Re: Razionalismo.

Inviato da  SecondLife il 2/9/2010 17:29:52
Red_Knight
Citazione:
Appunto, come vedi non è affatto semplice riconoscere l'influenza dei fattori non razionali quando siamo ancora "nella fase dei postulati", perché in realtà i postulati non sono purtroppo una "scelta libera", ma "capitano" casualmente alle persone dipendentemente dalle idee con cui vengono a contatto, principalmente ma non solo nell'infanzia e nell'adolescenza. Il Razionalismo stesso, naturalmente, non fa eccezione rispetto alle altre idee: ma potremmo considerarlo come un postulato autocosciente o che dà coscienza della natura dei propri postulati, consentendoci, tra le altre cose, di rivederli e riorganizzarli in maniera appunto più razionale.
E, come ho detto, non è solo questione di riconoscere le suggestioni ma anche e soprattutto di rifiutarle, che è più difficile.

Scusa Red, ma, a fronte del contesto multifattoriale ad alta complessità che è il nostro ordinario ambito esperienziale, non si capisce affatto perché dovremmo potere considerare il razionalismo "un postulato autocosciente o che dà coscienza della natura dei propri postulati". Se, come detto, sussistono inevitabilmente dei fattori irrazionali inavvertibili che, a monte, condizionano la percezione e la selezione dei dati a cui applicare successivamente il processo di analisi razionale, quest'ultimo costituirà un passaggio dagli esiti ineluttabilmente subordinati alla - irrazionale - fase precedente. Non c'è alcun modo, secondo me, di superare tale ostacolo. È un limite ontologico.

Citazione:
Senza dubbio, ma l'agnosticismo è dettato dal Razionalismo solo quando le conseguenze di una determinata presa di posizione sono pericolose. In altri casi è il Razionalismo stesso a suggerirci di cercarci un altro "veicolo" dopo aver gettato umilmente la spugna.
Rimango comunque dell'opinione che sia necessario qualche esempio. Almeno a me servirebbe, scusami: non mi vengono in mente molte cose che contraddicono sistematicamente il Razionalismo fuori dall'ambito religioso.

Nuovamente, Red: il razionalismo (minuscolo! ) può legittimamente dettarci qualcosa solo quando sia stato esercitato nel rispetto delle proprie necessarie premesse, ovvero una precisa ed esaustiva cognizione di causa dell'oggetto del suo esame; in caso contrario si tratta di una pretesa intrinsecamente illogica, che si colloca dunque al di fuori del razionalismo. Detto questo, secondo te come può legittimamente il razionalismo esprimersi sulla pericolosità o meno di un'opzione laddove non può, per definizione*, cogliere imparzialmente ed esaustivamente gli estremi del problema?

Col che non intendo ovviamente dire che con il ragionamento non sia possibile dirimere abbastanza sensatamente molte questioni umane, ma semplicemente che il razionalismo, per la stessa rigida rigorosità delle proprie premesse, nell'ambito delle umane cose si mette da sé stesso inevitabilmente fuori gioco.


* È per questo che non serve un esempio particolare: è sempre così.

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