Re: Una società di cannibali

Inviato da  Notturno il 10/10/2010 12:36:28
Citazione:

astro7 ha scritto:
Perdonatemi se mi inserisco, così , su due piedi, in questa discussione……ma ci terrei a dire alcune cose.

Citazione:
Dove la vedi la "nobiltà" di quei tempi?
Nella semplicità d’animo.
Citazione:
Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?
Quello, che se fossi stato male il tuo vicino era il primo a soccorrerti. C’era rispetto.
Quello,dove lasciavi persino la porta di casa aperta, perché nessuno sarebbe entrato a derubarti. C’era fiducia.
Quello,che se avevi bisogno di qualcosa, l’altro era il primo a donarsi , anche perchè sapeva che prima o poi sarebbe stato egli stesso in difficoltà. C’era condivisione.
Cose semplici, ma importanti.
Poi:

Citazione:
L'avere rapporti con le bestie, com'era in uso in molte realtà?
Citazione:
L'incesto pressocché regola?


Ciò che hai focalizzato di negativo nella “civiltà contadina di una volta” è la caratteristica di una parte di essa e l’hai applicata alla totalità. E’ una fallacia.
La stessa fallacia che viene applicata focalizzando le qualità negative-che tu stesso critichi- , relative ad un errato uso dello strumento FB ( o di qualsiasi altro social network).
Sia chiaro, il fatto che persone come te, Red_knight o Sertes usino FB come “mezzo” per diffondere idee propositive , positive e d’informazione non può che essere un onore. Ma sono come gocce in mezzo al mare. Il mare, nell’insieme, ha tutto un altro colore….purtroppo.


Benvenuta, intanto. Lieto di averti con noi.

Mi dispiace, ma non riesco a condividere la tua opinione.

Innanzitutto chiarisco ancora un concetto, forse mal espresso: io ODIO FB.

Tant'è che non sono iscritto.

Lo ritengo abbastanza pericoloso per la privacy e una vetrina "vuota" di contenuti sostanziali. I siti da cui apprendere notizie o sui quali trovare argomenti ben trattati sono altri. Questo, ad esempio!

Non ringrazierò mai abbastanza lo spaventoso lavoro fatto da MM sull'11/9.

Detto questo, non amo mitizzare il passato.

Quel che tu dici della civiltà contadina era vero.

Ma era frutto di una limitazione, dell'impossibilità, sostanzialmente, di scegliere.

Vivere, infatti, in comunità ristrette, tipo i borghi o i paeselli, magari con pochi contatti con "l'esterno", come accadeva prima, comporta alcune conseguenze pressocché automatiche:

1) tutti conoscono tutti.

2) ciò significa che da una parte, sei più "tutelato". Il furto è raro perché era difficile, in quella realtà ristretta, "sfangarla" (oltre che nascondere il malloppo". Ciò nonostante, l'abigeato (ad esempio) era frequentissimo. Il vicino di casa era conosciutissimo e spesso un amico. E se accadeva qualcosa, accorreva in tuo soccorso. Questo era senz'altro molto positivo.
Una canzone vecchiotta e sempliciotta, ma carina, che ben rappresentava tutto questo era "La campana del villaggio". Tutto si viveva in comunità.

3) Ma questa "comunione forzosa" aveva altre conseguenze. Il "diverso" era guardato sempre con sospetto. Un membro della comunità che fosse un po' "controcorrente" veniva emarginato e isolato. La mentalità che si creava era sempre ristretta e diffidente delle innovazioni. La cultura (intesa come studio) era appannaggio di un'élite. Gli strati sociali tendevano a cristallizzarsi ed era difficile mutare il proprio censo sociale.

Ma più d'ogni altra considerazione, credo che ce ne sia un'altra che prevalga.

La mancanza di scelta impedisce di considerare quella cultura come "nobile".

La nobiltà (per come la vedo io, ma potrei sbagliarmi) è frutto di una decisione consapevole, non di un'impossibilità di avere alternative.

In quelle realtà esisteva SOLO quel modo di fare. Non altri.

Oggi no.

Oggi puoi agire in maggior autonomia (non piena, per carità!) e puoi scegliere: vado a presentarmi al vicino appena trasferito o no?

Se scegli di farlo, sta' sicura che troverai magari stupore, ma subito dopo sorrisi.

Ma puoi anche scegliere di non andarci.

Se deciderai di aprirti al vicino sarà, comunque, una tua scelta. E in quel caso sarai nobile.

Ricordo una bellissima definizione di "Gentleman", data da non ricordo chi.

Il Gentleman si distingueva dall'Uomo Ben Educato.

Entrando, infatti, per errore in una stanza in cui trova una signora intenta a vestirsi, l'Uomo Ben Educato uscirebbe subito dicendo: "Oh, excuse me, Madame." Il Gentleman farebbe lo stesso, dicendo, invece, "Oh, excuse me, Sir."

Fingendo di non aver guardato chi c'era, tanto da non riconoscerne il sesso, il gentleman evita alla signora un forte imbarazzo.

Quella è un'azione "nobile". Frutto di una scelta.

La civiltà contadina non ne ha di scelte. E' come un Uomo Ben Educato. Ma non come un Gentleman.

E tutto questo, insisto, a prescindere dalle orribili condizioni di vita e, spesso, dalla vera e propria brutalità che connotavano in via generale e diffusa, quella civiltà.

Povertà diffusa, incesto, brutalizzazioni di animali, condizioni igieniche carenti al limite del sopportabile, ignoranza, grettezza mentale, ambiti di miglioramenti personali ridottissime se non assenti, speranza di vita dimezzata rispetto a quella attuale.

Non ti manco di rispetto, Astro, ma proprio non riesco a capire che cosa si possa vedere di "nobile" in tutto questo, se non guardando quella realtà come si guarda una cartolina ingiallita dal tempo, da lontano e superficialmente.


Citazione:

I ragazzi usano FB sia come rifugio dalla realtà che come forma di “vanità” e attraverso esso costruiscono una realtà parallela nella quale piano piano si annientano .Non solo. Per gli adolescenti, non essere iscritti a FB equivale ad essere esclusi. Così come , ovviamente, sei un escluso se non hai il cellulare all’ultimo grido o i vestiti e le scarpe griffate. Esclusi , da quel “circondario” di cui invece un adolescente desidera far parte.


Ma stai parlando delle "mode"!!!

Cioé di quello stesso fenomeno per cui, non un ragazzo, ma TU STESSA vesti secondo certi canoni, acquisti alcune marche di jeans o di tailleur.

E' un aspetto deteriore? Senz'altro! ma perché guardare dal buco della serratura, limitandosi a un angolino ristretto della realtà? Non sono solo i ragazzi a subire questa pressione, ma tutti noi. Ogni giorno e ogni momento.

Vogliamo parlare della pubblicità e di quanto riesca ad essere convincente e a operare sul subconscio di ognuno di noi?

Molto volentieri! Dico davvero! Sarebbe una cosa che apprezzerei moltissimo!

Ma quando parliamo dei ragazzi che vanno su FB per "moda", non dimentichiamoci che tutti funzionano allo stesso modo. Non solo loro.
Citazione:

Non vedere questo, equivale a nascondere la testa sotto la sabbia.
Ma…… la colpa, se proprio vogliamo darla, non è loro. Almeno, non aprioristicamente. Per me, principalmente, è di chi li ha educati…….di chi dovrebbe accompagnarli nella vita di tutti i giorni. Non solo della “società” o del sistema.


Su questo mi trovi così daccordo che scoppierei in un applauso.

E raddoppio: secondo me, questa diseducazione è scientemente e scientificamente VOLUTA!

Più siamo e saremo ignoranti e più ingoieremo cazzate a palate e chi comanda potrà beatamente vivere tranquillo.

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