Re: SCAPAC 4 - Omeopatia

Inviato da  dr_julius il 15/10/2009 23:52:37
Al2012 ha detto: Citazione:
Eh già perché senza la chimica come si fa a spiegare le cose !!


Questo è un punto invece molto importante. Anzi E' il punto che scatena lo scetticismo a prima vista.
Se non vogliamo parlare di "anima" dell'acqua o di fenomeni "magici" è indispensabile avere almeno una traccia di spiegazione chimico-fisica. Non dico sia indispensabile avere la spiegazione completa del fenomeno, ma almeno sapere con quali ipotesi di lavoro ragionare.

Tutti i fenomeni "materiali" hanno una spiegazione chimico-fisica.

Quelli spirituali no.

Quelli biologici sì, ma non sempre siamo in grado di comprenderli.

Posso quindi accettare che esista una "medicina omeopatica" se ne vedo i risultati clinici, ma non posso accettare che esista una "memoria dell'acqua" se non vedo i fenomeni "fisici". Sono due perplessità differenti, perchè ragiono con metodi diversi per ragionare sulla materia vivente o sulla soluzione acquosa. Si ragiona su grandezze e complessità diverse.


Metto un momento da parte l'aspetto clinico e concentro invece la mia attenzione sull'aspetto "memoria dell'acqua".


L'acqua è una sostanza molto importante nella nostra vita e puoi quindi immaginare che sia stata molto ben studiata con il metodo della chimica-fisica.

E' noto tutto.
Si riesce a spiegare ogni fenomeno che riguarda l'acqua e la sua iterazione con le altre sostanze.
E non solo come "fenomeno" (=evento osservato e riproducibile) ma anche perfino come "causa e misura del fenomeno", esprimendo una serie di calcoli e spiegazioni che misurano tutte le energie in gioco.

Non è di certo questa la sede per scrivere un trattato di chimica o fisica, ma a titolo di esempio e sforzandomi di evitare termini tecnici, cito come siano noti e spiegati (anche nei calcoli) molti fenomeni, di facile osservazione:
-il ghiaccio che galleggia
-la dimensione di una goccia
-il fenomeno della capillarità
-la temperatura di ebollizione dell'acqua (più alta del normale)
-l'olio che non si "mischia" con l'acqua
-l'alcol che si "mischia" con l'acqua
-cosa è una soluzione satura, soprassatura e come cambia la solubilità delle sostanze con la temperatura
etc etc (...non voglio annoiare...)

Le spiegazioni di TUTTI questi fenomeni hanno dei calcoli teorici molto precisi alle spalle, puntualmente verificabili. Calcoli anche molto fini sulle energie in gioco (legami chimici etc). E che rendono conto dei fenomeni fisici osservati e del perchè succedono in quel modo e non in un altro.

Della molecola dell'acqua e dei suoi comportamenti, sia come liquido sia negli altri stati, la chimica ci consente di sapere tutto. Del comportamento dei liquidi la fisica ci consente di sapere tutto.

Non esistono margini ignoti dove "scoprire" energie sconosciute (tutti i fenomeni fisici e chimici avvengono SOLO se ci sono movimenti di energia, equilibri che si modifichino e si spostino). Cioè non è "previsto" uno spazio di fenomeni non spiegati ove vi sia "spazio" per accogliere nuovi fenomeni.

Non si comprende quindi né quale sia la fenomenologia della memoria dell'acqua né da quali energie possa attingere. E questo lascia me, e molti altri scettici, nella più sperduta perplessità.

E ancora un piccolo cenno di ragionamento: che le molecole d'acqua siano "polarizzate" elettricamente è perfettamente noto.
Le molecole d'acqua sono, se ti piace, anche piccoli magneti.
I legami "a ponte di idrogeno" governano moltissimi dei processi che avvengono nel nostro organismo. E ognuno di questi "legami" vale precise quantità di energia quando si forma e quando si spezza.
Le molecole dei liquidi, alla temperatura ambiente, non sono mai "ferme". Si agitano. Vibrano.
Tutti i fenomeni chimico-fisici dell'acqua sono spiegabili con precisi calcoli.

Tutta questa premessa per cercare di spiegare perchè quindi mi risulta difficile capire "dove sia custodita" l'energia per attuare la memoria dell'acqua.
Così come non mi è affatto evidente come collegare gli esperimenti con le onde elettromagnetiche di Benenviste (anche accettando con la massima apertura mentale verso l'ignoto le più estese intepretazioni dei suoi esperimenti) alle metodiche di diluizione e succussione che sono la base delle metodiche di preparazione omeopatiche.




(spero di aver portato in evidenza dove risiedano le mie perplessità)

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