Re: SCAPAC 4 - Omeopatia

Inviato da  Al2012 il 14/10/2009 1:35:14
@ dr_julius

<< La prima perplessità è sulle diluizioni …. e come agisce una sostanza che non c'è??? >>

Non è la sostanza che agisce, ma l’informazione che la sostanza veicola che determina la azione o reazione.

A mio avviso non hai guardato il filmato del dottor M. CITRO o almeno non l’hai guardato con l’attenzione priva di pregiudizi, penso che puoi trovare risposte ad alcune delle tue domande e ci sono molti spunti e pensieri che ho incontrata in altre tematiche e questo “combaciare dei pezzi del puzzle” per è un buon segno …. Questo almeno dal mio punto di vista ….

I farmaci del futuro

(N.B.: nel video il dr Citro spiega la differenza di principio tra il TFF e la omeopatia, il TFF segue il principio della medicina tradizionale, ma utilizza l’informazione farmacologica prelevata dal suo supporto chimico e lo trasferisce su un altro supporto per es. acqua.
Come è stato sperimentato con l’eroina da cui si seleziona l’informazione e la si trasferisce su delle fiale chiuse che poi vengono testate su un eroinomane in fase di astinenza provandone giovamento, il corpo non ha ricevuto la sostanza eroina, ma l’informazione eroina ….)

Lo stesso potrei dire dell’articolo (vedi sotto) …

Trovo interessante e degno di riflessione il concetto che la materia è determinata dai vuoti che la circondano.
Che è lo stesso concetto espresso da Albert Einstein : “Il campo è l’unico organismo che governa la particella” ……

TFF: SIAMO OLTRE LO SPECCHIO?
link

<< (…) Il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF) è basato sul modello dell’interazione prevaricante. Infatti il campo informato di un farmaco sembra essere troppo debole per trasferirsi spontaneamente, per cui deve prima essere attivato attraverso processi di eccitazione molecolare. Un’onda portante deve interagire con il campo informato: il campo allora cede all’onda le sue informazioni e le modifica “nel senso del farmaco”. L’onda subisce piccolissime modifiche da parte del campo e si impronta delle sue informazioni.
A questo punto l’onda “informata” può essere accelerata, amplificata e trasferita al soggetto.
Questo trasferimento può avvenire in maniera diretta o mediata.
Nel trasferimento diretto, il segnale viene trasmesso via cavo al sistema vivente.
Nel trasferimento mediato, il segnale è prima trasferito su un supporto intermedio e poi veicolato al sistema vivente.
Il supporto intermedio può essere di diversa natura: liquido (acqua, soluzioni idroalcoliche o fisiologiche) o solido (alcuni metalli) o un software. (…)>>

<< (…) Il TFF è molto simile a un comune fenomeno di registrazione e riproduzione di suoni. Poiché il campo informato possiede tutte le informazioni che codificano le proprietà di una sostanza, nel caso di un farmaco sono comprese anche le proprietà farmacologiche e gli effetti terapeutici.
Il farmaco campione è la voce che vogliamo registrare e riprodurre: pertanto andrà posizionato all’entrata di un sistema di amplificazione e riproduzione, in contemporanea con la fase di attivazione molecolare.
All’uscita si può prevedere o l’ascolto diretto della voce (riproduzione dei segnali via cavo) o un nastro magnetico (il suddetto supporto intermedio) sul quale viene incisa la voce; supporto che in seguito, introdotto nel sistema vivente, la riprodurrà fedelmente.

Il TFF prevede tre momenti.
Il primo è l’emissione da parte della materia di segnali informati contenuti nel suo campo.
Il secondo è costituito da circuiti elettronici che permettono il trasferimento dei segnali al sistema biologico.
Il terzo è la ricezione di tali segnali da parte delle cellule viventi.

Dobbiamo allora esaminare come la cellula possa ricevere i segnali informati provenienti dal farmaco e come possa interpretarli, ovvero come possano riprodurre gli effetti farmacologici. Questo avviene secondo il “modello dell’apertura di una porta”.
Se consideriamo una reazione biochimica e la raffiguriamo come una porta chiusa, che deve essere aperta perché la reazione succeda, avremo almeno due diverse possibilità d’apertura.

Nella prima, adoperiamo la chiave adatta a quella porta: l’inserimento della chiave nella toppa farà scattare la serratura ed aprirà la porta.
Questo è quello che succede quando portiamo la molecola di un farmaco ad agire con il suo recettore: l’incastro farà scattare quella data reazione.

Nella seconda invece, se siamo dotati di un telecomando, non usiamo la chiave, ma possiamo inviare alla porta un raggio che proviene dal telecomando.
Questo, entrando in frequenza di risonanza col dispositivo di apertura, farà scattare la serratura e la porta si aprirà.

È quello che succede quando inviamo alla cellula un segnale invece di un farmaco.
La porta si apre in entrambi i casi, sia con la chiave, sia col telecomando: sono due tecniche diverse di apertura, ma il risultato è lo stesso.
La porta non discrimina circa il mezzo che viene adoperato, perché comunque la porta si apre.

Allo stesso modo, al recettore cellulare non interessa se lo stimolo che gli giunge è supportato da qualche molecola o se consiste in un segnale di natura non molecolare: la risposta ai due stimoli è sempre la stessa.
La via chimica (quella della chiave) e la via fisica (quella del telecomando) sono diverse ma parallele tra loro e sortiscono lo stesso effetto. (…) >>


Questo dovrebbe aiutarti a capire come può agire una sostanza che non c’è ……

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