Re: SCAPAC 4 - Omeopatia

Inviato da  Al2012 il 22/10/2009 16:52:25
Sono tornato ancora su questo topic (avevo ancora un sassolino nella scarpa) perché vorrei ancora condividere alcune notizie, che dal mio punto di vista, sono utili a comprendere la scientificità di certe affermazioni del metodo “scientifico del cicap”.

In una puntata di superquark (lontano 11 luglio 2000) per dimostrare la assoluta inefficacia dei prodotti omeopatici ….
(faccio un copia /incolla per spiegare meglio l’esperimento trasmesso)
http://www.difesadellinformazione.com/86/l-attacco-di-superquark-all-omeopatia/
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<< (…) Si fa vedere l’azione del principio attivo contenuto in un antibiotico nei confronti di una coltura batterica.
Il risultato è che i batteri sono tutti sterminati.

Poi si procede alla progressiva diluizione dell’antibiotico, ripetendo la prova e facendo notare che quanto più l’antibiotico è diluito, tanto meno è efficace la sua azione sui batteri, che incominciano a riprodursi normalmente non appena la diluizione raggiunge livelli percentualmente vicini a quelli omeopatici.

Risultato: l’azione del principio attivo contenuto nei prodotti omeopatici è nulla nei confronti di qualsiasi batterio.
E si presentano i successi ottenuti dai prodotti omeopatici come dovuti esclusivamente all’effetto placebo.

L’esperimento – giova ripeterlo è stato definito da Paolo Bellavite, medico “tradizionale” e docente di Patologia Generale, “un esempio di grossolana ignoranza”.
Il perché è facilmente comprensibile.
Se la medicina omeopatica agisce non contro l’agente esterno che attacca l’organismo, ma in ausilio del sistema immunitario, è evidente che l’esperimento non ha alcun valore, proprio perché condotto secondo i principi aggressivi della medicina allopatica.
Tra l’altro, l’esperimento ignora un altro dei fondamentali principi su cui si basa la medicina omeopatica: quello dell’imprescindibilità della cura omeopatica dalle caratteristiche individuali di ogni organismo.

Mentre il rimedio della medicina allopatica, basandosi unicamente sugli effetti del principio attivo sulla malattia, prescinde totalmente dalla tipologia del paziente, quella omeopatica è sempre individualizzata in funzione del soggetto malato.
Di conseguenza, l’esperimento mostrato nel corso della trasmissione non può essere preso in considerazione proprio perché manca il paziente.

L’esperimento dell’antibiotico porta ad una evidente falsificazione delle teorie omeopatiche.
Dà per scontato che la medicina omeopatica si basi sull’azione diretta dei principi attivi sui batteri, anziché sul sistema immunitario.
Ed è poco credibile che un giornalista scientifico del calibro di Piero Angela non fosse consapevole che un esperimento del genere non avrebbe potuto avere alcuna pertinenza con la medicina omeopatica.
E’ chiaro, quindi, che la medicina omeopatica è stata dal programma rappresentata in maniera tale di screditarne i metodi di cura.
Pertanto, non sarebbe serio tentare di ricondurre la puntata di “SuperQuark” dell’11 luglio 2000 al diritto di critica. (…)>>

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Ho cercato la puntata in questione, ma temo che non sia più reperibile, in compenso ho trovato la trascrizione della trasmissione denigratoria sull'omeopatia di Piero Angela.

Ecco la !!!
http://www.omeomed.net/news/uploads/pieroangela.pdf

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<<(...) PREMESSA ALL’ANALISI TESTUALE
Abbiamo trascritto la registrazione della trasmissione, parola per parola, per avere un testo scritto che consentisse una analisi obbiettiva delle affermazioni prodotte.

Tale analisi mostra un testo scientificamente approssimativo, utilizzato per una costruzione comunicativa ad impatto emotivo finalizzata alla diffamazione d’immagine.
Per capire è necessario vedere il video.

Ma, se si discute dopo averlo visto (anche dopo averlo visto più volte, come noi abbiamo fatto, e a mente serena), essere "obbiettivi" non è più possibile, si è obbligati ad una reazione emotiva.
Nell’ultimo mese abbiamo, infatti, soprattutto registrato reazioni di tale tipo nei pazienti in terapia omeopatica (disgusto, rabbia, offesa, perplessità).
Nei medici che sanno di omeopatia invece, aldilà della costestazione di questa o quella specifica affermazione, emergono sentimenti di sconforto e di rabbia.

Prevale l’offesa e la sensazione d’esser presi in giro, in nome di una pretesa obbiettività che è in effetti la mistificazione ricercata ed imposta dell’obbiettività.
In termini baetsiani è stata prodotta una comunicazione a "doppio legame", comunicazione patologica che determina una reazione emotiva inesprimibile di angoscia ed una reazione di dissociazione mentale a chi non sappia rifiutarla.

In termini semplici, si è generato sospetto e paura per indurre a "tenersi lontano" dall’oggetto. Attenzione, sospetto e paura.

Se è un fatto che milioni di telespettatori, perlopiù estranei alla realtà della medicina omeopatica, hanno ricevuto un’informazione da un programma televisivo di divulgazione scientifica ritenuto autorevole, è altresì un fatto che soprattutto le fasce culturalmente più deboli che sono state deliberatamente condizionate a "tenersi lontano" da una medicina che, in alcuni casi, potrebbe guarirli.

L’impatto è stato elevato anche in termini quantitativi (RAI 1 in prima serata), ed è stato, occorre sottolineare, espressamente ricercato .
Il servizio presenta infatti un repertorio esteso (fortunatamente, insolito in un programma con pretese scientifiche) di tecniche di condizionamento: nessun contraddittorio (nemmeno fittizio), domande precostituite sulla base delle risposte, montaggio con sapiente uso della sequenza d’immagini, colonna sonora efficace nel supporto, uso di personaggi pubblici e/o di rilevanza istituzionale, uso di eventi annedotici per indurre alla generalizzazione indebita, induzione esplicita al sospetto di malaffare, utilizzazione di luoghi comuni scientificamente infondati come ragioni di scienza, equivoco grossolano sulla competenza specifica di persone con diversa competenza, e così via.

Difficile un elenco esaustivo delle varie modalità utilizzate, tutte, comunque, coerenti e contrarie ad un tentativo di obbiettività elementare.
Risulta infatti, anche disponendo del testo trascritto, pressocché impossibile isolare anche una sola sequenza comunicativa con significato "obbiettivo" o "neutro".

Il servizio ha generato un danno che va persino aldilà delle possibilità (non necessariamente delle intenzioni) di chi l’ha commissionato e prodotto, e di chi vi ha partecipato attivamente.
Perché esso trae la sua forza da quella zona ambigua presente, ancora, in Italia, quando si parla di Medicine Non Convenzionali e di Omeopatia in particolare.
In questa zona l’ignoranza, vera o presunta, può giustificare tutto.

Ancora, infatti, il medico italiano (e tanto più il giornalista che scelga di parteggiare apertamente con una tale mentalità) può dirsi "non tenuto" ad avere nemmeno una informazione elementare su questi argomenti.
Questa ignoranza, pericolosa in sede clinica (cioè, ogni giorno per il paziente italiano), arriva ad assumere la forma (come in questo caso) di una pretestata forma di arroganza scientifica.

In Italia, ricordiamo, vige un sistema sanitario e scientifico "esclusivo, monopolistico e protetto" (per adoperare le parole del Consiglio Superiore di Sanità) dove, sin’ora, tutti i documenti ufficiali sull’omeopatia sono stati redatti da medici obbiettivamente incompetenti nei fatti specifici.

Così, l’omeopatia si presta facilmente ad essere una "zona franca" della medicina, della scienza e della cultura dove diviene permesso parlare pretestuosamente a chi non la conosce, per fini evidentemente differenti da seri obbiettivi medici, scientifici e culturali.

Per esempio, cosa si potrebbe ufficialmente rimproverare al professore Aiuti ?
a) Il professore Aiuti è un medico competente che fa il suo lavoro.
b) Il professore Aiuti, ovviamente, non conosce l’Omeopatia.
c) E’ però considerato del tutto verosimile che faccia parte del lavoro medico del professore Aiuti (speriamo occasionalmente) esprimere un parere sull’omeopatia, in prima serata TV, davanti a milioni di cittadini che lo considerano un medico competente.

Come si vede l’ambiguità del giornalista si inserisce benissimo in una ambiguità ufficiale e diventa pressocchè impunibile.

Noi, comunque, faremo un’analisi delle principali affermazioni prodotte.
Cercheremo di capire ciò che è corretto e ciò che non lo è nelle affermazioni, come se fossero state fatte in buona fede. (…) >>


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Segue trascrizione puntata …

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