Re: Il suicidio dignitoso

Inviato da  Calvero il 19/8/2011 21:31:47
Citazione:


Potrei darti ragione , ma anche no. Quello che tu hai appena <descritto> è un suicidio “alla Nietzsche”….che più o meno suona come : "Io non voglio essere preda della morte, non voglio che la morte decida per me e sarò quindi io a guidare la mia uscita da questo mondo".
Capisci bene che quest’affermazione presti il fianco ad interpretazioni da delirio di onnipotenza…Al centro c’è sempre l’Io, solo che non è remissivo, ma dominatore. Diventa un decantare le lodi alla Vita attraverso il culto dell’esaltazione della morte.


Nietzsche non esalta la morte. Né ne sostiene, in alcun modo, una qualsiasi esaltazione. Nietzsche esalta il sì profondo alla Vita. Nietzsche impegna il dolore stesso (come fosse un entità) a non essere rifuggito e, da esso, trarre la magnificenza e condursi nell'altezza dello spirito libero. "Morire al momento giusto" non è posto nell'ottica di rubare la scelta alla Vita, quindi di non accettare il proprio decorso naturale ma, bensì, nel senso di essere coscienti della propria volontà ovunque essa ti conduca. Il discorso è ben diverso.

In seconda battuta, il delirio di onnipotenza non ha mai riguardato il pensiero di Nietzsche ma, al limite, chi non l'ha saputo ascoltare e chi ha tratto vantaggio particellizzando il continuum di Nietzsche a proprio vantaggio che, mai, chiude a cerchio il suo percorso "filosofico". I nazisti sono solo un caso minore. Peggio ancora sono gli intellettuali moderni. E non è il caso di approfondire.

Tornando al discorso, l'uomo è un passaggio per Nietzsche, quindi non può esservi nessuna onnipotenza così come la si sta intendendo, essendo l'uomo stesso un risultato che deve passare; un "tramonto", un "ponte".

Scendendo, invece, più nel personale, per quel che mi riguarda, l'IO è il centro, per poter rispettare il tutto. Il resto, lo ripeto, non mi riguarda. Il mondo è la testimonianza stessa della falsità dell'amore per il prossimo inteso come principio a prescindere. Anche questo, non mi riguarda. L'unico delirio che ravviso e continuo a ravvisare, è credere che la Vita sia superiore all'individuo.

Citazione:

(Posto che io non mi arrogo proprio nulla….o almeno , ci provo.)
…. Ti è mai venuto in mente di pensare “ma chi cavolo siamo noi- intesi come IO cosciente- per fare ciò che vogliamo del contenitore della nostra Anima? Su quali basi decidiamo liberamente di interrompere il suo percorso evolutivo?
No, perché <almeno> dell’esistenza dei piani sottili dobbiamo pur darne atto….


A me lo vieni a dire? ... le mie esperienze dirette e personali continuano a dirmi che questa realtà non è quello che comunemente è accettato. Io stimo profondamente anche il percorso (mitico o meno che sia) di Gesù. Era un grande. Sono certo anche della mia "anima" che esce dal corpo quando me lo chiede. Ma sinceramente non capisco perché la Vita dovrebbe avere il valore che qui state sostenendo. Anche la spiritualità è parte di questo passaggio e io piego ogni cosa al mio volere, anche "l'anima" stessa.

Citazione:

Ecco, lo penso anch’io….e penso che in fondo anche tu condivida questa frase....altrimenti, non staremmo qui, nemmeno a spiegarci.


Il significato, amica mia, è quella cosa che è solamente tua.

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