Re: Amico elettore, amica elettrice ... le schifezze accadranno.

Inviato da  florizel il 24/2/2006 14:51:57
Spinox,tu stai in pratica sostenendo il “diritto” al voto come opportunità “democratica” di passare da una condizione governativa di invivibilità ad un’altra che invece arrivi a rappresentare la democrazia stessa.

E lo fai chiamando in causa l’elettorato,che sarebbe il diretto responsabile dello sfacelo in cui l’Italia versa:

Citazione:
dipende dai giocatori, non dal sistema di gioco.


Ma questo è un paradosso,perché lo stesso governo attuale si fonda su quelle stesse “regole” elettorali previste dalla “democrazia” rappresentativa,che fisiologicamente consente gli spostamenti da un’area politica all’altra.

Se prendiamo in considerazione il termine “democrazia rappresentativa”,fondata sul “diritto” di voto e di essere rappresentati da una parte politica,sicuramente conferiamo a tale termine il contrario di “totalitarismo”,in cui il ruolo della società civile è pari a nulla,poiché privato della sua facoltà di scegliere e decidere.
Convieni?

In realtà,esso è già all’interno della democrazia.
Spiego perché.
Se essa,la democrazia,con le sue regole, pretende di affermarsi attraverso le elezioni,incappa però in una contraddizione fondamentale che ne annulla i presupposti: il consenso della maggioranza degli elettori, finisce poi col produrre il governo di una minoranza,apparato istituzionale,su una maggioranza,società civile,oltre che sull’altra parte che non lo ha legittimato col consenso elettorale.

E sappiamo anche che i giochi si fanno in ambito parlamentare,non certamente al di fuori di esso.E’ lì che viene consentita la produzione di leggi e decisioni che finora evidentemente non hanno aderito alle esigenze della società civile.
Primo paradosso.

Secondo paradosso:
L’espressione della “maggioranza” (in quanto elettorato) convertita in “governo” ,soggiace per forza di cose a ragioni di politica internazionale che si pongono evidentemente più a monte della politica interna di un singolo paese.

In questo senso,l’espressione elettorale va a rafforzare la partecipazione dello stato al mantenimento del potere delle oligarchie che “governano democraticamente” il mondo.

E qui in Italia sappiamo quali siano le posizioni di entrambi gli schieramenti in merito alla politica internazionale:niente che faccia supporre la messa in discussione delle vigenti regole economiche e politiche internazionali.

Ecco che l’elettore è diventato il “governato” non solo del proprio governo - stato,ma di un “governo mondiale” sempre più totalitario ed espressione di un’elite ristretta che si impone con tutta la sua virulenza.

Tutto questo può sembrare semplicistico,ma sarebbe bene meditarci su.

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