italia è stata schiaffeggiata da tempeste interne, oltre che quelle internazionali, “le residenze del primo ministro sono diventate dei bordelli, e non solo metaforicamente”. Le notizie delle escort non sono rimaste entro i confini patrii. Ma l'articolista affonda il coltello sull'ultima estate del premier. “Dalla fine di luglio è mancata una leadership chiara”. Watson ricorda che il premier in agosto ha minacciato le elezioni per mettere nell'angolo Fini e i suoi. Poi, “come i sondaggi hanno mostrato che l'unico vero vincitore in un voto anticipato sarebbe stato Bossi”, e che forse non otteneva una maggioranza al Senato, allora Silvio ha inserito la retromarcia. Così ora parla di altri “tre anni” di governo e di far passare i famosi cinque punti su economia, il Sud, il federalismo fiscale, la sicurezza e la giustizia. E, ricorda l'articolista, questo è il punto più controverso. “Perché garantisce a Berlusconi l'immunità” dai processi penali.

Lo sguardo dall'estero, attacca Walston, non è meno desolante. Il nostro premier, dice, si vanta che la sua politica estera è “l'invidia d'Europa” ma la realtà è diversa. La settimana ha attaccato Fini da un forum internazionale sulla politica globale in Russia, poi ha criticato per “l'ennesima volta” i “giudici comunisti” che gli impedirebbero di governare, poi ha dato un caloroso benvenuto al dittatore libico Gheddafi, infine ha definito Putin e Medvedev “un dono di Dio per la democrazia russa”. Noi in Italia lo sappiamo, il giornalista sembra stupirsi anche se sa. E più imbarazzante di tutte, la notizia del peschereccio mitragliato dalla motovedetta libica donata dal governo.

Intanto i dolori interni si “moltiplicano”. Stando ai sondaggi, Berlusconi è sceso del 4,9% nei favori degli elettori arrivando al 37% e mentre va a caccia di parlamentari il Pdl è calato ancora e sta sotto il 30%.

Il Foreign Policy non dimentica il caso P3, ricorda come l'associazione abbia manovrato nell'ombra e con denaro per cercare di defenestrare Prodi nel 2007. E aggiunge: alcuni indagati parlano come per fuggire da una nave che sta affondando. Ma Berlusconi “è preoccupato della sua sopravvivenza mentre l'Italia è in guai grossi”. Il declino, iniziato quasi 20 anni fa, si è fatto più pesante, il World Economic Forum non vede da noi una ripresa e ci colloca al 48esimo posto nella competitività mondiale, dietro la Lithuania prima del Montenegro. Intanto la disoccupazione giovanile è salita al 29.2% in maggio.

Le rivelazioni, gli scandali sui protagonisti del Pdl o su affaristi, non fanno “colore” giornalistico, stavolta. Piuttosto fanno immaginare a Watson uno scenario perfetto per l'opera verdiana del “Rigoletto” (forse ha visto la recente versione della Rai in tv mandata in mondovisione): trame, intrighi e il gobbo che intona “Cortigiani vil razza dannata”.
Perché il dramma autentico, scrive amareggiato Walston, “non che se alcune donne sono entrate in Parlamento passando dalla camera da letto, è che donne e uomini, giornalisti e professionisti, hanno abbandonato la loro volontà di pensare e i loro principi”.

link............
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 16/9/2010 13:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#920
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
@Audisio, vedo che hai sbattuto sul tavolo torti via via sempre piu' pesanti .

Ora, le "contraddizioni" nella creazione dello stato italiano ci sono state, così come ci sono state nella creazione di qualunque stato.

Ma il fatto che ci siano state delle contraddizioni non giustifica che sia lecito fare altre malefatte.

Ma lo spettacolo che in questo paese si vede è sempre quello del cattivo esempio, del pessimo comportamento a tutti i livelli; il buon esempio, la virtu', l'onesta, etc etc sono cose sempre piu' rare, son sempre piu' mosche bianche, sono semi che non trovano terreno fertile.

Non è questione di voler fare i moralisti sic et simpliciter, solo che le consgeunze di questa eterna partita reiterata del dilemma del prigioniero che è la nostra vita in questo paese , partita in cui il cassiere ha deciso di non premiare l comportamento collaborativo, ci ha portato ad un disastro (economico, ambientale, sanitario etc ) da cui probabilmente non usciremo mai piu' (basta riflettere un attimo sui video dei veleni di alcuni post fa) .
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 16/9/2010 19:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#921
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Da http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/15/mancano-i-soldi-alla-polizia-e-vietato-fare-telefonate-verso-lestero/61074/


Citazione:


Il Viminale vieta alla polizia di telefonare all’estero.

Non ci sono più soldi I sindacati denunciano: a prefetture e uffici della Stradale è arrivata una circolare dal ministero dell'Interno che impone di disabilitare le chiamate internazionali Se una telefonata allunga la vita, la sicurezza dei cittadini italiani ha i giorni contati. La disposizione arriva direttamente dal ministero dell’Interno, e impedirà alla polizia italiana di effettuare telefonate verso l’estero. “Operatività compromessa”, denunciano i sindacati. Ecco l’ennesimo taglio del governo alla voce Ordine pubblico e sicurezza. Ed è solo l’inizio: limitazioni potrebbero arrivare anche per le chiamate interurbane. Tutto perfettamente in linea con la politica dell’esecutivo. Nel 2009 aveva sforbiciato più di un miliardo alle Forze di Polizia, mentre quest’anno il budget complessivo è stato ridotto di altri 270 milioni, mentre ‘Immigrazione e accoglienza’ perde altri 380 milioni.

“È l’evoluzione naturale dell’ormai nota mancanza di benzina”, spiega Franco Maccari, da ventisette anni in polizia e segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, che ha lanciato l’allarme in un comunicato. “Nelle questure, negli uffici di frontiera e in tutti gli uffici di polizia stradale – spiega Maccari – stanno disabilitando le telefonate internazionali”.

Le disposizioni sono contenute in una circolare del Viminale, diramata attraverso un file criptato che non può uscire dagli uffici. Ma nella Prefettura e negli uffici della Stradale di Milano è già operativa. E se la prima segnalazione è giunta da una delle macroaree in cui è divisa la competenza territoriale per le telecomunicazioni delle forze di polizia, altre ne arrivano da uffici di Vicenza e Bologna.

Il danno è presto detto. La polizia stradale non potrà comunicare alle ditte di trasporti estere i fermi di veicoli pesanti che avvengono quotidianamente. E dagli uffici immigrazione nessuno sarà più in grado di contattare le ambasciate. Ilfattoquotidiano.it ha interpellato più volte l’ufficio stampa del ministero dell’Interno, senza però ricevere alcun chiarimento sulla vicenda.

L’8 settembre scorso, il comunicato del Coisp è stato ripreso anche da una interrogazione parlamentare al ministro Roberto Maroni. Un’iniziativa di Maurizio Turco, uno dei radicali eletti alla Camera con il Pd. L’interrogazione ad oggi attende risposta. Un ulteriore commento arriva da Gianmario Morello, segretario nazionale per il nord Italia della Confederazione sindacale autonoma di polizia (Consap): “Si tratta di un colpo durissimo, che avrà ripercussioni sociali sulla sicurezza dei cittadini”.

Nell’Italia del ministro Maroni e dei successi nella lotta alla criminalità organizzata, a certe cose si fatica a credere. Eppure i casi si moltiplicano, anche a livello locale. In una comunicazione del commissariato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) si legge: “Per l’anno in corso non verranno più forniti blocchi verbalizzatori”. Dopodiché la raccomdazione “a un utilizzo più accorto di quelli in dotazione”. La disposizione, rivolta a tutto il personale in servizio, prevede la compilazione dei verbali “solo ed esclusivamente” in caso di “fattispecie contravvenzionali pericolose”. Insomma, meno multe perché da Roma non mandano nemmeno la carta per i verbali.

“Nonostante le promesse, il governo non ha fatto niente per noi”, accusa Maccari. E rilancia: “Anzi, rivendica risultati che non gli appartengono. Dovrebbero vergognarsi”. Poi continua: “Le ditte private evitano i nostri appalti perché il ministero paga le fatture dopo tre o quattro anni”. E prosegue: “Addirittura il negoziante che fornisce il cibo per i cani poliziotto aspetta più di due anni”. Come fate allora? “Ci costringono a chiedere favori a contare sui rapporti di fiducia. Ma così si sfrutta la gente”. Lo stesso vale per la remunerazione delle missioni o degli straordinari agli agenti, che negli uffici si arrangiano come possono. “Ho dovuto metterli io i ventisei euro per il nuovo Codice della strada, quello in vigore da agosto”, ricorda sconsolato un agente della Stradale che però ci chiede di rimanere anonimo. Dopodiché confessa: “Ci mandano in giro con vetture che hanno più di duecentomila chilometri e in piena estate molti di noi indossano la divisa invernale”.

Franco Maccari conferma, e cita la recente consegna di una divisa datata 1989 (“c’era la targhetta”), ma anche una circolare dello scorso febbraio, in cui era disposto il blocco di qualunque riparazione alle autovetture perché i fondi, per quest’anno, sono già finiti.

Come si fa a lavorare così? “Spirito di servizio e disponibilità della gente nei confronti delle forze dell’ordine”, spiega Maccari. Che assicura: “Dovessimo eliminare tutto ciò che non è espressamente autorizzato e marchiato dal ministero dell’Interno, quasi tutti gli uffici sarebbero vuoti e inefficienti”.

E i risultati sbandierati da Maroni? “Non gli appartengono – ribatte seccato il sindacalista – . I politici non passano le notti insonni e senza mangiare, non fanno scorte, non fanno appostamenti, né ascoltano telefonate per ore”. Di più: “L’eccellenza di un arresto – garantisce Maccari – soprattutto nella lotta alla criminalità organizzata, è il frutto di anni di lavoro, decenni a volte”. E chiude: “Si vergognino delle frasi ad effetto, dei loro slogan. Non hanno fatto nulla per chi il crimine lo combatte davvero”.

Inevitabile il confronto con il mondo della scuola. Con i presidi e le famiglie che in questi giorni hanno denunciato le condizioni di aule, banchi, sedie. “Guardi che sono anche un padre – interrompe Maccari – . Quest’anno, nella scuola di mio figlio abbiamo comprato le cattedre e ogni famiglia ha versato settanta euro”.
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 16/9/2010 19:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#922
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Anche questa è piu' da piangere :

Da http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/15/3800apkasfokadfgoljkadfg-9/60817/

Citazione:



La classe dirigente? “Una questione di tette”

Paolo Guzzanti: "La "mignottocrazia" è la stella polare della politica.


Qualcuno può negare che fra una graziosa troietta e una grassa geniale ci sia partita nel Pdl?"Paolo Guzzanti vanta l’insolito primato: aver coniato un lemma che oggi corre sulla bocca di tutti, e senza di cui non è più possibile fare cronaca politica: “Mignottocrazia”. Ora, mentre divapano le polemiche su compravendita, prostituzione, ipotesi di baratto fra corpi e seggi, è impegnato in una corsa contro il tempo per consegnare alle stampe un pamphlet con lo stesso titolo, Mignottocrazia: esce in ottobre per Aliberti.

Senatore Guzzanti, perché non ha chiuso le bozze?
Vuole la verità? Ogni giorno salta fuori una notizia macroscopica sul tema, che mi costringe a riaprire i capitoli.


Ad esempio?
Ultima settimana tre volte: compravendita di deputati, dichiarazioni di Angela Napoli, esternazione di Giorgio Stracquadanio, che ha il merito, va detto, di far chiarezza.


Come ha impostato il suo pamphlet?
Il sottotitolo provvisorio, non so se diventerà definitivo, è: La sera andavamo a ministre.

Potrebbe non esserci perché si è pentito in corso d’opera?
Al contrario. Mi piaceva l’assonanza con La sera andavamo in via Veneto di Scalfari. Rende bene la bassezza di un’epoca, il dramma di una classe dirigente.


E perché non lo tiene?
Fra le ministre ci sono persone, come la Prestigiacomo, su cui potrei giurare, in fatto di estraneità alla mignottocrazia…


Com’è il sistema che ha definito con questa parola?
Semplice: la mignottocrazia è un sistema politico fondato sul sex appeal. Che oggi è diventato – attenzione, non solo nel centrodestra, come dimostrano tanti casi – un sistema di selezione delle classi dirigenti. In alcuni casi, purtroppo l’unico.


Da quando è così, se è così?
Ho avvertito che qualcosa era cambiato un giorno che, durante una convention di Forza Italia di quelle con i cieli azzurrini e le ragazze vestite con il tubino di Armani, ebbi definitivamente chiaro l’atteggiamento maschilista di Berlusconi.


Cosa accadde?
Nulla di clamoroso, per gli altri. Ma per me sì. L’incontro era finito, c’era una baraonda pazzesca, ci trovammo io e Berlusconi in mezzo a tanti corpi.

E…
E lui, gridando alleegramente mi disse: “Paoloooo! hai visto che pezzo di fica dietro di te? Perché non allunghi la mano e non le tocchi il culo?”.

Si potrebbe obiettare che non era la prima, e nemmeno l’ultima battuta.
Ma era gridata in pubblico, da un presidente del Consiglio. L’idea che un premier occidentale potesse esprimersi così era per me inconcepibile.

Lo conosceva già, e bene.
Non certo dall’infanzia. E c’è una differenza fra ciò che si può dire in privato, magari di dubbio gusto, e ciò che si può gridare in pubblico.

Craxi amava le donne….
Aveva delle pubbliche amanti, se per questo, come Anja Pieroni. So che aveva assediato anche delle giornaliste che lo intervistavano, al Raphael… Ma non avrebbe mai gridato dalla tribuna di un congresso, che gli piacevano le tette o le gambe delle donne socialiste.

Si dice: la differenza è che Berlusconi non è ipocrita in pubblico. Cosa risponde?
Che è un modo di pensare pericoloso. L’ipocrisia, in moltissimi casi, è un valore. Se io vedo una bellissima ragazza per strada, può passarmi per la mente di strapparle le mutande. Ma se lo faccio divento uno stupratore, non una persona… sincera.

Lei dice che Berlusconi porta questo elemento istitintivo ancestrale in politica…
Ho coniato il termine Mignottocrazia quando la sessualità di Berlusconi non era ancora tema di interesse nazionale. Ora sono convinto che per lui questo tratto sentimentale sia comune al privato e alla politica…

Cioè?
Berlusconi esalta la legittimità dell’istinto, ma la civiltà moderna è la fine dell’istinto. Con lo stesso slancio con cui vuole strappare le mutande alle ragazze che gli passano davanti, Berlusconi vuol strappare le mutande alla Costituzione.

Diranno: lei fa moralismo.
Ma io voglio essere moralista in questo. Lui è a suo modo un genio, un genio del male, perché è riuscito a imporre un passaggio di epoca alla politica italiana…

Però?
Però non si può accettare senza ribellarsi un sistema dove il sex appeal diventa criterio discriminante rispetto all’intelligenza.


È definitivamente acquisita questa mutazione?
Basta guardare il Pdl di oggi per capire che Berlusconi ha solo due modi per giudicare le donne: o belle mignotte in carriera, o brutte da segare.

Susciterà un altro putiferio.
Perché? Qualcuno nega che fra una graziosa troietta e una grassa geniale ci sia partita nel Pdl?

Lo negano le donne del Pdl
Non voglio polemizzare, con loro. Ma trovo ipocrita che nel Pdl in cui tutti si danno di gomito, quando c’è una nuova ragazza in carriera, le mie colleghe giochino al rito dell’indignazione.

Cosa pensa del caso Noemi?
Non so, quindi non ne parlo. Però ho letto che anche lei si aspettava una carica. E…


E cosa sa, invece?
So che Berlusconi prende le cotte, palpeggia, tocca, allunga le mani. Anche con gli uomini, e non certo per fini sessuali. So che persino Putin è furibondo perché lui lo tocca, ogni volta diventa pazzo.


Ma produce consenso?
La mignottocrazia ammicca agli elettori. Gli suggerisce l’idea: faccio quello che volete fare voi, quindi è giusto. Invece non lo è affatto, per questo la combatto.


Da il Fatto Quotidiano del 15 settembre 2010

Da piangere, e di brutto pure .
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 17/9/2010 4:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#923
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Ivan, quello che il Nord ha fatto al Sud non è una
"contraddizione".
E' colonialismo, bello e buono.
E dei più feroci, stile paracadutisti francesi in Algeria.
D'altronde, i bersaglieri di Cavour che impiccarono, decapitarono,
fucilarono, stuprarono di lì a qualche decennio lanceranno i gas
chimici sulla popolazione dell'Etiopia.
Altro che Saddam, le armi chimiche sulla popolazione civile li ha
usati, per primo nella storia, l'esercito italiano.
E per questo ricevemmo le famose sanzioni economiche dalla
Società delle Nazioni, antesignana dell'Onu.
Inviato il: 17/9/2010 19:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#924
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Offline
Non mi sono spiegato bene.

Mi rispiego, cercando di essere piu' chiaro.

Cosa c'è nell'ultimo post di Audisio ?

Una serie di torti , via via sempre piu' pesanti : dalle truppe di Cavour che all'uso delle armi chimiche nella guerra d'Etiopia per finire a Saddm e i curdi .

Tutti fatti gravissimi , è innegabile.

Ossia elencato tutta una serie di enormi tori per avere ragione.

E' la stessa situazione della scenetta di Guzzanti: il tipo con l'auto, per avere ragione nonstante avesse torto marcio (ha investito un pedone sulle striscie) inizia ad elencare una serie di torti sempre via via piu' mostruosi e alla fine la spunta.

Ora , non è elencando torti sic et simplicter che la si spunta sempre, anche perchè la regoletta dice "due o piu' torti non fanno uan ragione".

Ma il sofisma "due torti una ragione" è strausato nel politichese ed è efficace , anzi è alla base di potenti tecniche di persuasione.

Tornando al discordo nord-sud, è chsiro che il risorgimento ha i suoi lati oscuri, ha quelle che io chiamo "contraddizioni".

Ma i torti accaduti nel risorgimento, i tori accaduti dopo non giustificano proprio un bel niente se non la loro esistenza; il nostro compito è capire come è potuto accadere, quali sono state le casue che hanno portato a ed imparare a prevenire il ripetersi di scenari analoghi .

Invece cosa vediamo spesso: vediamo tipi che usano le contraddizioni della nostra storia quale spauracchio per sostenere le loro tesi che il piu' delle volte si poggiano sia sul nulla sia sul marcio.

Sia ben chiaro, sono liberissimi di farlo, ma siamo anche liberissimi di controbbattere con le armi della dialettica a discutibili argomentazioni basate su spauracchi e nulla piu'.

Ma anche questa è una battaglia persa in partenza, perlomeno nel belpaese; da http://www.beppegrillo.it/2010/09/effetti_senza_cause/index.html

Citazione:


Sono scomparse le cause, rimangono solo gli effetti. Viviamo in una società di effetti senza cause. Il fumogeno lanciato verso Bonanni è un effetto chiuso in sé stesso, di padre ignoto e di morti sul lavoro, e così i fischi a FassinoinSerafini (plurideputati a vita) e a Schifani. Le cause rimangono sempre misteriose, inesplorate, mai raccontate. L'effetto senza causa è propaganda, indigna a senso unico, è l'ultima parte di un racconto, il capitolo finale. L'intera storia, gli avvenimenti che portano alla (logica) conclusione: all'effetto, sono cancellati dai media.
L'Italia non è solo un Paese senza memoria, è anche un Paese senza cause. L'effetto arriva sempre improvviso, come un fulmine a ciel sereno, che sia una disgrazia o una contestazione a questa democrazia di cartone. Il terremoto dell'Aquila, le frane in provincia di Messina, il rogo di Viareggio sono eventi che nascono e muoiono in sé stessi. Avvenuti qui e ora come in una nuova teoria creazionista, all'improvviso, senza una ragione. Chi indaga sulle cause è trattato da eretico, da novello Galileo Galilei: o abiura o è cancellato dall'informazione, perseguitato, eliminato. L'effetto senza causa è un dogma come il Sole che girava intorno alla Terra. Talvolta, quando l'effetto e la causa sono coincidenti, l'effetto scompare insieme alla causa. E' l'eccezione che conferma la regola che un effetto si può raccontare solo se non si rivela la causa. In questi casi, effetti come le condanne al processo Mills o Mondadori svaniscono, non sono mai successi. Un non evento, per definizione, non ha cause.
Può succedere che un effetto sia tale da dover essere costretti, sotto la spinta dell'opinione pubblica, a cercare la sua origine. Allora la causa diventa metafisica, di origini sovrannaturali, senza responsabili. E' più un effetto che genera un effetto che una vera e propria causa. La prova provata di questa tesi è la legge porcata elettorale che quasi tutti i partiti ora vogliono cambiare, da Casini, al tempo della sua approvazione presidente della Camera, a Fini, che non pronunciò una sillaba contraria alla legge, al Pdmenoelle che ostacolò in ogni modo la proposta Parlamento Pulito che restituiva la libertà di voto ai cittadini. La causa, della legge porcata o di situazioni simili, se c'è, è inconoscibile e quindi trascurabile, mai riconducibile a una persona, a un'organizzazione, un partito.
Un mondo senza cause è un mondo senza colpevoli e senza soluzioni. Come si può intervenire infatti sugli effetti senza conoscere le cause? Come si possono perseguire i mandanti degli assassinii di Borsellino e di Falcone senza conoscerne le vere cause, le motivazioni? Il debito pubblico è anch'esso figlio della teoria creazionista di Craxi, Berlusconi e Tremorti. Il debito è nato dal nulla. Nessuno può dire quali siano le cause di 1800 miliardi di euro di debito (30.000 euro a italiano). Viviamo così, in un continuo presente a sorpresa, un giorno dopo l'altro, per vedere l'effetto che fa.
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 17/9/2010 23:10
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Spiderman
      Spiderman
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#925
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 19/9/2009
Da
Messaggi: 2722
Offline
_________________
"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 20/9/2010 20:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  benitoche
      benitoche
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#926
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
Da
Messaggi: 1941
Offline
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 21/9/2010 8:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Santro
      Santro
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#927
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
Offline
Romani 'morto per un mondo piu' giusto'

infatti..., trovo che sia una grande ingiustizia che i giovani afgani non abbiano la possibilità di divertirsi allo stesso modo concesso ai nostri ragazzi..., come nel video postato da benitoche....

SANTO SUBITO!!!
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 21/9/2010 10:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#928
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Ivan, mi succede sempre più spesso ultimamente che non
capisca di cosa tu stia parlando.
Mi sembra di essermi espresso molto chiaramente.
Ho postato quelle cose in questo thread perchè è assolutamente
risibile che si stia andando verso un federalismo proNord quando
il Nord dovrebbe pagare i danni al Sud per lo sfruttamento colonialista.
E di peso ancor più ingente di quelli pagati a Gheddafi per le
infamie commesse in Libia.
Inviato il: 21/9/2010 18:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  audisio
      audisio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#929
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
Offline
Questa è spassosissima ma fa anche pensare:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200910articoli/48085girata.asp

L'ex e l'attuale genio del male sono forse di genia ebraica?
Se ci aggiungiamo anche Hitler...
Inviato il: 21/9/2010 18:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  dr_julius
      dr_julius
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#930
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/8/2006
Da
Messaggi: 1637
Offline
Dal sito famigliacristiana.it caldeggio la lettura di un breve articolo dal titolo A scuola in pattuglia.

Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

Tornano i Balilla???
_________________
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 21/9/2010 19:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...28293031323334...99>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA