Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  Indignato il 3/8/2010 15:39:34
Citazione:

a_mensa ha scritto:
@ indignato
è veramente un piacere , confrontarsi con te..... mi vien quasi voglia di andare a votare...


Anatema!
Non sia mai una cosa del genere, dopodichè saremmo privati del piacere reciproco di confrontarci.


Citazione:

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il convergere verso l'individualismo super parcellizzato, il rinchiudersi in ambienti sempre più ristretti e isolati, lo smettere di frequentare amicizie, parenti, altra gente insomma, mi pare che abbia fatto perdere completamente la dimensione del sociale, e con esso del confronto e quindi dell'espressione politica.
ho portato l'esempio, un po di post avanti dei tempi del primo dopoguerra, in cui i circoli politici erano forse gli unici punti di ritrovo, oltre al cinema parrocchiale, dove si discuteva e il segretario sapeva raccogliere le istanze e le aspettative della gente. altro che sondaggi.
e da questi circoli, da queste sezioni emergevano poi i politici prima a livello comunale, poi su su fino al parlamento.
il parlamentare veniva , nei week end a visitare le sezioni, potevi conoscerlo, parlargli.
andreotti, di vecchia scuola , non ha mai abbandonato il suo ufficietto dove riceve, o riceveva i suoi elettori.
ecco, in un clima simile mi sentirei di ricominciare a partecipare alla vita politica attiva, anche esprimendo il mio voto.
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Che si sia persa la dimensione del sociale mi pare inoppugnabile in generale. Riguardo alla crisi mi pare che sia ancora più rilevante, ne abbiamo una drammatica dimostrazione ogni giorno in tutti quegli avvenimenti, che purtroppo popolano il sottobosco mediatico e dovrebbero aver ben altra risonanza.
Il problema è che lo scollamento della politica dalla società è stato dettato da ciò che (a mio giudizio) "manovra" la politica, ovvero il sistema vigente del consumismo. Oh intendiamoci, non è che 20 anni fa o 50 anni fa non vi fosse commistione tra industria/finanza e politica, solo che la dimensione e i rapporti di forza tra queste varie realtà era ben differente rispetto ad oggi, e ciò penso sia valido per tutto il mondo occidentale anche se in italia per certi aspetti il modello è più degenerato che altrove.

Citazione:

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è verissimo che sono cambiate tantissime cose in questo periodo, ma il clima generale mi fa pensare che si stia uscendo da una sbornia consumistica, grazie un po' alla crisi, un po' al degenerare di tutte le istituzioni, chiesa compresa (preti pedofili, gay, gaudenti, ecc...).
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e penso che , proprio questa crisi, stia cambiando le persone. si stanno accorgendo maggiormente di avere bisogno degli altri, e quindi si sta piano piano ricostruendo qualcosa di simile a quel tessuto sociale che ricordo.


Io spero vivamente di sbagliarmi e che sia la tua impressione quella valida, ma basandomi su quel che vedo nella mia esperienza quotidiana la crisi sta cambiando la gente ma in peggio, mi sembra di essere in una nuova repubblica di Weimar per certi versi.
E riguardo al consumismo... basandomi su quello che vedo intorno a me e che mi sconcerta quotidianamente tanto da pormi la domanda se sia io quello che è impazzito o se è il resto del mondo che ha smesso di ragionare, a me sembra che l'attitudine della gente a consumare non sia in calo. Sta calando la possibilità della gente di consumare, e mentre ciò secondo me dovrebbe logicamente almeno a una riduzione del consumo, se non a una discussione del paradigma sociale che impone il consumo ad ogni costo, vedo che accade il contrario.
Vedo gente che si fa dei finanziamenti, o minimutui, o come diavolo si chiamano, per potersi permettere l'auto nuova, o le vacanze, o il cellulare (o il mostro che spacciano per cellulare) nuovo; o peggio ancora gente che esborsa volentieri cash i pochi spiccioli che ha per le cose citate sopra, va a indebitarsi per le spese alimentari o per pagare l'affitto.
Vedo gente che è ben disposta a lavorare in nero oltre l'orario di lavoro, a lavorare in nero fuori dal lavoro "ufficiale" o a farsi tagliare ogni diritto possibile e immaginabile, perchè "han bisogno di più soldi" per mantenere le suddette cazzate.
Vedo gente che è arrivata a dover comprare e provare (compulsivamente, penso io) qualunque nuova merce viene introdotta sul mercato, sia pure una nuova cicca reclamizzata in tv o quant'altro, e questo è diventato l'unico o uno dei pochi motivi di soddisfazione nella vita/ motivo di ostentare una propria superiorità sociale.

Ribadisco: mi baso su quello che vedo intorno a me, ed è possibile che io abbia un circondario più malsano del dovuto, o che il mio innato pessimismo mi faccia vedere le cose più grigie di quanto non siano.
Ma in una situazione come quella attuale, a me sembra che dovrebbero nascere spontanei i germi se non della contestazione quantomeno della valutazione e della discussione del proprio stile di vita (come sostieni tu); e invece mi pare che ormai i paradigmi sociali siano talmente impressi nella mente della gente che ci si riduce ad azioni folli per mantenere la propria posizione perchè è quello l'importante e supremo obiettivo.

Per farla breve: Salvo una stretta minoranza della popolazione ormai è stata colonizzata l'immaginazione, e un modo diverso di vivere non solo non è più possibile, ma non è nemmeno più immaginabile; e quindi anche se non ci sono catene fisiche o un concreto datore di ordini, ormai la popolazione è schiava senza poter nemmeno pensare alla libertà. O parafrasando Baudrillard, la rappresentazione della realtà ha ucciso la realtà.

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