Re: Corrado Malanga

Inviato da  fefochip il 25/9/2013 18:51:59
comunque invisibile la "tua" definizione di realtà della treccani leggi tutto e non la frasetta iniziale che non dice un cazzo

La nozione di r. è legata al problema tipicamente moderno dell'esistenza del mondo esterno. A partire da R. Descartes si era, infatti, affermata la tesi secondo cui gli uomini conoscono soltanto le idee, ossia le rappresentazioni mentali delle cose. Ma se la nostra conoscenza è fatta solo di rappresentazioni mentali, chi ci garantisce che a esse corrisponda, fuori di noi, qualcosa di reale? Più in generale, chi ci garantisce che la realtà esterna esista? Descartes risolse il problema ricorrendo alla dimostrazione dell'esistenza di Dio, che faceva da 'garante' sulla verità delle nostre rappresentazioni. G. Berkeley, invece, si spinse a negare la r. del mondo esterno. Per lui esse est percipi, ossia "essere significa essere percepito": la r. esiste soltanto nel soggetto e quindi affermare che esista qualcosa indipendentemente dal soggetto che la pensa è una pura assurdità. Quanto a I. Kant, egli rifiutò le tesi di Descartes e Berkeley ed elaborò una dottrina detta 'idealismo trascendentale', secondo cui i dati provenienti dalla r. esterna - la cui esistenza è indubbia - sono conoscibili solo attraverso le categorie mentali del soggetto. L'idealismo postkantiano ha radicalizzato il trascendentalismo di Kant, o risolvendo la r. nell'attività di un Io puro che pone sé stesso e l'oggettività come ciò che a lui si contrappone (J.G. Fichte), o identificandola con il processo di autorealizzazione dello Spirito (G.W.F. Hegel). Nel pensiero contemporaneo la specifica questione metafisica della r. come esistenza esterna al soggetto conoscente viene a cadere. In partic., la riflessione neopositivistica, per es. in R. Carnap, ne ha sottolineato la natura di pseudoproblema, in quanto non suscettibile di verifica sperimentale. Nella riflessione successiva al neopositivismo il problema della r. è stato variamente discusso all'interno del rinnovato dibattito sul realismo.

traduzione per i non capenti?
non puoi definire la realtà perche non puoi uscire da essa

ecco alcuni che si sono sforzati in rete di dare una risposta

Citazione:
Il problema è appunto ermeneutico. Interpretare la realtà perchè nessuna realtà è quella giusta. Non si giunge mai a una definizione precisa perchè non c'è. Un pò come i discorsi socratici che non giungono mai a un finale; questo è sempre aperto, e si dà a molteplici interpretazioni. Ed è necessario che ci siano per riflettere sempre criticamente sull'Ethos nel quale viviamo.


Citazione:
Non esistono prove "scientifiche" della realtà, ma solo evidenze empiriche, cioè al soggetto che osserva la realtà sembra evidente (quindi non necessitante di prove) "qualcosa di esterno a se stesso".
L' impossibilità di produrre prove scientifiche è dovuta al fatto che noi stessi siamo parte della presupposta realtà, dovremmo essere esterni ad essa per poterla conoscere in tutti i suoi aspetti, sarebbe come chiedere ad un pesce di vedere il mare dall' alto.

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