Re: Razionalismo.

Inviato da  Red_Knight il 10/9/2010 16:25:40
@SecondLife

Citazione:
Nelle mie risposte c'è un sacco di sostanza razionalissima. Se qua e là ti sembra che manchi, prova a riesaminare attentamente il testo: magari salta fuori.


Nulla da obiettare finora. Ma infatti se ci fai caso quasi non stiamo discutendo: è più un botta e risposta su delle inezie. E sulla maggior parte dei post concordo.

Citazione:
Il razionalismo si fonda sul sottoinsieme concettuale della parte conscia dell'individuo. La parte conscia è a sua volta un sottoinsieme, la parte affiorante, di un substrato molto più ampio e, prevalentemente se non totalmente, molto poco percepibile e ancora meno decodificabile. E questo è un fatto, a proposito di oggettività.


Mmm. Con qualche riserva, ma per farla breve diciamo che sono d'accordo.

Citazione:
Il suddetto sottoinsieme concettuale è frutto di processi di percezione selettiva nonché interpretativa, che avvengono a monte di qualsiasi razionalità e completamente al di fuori del suo influsso. Significa, in soldoni, che i concetti che utilizziamo nel processo analitico-razionale partono da un set di informazioni parziale e rimaneggiato alla fonte. E anche questo_è un fatto.


Sono d'accordo, mai negato ciò.

Citazione:
Chiarita la limitatezza estrema dell'ente "concetto" nel dare effettivamente conto della realtà e che il razionalismo sguazza solo e soltanto tra i concetti, proseguiamo.


Ma questo non lo fa solo il razionalismo. Lo fa anche tutto il resto!

Citazione:
Quello su cui mi piacerebbe tu riflettessi è su che cosa rende il dato A "non più vero" a partire da un certo momento.


Non lo so io come non lo sai tu e forse in fin dei conti è irrilevante; è sicuramente una cosa automatica, non necessariamente infallibile (anzi) e indipendente dalla nostra volontà, ma *non* dalle nostre attitutidini. Vedi, la razionalità come dici tu non ha basi solide che le garantiscono l'assoluta perfezione. Si poggia come tutte le altre nostre facoltà mentali sulla nostra natura che è piuttosto volubile. Ma che per fortuna è anche dinamica: l'intelligenza può crescere, gli automatismi si modificano e si perfezionano, e soprattutto si orientano, la razionalità stessa - che è qualcosa di automatico a sua volta - si perfeziona (può anche peggiorare purtroppo!). E questo dipende (oltre che dalle predisposizioni naturali e dal carattere, che a sua volta si modifica!) anche dal nostro stato d'animo, dalla constatazione che - per esempio - quelle nostre facoltà funzionano bene e sono in qualche modo affidabili (vale anche il contrario).
E questi lati della nostra mente non solo si modificano progressivamente, ma anche o forse soprattutto fra di loro. L'impostazione mentale che ne deriva quindi, per quanto totalmente imprevedibile, non è casuale ma è una buona "miscela" di impulsi fra i quali anche i risultati delle nostre riflessioni. Noi ci "autoinfluenziamo", se il termine può avere senso.

Detto questo, tu dici:
Citazione:
Non mi pare che la razionalità abbia un gran ruolo in ciò a parte la presa d'atto a livello conscio di un cambiamento già avvenuto ad un livello più profondo e non analitico.


Questo non è del tutto corretto: riflettici, la logica e la razionalità influiscono profondissimamente sugli stessi cambiamenti inconsci di cui poi prenderanno atto a livello conscio.
Un esempio dei soliti: se ti fai fregare da un mago e capisci perché i maghi in generale non possono essere che dei ciarlatani, tenderai con maggiore probabilità a non credere più ai maghi in toto (senza nemmeno dover stare a rifletterci, ovvero educando l'intuito); mentre se spieghi il fallimento delle previsioni del mago con qualcos'altro ("non ho sfregato abbastanza il cornetto sul medaglione magico"), potrai fidarti del prossimo ciarlatano (e porti sempre meno dubbi di tipo scettico, indebolendo "gli automatismi" di cui sopra ma rafforzandone altri).

Citazione:
È la percezione soggettiva sottostante alla formazione dei concetti che, non si sa bene come, cambia, mentre la razionalità ratifica (a posteriori, ma fieramente convinta del contrario ), nella forma che le è propria del "ragionamento", tale cambiamento.


Certo che ratifica a posteriori, mai negato ciò, ma vale quel che ho appena detto poco più sopra.
Vedi, quel che tu a volte sembri dimenticare, è che io non sto postulando caratteristiche meravigliose della razionalità che poi a conti fatti non esistono, ma sto solo difendendo la mia natura di razionalista (tale è, non è un mio capriccio) e cercando di farti capire (su questo dovremmo discutere) che funziona benissimo per un sacco di cose, che non cade in contraddizione, che al contrario di quanto sostieni è perfettamente congeniale all'essere umano e che "la consiglierei a tutti", per così dire. Mentre il modus cogitandi degli altri mi piace di meno
Tu invece hai aperto il thread per fare delle critiche, ovviamente legittime, che però si sono rivelate psicologiche e non filosofiche (e, ironicamente, tutte assolutamente razionali!)!

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