Re: come contattarti?

Inviato da  Bibinka il 26/7/2012 19:25:52
Ho scritto ora anch'io alla segreteria del gruppo Garofalo.
Ci ho messo qualche giorno perché per me è stato veramente un duro colpo, un brutto risveglio, capire che anche loro si sono rivelati come "tutti gli altri".
Questo è il testo. Ringrazio David per avermi aiutata e per avermi fatto conoscere tante storie drammatiche che nessuno aveva mai trattato prima.
Avrai sempre il mio sostegno!!!

Buonasera, mi chiamo Barbara Siringo e sono la sorella di uno dei due cooperanti uccisi a Kabul nel lontano febbraio del 2006.
E' da allora che lotto contro il muro di gomma delle istituzioni e dei media per far conoscere la vicenda di mio fratello Stefano e del suo amico Iendi Iannelli.

Quando fui contattata dalla redazione di Ouverture non conoscevo la vostra emittente radio per mia ignoranza, non ascolto quasi mai la radio.
Era stata appena emessa un'ordinanza dal GIP che aveva stravolto l'iter di questa lunga ed inconsistente inchiesta: il reato iscritto doveva essere variato con quello di omicidio volontario.
Grazie alla Vostra emittente, ai ragazzi della redazione di Ouverture, a David la mia voce non è stata ancora una volta soffocata ed in tanti hanno potuto conoscere la storia della "morte per overdose" di Stefano e Iendi.

Ricordo la prima volta che venni presso i Vostri studi: David fu un eccellente padrone di casa, mi fece visitare la Vostra bellissima sede e volle mettermi a mio agio dicendomi che in quegli studi - grazie ad un editore che non si faceva mettere il bavaglio da nessuno - potevo sentirmi completamente libera di esprimermi.

David era fiero di lavorare per chi, fidandosi ciecamente della sua professionalità, gli affidava un compito così delicato senza porre paletti.

Ed io mi sono sentita finalmente supportata in quella che era, ed è ancora, la prova più lunga e difficile della mia vita.

Da quel giorno ho iniziato ad ascoltare la sua trasmissione nel breve tragitto che faccio per andare al lavoro ed ogni mattina ero sempre più sorpresa di quante e quali atrocità si consumassero sulle spalle di povera gente indifesa (come me) e di quanto David - e Voi come suoi editori - foste coraggiosi e "puri" nella missione difficilissima di portare alla luce un sommerso vergognoso di questa povera Italia che altri volevano continuare a celare.

Siamo tutti vittime di questa omertà, e diventiamo complici quando ci facciamo convincere che l'omissione, la negazione, l'insabbiamento siano l'unica arma che abbiamo per sopravvivere. "Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" diceva il grande Paolo Borsellino.

Tutti noi che abbiamo affidato le nostre storie ai Vostri microfoni abbiamo scelto, malgrado il timore continuo di ritorsioni da parte di chi ci vorrebbe silenti, di cercare la Verità e di chiedere Giustizia. Abbiamo scelto di lottare perché quanto è successo a noi o ai nostri cari non debba più succedere ad altri poveri innocenti. Abbiamo scelto di parlare perché in molti si convincano a parlare.

Sono delusa, la sento come un'altra sconfitta non solo personale ma di tutta la comunità di persone che hanno voglia di reagire, di difendersi, di vivere nella giustizia e nella legalità.

Credo che abbiate fatto una scelta sbagliata.


Barbara Siringo

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