Re: SCAPAC 4 - Omeopatia

Inviato da  dr_julius il 5/10/2009 1:36:36
Premetto che non sono il più indicato ad illustrare la "teoria della memoria dell'acqua".

Ma intervengo per dire come la ho capito io:
"poichè le molecole di H2O hanno una polarità positiva e negativa, queste si dispongono in un certo modo intorno alle sostanze disciolte. Cioè l'acqua assume una certa forma intorno ai soluti.(1) La teoria della memoria dell'acqua sostiene che questa forma rimanga in qualche modo conservata anche dopo numerose diluizioni e che il mantenimento di questa forma consenta di mimare l'azione della sostanza disciolta in origine".
Sto tralasciando alcuni aspetti collegati e postulati, tra cui il più importante corollario: che l'azione biologica delle sostanze disciolte sia in realtà dovuta fondamentalmente non alla presenza della molecola sciolta, ma alla disposizione stessa delle molecole d'acqua. Cioè alla forma dell'acqua ( forma nel senso sopra indicato).

Spero di aver illustrato con sintesi e chiarezza. Chi può mi corregga e completi.

Specifico che a questa teoria non ci credo. Non credo che funzioni: nè concettualmente, né empiricamente.
Rapidamente elenco i principali ragionamenti che mi rendono ostile a queste teorie e soprattutto alla loro applicazione omeopatica.
Anche accettando in ipotesi la teoria, infatti vedo delle contraddizioni che non riesco ad eludere.
Primo perché se la diluizione è così spinta, otteniamo acqua praticamente pura. E questa in ogni caso può solo disporsi come acqua. Secondo perchè esiste il moto browniano nei liquidi (sicuramente evidente alle temperature dei processi biologici). Terzo non credo nei risultati della omeopatia (non vedo neanche come reale quindi un eventuale effetto biologico / medico della teoria della memoria dell'acqua). Quarto poichè in ogni caso la logica mi dice che le molecole di acqua hanno alle spalle una storia molto lunga e nella loro "storia" hanno verosimilmente disciolto quantità notevoli di soluti molto differenti (=se la memoria non è mai stata "cancellata", allora quale sostanza delle tante l'acqua dovrebbe "ricordare"??). Quinto perchè, se non vale la logico del punto precedente, e quindi la "memoria" si "cancella" in tempi certi, allora vale la logica opposta e comunque mi aspetto che la "memoria" venga persa nei processi di assorbimento e/o introduzione del prodotto omeopatico.

Per superare alcune di queste contraddizioni la teoria omeopatica ha introdotto il concetto di dinamizzazione dell'acqua. Acqua dinamizzata. Ma in concreto ancora non ho capito che differenza ci sarebbe dalla normale acqua agitata. Del resto, approfondire troppo il discorso non conviene alle industrie che producono prodotti omeopatici: infatti da un semplice flaconcino omeopatico dovrei poter produrre diluizioni di milioni di volte senza perdere l'efficacia (a patto che io sappia "dinamizzare" le diluizioni ottenute), cioè non comprare più altri prodotti omeopatici ma auto-produrli.

Queste posizioni le ho maturate prima del '90 quando di entanglement non se ne parlava molto in giro. Ma, se capisco bene, mi sembrano comunque accettabili o rigettabili indipendentemente dai processi fini. L'eventuale entanglement sarebbe infatti solo il "meccanismo intimo di attuazione" del processo di memoria dell'acqua.


PS: torno on-line domani.


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(1) puoi anche vedere per esempio l'immagine di questo schema del processo di solvatazione

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