Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  florizel il 14/6/2011 1:41:08
Rickard

Citazione:
ritengo del tutto fuori luogo (e un pò fuori di testa) chi crede che la vittoria del Sì a questi referendum basti da sola o che possa causare chissà quale reazione a catena.


Che basti da sola, assolutamente no, e nemmeno sarebbe auspicabile che un cambiamento si arenasse sul terreno politico ed istituzionale.
Ma che una vittoria dei SI possa impulsare nella società civile una certa fiducia verso una possibile sua incisività, lo spero.
Volendo tentare una sorta di “analisi” di questi referendum, se ne potrebbe dire di tutto e di più; ma in effetti, già considerare che questa vittoria dei SI, di tutti e 4 i SI, sia stata raggiunta tramite una grossa mobilitazione di gente comune, ed almeno per acqua e nucleare è stata espressa ed affermata una volontà di salvaguardia dell’esistenza ai suoi livelli più basilari, vuol dire anche che si sta affermando una trasformazione nel modo di pensare all’esistenza stessa.

Per il nucleare Fukushima c’entra, e meno male. Come c’entra Cernobyl.
Per l’acqua, ritengo si stia afferrando che si tratterà di uno dei punti cruciali dei prossimi decenni (2012 permettendo…!).
Per il legittimo impedimento, il fatto che abbia raggiunto grosso modo le percentuali degli altri quesiti esprime, a mio parere, un rifiuto più ampio di una certa politica fatta di impunità e di spudoratezze.

Quello che mi preme sottolineare, è il carattere fortemente apartitico di questi referendum: se i conti fatti non mi ingannano, in questo 57% c’è anche una buona parte dell’elettorato che alle ultime elezioni politiche NON votò, o NON voto a “sinistra”.
Questo deve far riflettere su quello che incarna questa risposta referendaria.

Il pericolo, ora, è che una nascente volontà di protagonismo venga cavalcata dalla politica. E sappiamo bene che non è nelle URNE che avvengono i cambiamenti utili agli individui.


Citazione:
Spero che il "governo" si attivi subito, con i soliti cavilli e codicilli, per cercare di sopprimere la tanto amata volontà popolare. Forse in questo modo alcune persone si renderanno conto di cosa è veramente l'abominio chiamato "Democrazia" (figlio di quell'altro chiamato "Stato").


Non è escluso che invece si asseconderà questo risultato, perché la politica è in decadenza, e necessita del “consenso”.
Il peggio che potrebbe accadere, piuttosto che disattendere la “volontà popolare”, sarebbe ricorrere a strategie ben collaudate, ma spero di sbagliarmi.

Ciao, compagno.

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