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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #286 |
Dubito ormai di tutto
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justforfun: Citazione: Non so cosa dirti. Io ho preso le premesse di Max Piano e ho rifatto i conti. Il totale è 13,72 secondi per il fronte del crollo, e 16 secondi circa per tutto quanto. Il che è perfettamente in linea con quanto si vede e con le frasi "essentially in free fall", "were unable to stop or even slow down", "minimal resistance". Infatti nel modello non si suppone una resistenza minima ma addirittura NULLA! Visto che critichi il "modello di max piano", come se fosse costui ad aver "inventato la conservazione della quantità di moto", prova a migliorare il suddetto modello con: - stima precisa della massa persa (caduta fuori pianta) - distribuzione non uniforme della massa delle torri (il primo piano pesava quanto l'ultimo?) - stima dell'energia dissipata mediamente per piano (1MJ, 100MG, 1GJ?) Citazione: Una forza sufficiente li sbriciola. Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico. Il che significa, tenendo conto solo dell'energia, che chiunque potrebbe dire quello che vuole. Bazant docet..
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #285 |
Ho qualche dubbio
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Ciaolo Citazione: Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo
Forse la torre sta a terra... e questo significa proprio che una volta avvenuto il primo impatto, tutto si ferma. Certo, come no. Difatti i palazzi non crollano mai... Scusa se sono ironico, Ciaolo, ma tutto si ferma se la resistenza di tutto quello che c'è sotto è sufficiente ad arrestare la caduta. Ma per questo devi essere un ingegnere. Il NIST afferma che la struttura sottostante non era in grado di fermare nemmeno i primi 12 piani in caduta. Naturalmente se hai prove del contrario, sono interessato a leggerle. Ora il discorso Max Piano. Max Piano, che mi è stato indicato come una persona che aveva studiato quanto tempo avrebbe dovuto impiegare una delle torri del WTC a cadere, ha creato un modello che funziona come io ho scritto. Nessuna resistenza tra piano e piano. Capisci che non l'ho inventato io ma è stato lui a ipotizzarlo? Ecco, secondo il suo modello il tempo di crollo della torre nord è compatibile con il crollo effettivamente visto. Quindi non capisco perché si dice che Max Piano avrebbe dimostrato che il crollo doveva essere più lento. E vorrei sapere su cosa si basa questa affermazione. Ora tra l'altro il NIST mi dice che la struttura inferiore fu incapace di fermare o anche solo rallentare il crollo. Quindi deduco che non ci doveva essere troppa resistenza. Naturalmente se puoi spiegare perché i calcoli del NIST su questo argomento sono sbagliati, puoi proporli. E' un argomento che mi interessa. Citazione: Quando faccio i dovuti calcoli li posto, non preoccuparti, ed evita frasi del tipo:
La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali.
Aspetto con ansia i calcoli, fino ad allora non mi dire cosa devo o non devo fare, per favore. Per quanto riguarda la frase, confermo. Se nel modello di Max Piano una massa impattante pari a 12 volte la massa impattata arriva ad una certa velocità sulla massa impattata, la riduzione di velocità in seguito all'urto sarà dell'8%. Citazione: se non sai la differenza tra "velocità", "energia cinetica", "massa" e "forza":
un blocco che urta contro un'altro, gli imprimerà una certa "forza". Per il 3° principio di newton anche quest'altro corpo eserciterà una forza contro il primo (altrimenti perchè fare forza quando si schiacciano i tastini del telecomando?) e questa forza è uguale e contraria alla prima. Sempre. Il fatto che una massa è più pesante dell'altra, che la velocità si riduce ecc. non c'entra con questo principio: le due forze sono uguali.
Scusami, ma non ti seguo. Se due corpi alla stessa velocità ma di massa diversa si scontrano andando nella stessa direrzione ma in verso opposto, e se non si deformano (troppo complesso altrimenti), allora uno dei due cambierà verso, ed entrambi modificheranno la propria velocità. Evidentemente, se anche le forze sono uguali e contrarie, qualcosa di diverso ci sarà, no? Citazione: E' meglio se questo lo riposto: Nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaPalazzoInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.
Per forza. Fai i cacoli come se ci fosse un solo impatto e come se il blocco inferiore fosse un blocco omogeneo e unico. Ma questo è errato. Il blocco inferiore è un insieme di elementi, legati e tenuti insieme da vincoli non infiniti. Una forza sufficiente li sbriciola. Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico. Considerare tutto il blocco inferiore come unico e indivisibile è un errore.
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #284 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/12/2007
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Citazione: E non sarebbe questo il caso che velocizza il crollo???
Fra l'altro il trasferimento di quantità di moto "a distanza" non sarebbe neppure di questo universo.. Non so cosa dirti. Io ho preso le premesse di Max Piano e ho rifatto i conti. Il totale è 13,72 secondi per il fronte del crollo, e 16 secondi circa per tutto quanto. Il che è perfettamente in linea con quanto si vede e con le frasi "essentially in free fall", "were unable to stop or even slow down", "minimal resistance". E' chiaro quindi che il modello di Max Piano non risolve il problema, che è e rimane quanto tempo avrebbero dovuto metterci davvero le torri a crollare? Perché se si dice che il crollo è stato troppo veloce, allora bisogna saper dire anche il perché. Altrimenti si rischia davvero di parlare di nulla. C'è qualcun altro che ha fatto un'ipotesi su questo argomento?
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Re: Domande a Danilo Coppe | #283 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/10/2007
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Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo
Forse la torre sta a terra... e questo significa proprio che una volta avvenuto il primo impatto, tutto si ferma.
Quando faccio i dovuti calcoli li posto, non preoccuparti, ed evita frasi del tipo:
La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali.
se non sai la differenza tra "velocità", "energia cinetica", "massa" e "forza":
un blocco che urta contro un'altro, gli imprimerà una certa "forza". Per il 3° principio di newton anche quest'altro corpo eserciterà una forza contro il primo (altrimenti perchè fare forza quando si schiacciano i tastini del telecomando?) e questa forza è uguale e contraria alla prima. Sempre. Il fatto che una massa è più pesante dell'altra, che la velocità si riduce ecc. non c'entra con questo principio: le due forze sono uguali.
E' meglio se questo lo riposto: Nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaPalazzoInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.
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Ogni affermazione oggettiva deve avere un riscontro non obiettabile, altrimenti è una menzogna. Un'affermazione soggettiva non ha alcun valore se argomenta menzogne. A. R.
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K_Emerson |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #282 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/12/2007
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Citazione: sick-boy ha scritto:
Peccato che questa sia una tua opinione non supportata da nessuna prova, dato o studio. E però la butti lì come se fosse la Verità.
Le torri hanno retto per almeno un'ora dopo l'impatto? Si o no? Un aereo che sfonda una parete a piena velocità devasta o no le protezioni antiincendio? Non sono opinioni: è la verità.
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #281 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/12/2007
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Citazione: justforfun:
-citazione
Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali
- fine citazione
Infatti per farlo ha dovuto supporre una resistenza infinita da parte dei giunti a cui erano collegate le travature dei "solai". Quindi non solo i piani non collassano a causa del peso eccessivo ma trascinano degli elementi portanti. Bisogna anche creare uno scenario adeguato.. tipo questo:
Beh, ma è quello che si vede nei filmati e nelle foto. Le travi esterne flesse verso l'interno, e quando la struttura cede, il punto che cede si dirige proprio all'interno della struttura. Non credo che la resistenza dovesse essere infinita. Basta che sia superiore a quella necessaria per flettere le colonne perimetrali fino al punto di cedimento. E non è un'impresa impossibile. Citazione:
- Citazione:
The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.
- fine citazione
Anche la fiamma sotto la pentola arriva a 900°C. Ma è la temperatura locale dell'aria, non del materiale! Altrimenti faremmo bollire l'acqua in un decimo di secondo..
La frase è estrapolata dal contesto, e dare un'interpretazione univoca è difficile, ma la parola "near" significa vicino al soffitto, non il soffitto stesso. Citazione:
- Citazione:
Un quarto d'ora, pare.
- fine citazione
Già questa affermazione del NIST dovrebbe far capire come sono stati fatti i conti!!! Sostenere quegli incendi con il cherosene per 15 minuti significa aver bruciato fino all'ultima goccia il carburante imbarcato sugli aerei trascurando quindi non solo l'enorme quantità persa nella detonazione ma anche il fatto (ovvio) che quella potenza può venire fornita solo in condizioni di combustione stechiometrica!
Ma guarda che il problema non si pone. Il Kerosene, secondo il NIST, è responsabile dell'accensione degli incendi, non di averli alimentati e resi abbastanza caldi da indebolire la struttura. Citazione: - Citazione:
Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati.
- fine citazione
Che ci fossero incendi è ovvio ed è altrettanto ovvio che fossero i materiali da ufficio a bruciare. Meno ovvio è che la potenza erogata da tali incendi fosse quella "stimata" dal NIST (ovvero 10 stufe da 10KW l'una per ogni metro quadro!) Del resto abbiamo numerose testimonianze da parte di persone rimaste vive nonostante i 100KW al mq! Ma una tale potenza era necessaria al fine di "liquefare" le travature e "permettere" ai piani di flettersi come un chewing-gum.
Ma le travature non si sono liquefatte. Basta raggiungere i 500 gradi per indebolirle di molto. Le colonne non si sono sciolte, hanno solo ceduto perché non erano più in grado di sostenere il carico. e non è detto che abbiano ceduto o siano state scaldate uniformemente. Basta solo che, complessivamente, tra danni, calore e flessione dovuta ai solai, questi sì scaldati e imbarcati, non fossero più in grado di reggere il carico della parte superiore. Non si deve per forza ipotizzare un incendio capace di scaldare tutto a temperatura di fusione. Citazione:
Citazione:
Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio.
Anche queste sono tutte speculazioni del NIST. Mi piacerebbe anche capire se ritieni possibile estrarre 100KW/mq di potenza termica da "materiale da ufficio convenzionale". E se lo ritieni possibile ti prego di farmi qualche esempio o di commentare la densità energetica stimata dal NIST per il suddetto materiale.
Onestamente non ne ho idea. So che gli incendi di quel tipo sviluppano temperature dell'ordine dei 1000 gradi. E che le torri erano piene di uffici e materiali da ufficio. Che saranno sicuramente stati spostati dalla massa dell'aereo di passaggio e accumulati in giro e che hanno poi preso fuoco, accesi dal kerosene.
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #280 |
Dubito ormai di tutto
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Citazione: Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano? Citazione: Nel modello di Max Piano, sì. E non sarebbe questo il caso che velocizza il crollo??? Fra l'altro il trasferimento di quantità di moto "a distanza" non sarebbe neppure di questo universo..
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #279 |
Ho qualche dubbio
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Ciaolo Citazione: Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano?
Nel modello di Max Piano, sì. Citazione: Ciò che più mi sorprende è vedere che si dà per scontato che un oggetto che cade ha di per sé un'energia gigantesca: non è così: ci sono 2 pezzi che si avvicinano e al momento dell'impatto essi generano 2 forze uguali ed opposte, stando al 3° principio di Newton. Queste 2 forze sono pari a massa blocco superiore * acc.gravità.
Questo è il modello di Max Piano. la parte superiore impatta contro un solo piano. Ma la parte superiore è ALMENO 12 volte più grande. La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali. Citazione: Chi vince? il debole pezzo superiore o il compatto pezzo inferiore (che tra l'altro è grande quanto 3 pezzi superiori)?
Stai travisando. E' il modello di Max Piano che prevede urti di piano in piano. D'altronde il modello che vuoi tu vede il crollo esaurirsi in un singolo impatto e il resto cadere in caduta libera. Quindi il crollo che abbiamo visto davvero è credibile anche con il tuo modello. Citazione: e tutto il resto arriva giù in caduta libera.
Cosa sarebbe tutto il resto?
Tutta la parte della torre che NON è sul fronte del crollo, a seconda dell'altezza a cui si trova nel momento in cui il fronte raggiunge il terreno. Citazione: ps. "dopo il primo impatto", significa dopo il tempo calcolato del primo impatto (cioè il tempo per distruggere 1 piano secondo me e tutta la struttura inferiore secondo te), tempo sicuramente non nullo
Credo che tu non abbia capito: Se nel calcolo della quantità di moto del primo impatto tu calcoli TUTTA la parte inferiore, allora significa che dopo l'impatto hai un unico blocco che si muove, delle dimensioni di TUTTA la torre (parte superiore + parte inferiore). Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo. Anche il primo piano. Il tuo calcolo implica che il fronte del crollo sarebbe GIA' arrivato a terra dopo il primo impatto, e tutto il resto ancora in aria cadrebbe davvero in caduta libera (tutto si sta già muovendo alla stessa velocità, nulla oppone più alcuna resistenza). Ovviamente non ci sarebbe alcun altro impatto, dato che tutta la massa della torre si starebbe già muovendo. I tuoi calcoli portano ad un crollo totale in meno di 10 secondi. Ma naturalmente non è né quello che è stato osservato dal vero, né quello che Max Piano presuppone nel suo modello, al quale io ho fatto riferimento.
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #278 |
Dubito ormai di tutto
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justforfun: Citazione: Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali, già indebolite e sottoposte a carichi diversi da quelli progettuali, indebolendole ancora di più, diminuendo ancora il carico che potevano sopportare e ridistribuendolo continuamente fino a che ad un certo punto il complesso della struttura core+travature esterne non ha potuto più reggere il carico della parte superiore. Infatti per farlo ha dovuto supporre una resistenza infinita da parte dei giunti a cui erano collegate le travature dei "solai". Quindi non solo i piani non collassano a causa del peso eccessivo ma trascinano degli elementi portanti. Bisogna anche creare uno scenario adeguato.. tipo questo: Citazione: The temperatures near the ceiling approached 900 ºC. Anche la fiamma sotto la pentola arriva a 900°C. Ma è la temperatura locale dell'aria, non del materiale! Altrimenti faremmo bollire l'acqua in un decimo di secondo.. Citazione: Già questa affermazione del NIST dovrebbe far capire come sono stati fatti i conti!!! Sostenere quegli incendi con il cherosene per 15 minuti significa aver bruciato fino all'ultima goccia il carburante imbarcato sugli aerei trascurando quindi non solo l'enorme quantità persa nella detonazione ma anche il fatto (ovvio) che quella potenza può venire fornita solo in condizioni di combustione stechiometrica! Citazione: Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati. Che ci fossero incendi è ovvio ed è altrettanto ovvio che fossero i materiali da ufficio a bruciare. Meno ovvio è che la potenza erogata da tali incendi fosse quella "stimata" dal NIST (ovvero 10 stufe da 10KW l'una per ogni metro quadro!) Del resto abbiamo numerose testimonianze da parte di persone rimaste vive nonostante i 100KW al mq! Ma una tale potenza era necessaria al fine di "liquefare" le travature e "permettere" ai piani di flettersi come un chewing-gum. Citazione: Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio. Anche queste sono tutte speculazioni del NIST. Mi piacerebbe anche capire se ritieni possibile estrarre 100KW/mq di potenza termica da "materiale da ufficio convenzionale". E se lo ritieni possibile ti prego di farmi qualche esempio o di commentare la densità energetica stimata dal NIST per il suddetto materiale.
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Re: Domande a Danilo Coppe | #277 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/10/2007
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in cui la massa superiore trasferisce la propria quantità di moto a TUTTA la massa inferiore.
Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano?
Ciò che più mi sorprende è vedere che si dà per scontato che un oggetto che cade ha di per sé un'energia gigantesca: non è così: ci sono 2 pezzi che si avvicinano e al momento dell'impatto essi generano 2 forze uguali ed opposte, stando al 3° principio di Newton. Queste 2 forze sono pari a massa blocco superiore * acc.gravità. [frase semplificata priva di alcuni parametri]
In parole povere dopo non c'è più massa sulla quale trasferire alcunché (a meno di non moltiplicarla), e quindi significa che dopo il primo impatto il fronte del crollo è già a terra,
Sbaglio o questo è quello che pensa il NIST in alternativa al pancake?
e tutto il resto arriva giù in caduta libera.
Cosa sarebbe tutto il resto?
ps. "dopo il primo impatto", significa dopo il tempo calcolato del primo impatto (cioè il tempo per distruggere 1 piano secondo me e tutta la struttura inferiore secondo te), tempo sicuramente non nullo
EDIT: nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #276 |
Ho qualche dubbio
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Blackbart Citazione: Tutti i progettisti hanno affermato che la "maglia" avrebbe potuto bucarsi in più punti senza compromettere in alcun modo la stabilità dell'edificio: ciò appare anche credibile visto che le torri hanno retto a entrambi gli impatti. Quindi perchè dovremmo credere al NIST quando afferma che non solo quanto affermato dai progettisti è falso ma addirittura che la capacità di carico era affidata a colonne perimetrali spesse pochi mm? Ma il NIST non afferma che la "maglia" non avrebbe potuto bucarsi in più punti e resistere. Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali, già indebolite e sottoposte a carichi diversi da quelli progettuali, indebolendole ancora di più, diminuendo ancora il carico che potevano sopportare e ridistribuendolo continuamente fino a che ad un certo punto il complesso della struttura core+travature esterne non ha potuto più reggere il carico della parte superiore. Citazione:
The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.
Ma questa è una follia!!!
Perché? gli incendi normali di abitazioni e uffici raggiungono tranquillamente temperature simili. Citazione:
Infatti applicando (come ha fatto il NIST) questa tremenda fornace a quattro piani (dal 94 al 97), essendo ogni piano di circa 3600mq, abbiamo una potenza pari a 1500MW! Ma ciò avrebbe richiesto non meno di 2 tonnellate di cherosene al minuto.. Ogni aereo trasportava al momento dell'impatto un massimo 30 tonnellate di cherosene (10.000 galloni) di cui, a esagerare, solo un terzo non è esploso al momento o non è bruciato nei secondi successivi. Ne deduciamo che la terribile fornace da 4 tonnellate di cherosene al minuto avrebbe potuto essere alimentata per quanto? 3 minuti? 5? Facciamo 10 e non ne parliamo più?
Un quarto d'ora, pare. Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati. Citazione: Infatti il NIST dopo essersi reso conto che l'impatto dell'aereo è stato insufficiente a causare danni gravi - i piccoli aiutanti di babbo natale hanno già calcolato a quanto ammontava tale energia? - ha "scaricato la colpa" sul cherosene. Ma visto che un incendio di 10 minuti non può abbattere un edificio ecco che ci presentano una nuova teoria: l'effetto bulldozer! I computer, le guide telefoniche e i dischetti sono stati accumulati contro il core sprigionando il loro incredibile potere distruttivo!
Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio. Sick-boy Citazione: Edit 2: notare poi come i progettisti avessero pensato sì a degli schianti multipli di 707, ma si erano dimenticati - stupidi!!!- che essi solitamente non volano senza carburante e che perciò è abbstanza improbabile che si schiantino senza produrre fiamme. Mannaggia, averci pensato prima!!! Ma anche questo non è vero, almeno per quel che ho letto. Le torri furono progettate per resistere ad un 707 a bassa velocità, che è diverso da quello che è successo l'11 Settembre. E poi quando sono state progettate non esistevano gli strumenti per simulare un incendio di queste proporzioni. Fabrizio70 Citazione: Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei... Ma veramente giusto ieri ho letto che nel 1975, quando ci fu un incendio, le torri ancora non avevano un sistema antincendio a pioggia (cioè non erano state progettate per averlo, ma è stato fatto dopo), e che comunque questo sistema è stato messo fuori uso dagli impatti con gli aerei. Inoltre i solai si sono imbarcati ANCHE nel 1975! E' quindi normale pensare che lo abbiano fatto l'11 Settembre, e questo conferma le ipotesi del NIST. Ciaolo Citazione: Io qui capisco che la massa superiore impatta contro un singolo e isolato piano e mi chiedo perché questo non si vede in nessun video... forse perché non è successo? Trattasi di errore? Trattasi di superficialità? Ma come non l'hai visto? e' in tutti i filmati del crollo! Comunque i miei calcoli sono riferiti al modello antipancake di Max Piano, e si riferiscono alla situazione ipotetica ideata per il suo modello. Citazione: Sarei del parere di modificare quel m2 con 4545*piani inferiori
In questa maniera approssimi ancora meno la realtà, però fai pure. Ricordati però che se lo fai significa che includi nel tuo modello un solo impatto, in cui la massa superiore trasferisce la propria quantità di moto a TUTTA la massa inferiore. In parole povere dopo non c'è più massa sulla quale trasferire alcunché (a meno di non moltiplicarla), e quindi significa che dopo il primo impatto il fronte del crollo è già a terra, e tutto il resto arriva giù in caduta libera. Credo che non assomigli né a quello che è successo veramente né a quello che si proponeva Max Piano. - - - - - - - -- - - -- - - - - - -- - - - - - - - - - - - - - - - - La cosa che mi sembra strana è che continuiamo a perdere tempo su cose che a me sembrano normalissime, e non capisco perché. Ci saranno pure dei punti più interessanti? Ad esempio prima si diceva che le torri non potevano cadere così velocemente, però nessuno mi ha ancora detto come si fa a esserne sicuri. Ringrazio Blackbart per avermi postato i calcoli di Max Piano, a cui mi sono dedicato, ma non mi sembra che siano corretti. Siamo da capo, quanto avrebbe dovuto impiegare la torre a crollare? e perché? Se non c'è una risposta non possiamo ripetere questa cosa all'infinito, bisogna trovare una soluzione o cambiare argomenti.
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sick-boy |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #275 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
Messaggi: 2710
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Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei..."Fammi indovinare Paolo: sono stati distrutti dall' impatto degli aerei no?"
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #274 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
Messaggi: 1224
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Prendete le stufe a legna più potenti che riuscite a trovare. Mettetele una a fianco all'altra fino a riempire tutto un intero piano dell'edificio e mandatele al massimo. A quel punto non siete arrivati che a un decimo della potenza che il NIST ha usato per simulare gli incendi su un solo piano! Dovreste impilarne altre nove una sull'altra! Ma il soffitto è di appena 3 metri. Come fare? Inoltre per ogni metro quadro dovreste trovare abbastanza materiale per alimentare una decina di stufe. Il cherosene? Scordatevelo: è finito dopo cinque minuti! Ora che ci penso: non mancherà anche l'aria??? Ma il NIST ha simulato tutto questo.. (e molto molto altro..) In effetti lo preferisco quando non simula un bel niente e dice candidamente che non lo sa.. come nel caso del crollo!
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Re: Domande a Danilo Coppe | #273 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/10/2007
Da
Messaggi: 596
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m1=massa di un piano per i piani del troncone (minimo 12 massimo 35) massa di un piano = m2 = 500000/110 = 4545,45 = 4545 v1= velocità all'impatto v2= velocità piano impattato = 0
Io qui capisco che la massa superiore impatta contro un singolo e isolato piano e mi chiedo perché questo non si vede in nessun video... forse perché non è successo? Trattasi di errore? Trattasi di superficialità?
Sarei del parere di modificare quel m2 con 4545*piani inferiori
Adesso non ho proprio tempo di rifare quei calcoli, ma provvederò (se non lo fa qualcun altro prima di me)
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Ogni affermazione oggettiva deve avere un riscontro non obiettabile, altrimenti è una menzogna. Un'affermazione soggettiva non ha alcun valore se argomenta menzogne. A. R.
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Fabrizio70 |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #272 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 18/5/2006
Da Roma
Messaggi: 3721
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Citazione: Edit 2: notare poi come i progettisti avessero pensato sì a degli schianti multipli di 707, ma si erano dimenticati - stupidi!!!- che essi solitamente non volano senza carburante e che perciò è abbstanza improbabile che si schiantino senza produrre fiamme. Mannaggia, averci pensato prima!!! Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei...
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Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo. Wilhelm Richard Wagner-1849
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edo |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #271 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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già. In più: chissà che ci stava a fare l'amianto nelle torri...
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sick-boy |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #270 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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Citazione: K_Emerson ha scritto:
Perché i progettisti non avevano tenuto conto degli incendi?
Le torri, effettivamente, li aerei li hanno retti come fai notare: sono stati gli incendi a darle il colpo di grazia.
Peccato che questa sia una tua opinione non supportata da nessuna prova, dato o studio. E però la butti lì come se fosse la Verità. Edit: Sertes, magari i terroristi avevano gli esplosivi di Die Hard 3. Questo spiegherebbe tutto. Edit 2: notare poi come i progettisti avessero pensato sì a degli schianti multipli di 707, ma si erano dimenticati - stupidi!!!- che essi solitamente non volano senza carburante e che perciò è abbstanza improbabile che si schiantino senza produrre fiamme. Mannaggia, averci pensato prima!!!
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Re: Domande a Danilo Coppe | #269 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/6/2006
Da Bologna
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Citazione: blackbart ha scritto: Ma visto che un incendio di 10 minuti non può abbattere un edificio ecco che ci presentano una nuova teoria: l'effetto bulldozer! I computer, le guide telefoniche e i dischetti sono stati accumulati contro il core sprigionando il loro incredibile potere distruttivo!
Hai dimenticato le batterie UPS esplosive! Pensa che io le tengo sopra i server! Basta un accendino e KABOOM! Vien giù anche il mio palazzo.
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Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #268 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
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Citazione: Perché i progettisti non avevano tenuto conto degli incendi? Questo è un bel mistero.. però ne ha certamente tenuto conto il NIST: A spray burner generating 1.9 MW or 3.4 MW of power was ignited in a 23 ft by 11.8 ft by 12.5 ft high compartment. The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.Ma Jim Hoffman fa notare che 1.9 to 3.4 MW (megawatts) is the heat output of about 500 wood stoves -- that in a living-room-sized space!Una tale potenza equivale a qualcosa come 100KW/mq!!! Per fissare le idee una buona stufa a legna ha una potenza massima dell'ordine dei 5-6 KW! ( Imagined Heat) Ma questa è una follia!!! Infatti applicando (come ha fatto il NIST) questa tremenda fornace a quattro piani (dal 94 al 97), essendo ogni piano di circa 3600mq, abbiamo una potenza pari a 1500MW! Ma ciò avrebbe richiesto non meno di 2 tonnellate di cherosene al minuto.. forse il doppio visto che non stiamo parlando di una combustione "stechiometrica"! Ogni aereo trasportava al momento dell'impatto un massimo 30 tonnellate di cherosene (10.000 galloni) di cui, a esagerare, solo un terzo non è esploso al momento o non è bruciato nei secondi successivi. Ne deduciamo che la terribile fornace da 4 tonnellate di cherosene al minuto avrebbe potuto essere alimentata per quanto? 3 minuti? 5? Facciamo 10 e non ne parliamo più? Infatti il NIST dopo essersi reso conto che l'impatto dell'aereo è stato insufficiente a causare danni gravi - i piccoli aiutanti di babbo natale hanno già calcolato a quanto ammontava tale energia? - ha "scaricato la colpa" sul cherosene. Ma visto che un incendio di 10 minuti non può abbattere un edificio ecco che ci presentano una nuova teoria: l'effetto bulldozer! I computer, le guide telefoniche e i dischetti sono stati accumulati contro il core sprigionando il loro incredibile potere distruttivo!
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K_Emerson |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #267 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/12/2007
Da
Messaggi: 306
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Citazione: blackbart ha scritto:
Tutti i progettisti hanno affermato che la "maglia" avrebbe potuto bucarsi in più punti senza compromettere in alcun modo la stabilità dell'edificio: ciò appare anche credibile visto che le torri hanno retto a entrambi gli impatti. Quindi perchè dovremmo credere al NIST quando afferma che non solo quanto affermato dai progettisti è falso ma addirittura che la capacità di carico era affidata a colonne perimetrali spesse pochi mm?
Perché i progettisti non avevano tenuto conto degli incendi? Le torri, effettivamente, li aerei li hanno retti come fai notare: sono stati gli incendi a darle il colpo di grazia.
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #266 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
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justforfun: Citazione: Quando le colonne esterne hanno ceduto, il core da solo non era più in grado di reggere il carico, ed ha ceduto anch'esso. Tutti i progettisti hanno affermato che la "maglia" avrebbe potuto bucarsi in più punti senza compromettere in alcun modo la stabilità dell'edificio: ciò appare anche credibile visto che le torri hanno retto a entrambi gli impatti. Quindi perchè dovremmo credere al NIST quando afferma che non solo quanto affermato dai progettisti è falso ma addirittura che la capacità di carico era affidata a colonne perimetrali spesse pochi mm? Citazione: Che i piani si siano incurvati e abbiano trascinato verso l'interno le colonne perimetrali è vero e visibile nei filmati ravvicinati dei crolli, in cui si vedono le colonne perimetrali piegarsi verso l'interno dell'edificio (e la cosa era visibile anche prima, quando si vedevano le colonne già piegate verso l'interno). Bowed Columns, or Refracted Light?
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #265 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/12/2007
Da
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Citazione: La teoria a cui si riferisce il NIST è ancora più assurda di quella del FEMA: i piani si sarebbero incurvati così tanto da trascinare verso l'interno il perimetro esterno, piegando addirittura il core. Non proprio. Che i piani si siano incurvati e abbiano trascinato verso l'interno le colonne perimetrali è vero e visibile nei filmati ravvicinati dei crolli, in cui si vedono le colonne perimetrali piegarsi verso l'interno dell'edificio (e la cosa era visibile anche prima, quando si vedevano le colonne già piegate verso l'interno). Quando le colonne esterne hanno ceduto, il core da solo non era più in grado di reggere il carico, ed ha ceduto anch'esso.
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blackbart |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #264 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
Messaggi: 1224
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La confusione è data dal fatto che esiste una teoria "pancake in senso stretto" che è quella adottata dal FEMA per spiegare l' inizio del crollo e apparentemente negata dal NIST. E poi esiste un "pancake in senso lato" che rappresenta la dinamica del collasso: un collasso che è stato progressivo/sequenziale e non certo "parallelo". Del resto è lo stesso NIST a lasciar intendere, seppur molto vagamente (sottolineo vagamente), che il crollo sia stato causato dalla massa in caduta che, man mano che procedeva il collasso, travolgeva nuovi piani incrementando quindi la sua tremenda et inarrestabile furia distruttiva. Non è una descrizione molto precisa quella fornita dal NIST ma il modello più corretto è certamente quello di un pancake (oltretutto è più distruttivo un pancake rispetto ad una valanga perchè in un pancake la massa in accumulo si concentra anzichè disperdersi) Per quanto riguarda la teoria di inizio crollo esistono due teorie principali contrapposte e speculari: una è il pancake del FEMA e l'altro è il cedimento delle colonne proposta dal NIST. La teoria a cui si riferisce il NIST è ancora più assurda di quella del FEMA: i piani si sarebbero incurvati così tanto da trascinare verso l'interno il perimetro esterno, piegando addirittura il core. Quindi se per il FEMA il crollo è stato innescato da un distacco dei piani (truss failure theory), per il NIST il crollo sarebbe avvenuto perchè i piani non si sono distaccati. Tuttavia entrambe gli "studi", una volta innescato il crollo, convergono allo stesso "modello" basato sul fenomeno del "collasso progressivo". Su 911research, Jim Hoffman ha tentato di raccogliere le varie teorie, ufficiali e semi-ufficiali, in un "albero genealogico": interessante sia per chi vuole approfondire la tematica sia per chi crede che il fenomeno del collasso non abbia più misteri.. Collapse Theories
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #263 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/12/2007
Da
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Hai ragione. Ho sbagliato.
Ho calcolato l'accelerazione come se fosse la metà...
Il conto è pure più comodo. E il tempo diminuisce fino a 13,72 secondi.
Adesso ho corretto:
S=1/2at(2)+V0t ---------------------- tempo percorso per fare 3,7 metri.
cioé
S=3,7 a=g=9,8m/s(2) V0= 0 al primo calcolo, poi a seconda del risultato del calcolo precedente.
4,9t(2)+v0t-3,7=0
v1=at+v0 ---------------------------- velocità all'impatto
a=g=9,8m/s(2) v0 = 0 al primo impatto, poi a seconda del risultato del calcolo precedente
v1=9,8t+v0
(m1v1+m2v2)/m1+m2 = Vu-------------------- velocità dopo l'impatto dovuta al trasferimento di quantità di moto.
m1=massa di un piano per i piani del troncone (minimo 12 massimo 35) massa di un piano = m2 = 500000/110 = 4545,45 = 4545 v1= velocità all'impatto v2= velocità piano impattato = 0
[m1v1+(m2)0]/m1+m2 = Vu
Vu = v0 per il nuovo calcolo.
98 v01 3,9304 t01 0,869 97 7,99 0,784 96 10,899 0,376 95 12,967 0,299 94 14,601 0,26 93 15,963 0,234 92 17,14 0,217 91 18,182 0,204 90 19,12 0,193 89 19,979 0,185 88 20,773 0,177 87 21,515 0,171 86 22,213 0,166 85 22,874 0,161 23,504 0,156 24,106 0,152 24,684 0,149 25,24 0,145 80 25,779 0,143 parziale: 5,041 26,301 0,14 26,807 0,137 27,3 0,134 27,78 0,132 75 28,249 0,13 28,685 0,128 29,091 0,126 29,47 0,124 29,824 0,123 70 30,154 0,122 30,463 0,12 30,752 0,119 31,023 0,118 31,277 0,117 65 31,515 0,116 31,738 0,115 31,947 0,114 32,144 0,114 32,329 0,113 60 32,503 0,112 32,667 0,112 32,821 0,111 32,966 0,111 33,102 0,11 55 33,23 0,11 33,35 0,109 33,464 0,109 33,571 0,109 33,672 0,108 50 33,767 0,108 33,857 0,108 33,941 0,108 34,02 0,107 34,095 0,107 45 34,166 0,107 34,233 0,107 34,296 0,106 34,356 0,106 34,412 0,106 40 34,465 0,106 34,515 0,106 34,562 0,106 34,607 0,105 34,649 0,105 35 34,689 0,105 34,727 0,105 34,762 0,105 34,796 0,105 34,828 0,105 30 34,858 0,105 34,886 0,105 34,913 0,104 34,938 0,104 34,961 0,104 25 34,984 0,104 35,005 0,104 35,025 0,104 35,044 0,104 35,062 0,104 20 35,079 0,104 35,095 0,104 35,11 0,104 35,144 0,104 35,165 0,104 15 35,176 0,104 35,187 0,104 35,197 0,104 35,207 0,104 35,216 0,103 10 35,225 0,103 35,233 0,103 35,241 0,103 35,248 0,103 35,255 0,103 5 35,261 0,103 35,267 0,103 35,273 0,103 35,278 0,103 1 35,283 0,103
Totale 13,718
se consideriamo lo spazio a 3 metri invece che 3,7 (puro esercizio senza implicazioni)
98 v01 7,078 t01 0,782 9,69 0,342 11,533 0,272 12,984 0,236 14,192 0,214 15,235 0,198 16,158 0,186 16,991 0,176 90 17,753 0,168 18,459 0,162 19,12 0,156 19,742 0,151 20,332 0,147 85 20,861 0,143 21,371 0,139 21,864 0,136 22,342 0,133 22,807 0,13 80 23,285 0,128 parziale: 3,999
meno velocità, ma anche meno tempo.
(ma ho dimenticato un piano durante il calcolo. C'è un po' meno massa da un punto in poi del modello con altezza 3 metri.
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Quindi il fronte del crollo, in questo esercizio, sarebbe arrivato a terra dopo 13,72 secondi, e il resto della torre entro altri 2,765 secondi.
Nessuna resistenza se non la massa dei piani impattati massa di schiacciamento da 12 a 35 piani crollo dal 98° al 1° piano.
EDIT
mi dispiace per la spaziatura - componendo il messaggio si legge bene. comunque è numero piano (ogni 5), velocità di uscita, tempo per quel piano
EDIT 2
Lestaat, ti chiedo per favore di rimangiarti i tuoi sbraiti sulla malafede. Potrò sbagliare, ma la malafede te la puoi tenere e mettere dove non batte il sole. (spero che i moderatori me la passino. Altrimenti, lì capirò).
Grazie.
FINE EDIT
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Lestaat |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #262 |
Dubito ormai di tutto
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Da Perugia
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Citazione: Ma giusto per diletto, dato che la teoria pancake, quella su cui Max Piano ha calcolato, non è quella usata per spiegare il crollo. Sbraito perchè sei maledettamente in malafede e lo si evince da questa frase. Semplice. Max_Piano ha crato un modello per analizzare il crollo dei piani uno sopra l'altro. Che diamine c'entra il pancake? La cosiddetta teoria del pancake serve a spiegare il perchè i piani si sono staccati, spiega, in pratica, perchè non hanno praticamente offerto resistenza. Ma quel modello la resistenza la annulla. Quindi pancake, pandispagna o panpepato non hanno nulla a che vedere con il modello di Max_Piano. E' perfettamente inutile che insisti. Quindi con calma, prendi un manualetto di Fisica e scrivi un modello che descrivi il crollo senza pancake se sei convinto di quello che dici altrimenti mi fai il favore di piantarla con sta storia che non ha ne capo ne coda. PS Curioso poi che non hai diminuito quei 3,7 metri come volevi fare.....come mai? Hai scoperto che il tempo aumenta?
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #261 |
Ho qualche dubbio
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Da
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Citazione: Ancora con sta storia del pancake? Ma almeno ragionate prima di parlare porca vacca. Il modello di Max_Piano prende i piani superiori e li sbatte con la gravità su quelli sottostanti, PUNTO E BASTA. Non è quello che è accaduto? E pensa che sei già arrivato a 18 secondi. Se cominciamo a mettere i vincoli dei piani, le forze di deformazione delle travature di acciaio, le dispersione dell'energia con il calore sviluppato, e soprattutto la FLUIDITA' della massa impattante risulta quindi ANCHE a te IMPOSSIBILE come crollo spontaneo. Ma perché sbraiti e non leggi quello che ho scritto? Ho rifatto quei calcoli. Piani che si staccano all'impatto. No vincoli. solo gravità. Come Max Piano. accelerazione di gravità per 3,7 metri, poi riduzione dovuta all'aumentare della massa ma con quantità di moto costante. Velocità di uscita acclerata per altri 3,7 metri su nuovo impatto, con ricalcolo velocità, poi altri 3,7 metri di accelerazione. inizio con 12 piani in caduta di uno solo (concessione a Max Piano) e mia più della massa di 35 piani calcolata per ogni impatto (grossa concessione a Max Piano). Risultato: 18,16. Non mi pare un brutto risultato. Ma giusto per diletto, dato che la teoria pancake, quella su cui Max Piano ha calcolato, non è quella usata per spiegare il crollo.
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Lestaat |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #260 |
Dubito ormai di tutto
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Citazione: justforfun ha scritto: Arriva prima il verde.
Perché? Perché lo abbiamo visto nei filmati.
Sono i filmati stessi che "contraddicono" il NIST, nel senso che mostrano bene che il crollo è durato più del tempo necessario alla caduta libera (che sarebbe stato inferiore ai 9 secondi per il fronte del crollo, dato che la il crollo parte più in basso della cima, e di 9,22 per la cima (circa).
La torre nord, ad esempio, ci ha messo parecchio di più. Se anche ci avesse messo solo 12 secondi (che è il minimo discernibile dai filmati), sarebbe lo stesso il 33% in più.
Quel tempo in più è quello contenuto nelle espressioni "essentially in free-fall", "minimal resistance", "unable even to slow down". Che non significa che non era in grado di rallentarlo, ma che non poteva rallentarlo in maniera apprezzabile dal punto di vista strutturale.
E' sempre più chiaro che il NIST ha studiato il collasso della struttura, perché da quel momento in poi il crollo era inarrestabile.
Ok Mi scrivi due formulette e me lo dimostri please? No perchè sai considerando SOLO la massa dei piani inferiori viene DICIOTTOSECONDI E SEDICI anche dai tuoi calcoli. Cos'è che non ha frenato ?
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justforfun |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #259 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/12/2007
Da
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Arriva prima il verde.
Perché? Perché lo abbiamo visto nei filmati.
Sono i filmati stessi che "contraddicono" il NIST, nel senso che mostrano bene che il crollo è durato più del tempo necessario alla caduta libera (che sarebbe stato inferiore ai 9 secondi per il fronte del crollo, dato che la il crollo parte più in basso della cima, e di 9,22 per la cima (circa).
La torre nord, ad esempio, ci ha messo parecchio di più. Se anche ci avesse messo solo 12 secondi (che è il minimo discernibile dai filmati), sarebbe lo stesso il 33% in più.
Quel tempo in più è quello contenuto nelle espressioni "essentially in free-fall", "minimal resistance", "unable even to slow down". Che non significa che non era in grado di rallentarlo, ma che non poteva rallentarlo in maniera apprezzabile dal punto di vista strutturale.
E' sempre più chiaro che il NIST ha studiato il collasso della struttura, perché da quel momento in poi il crollo era inarrestabile.
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Lestaat |
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Re: Domande a Danilo Coppe | #258 |
Dubito ormai di tutto
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Citazione: justforfun ha scritto: Ho rifatto i calcoli di Max Piano. Li ho rifatti per puro diletto, data l'inutilità del modello pancake,. Ho fatto iniziare il crollo dal 98° piano, ho tenuto la distanza a 3,7 metri, calcolato la velocità di impatto per ogni piano e la riduzione dovuta ad ogni singolo impatto. Ho caricato all'inizio un troncone di 12 piani, come detto dal NIST e non ho mai caricato più di 35 piani (un terzo della torre, anzi meno) per tenere conto della dispersione di detriti (e' un bel regalo, no?). Ho anche evitato di prendere in considerazione l'idea secondo la quale i piani che hanno ceduto all'inizio non erano "uno", ma tre, quattro o cinque. Ho fatto arrivare il crollo al piano 1, anche se i primi due piani almeno erano un solo ambiente.
Risultato: 18,16 secondi.
Mica male, per un modello come quello pancake che non rispecchia la realtà.
Ancora con sta storia del pancake? Ma almeno ragionate prima di parlare porca vacca. Il modello di Max_Piano prende i piani superiori e li sbatte con la gravità su quelli sottostanti, PUNTO E BASTA. Non è quello che è accaduto? E pensa che sei già arrivato a 18 secondi. Se cominciamo a mettere i vincoli dei piani, le forze di deformazione delle travature di acciaio, le dispersione dell'energia con il calore sviluppato, e soprattutto la FLUIDITA' della massa impattante risulta quindi ANCHE a te IMPOSSIBILE come crollo spontaneo.
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Re: Domande a Danilo Coppe | #257 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: justforfun ha scritto:
Evidentemente non arrivano nello stesso momento. Per il semplice fatto che abbiamo decine di filmati che dimostrano che non è andata così.
Veramente la mia domanda era su uno scenario ipotetico, per far capire quanto è errata e controintuitiva la teoria del NIST sulla dinamica dei crolli: e se la colonna di sinistra si comporta come dice il NIST il punto verde e il punto blu arrivano a terra praticamente allo stesso istante. E' semplicemente assurdo. Citazione: Infatti il NIST dice:
Citazione:
"the structure below the level of collapse initiation offered _____MINIMAL_______ resistance to the falling building mass at and above the impact zone. The potential energy released by the downward movement of the large building mass far exceeded the capacity of the intact structure below to absorb that energy through energy of deformation.
resistenza minima, non nulla.
Citazione: Since the stories below the level of collapse initiation provided _______LITTLE________ resistance to the tremendous energy released by the falling building mass, the building section above came down _______ESSENTIALLY________ in free fall, as seen in videos. As the stories below sequentially failed, the falling mass increased, further increasing the demand on the floors below, which were unable to arrest the moving mass.”
little resistance, non nulla.
Essentially significa "praticamente come", ma non significa "in caduta libera".
Altrimenti sarebbe stato "no resistance", "no resistance at all", "---- in free fall".
Credo comunque che non sia il caso di attaccarsi alle parole. La struttura non ha praticamente offerto resistenza al crollo una volta che questo è iniziato (ma non significa resistenza 0). Il crollo è stato comunque più lento di una free fall.
Ah il famoso cherry picking: hai letto e tradotto solo la prima frase, e tratto conclusioni solo sulla parte che supporta la tua teoria. Prova invece a leggere tutta la pagina che il NIST dedica alla dinamica del crollo, vedrai che la seconda frase sottolineata ti illuminerà su cosa intende il NIST quando dice "essentially in free fall": Citazione: "the structure below the level of collapse initiation offered minimal resistance to the falling building mass at and above the impact zone. The potential energy released by the downward movement of the large building mass far exceeded the capacity of the intact structure below to absorb that energy through energy of deformation.
Since the stories below the level of collapse initiation provided little resistance to the tremendous energy released by the falling building mass, the building section above came down essentially in free fall, as seen in videos. As the stories below sequentially failed, the falling mass increased, further increasing the demand on the floors below, which were unable to arrest the moving mass.”
In other words, the momentum (which equals mass times velocity) of the 12 to 28 stories (WTC 1 and WTC 2, respectively) falling on the supporting structure below (which was designed to support only the static weight of the floors above and not any dynamic effects due to the downward momentum) so greatly exceeded the strength capacity of the structure below that it (the structure below) was unable to stop or even to slow the falling mass. The downward momentum felt by each successive lower floor was even larger due to the increasing mass.
From video evidence, significant portions of the cores of both buildings (roughly 60 stories of WTC 1 and 40 stories of WTC 2) are known to have stood 15 to 25 seconds after collapse initiation before they, too, began to collapse. Neither the duration of the seismic records nor video evidence (due to obstruction of view caused by debris clouds) are reliable indicators of the total time it took for each building to collapse completely.
Quindi ripetiamo: Che ci sia aria o che ci sia palazzo non fa differenza. Il blocco superiore è caduto "essentially in free fall" perchè "the structure below was unable to stop or even to slow the falling mass".
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