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   Crollo Torri WTC
  Domande a Danilo Coppe

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  •  edo
      edo
Re: Domande a Danilo Coppe
#271
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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già.
In più: chissà che ci stava a fare l'amianto nelle torri...
Inviato il: 6/1/2008 17:57
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Domande a Danilo Coppe
#272
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 18/5/2006
Da Roma
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Citazione:
Edit 2: notare poi come i progettisti avessero pensato sì a degli schianti multipli di 707, ma si erano dimenticati - stupidi!!!- che essi solitamente non volano senza carburante e che perciò è abbstanza improbabile che si schiantino senza produrre fiamme. Mannaggia, averci pensato prima!!!



Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei...
_________________
Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 6/1/2008 20:28
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Re: Domande a Danilo Coppe
#273
Mi sento vacillare
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m1=massa di un piano per i piani del troncone (minimo 12 massimo 35)
massa di un piano = m2 = 500000/110 = 4545,45 = 4545
v1= velocità all'impatto
v2= velocità piano impattato = 0


Io qui capisco che la massa superiore impatta contro un singolo e isolato piano e mi chiedo perché questo non si vede in nessun video... forse perché non è successo? Trattasi di errore? Trattasi di superficialità?

Sarei del parere di modificare quel m2 con 4545*piani inferiori

Adesso non ho proprio tempo di rifare quei calcoli, ma provvederò (se non lo fa qualcun altro prima di me)
_________________
Ogni affermazione oggettiva deve avere un riscontro non obiettabile, altrimenti è una menzogna.
Un'affermazione soggettiva non ha alcun valore se argomenta menzogne.
A. R.
Inviato il: 6/1/2008 21:48
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Domande a Danilo Coppe
#274
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
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Prendete le stufe a legna più potenti che riuscite a trovare.
Mettetele una a fianco all'altra fino a riempire tutto un intero piano dell'edificio e mandatele al massimo.
A quel punto non siete arrivati che a un decimo della potenza che il NIST ha usato per simulare gli incendi su un solo piano!
Dovreste impilarne altre nove una sull'altra!
Ma il soffitto è di appena 3 metri. Come fare?
Inoltre per ogni metro quadro dovreste trovare abbastanza materiale per alimentare una decina di stufe. Il cherosene? Scordatevelo: è finito dopo cinque minuti!
Ora che ci penso: non mancherà anche l'aria???

Ma il NIST ha simulato tutto questo..
(e molto molto altro..)
In effetti lo preferisco quando non simula un bel niente e dice candidamente che non lo sa.. come nel caso del crollo!
Inviato il: 7/1/2008 0:03
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Domande a Danilo Coppe
#275
Dubito ormai di tutto
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Da Leith
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Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei...

"Fammi indovinare Paolo: sono stati distrutti dall' impatto degli aerei no?"
Inviato il: 7/1/2008 0:29
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  •  justforfun
      justforfun
Re: Domande a Danilo Coppe
#276
Ho qualche dubbio
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Blackbart

Citazione:
Tutti i progettisti hanno affermato che la "maglia" avrebbe potuto bucarsi in più punti senza compromettere in alcun modo la stabilità dell'edificio: ciò appare anche credibile visto che le torri hanno retto a entrambi gli impatti.
Quindi perchè dovremmo credere al NIST quando afferma che non solo quanto affermato dai progettisti è falso ma addirittura che la capacità di carico era affidata a colonne perimetrali spesse pochi mm?


Ma il NIST non afferma che la "maglia" non avrebbe potuto bucarsi in più punti e resistere. Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali, già indebolite e sottoposte a carichi diversi da quelli progettuali, indebolendole ancora di più, diminuendo ancora il carico che potevano sopportare e ridistribuendolo continuamente fino a che ad un certo punto il complesso della struttura core+travature esterne non ha potuto più reggere il carico della parte superiore.

Citazione:


The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.

Ma questa è una follia!!!



Perché? gli incendi normali di abitazioni e uffici raggiungono tranquillamente
temperature simili.

Citazione:


Infatti applicando (come ha fatto il NIST) questa tremenda fornace a quattro piani (dal 94 al 97), essendo ogni piano di circa 3600mq, abbiamo una potenza pari a 1500MW!
Ma ciò avrebbe richiesto non meno di 2 tonnellate di cherosene al minuto..
Ogni aereo trasportava al momento dell'impatto un massimo 30 tonnellate di cherosene (10.000 galloni) di cui, a esagerare, solo un terzo non è esploso al momento o non è bruciato nei secondi successivi.
Ne deduciamo che la terribile fornace da 4 tonnellate di cherosene al minuto avrebbe potuto essere alimentata per quanto? 3 minuti? 5? Facciamo 10 e non ne parliamo più?


Un quarto d'ora, pare. Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati.

Citazione:

Infatti il NIST dopo essersi reso conto che l'impatto dell'aereo è stato insufficiente a causare danni gravi - i piccoli aiutanti di babbo natale hanno già calcolato a quanto ammontava tale energia? - ha "scaricato la colpa" sul cherosene. Ma visto che un incendio di 10 minuti non può abbattere un edificio ecco che ci presentano una nuova teoria: l'effetto bulldozer!
I computer, le guide telefoniche e i dischetti sono stati accumulati contro il core sprigionando il loro incredibile potere distruttivo!


Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio.

Sick-boy

Citazione:
Edit 2: notare poi come i progettisti avessero pensato sì a degli schianti multipli di 707, ma si erano dimenticati - stupidi!!!- che essi solitamente non volano senza carburante e che perciò è abbstanza improbabile che si schiantino senza produrre fiamme. Mannaggia, averci pensato prima!!!


Ma anche questo non è vero, almeno per quel che ho letto. Le torri furono progettate per resistere ad un 707 a bassa velocità, che è diverso da quello che è successo l'11 Settembre. E poi quando sono state progettate non esistevano gli strumenti per simulare un incendio di queste proporzioni.

Fabrizio70

Citazione:
Infatti ci avevano pensato , le torri avevano degli ottimi sistemi antincendio , era un'eventualità prevista pure senza gli aerei...


Ma veramente giusto ieri ho letto che nel 1975, quando ci fu un incendio, le torri ancora non avevano un sistema antincendio a pioggia (cioè non erano state progettate per averlo, ma è stato fatto dopo), e che comunque questo sistema è stato messo fuori uso dagli impatti con gli aerei. Inoltre i solai si sono imbarcati ANCHE nel 1975! E' quindi normale pensare che lo abbiano fatto l'11 Settembre, e questo conferma le ipotesi del NIST.

Ciaolo

Citazione:
Io qui capisco che la massa superiore impatta contro un singolo e isolato piano e mi chiedo perché questo non si vede in nessun video... forse perché non è successo? Trattasi di errore? Trattasi di superficialità?


Ma come non l'hai visto? e' in tutti i filmati del crollo!

Comunque i miei calcoli sono riferiti al modello antipancake di Max Piano, e si riferiscono alla situazione ipotetica ideata per il suo modello.

Citazione:

Sarei del parere di modificare quel m2 con 4545*piani inferiori


In questa maniera approssimi ancora meno la realtà, però fai pure. Ricordati però che se lo fai significa che includi nel tuo modello un solo impatto, in cui la massa superiore trasferisce la propria quantità di moto a TUTTA la massa inferiore. In parole povere dopo non c'è più massa sulla quale trasferire alcunché (a meno di non moltiplicarla), e quindi significa che dopo il primo impatto il fronte del crollo è già a terra, e tutto il resto arriva giù in caduta libera. Credo che non assomigli né a quello che è successo veramente né a quello che si proponeva Max Piano.

- - - - - - - -- - - -- - - - - - -- - - - - - - - - - - - - - - - -

La cosa che mi sembra strana è che continuiamo a perdere tempo su cose che a me sembrano normalissime, e non capisco perché. Ci saranno pure dei punti più interessanti? Ad esempio prima si diceva che le torri non potevano cadere così velocemente, però nessuno mi ha ancora detto come si fa a esserne sicuri. Ringrazio Blackbart per avermi postato i calcoli di Max Piano, a cui mi sono dedicato, ma non mi sembra che siano corretti. Siamo da capo, quanto avrebbe dovuto impiegare la torre a crollare? e perché? Se non c'è una risposta non possiamo ripetere questa cosa all'infinito, bisogna trovare una soluzione o cambiare argomenti.
Inviato il: 7/1/2008 8:51
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Re: Domande a Danilo Coppe
#277
Mi sento vacillare
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in cui la massa superiore trasferisce la propria quantità di moto a TUTTA la massa inferiore.

Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano?

Ciò che più mi sorprende è vedere che si dà per scontato che un oggetto che cade ha di per sé un'energia gigantesca: non è così: ci sono 2 pezzi che si avvicinano e al momento dell'impatto essi generano 2 forze uguali ed opposte, stando al 3° principio di Newton. Queste 2 forze sono pari a massa blocco superiore * acc.gravità.
[frase semplificata priva di alcuni parametri]

In parole povere dopo non c'è più massa sulla quale trasferire alcunché (a meno di non moltiplicarla), e quindi significa che dopo il primo impatto il fronte del crollo è già a terra,

Sbaglio o questo è quello che pensa il NIST in alternativa al pancake?

e tutto il resto arriva giù in caduta libera.

Cosa sarebbe tutto il resto?

ps. "dopo il primo impatto", significa dopo il tempo calcolato del primo impatto (cioè il tempo per distruggere 1 piano secondo me e tutta la struttura inferiore secondo te), tempo sicuramente non nullo

EDIT: nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.
_________________
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A. R.
Inviato il: 7/1/2008 10:14
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  •  blackbart
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Re: Domande a Danilo Coppe
#278
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Citazione:
Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali, già indebolite e sottoposte a carichi diversi da quelli progettuali, indebolendole ancora di più, diminuendo ancora il carico che potevano sopportare e ridistribuendolo continuamente fino a che ad un certo punto il complesso della struttura core+travature esterne non ha potuto più reggere il carico della parte superiore.


Infatti per farlo ha dovuto supporre una resistenza infinita da parte dei giunti a cui erano collegate le travature dei "solai".
Quindi non solo i piani non collassano a causa del peso eccessivo ma trascinano degli elementi portanti.
Bisogna anche creare uno scenario adeguato.. tipo questo:


Citazione:
The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.


Anche la fiamma sotto la pentola arriva a 900°C.
Ma è la temperatura locale dell'aria, non del materiale!
Altrimenti faremmo bollire l'acqua in un decimo di secondo..

Citazione:
Un quarto d'ora, pare.


Già questa affermazione del NIST dovrebbe far capire come sono stati fatti i conti!!!
Sostenere quegli incendi con il cherosene per 15 minuti significa aver bruciato fino all'ultima goccia il carburante imbarcato sugli aerei trascurando quindi non solo l'enorme quantità persa nella detonazione ma anche il fatto (ovvio) che quella potenza può venire fornita solo in condizioni di combustione stechiometrica!

Citazione:
Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati.


Che ci fossero incendi è ovvio ed è altrettanto ovvio che fossero i materiali da ufficio a bruciare.
Meno ovvio è che la potenza erogata da tali incendi fosse quella "stimata" dal NIST (ovvero 10 stufe da 10KW l'una per ogni metro quadro!)
Del resto abbiamo numerose testimonianze da parte di persone rimaste vive nonostante i 100KW al mq!
Ma una tale potenza era necessaria al fine di "liquefare" le travature e "permettere" ai piani di flettersi come un chewing-gum.

Citazione:
Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio.


Anche queste sono tutte speculazioni del NIST.
Mi piacerebbe anche capire se ritieni possibile estrarre 100KW/mq di potenza termica da "materiale da ufficio convenzionale". E se lo ritieni possibile ti prego di farmi qualche esempio o di commentare la densità energetica stimata dal NIST per il suddetto materiale.
Inviato il: 7/1/2008 10:36
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  •  justforfun
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Re: Domande a Danilo Coppe
#279
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Ciaolo

Citazione:

Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano?


Nel modello di Max Piano, sì.

Citazione:

Ciò che più mi sorprende è vedere che si dà per scontato che un oggetto che cade ha di per sé un'energia gigantesca: non è così: ci sono 2 pezzi che si avvicinano e al momento dell'impatto essi generano 2 forze uguali ed opposte, stando al 3° principio di Newton. Queste 2 forze sono pari a massa blocco superiore * acc.gravità.


Questo è il modello di Max Piano. la parte superiore impatta contro un solo piano. Ma la parte superiore è ALMENO 12 volte più grande. La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali.

Citazione:

Chi vince? il debole pezzo superiore o il compatto pezzo inferiore (che tra l'altro è grande quanto 3 pezzi superiori)?


Stai travisando. E' il modello di Max Piano che prevede urti di piano in piano. D'altronde il modello che vuoi tu vede il crollo esaurirsi in un singolo impatto e il resto cadere in caduta libera. Quindi il crollo che abbiamo visto davvero è credibile anche con il tuo modello.

Citazione:

e tutto il resto arriva giù in caduta libera.

Cosa sarebbe tutto il resto?


Tutta la parte della torre che NON è sul fronte del crollo, a seconda dell'altezza a cui si trova nel momento in cui il fronte raggiunge il terreno.

Citazione:

ps. "dopo il primo impatto", significa dopo il tempo calcolato del primo impatto (cioè il tempo per distruggere 1 piano secondo me e tutta la struttura inferiore secondo te), tempo sicuramente non nullo


Credo che tu non abbia capito:

Se nel calcolo della quantità di moto del primo impatto tu calcoli TUTTA la parte inferiore, allora significa che dopo l'impatto hai un unico blocco che si muove, delle dimensioni di TUTTA la torre (parte superiore + parte inferiore).

Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo. Anche il primo piano.

Il tuo calcolo implica che il fronte del crollo sarebbe GIA' arrivato a terra dopo il primo impatto, e tutto il resto ancora in aria cadrebbe davvero in caduta libera (tutto si sta già muovendo alla stessa velocità, nulla oppone più alcuna resistenza).

Ovviamente non ci sarebbe alcun altro impatto, dato che tutta la massa della torre si starebbe già muovendo.

I tuoi calcoli portano ad un crollo totale in meno di 10 secondi.

Ma naturalmente non è né quello che è stato osservato dal vero, né quello che Max Piano presuppone nel suo modello, al quale io ho fatto riferimento.
Inviato il: 7/1/2008 10:41
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  •  blackbart
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Re: Domande a Danilo Coppe
#280
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Citazione:
Quindi la massa superiore ha trasferito la propria quantità di moto solo ad un piano?


Citazione:
Nel modello di Max Piano, sì.


E non sarebbe questo il caso che velocizza il crollo???

Fra l'altro il trasferimento di quantità di moto "a distanza" non sarebbe neppure di questo universo..
Inviato il: 7/1/2008 10:45
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  •  justforfun
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Re: Domande a Danilo Coppe
#281
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Citazione:
justforfun:

-citazione

Il NIST afferma che la deformazione dei solai ha "tirato" verso l'interno le colonne perimetrali

- fine citazione

Infatti per farlo ha dovuto supporre una resistenza infinita da parte dei giunti a cui erano collegate le travature dei "solai".
Quindi non solo i piani non collassano a causa del peso eccessivo ma trascinano degli elementi portanti.
Bisogna anche creare uno scenario adeguato.. tipo questo:



Beh, ma è quello che si vede nei filmati e nelle foto. Le travi esterne flesse verso l'interno, e quando la struttura cede, il punto che cede si dirige proprio all'interno della struttura.
Non credo che la resistenza dovesse essere infinita. Basta che sia superiore a quella necessaria per flettere le colonne perimetrali fino al punto di cedimento. E non è un'impresa impossibile.

Citazione:


- Citazione:

The temperatures near the ceiling approached 900 ºC.

- fine citazione

Anche la fiamma sotto la pentola arriva a 900°C.
Ma è la temperatura locale dell'aria, non del materiale!
Altrimenti faremmo bollire l'acqua in un decimo di secondo..



La frase è estrapolata dal contesto, e dare un'interpretazione univoca è difficile, ma la parola "near" significa vicino al soffitto, non il soffitto stesso.

Citazione:


- Citazione:

Un quarto d'ora, pare.

- fine citazione

Già questa affermazione del NIST dovrebbe far capire come sono stati fatti i conti!!!
Sostenere quegli incendi con il cherosene per 15 minuti significa aver bruciato fino all'ultima goccia il carburante imbarcato sugli aerei trascurando quindi non solo l'enorme quantità persa nella detonazione ma anche il fatto (ovvio) che quella potenza può venire fornita solo in condizioni di combustione stechiometrica!



Ma guarda che il problema non si pone. Il Kerosene, secondo il NIST, è responsabile dell'accensione degli incendi, non di averli alimentati e resi abbastanza caldi da indebolire la struttura.

Citazione:

- Citazione:

Ma è strano che ancora ti fermi all'idea che l'incendio sia stato alimentato solo dal Kerosene. E' un errore clamoroso pensare che gli arredi delle torri non abbiano preso fuoco se sottoposti al fuoco generato dal Kerosene. E poi si vede benissimo anche dalle immagini che gli incendi erano attivi anche al momento del crollo, molto tempo dopo che il Kerosene era finito. E' chiaro che qualcosa li doveva avere alimentati.

- fine citazione

Che ci fossero incendi è ovvio ed è altrettanto ovvio che fossero i materiali da ufficio a bruciare.
Meno ovvio è che la potenza erogata da tali incendi fosse quella "stimata" dal NIST (ovvero 10 stufe da 10KW l'una per ogni metro quadro!)
Del resto abbiamo numerose testimonianze da parte di persone rimaste vive nonostante i 100KW al mq!
Ma una tale potenza era necessaria al fine di "liquefare" le travature e "permettere" ai piani di flettersi come un chewing-gum.



Ma le travature non si sono liquefatte. Basta raggiungere i 500 gradi per indebolirle di molto. Le colonne non si sono sciolte, hanno solo ceduto perché non erano più in grado di sostenere il carico. e non è detto che abbiano ceduto o siano state scaldate uniformemente. Basta solo che, complessivamente, tra danni, calore e flessione dovuta ai solai, questi sì scaldati e imbarcati, non fossero più in grado di reggere il carico della parte superiore. Non si deve per forza ipotizzare un incendio capace di scaldare tutto a temperatura di fusione.

Citazione:


Citazione:

Ma non solo. La torre bruciava in molti punti, e non mi pare strano che i piani colpiti siano stati sottoposti all'effetto "bulldozer". In più i piani colpiti hanno perso gran parte del rivestimento antiincendio.


Anche queste sono tutte speculazioni del NIST.
Mi piacerebbe anche capire se ritieni possibile estrarre 100KW/mq di potenza termica da "materiale da ufficio convenzionale". E se lo ritieni possibile ti prego di farmi qualche esempio o di commentare la densità energetica stimata dal NIST per il suddetto materiale.


Onestamente non ne ho idea. So che gli incendi di quel tipo sviluppano temperature dell'ordine dei 1000 gradi. E che le torri erano piene di uffici e materiali da ufficio. Che saranno sicuramente stati spostati dalla massa dell'aereo di passaggio e accumulati in giro e che hanno poi preso fuoco, accesi dal kerosene.
Inviato il: 7/1/2008 10:53
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  •  K_Emerson
      K_Emerson
Re: Domande a Danilo Coppe
#282
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Citazione:

sick-boy ha scritto:

Peccato che questa sia una tua opinione non supportata da nessuna prova, dato o studio. E però la butti lì come se fosse la Verità.


Le torri hanno retto per almeno un'ora dopo l'impatto? Si o no?
Un aereo che sfonda una parete a piena velocità devasta o no le protezioni antiincendio?

Non sono opinioni: è la verità.
Inviato il: 7/1/2008 10:54
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Re: Domande a Danilo Coppe
#283
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Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo

Forse la torre sta a terra... e questo significa proprio che una volta avvenuto il primo impatto, tutto si ferma.

Quando faccio i dovuti calcoli li posto, non preoccuparti, ed evita frasi del tipo:

La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali.

se non sai la differenza tra "velocità", "energia cinetica", "massa" e "forza":

un blocco che urta contro un'altro, gli imprimerà una certa "forza". Per il 3° principio di newton anche quest'altro corpo eserciterà una forza contro il primo (altrimenti perchè fare forza quando si schiacciano i tastini del telecomando?) e questa forza è uguale e contraria alla prima. Sempre. Il fatto che una massa è più pesante dell'altra, che la velocità si riduce ecc. non c'entra con questo principio: le due forze sono uguali.

E' meglio se questo lo riposto:
Nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaPalazzoInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.
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A. R.
Inviato il: 7/1/2008 10:59
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Re: Domande a Danilo Coppe
#284
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Citazione:
E non sarebbe questo il caso che velocizza il crollo???

Fra l'altro il trasferimento di quantità di moto "a distanza" non sarebbe neppure di questo universo..


Non so cosa dirti. Io ho preso le premesse di Max Piano e ho rifatto i conti. Il totale è 13,72 secondi per il fronte del crollo, e 16 secondi circa per tutto quanto. Il che è perfettamente in linea con quanto si vede e con le frasi "essentially in free fall", "were unable to stop or even slow down", "minimal resistance".

E' chiaro quindi che il modello di Max Piano non risolve il problema, che è e rimane quanto tempo avrebbero dovuto metterci davvero le torri a crollare? Perché se si dice che il crollo è stato troppo veloce, allora bisogna saper dire anche il perché. Altrimenti si rischia davvero di parlare di nulla. C'è qualcun altro che ha fatto un'ipotesi su questo argomento?
Inviato il: 7/1/2008 11:01
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Re: Domande a Danilo Coppe
#285
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Ciaolo

Citazione:
Questo significa che, nel caso che ipotizzi, TUTTA la torre, dopo il primo impatto, si starà muovendo

Forse la torre sta a terra... e questo significa proprio che una volta avvenuto il primo impatto, tutto si ferma.


Certo, come no. Difatti i palazzi non crollano mai... Scusa se sono ironico, Ciaolo, ma tutto si ferma se la resistenza di tutto quello che c'è sotto è sufficiente ad arrestare la caduta.

Ma per questo devi essere un ingegnere. Il NIST afferma che la struttura sottostante non era in grado di fermare nemmeno i primi 12 piani in caduta.

Naturalmente se hai prove del contrario, sono interessato a leggerle.

Ora il discorso Max Piano. Max Piano, che mi è stato indicato come una persona che aveva studiato quanto tempo avrebbe dovuto impiegare una delle torri del WTC a cadere, ha creato un modello che funziona come io ho scritto. Nessuna resistenza tra piano e piano. Capisci che non l'ho inventato io ma è stato lui a ipotizzarlo? Ecco, secondo il suo modello il tempo di crollo della torre nord è compatibile con il crollo effettivamente visto. Quindi non capisco perché si dice che Max Piano avrebbe dimostrato che il crollo doveva essere più lento. E vorrei sapere su cosa si basa questa affermazione.

Ora tra l'altro il NIST mi dice che la struttura inferiore fu incapace di fermare o anche solo rallentare il crollo. Quindi deduco che non ci doveva essere troppa resistenza. Naturalmente se puoi spiegare perché i calcoli del NIST su questo argomento sono sbagliati, puoi proporli. E' un argomento che mi interessa.

Citazione:

Quando faccio i dovuti calcoli li posto, non preoccuparti, ed evita frasi del tipo:

La riduzione di velocità in seguito all'impatto secondo il modello con una massa di 12 volte superiore è l'8% della velocità iniziale (senza perdite di altro tipo). Non sono due forze uguali.


Aspetto con ansia i calcoli, fino ad allora non mi dire cosa devo o non devo fare, per favore. Per quanto riguarda la frase, confermo. Se nel modello di Max Piano una massa impattante pari a 12 volte la massa impattata arriva ad una certa velocità sulla massa impattata, la riduzione di velocità in seguito all'urto sarà dell'8%.

Citazione:

se non sai la differenza tra "velocità", "energia cinetica", "massa" e "forza":

un blocco che urta contro un'altro, gli imprimerà una certa "forza". Per il 3° principio di newton anche quest'altro corpo eserciterà una forza contro il primo (altrimenti perchè fare forza quando si schiacciano i tastini del telecomando?) e questa forza è uguale e contraria alla prima. Sempre. Il fatto che una massa è più pesante dell'altra, che la velocità si riduce ecc. non c'entra con questo principio: le due forze sono uguali.


Scusami, ma non ti seguo. Se due corpi alla stessa velocità ma di massa diversa si scontrano andando nella stessa direrzione ma in verso opposto, e se non si deformano (troppo complesso altrimenti), allora uno dei due cambierà verso, ed entrambi modificheranno la propria velocità.

Evidentemente, se anche le forze sono uguali e contrarie, qualcosa di diverso ci sarà, no?

Citazione:

E' meglio se questo lo riposto:
Nell'urto l'energia viene dissipata. Dato che si tratta di una caduta, c'è solo energia cinetica. L'energia dissipata è pari a K1+K2-Kf (K1=en.cinetica blocco sup. pari a (massaSup*velocità^2)/2, K2=en.cinetica blocco inferiore = 0, Kf = en. cinetica del blocco risultante, pari a (massaSup+massaPalazzoInf)*vel.finale^2/2). A occhio mi sembra di trovare un valore negativo abbastanza grande.


Per forza. Fai i cacoli come se ci fosse un solo impatto e come se il blocco inferiore fosse un blocco omogeneo e unico. Ma questo è errato. Il blocco inferiore è un insieme di elementi, legati e tenuti insieme da vincoli non infiniti. Una forza sufficiente li sbriciola. Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico.

Considerare tutto il blocco inferiore come unico e indivisibile è un errore.
Inviato il: 7/1/2008 11:41
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Re: Domande a Danilo Coppe
#286
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Citazione:
Non so cosa dirti. Io ho preso le premesse di Max Piano e ho rifatto i conti. Il totale è 13,72 secondi per il fronte del crollo, e 16 secondi circa per tutto quanto. Il che è perfettamente in linea con quanto si vede e con le frasi "essentially in free fall", "were unable to stop or even slow down", "minimal resistance".


Infatti nel modello non si suppone una resistenza minima ma addirittura NULLA!

Visto che critichi il "modello di max piano", come se fosse costui ad aver "inventato la conservazione della quantità di moto", prova a migliorare il suddetto modello con:

- stima precisa della massa persa (caduta fuori pianta)
- distribuzione non uniforme della massa delle torri (il primo piano pesava quanto l'ultimo?)
- stima dell'energia dissipata mediamente per piano (1MJ, 100MG, 1GJ?)



Citazione:
Una forza sufficiente li sbriciola. Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico.


Il che significa, tenendo conto solo dell'energia, che chiunque potrebbe dire quello che vuole. Bazant docet..
Inviato il: 7/1/2008 11:52
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Re: Domande a Danilo Coppe
#287
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Fai i cacoli come se ci fosse un solo impatto e come se il blocco inferiore fosse un blocco omogeneo e unico.

Se non lo facessi si chiamerebbe pancake, e poi c'è stato un solo inpatto, nel quale la tremendous energy del blocco superiore ha trascinato con sé tutto ciò che trovava del blocco inferiore.

Tra l'altro è proprio quello che sta spiegato dal vostro amatissimo report finale del nist, nel paragrafo 6.14.4, 2° e 3° capoverso: "structure below" sai che cos'è?

Evidentemente, se anche le forze sono uguali e contrarie, qualcosa di diverso ci sarà, no?

"se anche le forze sono uguali"? Quella frase era per spiegarti che le forze sono uguali, è il resto che cambia, e per questo sono daccordo con te.

Ma questo è errato. Il blocco inferiore è un insieme di elementi, legati e tenuti insieme da vincoli non infiniti.

Solo il blocco inferiore???? E il blocco superiore che era stato indebolito dagli incendi, danneggiato dagli aerei eccetera? Era un enorme cubo di piombo massiccio?

Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico.

Porta questa frase agli elementi che formano il blocco superiore...

Considerare tutto il blocco inferiore come unico e indivisibile è un errore.

e anche questa...

_________________
Ogni affermazione oggettiva deve avere un riscontro non obiettabile, altrimenti è una menzogna.
Un'affermazione soggettiva non ha alcun valore se argomenta menzogne.
A. R.
Inviato il: 7/1/2008 12:09
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Re: Domande a Danilo Coppe
#288
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Blackbart

Citazione:

Infatti nel modello non si suppone una resistenza minima ma addirittura NULLA!

Visto che critichi il "modello di max piano", come se fosse costui ad aver "inventato la conservazione della quantità di moto", prova a migliorare il suddetto modello con:

- stima precisa della massa persa (caduta fuori pianta)
- distribuzione non uniforme della massa delle torri (il primo piano pesava quanto l'ultimo?)
- stima dell'energia dissipata mediamente per piano (1MJ, 100MG, 1GJ?)



No, no, no. Fermo un attimo. Sono io qui che ho fatto una domanda. Più precisamente ho chiesto su quali basi si afferma che i crolli avrebbero dovuto durare di più. Perché non si può dare per scontato qualcosa senza saper dire il motivo.

Tu mi hai postato il lavoro di Max Piano, e io l'ho analizzato, e non mi convinceva. Lestaat si è lamentato e io ho spiegato perché non mi convinceva, esattamente come chiedo io di fare agli altri.

In più le cose che mi chiedi o non hanno senso, perché il modello di Max Piano non le prevede (e tu mi hai chiesto il modello di Max Piano), come l'energia dissipata, oppure le ho calcolate, come la massa persa durante il crollo. Nei miei calcoli non c'è mai più della massa di 35 piani a spingere verso il basso. Tutto il resto l'ho dato per disperso.
per quanto riguarda la distribuzione non uniforme della massa, è poco rilevante. Primo perché Max Piano non calcola la cosa, secondo perché se la massa dei piani superiori è inferiore, così è pure inferiore, e in maniera praticamente proporzionale la massa dei piani impattati di volta in volta.

Ricordati però anche i vantaggi che ho dato a Max Piano: che il piano di partenza fosse il 98°, che il primo tratto fosse di un solo piano e non magari 3 o 4, come pure è possibile, che il crollo sia arrivato al 1° piano (ricordo che l'ingresso era alto due o tre piani (3 decimi di secondo), che tutta la massa sia effettivamente crollata (mentre si vedono bene dei grossi pezzi di torre ancora in piedi, e questo ridurrebbe la massa impattata ma non altrettanto la massa impattante).

Ma, ricordo, si sta parlando del modello di Max Piano perché finora è l'unico che mi è stato dato in cui vengono calcolati i tempi di crollo e dovrebbe dimostrare che il crollo è stato troppo veloce.

Ma non mi mettere le faccine arrabbiate, mi danno un'impressione di stizza.

Citazione:

Citazione:

Una forza sufficiente li sbriciola. Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico.



Il che significa, tenendo conto solo dell'energia, che chiunque potrebbe dire quello che vuole. Bazant docet..


Infatti è proprio per evitare che succeda che faccio queste domande.
Inviato il: 7/1/2008 12:28
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Re: Domande a Danilo Coppe
#289
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Ciaolo

Citazione:


- citazione

Fai i cacoli come se ci fosse un solo impatto e come se il blocco inferiore fosse un blocco omogeneo e unico.

-fine citazione

Se non lo facessi si chiamerebbe pancake, e poi c'è stato un solo inpatto, nel quale la tremendous energy del blocco superiore ha trascinato con sé tutto ciò che trovava del blocco inferiore.

Tra l'altro è proprio quello che sta spiegato dal vostro amatissimo report finale del nist, nel paragrafo 6.14.4, 2° e 3° capoverso: "structure below" sai che cos'è?



Allora ti sei già risposto. Se trasferisci la quantità di moto a tutta la massa sottostante, allora tutta la torre si muove, e nulla più sarà vincolato o opporrà resistenza dopo il primo impatto. Se tutta la struttura è interessata nello stesso momento, e crolla in un unico impatto, ogni oggetto arrivaerà a terra in 9,5 secondi o meno.

Mi pare che i tempi ci siano. Ma è uno scenario che non ha senso

La parte inferiore non può comportarsi come un blocco unico e solido, come ti ho già detto, cioè non fermerà il crollo, ma si sbriciolerà durante l'avanzamento.

Citazione:


Ma questo è errato. Il blocco inferiore è un insieme di elementi, legati e tenuti insieme da vincoli non infiniti.

Solo il blocco inferiore???? E il blocco superiore che era stato indebolito dagli incendi, danneggiato dagli aerei eccetera? Era un enorme cubo di piombo massiccio?


No, assolutamente. A parte all'inizio. Ma se qualcosa cade, cade. E ho calcolato la perdita di massa "disgregata" non aumentando oltre un certo limite la massa impattante.

Ma ricordo che stiamo sempre parlando del modello di Max Piano.

Citazione:

Se non sai quant'è la forza che li tiene insieme, difficilmente riuscirai a fare un calcolo realistico.

Porta questa frase agli elementi che formano il blocco superiore...

Considerare tutto il blocco inferiore come unico e indivisibile è un errore.

e anche questa...


Te l'ho spiegato. Non l'ho affatto considerata come un blocco unico, ho seguito il modello di Max Piano. E non funziona.

Io non voglio spiegare il crollo, io ho solo chiesto come si fa a dire che il crollo è stato troppo veloce, se mi potete linkare qualcuno che me lo spieghi. Finora l'unico tentativo non è stato fruttuoso (interessante sì, però).
Inviato il: 7/1/2008 12:37
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Re: Domande a Danilo Coppe
#290
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Se trasferisci la quantità di moto a tutta la massa sottostante, allora tutta la torre si muove,

Si muove? e dove va? sotto terra? Guarda che non stiamo parlando dello schemino dell'urto anelastico che trovi sui libri (o su wikipedia?), stiamo parlando di una cosa che cade su un'altra che sta a terra!

Se la torre sta a terra, tutto si gioca su chi ha più resistenza dei due blocchi.

Blocco superiore: quello inferiore si disgrega

Blocco inferiore: quello superiore si disgrega

Capisci?

Se il blocco superiore, indebolito e danneggiato ha più resistenza del blocco inferiore perfettamente integro, allora hai ragione tu: il crollo in 15 secondi è plausibile.

Altrimenti è il pezzo superiore che subirà più danni.

Ora, perfavore, prima di rispondermi rifletti su quanto ho scritto e dammi delle risposte sensate.

Grazie.
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A. R.
Inviato il: 7/1/2008 13:25
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Re: Domande a Danilo Coppe
#291
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Accidenti! Dimenticavo che il NIST afferma che "the structure below the level of collapse initiation offered minimal resistance to the falling building mass at and above the impact zone"
Quindi una struttura grande un terzo di quella structure below deve avere un terzo della minimal resistance, e anche di meno dati i giganteschi danni che il NIST stesso descrive!

Se fosse maggiore, la structure below dovrebbe essere stata seriamente danneggiata per avere una resistenza non uguale, non minore, ma minimal!

Mi è sfuggito qualcosa?
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A. R.
Inviato il: 7/1/2008 13:43
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Re: Domande a Danilo Coppe
#292
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Citazione:
e trasferisci la quantità di moto a tutta la massa sottostante, allora tutta la torre si muove,

Si muove? e dove va? sotto terra? Guarda che non stiamo parlando dello schemino dell'urto anelastico che trovi sui libri (o su wikipedia?), stiamo parlando di una cosa che cade su un'altra che sta a terra!


Ma te l'ho pur detto che il tuo schema non ha senso. Sei tu che continui a propormelo.

Citazione:

Se la torre sta a terra, tutto si gioca su chi ha più resistenza dei due blocchi.

Blocco superiore: quello inferiore si disgrega

Blocco inferiore: quello superiore si disgrega

Capisci?



Guarda, penso che sia tu che non capisci. Il blocco non si disgrega tutto in un istante o resiste tutto completo. Dipende tutto dai vincoli che lo tengono insieme. E' per questo che il tuo schemino in cui vuoi per forza inserire tutta la massa del blocco inferiore non ha senso. Il modello di Max Piano a confronto è la summa della realisticità.

Citazione:

Se il blocco superiore, indebolito e danneggiato ha più resistenza del blocco inferiore perfettamente integro, allora hai ragione tu: il crollo in 15 secondi è plausibile.


Attento che stai dicendo cose senza senso. Entrambe le parti erano danneggiate e indebolite. La struttura era una, composta in una certa maniera. Per il solo fatto di non essere più completa ogni parte aveva person in capacità di carico. L'unica cosa che la teneva insieme erano i vincoli fra le sue parti.

E' su questi che ti devi concentrare, se vuoi spiegarmi perché il crollo doveva durare più di quel che è durato.

Citazione:

Altrimenti è il pezzo superiore che subirà più danni.

Ora, perfavore, prima di rispondermi rifletti su quanto ho scritto e dammi delle risposte sensate.


E' un bel po' che te le sto dando. Potresti cominciare tu a dirmi cose sensate in risposta, o anche solo a rispondere a quello che ho chiesto da un pezzo.

Mi sai indicare qualche studio che spieghi perché le torri non sarebbero potute cadere in così poco tempo? Io questa domanda l'ho fatta da un pezzo, e quando mi hanno dato una risposta l'ho studiata e analizzata. Il fatto che non l'abbia trovata utile è secondario, e ho spiegato perché restando sulle ipotesi di chi aveva creato il modello.

Ora credo di poter di nuovo fare la stessa domanda. Non devo dare alcuna risposta. Quando ho affermato qualcosa ho spiegato perché. Ora gradirei un po' di reciprocità.

Grazie.


Ciaolo

Citazione:

Accidenti! Dimenticavo che il NIST afferma che "the structure below the level of collapse initiation offered minimal resistance to the falling building mass at and above the impact zone"


Appunto. Tu fai un modello dove il blocco inferiore è un tutt'uno. Dovresti spiegare anche perché i vincoli avrebbero resistito.

Citazione:

Quindi una struttura grande un terzo di quella structure below deve avere un terzo della minimal resistance, e anche di meno dati i giganteschi danni che il NIST stesso descrive!

Se fosse maggiore, la structure below dovrebbe essere stata seriamente danneggiata per avere una resistenza non uguale, non minore, ma minimal!

Mi è sfuggito qualcosa?


Sì. Gran parte del discorso, a dir poco.

La parte inferiore era danneggiata, e doveva reggere il peso di sé stessa e del resto dell'edifciio in caduta. La parte superiore era, al peggio, una massa in caduta sottoposta all'accelerazione di gravità.

Ti è anche sfuggito che io ho cominciato con una domanda e finora sto dando risposte, senza che il mio quesito sia stato soddisfatto. E la cosa comincia ad annoiarmi, dato che non ho alcuna pretesa di spiegare il crollo meglio di come faccia il NIST.

Potresti rispondere alla mia domanda, oltre che porre le tue? Non mi sembrava di aver chiesto la luna. Solo un link o una spiegazione. Hai visto che quando Blackbart ha postato Max Piano me lo sono guardato per bene.
Inviato il: 7/1/2008 13:51
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  •  sick-boy
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Re: Domande a Danilo Coppe
#293
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Emerson, vedo che continui a ripetere che le tue opinioni corrispondono a verità, senza alcuna prova. E, come al solito, al primo post scomodo nell'altro 3d sei scappato a gambe levate.

Scappato
a gambe
levate.

Cosa ne deduco?

edit: avevo scambiato justforfun per freebird...doh!!

Ma anche questo non è vero, almeno per quel che ho letto. Le torri furono progettate per resistere ad un 707 a bassa velocità, che è diverso da quello che è successo l'11 Settembre. E poi quando sono state progettate non esistevano gli strumenti per simulare un incendio di queste proporzioni.

Dove lo hai letto? Che senso ha progettare le cose prevedendo il peggiore dei casi ma a variabili minime? E' come progettare una formula uno che tiene al sicuro il pilota se si schianta ai 100 all'ora, ma non ai 200, una tuta ignifuga la cui copertura ignifuga si distruge al minimo impatto....sono dei nosense...che comunque non spiegano il crollo verticale di 3 edifici nell'arco di poche ore a velocità quasi da caduta libera senza la minima deviazione dalla traiettoria.
Inviato il: 7/1/2008 14:42
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  •  K_Emerson
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Re: Domande a Danilo Coppe
#294
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[quote
sick-boy ha scritto:
Emerson, vedo che continui a ripetere che le tue opinioni corrispondono a verità, senza alcuna prova. E, come al solito, al primo post scomodo nell'altro 3d sei scappato a gambe levate.

Scappato
a gambe
levate.

Cosa ne deduco?


Potresti dedurre che ho anche da lavorare, e che non sempre trovo il tempo di passare giornate qui dentro.

Del resto, le figuracce le ha fatte qualcun altro, a mio avviso, ma non sono qui per discutere di questo.

La mia opinione risponde a verità perché è da idioti negarle. è da idioti pensare che un aereo non abbia sfondato le protezioni antiincendio, come è idioti negare che le torri l'impatto lo abbiano letto. Chi invece afferma che avevano scritto con certezza che le torri erano studiate per reggere l'impatto è in malafede, visto che nei documenti ufficiali non c'è traccia di questa affermazione, che è presente solamente in un draft eliminato poi dai documenti finali. è infine da idioti pensare che alla fine degli anni 60 ci fosse la potenza di calcolo a disposizione per poter simulare gli effetti di un incendio, tecnologia che si è resa disponibile solo molti anni dopo.

Ci risentiamo appena avrò il tempo, che purtroppo per me è un bene molto prezioso. Sono stato fortunato in questi giorni, che ero abbastanza libero da impegni lavorativi, e non credo che sarò così fortunato (come tempo disponibile) nei prossimi giorni ^_^
Inviato il: 7/1/2008 15:01
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  •  sick-boy
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Re: Domande a Danilo Coppe
#295
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Ne deduco che hai trascorso le ferie a discutere con degli idioti quindi. Bravo
Inviato il: 7/1/2008 15:12
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  •  K_Emerson
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Re: Domande a Danilo Coppe
#296
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Citazione:

sick-boy ha scritto:
Ne deduco che hai trascorso le ferie a discutere con degli idioti quindi. Bravo


Hai dei seri problemi di comprendonio, se deduci questo.
Detto questo, invece di giocare al rimpiattino, prova a ribattere a quei punti.
Mostrami i documenti che indicano che le torri avrebbero retto agli impatti (se esistono, ovviamente. Ricordando che se c'è scritto "Draft", non sono documenti ufficiali). E dimostrami che un 757 sparato a piena velocità non distrugge le lastre di gesso o le protezioni appiccicate tramite spray.
Inviato il: 7/1/2008 15:18
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  •  sick-boy
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Re: Domande a Danilo Coppe
#297
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Sei tu che hai dei seri problemi di comprendonio. La somma di molteplici eventi improbabili regge poco ad una stima di massima verosimiglianza sull'evento stesso. Devo fare un elenco di questi eventi? Ma il punto è che tu avrai MAI un approccio costruttivo alla questione.

La tua risposta è: fidatevi delle autorità, è tutto scritto.

Come se tutte le prove non fossero state secretate e vendute in quattro e quattr'otto.

comunque Video

Articolo .Notare la data
Inviato il: 7/1/2008 16:18
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Re: Domande a Danilo Coppe
#298
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Citazione:

sick-boy ha scritto:
Sei tu che hai dei seri problemi di comprendonio. La somma di molteplici eventi improbabili regge poco ad una stima di massima verosimiglianza sull'evento stesso. Devo fare un elenco di questi eventi? Ma il punto è che tu avrai MAI un approccio costruttivo alla questione.

La tua risposta è: fidatevi delle autorità, è tutto scritto.

Come se tutte le prove non fossero state secretate e vendute in quattro e quattr'otto.

comunque Video

Articolo .Notare la data


Praticamente parti dal presupposto Orwelliano che non solo siano falsi i report ufficial, ma che addirittura siano stati falsificati tutti i documenti realizzati in precedenza. Perché, e i documenti relativi alle costruzioni delle torri sono rintracciabili in rete, da nessuna parte è scritto nero su bianco che quanto detto dai progettisti in sede di intervista fosse effettivamente calcolato sul progetto. L'unico indizio è un foglio, privo di calcoli, con scritto bello grosso "DRAFT". Poi mai inserito nella documentazione ufficiale. Detto questo, l'impatto in ogni caso è stato retto. Purtroppo, sono stati i successivi incendi a portare al collasso la struttura ormai danneggiata dagli aerei.
O vuoi negare che un mostro da 100 tonnellate sparato a piena velocità devasti delle lastre di gesso?

Detto questo, va ricordato che negli anni 60 NON esisteva la tecnologia per simulare l'impatto degli incendi sulla struttura.
Inviato il: 7/1/2008 16:27
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Re: Domande a Danilo Coppe
#299
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justforfun:

Anche il "tuo modello" mi lascia perplesso: inoltre non mi sono chiare alcune tue "scritture" che, forse a causa della formattazione o di un tuo errore, appaiono dimensionalmente scorrette.
Si tratta forse di subdoli trucchi per cambiare le carte in tavola?
Magari tornerò io stesso sul modello di Jim Hoffman, opportunamente esteso, per commentarne i risultati (che in effetti ho già prodotto e verificato) ma non lo farò di sicuro in questo thread.
Inviato il: 7/1/2008 16:51
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Re: Domande a Danilo Coppe
#300
Sono certo di non sapere
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Citazione:

K_Emerson ha scritto:
Citazione:

sick-boy ha scritto:
Sei tu che hai dei seri problemi di comprendonio. La somma di molteplici eventi improbabili regge poco ad una stima di massima verosimiglianza sull'evento stesso. Devo fare un elenco di questi eventi? Ma il punto è che tu avrai MAI un approccio costruttivo alla questione.

La tua risposta è: fidatevi delle autorità, è tutto scritto.

Come se tutte le prove non fossero state secretate e vendute in quattro e quattr'otto.

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Articolo .Notare la data


Praticamente parti dal presupposto Orwelliano che non solo siano falsi i report ufficial, ma che addirittura siano stati falsificati tutti i documenti realizzati in precedenza. Perché, e i documenti relativi alle costruzioni delle torri sono rintracciabili in rete, da nessuna parte è scritto nero su bianco che quanto detto dai progettisti in sede di intervista fosse effettivamente calcolato sul progetto. L'unico indizio è un foglio, privo di calcoli, con scritto bello grosso "DRAFT". Poi mai inserito nella documentazione ufficiale. Detto questo, l'impatto in ogni caso è stato retto. Purtroppo, sono stati i successivi incendi a portare al collasso la struttura ormai danneggiata dagli aerei.
O vuoi negare che un mostro da 100 tonnellate sparato a piena velocità devasti delle lastre di gesso?

Detto questo, va ricordato che negli anni 60 NON esisteva la tecnologia per simulare l'impatto degli incendi sulla struttura.


parto dal presupposto orwelliano che i report ufficiali siano ufficiali e che gli ufficiali che li hanno redatti siano stati tutti promossi.
et voilà!

Detto questo, va ricordato che oggi esiste la tecnologia per simulare ciò che è realmente accaduto, senza che sia necessario ricostruire le torri...
Inviato il: 7/1/2008 23:39
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