Re: Razze aliene

Inviato da  temponauta il 10/7/2010 22:04:36
Come al solito non si può neppure iniziare una discussione che detrattori e debunker cercano di dettare la legge del più forte: cioè colui che urla o sbeffeggia.
La creazione non è un atto unico, ma è l'espressione del divenire, senza il quale tutto ricadrebbe nell'immobile e, quindi, nel nulla.
Come in tutte le cose, anche nella creazione esistono le gerarchie, cioè livelli diversi di singolarità simili, per cui esisterà la creazione primaria, o matrice divina, riconducibile alla singolarità Dio-antitesi del nulla, e tutta una serie di creazioni che da quella dipendono.
Creare è un atto complesso che può limitarsi ad un solo piano (ad es. quello della materia: oggi anche l'uomo riesce a creare nuovi assemblaggi genetici) ma anche agire su più piani, comprendendo quindi quello eterico, astrale, ecc. (in tutto dovrebbero essere sette, ma chi lo sa).
Quando la creazione è più sofisticata prima di creare la materia si agisce sui corpi energetici più sottili, forgiando la singolarità IO-coscienza o anima, con tutte le peculiarità che la contraddistingue.
Solo successivamente la creazione prevede la vestizione dell'anima con il corpo materiale più adatto, in relazione al destino che la aspetta e all'ambiente (mondo) con il quale dovrà interagire.
Contrariamente a quello che si pensa l'evoluzione dell'uomo non deriva come per gli animali dall'adattamento alle diverse condizioni ambientali, ma dalla somma delle esperienze (fuse nella coscienza collettiva) derivanti dalle continue reincarnazioni.
Ecco perchè l'uomo non discende dalla scimmia nè costituisce la sua evoluzione: semmai è vero il contrario, visto che la scimmia è un uomo che ha perso la sua scintilla divina (anima).
La prima specie terricola a dominare questo pianeta non è stato l'uomo, ma il rettile.
Il rettile presenta una capacità di sopravvivenza nettamente superiore al mammifero, sia in termini di procreazione che di forza e resistenza fisica.
Fu talmente capace di adattarsi che prese anche il dominio dei cieli e dei mari senza dover cambiare specie.
La sua utilità iniziale era quella di contenere la iperfertilità iniziale della terraformazione, in quanto lo sviluppo della vita vegetale e animale all'inizio del pianeta "vivente" è quasi senza controllo.
I rettili pertanto svolgono una funzione essenziale nell'opera di creazione di un pianeta "vivente" ed infatti è antagonista all'unico altro elemento che limita la vita al carbonio: il freddo.
Il freddo improvviso, causato dall'evento astrofisico che ha portato alla distruzione del pianeta tra Marte e Giove e alla distruzione della vita "umana" di superficie di Marte, portò all'estinzione dei grandi rettili, mentre i piccoli rettili riuscirono a sopravvivere e a riprodursi.
Quando la funzione dei rettili cominciava ad esaurirsi una razza umanoide decise di innescare l'uomo sul pianeta, utilizzando un pò del patrimonio genetico dei rettili che tanta robustezza dimostravano, con l'idea di cominciare una graduale sostituzione di quelli con una specie più evoluta, e soprattutto dotata di coscienza divina (il processo di creazione è sempre graduale e consapevole).
Nacque così la razza gialla, la prima razza umana che ha popolato la Terra milioni di anni fa.
Ma i rettili non erano certo scomparsi e cominciarono ad evolvere anche sotto il profilo dell'intelligenza per poter "competere" in un ambiente che premiava l'intelligenza avendo terminato la fase dell'abbondanza.
Non ci è dato sapere cosa è successo in tanti milioni di anni, ma certamente diversi creatori si sono alternati sul pianeta, tra cui sicuramente anche una civiltà aliena di tipo rettiliano, attirata dalla possibilità di prelevare dalle razze umane la "scintilla divina" che le manca (tutt'oggi).
Questa civiltà, probabilmente originaria di Zeta Reticuli, ma diffusa anche su Sirio, riesce a muoversi nello spazio interdimensionale tra la terza (materiale) e la quarta (spiritualità negativa) densità, ma non riesce ad andare oltre perchè sono esseri non dotati di corpo spirituale.
Questo limite "creativo" li spinge a cercare la soluzione con continui processi di ibridazione con la le specie spirituali e, non riuscendo, ad essere distruttivi verso gli altri mondi, tra cui anche questo.
Questo atteggiamento è noto fin dall'antichità e per questo l'uomo non riesce mai ad essere in armonia con il mondo dei rettili.

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