Re: Una società di cannibali

Inviato da  Red_Knight il 10/10/2010 4:47:21
@astro7

Citazione:
Ma quale sarebbe, scusami, il contatto umano che aveva "la civiltà contadina di una volta"?

Quello, che se fossi stato male il tuo vicino era il primo a soccorrerti. C’era rispetto.
Quello,dove lasciavi persino la porta di casa aperta, perché nessuno sarebbe entrato a derubarti. C’era fiducia.
Quello,che se avevi bisogno di qualcosa, l’altro era il primo a donarsi , anche perchè sapeva che prima o poi sarebbe stato egli stesso in difficoltà. C’era condivisione.
Cose semplici, ma importanti.


Cose che dove sono scomparse hanno lasciato il posto a cose ancora migliori. Di fatto sono state eliminate molte brutture, e se alcune permangono è semplicemente normale all'interno del processo di civilizzazione. Comprendo che ci possano essere - ci devono essere - dei dubbi sulla bontà della direzione presa dalla società, ma ipotizzare un'inversione a U proprio sulla base di quelle poche cose che al contrario dovrebbero costituire progresso mi sembra un po' eccessivo. L'importante, comunque, è discuterne: io dico che oggi si sta meglio, e soprattutto che le persone sono mediamente e complessivamente migliori.
E ho la presunzione di poter citare dei dati inoppugnabili: mettiamola così, prendiamo la parte più avanzata, la parte più retrograda e poi quella di mezzo della società di oggi e di quella di ieri. Concentriamoci sui giovani, se volete. Controlliamo in cosa credevano e com'erano le relazioni interpersonali oggi e ieri, e facciamo un confronto oggettivo. Io personalmente sono sicuro che riusciremmo tutti a notare il miglioramento.

Citazione:
Sia chiaro, il fatto che persone come te, Red_knight o Sertes usino FB come “mezzo” per diffondere idee propositive , positive e d’informazione non può che essere un onore. Ma sono come gocce in mezzo al mare. Il mare, nell’insieme, ha tutto un altro colore….purtroppo.


Io veramente uso (pochissimo) Facebook in modo abbastanza comune. Mi faccio fondamentalmente i cazzi degli altri da bravo pettegolo, guardo le novità, apro qualche link simpatico e di tanto in tanto posto effettivamente pure qualche notizia che voglio condividere. Difendo la bontà anche della leggerezza, naturalmente senza negare che in certi casi può costituire un atteggiamento molto negativo, ma è un altro discorso.

Citazione:
I ragazzi usano FB sia come rifugio dalla realtà che come forma di “vanità” e attraverso esso costruiscono una realtà parallela nella quale piano piano si annientano.


Annientarsi è un parolone. Facebook costituisce una mania un po' infantile, senza dubbio. Negativa quanto tutte le altre manie un po' infantili, ma tutto sommato innocua.

Citazione:
Non solo. Per gli adolescenti, non essere iscritti a FB equivale ad essere esclusi. Così come , ovviamente, sei un escluso se non hai il cellulare all’ultimo grido o i vestiti e le scarpe griffate. Esclusi , da quel “circondario” di cui invece un adolescente desidera far parte.


1) Dall'alba dei tempi la moda del momento ha sempre costituito motivo di esclusione. Perché Facebook dovrebbe essere peggio?
2) Come si fa a rimanere esclusi se tutti possono averlo, e se una volta aperto l'account ognuno può usarlo come diavolo gli pare (dall'accontentare gli amichetti al condividere le proprie poesie)??? Neanche a me piace come moda ma conosco diversi ragazzini che non hanno Facebook e molti che lo usano per fini "nobili", e in ogni caso la pressione sociale ti spinge esclusivamente a farti un fottuto account. Non è molto diverso dal comparire sull'elenco telefonico: se non ci sei sei isolato, ma una volta che ci sei nessuno ti obbliga a rispondere alle telefonate. Non è mica il marchio della bestia.

Ma soprattutto in quanto a ricchezza di integrazione sociale, nessuno si è accorto che a partire dagli anni '90 l'adolescente medio ha conquistato la libertà di essere nerd/metallaro/sentimentale/schivo/omosessuale/secchione/ipersportivo/Dio-solo-sa-quale-altra-categoria-precedentemente-disapprovata-dalla-società senza subire o comunque subendo molto meno la pressione sociale? Si ha mai come oggi la possibilità di costruirsi un proprio mondo senza dover essere condannati a scegliere tra omologarsi o ricadere nell'emarginazione, nel mobbing e nella sospettosità dei mediocri, e in questi ultimi 10 anni la diffusione di Internet ha accompagnato e in certi casi permesso lo sviluppo e l'espressione di coloro che hanno usufruito di queste nuove libertà.

Da un lato l'esponenziale diffusione di informazioni e riflessioni prima impensabile la constatiamo tutti i giorni, per esempio qui dentro. Dall'altro i social network, i blog, l'arte online, le community di appassionati in un determinato campo e perfino le banalissime chat forniscono una possibilità di contatto interpersonale che prima semplicemente non c'era a certi tipi di persone, e ha facilitato le relazioni a tutti gli altri. Il fatto che molte volte questo genere di contatti sia malato o incompleto è indubbio, ma è sicuramente molto meglio dell'assenza di contatti.
E quando appunto si vive questa nuova dimensione tecnologica in maniera consapevole è sempre un valido arricchimento della propria esistenza (esempiuccio personale: io ho trovato l'anima gemella in una mia amica leggendo le sue intime riflessioni sul suo blog).

Citazione:
penso, che se Sarah avesse avuto una madre e un padre più attenti a lei, forse – e ribadisco, forse- non le sarebbe accaduto l’irrecuperabile.


Toh, Sarah Scazzi non aveva un computer. Forse se gliel'avessero comprato avrebbe potuto uscire, almeno virtualmente, dal suo paesino sperduto, e magari coltivare altre velleità che frequentare posti orribili con truzzi truzzi più grandi di lei provenienti in qualche modo dalla cerchia familiare, magari trovare persone con cui scambiare frammenti di esistenza al di fuori del paese e chissà magari salvarsi...

Contravvenendo a una mia consolidata abitudine farò un altro esempio proveniente dalla mia esperienza personale: un giovanissimo ragazzo gay di un orribile paese retrogrado di quest'isola di merda (vi lascio immaginare quale meravigliosa realtà in cui crescere per un omosessuale) si è fidanzato con un mio amico attraverso un social network: ha ripreso ad andare a scuola, ha scoperto il contesto sociale urbano e ha trovato affetto e comprensione, e nuovi amici. Pensate che 10 anni fa questo sarebbe stato possibile? Rifletteteci.

E infine una domanda: secondo voi in circolo su Internet prevalgono, in qualsiasi forma (da quanto scritto su siti "culturali" e blog personali agli slogan e ai webcomic, da Youtube ai demotivational fino ai semplici tormentoni sul tanto vituperato Facebook), le posizioni d'avanguardia, intelligenti, audaci, civilizzanti, oppure la conservazione, lo stereotipo e la diffidenza? Riflettete anche su questo, e poi date la vostra risposta.

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