Re: L'Ultraifisica e la lotta per la consapevolezza

Inviato da  temponauta il 20/5/2010 23:11:30
Riprendo l'esame di questa dimensione fisica dal tempo.
Siamo stati abituati a considerare il tempo come una costante: le giornate durano ventiquattrore e l'orologio, con le sue lancette è un notaio perfetto.
Ma quello che misuriamo è il nostro tempo, quello dell'uomo, mentre in realtà ogni specie vivente, ma anche ogni elemento materiale ha un suo proprio tempo.
Ovviamente una farfalla non se ne farebbe niente del nostro orologio, e neanche la montagna.
Il tempo che abbiamo scelto di misurare con i secondi, i minuti e le ore è perciò perfettamente tarato sull'uomo, e come tale, sui suoi sensi.
Vediamo una scena che dura un minuto e tutto sembra armonico ai nostri occhi: in quel minuto sono riusciti a cogliere le giuste informazioni per mandarle alla mente.
Ma è così?
In verità gli occhi sono capaci di cogliere molte più informazioni, ma la mente le scarta se non vi rileva un interesse diretto.
Se un microscopico sassolino viene lanciato verso l'occhio, la palpebra si chiude prima ancora che la mente abbia elaborato la minaccia: chiamiamolo istinto, ma è comunque indice della incredibile potenza della nostra vista.
Ma se quel sassolino non colpisce l'occhio, la vista lo vede ma la mente lo ignora.
Ma se al posto del sassolino, si muovesse un oggetto/essere con una velocità che la nostra vista vede, ma la mente non elabora perchè troppo rapido per dargli una connotazione utile o a riconoscerlo?
Per la mente non c'è nulla ma in realtà c'è.
Se poi questo oggetto ha anche una consistenza materiale debole o una capacità camaleontica, l'invisibilità è assicurata: eppure esiste e si muove davvero.
Solo usando videocamere e macchine fotografiche ad alta velocità di ripresa/scatto riusciamo ad avere immagini di questi oggetti/esseri che si muovono e vivono nella nostra realtà fisica, ma con un tempo diverso.
Per la montagna, che ha il suo tempo personale, noi uomini ci muoviamo come gli oggetti/esseri di cui sopra: in pratica non sa neppure che esistiamo.
Riassumendo tutto il discorso finora fatto: viviamo in dimensione spazio-tempo dominata dalla materia animata e inanimata (includendo l'energia di terza densità), illudendoci che ogni cosa sia reale perchè connessa ad una fisicità, ma questa in verità si relaziona con noi (l'IO-mente) solo a livello di informazioni, le quali a loro volta sono rese incomplete dai limiti dei sensi fisici (in particolare la vista) nel "leggere" lo spazio ed il tempo.
Insomma, l'uomo crede di vedere il mondo in cui vive, ma in realtà è come un cavallo con i paraocchi.
Se questo è ciò che accade in questa realtà, perchè interessarsi di altre realtà?
Alla prossima.

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