Re: condannare per un reato che non esiste

Inviato da  Pispax il 20/7/2010 16:37:59
Infettato


Citazione:
La rivoluzione che intendo io ma immagino che anche Calvero intenda questo, deve essere culturale.


A me non sembrava proprio. Non a caso quando si parla di Rivoluzione Culturale si specifica appunto che è "culturale".
(A proposito, quante decine di milioni di morti ha provocato la rivoluzione "culturale" di Mao Zedong? Così a mente mi pare più di 50)


In ogni caso TUTTE le rivoluzioni, culturali e armate, per riuscire hanno bisogno delle stesse due cose:

1) condivisione degli obiettivi.
2) condivisione dei metodi.

Il primo, cioè l'obiettivo comune, è quello più importante.
Grazie al primo si può forzare sul secondo.


Qui l'obiettivo non è stato neppure nominato. Da nessuno.

Non è che se qualcuno ti chiede "Senti, ma perché dovrei fare la rivoluzione?" tu puoi rispondergli di andare a leggersi Rozeff.
Sai com'è, non funziona.
Non funziona MAI.


Il metodo proposto finora per arrivare a questa "rivoluzione" che non si sa bene per cosa sia è talmente ridicolo che faccio fatica a parlarne senza ridere: il non-voto.

Congratulazioni: avrete sicuramente successo.








Citazione:
Dipende da quale punto di vista si guarda, se lo vedi dal punto di vista istituzionale la funzione della scuola è stata propedeutica, conformare, togliere lo spirito critico, indebolirla significa abbassare il livello e viene sempre a favore di chi vuole “convogliare” le future masse.


La stragrande maggioranza degli utenti di questo sito si è formata alla scuola pubblica. Non mi sembrano così privi di spirito critico.
Io per esempio il mio l'ho imparato proprio a scuola.

Dal punto di vista istituzionale la funzione della scuola è quella di prepararti. Stop.
Di insegnarti a pensare con la tua testa.

Infatti è dal punto di vista del Potere, non delle istituzioni, che serve una scuola CHE NON FUNZIONA.
Così ti controllano meglio i processi mentali.

Come sempre gli americani sono un passo avanti a noi: 3 americani su 10 non sono in grado di trovare l'Inghilterra su un mappamondo.
Noi ci stiamo avviando adesso in quella direzione.


Ehi!
Ora che ci penso!
Lo sapevi che la MAGGIORANZA degli americani non va a votare?
E che nonostante questo gli USA sono definiti "la più grande democrazia del mondo"?

Minchia, che ci sia un legame fra le due cose?
E perché i politici americani non sono per niente preoccupati del fatto che l'affluenza media, togliendo le ultime elezioni, è vicina al 40%?
In Italia se non sbaglio è superiore al 70%, giusto?


Com'era il piano per arrivare alla Rivoluzione Misteriosa?
Ah si: non votare.
Certo.

Avrete sicuramente successo.
Non c'è dubbio.









Citazione:
Ho tralasciato una parte del pezzo che non cambia il contenuto, la sintesi è proprio questa, ripeto, gli stessi servizi che “offre” lo stato, si possono avere con un prezzo minore e qualità superiore da un privato, vale lo per la sicurezza per l’urbanizzazione e per qualsiasi altro servizio.
Alcune volte mi è capitato di scrivere “lo stato meno fa meglio è”, puoi verificarlo sugli interventi volti a modificare il mercato, alcuni esempi sono l’alitalia le quote latte l’iva.


In effetti credo sarebbe il caso che i misteriosi fini della rivoluzione vengano resi noti.
Tu proponi un programma ultraneocon di privatizzazioni, Audisio contemporaneamente propone le nazionalizzazioni.

Entrambi in qualche modo propagandate il non-voto.

Qualcuno riesce a spiegarmi se militate nella stessa rivoluzione?
E se si, perché?





Comunque, proviamo a tradurre in pratica quello che dici.
Chiaro che la prima cosa da fare secondo te è privatizzare l'acqua: ne avremo di più, di migliore qualità e a un prezzo più basso.

Più o meno la stessa cosa che è successa con Trenitalia e con le Autostrade, giusto?


Per il resto, facciamo due casi facili di "poco stato" che riguardano entrambi l'America.

La Sanità privata americana è al primo posto AL MONDO per i suoi costi, e non arriva neppure al trentesimo posto nella classifica dell'eccellenza.
Inoltre secondo Moore la mortalità infantile degli USA è persino superiore a quella di Cuba, che ha una sanità pubblica e molto povera.

Eppure ci sono tutte le condizioni: non solo è privata, ma opera anche in un sistema concorrenziale.



Altro esempio: la previdenza.
Il sistema pensionistico privato americano è più costoso del sistema pubblico italiano.
Si, quello che sta così antipatico a [b]mangog[/g].
Pagando gli stessi soldi, per i pochi che riescono a farseli pagare, si ottengono pensioni minori.

Eppure fra le assicurazioni la concorrenza è persino maggiore che fra gli ospedali.


Come sta questa cosa?










Citazione:
mi sto impiccando a quotare tutto questo


Io faccio così, meccanicamente, quando inizio una risposta:

1) clikko sul tasto Quote e appare la finestrina.
2) senza spostare il puntatore del mouse, premo Spazio
3) premo tre o quattro volte Enter
4) ricomincio da capo.

E' una sequenza automatica: bottone del mouse-spazio-enter-enter-enter; bottone del mouse-spazio-enter-enter-enter; bottone del mouse-spazio-enter-enter-enter..

Così mi ritrovo tutta una serie di "quote - /quote" ben intervallati e con uno spazio nel mezzo fra le parentesine quadre, e poi è facile copincollarci le citazioni.
Quelli che avanzano li cancello.

Lo scrivo in pubblica perché magari comoda a qualcuno.








Citazione:
Per le mie capacità comunicative mi chiedi l’impossibile, comunque ti rigiro la domanda, spiegami come la politica democratica del nostro stato sia conveniente, c’è tutto da guadagnare e quindi vado e scelgo il mio candidato ideale, scusa l’ironia mi è scappata.


Non ci vedo ironia.
Al limite un tentativo di evadere la domanda.
Risponderò meglio da un'altra parte.



Però è buffa questa cosa.
Viviamo in un sistema democratico, ordinato in modo da prevedere la possibilità di un ricambio periodico, con un meccanismo elettorale non perfetto ma abbastanza perfezionato e con uno Stato strutturato in modo da ruotare intorno alla cd. "volontà popolare" - e infatti le cose che ci fanno incazzare di più sono quelle che la violano, tipo il non rispetto delle promesse elettorali.


Poi arrivi tu - in buona compagnia - a dirmi che sono un coglione ad andare a votare; che dovrei smettere subito e aderire a una "rivoluzione culturale" che non si sa bene che cosa si proponga di ottenere; e che per ottenere questi inderminati scopi finali, che non si è ancora capito quali siano, VOI avete scelto come strumento il "non-voto", cioè una roba che SOLO per essere presa in considerazione - non per aver successo - richiede la collaborazione di oltre 30 milioni di italiani, che a loro volta dovrebbero aderire alla cieca a una cosa che non si sa bene cosa sia e cosa si proponga.

(Ma avrete senz'altro successo)


E poi dolce dolce mi chiedi perché vado a votare.
Mica mi spieghi perché non dovrei andare: chiedi una giustificazione a me.


Guarda, ti dò la risposta facile: vado a votare perché mi conviene.

Dimostrami che non è vero.
Dimostrami che se non vado a votare il Sistema cambierà più rapidamente.


In bocca al lupo.

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