Re: Razionalismo.

Inviato da  Red_Knight il 14/9/2010 3:38:19
@SecondLife

Citazione:
Secondo le mie conoscenze ci sono pochi dubbi anche sul fatto che non sia il pensiero analitico-razionale sviluppato dal cervello umano del razionalismo. L'intelligibilità del reale non è una cosa esclusa dall'ottica dei sistemi di pensiero religiosi, ci mancherebbe, ma non è il frutto della semplice attività intellettuale logico-razionale fondata sui concetti dell'essere umano.


Appunto. Abbiamo detto la stessa cosa.

Citazione:
La Fede è... pensiero?!? Red, qui esigo una fonte.


Da Wikipedia:
Il pensiero è l'attività della mente, un processo che si esplica nella formazione dei concetti, della coscienza, delle idee, dell'immaginazione, dei desideri, di ogni raffigurazione del mondo; può essere sia conscio che inconscio.

La Fede è l'autoimposizione/accettazione di dogmi e il continuo ricorso a essi con assoluta fiducia, appunto. Consiste insomma nella formulazione di enunciati più o meno estesi, che serviranno poi a spiegare determinate cose, a basarci sopra interi ragionamenti complessi e a orientare stati d'animo, decisioni e l'accettazione di informazioni successive. Tra le altre cose pretende quindi di produrre conoscenza, ed è senz'altro un'attività abbastanza complessa. Come la vuoi chiamare altrimenti?

Citazione:
La questione riguarda la differenza di modalità, se l'approccio logico-razionale è considerato sufficiente oppure no. Questa è la discriminante.


È semplicemente impossibile, anche volendo, distaccarsi sistematicamente da un approccio logico-razionale, e in tutti i sistemi di pensiero infatti esso è ritenuto più o meno sufficiente a produrre conoscenza. La differenza sta nel rigore, nell'esclusività e nella qualità e quantità delle eccezioni consentite e delle "altre vie" (la Rivelazione Divina, l'Illuminazione, l'Estasi, etc).
Naturalmente anche nel razionalismo la fonte primaria della conoscenza più o meno grezza è l'esperienza (altrimenti la razionalità si ridurrebbe a una funzione senza argomento); si parlava di produzione di conoscenza ulteriore, suppongo.

Citazione:
Mi sembra che tu abbia concordato con tutti i sostanziali limiti che ho indicato nei post precedenti riguardo all'ente "concetto" nel rispecchiare la realtà, e si tratta di limiti che invalidano fortemente l'obiettivo di produrre conoscenza del reale su quelle basi.


Continuo a concordare al riguardo, ma non vedo perché tali limiti invalidino la possibilità di produrre conoscenza del reale. O meglio non vedo perché ciò sarebbe un problema del solo razionalismo. I concetti sono la materia prima del pensiero in generale e, una volta aver accettato l'"educata convenzione" che ci sia una realtà oggettiva e sensibile di cui anche gli altri siano partecipi, la loro attinenza con tale presunta realtà è assolutamente irrilevante sia per il razionalismo che per tutti gli altri sistemi.

Sinceramente però non capisco com'è che siamo arrivati fin qui! Ricapitoliamo, o finirò davvero col non capirci più niente.
Prima di tutto cerchiamo di capire cos'è il razionalismo forte: la definizione che hai dato tu per ora è applicabile a qualsiasi cosa. Oppure sono io che non l'ho capita.

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