Re:L'angolo delle cose preoccupanti...

Inviato da  ivan il 10/11/2011 4:23:10
Sul Corriere c'è la mappa dei maggiori siti inquinati del belpaese:

link articolo

link articolo 2

Alcune situazioni erano ovvie ed aspettatte (tipo Taranto o la Lombardia), altre no.

Colpisce la vastità delle zone contaminate in Sardegna e ella zona del Casertano, nonchè nella provincia di Matera.

Comunque sia è in ogni caso un fatto positivo che si sia avviato un processo che affronti sia il problema dell'inquinamento di suoli e falde sia il loro impatto sanitario.

Leggiamo tra l'altro:

Citazione:


Oltre agli eccessi di mortalità per tumore al colon-retto e allo stomaco registrati da Sentieri studi analitici dovranno studieranno ... anche i casi di tumore alla mammella, il diabete, il ritardo mentale nei bambini e la qualità dello sperma: tutti effetti imputabili all'esposizione al DDT.



Esposizione al DDT: vengono i brividi a pensare ai filmati dell'immediato dopoguerra con la gente in fila a farsi dare una dose di insetticida.

Vengono i brividi a pensare su come sempre in quel periodo sia stata condotta la lotta alla malaria e alle malattie endemiche, lotta fatta con massicce dosi di DDT.

Conclude l'articolo 2:

Citazione:


Bonificare conviene

Finora si è fatto troppo poco per bonificare i SIN oggetto di questo studio. Eppure converrebbe, a giudicare da i conti fatti da uno studio italo-inglese pubblicato recentemente su Environmental Health. Solo considerando i comprensori petrolchimici di Priolo e Gela (dove per ora sono stati spesi in opere di bonifica rispettivamente a 744 e 127 milioni di euro) si potrebbero risparmiare 10 miliardi di euro in 50 anni in morti e malattie ambientali evitate a seguito di una completa bonifica delle areee. Gli studi epidemiologici condotti finora attribuiscono alla contaminazione ambientale delle due aree siciliane un eccesso ogni anno di 47 morti premature, 281 ricoveri per cancro e 2.700 ricoveri per altre malattie. Applicando a questi numeri un sistema di calcolo costi-benefici ne esce appunto quella cifra miliardaria. “Il calcolo si basa sulla cosiddetta willingness to pay, vedendo cioè quanto si è disposti a pagare per evitare malattie o l'accorciamento della vita per cause ambientali” spiega il responsabile del progetto Fabrizio Bianchi del CNR di Pisa. La stima è inevitabilmente incerta, ma ha il pregio di dare un valore economico alla bonifica dei siti inquinati

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